Dalla
inappuntabile decisione della Consulta sull’inammissibilità del referendum per
l’abolizione della parità scolastica un positivo passo verso un traguardo di
civiltà democratica.
La
Presidenza nazionale della FIDAE, interprete delle migliaia di scuole
cattoliche di tutto il territorio nazionale, esprime soddisfazione per la
decisione espressa dalla Consulta, che, oltre ad evitare un antistorico
contrasto con le realtà socio-culturali del nostro Paese, apre l’ultimo tratto
di strada che porta al traguardo finale della piena ed effettiva libertà di
educazione, già raggiunto dalla quasi totalità dei Paesi dell’Unione Europea.
Riconfermando
quanto già più volte ribadito sulla legge paritaria (62/2000), in questa
circostanza si sottolinea che:
·
La parità non è la
richiesta di un privilegio, ma il riconoscimento di un diritto civile;
·
La piena parità scolastica
non è solo una conquista di civiltà giuridica, ma un contributo a migliorare il
sistema scolastico complessivo, stabilendo tra le varie scuole un confronto e
una collaborazione per offrire agli studenti, alle comunità familiari e sociali
un servizio di qualità;
·
L’attuale legge deve essere
integrata, partendo con chiarezza dal principio dei diritti soggettivi degli
allievi e delle famiglie, a cui corrisponde l’offerta formativa di tutte le
istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione a parità di
condizioni sia giuridiche che economiche.
La
decisione della Consulta va proprio in questa direzione.
Spetta
ora alle forze politiche trarne le debite conseguenze con iniziative concrete
che portino a quanto più volte dichiarato da parte della maggioranza
governativa e di non poche espressioni dell’opposizione.La “scuola” è un bene
comune, a cui tutti devono contribuire.