Al
Dirigente Scolastico del Liceo Artistico Statale “Renato Cottini”- Torino
Prof.
Paola Ravetti
Al
Dirigente del C.S.A. di Torino
Dott.
Paolo Iennaco
Al
Direttore Generale dell’Ufficio
Scolastico Regionale per il Piemonte –Torino
Dott.
Luigi Catalano
Al
ministro dell’Istruzione Università Ricerca –Roma
Dott.ssa
Letizia Moratti
Al
Vice Ministro M.I.U.R. – Roma
On.
Guido Possa
Ai
Sottosegretari di Stato presso il M.I.U.R. – Roma
On.
Valentina Aprea
On.
Maria Grazia Siliquini
On.
Stefano Caldoro
Agli
Istituti di Istruzione Artistica della
Provincia di Torino
Primo
Liceo Artistico Statale
Istituto
Statale d’Arte “Passoni – Torino
Istituto
Statale d’Arte “Faccio”- Castellamonte
Alle
Organizzazioni sindacali di categoria
DOCUMENTO
DEI DOCENTI DEL LICEO
ARTISTICO “R.COTTINI” di TORINO - 14/05/03
I
Docenti del Liceo Artistico"Cottini", riuniti in Assemblea Sindacale
venerdì 9 maggio 2003, valutano
estremamente grave la situazione che si va delineando nella scuola italiana,
all’interno di un disegno che mina alle basi il diritto allo studio, la qualità
dell’istruzione pubblica, la libertà d’insegnamento e i diritti dei lavoratori
della scuola statale, riducendo gli spazi di partecipazione democratica delle
varie componenti del mondo scolastico e azzerando un patrimonio di esperienze e
competenze professionali che si andavano configurando nella scuola
dell’autonomia. Tutto questo accade mentre si attuano varie forme di
finanziamento delle scuole private.
Consapevoli
che il sapere e
l’istruzione sono un “bene comune” e un diritto universale, i docenti del
“Cottini” esprimono il loro totale dissenso nei confronti di una politica
scolastica che mira alla privatizzazione e
alla mercificazione dell’istruzione e che sempre più vede l’irruzione di
categorie e poteri che non le sono propri a condizionarne le linee di sviluppo.
In quest’ottica è evidente il proposito ministeriale di sostituire al rapporto
educativo come diritto costituzionale che matura all’interno dell’unità classe,
una scuola à la carte che si adatti alla logica dell’Auditel e della domanda
individuale del cliente.
Ritengono
che i tagli degli organici dei docenti e del personale ATA siano solo un
aspetto, sia pure gravissimo, di un processo che deve essere affrontato in una
prospettiva unitaria e solidale dai soggetti che nella scuola operano a vario
titolo e che del servizio scuola fruiscono: studenti, famiglie, docenti, non
docenti, forze sindacali e sociali, Enti culturali.
Alla luce del dibattito in
corso sulla riforma, delle trattative sul contratto di lavoro, della legge
finanziaria, esprimono la convinzione che, lungi dal garantire la “qualità
dell’istruzione”, la “razionalizzazione e valorizzazione delle risorse” e l’ “innovazione”, il processo in atto porterà a una scuola del
privilegio che deprime competenze, creatività e progettualità dei docenti,
trasformando un servizio pubblico in azienda gestita secondo criteri di
efficienza puramente contabile e d’immagine, con costi sociali e culturali
imprevedibili; in questo disegno si intravvedono anche pericolose forme di
controllo politico ed economico e il predominio di una malintesa concezione
dell’economia in quanto “riduzione della spesa” a prescindere dai risultati e
dai fabbisogni, laddove l’economia dovrebbe essere la scienza che insegna ad utilizzare al meglio le risorse. In questo
senso preoccupa la tendenza a diminuire le competenze del Collegio dei Docenti
e una netta diminuzione delle materie oggetto di contrattazione sindacale.
Ribadiscono
la loro convinzione che la scuola debba essere, oltre che erogatrice di
conoscenza, anche luogo di formazione della cittadinanza e della coscienza
delle persone e non di “produzione” di consumatori e forza lavoro che
rispondano alle esigenze del mercato.
Nell’immediato i Docenti del Cottini
denunciano i provvedimenti che, applicando in modo approssimativo e confuso la
legge finanziaria, a partire dalla riconduzione dell’orario cattedra a 18 ore,
determineranno effetti disastrosi sull’organizzazione scolastica e
sull’attività didattica:
1. diminuzione degli
organici con conseguente perdita di posti di lavoro ed espulsione degli insegnanti precari, concomitante anche
con il parziale rientro nelle classi del personale inidoneo;
2. aumento dei
carichi di lavoro (che vanno già ben al di là delle 18 ore a scuola del diffuso
stereotipo);
3. ricaduta
particolarmente negativa sugli istituti artistici nei quali è indispensabile un
insegnamento tecnico fortemente individualizzato, di tipo “artigianale”;
4. impossibilità di
procedere ad una seria programmazione e di mantenere la continuità didattica e
rapporti di collaborazione e coesione all’interno dei consigli di classe;
5. impossibilità di
adottare i libri di testo per le proprie classi;
6. eliminazione delle
ore a disposizione per la copertura dei colleghi assenti, per l’apertura della
biblioteca e l’erogazione di altri servizi necessari al buon funzionamento
della scuola, per i quali il Ministero confida, forse, nella disponibilità dei
docenti a svolgere ore straordinarie e nella loro tradizionale propensione alla volontarietà;
7. formazione di classi affollate, nonostante gli spazi
esigui e le precarie condizioni di sicurezza;
8. riduzione delle
attività di sostegno;
9. riduzione degli
organici ATA, i cui servizi di pulizia, igiene ambientale e vigilanza dei
locali scolastici sarà possibile esternalizzare ad aziende private.
Solidali
con il mondo dell’Università e della Ricerca, i Docenti del “Cottini” decidono,
pertanto, di aderire alla mobilitazione di due giorni (16 e 17 maggio) 1000 piazze per fermare la
Moratti indetta da una trentina di
organizzazioni scolastiche, sindacali, sociali e culturali, mentre cresce la
protesta nelle scuole di tutta Italia e gli stessi Dirigenti Scolastici, in
molti casi, esprimono perplessità e disagio di fronte all’abbassamento e impoverimento
dell’offerta formativa, come anche questo Collegio Docenti ha potuto rilevare
in un apprezzato e condiviso documento reso noto nella scorsa riunione di
febbraio. Propongono inoltre di attuare forme di protesta collettive che
possano coinvolgere tutte le componenti della scuola per sensibilizzare
l’opinione pubblica sulla situazione disastrosa che si viene a creare e che
avrà prospettive ben peggiori negli anni a venire.
In conformità con quanto deliberato
dall’Assemblea sindacale in data 09/05/2003, i Docenti del “Cottini” deliberano
pertanto lo STATO DI AGITAZIONE PERMANENTE con le seguenti forme di
protesta:
SOSPENSIONE
DELL’ADOZIONE DEI LIBRI DI TESTO;fermo restando che l’adozione dei libri di
testo è una prerogativa del Collegio Docenti in base alle scelte degli
insegnanti attuate alla luce del fondamentale diritto alla libertà di
insegnamento
RIFIUTO DI UN ORARIO CATTEDRA SUPERIORE ALLE
18 ORE;
RIFIUTO
DI OGNI TIPO DI INCARICO NON PREVISTO DAL CONTRATTO DI LAVORO E QUINDI
ELIMINAZIONE DI TUTTE LE FIGURE DI SUPPORTO FIN QUI ATTIVATE (RESPONSABILI DI SETTORE, COORDINATORI DI
INDIRIZZO ECC…);
ANNULLAMENTO
DI TUTTE LE COMMISSIONI NON STRETTAMENTE NECESSARIE AL FUNZIONAMENTO DELLA
SCUOLA (SALUTE, VIAGGI, MOSTRE, ECC.);
ANNULLAMENTO
PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO DI OGNI VIAGGIO DI ISTRUZIONE IN ITALIA ED
ALL’ESTERO, CON CONSEGUENTI RIPERCUSSIONI ECONOMICHE SU TUTTO L’INDOTTO DEL
SETTORE;
ANNULLAMENTO
DELLE USCITE DIDATTICHE E VISITE A MOSTRE, MUSEI, SALONI ECC;
RINUNCIA
ALL’ATTIVAZIONE DI QUALSIASI TIPO DI INTERVENTO NON COINCIDENTE CON LA
DIDATTICA TRADIZIONALE E QUINDI SOPPRESSIONE DI TUTTI I “PROGETTI” ATTUALMENTE ATTIVATI E PER I QUALI
NON SONO GARANTITE LA COPERTURA ECONOMICA
E LA FATTIBILITA’NELLE NUOVE CONDIZIONI DI LAVORO CHE SI PROSPETTANO;
PARTECIPAZIONE
CON GLI STUDENTI DELLE PROPRIE CLASSI ALLA FIERA DEL LIBRO SABATO 17 MAGGIO,
ORE 10, IN OCCASIONE DELLA PRESENZA DEL SOTTOSEGRETARIO ALL’ISTRUZIONE APREA;
UNA
GIORNATA DI AUTOGESTIONE DELLA SCUOLA IN FORMA ASSEMBLEARE CON PARTECIPAZIONE
DI ALLIEVI, GENITORI E DEI MASS-MEDIA;
ADESIONE
ALL'ASSEMBLEA CITTADINA INDETTA DALLE RSU PER LUNEDÌ 19 MAGGIO ALLE ORE
16.30 PRESSO L' ITIS AVOGADRO PER CONCORDARE IL PROSEGUIMENTO DELLE
MOBILITAZIONI.