Al Dirigente Scolastico dell'IPSSAR "Ubertini" Caluso

Chivasso, 04 novembre 2003

Oggetto: circolari, ma non solo.

La Sua risposta del 23/10/03, per toni e contenuti, si commenta da sola.

Tuttavia non posso esimermi dal fare alcune considerazioni.

Un qualsiasi preside attento e sensibile ai problemi del proprio istituto avrebbe colto, nello spirito della mia comunicazione, solo ed esclusivamente l'aspirazione ad una scuola funzionante, a fronte della reiterata constatazione che così non è, nemmeno per quanto riguarda aspetti che dovrebbero essere ovvi, secondo il comune buon senso, nonché dovuti, secondo le normative vigenti.

In questo scambio di missive, l'unica minaccia emerge dalle Sue esternazioni. D'altro canto, Lei è noto a tutti per i Suoi modi garbati e la finezza del Suo linguaggio.

O forse, in quel "passare alle vie di fatto", si riferiva agli illustri esempi che Lei ci ha dato in questi anni, come nel memorabile Collegio Docenti del 20/09/01, quando mi strappava di mano il microfono per non udire un intervento a Lei non gradito ed aggiungeva volgarità a doppio senso degne di una bettola, non di un'assemblea d'insegnanti? 

Non abbiamo bisogno dei suoi suggerimenti, né dei suoi esempi.

Abbiamo bisogno di un dirigente scolastico all'altezza delle funzioni che gli competono, presente ed efficiente dell'affrontare e risolvere i perenni reali problemi in cui si dibatte il nostro istituto, un preside che favorisca la crescita della qualità della scuola in tutti i suoi aspetti di organizzazione, sicurezza, trasparenza, offerta formativa, ...sostanziali, non formali.

Non ci serve un preside, tanto per citare l'ultima, che si presenta dopo una settimana che i laboratori di Cucina e Sala sono allagati dall'acqua di fogna, dicendo: "Per me, possono rimanere così per altri due anni!". Non serve, esaspera e basta.

Un utile ed umile suggerimento mi permetto di darglielo io. Per il tempo in cui Lei ancora rimarrà a dirigere l'Istituto "Ubertini", cerchi di non "picconare" quanto ne resta, cerchi piuttosto di costruire.

Avrà la gratitudine dei docenti e del personale della scuola, degli studenti e delle loro famiglie. E scusi se è poco, per un dirigente scolastico...

Mi creda: lavoreremmo tutti più serenamente e, di certo, sarebbe più sereno anche Lei!

Cordiali saluti