Non ci siamo, torniamo a esserci
Francesco Mele - 17-02-2007
Qualcuno mi ha criticato per l'eccessivo personalismo che ha caratterizzato la mia ultima uscita sulla latitanza delle organizzazioni sindacali in questo frangente.

Vedo allora di recuperare quello che di positivo e propositivo era contenuto in quella comunicazione.

E' indubbio che i vertici sindacali, qua e là, siano usciti con commenti più o meno critici nei confronti dei provvedimenti del ministero e del governo sulla scuola. E' altrettanto vero però che a queste prese di posizione non abbiano fatto seguito azioni nei confronti della base tendenti a far arrivare in modo capillare le informazioni nelle scuole e suscitare confronto e dibattito. Nella mia zona non ci sono assemblee su questi temi né sono in previsione a breve. Ho l'impressione che sia così un po' ovunque, e sarei contento di essere smentito, meglio, sarei molto meno preoccupato.

D'altra parte guardandomi intorno mi accorgo che sono molto pochi i lavoratori della scuola che autonomamente si mantengono informati su quanto sta succedendo. Le ragioni di un tale comportamento sono molteplici ma non mi interessa investigarle, mi interessa molto invece aver riscontrato che quando nella mia realtà ho cominciato a far circolare i pericoli e i rischi che la scuola statale si trovava a correre, ad un primo voltarsi dall'altra parte è seguita una reazione di incredulità, trasformatasi in sconcerto e rabbia di fronte all'esibizione dei documenti ufficiali.

Da questo ho maturato la convinzione che occorre battersi a tutti i costi per creare occasioni di confronto, addirittura seminariali, su quanto si sta progettando sulla Scuola della Repubblica da parte di questo ministero.

La richiesta individuale e/o collettiva (meglio quest'ultima ovviamente) a tutti i sindacati di indire assemblee distrettuali (meglio) o di singola scuola, è il primo passo da compiere a mio avviso, perché penso che abbiamo tutti da guadagnare dal fatto che il sindacato svolga il ruolo legato alla sua ragione di essere. D'altra parte, fortunatamente, non dovessero essere efficaci gli appelli, ci sono altre vie praticabili. Nella nostra cittadina pensiamo di proporre alle RSU delle altre scuole indire un'assemblea in contemporanea in tutte le scuole e tenerle congiuntamente. Certo non avremo molte informazioni sul contratto (ma chi, ce l'ha?) ma su tutto il resto penso che alcuni di noi ne sappiano molto di più di qualunque altro sindacalista del territorio.

E allora propongo convinto di intraprendere questo percorso che mi è sembrato efficace intitolare

NON CI SIAMO, TORNIAMO AD ESSERCI

come suggerito dalla campagna di informazione di Retescuole, ai cui volantini rimando.

Vi allego quindi il volantino di promozione dell'iniziativa e il foglio per la raccolta delle firme che ho usato nella mia scuola e che in una sola mattina mi ha consentito di raccogliere 40 firme (siamo 120 in tutto, docenti e ATA) senza avere neanche un'ora libera.
Fatemi sapere

Francesco


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