D - anno scolastico 2010-2011
Giocondo Talamonti - 29-08-2011
L'Italia ha la percentuale di disoccupazione giovanile più alta d'Europa. Il 29.6% dei ragazzi in cerca di prima occupazione è sistematicamente respinto dal mercato del lavoro...
Il problema non è scoppiato all'improvviso, ma si è alimentato nel tempo nell'indifferenza di tutti. Non si è sentita l'urgenza di programmare la formazione, di analizzare gli indirizzi, di consolidare le competenze, di aggiornare le conoscenze, di interpretare gli sviluppi dei mercati esteri e nazionali ... aumenta la disoccupazione giovanile e nello stesso tempo le industrie locali cercano, per essere competitivi sui mercati, diplomati degli Istituti Tecnici e Professionali, cioè risorse qualificate e specializzate rispondenti alle esigenze dell'industria e dell'artigianato.
Nonostante questo il numero di iscritti ai Licei aumenta del 3%...
Il processo, che si potrebbe sintetizzare nel termine di "orientamento" non è semplice, ma i Paesi che hanno adottato una qualche forma di prevenzione godono, in questi periodi di difficoltà, di enormi vantaggi...
Andrea Tornago - 25-08-2011
Dallo Speciale brace brace brace



Tre storie da leggere e ascoltare.
All'Ospedale Civile di Brescia Marash e Deliada, due bambini albanesi malati di tumore, sono lasciati senza cure perché senza copertura sanitaria.
A Pessina Cremonese si apre, con un vasto consenso della popolazione, uno dei templi Sikh più grandi d'Europa.
A Borgo San Giacomo si chiude, con un vasto consenso della popolazione, un tempio Sikh "problematico".
Chi fa la differenza?
Rudy Bandiera - 12-08-2011
L'Inghilterra brucia, David Cameron dice che sono "solo criminali" ma io non sono d'accordo. Sono disperati.

Ieri ho sentito una sociologa su Radio 24 dire una cosa che mi ha fatto molto riflettere, ovvero che sono i giovani che hanno preso coscienza che non saranno mai middle class, che non saranno mai classe media. Sono giovani ai quali è stato rubato il futuro.

Da 100 anni a questa parte questa è la prima generazione che non ha futuro: sono giovani di tutte le razze e di tutti i colori che non hanno istruzione, non hanno lavoro, che inseguono modelli irraggiungibili e che si sono resi conto, forse inconsciamente, che non possono arrivare da nessuna parte e che sono stati presi in giro.
Andrea Tornago - 11-08-2011
Dallo Speciale brace brace brace



«Sono passati dieci anni ma è ancora come il primo giorno». Con queste poche, lapidarie parole l'agricoltore bresciano Pietro Antonioli ha riassunto i dieci anni che sono passati da quel 13 agosto 2001, quando due giornalisti di Repubblica pubblicarono in prima pagina un'inchiesta scioccante sulla città di Brescia (A Brescia c'è una Seveso bis, G. Maria Bellu, C. Bonini): tutto il Paese scopriva che il disastro ambientale che sconvolse Seveso nel 1976 non era il più grave e pericoloso incidente che l'industria chimica aveva causato alla popolazione. Antonioli, come altri agricoltori locali, a causa dell'inquinamento che la Caffaro aveva provocato ai suoi campi e alle bestie, aveva perso tutto.
La Monsanto sapeva della tossicità dei PCB dal 1937. La Caffaro, documenti alla mano, dal 1970. Le autorità a Brescia sicuramente dal 1976. Ma la produzione è continuata fino al 1984. E la popolazione l'ha saputo solo nel 2001.
Francesco Di Lorenzo - 04-06-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte



In sintesi:

- l'Italia non è esplicitamente un paese per vecchi, ma è sicuramente un paese di vecchi;

- vicenda sempre più complicata sulle prove Invalsi. Al dibattito che si era aperto, anche su 'Fuoriregistro', sulla utilità o meno delle prove, si aggiunge un altro tassello;

- chiedere soldi ai genitori per il funzionamento delle scuole pubbliche è illegittimo.

- "rumors" dell'ultima ora indicano Mariastella Gelmini come probabile ministro della giustizia. Al suo posto verrebbe a guidare il ministero dell'Istruzione, sempre secondo i 'rumors', Maurizio Lupi...
Centro Studi Erickson - 19-05-2011
Intervista a Tullio De Mauro

La scuola ha affrontato in questi decenni problemi difficili di vario tipo, bisogna starci dentro per capire quello che si sta facendo e quello che si può fare. Riassetto dei contenuti degli insegnamenti, problemi di revisione profonda dei modi in cui si può alimentare nelle ragazze, nei ragazzi, nei bambini l'interesse per il sapere, per lo studio. Parlo di questi grandi problemi, ma chi vive la vita della scuola, e in questo includerei anche l'Università, conosce anche gli altri problemi che vanno dai modi deficitari del reclutamento, della formazione, fino all'edilizia scolastica.
Francesco Di Lorenzo - 23-04-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Ormai è chiaro a tutti, il nostro ministro dell'Istruzione si anima, si infervora, si danna l'anima, solo quando deve difendere il presunto l'onore del presidente del consiglio. Per tutto il resto, che si tratti di insegnanti o di studenti, il suo è un discorso menzognero ma pacato, risibile ma sereno, stupido nelle sua inutilità ma calmo. Un gradino in più di anima lo mette, sempre la Gelmini, quando deve difendere le scuole private ed offendere chi tenta di fare, o vorrebbe fare, un discorso sincero su di esse: ma si sa, la scuola privata è la sua malattia, la sua debolezza.
Elena Duccillo - 20-04-2011
Ci risiamo: arrivato in sordina e ora diffuso capillarmente a due settimane dalla pubblicazione si affaccia il provvedimento indirizzato alle scuole, emanato non dal Miur, ma da un ente di diritto pubblico, l'Invalsi, sulle modalità per lo svolgimento delle prove di apprendimento per gli alunni con bisogni educativi speciali. La nota, che nota resta e non ha per me forza di legge è dimentico di buonsenso e dà tassative disposizioni...
Francesco Di Lorenzo - 16-04-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Un gruppo di docenti precari sarà protagonista di un reality show su Canale 5. I prof dovranno, durante il programma, insegnare a dei presunti vip, le nozioni base di cultura.
Tali presunti vip sono scelti tra quelli che hanno dimostrato, in altri reality, limiti di conoscenze linguistiche, scarsa cultura ed altre amenità di questo genere.
Secondo gli ideatori del programma l'idea sarebbe molto attraente. Dimostrerebbe al grande pubblico che chi ha successo ha molte lacune sul versante delle conoscenze ed è, spesse volte, in difficoltà. Mentre metterebbe i precari in buona luce, perché darebbe loro la possibilità di dimostrare che - in realtà - sono dei bravi insegnanti.
Intanto i Cobas preparano i giorni dell'indignazione...
Cosimo De Nitto - 13-04-2011
La colpa dei tagli, chiaramente inventati dall'opposizione in malafede e ideologicamente prevenuta, non è del governo, ma dei dirigenti scolastici che chiedono soldi alle famiglie, non perché servono alla scuola per sopravvivere, ma per "attaccare il governo". Seguendo questa logica si dirà che la colpa della disoccupazione e della precarietà è dei giovani che scendono in strada a protestare, i quali avrebbero da lavorare, ma preferiscono rimanere disoccupati e precari per "attaccare il governo". Se il governo diminuisce i fondi per gli enti locali e questi aumentano il costo dei servizi la colpa è degli enti locali che chiedono più soldi ai cittadini per "attaccare il governo". Insomma la colpa non è di chi provoca il danno ma di chi si lamenta perché lo fa per "attaccare" chi questo danno ha provocato.
Francesco Di Lorenzo - 30-03-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Il tribunale del lavoro di Genova, la settimana scorsa, ha condannato il ministero dell'Istruzione a risarcire 15 precari. Poco più di 30 mila euro a testa, questa è la somma decisa come risarcimento dal giudice, per i docenti pagati come precari e utilizzati come personale stabile. La contraddizione è troppo evidente. Ogni anno molti lavorano perché sono tra i primi in graduatoria, ma non percepiscono lo stipendio in estate e hanno meno diritti degli altri.
Ora, tra le motivazioni della sentenza, la novità è che il tribunale ha fatto sua una direttiva comunitaria che obbliga gli Stati a limitare l'uso dei contratti a termine.
Claudio Berretta - 15-03-2011
Non si tratta quindi di dare "il potere ai meritevoli", ma il merito deve sicuramente essere concepito come elemento fondante di una società efficiente. Ciò che occorre chiarire però sono gli obiettivi di questa società e di questa efficienza. Se siamo d'accordo nel dire che l'obiettivo è il bene comune (e non i privilegi di pochi) non c'è alcun dubbio che un primario di un ospedale debba essere tale per le sue capacità ed il suo impegno negli studi e nel prodigarsi per il bene dei pazienti, non perché è figlio di un primario. Questo dovrebbe valere sempre e comunque.
Si sostiene che nella scuola si debba premiare il merito. Ogni tentativo fatto, si dice, ha però incontrato l'opposizione degli insegnanti. Dal che se ne deduce che gli insegnanti non vogliano essere valutati e vogliano conservare privilegi corporativi. Qualcuno ha mai provato a chiedere a quella parte di insegnanti disponibili ad esserlo, come ritengono giusto farlo?
Claudia Fanti - 14-03-2011
Allora, dunque vediamo, quali cose straordinarie, epocali ci sono. I voti, il numero esorbitante di alunni per classe, la scomparsa del denaro per l'aggiornamento, il proliferare di progetti che consentono di dimostrare che si esiste, una sorta di maniacale e compulsivo dai dai acchiappa l'evento quando dà lustro, magari sulla stampa locale che è sempre meglio di niente, ambienti decrepiti all'inverosimile, mancanza totale di tecnici per i pc sempre più usati e malandati, mancanza totale di spazi adeguati alle norme vigenti e alla didattica attuale, mancanza di sapone, di carta, di gessi, di cablaggio delle aule, sempre più straordinario il niente...Che "merito" ci sarà per chi lavora con il niente? Sarà straordinario.
Gianfranco Amodeo - 08-03-2011
Indirizzo queste parole al popolo ed ai dirigenti di sinistra. Ma anche al popolo "di destra". Non ai suoi dirigenti.
Le parole d'ordine del nostro attuale, e spero ancora per poco, governo sono in questo caso legate ad un attacco alla scuola pubblica, covo sostanzialmente di insegnanti comunisti, che rovinano i giovani inculcando ideali contrari a quelli insegnati dalle loro cattolicissime famiglie. Cattivi maestri contro buoni padri.
Tale concetto fa il paio con l'altro tormentone "i magistrati sono una casta di intoccabili" oltretutto anche loro comunisti.
Ovviamente anche i docenti di ruolo della scuola pubblica sono visti come una casta. E lo sono. Casta di paria.
Lidia Prosperi - 07-03-2011
Lettera aperta all'onorevole Gelmini

Presumendo l'emanazione di qualche circolare sul prossimo esame di stato, riflettiamo sul precedente!

Onorevole Ministro,

sono una docente a tempo indeterminato di una Scuola Secondaria di 1° grado, incaricata nel giugno dello scorso anno come Presidente di commissione agli Esami di Stato conclusivi del primo ciclo di Istruzione.
Voglio condividere con Lei alcune riflessioni, derivanti dalla mia esperienza personale e da tante affermazioni ascoltate da colleghi dell'Istituto Comprensivo in cui lavoro e di quello in cui ho presieduto gli esami.
Vorrei parlarLe di tanti aspetti della nostra Scuola, dal suo livello generale ai programmi (ad esempio di Storia), dal monte ore alla formazione delle cattedre, ma sono convinta che affrontare tanti temi significa spesso non svilupparne adeguatamente alcuno, per cui mi limito a quello che in questo momento mi preme maggiormente, ovvero la VALUTAZIONE.
33 Presidenti d'Istituto di Bologna - 04-03-2011
Siamo Presidenti dei Consigli d'Istituto e di Circolo delle Scuole di Bologna e provincia, il nostro ruolo istituzionale non ci consentirebbe di esporci politicamente.
Tuttavia, stante il clima e le parole utilizzate dal Capo del Governo italiano, sabato 26 febbraio scorso, nell'ambito del convegno dei Cristiano-Riformisti e che qui si riportano integralmente:
"... potere educare i figli liberamente e liberamente vuol dire di non essere costretti a mandare i figli a scuola, in una scuola di Stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nell'ambito della loro famiglia..."
riteniamo doverose alcune considerazioni che esulano dalle idee e dalle scelte politiche di ciascuno.
Chiediamo a voi genitori, insegnanti, educatori e chiunque abbia a che fare quotidianamente con la scuola pubblica, se questa scuola inculca ai vostri figli valori contrari a quelli che cercate di trasmettere...
Giordano Mancastroppa - 02-03-2011
Sono un genitore di un'alunna di quinta elementare e di una di seconda superiore. Dall'11 al 13 maggio le loro classi saranno "obbligate" a sottoporsi alle prove INVALSI.

Mi pare di aver capito che l'unico modo, come genitore e cittadino, per manifestare l'indisponibilità alla realizzazione di queste prove, sia quello di far "assentare" le mie figlie da scuola. Se non mi verranno fornite altre alternative, dovremo farlo.

Provo ad argomentare le motivazioni che stanno alla base di questa forma di protesta, affinchè possano essere motivo di riflessione per altri genitori, docenti e dirigenti...
Giocondo Talamonti - 19-02-2011
Viviamo un contesto sociale, oltre che sportivo, in cui arrivare secondo o ultimo non fa molta differenza. Gli sponsor, i fan, i giornali e le tv ti spalancano le braccia solo se arrivi primo o se sei in grado di lottare, sbagliando al massimo per il 50%, per il podio più alto. Sono pochissimi, fra gli sportivi, quanti sanno chi è arrivato secondo al Giro d'Italia del 2010, oppure al Tour de France, o alla Vuelta di Spagna. E' materia da statistiche, utile ai commentatori TV per passare un po' di tempo in attesa dei corridori. Non c'è sponsor disposto a cacciare un euro per una squadra che, in un modo o nell'altro, non sia in grado di garantire un minuto di pubblicità televisiva al marchio che la sostiene finanziariamente. Ad assicurare la visibilità della maglia concorrono direttori sportivi, massaggiatori, allenatori ma, soprattutto medici. Farmacologi professionisti, maghi della provetta, studiosi di chimica, ladri di sogni e di passioni in grado di far scomparire le prove di lenti omicidi e alimentare illusioni nei giovani atleti.
Vincenzo Andraous - 19-02-2011
Il tema trattato con i ragazzi di una scuola lombarda spaziava dall'uso e abuso di sostanze stupefacenti, al bullismo dalle classi alla strada, la violenza come strumento identitario, di consenso, di riconoscimento sociale.
Quando si hanno di fronte tanti giovani in punta di piedi o con gli anfibi, occorre giocare pulito, raccontare il proprio vissuto fino in fondo, condividendo le emozioni di un cuore in tumulto, ma senza manipolare la loro testa e il cuore per tentare a tutti costi la meta.
Francesco Di Lorenzo - 17-02-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Se la tendenza fosse confermata, poiché i dati delle iscrizioni alle secondarie superiori sono solo quelli della Lombardia, continuerebbe ad essere il liceo la prima scuola scelta dai nostri adolescenti. È una tendenza in atto già da qualche anno, che lo sbandierato e atteso rilancio dell'istruzione tecnica e professionale avrebbe dovuto frenare. Ma così non è. Anzi, gli istituti professionali perdono terreno, come qualche cattivo consigliere aveva profetizzato. Qualcosa non è andato bene: la riforma degli istituti tecnici e professionali per ora è un mezzo fallimento. Naturalmente non è una situazione definitiva, i dati relativi alle iscrizioni nelle altre regioni italiane non sono ancora pronti. La questione è da tenere sotto controllo.
Paola Arduini - 14-02-2011
Quando pensate ai rom, bisogna che pensiate a un popolo di bambini.
I bambini che vengono a scuola e ti raccontano dei loro 6, 7, 9 fratelli e quando disegnano la loro famiglia, hanno sempre bisogno di un foglio più grande degli altri. Invece se chiedi di disegnare la loro casa bastano due o tre linee e poi, quando gli chiedi: ma dov'è la cucina, dove fa la cena mamma tua? Loro dicono: fuori, con le zie, sul fornello.
Il fuoco fuori, pericolo costante per i bambini, e loro raccontano di scottature o di sgridate perché hanno rovesciato la pentola mentre correvano in bici. Ma peggio ancora il fuoco dentro, il braciere per scaldare la stanza dove dormono. Ogni tanto qualcuno arriva con una brutta ustione su una mano, le vesciche. E poi dicono: Fa male, mamma mi ha sgridato perché non sono stato attento al fornello. E allora lo mandi dalla bidella che gli sistema una fasciatura, perché pomate per le ustioni a scuola non le abbiamo. E noi maestre tremiamo. Perché gli incendi nelle baracche ci sono già stati.
Docenti I.C. via dell'Archeologia - 08-02-2011
I docenti dell'Istituto Comprensivo di via dell'Archeologia, in considerazione degli esiti dell'attuazione del piano nomadi del comune di Roma - che implica in particolare lo spostamento di famiglie di alunni frequentanti l'Istituto dal campo di via di Salone al CARA di Castelnuovo di Porto - si interrogano, nello specifico scolastico, sull'opportunità di una azione che vanifica i risultati positivi conseguiti negli anni e gli sforzi delle parti coinvolte nell'obiettivo di un progressivo miglioramento dell'integrazione.

Doriana Goracci - 08-02-2011
"Ora potrei morire anch'io, non ho più parole". A parlare è il padre di tre dei bimbi morti nell'incendio. "Aiutateci. Dateci assistenza". Hanno chiesto al sindaco di Roma Gianni Alemanno i genitori delle quattro giovani vittime. I genitori hanno riferito al sindaco che intendono celebrare i funerali in Romania. C'erano in tutto cinque baracche all'interno dell'insediamento abusivo a Roma. In passato l'insediamento era stato più volte sgomberato, ma i nomadi erano tornati con i loro accampamenti. Solo una baracca è stata distrutta dalle fiamme. All'interno di quest'ultima c'era un nucleo familiare composto da sette persone tra cui i quattro bambini morti."
Insegnanti dei CTP di Milano e Provincia - 05-02-2011
I test di lingua italiana per i cittadini stranieri

Gli insegnanti dei CTP di Milano e Provincia, riuniti in assemblea sindacale il giorno 4 febbraio 2011 per discutere in merito al Decreto Ministeriale del 4/6/10 che fissa le modalità di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana per il rilascio dei permessi di soggiorno a tempo indeterminato ai cittadini stranieri,

considerano il DM 4/6/10 lesivo dei diritti fondamentali delle persone.
Francesco Di Lorenzo - 29-01-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Anche gli studenti degli Stati Uniti non raggiungono risultati brillati nelle discipline scientifiche. La notizia non è di per sé importante e comunque non serve a fare degli inutili raffronti.
Un'indicazione di rilievo ci viene, invece, per quanto riguarda il dopo, il cosa fare, il come affrontare un problema di questo genere.
Ebbene, gli esponenti governativi degli Stati Uniti, a quanto pare, sono preoccupatissimi. È intervenuto anche il presidente Obama. Ha detto che metterà mano ai programmi del 2002 elaborati dal governo Bush che, guarda caso, prevedevano meno ore da dedicare alle scienze. Poiché l'alto livello di competitività anche nell'istruzione è una delle priorità del governo americano attuale, è certo che si interverrà per cambiare la vecchia legge del 2002. Peccato che da noi, invece, la tendenza sia quella di tagliare le ore per risparmiare. E, quindi, ci tocca solo un po' di invidia.
Giocondo Talamonti - 27-01-2011
L'Ipsia S. Pertini è la scuola che fa della cultura strumento imprescindibile per l'affermazione della dignità dell'uomo, non solo nella sua genericità ma anche nella specificità e unicità della dinamica evolutiva che interessa il vissuto di ognuno. Come modello di riferimento per ogni generazione, la scuola non manca mai di riunire i suoi studenti per celebrare il "Giorno della Memoria" e riflettere sullo Shoah, uno spartiacque tra barbarie e civiltà, guerra e pace, assolutismo e democrazia.
Se ci fosse consapevolezza della Shoah l' "altro", il "diverso", non sarebbe definito tale, ma persona con la quale coesistere pacificamente su una terra e un universo che è di tutti e di ciascuno.
Tommaso Caldarelli - 25-01-2011
Il ministero, su pressione dei sindacati, ripristina gli aumenti salariali per il periodo di servizio. Ma li posticipa, e di molto.
Per capire - anzi, per provarci, visto che la materia è complicata e dispersiva - cosa sta succedendo nella scuola pubblica, in materia di trattamento economico dei docenti, bisogna appoggiarsi a quanto ricostruito da Repubblica, che denuncia quella che, sugli scatti di anzianità agli insegnanti italiani, appare come una vera e propria truffa.
Cosimo De Nitto - 19-01-2011
Vorrei svegliarmi da un cattivo sogno che ormai è divenuto un incubo.
Vorrei svegliarmi in un paese normale in cui le cose, le persone, le istituzioni, i comportamenti sociali possano essere chiamati col loro nome.
In un paese in cui quando si parla di scuola si intende soprattutto dell'apprendere e dell'insegnare, dell'educazione e della formazione, di pedagogia e di didattica, di conoscenze e competenze, di decondizionamento e integrazione, di contenuti, saperi e istruzione.
E invece da anni, da troppi anni, la parola scuola è ormai divenuta sinonimo di economia, tagli all'occupazione e alle spese necessarie di funzionamento, spreco. Da anni siamo perseguitati dall'incubo che si manifesta sotto forma di teorema: la cultura è un peso economico,,,
Giocondo Talamonti - 14-01-2011
La sensazione dominante di chi mostra un minimo di attenzione al panorama attuale della nostra società, è che i legami e i rapporti che la costituiscono si stanno gradualmente dissolvendo.
Lo possiamo vedere nella spasmodica lotta per il consenso che si determina in quasi tutte le occasioni di confronto fra qualsivoglia soggetti, siano essi politici o commentatori sportivi, concorrenti di reality show o portatori di opinioni diverse.
Claudia Fanti - 12-01-2011
Nello schermo: c'è una donna che scuote il capo, fa risolini, parla agli orecchi del compagno politico alleato, lo fa dopo aver enunciato una serie di frasi che nulla hanno a che fare con la logica.

Dall'altra parte c'è un anziano signore, dignitoso e severo, serio e compunto con una storia alle spalle diversa e complessa da quella della giovane signora senza storia che irride e fa mossettine irriguardose.

Ecco l'Italia spaccata in due che si fronteggia: un Ministro della Repubblica, la Gelmini, dalla parte dei vincitori e il Costituzionalista, Rodotà, con la Costituzione dentro l'anima, in bella mostra tra le mani dalla parte dei perdenti.
Giocondo Talamonti - 10-01-2011
Per il centrosinistra è ormai imprescindibile ricollocare il lavoro con tutte le sue implicazioni (sicurezza sul lavoro, tutela del posto di lavoro, diritto al lavoro, la tutela della maternità, i riposi etc.) in una configurazione più ampia che tenga conto delle sfide che l'assetto logistico mondiale ci sta prospettando, la nuova economia, la globalizzazione, la precarizzazione, il fenomeno dell'immigrazione, temi che non possono più essere affrontati in maniera frammentaria, ma inquadrati in un sistema che sta cercando di riequilibrarsi (competitività, risorse, investimenti, personale formato e qualificato ecc.).
Vincenzo Andraous - 08-01-2011
C'è un collante misterioso che tiene insieme tragedie che in apparenza sembrano differenti.
Un cittadino detenuto si toglie la vita dentro un carcere sempre meno umano e vivibile.
Un ragazzo va in coma etilico alle nove del mattino, un altro in over dose nel pomeriggio.
Adolescenti in gruppo picchiano e rompono nasi e denti, devastano cose e proprietà, mettono sotto coetanei e coetanee con l'arma della violenza, della prepotenza, del sopruso, infagottati da un'omertà appresa qua e là.
Dimensioni che non possono essere relegate nei luoghi dell'invisibilità, neppure debbono suscitare e allargare indifferenze colpevoli, mentre moralità, etica e onestà intellettuale voltano le spalle alla coerenza e alla generosità per vestire i panni degli interessi di bottega, del consenso facile di partenza, antitesi, di quell'altro di arrivo, che invece comporta fatica, impegno e amore di Giustizia.
Cosimo De Nitto - 18-12-2010
Alla mia età avrei l'obbligo di essere saggio, dispensare pillole di buon senso, trincerarmi dietro il principio dell' antiviolenza, ma non ce la faccio, nemmeno io.
Prevale in me la nausea che mi provoca il perbenismo, il benpensantismo, l'ipocrisia, la farisaicità che dai salotti televisivi e dai giornali ammorba l'aria e diffonde un fetore insopportabile. E monta anche in me la rabbia verso questi sepolcri imbiancati che predicano il rispetto delle regole democratiche mentre fanno strame della democrazia, dello spirito e della lettera della Costituzione, contro la quale invocano la cosiddetta Costituzione materiale, cioè la propria a proprio uso, consumo, interesse.
Francesco Di Lorenzo - 16-12-2010
Dallo Speciale Notizie dal fronte



C'è un'iniziativa dal titolo bellissimo: "Scuola pubblica bene comune". Partita da alcune scuole di Milano, si sta rapidamente diffondendo in tutta la penisola attraverso una serie di associazioni.
Lo scopo dichiarato è il bisogno di vigilare e di ricordare a chi di dovere che l'articolo 33 della Costituzione recita: "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato". Essi chiedono il semplice reintegro dei fondi sottratti alla scuola pubblica, e la restituzione di quelli concessi alle scuole private.
Tanto più che è già passato alla Camera e al Senato la previsione di spesa che sancisce l'aumento dei tagli alla scuola per il 2011.
E chi lo fa notare viene subito bollato come sobillatore, mandato da altri, disfattista.
Andrea Tornago - 13-12-2010
«Il mio rispetto per le Camere mi impone di aprire queste brevi considerazioni nell'interesse superiore della democrazia». Chissà chi li scrive i discorsi a Silvio Berlusconi. Il tono solenne, la voce compassata da professore che sa più di quel che dice, il presidente del Consiglio ha suonato la sua pifferata ai senatori vestendo i panni di un Giolitti o di un Depretis, grande uomo di stato che conosce il bene del Paese e lo difende nonostante la tempesta politica scatenata da intrigatori irresponsabili.
Il resto del discorso, nonostante il registro aulico, è di basso profilo concettuale e politico.
Vincenzo Andraous - 10-12-2010
Migranti, conoscenza, solidarietà, per starci dentro bisogna camminare con la giustizia nostra compagna di viaggio, unico collante che ci fa schierare dalla parte di chi non vede riconosciuti i propri diritti fondamentali, avendo più cura di occuparci di chi è calpestato ed è costretto a malapena a sopravvivere.
In questa guerra dei più poveri, dei più ultimi, abbandonando i vessilli da veterani di una battaglia che non è mai stata nostra, c'è un campo minato di sofferenze e dolore, dove il futuro non è più domani, ma adesso, perché in ballo ci sono gli affetti, gli ideali, i valori, le radici profonde di ogni possibile cambiamento.
Claudia Fanti - 29-11-2010
Le ricercatrici e i ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione hanno deciso di mobilitarsi sospendendo la didattica e/o sostituendo parte della stessa con interventi di sensibilizzazione (all'interno delle ore previste di lezione) sul disegno di legge 1905 sulla riforma dell'Università.
Daniele Checchi, Tullio Jappelli - 27-11-2010
La riforma dell'università, contestata da studenti, ricercatori e opposizioni, sembra ormai l'ultima bandiera di un governo in difficoltà. Ma richiede decine di decreti attuativi e tempi lunghi per la sua applicazione. E dunque, se approvata, finirà per aggiungere un'ulteriore dose di incertezza nel mondo universitario. Intanto, sui finanziamenti per l'anno in corso e per il futuro regna la confusione, i concorsi sono bloccati e la valutazione della ricerca è ferma al 2001-2003.
Claudia Fanti - 23-11-2010
Perchè per sollevare almeno a livello di discussione (non si pretende certo scientifica: sarebbe troppo anche solo sperarlo) una questione come quella dei voti ai ragazzi si aspetta che si muova un altro Paese, nel nostro caso la Francia con nomi importanti come quello di Pennac?

Perchè invece di inseguire nei convegni, anche dell'opposizione, la meritocrazia o il merito con "scalette" di vario tipo, non si ragiona sul merito e la sostanza valoriale di scelte valutative che sono già smentite nella pratica sia qui, da alcune sperimentazioni senza voti, vincenti sul piano dei risultati, sia altrove, all'estero, dove si hanno il coraggio, l'onestà intellettuale, uno sguardo profondo sui temi, per fare "perfino" marcia indietro?
Vincenzo Andraous - 22-11-2010
Sul carcere è scesa nuovamente una cappa fumogena, una sorta di comando a non eccessivare troppo la pietà, in fin dei conti è tutto nello stato naturale delle cose, la ferraglia arrugginita è ben custodita, non vale la pena dedicare tempo e denaro, meglio impegnarsi su altri fronti, più redditizi in termini di visibilità e consenso.
Questa è la sintesi su cui poggia l'intero impianto penitenziario italiano, il sentire comune sul carcere, che trasforma il diritto dei principi fondamentali in optional da sbandierare a comodo, che non interpellano la nostra coscienza, sul ruolo, sull'utilità, la stessa pena che alberga drammaticamente all'interno delle sue celle.
Claudia Fanti - 20-11-2010
Nessuno ne parla o scrive, tuttavia la scuola elementare, ops!... primaria, sarà soggetta ancora a cambiamenti: "nuovi programmi" in arrivo! Di nuovo, ancora, sempre di più...o di meno...chi lo sa.
Quelli del 1985 erano su misura per il futuro oltre che per il presente.
Con una briciola di riflessione si sarebbero dovuti mantenere o potuti modificare in maniera lieve senza alcuna spesa!
Il Manifesto dei 500 - 20-11-2010
Al di là delle modalità si tratta di un fatto gravissimo: con un governo che sopravvive nel discredito totale, mentre non ci sarebbero i soldi per i nostri contratti scaduti, con gli insegnanti costretti a lavorare nelle condizioni più incredibili, con le scuole che soffrono dei tagli di organico e di orari, con i bambini portatori di handicap che non hanno le ore necessarie, con il 90% degli edifici che non sono a norma, mentre si sono distrutti i Programmi Nazionali, il ministro si permette di stanziare centinaia di migliaia di euro per "premiare" un pugno di insegnanti che verrebbero selezionati dal dirigente scolastico e da due colleghi, con la "visione" di un genitore!
Adele De Vito - 18-11-2010
Sono la mamma di due bambini di 7 e 6 anni. Entrambi sono iscritti al tempo pieno e quindi sono a scuola 40 ore a settimana.
Il primo bambino riporta lo zaino a casa il venerdì per svolgere dei compiti che chiaramente hanno la funzione di "non rilassare", nel senso che ho sperimentato che quando il bambino stacca completamente la spina, il lunedì riprende con maggiore difficoltà. In ogni caso sono compiti in quantità adeguata che impegnano il bambino nel modo giusto. Questo bambino è andato a scuola che non sapeva leggere e scrivere e il 17 novembre (dopo due mesi di scuola) ha svolto il suo primo tema: osservazioni climatiche. I risultati: ottimi!
Il secondo bambino ha iniziato quest'anno la scuola e fin dal primo giorno è tornato carico di compiti (atteso che anche lui non sapeva nè leggere nè scrivere). Siamo all'inverosimile.
Vincenzo Andraous - 16-11-2010
I grandi delitti italiani fanno audience, costituiscono il piatto forte della nostra informazione, si parla della morte, dei contorcimenti delle vittime, delle meschinità innominabili dei carnefici, lo si fa soprattutto per sentito dire, per interpretazioni personali, per voglia di gogna, se ne parla senza alcuna compassione per le assenze eterne.
Scompaiono bambini, uomini e donne, ognuno di essi viene "liquidato", con una tecnica senza preambolo, la morte sopraggiunge senza neppure concedere l'ultima volontà di un perdono. Neanche più gridare è permesso.
Quando di mezzo ci sono costantemente i più giovani, quando vanno a farsi male gli indifesi, uno stato e una società coesi non mollano la presa, non arretrano di un passo, divengono radice profonda per sostenere il carico che deriva dalla cultura universale che considera illegittimo, ingiusto e disumano appropriarsi con la forza e la violenza della vita altrui, soprattutto di donne e bambini.
Andrea Tornago - 16-11-2010
Dodici e quattordici giorni vissuti a stretto contatto con i compagni sulla gru di via San Faustino con la determinazione ad andare fino in fondo e poi improvvisamente, quasi si fossero sbagliati, ognuno per conto proprio due dei ragazzi scendono lasciando gli altri in bilico senza cibo e al freddo a trentacinque metri d'altezza.
Che condizioni ha contemplato la trattativa condotta dai mediatori, sfociata nella resa individuale di Kuldip e Papa? Quali minacce sono state rivolte a Kuldip Singh dal mediatore, in lingua urdu, cui il ragazzo indiano ha risposto con rabbia? Quali promesse e quali privilegi sono stati accordati prima a Kuldip e poi a Papa, e a quali condizioni? S'è trattato di soldi, protezione, documenti? O quali altri privilegi, vincolati a quali obblighi? I cittadini italiani hanno il diritto di ricevere una risposta a queste domande, i giornalisti il dovere di formularle.
Coordinamento Collettivi studenteschi di Milano e provincia - 12-11-2010
Facciamo appello a tutte e tutti affinché si esprimano e si mobilitino in favore della scuola pubblica.
A fronte dell'assurdo aumento della spesa militare e della cifra esorbitante che costa alle finanze pubbliche comprare aerei da guerra e bombe, ci raccontano che per tutto il resto non ci sono soldi.
Vogliamo la cancellazione dei progetti faraonici e costosi che favoriscono la cooperazione tra scuole e aziende che producono armi.
Rifiutiamo i pericolosi programmi promossi da Gelmini e La Russa (in particolare Mini-Naja e Allenati per la Vita) che introducono insegnamenti para-militari paralleli o in alternativa alla scuola pubblica che non hanno intenzione di finanziare.
Giocondo Talamonti - 09-11-2010
Il tema dell'integrazione degli stranieri nel nostro territorio esige soluzioni che favoriscano il più rapido e migliore processo di comprensione fra gli immigrati e la popolazione che li accoglie.
Lo strumento irrinunciabile è la comunicazione. Capirsi significa facilitare l'idea di condivisione delle scelte di politica locale, avere coscienza dei doveri e dei diritti, vuol dire rispetto della dignità dei singoli e dei gruppi.
Apprendere la lingua del paese di accoglienza non è una pretesa astrusa di chi ospita, ma rappresenta un percorso indispensabile di adeguamento ad una realtà spesso molto diversa da quella da cui si proviene.
Andrea Tornago - 09-11-2010
Ieri, lunedì 8 novembre, la polizia è arrivata all'alba a Brescia per sgomberare il presidio di cittadini che in questi dieci giorni sono rimasti vicini ai sei operai immigrati saliti sulla gru di via San Faustino.
Sembra che l'ordine, arrivato direttamente da Roma, sia di non aprire alcuna trattativa finché i dimostranti non saranno scesi dalla gru. Negli scontri che sono seguiti almeno venti persone sono state fermate, diversi i feriti in quella che è stata una carica violenta e indiscriminata.
Andrea Tornago - 06-11-2010
Così Silvio Berlusconi sembra davvero arrivato alla fine del viaggio. Ogni sua apparizione ormai si accompagna ad un universale imbarazzo, tanto che nemmeno i suoi fedelissimi sono più sicuri di lui. Gianfranco Fini l'ha allontanato con un lungo percorso di distinzione, Emma Marcegaglia e Luca C. di Montezemolo non l'hanno mai amato, Veronica Lario ha chiesto a gran voce il divorzio, persino Guido Bertolaso ha annunciato il suo pensionamento, e non certo per considerazioni anagrafiche.
Vincenzo Andraous - 30-10-2010
Il ragazzo non fa ritorno a casa, ha deciso di far saltare il banco con la sua irreperibilità, di interrompere il proprio percorso affettivo con la famiglia, la scuola, la comunità locale.
Quando ciò accade c'è sempre un disagio profondo a fare da detonatore, da imbocco verso un ignoto che non fa più paura del morso della disperazione.
La paura, la solitudine, la violenza, fanno implodere i punti di partenza, scambiati per punti di arrivo, invece di consolidare i luoghi elettivi affinché i valori mettano radici nella vita di una persona, diventano il fallimento di una intera società, l'insuccesso dell'intervento pedagogico, non svolgendo con attenzione il compito di insegnare la responsabilità con amore e fiducia.
Sindacato SAB - 30-10-2010
Ennesima condanna da parte del Tribunale di Castrovillari per l'ATP di Cosenza che dovrà pagare altri 600,00 euro di spese oltre iva e cpa per comportamento antisindacale in materia di inamovibilità delle RSU, in particolare del sindacato SAB.
Rete Scuole di Italiano per Migranti di Bologna - 25-10-2010
E' iniziato quest'estate l'iter per l'approvazione dell'Accordo di Integrazione previsto dal Pacchetto Sicurezza, che introduce un sistema di prove e crediti ai fini dell'ottenimento del permesso di soggiorno.
Tra le velleità, le astrattezze, le ipocrisie e le incoerenze che animano tutto il provvedimento non ci stupisce di trovare tra i requisiti per ottenere il permesso di soggiorno anche la competenza linguistica: il migrante ha due anni di tempo per raggiungere un livello di certificazione A2 ed ottenere così 20 crediti. In caso di mancata certificazione il permesso di soggiorno è dapprima prorogato di un anno e poi revocato. A partire da dicembre la stessa certificazione A2 sarà vincolante per l'ottenimento del permesso per soggiornanti di lungo periodo, un documento a tempo indeterminato che riconosce ai migranti maggiori diritti e welfare, liberandoli dall'incubo di ritornare all'irregolarità se perdono il lavoro.
È evidente che non contestiamo l'utilità dell'apprendimento della lingua italiana, ma siamo contrari ad un disegno che lo pone come requisito per l'accesso ai diritti.
Federica Laudisa - 23-10-2010
Il diritto allo studio universitario sembra destinato a scomparire nell'imminente futuro nel quasi assoluto silenzio generale. Non c'è nessuna associazione pronta a tentare di salvarlo dall'estinzione. Nemmeno la voce degli studenti - che pure si unisce al coro di protesta di ricercatori e docenti sulla riforma Gelmini e sui tagli al Fondo di finanziamento ordinario - appare forte e compatta su questo punto. L'ala destra della rappresentanza studentesca si smarca perché anche in questo campo l'affiliazione politica conta più della salvaguardia del sostegno agli studenti stessi.
Sindacato SAB - 22-10-2010
Il dirigente scolastico di una scuola superiore cosentina andava a predisporre la graduatoria d'istituto ai fini dell'individuazione del perdente posto per l'a.s. 2010/11 a seguito di contrazione d'organico.
In tale predisposizione, escludeva, illegittimamente, dalla graduatoria un docente che aveva richiesto i benefici della legge n. 104/92 per assistenza al genitore disabile in situazione di gravità residente in altro comune della provincia. La scuola più vicina a detto comune non era quella di titolarità del figlio che l'assisteva.
Giù le mani dai bambini - 21-10-2010
ALCUNE REGOLE PER UN BIMBO IPERATTIVO

La lista che segue è frutto dell'armonizzazione a cura del nostro staff di due noti riferimenti per specialisti, "La sindrome di Pierino: il controllo dell'iperattività", del dott. Daniele Fedeli, docente di Psicopatologia Clinica dell'Università di Udine, "How to operate an ADHD clinic or subspecialty practice", di M. Gordon - GSI Pubblications e "Che cosa ti avevo detto?", di D. Donovan e D. McIntyre. Si tratta di alcune facili regole pratiche per la gestione in classe ed a casa di bimbi irrequieti e disattenti ...
Dario Fo - 19-10-2010
Il sistema scolastico e universitario italiano è in grave pericolo. Un pericolo serio, reale, non dovuto al dilagare della tv spazzatura, non provocato dal terrorismo islamico e stranamente neppure causato dai mutamenti climatici; la scuola e l'università italiana sono a rischio perché si tagliano drasticamente le risorse che, pur tra mille difficoltà, hanno permesso fino a oggi il loro funzionamento e garantito l'esistenza di insegnanti e ricercatori convinti di star svolgendo un compito importante.
Forse è per questo senso profondo di autostima e di fiducia verso se stessi che insegnare non è un lavoro come un altro. Fare ricerca non è una comoda pratica per timbrare il cartellino e poi subire un lavoro più o meno tollerato o detestato: è spendere sogni, anni, fatica e sudore per studiare, interpretare, valutare, elaborare ipotesi, fare confronti, trasmettere conoscenze e gli strumenti per elaborarle.
Sindacato Anief - 18-10-2010
La legge 244/07, il decreto legislativo 368/01, la legge 167/09 prevedono l'immissione in ruolo del personale precario. Una direttiva dell'Unione Europea (1999/70/CE), vincolante per gli stati membri e non derogabile per legge, recepita nel nostro ordinamento dal 2001, prevede che al personale a t.d. non possa essere riproposto un contratto a t.d. ma solo prorogato il contratto precedente, pena la sua stabilizzazione a t.i.
La UE interroga il Governo dell'Italia (E-2354/2010) su come abbia applicato questa normativa. Se il posto è vacante e disponibile ai sensi della legge 124/99 e del D.M. 430/00 deve essere assegnato in supplenza annuale, ovvero al 31 agosto, perché afferisce all'organico di diritto. Ogni anno, 200.000 posti sono assegnati in supplenza al 30 giugno sebbene 2/3 di essi siano vacanti, ovvero non occupati da colleghi collocati in assegnazione provvisoria o in congedo/aspettativa: dovrebbero essere dati al 31 agosto. L'art. 53 della legge 312/80 prevede l'aumento degli scatti biennali di anzianità per il personale a t.d. Attualmente la norma è applicata dal Tesoro soltanto per i docenti di religione ma riguarda tutti i Docenti/Ata come la normativa comunitaria impone...
Sindacato SAB - 18-10-2010
La prof.ssa N.M. precaria, a seguito dell'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, chiedeva l'attribuzione dei 30 punti del corso di specializzazione all'insegnamento secondario SSIS abilitante nella classe di concorso A245 Francese scuola media, l'ex USP ora ATP di Napoli, d'ufficio assegnava tale punteggio non nella graduatoria richiesta, bensì nella classe A246 corrispondente a Francese nelle scuole superiori atteso che, la predetta docente, aveva partecipato al corso SSIS per tale classe di concorso.
Con l'aggiornamento delle predette graduatorie per il biennio 2007/09 la prof.ssa trasferiva la propria domanda nella provincia di Caserta, anche questo ATP contravvenendo alla volontà dell'istante che continuava a privilegiare il Francese nella scuola media, assegnava i 30 punti nella graduatoria della scuola superiore.
Contro tale modo di operare veniva presentato ricorso al TAR per il riconoscimento del diritto manifestato...
Doriana Goracci - 16-10-2010
Dall'Ansa: "Precari della scuola, studenti e genitori manifesteranno domani accanto a metalmeccanici e Fiom per riaffermare lavoro, diritti e democrazia. Si attendono infatti a Roma migliaia di studenti. Non solo accanto agli studenti sfileranno anche genitori, precari della scuola, tute blu e Fiom. Una manifestazione che lo stesso questore di Roma, Francesco Tagliente, definisce impegnativa per le forze dell'ordine, in quanto il rischio di incidenti, come da più parti è stato evidenziato, sarà elevato."
Cosimo De Nitto - 14-10-2010
c'é da chiedersi: l'informazione che in Italia cresce la povertà e che questa risucchia ceti finora ritenuti al sicuro dalla congiuntura economica significa qualcosa, ha attinenza con il mondo della scuola, con le problematiche dei bambini e delle giovani generazioni, con le problematiche familiari che sono dietro, con la condizione degli insegnanti e con lo stato della scuola?
E' "fare politica" da parte degli insegnanti preoccuparsi degli effetti devastanti che può avere, e in molti casi lo ha, sui bambini il fatto che i loro genitori non possono più permettersi di pagare la mensa a scuola?
Vincenzo Andraous - 13-10-2010
Sono in questa comunità di servizio e terapeutica "Casa del Giovane" da tempo ormai, e mi accorgo che c'è sempre qualcosa da imparare, da rielaborare e tenere ben a mente.
Anche quando i percorsi, i metodi, le dinamiche sono tutte al loro posto, c'è un lampo che attraversa il nostro passo, e ci obbliga a fermarci per riflettere.
Molti sono i giovani accolti in queste strutture, e molti sono coloro che accompagnano i loro passi, con attenzione e capacità intuitive, che a volte "servono" più delle competenze acquisite con lo studio delle tecniche educative.
Certo è difficile comprendere il disagio che li avvolge, ancor più esplicare metodi educativi risolutivi, perché ogni persona è un mondo a sé, allora intervenire diventa "scienza della mente e del cuore, scienza del non ancora, ma che avverrà", e non sempre è facile riuscire dove la vita non è stata ancora vissuta, ma è stata incredibilmente lacerata fin dal suo sorgere.
Coordinamento Carpi - 09-10-2010
Il diritto all'istruzione è uno dei pilastri sui quali riposa qualunque forma di società civile.

Esso costituisce un bene prezioso: è il dono che viene offerto dalla comunità dei cittadini ai propri giovani.

Una comunità lungimirante sa che scommettere sulla formazione delle giovani generazioni è un modo per assicurare a tutti una prospettiva certa di miglioramento sociale.

Rivendichiamo con forza questo diritto.

Studenti, genitori, docenti, personale della scuola fermiamoci un istante e chiediamoci: quale idea di scuola sta alla base del nostro operato, delle nostre scelte ?
Coordinamento Fermi, Roma - 06-10-2010
L'Istituto tecnico industriale Enrico Fermi vuole riaffermare la libertà della scuola statale da ogni appartenenza politica, in contrapposizione con quanto sta avvenendo nel nostro paese, dove simboli politici compaiono anche all'interno della scuola.
Vogliamo rileggere la Costituzione insieme agli studenti per creare un argine alla politica di smantellamento della scuola statale, perché nella nostra Carta costituzionale troviamo l'affermazione inequivocabile dei diritti di libertà e di uguaglianza di tutti i cittadini.
Libertà e uguaglianza che negli articoli 33 e 34 si concretizzano nella realtà della scuola, con particolare riferimento alla scuola statale.
Leggeremo ogni giorno un articolo della Costituzione della Repubblica italiana anche per celebrare l'unità d'Italia e rispondere a chi invece la vuole dividere.
Vincenzo Andraous - 05-10-2010
Comportamenti autolesionistici o violenti, abituano al colpo secco, alla carne lacerata, ma disabituano alla relazione, sono la scopiazzatura di una prassi ormai consolidata nella cartellonistica adulta, inducono a nascondere il disagio, a mimetizzare fenomeni ripetuti che diventano dato esponenziale.
Ma cosa spinge un giovanissimo a farsi del male in questa maniera, quale la molla a diventare l'infame protagonista del dolore altrui?
Gruppo PD - 04-10-2010
Martedì 5/10/10 alle ore 16 il Ministro Gelmini presenterà in Aula al Senato l'informativa sull'avvio dell'anno scolastico.

Come Gruppo PD le chiederemo conto delle scelte contro compiute contro la scuola pubblica e del pessimo inizio di anno scolastico.

Partiremo dall'ultima gravissima bocciatura da parte del Consiglio di Stato, a cui il Ministro era ricorso contro una analoga sentenza del Tar, relativa al taglio degli orari delle classi 2, 3 e 4 degli istituti tecnici e professionali. Quella sentenza deve essere applicata subito.
deputati PD - 28-09-2010
La riforma universitaria è un grande bluff con cui la Gelmini vorrebbe coprire i tagli che stanno mettendo in ginocchio gli atenei e rendendo sempre più precario il ruolo dei ricercatori. Alla Camera, maggioranza e governo vorrebbero addirittura imporre tempi stretti alla discussione e rinviare a 'successivi provvedimenti' il finanziamento della riforma. E' solo una scusa per continuare a disinvestire che si scontra con il monito del Capo dello Stato che, solo pochi giorni fa, ha chiesto alla politica di riconoscere la priorità dell'università nella ripartizione delle risorse pubbliche.
Coordinamento - 25-09-2010
Noi sottoscritte/i

Invitiamo tutte e tutti a mobilitarsi per la Scuola della Costituzione, per la scuola di tutti/e e per tutti/e, che sia garanzia di libertà ed uguaglianza, contro gli atti di gestione governativa autoritaria e centralista, diretti a impedire ogni manifestazione di critica e di dissenso.

Per legge "l'esercizio della libertà di insegnamento è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni." (Art. 1 del D.lvo 297/94 ).

È quindi dovere di ogni docente svolgere il ruolo didattico non disgiunto da quello educativo e formativo di cittadini consapevoli della società in cui vi viamo. Proprio per questo la nostra scuola garantisce la partecipazione democratica di docenti, genitori e studenti alla gestione della comunità educante.
Vincenzo Andraous - 22-09-2010
Su quel fazzoletto di sabbia dorata è accaduto qualcosa di ben peggio di una sperimentazione gruppettara tra minori annoiati, c'è il sentore strisciante di una pochezza educativa che espande una specie di tirannide rovesciata, e imputarla a dei bambini in vacanza è solamente un esempio brutale e completamente sbagliato.
Il nero accerchiato, umiliato, percosso, è il segnale ripetuto, ma costantemente rimosso, del continuo degrado senza ritorno, una demenza senile di partenza, una prepotenza intellettuale e culturale, che fa mancare una vera alleanza, una condivisione, una strategia e una passione, per riuscire a mettere un freno al disastro che minaccia soprattutto i più giovani.
E' una scommessa educativa che non prende quota, un salto qualitativo che non si realizza nonostante il decennio si concluda in maniera impietosa.
Claudia Fanti - 07-09-2010
E' ridicolo, quasi irriverente, analizzare ciò che succede nei collegi dei docenti della cosiddetta primaria, mentre è in atto la lotta dei precari per la sopravvivenza, eppure credo sia necessario il farlo. Per onestà, per trasparenza, per i valori che si ispirano alla Costituzione.

Onestà verso i minori, verso i disabili, verso gli stranieri, verso i remigini, piccoli inconsapevoli dell'obbrobrio che la riforma ha portato in aula.

Non più riflessioni fra di noi su metodologia, didattica, saperi, conoscenze, ecc. Bensì riflessioni su come fare quadri orari mostruosi che consentano di far quadrare il cerchio del riempire, con i docenti disponibili (rimasti!), le ore e i buchi inevitabilmente creati dall' organico del "maestro unico" gelminiano, il quale fa a pugni con le richieste di ore delle famiglie, richieste che non sarebbero certo in contrasto con una buona scuola dei tempi distesi voluta e desiderata da docenti ed esperti di pedagogia e psicologia, ma lo diventano per la necessità di tappare, otturare le falle della contrapposizione fra legge e realtà, fra legge ed esigenze sacrosante di didattica delle discipline, di buona relazione con le bambine e con i bambini (tanti e diversi in ogni classe), di buone relazioni fra insegnanti.

Nell'aria che sa di gesso, c'è odore d'arena!
Vincenzo Andraous - 06-09-2010
Carcere, fine pena mai, visioni nel mondo di quegli ultimi tanto nascosti che fatichiamo ad accorgercene. Vincenzo Andraous, con implacabile puntualità, torna a parlarcene. E si rivolge al cuore di chi, adulti, educatori, genitori, insegnanti, decisori a vari livelli, può forse chiedersi: che cosa occorrerebbe cambiare perchè la rotta davvero cambi? Un saluto riconoscente all'amico Vincenzo e un sentito buon lavoro.
La Redazione



Tra un morto ammazzato e un carcere costretto a vivere del suo, ecco che un paio di detenuti hanno pensato bene di levare le tende, darsela a gambe.
Un'evasione da non poter essere neppure raccontata, perché privata in partenza di ogni letteratura, di qualsivoglia vanteria criminale. Se ne sono andati dentro un vero e proprio tradimento culturale, volgendo le spalle a quel patto di lealtà, stipulato innanzitutto con se stessi, con le Istituzioni, con la gente all'intorno, ristretta e libera.
Doriana Goracci - 04-09-2010
Passeggiavo per un certo parco di Tuscania, magnifico, per certa costa di lago, Capodimonte: la gente era stravaccata, di domenica fine agosto. Tribù di donne e uomini, in disordine sparso, all'ombra e al sole, giochi di carte di lettura di sonno di mangiate di castelli fatti con le mani e i sassi e le foglie, musica e ancora persone sole e accompagnate, orribili "favelle" che si incrociano...Italia anche questa. Mi sono detta quando hanno cominciato ad angosciarci con questa storia del Peccato così poco originale...