Corriere della sera, 5 ottobre
IL SANTO E I COMBATTENTI
Un no lo avrebbe bollato come eretico
«Ordino fermamente a tutti i frati che in nessun
modo ricevano denari o pecunia, direttamente o per
interposta persona»: così afferma la
Regola bollata , dettata da Francesco nel 1223. Sul denaro,
sulla proprietà, sulle armi - come su ogni altro aspetto della vita - Francesco
è molto severo con i frati, ma non afferma mai nulla in generale, che tenda cioè a valere per tutti i cristiani e che suoni come
contrario all’insegnamento ufficiale della Chiesa del suo tempo. Proibisce ai
frati di possedere terre, o case e di «ricevere» denari, ma non mette in
discussione i diritti dei laici in tali materie. La Regola non bollata , dettata dopo l’esperienza del campo crociato di Damietta e dell’incontro con il Sultano (1219), ha un
paragrafo dedicato a «coloro che vanno in missione tra i saraceni». A loro
propone due vie: una è che «non facciano liti o dispute, ma siano soggetti a ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di
essere cristiani; l’altra è che «annunzino la parola di Dio, quando vedranno
che piace al Signore».
Nel Testamento (1226) afferma che i frati non devono possedere edifici in
muratura, neanche se gli venissero regalati: «Si guardino
i frati di non accettare assolutamente chiese, povere abitazioni e quanto altro
viene costruito per loro, se non siano come si addice
alla santa povertà».
La radicalità delle scelte evangeliche di Francesco risalta nelle prescrizioni
minute: i frati non devono possedere bestie, né andare a cavallo; nessuno di
loro dev’essere chiamato «priore»; devono
procurarsi il mangiare con il lavoro e, se non ne ottengono, devono
«elemosinare»; avranno «una sola tonaca con il cappuccio e un’altra senza il
cappuccio».
Francesco non contesta mai nessuna autorità umana, né
quella ecclesiastica, né quella civile. Tra gli obblighi che fa ai frati, c’è
quello di «non predicare nella diocesi di nessun vescovo, qualora dallo stesso vescovo fosse loro proibito».
Egli non compie il «passaggio» verso la Terra Santa per partecipare alla Crociata - che
era stata bandita da Innocenzo III nel 1213 e che prende corpo tra il 1217 e il
1221 - ma non la contesta. È ospite del campo crociato e per recarsi, disarmato
e senza scorta, dal Sultano chiede l’autorizzazione al cardinale Pelagio, che
era il legato papale al comando della spedizione. Se
avesse insegnato che ai cristiani non era lecito l’uso delle armi, o del
denaro, sarebbe stato un eretico: affermazioni simili erano la bandiera di
diversi movimenti pauperistici di quel tempo. Ma per
sé e per i suoi, Francesco vuole la più rigorosa
povertà e non violenza. Quanto vuole per i frati, prima l’ha praticato di
persona: «Io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare, e tutti gli altri
frati voglio che lavorino di un lavoro quale si
conviene all’onestà» dice con tono solenne nel Testamento
Luigi Accattoli