Interrogazione n. 5-02199 Piscitello:
Condizione di detenzione dei prigionieri iracheni.
TESTO DELLA
RISPOSTA
In relazione alle denunce da parte di Amnesty International sulle
condizioni riservate agli internati iracheni nella base americana di Camp Cropper a Baghdad ed in altri centri di detenzione nel
Paese riferite dall'Onorevole interrogante, appare opportuno evidenziare come
la stessa ONG abbia preso diretto contatto con le Autorità americane in Iraq ed
abbia accolto positivamente le dichiarazioni rese dai consulenti giuridici
dell'esercito statunitense e dell'Autorità Provvisoria di Occupazione (OCPA) di
voler migliorare rapidamente le condizioni detentive in tali strutture.
Per quanto concerne la più ampia questione del rispetto delle rilevanti
disposizioni del diritto internazionale umanitario ed in particolare la
Convenzione di Ginevra sulla protezione dei civili nei conflitti armati e
quella sui prigionieri di guerra, desidero segnalare che in occasione dei
lavori della 59ma sessione della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni
Unite, conclusasi a Ginevra il 25 aprile scorso,
l'Italia e gli altri partners UE hanno presentato un
testo di risoluzione sull'Iraq nel quale l'esigenza del pieno rispetto del
diritto internazionale umanitario nel Paese è espressamente sottolineata. Va comunque messo evidenza che - secondo fonti del Comitato
Internazionale della Croce Rossa - il personale della organizzazione avrebbe
anche di recente avuto accesso a diversi luoghi di detenzione in Iraq.
Voglio altresì ricordare che conformemente a quanto richiesto
dalla Risoluzione 1483(2003) del Consiglio di Sicurezza, approvata il 22
maggio scorso, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha proceduto a
designare il suo Rappresentante Speciale in Iraq, proprio nella persona
dell'attuale Alto Commissario per i Diritti Umani Vieira
De Mello.
Confermando l'attenzione con cui il nostro Governo segue le problematiche di
diritto internazionale umanitario, sembra tuttavia, con riferimento a quanto
richiesto in merito all'accertamento dei fatti denunciati da Amnesty International, che tale
azione possa essere più opportunamente ed
efficacemente svolta - piuttosto che dai rappresentanti di un singolo paese -
dagli organismi indipendenti già operativi in loco come la Croce Rossa o
eventualmente dallo stesso Rappresentante Speciale del Segretario Generate ONU.