IL PARERE DEL CNPI
Ministero dell’istruzione, dell’università e della
ricerca
Dipartimento per lo Sviluppo dell’Istruzione
DIREZIONE GENERALE PER GLI ORDINAMENTI SCOLASTICI
Area dell’Autonomia Scolastica - Ufficio XI
Segreteria del Consiglio Nazionale P.I.
Prot. n. Roma,
All ’On.le Ministro
SEDE
OGGETTO: Parere su: “Progetto di innovazione relativo agli obiettivi di
apprendimento per i primi due anni della scuola primaria”
Adunanza 15 luglio 2003
IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Vista la nota n. 1246 - DIP. Segr. del 13 maggio 2003 con la quale il Sig.
Ministro ha chiesto il parere del C.N.P.I. in merito ai contenuti delle
“Indicazioni nazionali per i piani personalizzati e sul profilo di uscita al
termine del primo ciclo di istruzione”;
Vista la nota n. 1773 - DIP. Segr. del 27 giugno 2003 - integrativa della
predetta nota n. 1246 - concernente la richiesta di parere sul “Progetto di
innovazione relativo agli obiettivi di apprendimento per i primi due anni della
scuola primaria”;
Vista la nota n. 59/Ris dell’8 luglio 2003 recante ulteriori elementi di
informazione;
Vista la nota n. 63/Ris del 10 luglio 2003, ad ulteriore integrazione delle
note già citate;
Visti gli artt. 24 e 25 del D.L.vo n. 297 del 16 aprile 1994;
Vista la relazione del Comitato orizzontale per la scuola elementare incaricato
di riferire al Consiglio in ordine all’argomento in oggetto specificato;
dopo ampio ed approfondito dibattito;
ESPRIME
il proprio parere nei seguenti termini:
Il C.N.P.I. rileva favorevolmente la decisione dell’Amministrazione di non
procedere nella direzione indicata dallo schema di decreto legislativo
precedentemente inviata per conoscenza al CNPI con nota prot. 1246-DIP/Segr del
13/5/2003 su cui, a parere del C.N.P.I., sussistono obiezioni e problemi sia
nel merito che nelle condizioni di fattibilità.
Il C.N.P.I. auspica che si utilizzi positivamente questa situazione recuperando
il confronto con le scuole, gli insegnanti, i dirigenti scolastici per la
definizione dei decreti attuativi della legge 53/2003.
Il C.N.P.I. in tutte le pronunce di propria iniziativa e nei richiesti pareri
ha sempre considerato le sperimentazioni e le iniziative di innovazione
attivate dalle scuole indispensabili e preziose opportunità, non solo di
concreto esercizio e di effettiva espressione di autonomia didattica e
organizzativa, ma anche e soprattutto quale laboratorio per delineare riforme
ordinamentali che la legge ha il compito di portare a sistema.
Pertanto il C.N.P.I. valuta positivamente, in attesa dei provvedimenti
attuativi della riforma, avviare, nell’ambito degli spazi consentiti dalle
vigenti norme, iniziative finalizzate all’innovazione valorizzando
espressamente e concretamente l’autonomia delle scuole ed il protagonismo
professionale nell’individuazione di percorsi metodologico-didattici atti a
favorire il passaggio graduale e progressivo dall’attuale al nuovo ordinamento.
Tale opportunità consentirà infatti di favorire la partecipazione dei docenti,
delle famiglie e dei vari soggetti del territorio interessati, coinvolgendoli
in una approfondita riflessione sui contenuti della Legge nella prospettiva
della sua piena attuazione.
Ciò detto il C.N.P.I. evidenzia purtroppo che il provvedimento verrà avviato
durante il periodo di sospensione dell’attività didattica, costringendo le
scuole ad una valutazione affrettata nel breve periodo precedente l’inizio
delle lezioni.
Nel merito del procedimento in esame, il C.N.P.I. rileva prioritariamente, che
la bozza di D.M. presenta due articoli distinti e diversi sul piano giuridico e
operativo.
L’art.1 prevede, a decorrere dall’anno scolastico 2003/2004 e fino a quando non
saranno adottati i provvedimenti di esecuzione della legge n° 53/2003, l’avvio
ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. 275/99 e, quindi con i vincoli procedurali in
esso contenuti, di un progetto nazionale rivolto a tutte le classi prima e
seconda della scuola primaria, limitatamente ai piani di studio personalizzati
per la scuola primaria, “fermi restando gli attuali assetti strutturali, gli
orari di funzionamento e le risorse professionali in dotazione”.
Nella nuova formulazione, il testo supera le ambiguità della stesura iniziale
rendendo esplicito il fondamento ordinamentale dell’iniziativa scongiurando il
rischio di interpretazioni errate, conflitti e contenziosi, rispondendo così
alla legittima domanda di “certezze” che veniva dalla scuola reale e di cui il
C.N.P.I. ha inteso farsi responsabilmente carico. Pertanto l’eventuale adozione
da parte delle scuole del progetto nazionale di innovazione, avendo come suo
riferimento l’art. 11 del DPR 275/99 è subordinata alla delibera degli organi
collegiali di circolo/istituto, riconoscendo così il ruolo della scuola
dell’autonomia e il protagonismo dei docenti nei processi di innovazione.
In questa logica non è condivisibile parlare di “ una prima attuazione delle
innovazioni coerenti con le linee di riforma configurate dalla predetta legge
n° 53/2003” in quanto non è prevista dalla stessa “una prima attuazione”, ma
“la sua attuazione” con modalità e procedure precise che coinvolgono per la sua
definizione lo stesso Parlamento. Pare, quindi, necessaria ai fini della stessa
legittimità della proposta la cancellazione di questo passaggio.
L’art. 2, introduce indicazioni prescrittive relativamente e limitatamente
all’attivazione nelle classi prime e seconde della scuola primaria
dell’alfabetizzazione di lingua inglese ed informatica.
Si tratta di ambiti di attività ed insegnamenti nei quali la scuola primaria ha
maturato da tempo esperienze e competenze, attivando, oltre gli obblighi
normativi, innovazioni ed ampliamenti dell’offerta formativa.
Il C.N.P.I. considera positiva la generalizzazione di queste attività e
insegnamenti e avanza, a riguardo, alcune considerazioni:
· L’attivazione generalizzata di nuove discipline deve essere correlata ad una
specifica indicazione di finalità, obiettivi, contenuti e tempi che definiscono
il curricolo di tali discipline e attività e gli effetti organizzativi e
temporali sul complesso del curricolo.
· La limitazione del decreto alla lingua inglese contrasta con l’articolo 2,
comma 1 lettera f della legge 53/2003 la quale prevede la necessità di
garantire l’alfabetizzazione in “almeno una lingua dell’unione europea oltre la
lingua italiana”. La finalità dell’insegnamento della lingua straniera nella
scuola primaria non è offrire agli alunni una attività di immediato utilizzo
pratico o propedeutico, bensì accompagnare i bambini nella scoperta delle
diversità, tra le quali quella linguistica. In quest’ottica tutte le lingue
comunitarie hanno pari dignità formative.
Sul piano organizzativo il C.N.P.I. ritiene fondamentali alcune condizioni
relative ai tempi previsti per lo svolgimento delle attività didattiche e alle
correlate risorse di organico docente.
Il C.N.P.I. rileva che nella scuola primaria, l’alfabetizzazione informatica e
l’estensione della lingua straniera si siano realizzate in gran parte
utilizzando le risorse dell’organico funzionale unitamente alle disponibilità
derivanti dalla legge 440/97.
Il C.N.P.I. ritiene quindi imprescindibile che il provvedimento in esame
preveda specifiche dotazioni di organico docente al fine di assicurare a tutte
le classi della scuola primaria gli attuali livelli dell’offerta formativa così
come elaborati e realizzati dalle Istituzioni scolastiche.
E’ necessario per la lingua straniera garantire gli attuali livelli assicurando
ulteriori risorse nei primi due anni della scuola primaria e interventi, pur
variamente e flessibilmente realizzati, per un tempo comunque non inferiore
alle 2 ore settimanali. Tale esigenza è evidenziata anche nella relazione sugli
esiti della sperimentazione (D.M. 100/2002).
A riguardo il C.N.P.I. suggerisce di prevedere un tempo di attività riferito al
biennio ( prima e seconda classe), lasciando all’autonomia del collegio docenti
la concreta organizzazione didattica delle attività. Il C.N.P.I.. ribadisce la
necessità di garantire l’attuale orario di insegnamento per le classi dalla
terza alla quinta e gli impegni di lavoro degli insegnanti specialisti, anche
in riferimento al numero delle classi.
Alla luce di quanto sopra, il C.N.P.I. esprime parere favorevole subordinato,
con riferimento all’art. 1 alla cancellazione dell’inciso “finalizzato ad una
prima attuazione delle innovazioni coerenti con le linee di riforma configurate
dalla predetta legge n° 53/2003” e, all’art. 2, all’accoglimento delle
osservazioni e delle proposte in merito evidenziate, con particolare
riferimento alla effettiva disponibilità di risorse professionali aggiuntive e
di un adeguato monte ore per lo svolgimento delle attività didattiche che si
intendono introdurre.
IL SEGRETARIO M.R. Cocca
ILVICE PRESIDENTE M. Guglietti