DAI COMUNI ITALIANI

IN CAROVANA VERSO BAGHDAD

 

Le migliaia di bandiere iridate che, a dispetto di grottesche normative borboniche e minacce di interventi prefettizi, hanno colorato i balconi dei Municipi di tutta Italia; le centinaia di iniziative di diplomazia dal basso e di cooperazione decentrata, che ci hanno portato a stabilire ponti con le città del Medio oriente e di tutto il bacino del Mediterraneo; i Consigli comunali straordinari che, fin dai primi giorni dei bombardamenti, sono spesso diventati una delle agorà di riferimento per le iniziative contro la guerra; quella straordinaria allusione ad una nuova potenzialità politica, rappresentata dallo spezzone con cui migliaia di sindaci, assessori, consiglieri comunali, hanno, per la prima volta da soggetto attivamente protagonista, partecipato alla moltitudine in marcia del 15 febbraio scorso. Tutto ciò può e deve portare – in questo difficile “dopoguerra” che ci consegna, irrisolti, drammi e contraddizioni senza fine – ad una rinnovata capacità di iniziativa, in cui commisurare il ruolo conquistato da tante amministrazioni e da tanti amministratori locali all’inquietante portata globale dei problemi aperti.

 

L’affermazione sul campo, in Iraq, della dottrina e della prassi della “guerra preventiva” dischiude infatti scenari che vedono la guerra assumere il ruolo di strumento principe della politica internazionale, principio ordinativo delle relazioni tra popoli, stati, interessi. Causa ed effetto, al tempo stesso, di tale nuova realtà è una crisi senza precedenti della democrazia, in tutte le sue forme. In questo “dopoguerra”, ancora più di prima, la posta in gioco riguarda tutti, da vicino: quale futuro vogliamo contribuire a disegnare per le nostre comunità e, a partire da queste, per l’umanità ? Sta in questa diffusa consapevolezza una delle ragioni dell’ampiezza plurale dei movimenti contro la guerra ed anche, al loro interno, dell’attivo coinvolgimento di tanti Comuni.

 

Oggi, dietro il fragilissimo paravento della “protezione di iniziative umanitarie”, si sta realizzando la compartecipazione di forze militari italiane all’occupazione dell’Iraq: l’uso ipocrita e strumentale degli “aiuti” come giustificazione per un intervento diretto nello scenario postbellico, a difesa di interessi che non sono certo quelli della popolazione civile irakena, è oltremodo offensivo nei confronti degli autentici progetti umanitari, realizzati, negli ultimi dodici anni, da parte delle Organizzazioni non governative, e spesso sostenuti dagli Enti locali. Non solo, costituisce il pericoloso tentativo di “militarizzare” e di piegare a logiche di potenza, nelle aree di crisi, tutti gli interventi di cooperazione decentrata. E’, da questo punto di vista, il perfetto corollario della politica di “esportazione della democrazia”, che si traduce nell’investitura di lacché o nella diretta nomina di esponenti dell’Amministrazione Bush alla guida dei governi locali nelle città irakene.

 

In questi anni, come amministratori locali, abbiamo lavorato all’accoglienza nelle nostre città di centinaia di richiedenti asilo politico o profughi, irakeni o kurdi, perseguitati dal feroce regime di Saddam Hussein; abbiamo dato voce alle loro denunce, alle battaglie per il riconoscimento dei loro diritti e per la democrazia in Irak. Quanto è accaduto e sta accadendo nell’area del Golfo ha poco a che fare con i loro sogni e le loro speranze.

 

Sarebbe invece importante capire che cosa si sta muovendo, dopo le bombe cadute sulla loro testa ed in un contesto di occupazione armata, nella società civile irakena, che prospettive di relazione possano aprirsi in futuro tra città e città.

 

 

 

 

 

E’ per questo insieme di ragioni, che aderiamo fin da subito e che garantiremo il nostro appoggio e la nostra partecipazione alla Carovana che si recherà in Medioriente nei giorni dal 30 maggio all’8 giugno prossimi.

 

Venezia, 8 maggio 2003

 

 

Primi firmatari:

Gianfranco Bettin Prosindaco Mestre Ve

Giuseppe Caccia Assessore alle politiche sociali Comune di Venezia

Laura Tartarini Vice Presidente Consiglio Comunale Genova

Franco Piperno Assessore Comune di Cosenza

Sandro Medici Presidente X Municipio Roma

Fabio Galati Assessore alle Politiche Sociali X Municipio Roma

Nunzio D’Erme Consigliere Comunale Roma

Silvio di Francia capogruppo Verdi al Consiglio Comunale Roma