Domanda 25. Scuola

 

 

 

Secondo lei, quale livello del sistema formativo italiano presenta i maggiori problemi e più necessita di una riforma (una risposta)?

Centro

Non

Centro

sinistra

collocabili

destra

Scuola media superiore

44,8%

46,8%

47,9%

Università

27,7%

22,7%

25,1%

Scuola media inferiore

16,0%

13,4%

12,5%

Non sa/Non risponde

5,2%

9,8%

5,7%

Scuola elementare

5,1%

5,9%

6,7%

Scuola dell’infanzia, asilo

1,2%

1,3%

2,1%

 

Le posizioni in questo settore sono omogenee. In linea con le valutazioni

internazionali, la stragrande maggioranza del campione, indipendentemente

dall’orientamento politico, non ritiene problematica la scuola elementare e la

scuola per l’infanzia. Pochi, tra il 12 e il 15 per cento, ritengono che il punto

debole sia la scuola media inferiore, e questa volta il giudizio non è in linea con i confronti internazionali, dai quali la nostra scuola media esce assai male.

Il 25 per cento circa del campione ritiene che ad avere maggiori problemi sia

l’università e il 45 per cento la scuola media superiore.

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Domanda 26. Scuola

 

 

 

Gli ultimi governi, a prescindere dal loro colore politico, hanno dedicato molti sforzi a tentare di riformare l’istruzione in Italia. Secondo lei, quali sono i problemi più gravi tra quelli che le indicherò?

Centro Non Centro

sinistra collocabili destra

L’abbandono, da parte del governo, delle scuole pubbliche a

71,5%

45,0%

21,8%

favore delle scuole private

 

 

 

La debolezza della preparazione dei giovani nei settori tecnico-

60,5%

52,9%

50,8%

scientifici, che sono cruciali per lo sviluppo e la competitività

 

 

 

della nostra economia

 

 

 

I giovani non hanno alcun incentivo a studiare, in quanto anche i

54,2%

49,8%

39,9%

diplomati e i laureati faticano a trovare un buon lavoro

 

 

 

La scarsa relazione fra le cose che si imparano a scuola e le

51,5%

51,3%

51,4%

competenze che servono nel mondo del lavoro

 

 

 

 

 

 

 

Il fatto che solo i figli di famiglie benestanti riescano poi a

51,5%

39,7%

28,3%

impiegare un titolo di studio elevato per trovare una buona

 

 

 

collocazione professionale

 

 

 

Il fatto che solo i figli di famiglie benestanti riescano a

39,9%

27,8%

17,9%

raggiungere livelli elevati di istruzione

 

 

 

L’insufficiente preparazione degli insegnanti

30,4%

32,1%

32,2%

Gli insegnanti non vengono pagati abbastanza

30,3%

22,5%

16,1%

 

Delle otto voci sottoposte agli intervistati solo due hanno ricevuto valutazioni omogenee: il fatto che ci sia una scarsa relazione tra le cose che si imparano a scuola e le competenze che servono nel mondo del lavoro (intorno al 50 per cento) e l’insufficiente preparazione degli insegnanti. Dalle scelte fatte sulle altre sei voci emergono invece profili e chiavi di lettura profondamente diversi. Il 71,5 per cento degli intervistati di centrosinistra ritiene per esempio grave che il governo abbandoni le scuole pubbliche favorendo quelle private,

cosa che è valutata negativamente solo dal 21,8 per cento degli intervistati di centrodestra, mentre i non collocabili sono a metà strada con il 45 per cento. Ancora: il 54,2 per cento degli intervistati di centrosinistra, contro il 39,9 per cento di quelli di centrodestra, ritiene che i giovani non siano incentivati a studiare perché anche i laureati e i diplomati fanno fatica a trovare un lavoro, salvo – per il 39,9 per cento del centrosinistra e il 17,9 per cento

del centrodestra – che non provengano da famiglie benestanti.

Un terzo degli intervistati di centrosinistra considera un problema il fatto che gli insegnanti non sono pagati abbastanza, valutazione sulla quale sono concordi solo 16 intervistati di centrodestra su cento