Bruna - ultimi interventi
Bruna Sferra - 31-05-2009
Ho appreso con stupore dal sito dell'INVALSI che la scuola Iqbal Masih di Roma, da Lei diretta, è tra l'elenco di quelle che hanno aderito alle prove di quest'anno scolastico.
Premesso che non c'è alcuna obbligatorietà, vorrei osservare che la scelta è in forte contraddizione con la linea seguita da Lei e dalla sua scuola fin dal settembre scorso. Infatti la scuola Iqbal Masih è stata capofila del movimento "Non rubateci il futuro" e ha avuto il merito di iniziare, attraverso una lunga occupazione, la protesta contro la L.133/08 e l'allora D.L.137/08 (decreto Gelmini), oggi L.169/08. Tra le tematiche in difesa della scuola pubblica, "Non rubateci il futuro" non ha mancato di esprimere la netta contrarietà al disegno di legge Aprea per le gravi conseguenze che questo determinerà sulla scuola.
Bruna - 07-04-2008
La Tv l'ha detto ieri. Un collega che valutava gli studenti tenendo conto dell'impegno, della partecipazione al dialogo educativo, della costanza, degli interventi in classe e dei risultati dei colloqui col decente, andrà sotto processo perchè non effettuava le canoniche interrogazioni previste (previste da chi e dove?)
I voti secondo gli studenti erano frutto delle "simpatie" o antipatie del professore.
Ma stiamo scherzando?
Bruna Bassi - 19-01-2008
In molte scuole si sono definiti tempi e modi per l'organizzazione dei corsi di recupero voluti dal Ministro Fioroni. Lo scenario che ne scaturisce è avvilente per diversi aspetti. Il primo riguarda i finanziamenti. Nella mia scuola, ad esempio, bastano appena per pagare 12 ore di corso per ogni classe per tutte le materie. Significa canzonare le famiglie, far credere che la scuola può risolvere un problema che in realtà resterà tale quale.
L'altro problema che sfiora l'etica professionale riguarda il corpo docente. E' inammissibile che chi ha la facoltà di promuovere o rimandare (scusate il termine desueto, ma di questo si tratta) possa trarre un vantaggio economico dalle sue decisioni.
Bruna Sferra - 27-10-2007
Le "Indicazioni per il curricolo", confrontate con i "Programmi Nazionali del 1985" risultano più misere nei contenuti didattici ed epistemologici delle discipline, non curanti delle più valide teorie della ricerca in campo pedagogico e psicologico e prive della peculiarità dell'approccio metodologico-didattico con cui ogni disciplina si propone all'apprendimento dell'alunno, cioè di quelle "idee guida" felicemente proposte dai "Programmi Nazionali del 1985".
L'impoverimento culturale che ne segue è probabilmente la risposta ad un disegno più ampio, cioè quello di ricondurre la scuola ad una logica di mercato in cui non vengano formate menti dal pensiero critico ma facilmente assoggettabili alle richieste di una società consumistica, quale quella attuale, caratterizzata dal sempre più consistente depauperamento dei valori laici e pluralistici e nel quale viene a collocarsi un mondo lavorativo sempre più precario e flessibile.
Bruna Bassi - 11-06-2007
A una settimana dall'inizio degli esami di stato, non si conoscono ancora i compensi che percepiranno i commissari interni ed esterni.
La voce che circola è che verrà considerata una prestazione dovuta nell'ambito della funzione docente e che nulla ...
Bruna Sferra - 10-10-2006
8 ottobre 2006 : settimo giorno di sciopero della fame

Il ministro Fioroni ha lavorato molto in estate, non potendo ignorare il grande movimento in difesa della scuola pubblica, ma non ha abrogato le leggi Moratti e parti cruciali della "riforma" ...
Bruna Sferra - 05-07-2006
30 giugno 2006, caldo torrido. Nella mia scuola undici docenti neoassunti saranno sottoposti ad un colloquio che concluderà il loro anno di formazione. La loro età anagrafica va dai 37 ai 61 anni e la loro carriera scolastica consta di almeno 12 anni ...
Bruna Sferra - 03-05-2006
INTRODUZIONE

Le Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati, allegate al D.lvo n. 59/04 applicativo della L.53/03, dovrebbero sostituire i Programmi Nazionali del 1985 (DPR 104/85). Già ad una prima lettura si evince in modo evidente l'estrema povertà ed il basso profilo culturale e pedagogico delle Indicazioni Nazionali; sembrano scopiazzate dai Programmi del 1985 in modo estremamente disordinato e confuso e con il preciso intento di stravolgerne il progetto culturale, pedagogico e politico che essi intendevano realizzare e quindi le finalità che ne costituivano il fondamento.
Per tali tematiche, gli estensori, di cui non si conoscono i nomi, sembrano ispirarsi ai ben più vecchi Programmi del 1955. Infatti, ad una lettura più attenta, emergono diverse similitudini tra le Indicazioni Nazionali e i Programmi del 1955.
Chi conosce la scuola elementare ha denunciato il regresso di 30 anni che la riforma Moratti ha apportato ad essa, ma questo raffronto dimostra come questo ritorno al passato sia ben più consistente.
I Programmi del 1955, sebbene abbiano avuto una durata formale trentennale, furono sostituiti de facto ben prima del 1985 da una serie di radicali innovazioni sia nel campo della legislazione sia in quello pedagogico. Oltre all'istituzione della scuola media nel 1962 e della scuola materna nel 1968, che pure hanno influito sulla natura stessa della scuola elementare, ci furono la L.820 del 1971 che istituì il tempo pieno, i Decreti delegati del 1974 e la L.517 del 1977 che modificò i tratti fondamentali del rapporto tra maestro e scolaro sotto i profili della valutazione, della programmazione e dell'integrazione dei bambini portatori di handicap. La logica della programmazione portò al rifiuto del concetto stesso di programma ministeriale. Alcuni evidenti parallelismi tra le Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati e i Programmi del 1955 possono tristemente ricondurre i fini della scuola elementare "morattiana" a quelli di 50 anni fa.

SOMMARIO

• Esplicazione articolata e commentata sulle sostanziali similitudini e differenze tra i tre programmi in merito alla personalità dell'alunno, al rapporto scuola- famiglia- extrascuola, al dettato costituzionale, alle pari opportunità, alle difficoltà d'apprendimento e all'handicap.
• I cicli scolastici nella scuola elementare nei tre programmi.
• Educazione alla convivenza democratica (Programmi del 1985) ed Educazione alla convivenza civile (Indicazioni Nazionali).
Bruna D'Alberti - 21-04-2003
LA RIFORMA MORATTI, LA PUBBLICITÀ PROGRESSO ...E LA VERITÀ DEI FATTI

È stata approvata la nuova Riforma della Scuola ed è subito iniziata la campagna pubblicitaria, ma...

1) non è vero che per realizzare questa riforma siano stati consultati, ...
Bruna Bassi - 07-04-2003
Ho letto recentemente un articolo pubblicato sul Sole 24 ore e l' intervista citata dal collega Pedrelli all'on. Valentina Aprea. In entrambi si legge che il rapporto docenti/studenti in Italia è il più alto d'Europa. Orbene, la matematica non è il ...
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