L’Unità, 12 febbraio 2005
Conflitto d’interessi, la Gasparri,
la legge 30 e le leggi Moratti:
“Sono contrario a dire abolite. Questa è un’altra invenzione
del circo mediatico, nessun vincitore deve
abolire tutto”
Fassino:
cambieremo le leggi peggiori del centrodestra
Roma – Conflitto
d’interessi, la Gasparri, la legge 30 e le leggi Moratti. Sono
queste le leggi che sarebbero da cambiare secondo il leader
della Quercia, Piero Fassino. Il segretario dei Ds che ha parlato nell’ambito della trasmissione “Conferenza
stampa” su Rai Uno, ha spiegato infatti che “alcune
leggi vanno cambiate: sono contrario a dire abolite, questa è un’altra
invenzione del circo mediatico, perché nessun
vincitore delle elezioni deve abolire tutto quello che c’era prima”. Il segretario
dei Ds entra poi nel dettaglio dei provvedimenti
motivando perché sarebbe utile cambiarle:”La brutta
legge sul conflitto d’interessi – dice – perché non lo regola; la legge Gasparri, perché non garantisce il pluralismo; la legge 30,
perché la flessibilità non può tradursi in precarietà e, infine, vanno riviste
le leggi Moratti”.
Con il Prc
si farà un accordo pieno che comprende anche la politica estera. Lo ha
assicurato il segretario dei Ds, Piero Fassino, precisando il proprio pensiero sull’eventuale appoggio
dell’opposizione in Parlamento, su alcune materie di grande
rilevanza, qualora l’Unione dovesse vincere le elezioni e guidare il paese.
“Noi cercheremo un accordo di governo con il Prc su
tutto – ha affermato nel corso della trasmissione – anche sulla politica estera
e penso che sia possibile trovare un’intesa vera, credibile e convincente”. Poi
Fassino spiega cosa intendesse
dire quando ha sostenuto che l’Unione si presenterà in Parlamento anche non
avendo voti a sufficienza per far approvare determinati provvedimenti o per
rendere praticabili scelte rilevanti dell’esecutivo. “Quando
una maggioranza si trova di fronte al fatto che una sua parte non condivida una
certa scelta, e questo può avvenire sulla politica estera ma anche su altre
questioni, la maggioranza – ha spiegato il leader della Quercia – ha di fronte
a sé due possibilità: siccome non tutta la maggioranza è compatta, anziché dire
“non scelgo, mi fermo”, può sostenere di non volersi sottrarre alla
responsabilità di governare e fare gli interessi del Paese”. “Se considera che
una cosa è giusta – ha osservato ancora il segretario della Quercia riferendosi
all’azione dell’eventuale governo e maggioranza di centrosinistra – la porta in
Parlamento anche se non tutta la coalizione di governo
la condivide. Questo ho detto e questo è il mio
pensiero. Ed è importante perché significa che noi dell’Ulivo, nel momento in
cui ci candidiamo a governare, diamo al Paese la garanzia che non ci sottrarremo alle nostre responsabilità”. “Ovviamente questo
tipo di scelta la vogliamo fare con tutta la
maggioranza. Qualora accadesse, invece, che un pezzo
della maggioranza non fosse d’accordo, siccome non vogliamo sottrarci a
tutelare gli interessi del Paese, andremo ugualmente in Parlamento. E se siamo sicuri che la cosa che proponiamo è giusta e corrisponde
agli interessi del Paese, siamo certi che anche l’opposizione la voterà.
Non per fare un favore a noi – ha precisato infine Fassino
– ma se è giusta non vedo perché non la dovrebbe votare”.