DALLA PIATTAFORMA RIVENDICATIVA

La Scuola e la Formazione


Le scelte di politica scolastica del governo stanno penalizzando e impoverendo la scuola pubblica statale, con la riduzione delle risorse finanziarie e degli organici e la progressiva spinta verso il precariato di tutto il personale. L'attuazione di una riforma non condivisa, che ha prodotto una grande mobilitazione non solo del personale ma anche delle famiglie, degli studenti e delle organizzazioni professionali, destruttura gli attuali modelli di istruzione e formazione, compreso il tempo pieno e le esperienze organizzative e pedagogiche, con gravi effetti sull’autonomia scolastica, sulle professionalità degli addetti, sulla qualità dell’offerta formativa. In questo contesto, inoltre, si segnalano gravi proposte legislative tendenti a colpire e limitare le libertà contrattuali e sindacali nella scuola, che il sindacato confederale intende respingere con fermezza.
La proposta di devolution nella scuola è una minaccia per la sua identità pubblica e pluralista, per il suo carattere unitario, nazionale, autonomo, perché determina frammentazione nell'offerta formativa, disuguaglianza nei diritti, negazione delle pari opportunità per tutti i cittadini. E’ urgente, invece, riportare alcune priorità irrinunciabili nell’alveo della primaria responsabilità dello Stato, che non è in contrasto con le competenze costituzionali delle Regioni.
Nel confermare il dissenso al primo decreto attuativo CGIL, CISL e UIL chiedono al Governo l’apertura di un tavolo di confronto con la partecipazione dei soggetti sociali e delle istituzioni regionali e locali al fine di garantire l’effettivo esercizio di autonomia organizzativa e didattica. CGIL CISL e UIL rivendicano inoltre di:

- definire livelli essenziali delle prestazioni, un sistema unitario di standard formativi nazionali, regole per la certificazione e spendibilità dei titoli;
- rendere concretamente esigibile il “diritto dovere all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni o fino al conseguimento di una qualifica”;
- aprire il confronto sui decreti attuativi della secondaria superiore;
- prevedere un sistema nazionale di formazione continua dei lavoratori e di educazione permanente che assicuri la operatività immediata dei Fondi interprofessionali bilaterali;
- prevedere investimenti certi ed adeguati per la valorizzazione del sistema pubblico di istruzione e formazione e del suo personale.