breve di cronaca
Graduatorie permanenti
Il Giorno - 28-03-2007
IL DECRETO
Il dispositivo legato alla finanziaria cancella le graduatorie permanenti. Andranno in esaurimento.

LE LISTE
Oggi gli aspiranti sono circa 26 mila: un terzo di loro potrebbe optare per la provincia di origine.

I POSTI
Dieci mila le cattedre scoperte, ma 2.300 sono di sostegno e aumentano i posti a tempo determinato.

GRADUATORIA A ESAURIMENTO
Ultima corsa per l'incarico Le domande vanno presentate entro il 19 aprile
Devono iscriversi anche i precari già negli elenchi, pena la cancellazione


TRE SETTIMANE. E' il tempo che gli aspiranti insegnanti di Milano e provincia hanno a disposizione per prendere l'"ultimo autobus' diretto verso un incarico a tempo indeterminato. Il 19 aprile scade il termine per la presentazione delle domande per l'inserimento e la conferma nelle graduatorie valide per il prossimo biennio. E si tratta di graduatorie a esaurimento. Poi per arrivare in cattedra bisognerà passare dai concorsi biennali. Lo stabilisce il decreto ministeriale collegato all'ultima finanziaria e lo ha ribadito il ministro Fioroni parlando ai presidi milanesi: «Basta graduatorie permanenti. Quelle che ci sono andranno a esaurimento. Poi soltanto concorsi che definiranno graduatorie valide due anni».
A Milano e provincia gli iscritti alle graduatorie per un posto a tempo indeterminato sono poco meno di 26 mila e dovranno tutti presentare domanda di conferma: in caso contrario saranno depennati dagli elenchi. A loro si potranno aggiungere, con riserva, i precari che stanno frequentando i corsi abilitanti speciali (un migliaio) e, sempre con riserva, gli studenti di Scienze della formazione primaria, gli iscritti alle Ssis e ai corsi delle accademie e dei conservatori. Tutti aspiranti docenti che potranno comunque coprire incarichi di supplenza nelle scuole.

DEI 26 MILA precari in graduatoria un terzo potrebbe però presentare domanda per le graduatorie della provincia di origine. Ne parla Leonardo Donofrio, presidente dello lUniScuola, «un sindacato - 'dice - nato per tenere unita l'Italia alla scuola». «Optando oggi per la provincia di origine - spiega - manterrebbero il punteggio "milanese" e si collocherebbero davanti a tanti colleghi. Dopo il 19 aprile invece passerebbero in coda». «Un altro problema - aggiunge - è che i mille precari"storici, che frequentano il corso abilitante riservato, si sono visti chiedere un'ulteriore tassa di 1.600 euro dall'università. La Direzione regionale scolastica però ha chiesto la sospensiva del pagamento». «Infine - conclude - il calcolo dei posti disponibili: dovrebbero essere circa 10mila, 2.300 dei quali però sono di sostegno e non ci sono abbastanza candidati dotati del titolo di sperimentazione. Ma il vero problema è la crescita continua del precariato: ogni anno il governo taglia i posti sull'organico di diritto, i sindacati ottengono qualche centinaio di cattedre in deroga, ma sempre sull'organico fatto, con incarichi a tempo determinato. Risultato: i posti "fissi" diminuiscono e i precari aumentano».

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