Università e Formazione | 17/11/2005 - 18:55

 

SCUOLA: RIFORMA MORATTI, L'ADC IN DIFESA DEL MINISTRO

 

(AGE) MILANO - L'Associazione nazione docenti cattolici (Adc), esprime solidarietà al ministro Moratti, per gli slogans insolenti, sgradevoli e intolleranti che alcuni studenti della UDS (unione degli Studenti) , dell' UDU (Unione degli universitari) e della Mutua studentesca, hanno gridato nelle strade di 70 città italiane contestando anche la sua Riforma.

L'Associazione condanna, inoltre, le violenze, gli atti di teppismo e di vandalismo, i picchetti davanti alle scuole, le occupazioni e le autogestioni che, oltre ad essere illegali, di fatto, negano il diritto allo studio sancito dalla Costituzione per gli studenti motivati allo studio, estranei alla politica e alla "guerra" contro la Riforma Moratti. I docenti cattolici, tuttavia, si dimostrano seriamente preoccupati per questo clima di aggressività ideologica che c'è nelle scuole statali, invitando tutte le altre componenti della scuola a riportare nei vari Istituti una cultura basata sul dialogo, sul confronto, sul rispetto reciproco e sulla tolleranza, rispettando tutte le culture e le sensibilità diverse. «Noi, come educatori», continuano, «abbiamo essenzialmente nella scuola, due compiti: quello di "ammaestrare e di allevare lo studente", e quello di trasmettere una cultura integrale che egli deve acquisire in una società multiculturale, multietnica e multireligiosa sempre più "relativista e decostruttiva", come dice efficacemente il Presidente del Senato Marcello Pera e non di indottrinare e manipolare gli studenti in classe aprofittando del nostro ruolo di docenti».

«Infine», concludono,«diciamo a Dario Fo, a Don Luigi Ciotti, a Vittorio Agnoletto, al presidente del Cidi , Domenico Chiesa, ai deputati DS, Buffo e Sasso, e al segretario scuola CGIL Panini, che hanno aderito alla manifestazione, che, per quanto concerne le contestazioni studentesche, riteniamo siano positive e utili solo se tendono a costruire qualcosa, mentre sono deleterie se fortemente pregiudizievoli e rivolte a distruggere i valori dello studio, del lavoro, della giustizia, della verità, e della legalità che ormai è considerata da molti presidi e alcuni docenti un optional».