Il Sole-24 Ore

Domenica 11 Aprile 2004

 

LE INVOLUZIONI DELLA POLITICA

di Luigi Luca Cavalli-Sforza

Due casi gravi: il licenziamento di Lucio Luzzatto, uno dei nostri biologi più importanti, e l’eliminazione dell’evoluzionismo dai programmi scolastici.

 

I ministri Tremonti e Moratti hanno annunciato, all'inizio della legislatura, che vi sarebbero stati importanti tagli nel finanziamento della ricerca.

Notizie recentissime fanno temere di peggio: una di queste, comparsa il primo di questo mese, sembrava proprio un pesce d'aprile, ma purtroppo non lo è. Si tratta del licenziamento in tronco del miglior ricercatore e clinico oncologo italiano: il professor Lucio Luzzatto.

 

Non ho visto articoli che spieghino bene perché questo fatto è molto grave. Io ho avuto la fortuna di conoscere Luzzatto quando era professore in Nigeria, all'università di Ibadan, dove, laureato in Medicina a Genova nel 1959, ha passato dieci anni dal 1964 al 1974. Vi ha creato il primo dipartimento di Ematologia in Africa con finanziamenti dal National Institute of Health degli Stati Uniti. Debbo confessare che ho avuto l'impressione che l'università di Ibadan fosse meglio di come era allora quella in cui mi sono laureato io, a Pavia: Luzzatto, almeno, vi ha fatto scoperte importanti, e le ha pubblicate sulle due riviste maggiori, “Nature” e “Science”. Dal 1974 al 1981 è passato a un altro lavoro di missionario scientifico, che riguardava l'Italia. Ha accettato di divenire direttore dell'Istituto internazionale di genetica e biofisica del Cnr a Napoli, ove ha rimediato alla grave situazione creatasi in quell'istituto a causa di una rivoluzione maoista del 1968-69. Luzzatto lo ha rimesso in funzione, ed è riuscito a farvi i pochissimi studi sul genoma compiuti in Italia. Nel 1981 è stato chiamato alla cattedra di Ematologia di Sir John Dacie, alla Royal postgraduate medical school dell'Università di Londra, e vi ha anche diretto per 7 anni l'Unità sulla Leucemia del Medical research council inglese. Ho avuto di nuovo occasione di rivederlo a New York, ove si è trasferito nel 1994 e ha creato e diretto un nuovo dipartimento (Genetica Umana) presso il Centro del cancro del Memorial Sloan Kettering e vi ha stabilito un programma di Terapia Genica, con un ottimo finanziamento dall'Istituto nazionale del cancro degli Stati Uniti. Luzzatto ha identificato la struttura del gene dell'enzima gluco-6-fosfo-deidroge­nasi (il primo difetto enzimatico umano in cui ciò è avvenuto), spiegato la selezione natu­rale in questo gene contro la malaria, eliminato il gene nel topo attraverso la tecnica detta di k.o., ne ha assicurato la persistente espressione in vivo dopo trasferimento genico in studi pre-clinici, oltre all'aver raggiunto alcuni risultati essenziali sul gene noto con la sigla Pnh.

 

Il 1° luglio 2000, essendogli stato proposto di assumere la Direzione scientifica dell'Istituto tumori di Genova (Ist), Lucio Luzzatto ha lasciato allo Sloan Kettering un posto di professore a vita e sen­za limiti di età per dedicare gli ultimi anni della sua attività scientifica alla sua città natale.

L'Ist ha ora raggiunto una produzione scientifica di alto livello, che lo ha portato alla posizione numero 2 tra gli Istituti italiani dei Tumori.

 

Luzzatto è uno dei pochi direttori scientifici con cospicua esperienza internazionale, sia nell'attività clinica sia nella ricerca di base: è anche un clinico di grande valore scientifico e umano. Per chi lo conosce, ha avuto il fragore di una bomba la notizia che il commissario straordinario nominato dal ministro Sirchia lo ha licenziato in tronco con un'accusa in apparenza infamante, di aver collaborato; con la concorrenza. Il commissario deve essere abituato all'idea che nell'industria Fiat, poniamo, non si può avere una consulenza con un con­corrente, come la Renault. Ma per fortuna nella scienza questo genere di concorrenza non esiste, anzi vige la regola dell'aiuto reciproco tra fondazioni che hanno lo stesso scopo. Quale bravo direttore che non sia pronto a qualunque compromesso con i suoi padroni accetterà di succedere a un uomo del valore di Lucio? Oggi che si parla di investire miliardi a Genova in un nuovo “Istituto di tecnologia” come la Mit, si troverà mai più una persona veramente desiderabile, sapendo che potrà essere di nuovo scacciata come un cane? Le notizie dei giorni scorsi fanno sperare che si sta trovando una soluzione accettabile ad ambe le parti e spero che sia la verità, ma penso sia importante che la si conosca tutta e presto, anche perché è sempre più difficile accettare le decisioni di questo governo a proposito della scienza italiana.

 

Negli ultimi mesi si è fatto un altro grave passo indietro in Italia, cui sono profondamente sensibile, e di cui dovrò parlare più avanti. Questa volta non è il ministro della Salute, ma è il Miur, che ha scelto il professore Giuseppe Bertagna, dell'editrice “La Scuola” di Brescia, per rifare il programma ministeriale di scienze per le scuole elementari. Il programma, che prima comprendeva lo studio dell'evoluzione biologica e culturale dell'uomo, non contiene più questa frase. Dimenticanza? No. Intervistato da un quotidiano, Bertagna ha asserito che “l'evoluzionismo è una degradazione”. Sono ben pochi i biologi che condividono questa opinone. Per quanto mi riguarda, sono convinto che è impossibile capire la biologia senza l'evoluzione. Io ho passato la mia vita a far ricerche sull'argomento, e molti anni a scrivere, con mio figlio Francesco, un libro di scienze in quattro volumi per le scuole medie, ora pubblicato da Edimond, in cui si dà a questa "degradazione" il rilievo giusto e necessario.

 

Giovanni Paolo II non sembra condividere l'opinione di Bertagna, che, cresciuto in una linea cattolica più fondamentalista del Papa, vuol riportare la scienza italiana a prima del 1859 (anno di pubblicazione dell'Origine delle Specie). Evidentemente Bertagna spera che il prossimo pontefice cancelli l'errore del papa vivente sull'evoluzione, e magari faccia macchina indietro anche sul recente riconoscimento degli errori della Chiesa nei confronti di Galileo. È talmente ovvio che è il Sole che gira intorno alla Terra! Come si fa a non accorgersene? Infatti, il nuovo programma parla delle idee degli antichi, e le "ipotesi" dei moderni sul sistema solare. Che ne dice, signor Ministro?