CGIL
Scuola CISL-Scuola UIL-Scuola
Nei prossimi otto anni almeno
400.000 lavoratori della scuola matureranno il diritto ad andare in pensione
con i meccanismi attualmente in vigore. Gran parte di loro conseguirebbe i
requisiti oggi richiesti alla data del 2008, indicata dal governo come limite
per l’introduzione delle nuove regole. Se queste verranno effettivamente varate
per essi si prospetta un secco slittamento della data di pensionamento, da
almeno 3 anni fino a ben 7 anni.
Inoltre, per coloro che non
faranno in tempo a usufruire del pensionamento tra i 35 e i 40 anni
d’anzianità, si prevede il passaggio al sistema di calcolo contributivo, che
vuol dire il dimezzamento della pensione a fronte dell’aumento dei contributi
versati dopo il 1996.
Per lavoratori della scuola,
come per tutti i lavoratori, si prospetta il rischio concreto di perdere il
diritto alla pensione d’anzianità, indicata, senza alcuna ragione
oggettivamente verificabile, come causa di dissesto degli enti previdenziali.
L’estensione del lavoro
precario, fenomeno di dimensioni già ora enormi nel settore scolastico, e
l’introduzione di nuove forme di lavoro sempre meno continuativo impedirà di
fatto o ritarderà all’inverosimile il raggiungimento persino dei minimi
pensionistici
Di fronte al calo produttivo e al dissesto economico il
governo promette alle aziende la decontribuzione che svuota le casse degli enti
previdenziali e, per compensarla, taglia le pensioni dei lavoratori
E’ COSI’ CHE SI OTTIENE Il DISSESTO DELLA
PREVIDENZA PUBBLICA!!!
Nello stesso tempo il governo
>>>
non mette in finanziaria i soldi per il rinnovo biennale 2004-05 e
non prevede fondi per il recupero del differenziale d’inflazione reale per il
biennio precedente. Prevede, infatti, un’inflazione programmata del 1,7%,
mentre l’istat ormai ammette che i prezzi aumentano del 6%.
>>> NON PROCEDE
ALL’ASSUNZIONE DEL PERSONALE PRECARIO.
>>> PROSPETTA UNA
RIFORMA DELLA SCUOLA CHE COMPORTERÀ, TRA L’ALTRO, PERDITA SECCA DI POSTI DI
LAVORO, CANALIZZAZIONE PRECOCE, SEPARAZIONE DEI PERCORSI SCOLASTICI, LA FINE
DEL TEMPO PIENO E PROLUNGATO, E CON RICADUTE MOLTO NEGATIVE SUI RAPPORTI TRA I
DOCENTI E SULLA LORO PROFESSIONALITÀ
SONO MISURE CHE MODELLANO UNA
SOCIETA’ PIU’ PRECARIA
CON MENO DIRITTI, MENO
SOLIDARIETA’, MENO SICUREZZA SOCIALE
PER QUESTO
IL 24 OTTOBRE I LAVORATORI DELLA SCUOLA SCIOPERANO!
ADERISCI ANCHE TU!