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COBAS SCUOLA



16-17 maggio 2003: mobilitazioni e iniziative in difesa della scuola pubblica e per fermare il WTO Scuola, sanità, acqua, trasporti, beni comuni: il mondo non è in vendita. Contro le privatizzazioni, contro il GATS

Il WTO (in italiano OMC, Organizzazione Mondiale del Commercio) è un organismo interstatale mondiale che si è caratterizzato fin dalle origini come "longa manus" delle principali potenze economiche e politiche del pianeta (Usa in primo luogo), incaricato (tramite funzionari alle dirette dipendenze degli Stati più forti) di imporre i loro voleri e le loro regole liberiste a tutto il mondo, in particolare obbligando i paesi più deboli a subire la privatizzazione generalizzata delle strutture pubbliche, l'abbattimento di ogni barriera alla penetrazione delle merci dei paesi economicamente più forti nonchè la piena libertà di azione, senza vincoli né controlli statali e pubblici, per le multinazionali dei paesi dominanti.

Ma oggi i "padroni del mondo" vorrebbero compiere un ulteriore salto di qualità nell'azione liberista e privatizzante, inserendo anche l'istruzione e la salute tra i beni pubblici mercificabili. Attraverso il cosiddetto GATS (General agreement on trade of services/Accordo generale sulla commercializzazione dei servizi), il WTO vorrebbe avviare la piena e totale liberalizzazione, tra le altre cose, della scuola e della sanità pubbliche, imponendo ad ogni paese di avviare in questi settori una "libera" concorrenza tra soggetti privati e pubblici, a pari condizioni di attività.

In altri termini, se questo obiettivo venisse realizzato, i singoli stati dovrebbero fornire, in questi settori, "pari opportunità" ai "liberi operatori", e dunque, ad esempio, finanziare alla pari strutture pubbliche e private o non finanziare nessuno.

Il punto culminante di questa trattativa avverrà nella sessione del WTO che si svolgerà a Cancun (Messico) dal 9 al 13 settembre 2003. Ma, da oggi ad allora, i singoli paesi (e, per quel che ci riguarda, l' Unione Europea) dovranno dire se e cosa, in questi settori, sono disposti a liberalizzare/ privatizzare/ mercificare pienamente. Una volta accettata tale liberalizzazione, le marce indietro sono pressoché impossibili, perché le penalizzazioni economiche imposte ai paesi che volessero, a posteriori, uscire dal GATS, sarebbero micidiali.

Dunque, la battaglia contro il WTO e il GATS va fatta subito, in collegamento con tutto il movimento mondiale antiliberista (che si estende in tutti i settori e paesi, dai servizi pubblici all'agricoltura, dai trasporti all'acqua, dall'energia alle comunicazioni) che a Porto Alegre (gennaio 2003, durante la Terza Assemblea del Forum sociale mondiale) ha fissato come obiettivo principale del 2003, oltre alla lotta contro la guerra permanente e globale, quello di "fermare il WTO".

In Italia ci sono due campagne in corso, collegate tra di loro, una da parte del tavolo del Forum sociale europeo denominato "Fermiamo il WTO" (al cui interno opera anche la Confederazione Cobas e le due strutture di categoria dei Cobas della scuola e della sanità) e un'altra condotta da una serie di ONG e di organizzazioni sociali cattoliche che si chiama "Il mondo non è in vendita".

In particolare, il tavolo "Fermiamo la guerra" ha indetto due giornate di mobilitazioni cittadine contro il WTO, il GATS e le privatizzazioni e in difesa dei beni comuni e delle strutture pubbliche per il 17 e il 18 maggio. Poiché l'ampio schieramento di forze, che aveva promosso la manifestazione nazionale in difesa della scuola pubblica per il 12 aprile (poi rinviata per consentire lo svolgimento del corteo nazionale contro la guerra), ha indicato anche la necessità di una specifica giornata di mobilitazione in difesa della scuola pubblica, come Cobas della scuola (e come Confederazione Cobas) abbiamo promosso, insieme al suddetto schieramento di forze, due giornate di mobilitazioni cittadine (con assemblee pubbliche, iniziative di piazza, cortei e forme creative di manifestazione) per le giornate del 16 e del 17 maggio, dando la priorità, per il 16, alla specificità della lotta in difesa della scuola pubblica e inserendo più esplicitamente tale lotta, per il 17, nel più ampio schieramento antiWTO e antiGATS.

Piero Bernocchi portavoce nazionale dei Cobas della scuola