PIANO
PROGRAMMATICO DI INTERVENTI FINANZIARI PER LA SCUOLA
(Art.
1, comma 3, della legge 28 marzo 2003, n.53)
I principi
innovatori della legge per la definizione delle norme generali
dell’istruzione
e dei livelli essenziali in materia di istruzione e formazione
professionale,
recentemente approvata, stabiliscono che l’istruzione scolastica e
l’istruzione e
formazione professionale, nelle loro varie articolazioni, vengono
ricomposte nel
“sistema educativo di istruzione e di formazione” e
concorrono a
perseguire i medesimi obiettivi di crescita e valorizzazione della
persona umana.
Tale unitarietà di sistema assicura il valore nazionale dei
titoli nonché
la spendibilità dei medesimi a livello nazionale ed europeo.
L’obbligo di
istruzione viene riformulato nei termini di diritto-dovere: nessun
ragazzo può
uscire dal sistema senza una qualifica utile per l’inserimento nel
mondo del
lavoro ovvero prima del compimento del 18° anno di età.
L’obiettivo,
quindi, è quello di realizzare un disegno di
modernizzazione
che dovrà essere garantito attraverso l’apprestamento di
investimenti
nella professionalizzazione dei docenti, nell’innovazione
didattica e
nella definizione di percorsi formativi di elevata qualità. Lo stesso
progetto di
modernizzazione, poi, dovrà garantire, altresì, che la diversità e la
varietà delle
domande dei giovani, delle famiglie e della società civile, trovino
un’adeguata e
qualificata risposta in termini di pluralità dell’offerta
formativa
(scuole statali, non statali, agenzie formative), di pluralità di
modalità
d’insegnamento (metodologie didattiche), e di opportunità di
formazione nel
corso dell’intero arco di vita, così come avviene nei paesi più
moderni, dove
è offerto a tutti il massimo delle opportunità di crescita
culturale e
professionale, attraverso la libera scelta di servizi pubblici
qualificati.
Nella società
della conoscenza e tecnologicamente avanzata -
caratterizzata
da mutamenti continui – l’investimento in cultura e formazione
costituisce
una priorità assoluta.
Tale esigenza
viene fortemente avvertita nella legge di riforma, la quale
stabilisce che
venga predisposto un piano programmatico di interventi
finanziari per
la realizzazione delle finalità della legge medesima, a sostegno:
a) della
riforma degli ordinamenti e degli interventi connessi con la loro
attuazione
e con lo sviluppo e la valorizzazione dell’autonomia delle
istituzioni
scolastiche;
b) dell’istituzione
del Servizio nazionale di valutazione del sistema
scolastico;
c) dello
sviluppo delle tecnologie multimediali e della alfabetizzazione
nelle
tecnologie informatiche, nel pieno rispetto del principio di
pluralismo
delle soluzioni informatiche offerte dall’informazione
tecnologica,
al fine di incoraggiare e sviluppare le doti creative e
collaborative
degli studenti;
d) dello
sviluppo dell’attività motoria e delle competenze ludico-sportive
degli
studenti;
e) della
valorizzazione professionale del personale docente;
f) delle
iniziative di formazione iniziale e continua del personale;
g) del
concorso al rimborso delle spese di autoaggiornamento sostenute
dai
docenti;
h) della valorizzazione
professionale del personale amministrativo,
tecnico
ed ausiliario (ATA);
i) degli
interventi di orientamento contro la dispersione scolastica e per
assicurare
la realizzazione del diritto – dovere di istruzione e
formazione;
l) degli
interventi per lo sviluppo dell’istruzione e formazione tecnica
superiore
e per l’educazione degli adulti;
m) degli
interventi di adeguamento delle strutture di edilizia scolastica.
La complessità
degli interventi stessi e la quantità delle risorse
finanziarie
occorrenti per la loro realizzazione suggeriscono la strutturazione
del piano su
un arco temporale non inferiore al quinquennio.
Per la
realizzazione del piano, che investe il quinquennio 2004-2008, il
finanziamento previsto
è stimato complessivamente in 8.320 milioni di euro,
comprendenti
le risorse già iscritte nelle leggi finanziarie 2002 e 2003.
Si evidenzia
che gli interventi concernenti le iniziative di formazione
del personale
docente sono destinati, allo stesso tempo, anche agli insegnanti
delle scuole
paritarie, in quanto facenti parte del sistema nazionale
dell’istruzione.
Si precisa,
infine, che i finanziamenti, previsti nel “piano programmatico”,
sono diretti
al potenziamento e al miglioramento degli interventi che oggi
sono già
sostenuti con gli ordinari stanziamenti di bilancio, iscritti nello stato
di previsione
dall’Amministrazione dell’istruzione e nelle leggi finanziarie
2001, 2002 e
2003.
Si illustrano
qui di seguito i contenuti delle singole azioni.
a)
Riforma degli ordinamenti e degli interventi connessi con la loro
attuazione.
Con
riferimento agli interventi connessi con la riforma degli
ordinamenti i
finanziamenti dovranno essere destinati alla generalizzazione
della scuola
dell’infanzia.
b)
Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema scolastico.
Il Servizio
nazionale di valutazione del sistema scolastico assume una
importanza
fondamentale in funzione di un investimento formativo di alto e
qualificato
profilo. Di qui l’esigenza di generalizzare le attività di valutazione,
per le oltre
10.000 istituzioni scolastiche. Le attività di valutazione
attualmente
sono realizzate su base volontaria.
Inoltre, la
legge di riforma degli ordinamenti scolastici rimette al
suddetto
Istituto anche la competenza a predisporre e gestire le prove
conclusive dei
cicli di istruzione (esami di Stato).
c)
Sviluppo delle tecnologie multimediali e della alfabetizzazione delle
tecnologie
informatiche.
Premesso che
tutte le scuole sono già collegate in rete e che la dotazione
della
strumentazione informatica delle istituzioni scolastiche consente già
oggi di
disporre di un personal computer per ogni 15 alunni si prevedono i
seguenti
interventi migliorativi:
potenziamento dell’infrastruttura
informatica delle scuole, per ampliare
la fruizione
di applicativi didattici multimediali, ad esempio per
l’insegnamento
delle lingue e della matematica;
estensione del cablaggio nelle scuole, ossia
la creazione di punti di
accesso in
tutti gli edifici scolastici (circa 42.000);
potenziamento dei collegamenti in larga
banda a tutte le istituzioni
scolastiche
secondarie (circa 4.200).
d)
Sviluppo dell’attività motoria e delle competenze ludico-sportive degli
studenti.
Lo sviluppo
dell’attività motoria e delle competenze ludico-sportive
degli studenti
presuppone un’attività da svolgere anche in orario
extrascolastico,
finalizzata alla preparazione e all’avviamento della pratica
sportiva degli
studenti aderenti alle attività sportive scolastiche, svolte e
organizzate a
livello territoriale dalle singole scuole anche attraverso la
promozione
dell’associazionismo scolastico-sportivo.
In particolare
l’azione dovrà essere rivolta ad un coinvolgimento più
ampio e
qualificato degli alunni del primo e del secondo ciclo di istruzione da
prevedersi
nell’ambito dei singoli piani di studio. Detta azione interessa circa
4.153.000
alunni della scuola secondaria di I e II grado e circa 1.700.000 alunni
della scuola
elementare.
Le attività da
svolgere in oraria extra-scolastico dovranno anch’esse
ampliare la
partecipazione degli allievi, rispetto a quelli oggi coinvolti in
attività
sportive scolastiche.
Saranno,
quindi, organizzate manifestazioni nazionali dei Giochi
Sportivi Studenteschi,
di sport individuali e sport di squadra.
Sarà, poi,
prevista la partecipazione di rappresentative studentesche
italiane alle
manifestazioni sportive e scolastiche internazionali indette dalla
Federazione
Internazionale Sport Scolastico (I.S.F.) .
e)
Valorizzazione professionale del personale docente
L’avvertita
esigenza di avviare politiche di definizione delle funzioni
del personale
docente, coerenti con la necessità di valorizzarne il ruolo e di
riconoscere le
diverse ed articolate professionalità, richiede adeguati
interventi
anche sotto il profilo del trattamento economico.
Al fine di
accelerare il processo di adeguamento delle retribuzioni del
personale
interessato in relazione al profilo ed al tempo di lavoro, nonché per
assicurare
allo stesso un coerente sviluppo di carriera, con interventi in sede
contrattuale
per la disciplina del relativo rapporto di lavoro, è indispensabile
destinare
risorse finanziarie aggiuntive rispetto a quelle già previste nella
legge
finanziaria 2002.
f)
Iniziative di formazione iniziale e continua del personale.
Le iniziative
di formazione continua sono finalizzate a soddisfare
l'esigenza di
garantire al personale della scuola un sistema di formazione
riferito a
tutto l’iter lavorativo.
Gli
interventi, da progettare con carattere modulare, interattivo e
flessibile da
contestualizzare sul territorio, dovranno rispondere direttamente
ai bisogni
specifici di formazione che provengono da docenti in possesso di
esperienze e
competenze diverse e che si rapportano con l’innovazione in
maniera
diversificata.
Da questo
punto di vista, tenuto anche conto delle direttive europee in
materia,
l’ambiente di e-learning risulta una soluzione particolarmente
idonea, in
quanto integra il momento on line con fondamentali situazioni in
presenza.
Le
raccomandazioni del Consiglio dei Ministri di Lisbona hanno
portato
l’Unione Europea a sviluppare una specifica azione denominata “elearning:
progettare
l’educazione di domani” che, tra gli altri obiettivi prevede
che gli
insegnanti debbano utilizzare “efficacemente” la tecnologia per
aiutare gli
allievi nel loro apprendimento. Le numerose potenzialità dell’elearning
per iniziative
sia di aggiornamento che di formazione in servizio
differenziano
notevolmente tale modello da quelli di insegnamento a
distanza
utilizzati sino ad oggi e propongono opportunità centrate su
“learning
by doing” e non, quindi, sulla mera fruizione di contenuti.
Si intende,
quindi, costruire un intero nuovo sistema di formazione in
servizio
componendolo con l’integrazione successiva di interventi diversi ma
omogenei e
coordinati.
Le iniziative
di formazione on-line organizzate per il personale delle
scuole statali
sono aperte anche al personale delle scuole paritarie.
g)
Rimborso spese per autoaggiornamento
L’intervento è
finalizzato all’esigenza di stimolare il ricorso ad una
modalità
formativa che si avvia a divenire fondamentale nella costruzione di
un nuovo
sistema di formazione ed aggiornamento continuo del personale
della scuola.
Nel nostro Paese,
in maniera particolarmente rilevante, docenti e
dirigenti
scolastici utilizzano, infatti, come prima fonte di formazione, le
proprie
esperienze di vita professionale e personale, e si avvalgono di un
ampio
ventaglio di opportunità formative che si procurano a loro spese in un
processo di
autoformazione.
L’autoaggiornamento
e le iniziative di formazione iniziale e continua
debbono far
parte di un unico processo di apprendimento e per questo
devono essere
in stretta relazione l’una con l’altra.
Le possibili
modalità di sperimentazione possono essere individuate:
nella predisposizione di bonus spendibili in
apposite strutture
organizzate ed
accreditate;
in forme di rimborso di spese ammissibili,
tra le quali si potrà includere
l’uso di
tecnologie, l’iscrizione a corsi gestiti dalle diverse agenzie
formative del
territorio, l’acquisto di libri, l’abbonamento a riviste ecc.
In
prospettiva, poi, si potranno rinvenire le opportune sinergie con altre
iniziative da
concordare con altre amministrazioni, quali la defiscalizzazione
o l’ingresso
totalmente gratuito a musei ed altre istituzioni culturali unendo
la
predisposizione di benefits all’approntamento di strumenti di
autoaggiornamento.
h)
Valorizzazione professionale del personale amministrativo, tecnico ed
ausiliario
L’avvertita
esigenza di avviare una nuova definizione delle funzioni del
personale
amministrativo, tecnico ed ausiliario, coerenti con la necessità di
valorizzarne
il ruolo e di riconoscere le diverse ed articolate professionalità,
richiede anche
interventi da destinare all’adeguamento del trattamento
economico.
i)
Interventi per l’orientamento contro la dispersione scolastica e per
assicurare
la realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione.
Nella voce “Interventi
di orientamento contro la dispersione scolastica e per
assicurare
la realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione” sono
state
individuate le
seguenti attività:
1.
personalizzazione dei percorsi di istruzione e formazione, con particolare
riferimento
all’alternanza scuola-lavoro;
2.
organizzazione e gestione dei “laboratori per il recupero e lo sviluppo degli
apprendimenti”
(LARSA), da istituire a livello di rete territoriale;
3.
interventi per l’orientamento, con la partecipazione dei genitori e degli
studenti;
interventi a sostegno della partecipazione giovanile.
INTERVENTI SUB PUNTO 1)
Gli interventi
sono diretti ad assicurare l’esercizio del diritto-dovere
all’istruzione
e alla formazione professionale per almeno dodici anni o,
comunque, sino
al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno
di età.
Tali
interventi sono finalizzati al recupero del rilevante tasso di
dispersione
scolastica, attualmente quantificabile nell’ordine di circa il 28%,
con
l’obiettivo di ridurlo entro l’anno 2010 ad una percentuale del 10%, così
come stabilito
a seguito degli impegni assunti, in sede comunitaria, sulla
base degli
esiti del Consiglio Europeo di Lisbona.
INTERVENTI SUB PUNTO 2)
L’organizzazione
e la gestione dei “laboratori per il recupero e lo sviluppo
degli
apprendimenti “ (LARSA) viene individuata con riferimento:
• alla
istituzione all’interno delle singole istituzioni scolastiche;
• alla
istituzione per ambiti territoriali.
Nel primo
caso, che sostanzialmente attiene all’eventuale recupero del
gruppo classe,
si ipotizza l’utilizzazione di ore di insegnamento disponibili
all’interno
della scuola, nonché la possibilità di ore di insegnamento
aggiuntive
comunque fino a 24 ore settimanali, ai docenti in servizio nella
scuola
medesima.
L’istituzione
dei laboratori riferita ad ambiti territoriali si rende
necessaria per
assicurare la possibilità prevista dalla legge di riforma di
cambiare
indirizzo all’interno del sistema dei licei, nonché di passare dal
sistema dei
licei al sistema dell’istruzione e della formazione professionale e
viceversa.
Essi si
caratterizzano in quanto si insegna non per gruppi classe ma per
livelli di
istruzione.
La
costituzione di ciascun laboratorio viene ipotizzata per soddisfare le
esigenze riferite
ad un bacino di utenza di 6–9 mila studenti.
Gli stessi
sono costituiti per reti di scuole con carattere di flessibilità sulla
base delle
esigenze di personale che si manifestano nel tempo.
INTERVENTI SUB PUNTO 3)
L’attività di
orientamento assume la centralità del soggetto e dei suoi
bisogni come
chiave di volta del processo e della strategia per costruire
interventi
dinamici, efficaci, coerenti con la riforma della scuola e finalizzati a
rispondere a
due condizioni principali:
• quella
connessa alla dimensione affettivo-relazionale e al “benessere” della
persona,
inteso come qualità della vita e del lavoro;
• quella
rappresentata dalla capacità del soggetto di svolgere un ruolo
attivo e
partecipe, di esercitare attivamente e responsabilmente il dirittodovere
di
cittadinanza e di inserirsi fattivamente nel mondo del lavoro.
Tenuto conto
della necessità di promuovere e diffondere una “nuova”
cultura dell’
orientamento che tenga conto dei processi di trasformazione
sociale,
culturale ed economica, delle nuove sfide imposte dalla
globalizzazione
e dalla società della conoscenza, si ritiene che gli interventi
di
orientamento contro la dispersione scolastica e per assicurare la
realizzazione
del diritto – dovere di istruzione e formazione” debbano
prevedere
azioni ed iniziative che contribuiscano a:
rafforzare e/o valorizzare la collaborazione
interistituzionale con l’
obiettivo di
creare e/o potenziare gli snodi di sistema, i raccordi tra
educazione –
formazione – lavoro, l’ interazione fra scuola ed
extrascuola,
fra scuola e volontariato per migliorare l’ offerta di
educazione,
formazione, orientamento (tenendo conto anche degli impegni
assunti a
livello comunitario) per svolgere un’ azione forte di
coordinamento
ai vari livelli territoriali e decisionali;
valorizzare la partecipazione delle famiglie
alle iniziative di formazioneintervento,
alla
realizzazione di azioni di orientamento, di interazione fra
tutti i
soggetti della scuola (docenti, operatori, famiglie, studenti, ecc) e del
territorio;
promuovere
la partecipazione degli studenti – sviluppare e rafforzare le
iniziative di
educazione alla convivenza civile, all’impegno sociale;
realizzare iniziative di accoglienza,
accompagnamento, orientamento
anche
attraverso “forme di tutorato” per “costruire” percorsi di crescita e
di sostegno
alle scelte e all’ assunzione di decisioni.
l)
Interventi per lo sviluppo dell’istruzione e formazione tecnica
superiore
e per l’educazione degli adulti
Istruzione e
formazione tecnica superiore
Sulla base dell’indagine
condotta dall’UNIONCAMERE sarebbe
necessario
formare 70.000 “giovani e adulti” ogni anno per corrispondere al
fabbisogno
delle imprese e favorire l’occupabilità, come peraltro previsto dal
Piano
nazionale per l’occupazione e il Patto per l’Italia. Da qui l’esigenza di
consolidare e
potenziare all’attuale sistema.
Educazione degli
adulti
Per lo
sviluppo del servizio e per conseguire gli obiettivi indicati
dall’Unione
Europea, i quali stabiliscono che, entro l’anno 2010, il 12,5% della
popolazione
adulta della fascia di età compresa tra 25-64 anni, debba essere
coinvolta
negli interventi in questione, nonché per soddisfare gli obiettivi
fissati dal
Piano nazionale per l’occupazione e dal Patto per l’Italia, che
peraltro
prevede interventi in materia di educazione degli adulti per 700.000
unità l’anno,
si rende necessario incrementare le risorse finanziarie che
attualmente il
MIUR sostiene per il servizio in questione.
m)
Interventi di adeguamento delle strutture di edilizia scolastica
La legge 11
gennaio 1996, n. 23 (legge-quadro sull’edilizia scolastica),
riserva a
Comuni e Province la competenza in materia di fornitura,
costruzione e
manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici adibiti
all’uso scolastico,
prevedendo, però, l’intervento ad adiuvandum dello Stato,
attraverso
appositi finanziamenti (sotto forma di mutui accendibili presso la
Cassa DD.PP.),
attribuiti con piani triennali di programmazione regionale,
articolati in
singoli piani annuali.
In tale sede
sono stati distribuiti, nel sessennio 1996/2001, L. 2.964
miliardi
(1.530,778 milioni di euro) che hanno consentito l’attivazione di circa
9.000 opere, a
loro volta ripartiti dalle singole regioni nel proprio ambito sulla
base degli
indirizzi formulati nei decreti di assegnazione, primo fra tutti
l’adeguamento
e messa in norma degli edifici scolastici, nonché il
soddisfacimento
del fabbisogno
di aule e palestre, i completamenti funzionali e l’eliminazione
dei fitti.
Ciò premesso –
ricordato che l’attuale panorama scolastico contempla
circa 10.800
scuole articolate su circa 42.000 edifici – si evidenzia la necessità
di destinare
risorse finanziarie per proseguire gli interventi di adeguamento e
di messa a
norma degli edifici scolastici.
In
dipendenza delle suesposte considerazioni, si stima che, per il quinquennio
2004-2008,
all’investimento in istruzione e formazione dovrebbero essere destinati
interventi
finanziari per complessivi 4.037 milioni di euro, oltre alle somme già
iscritte
in bilancio ed ammontanti per lo stesso periodo a 4.283 milioni di euro.