FIDAE - Federazione istituti di attività educativa

 

Comunicato stampa 16 gennaio 2003

 

Dalla inappuntabile decisione della Consulta sull’inammissibilità del referendum per l’abolizione della parità scolastica un positivo passo verso un traguardo di civiltà democratica.

 

La Presidenza nazionale della FIDAE, interprete delle migliaia di scuole cattoliche di tutto il territorio nazionale, esprime soddisfazione per la decisione espressa dalla Consulta, che, oltre ad evitare un antistorico contrasto con le realtà socio-culturali del nostro Paese, apre l’ultimo tratto di strada che porta al traguardo finale della piena ed effettiva libertà di educazione, già raggiunto dalla quasi totalità dei Paesi dell’Unione Europea.

 

Riconfermando quanto già più volte ribadito sulla legge paritaria (62/2000), in questa circostanza si sottolinea che:

·        La parità non è la richiesta di un privilegio, ma il riconoscimento di un diritto civile;

·        La piena parità scolastica non è solo una conquista di civiltà giuridica, ma un contributo a migliorare il sistema scolastico complessivo, stabilendo tra le varie scuole un confronto e una collaborazione per offrire agli studenti, alle comunità familiari e sociali un servizio di qualità;

·        L’attuale legge deve essere integrata, partendo con chiarezza dal principio dei diritti soggettivi degli allievi e delle famiglie, a cui corrisponde l’offerta formativa di tutte le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione a parità di condizioni sia giuridiche che economiche.

 

La decisione della Consulta va proprio in questa direzione.

Spetta ora alle forze politiche trarne le debite conseguenze con iniziative concrete che portino a quanto più volte dichiarato da parte della maggioranza governativa e di non poche espressioni dell’opposizione.La “scuola” è un bene comune, a cui tutti devono contribuire.

 

La Presidenza nazionale FIDAE