COMUNICATO STAMPA
Gravissima, intollerabile, inaudita, ma
soprattutto repressiva la decisione che la Corte Costituzionale (ma sarebbe
molto più giusto dire, gli “sponsor” politici della Consulta) ha preso oggi,
annullando ben quattro su sei dei referendum sui quali i Cobas, Prc, i Verdi ed
altre forze avevano raccolto complessivamente quasi 4 milioni di firme. Si è
creata un’alleanza politica trasversale tra forze del centro-destra e del
centro-sinistra per cancellare dei referendum pericolosi per gli equilibri
politici esistenti, avversati dalle forze parlamentari e sindacali che le leggi
in questione avevano voluto o non avevano osteggiato, ma popolarissimi tra i
/le cittadini/e italiani/e. E in particolare è stato annullato il referendum
che avrebbe cancellato la ignobile legge di parità scolastica e i finanziamenti
alle scuole private, imposti dal centro-sinistra e ampiamente utilizzati dal
centro-destra. Era il referendum che partiva di certo con il favore del
pronostico (in ben 5 sondaggi effettuati negli ultimi tre anni dagli istituti
di rilevazione statistica, tra il 65% e l’80% dei/delle cittadini/e italiani/e
si era pronunciato contro i finanziamenti alle scuole private e contro la legge
conseguente) e che poteva trascinare alla vittoria anche gli altri. La Consulta
lascia in piedi solo il referendum sull’articolo 18 (più quello
sull’elettrosmog) per ingigantire una campagna astensionistica che si
annunciava già pericolosa, per isolarlo e destinarlo alla sconfitta, con piena
gioia di centro-destra, centro-sinistra e gran parte dei sindacati
confederali (tranne alcuni settori
CGIL).
Naturalmente questo non bloccherà la
nostra lotta contro la privatizzazione della scuola, e i finanziamenti alle
scuole private, né la campagna per la partecipazione al voto e per il sì nei
confronti dei referendum sopravvissuti: ma oggi dobbiamo soprattutto invitare
i/le cittadini/e, italiani/e ad esprimere la loro indignazione per la
repressione spietata, effettuata dalla Consulta nei confronti della volontà
popolare che non potrà esprimersi liberamente su una questione cruciale come la
privatizzazione della scuola; e che si vuole convincere forzosamente che
l’unico modo per esprimersi politicamente oggi è scegliere tra il martello del
centro-destra e l’incudine del centro-sinistra.
Roma 15 gennaio 2003-01-15
Piero Bernocchi
Portavoce nazionale Cobas