A Venezia, al girotondo
attorno alla Rai c’era anche una ragazzina con un
cartello: «Rai = più Melevisione, meno banane». Melevisione è il programma di
Raitre dedicato ai bambini, divertente, pulito, senza pubblicità. Gli italiani
amano Mamma Rai. Forse ora temono di perderla, annegata in un’indistinta koinè
televisiva berlusconiana. Ma gli italiani, in fondo,
amano la tv in generale. Lo certifica anche il Censis, nel suo «Rapporto
annuale sulla comunicazione in Italia». Divisa la popolazione in cinque gruppi
in base all’utilizzo dei media, il Censis scopre che
anche per il quinto gruppo, chiamato «nicchia degli esperti» e composto da un
milione e mezzo di italiani sofisticati che usano otto o nove media, la tv è al
primo posto, seguita dalla radio e, solo al terzo posto, dal computer. «Anche chi dice: io non guardo la televisione», spiega il direttore
della ricerca Raffaele Pastore, «in realtà, indagato più a fondo, si scopre che
guarda il tg, magari Santoro, qualcosa di Vespa e, quando c’è, la Dandini».
È il trionfo della tv all’italiana, della nostra tv generalista,
onnicomprensiva e onnivora, in cui ognuno riesce a trovare qualcosa per sé,
ognuno si costruisce il suo palinsesto personale. Riuscirà Berlusconi ad
azzerare tutto questo?