LA SCUOLA
ELEMENTARE DI MODENA E PROVINCIA DOPO I TAGLI
Abbiamo messo in relazione gli organici provinciali
di questo anno scolastico con quello passato per quantificare l’entità dei
tagli che si stanno abbattendo sulla scuola pubblica. Le tabelle che seguono
illuminano solo una fetta del fenomeno, che non è circoscritto ai due anni da
noi presi in considerazione, era infatti cominciato l’anno precedente e, come
annunciato dal governo e confermato nella Finanziaria, continuerà in futuro.
Le tabelle che presentiamo sono allarmanti perché ci
dicono chiaramente che, mentre aumentano gli alunni, diminuiscono i docenti. Di fronte a maggiori bisogni la scuola
pubblica statale riceve meno risorse.
La scuola elementare modenese, sia in città sia in
provincia, è stata capace di mantenere alta la qualità dell’offerta formativa;
ci è riuscita nonostante questi pesanti tagli, ma non senza costi. A pagarne le
spese sono stati soprattutto i lavoratori della scuola, i docenti prima di
tutto, che hanno dovuto lavorare in condizioni peggiori: classi più numerose e
maggiori carichi di lavoro sia in termini di orario che di mansioni e
responsabilità. Pensiamo che di fronte al perdurare della politica scolastica
di questo governo, neppure l’orgoglio e la passione di chi lavora nella scuola
potrà impedire un impoverimento della qualità dell’istruzione. Già a partire
dal prossimo anno scolastico i tagli si tradurranno nella negazione di alcuni
diritti dei bambini, delle bambine e delle loro famiglie; ci riferiamo, ad esempio,
alla impossibilità di attuare, nella nostra provincia, tutte le classi a tempo
pieno di cui c’è richiesta. Molte scuole si trovano già ora nella condizione di
dover individuare criteri per formare una graduatoria di accesso al tempo
pieno, che diventerà inevitabilmente il tempo scuola solo di una parte della
popolazione, una specie di ghetto, perdendo così il suo significato pedagogico
ed aprendo la strada alla fine di una stagione felice.
Tab. 1:
Confronto Alunni – Classi – Insegnanti
|
Alunni |
N° classi totali |
N° docenti su posto comune |
||||||
AS 01/02 |
AS 02/03 |
diff. |
AS 01/02 |
AS 02/03 |
diff. |
AS 01/02 |
AS 02/03 |
diff. |
|
Modena città |
6.368 |
6.420 |
+ 52 |
298 |
301 |
+ 3 |
616 |
604 |
–12 |
Solo provincia |
19.069 |
19.458 |
+389 |
985 |
997 |
+12 |
1.821 |
1.819 |
– 2 |
Totale |
25.437 |
25.878 |
+441 |
1.283 |
1.298 |
+15 |
2.437 |
2.423 |
–14 |
Se facciamo un confronto, nei due anni, tra il
numero di alunni, di classi, e di docenti (esclusi gli insegnanti di sostegno),
è macroscopica la forbice tra i 441 alunni in più, 15 classi in più, e i 14
docenti in meno.
Se ragioniamo in termini di analisi dei bisogni la
provincia di Modena avrebbe avuto necessità di 30 insegnanti in più a causa
dell’aumento demografico, mentre se ne trova 14 in meno. Tradotto in termini di
posti di lavoro significa 44 posti in meno!
È legittimo chiedersi con quali insegnanti saranno
state attuate le 15 classi in più.
La maggior parte dei docenti in meno viene dai tagli
ai progetti – come vedremo nella prossima tabella – il resto dalla diminuzione
dell’offerta formativa, che può essere la lingua inglese o la contemporaneità
di insegnanti su un gruppo classe, una risorsa preziosa per la didattica.
Tab. 2: I Progetti
|
Progetti |
||
AS 01/02 |
AS 02/03 |
diff. |
|
Modena città |
19 |
4 |
–15 |
Solo provincia |
36 |
8 |
–28 |
Totale |
55 |
12 |
–43 |
Come si vede nella tabella 2, i progetti sono
l’ambito decisamente più colpito dai tagli. Ma di che cosa si parla quando si
dice progetti? I progetti a cui si riferiscono questi tagli sono attività che
le scuole possono attuare con dei docenti che, avendo i requisiti, vengono
distaccati dall’insegnamento e quindi non hanno la responsabilità diretta delle
classi. Le scuole, o meglio i Circoli Didattici, potevano ottenere questi
distacchi sulla base di alcuni coefficienti di complessità. Un Circolo
Didattico poteva avere da uno fino a tre docenti su progetto. Nella nostra
provincia la maggior parte dei progetti erano di psicopedagogista, una figura
cruciale per l’integrazione degli alunni in situazione di handicap e in
generale degli alunni in difficoltà. Altri progetti presenti nel modenese erano
quelli legati all’uso delle tecnologie informatiche e multimediali,
all’alfabetizzazione e l’integrazione di alunni stranieri; progetti legati a
linguaggi specifici come musica o teatro. Ora la maggior parte di questi
insegnanti sono tornati su posto comune, disperdendo una esperienza
significativa ed importante. Da questo anno scolastico in tutta la provincia i
progetti sono soltanto 12, ed anche per questi si prevede una riduzione nei
prossimi anni.
Tab. 3:
Confronto Tempo pieno – Moduli
|
N° classi a tempo pieno |
N° classi a moduli |
N° classi totali |
||||||
AS 01/02 |
AS 02/03 |
diff. |
AS 01/02 |
AS 02/03 |
diff. |
AS 01/02 |
AS 02/03 |
diff. |
|
Modena città |
253 |
256 |
+ 3 |
45 |
45 |
0 |
298 |
301 |
+ 3 |
Solo provincia |
539 |
563 |
+24 |
446 |
434 |
–12 |
985 |
997 |
+12 |
Totale |
792 |
819 |
+27 |
491 |
479 |
–12 |
1.283 |
1.298 |
+15 |
I modelli organizzativi presenti nella nostra scuola
elementare sono di due tipi: tempo pieno e moduli. Il primo funziona con due
docenti ogni classe, il secondo – di norma – con tre docenti ogni due classi.
Come si può intuire il modello a moduli permette di risparmiare sull’organico:
ad esempio, una scuola con due corsi (10 classi), per funzionare a tempo pieno
richiede 20 docenti, per funzionare a moduli invece ne richiede solo 15. Quello
che cambia tra un modello e l’altro è il modo di concepire la scuola, cambia
anche, ovviamente, il tempo che gli alunni trascorrono a scuola: 40 ore
settimanali nel caso del tempo pieno, 24 o 27 ore settimanali nel caso dei
moduli.
La tabella 3 ci permette di visualizzare la
distribuzione di questi due modelli nell’ultimo biennio.
Il dato che ne emerge è in controtendenza rispetto
alla politica del governo che ha tra i suoi obiettivi quello di ridurre il
tempo scuola. Nella nostra provincia infatti sono aumentate le classi a tempo
pieno e diminuite quelle a moduli. Per comprendere questo dato è necessario
sapere che sono i Collegi dei Docenti e i Consigli di Circolo che stabiliscono
il tipo di organizzazione scolastica, decisione che viene presa sulla base di
motivazioni pedagogiche, in relazione ai bisogni del territorio e alle
richieste delle famiglie. Gli organi Collegiali competenti devono decidere nel
merito anche sulla base dell’organico che viene assegnato alla scuola. Tale
organico in questi anni è stato progressivamente ridotto. Fino al corrente anno
i Collegi Docenti e i Consigli di Circolo del modenese hanno dato priorità al
tempo pieno rinunciando ai progetti. Dal prossimo anno scolastico però le
scuole non avranno più alcun margine di manovra, e questa richiesta di tempo
pieno che va aumentando, soprattutto in provincia, non sarà soddisfatta. Le
conseguenze non potranno che essere devastanti, in quanto sarà necessario
stabilire dei criteri di accesso al tempo pieno che non potranno che essere di
ordine sociale: si formeranno classi a tempo pieno di alunni provenienti da
famiglie più disagiate; e il tempo pieno non potrà che diventare un servizio di
assistenza per le famiglie bisognose, una specie di parcheggio; e non è questo
lo spirito educativo che in tanti anni di esperienza lo ha animato.
Tab. 4:
Confronto Alunni H – Insegnanti di sostegno
|
N° alunni H |
N° insegnanti di sostegno |
||||
AS 01/02 |
AS 02/03 |
diff. |
AS 01/02 |
AS 02/03 |
diff. |
|
Modena città |
182 |
185 |
+ 3 |
76 |
80 |
+4 |
Solo provincia |
309 |
341 |
+32 |
150 |
147 |
–3 |
Totale |
491 |
526 |
+35 |
226 |
227 |
+1 |
La tabella 4 ci mostra il rapporto tra gli
insegnanti di sostegno e gli alunni in situazione di handicap. A fronte di 35
alunni in situazione di handicap in più abbiamo un solo insegnante di sostegno
in più. Il taglio maggiore lo troviamo in provincia: 32 alunni in più e 3
insegnanti in meno.
Con un aumento di 35 alunni in situazione di
handicap doveva seguire un aumento di circa 17 docenti, invece l’aumento è
stato di una unità. Possiamo quindi considerare che vi sono circa 16 docenti di
sostegno in meno ma, cosa più preoccupante, oltre 30 bambini in difficoltà che
dovranno arrangiarsi come possono.
Se consideriamo i 44 posti di insegnanti su classe che mancano rispetto al bisogno (tab. 1), più i 43 insegnanti tagliati su progetto (tab. 2) e questi 16 su sostegno (tab. 4), arriviamo a 103 posti di lavoro in meno nella provincia di Modena in un solo anno.
E tutto questo
solo nella scuola elementare!