- anno scolastico 2009-2010
Laura Alberico - 21-08-2010
E' notizia di oggi il perdono inviato tramite facebook che il giovane salvatosi nell'incidente stradale ha trasmesso al suo compagno purtroppo deceduto. Un perdono che come tutti i sentimenti viene "consumato" insieme a milioni di persone senza quel necessario velo di riserbo che le emozioni più profonde richiedono. Il punto su cui bisogna riflettere è proprio questo: la necessità diventata quasi parossistica dei giovani di mettere allo stesso livello gli aspetti concreti della vita con quelli che invece riguardano la sfera affettiva e sentimentale.
Gianfranco Pignatelli - 20-08-2010
Le rosse - recita un luogo comune - portano male. Non ci credete? È solo superstizione? Allora stiamo ai fatti. Siena, vigilia del Palio dell'Assunta, contrada - manco a dirlo - della civetta. Un turista francese partecipa alla rituale cena che precede la competizione quando, puntuale, la festa si tramuta in dramma. Da un balconcino si stacca un supporto in pietra che cade, giusto giusto, sulla testa del malcapitato turista. Morto. Eppure la ministra Michela Vittoria Brambilla, detta "la rossa", lo aveva detto chiaro e tondo. Il Palio va eliminato. Porta male, uccide. Lei per certo - sussurrano in tanti - neanche porta bene. Sì, la sortita era una boutade estiva, lanciata per guadagnare la ribalta della cronaca. Intanto, il sospetto che la rossa porti iella si concretizza.
Giuseppe Aragno - 14-08-2010
Dallo Speciale Il tempo e la storia



L'Italia "imperiale" del 1939 ha i lineamenti del capitalismo straccione di retroguardia: è cinica, cieca e degenerata. L'alleato nazista fa paura e la retorica sulla missione di "Roma universale" smorza i toni eroici del nazionalismo italico, ma il ritorno all'irredentismo radicale di Timeus ha aperto la via all'odio razziale "che non può avere il suo compimento se non nella sparizione completa di [...] un nemico che si deve odiare e combattere senza quartiere" [1]. All'ordine del giorno c'è il delirio del "goliardo dalmato oppresso" che, minaccia: "Io ringhio e il ringhiare mio non avrà fine se non quando la nostra lama avrà inchiodato nel granito adamantino delle mura di Spalato romana i profanatori dei nostri focolari, i bestemmiatori del nome sacro d'Italia" [2]. Nelle strade complici e indifferenti manifesti ignobili mettono insieme sprezzanti "il nero, l'ebreo e il comunista" e Visco, Pende e Cipriani, esempi di morale e di scienza fascista, in genti dai mille semi, vedono campioni ariani, purissimi e guerrieri [3]. Pronto al cimento, nei popolari disegni di Beltrame e sulle colonne della "Domenica del Corriere", il legionario fascista, nato "corsaro e distruttor di navi", è ormai il dannunziano "protagonista di folgoranti imprese" e l'invincibile eroe che "osa l'inosato".
Giuseppe Aragno - 12-08-2010
Pubblichiamo qui l'aggiornamento di un articolo apparso nel 2003 e intitolato Un altro settembre, ringraziando l'autore per avercelo messo a disposizione.
La Redazione


Emilia Buonacosa d'ignoti: "pericolosa alla sicurezza pubblica"


Il ...
Vincenzo Andraous - 12-08-2010
Il mondo adulto dovrebbe possedere più ardimento nell'affrontare la nuova sfida educativa, perché è proprio questa paura ad avere influenzato negativamente gli stili comportamentali dei giovani, questi messaggi ambivalenti stanno alimentando l'inganno dell'abitudine generando la sofferenza di quel mal di vivere in tanti nostri figli.
Giuseppe Aragno - 11-08-2010
Non sono pugnalate, Fini, non è Bruto né Cassio e, nei panni di Cesare, Berlusconi fa cilecca persino come caricatura, ma trentatre sono i colpi contati, trentatre le astensioni, una raffica, e dopo la standing ovation dei fedelissimi e il patetico saluto romano, il piccolo re s'è ritrovato nudo. Nulla v'è al mondo che in eterno duri e ora sì, ora saremmo davvero alle comiche finali, se in fondo al tunnell non apparisse lo spettro del naufragio.

Mentre lo sfruttamento cresce, il razzismo dilaga, la scuola affonda, l'università agonizza e i giovani non trovano lavoro, la successione dei fatti è oscena, cupa e raggelante. Ammutoliti Bondi e Bonaiuti, Capezzone tartaglia, come un guitto che non ricorda la parte, e la Brambilla, l'equivalente meneghino del "signor nessuno", turista della politica e ministra del turismo, persa la testa, si scatena contro il palio di Siena, consegnando la città al nemico.
Gianfranco Pignatelli - 07-08-2010
La corruzione indebita ogni italiano per 25.000 euro all'anno. Per pagarlo, un professore di liceo deve lavorare 20 mesi ogni anno. L'evasione fiscale, poi, costa più del doppio: 150 miliardi di euro, quanto basterebbe per una legge finanziaria al mese. A beneficiarne le cosche dei soliti furbi e farabutti.

Con i politici finalmente in ferie, gli spot per il governo sono affidati ai rincalzi. E' il momento di Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle Entrate, che, raggiante, espone il record, così lo definisce. Il risultato, che merita un'intervista a reti unificate, ammonta a cinque miliardi, integralmente recuperati all'evasione. Un risultato lusinghiero, non c'è dubbio. Peccato che l'evasione fiscale italiana superi i 150 miliardi all'anno.

Maurizio Tiriticco - 07-08-2010
L'emergenza linguistica delle nuove generazioni è drammatica e pericolosa. I dati Invalsi a proposito degli esiti della istruzione media confermano quanto di fatto ci è già noto da tempo: la comprensione e la produzione linguistica dei nostri giovani sono di una carenza intollerabile. E, se è vero che tra pensiero e linguaggio corre un filo diretto, è anche vero che è la stessa elaborazione intellettuale che rischia di venir meno. E' l'organizzazione intelligente dei connettivi logici, soprattutto di quelli della subordinazione, che incrementa la produzione intellettuale, che si fonda su interrogativi, ipotesi, dubbi, argomentazione, quindi ricerca e soluzione progressiva ai problemi dello studio, ma anche del vivere quotidiano.
Saverio SANTORO - 06-08-2010
ALCUNE RICHIESTE FATTE DAI PRECARI (RIMASTE, EVIDENTEMENTE, INEVASE) AL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE TRAMITE SUOI IMPORTANTI FUNZIONARI CHE SI ERANO IMPEGNATI IN PRIMA PERSONA A FARSI CARICO DELLA LORO VEICOLAZIONE AL FINE DI TROVARE UNA SOLUZIONE, LA PIU' EQUA E CORRETTA POSSIBILE A TUTELA DELLA GIA' GRAVE SITUAZIONE CHE TRAVOLGE QUESTA CATEGORIA SPECIALE DI PERSONE - UOMINI E DONNE CHE HANNO DATO E CONTINUANO A DARE L'ANIMA PER I LORO RAGAZZI CHE SARANNO LA SPINA DORSALE DELL'ITALIA DI DOMANI.
Vincenzo Andraous - 06-08-2010
Nelle scuole a parlare di bullismo, senza indebite appropriazioni, sfuggendo l'elargizione dei soliti consigli, perché su questo fenomeno accade di sentire che il mondo adulto, professorale, genitoriale, è confuso, perché non è sufficientemente formato per accorgersi, eventualmente per indagare, intervenire, aiutare, non è attrezzato per mettersi di traverso a questo proliferare di guerrieri in erba.
Eppure una buona dose di intenzionalità al fare male, di persistenza nell'usare il colpo di taglio, una asimmetria a dir poco scandalosa, non possono restare sottotraccia, non consentire un più appropriato accertamento su quanto si genera in una classe e si rigenera intorno a noi.
Forse per reimpostare il presente, occorre un po' di pedagogia della nonna, ossia del buon esempio, che riporta consapevolezza del rispetto come valore inalienabile, persino per chi lo ha sempre inteso come una merce di scambio.
Doriana Goracci - 05-08-2010
Quante ore sono dedicate alla storia dell'arte, alla musica ad esempio, nella scuola dell'obbligo e del piacere poi, in Italia? La scuola secondaria di primo grado, in precedenza scuola media inferiore, è l'istituzione che rappresenta il primo grado dell'istruzione secondaria...:Le materie studiate sono (in media): Italiano (5 ore settimanali), Storia e Geografia (con Cittadinanza e Costituzione) (4 ore), approfondimento in discipline letterarie (1 ora), Matematica (4 ore), Scienze (2 ore), Tecnologia (2 ore), Lingua Inglese(3 ore), Seconda lingua comunitaria (2 ore), Arte e Immagine(2 ore), Musica (2 ore), Scienze motore e sportive (2 ore), Religione Cattolica o attività alternativa (1 ora).
Giuseppe Aragno - 01-08-2010
Il polverone che s'è levato attorno alla vicenda Fini, può fa ben sperare per la fine di Berlusconi, ma rischia di coprire la pericolosissima china sulla quale il berlusconismo di destra e di sinistra ha cacciato il Paese. Della crisi della nostra democrazia, checché ne pensino i rivoluzionari da strapazzo e i pasdaran del nuovo che avanza, Fini è responsabile a destra, quanto Veltroni a sinistra e non lo salva il "gran gesto" ora che tutto rischia d'andare a catafascio e persino una nullità come Marchionne fa il maramaldo e sputa nel piatto in cui ha lautamente mangiato.

Non c'è dubbio, se l'ingombrante guitto che confonde la politica con il trono di cartapesta della "Mediaset" chiuderà la sua penosa vicenda impolitica, non solo ci leveremo di torno Cicchitto, Bondi, Gasparri e l'angelico Capezzone - che non è cosa da poco - ma eviteremo, per il momento, il disastro del sistema formativo e daremo un'immediata pedata nel sedere all'italo canadese della Fiat.
Libero Tassella - 31-07-2010
1) Immediato e integrale rispetto della sentenza TAR Lazio promossa a seguito del ricorso indetto dallo Snals con ridefinizione dell'organico di diritto 2010/11 per istituti tecnici e istituti professionali, con rifacimento della mobilità nella scuola secondaria pubblicata il 23.7.2010.
2) Integrale rispetto della sentenza TAR Lazio promossa da flc CGIL e altri con il ripristino in organico di fatto dei posti tagliati a seguito dell'applicazione della circolare ministeriale sull'organico di diritto 2010/11, disposto con una nuova circolare sull'organico di fatto.
3) Concessione di tutti i posti in deroga per il sostegno richiesti dalle scuole.
4) Integrale rispetto nelle classi prime della norma sul tetto degli alunni in presenza di disabile grave.
5) Applicazione per gli immessi in ruolo negli anni scolastici precedenti per quanto riguarda le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie delle medesime norme previste per i trasferimenti, art 2 comma 2 CCNI, in applicazione legge 124/99 con l'eccezione dei docenti destinatari di precedenze, come accade per la provincia di Trento.
6) Depennamento immediato degli immessi in ruolo 2010/11 dalle GE con una precisazione in merito all'art 36 del CCNL, non applicabile nell'anno dell'immissione in ruolo.
7) Ripristino della norma in merito all''attribuzione degli spezzoni orari
Andrea Tornago - 31-07-2010
Al pesante bilancio del resto dell'anno, l'estate aggiunge la sua overdose di stragi insensate, che a un primo sguardo sfuggono completamente ad ogni tentativo di analisi. È il nostro agosto, o meglio solo il suo antipasto. Aspettiamo che giri il mese e vedremo quale sarà le plat du chef. La gente in agosto si spara, si dà fuoco, uccide per una sigaretta, riduce gli zii o i genitori in piccoli pezzi per buttarli in un dirupo, si ammazza con i fuochi artificiali, fa stragi con l'auto anche senza la scusa dell'alcol.
Cristiana Fiamingo - 30-07-2010
Questa lettera è destinata ai miei Concittadini. È, certo, un'opinione, ma anche una prospettiva (è in voga, nel Continente di cui mi occupo, l'Africa, adottare visioni strategiche di lungo periodo, che chiamano "Vision") che nasce dal desiderio di coinvolgere e coscientizzare chi vuole migliorare questa società in cui siamo nati, e lasciarla un po' migliore di come l'abbiamo trovata, facendoci attori partecipi delle riforme in atto a partire da una, in particolare, quella educativa, proprio mentre è in discussione il II DDL Gelmini, per l'università. Sono un'accademica, certo, particolarmente coinvolta da quanto si sta dibattendo, ma chiedo ascolto a tutti perché è in gioco l'interesse di tutti... dunque:
Giuseppe Aragno - 27-07-2010
Per la Gelmini, dopo la scuola, è il turno dell'università. Su una cosa concordano tutti, maggioranza e opposizione, e non fa meraviglia: "è necessario avvicinare il sistema formativo al mondo del lavoro". Fosse una malattia, sarebbe un vero e proprio accanimento terapeutico. Dopo trent'anni di quest'idea malata, la scuola-azienda, cantata e decantata dai sostenitori del libero mercato come la panacea di tutti i mali, s'avvia a uno sfascio senza precedenti, ma Gelmini, il curatore fallimentare del nostro sistema formativo, non conosce altra terapia: ordine, concorrenza e produttività su scala industriale. Non è bastata nemmeno la crisi del capitalismo, il tracollo della Grecia, la bancarotta fraudolenta delle banche private americane, le ripetute richieste di ossigeno venute dal mercato alle casse dei singoli paesi.
Laura mamma di un bambino dislessico - 27-07-2010
Dopo 10 anni di lunga attesa è stata recentemente approvata alla Camera, all'unanimità, la legge di tutela degli studenti con DSA - Disturbi Specifici di Apprendimento quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia - ora al vaglio del Senato per l'approvazione definitiva.
Per tutti i genitori di bambini e ragazzi dislessici/DSA è un importante traguardo, preannunciato dall'approvazione negli ultimi anni di numerose leggi regionali volte a colmare il vuoto legislativo nazionale. Ma non possiamo ancora esultare. Per l'approvazione definitiva il Senato deve convalidarne le numerose modifiche. E se non lo facesse? Basterebbe anche una sola virgola per rimettere tutto in discussione e riprendere il rimpallo parlamentare, anche all'infinito. Funziona così in Italia, a meno che non ci sia il traino di forti interessi economici. Ma di mezzo, in questo caso, c'è qualcosa di ben più importante, dal valore inestimabile: c'è il futuro di tanti bambini e ragazzi intelligenti che non riescono a leggere, scrivere ed operare con i numeri con la stessa naturalezza dei loro compagni. Per apprendere e mettere in campo tutte le loro capacità hanno solo bisogno di modalità didattiche diverse, capaci di bypassare le difficoltà strumentali. Spesso invece, incompresi, tacciati di stupidità e pigrizia, derisi dai compagni e lasciati ai margini, perdono ogni motivazione allo studio e scivolano nell'insuccesso scolastico che ben presto si riversa negativamente in ambito personale, sociale e relazionale.
Andrea Tornago - 25-07-2010
Gentili signori delle Nazioni Unite, voi che siete preoccupati per la legge sulle intercettazioni e pensate non sia un sano intervento per tutelare la privacy dei cittadini, voi che non sapete tutti l'italiano ma avete imparato in questi mesi la parola «bavaglio», voi che avete chiesto non di smussare o emendare il ddl 1415 ma di abolirlo o modificarlo nella sua natura, voi che avete chiesto al governo di «impegnarsi in un dialogo significativo con tutte le parti interessate, in particolare giornalisti e organizzazioni della stampa» dimostrando di non conoscere l'intento preciso di questo esecutivo, voi che avete annunciato una missione per il 2011 in Italia per monitorare lo stato della libertà d'espressione e il rispetto dei diritti umani, per favore, non limitatevi a un annuncio ufficiale o all'istituzione di una commissione diplomatica: invadeteci.
Giuseppe Aragno - 23-07-2010
In una logica di mercato e profitto, Marchionne ha perfettamente ragione. Fa il suo mestiere: garantisce l'azienda e non gl'importa nulla se, coi soldi nostri, s'è tenuto a galla quando stava affondando. E storia antica: dallo Stato, la Fiat prende e non paga interessi.
Vent'anni fa, per difendere i margini di profitto degli azionisti d'una "grande azienda", il cosiddetto "top manager" avrebbe fatto di Mirafiori un punto di forza della progettazione, del lavoro sui prototipi e sul loro sviluppo e si sarebbe affrettato a "de localizzare" al Sud, nelle colonie meridionali. Uno Stato pronto a rimettere in sesto l'azienda coi soldi della collettività gli avrebbe assicurato elogi e quattrini.
Vent'anni fa il Sud era la Serbia di Callieri, Romiti e compagnia cantante e al sindacato giungevano le sollecitazioni che oggi ripete ineffabile Sacconi, recitando da guitto l'antico copione: "Occorrono relazioni sindacali cooperative. Il compito della Cgil, se vuole davvero rappresentare i lavoratori è quello di favorire la produzione.
Virginia - 23-07-2010
Salve!
Sono Virginia Mariani, docente di Lettere nella SS I grado di Mottola (TA) e come lo scorso anno vengo a voi con alcune considerazioni nonché domande e proposte anche a nome dei/lle miei/e colleghi/e sulle Prove Invalsi.
onweb
Libero Tassella - 21-07-2010
Ci hanno tolto gli scatti, la progressione di carriera, conservarla per la CISL sarebbe stato utopistico, ciò appare dalla lettura del suo comunicato del 15 luglio in cui è presentato come grande risultato la sola promessa di un risarcimento economico esclusivamente per chi matura lo scatto nel prossimo triennio, sempre che i Ministeri Istruzione e Finanze si mettano d'accordo, sentite le OOSS, utilizzando a questo fine soldi già nostri, presi dai tagli delle classi, cioè dalla dismissione della scuola pubblica statale; ma gli scatti in pratica non ci sono più. Non credo che l'altro ramo del Parlamento ora possa correggere quanto è stato approvato in Senato, non c'è tempo e poi, come sappiamo, ancora una volta sarà posta la fiducia da parte del governo Berlusconi. Se la finanziaria dei tagli è stata quella della dimissione della scuola pubblica statale con la perdita di migliaia di posti di lavoro, questa seconda è la finanziaria della miseria per gli insegnanti italiani.
Antonio Vigilante - 21-07-2010
La distinzione tra trasmettere e comunicare è al centro della riflessione di Danilo Dolci. Per Dolci la scuola, come i mass-media, non comunica, ma fa semplice trasmissione, che è ciò che accade quando v'è un processo unidirezionale, il passaggio di un messaggio dall'emittente al destinatario, senza che quest'ultimo possa a sua volta parlare all'emittente. Nella trasmissione non c'è vero scambio umano: è il processo sterile dell'indottrinamento. È solo nella comunicazione, nello scambio circolare e reciproco, che si cresce, ci si arricchisce a vicenda, si fa autentica cultura.
Gianfranco Pignatelli - 21-07-2010
Le occasioni, si sa, sono da cogliere.

Il 19 luglio di occasioni ce n'erano ben due.

Una, a Palermo, dove si commemorava un martire dello stato e della mafia.

L'altra, a Milano, dove si premiava chi fa martire lo stato con le mafie. ...
Antonio Vigilante - 19-07-2010
La Gelmini annuncia il progetto "Qualità e merito", ispirato dal guru Roger Abravanel, autore di un libro che si intitola "Meritocrazia".
Sembra un valore incontestabile, la meritocrazia. Ognuno di noi, quando finisce in ospedale, vorrebbe essere curato da medici preparati e da infermieri competenti; ognuno vorrebbe che il proprio docente universitario - o il docente dei propri figli - occupasse quella cattedra per i suoi meriti, e non per diritto di successione; ognuno vorrebbe, infine, essere governato dai migliori, e non da avanzi di galera.
E tuttavia la parola ha in sé qualcosa di sospetto.
Meritocrazia vuol dire che nella società fa strada chi ha i meriti. E chi decide chi ha i meriti? La scuola, nel periodo di formazione; e poi le commissioni dei concorsi, che selezionano docenti, medici, magistrati, eccetera. Ma come avviene questa selezione?
Francesco e altri - 14-07-2010
Domenica 4 luglio 2010 si è tenuto a Parma l'Incontro Nazionale delle Scuole, al quale hanno preso parte genitori e docenti impegnati nella Difesa della Scuola della Costituzione provenienti dalle seguenti città: Torino, Novara, Milano, Bologna, Modena, Ferrara, Piacenza, Vicenza, Padova, Roma, Napoli, Carpi, Parma, Versilia, Lucca, Livorno, Genova.
L'Incontro Nazionale delle Scuole si poneva i seguenti obiettivi:
1) comprendere dalla voce di chi ne è stato testimone e protagonista, il livello di mobilitazione che le diverse realtà territoriali hanno espresso nell'anno scolastico appena concluso;
2) valutare il livello di mobilitazione che sarà possibile esprimere nei prossimi mesi, ed in particolare nel mese di settembre 2010;
3) confrontarsi sulle iniziative di protesta e di sensibilizzazione finora realizzate contro la "riforma" Gelmini, i tagli agli organici e ai finanziamenti alla scuola pubblica;
4) delineare possibili strategie da mettere in atto a livello locale e nazionale a partire dalle prossime settimane.
Giocondo Talamonti - 13-07-2010
La cronaca sportiva ci propina ogni giorno notizie che nulla hanno a che vedere con i principi ispiratori dello sport. La competitività e la presenza di sponsor hanno modificato il quadro di riferimento, spesso trasfigurandolo fino al punto da rendere tollerabili comportamenti sleali, manomissioni di risultati, scorciatoie per la vittoria. In una parola, la perdita dei valori fondanti il gesto atletico si è così diffusa, per effetto del ricorso a strumenti alternativi all'impegno e alla solidarietà, da divenire compatibile con l'atteggiamento di chiunque pratichi una disciplina sportiva. E, quel che è peggio, anche in assenza di pungoli provenienti da sponsor esigenti, ma suggeriti da un unico, assillante, irrinunciabile obiettivo: la vittoria. Se questa arriva come conseguenza di comportamenti coerenti con l'etica sportiva, sarà un utile esempio per quanti ne seguono le vicende che l'hanno determinata, ma se deve essere ottenuta a tutti i costi, allora è quanto di più deleterio si possa indicare.
77° Commissione del LS Segrè di Torino - 13-07-2010
Ma, in realtà, non è questione di quei quattro soldi che non ci vogliono dare. Si tratta di altro. È in primo luogo e soprattutto una questione di principio. Da anni ci vediamo trattati sempre peggio in quanto lavoratori della scuola in specifico e del settore pubblico in generale. Dobbiamo essere consapevoli che se continuiamo a tacere, tale situazione procederà e si aggraverà ulteriormente. Soltanto prendendo posizione in modo unitario, solidale, fattivo, soltanto da una risposta collettiva in questa direzione possiamo attenderci qualcosa.
Quello che vogliamo allora non sono semplicemente i nostri quattro soldi, che potremmo sempre devolvere a calciatori, veline e imprenditori bisognosi... Il senso del nostro discorso è che si metta un punto fermo a una situazione in rapida degenerazione, si acquisisca consapevolezza di quanto accade e si agisca di conseguenza.
Virginia Mariani - 13-07-2010
Si moltiplicano a scuola i progetti, da quelli d'Istituto ai cosiddetti PON, fra cui anche quelli correlati alla legalità e ai Diritti Umani, ma chissà perché una conferenza sulla laicità nella scuola non è percepita come importante in questo percorso di formazione e informazione. Così è stato per la maggiorparte delle persone (amministratori, dirigenti, docenti) invitate dalla comunità battista di Mottola alla conferenza con il prof. Nicola Panatelo, presidente dell'Associazione "XXXI Ottobre", su "La laicità in Italia: il caso scuola" svoltasi sabato 26 giugno 2010. L'incontro è stato particolarmente interessante e illuminante ...
Linda - 10-07-2010
Negli ultimi giorni, forse a causa del caldo, devo dire che gli onorevoli ci stanno dispensando perle di saggezza come fossero acqua.
Vorrei riflettere insieme a voi, su quelle che riguardano il settore della scuola.
Il Presidente Fini ha dichiarato: in Italia è in emergenza educativa!
Autorevolissimo, tra l'altro detto da un dottore in pedagogia.
Ha affermato anche che "il servizio nel campo dell'istruzione rappresenta un primario interesse per l'intera comunita' nazionale''.
Tradotto dal politichese al cittadinese vuol dire soldi cash!
Ma se d' "investimenti" si parla, il problema è che non sono per scuola pubblica, alla quale sono rivolti solo tagli, ma riguardano esclusivamente la scuola privata.
Afferma inoltre l'onorevole Fini che ovviamente, essa dovrebbe essere oggetto di valutazioni, ma mi chiedo: quando, quali, da chi?
Ironia - 09-07-2010
Indovini, quante emozioni
perche' coi quiz che ci danno i milioni
evviva le televisioni.
aspetta e spera, e poi s'avvera
teniamo alta la nostra bandiera
cosi' compatti verso i premi marceremo
e dalle balle poi vedrai
che vinceremo
aspetta e spera, e poi s'avvera
che la nottata non e' cosi' nera
siam tutti quanti
felici e contenti
noi siamo un popolo di concorrenti
e alla conquista del quiz partiremo
bisogna vincere e vinceremo
Andrea Ermano - 09-07-2010
Si accumulano in Italia i segnali di una discontinuità politica lungamente preannunciata. Se essa avverrà per davvero e in che modo, se essa ci condurrà a un governo di responsabilità nazionale o a elezioni anticipate oppure a un temibile vuoto di potere, nessuno lo sa.
Tanto vale occuparsi allora di questioni fondamentali. Perciò questa settimana tratteremo di verità: serenamente, pacatamente.
A modesto parere di chi scrive la nozione di verità si suddivide in quattro concetti. Eccoli.
Se, in primo luogo, affermiamo per esempio: "alcuni capricervi stanno galoppando", questo è vero a due condizioni: che ci siano effettivamente degli animali chiamati "capricervi" e che, laddove esistano, ce ne siano alcuni effettivamente al galoppo.
Invece, dire "due capricervi al galoppo più due capricervi al galoppo fanno in tutto quattro capricervi al galoppo", è vero a prescindere dal fatto che esistano i capricervi. E francamente non interessa nemmeno se i quattro animali, reali o immaginari che siano, stiano effettivamente galoppando. Basta che siano quattro. In questo caso facciamo dipendere la verità da certe regole matematiche.
"È impossibile che in questo preciso istante il mio capricervo stia galoppando e contemporaneamente non stia galoppando". Questo è vero di per sé, a prescindere da qualsiasi altra considerazione, purché le parole usate abbiano ciascuna un significato definito e univoco.
I tre concetti di verità fin qui esemplificati sono noti anche sotto il nome di: 1) "corrispondenza", 2) "coerenza" e 3) "evidenza". Ne manca uno.
Giuseppe Aragno - 08-07-2010
La legalità è in cima ai pensieri dell'avvocato Gelmini, vestale della meritocrazia e ministro della scuola e dell'università per meriti ignoti. Tra il dire e il fare però ci passa il mare e - pazienza per i luoghi comuni - ogni regola ha le sue eccezioni. Conserviamo, perciò, tra gli eventi che serviranno a ricostruire la storia di questi anni, un luminoso esempio di ministeriale rispetto della legalità.
Noi pensavamo un tempo - miserabili statalisti rossi e comunisti - che la scuola non potesse esser trattata come un raccordo autostradale o un regolamento di canali di scolo. Cattolici, socialisti e liberali, concordammo su un'idea di scuola cui Aldo Moro, un noto mangiapreti bolscevico, assegnò, durante i lavori della Costituente, "la tutela del diritto comune" e, quindi, la preminenza nel campo spinoso della formazione e, per suo conto, Concetto Marchesi, illustre latinista e - stavolta sì, davvero comunista - definì "il massimo e l'unico organismo che garantisca l'unità nazionale". E' noto a tutti, però, ed è storia d'oggi: per l'avvocato Gelmini, che s'è "formato" alla scuola d'un costituzionalista di gran nome, come Silvio Berlusconi, la Costituente fu l'anticamera del "
consociativismo".
Lidia P. - 08-07-2010
Lettera aperta all'Onorevole Mariastella Gelmini, Ministro della Pubblica Istruzione

Onorevole Ministro,
sono una docente a tempo indeterminato di una Scuola Secondaria di 1° grado, quest'anno incaricata come Presidente di commissione agli Esami di Stato conclusivi del primo ciclo di Istruzione.
Voglio condividere con Lei alcune riflessioni, derivanti dalla mia esperienza personale e da tante affermazioni ascoltate da colleghi dell'Istituto Comprensivo in cui lavoro e di quello in cui ho presieduto gli esami.
Vorrei parlarLe di tanti aspetti della nostra Scuola, dal suo livello generale ai programmi (ad esempio di Storia), dal monte ore alla formazione delle cattedre, ma sono convinta che affrontare tanti temi significa spesso non svilupparne adeguatamente alcuno, per cui mi limito a quello che in questo momento mi preme maggiormente, ovvero la VALUTAZIONE.
Francesco Masala - 07-07-2010
A Los Angeles davanti al giudice che esamina coloro
che vogliono diventare cittadini degli Stati Uniti
venne anche un oste italiano. Si era preparato seriamente
ma a disagio per la sua ignoranza della nuova lingua
durante l'esame alla domanda:
che cosa dice l'ottavo emendamento? rispose esitando:
1492.
Poiché la legge prescrive al richiedente la conoscenza della lingua nazionale,
fu respinto. Ritornato
dopo tre mesi trascorsi in ulteriori studi
ma ancora a disagio per l'ignoranza della nuova lingua,
gli posero la domanda: chi fu
il generale che vinse la guerra civile? La sua risposta
fu: 1492 (con voce alta e cordiale). Mandato via
di nuovo e ritornato una terza volta,
alla terza domanda: quanti anni dura in carica il presidente?
rispose di nuovo: 1492. Orbene
il giudice, che aveva simpatia per l'uomo, capì che non poteva
imparare la nuova lingua, si informò sul modo
come viveva e venne a sapere: con un duro lavoro. E allora
alla quarta seduta il giudice gli pose la domanda:
quando
fu scoperta l'America? e in base alla risposta esatta,
1492, l'uomo ottenne la cittadinanza.
Laura Alberico - 07-07-2010
La comunicazione significa letteralmente "mettere in comune" e su questo presupposto la collettività fonda i suoi valori di uguaglianza e democrazia. Soltanto in queste condizioni è possibile costruire una società aperta e pluralistica nella quale la ...
Mila Spicola - 03-07-2010
Secondo un sondaggio l'idea del "docente fannullone", promossa da Brunetta, rilanciata da Tremonti e accolta dalla Gelmini, ma attecchita senza resistenze nell' opinione pubblica italiana, deriva non tanto dalla qualità del lavoro offerto (il 65% dei genitori intervistati è sostanzialmente soddisfatto dei docenti dei proprii figli, il 20% addirittura entusiasta, con un indice di gradimento molto alto se conforntato con quello di altre categorie di lavoratori del pubblico impiego) quanto da altri fattori: rapporto lavoro vacanze in primis.
Vediamo di saperne di più.

STIPENDIO
Lo stipendio medio di un insegnante tedesco è superiore, e non di poco, rispetto a quello dei suoi omologhi italiani. Lo stipendio medio di un professore di scuola secondaria superiore in Italia dopo quindici anni di insegnamento è di 27.500 euro lordi annui Un insegnante tedesco, allo stesso livello di carriera, guadagna 45.000 euro all'anno.
Salvatore Nocera - 02-07-2010
Sino a qualche giorno fa nessuno avrebbe immaginato che le persone con disabilità, di solito poste al centro dell'attenzione della retorica nazionale, potessero divenire oggetto di una discriminazione politica ufficiale.Sino a quando cioè il Ministro dell'economia lanciava il messaggio che l'Italia non era economicamente competitiva col resto del mondo a causa dei troppi invalidi; con ciò egli ha dato delle persone con disabilità un'immagine totalmente negativa, a dispetto degli spot pubblicitari sulla creatività delle persone condisabilità, intese come risorsa, diffusi dal suo collega Ministro per le pari opportunità.
Sino a qualche giorno fa, nessuno avrebbe potuto supporre che le assicurazioni date alle persone con disabilità potessero essere cinicamente irrise dai politici.
Scuola della Repubblica - 01-07-2010
o l'ordinanza del TAR che ha sospeso le circolari ministeriali sulle iscrizioni e sugli organici: cosa si può fare (o si dovrebbe fare se il Ministero avesse un minimo di senso dello Stato?)
(nota di Corrado Mauceri del Tavolo regionale toscano per la difesa della scuola statale)

Il TAR del Lazio ha sospeso le circolari con le quali il Ministero ha disposto le iscrizioni nelle scuole superiori di II grado i tagli agli organici delle scuole di ogni ordine e grado sulla base di una normativa ancora inesistente ed in palese violazione della normativa vigente.

A fronte di tale macroscopica violazione della normativa vigente, i Giudici del TAR, ovviamente increduli di un tale comportamento del Ministero, hanno sospeso le circolari ministeriali e nello stesso tempo hanno chiesto alla Ministra una documentata relazione, rinviando ogni ulteriore decisione all' udienza del 19 luglio.prossimo..
Giovanni Pontillo - 29-06-2010
Mar, 29/06/2010 - 08:01
Giovanni - Cara Lalla, seguo con molto interesse e da molti anni le Tue interessanti risposte ai quesiti posti da noi Docenti Precari. Oggi credo che sia arrivato il mio turno e quindi, ti pongo un quesito che per molti versi è simile a tanti altri ai quali hai già dato delle risposte, che ritengo sufficientemente discutibili.
Mi spiego meglio, l'argomento non è dei più facili, anzi è il più controverso e paradossale degli ultimi trent'anni del mondo della scuola - Io lo definisco "Provvedimento FOLLE" - Sto parlando del Salva Precari 2009/2010 e non mi azzardo neanche a pensare cosa potrà accadere con il Salva Precari 2010/2011 - Come detto, seguendo le tue risposte sul tema, sono stato colpito da una in particolare, di cui ti riporto il contenuto:

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"Fabio - nel salvaprecari 2010/11 resterà inserito (o si potrà inserire) chi è già nel salvaprecari 2009/10 ma non ha raggiunto i 180gg lavorativi nel 2009/10 ?? Grazie
Vincenzo Andraous - 28-06-2010
Per superare la non-raccontabilità del carcere italiano occorre avere più coraggio per ciò in cui si crede, per non lasciare inalterata questa condanna aggiunta ingiustamente alla condanna da scontare, affinché l'uomo che convive con la propria pena, colga il senso di ciò che si porta dentro.
Chi sbaglia e paga il proprio debito con decenni di carcere ( quando giungerà il tempo di sostituire quel verbo "pagare" con "riparare" sarà sempre troppo tardi ), attraversa davvero tempi e contesti di un lungo viaggio di ritorno, lento e sottocarico.
Non c'è più l'uomo sconosciuto a se stesso, ma uomini nuovi che tentano di riparare al male fatto, con una dignità ritrovata, accorciando le distanze tra una giusta e doverosa esigenza di giustizia per chi è stato offeso, e quella società che è tale perché offre, a chi è protagonista della propria rinascita, opportunità di riscatto e di riparazione.
Lucio Garofalo - 27-06-2010
Negli ultimi 16 anni i ministri che si sono avvicendati alla guida del dicastero della Pubblica Istruzione, hanno provveduto solo a varare la propria "riforma" per lasciare un segno, inevitabilmente infausto, nella storia. L'istruzione è ormai una cavia istituzionale, esposta agli azzardati e scellerati esperimenti "riformistici" che si sono rivelati semplicemente devastanti. Questi esponenti di governo hanno scambiato lo Stato per un'impresa privata e l'hanno ridotto a brandelli. Su tutti il ministro Mariastella Gelmini, un vero e proprio flagello della cultura che ha oltraggiato profondamente la scuola. Un'istituzione che era il vanto della nazione, con una scuola materna e una scuola elementare giudicate tra le migliori realtà pedagogiche del mondo. E' evidente che gli ideologi del centro-destra sanno bene che il ruolo della scuola è di natura formativa ed "eversiva", in quanto ha il compito di forgiare personalità libere e critiche.
Giuliana Cavallo Guzzo - 26-06-2010
invio in allegato un documento sul riordino degli Istituti Alberghieri redatto dall'IPSAR "Carlo Porta" di Milano e sottoscritto da 111 docenti, nel quale segnaliamo alcuni aspetti che a nostro avviso impoveriscono il profilo professionale dei futuri operatori dei servizi ristorativi e alberghieri. Vi preghiamo, se possibile, di pubblicarlo e di aiutarci a diffonderlo.
Libero Tassella - 26-06-2010
Tremonti e il governo Berlusconi mettono a segno un bel colpo e lo annunciano per primo ai quattro sindacati del teatro Quirino ( CISL UIL SNALS FGU), che gli offrono una platea plaudente e anche un bel momento di relax ( visione di una partita del mondiale), il giorno prima dello sciopero generale CGIL. Insomma Tremonti ci restituisce quanto non ci poteva togliere, per sua stessa ammissione, e si riprende quel 30% ( circa un miliardo) della prima manovra (leggi tagli attuati con la riforma Gelmini) che era stato destinato alla scuola.
Andrea Tornago - 25-06-2010
C'è una certa preoccupazione mercoledì alla sede romana della Fnsi, alla presentazione dell'ultima inchiesta sul terremoto. Maria Luisa Busi e il segretario del sindacato dei giornalisti Franco Siddi illustrano L'Aquila 2010. Il miracolo che non c'è (Castelvecchi), reportage dei due giovani giornalisti romani Sabrina Pisu e Alessandro Zardetto che restituisce un quadro inquietante di come il terremoto del 6 aprile 2009 abbia sconvolto la vita degli abitanti dell'Aquila e gli equilibri democratici nel nostro paese....
Giuseppe Adernò - 25-06-2010
Le recenti disposizioni circa i limiti dell'età pensionabile per i dipendenti dello Stato ha creato non pochi malcontenti nel mondo della scuola, dove la figura femminile è prevalente.
Prolungare il servizio fino a 65 anni dei termini per la pensione anche per le donne ancorché lo imponga una disposizione europea, si ritiene che la norma non dovrebbe coinvolgere il mondo della scuola, anche se gli operatori sono "dipendenti statali".
La funzione docente è, infatti, una della "professioni logoranti" e quindi avrebbe diritto a beneficiare di particolari attenzioni, e il termine dei 65 anni di età per la conclusione del lavoro attivo non dovrebbe avere valore prescrittivo, ma solo indicativo e d'indirizzo, a seconda della tipologia, delle condizioni di salute, del rendimento, del gradimento personale e condiviso dalla Comunità scolastica.
Libero Tassella - 24-06-2010
La prova Invalsi, unica per tutto il territorio nazionale (sic!), esca definitivamente dalle prove di esame della scuola secondaria di primo grado e sia fatta eventualmente a campione, a metà anno scolastico, corretta a livello centrale e somministrata da esterni alla scuola. Dobbiamo intraprendere una lotta culturale, politica, sindacale, legale, affinché sia raggiunto questo obiettivo già dal prossimo anno scolastico. Le prove dovranno dare un quadro statistico delle scuole del Paese, ma non dei ragazzi e delle ragazze alla conclusione del primo ciclo di studio in sede di esame, sottoposti a ben 5 prove scritte.
Maurizio Tiriticco - 23-06-2010
Mi sembra che la prove Invalsi siano servite soprattutto a dire ai nostri insegnanti: dove sono le vostre materie di sempre, ben definite e distinte l'una dall'altra? Dove sono le vostre infinite regole, le pagine da mandare a memoria, quando ai vostri studenti chiediamo, invece, di operare in modo diverso? Non è giunto il momento in cui rivedere un po' il tutto di questa obsoleta organizzazione disciplinare della scuola media? Sotto questo profilo, le prove Invalsi vanno accolte come una occasione preziosa per rivedere l'organizzazione dell'intero triennio medio, tenendo conto di ciò che c'è a monte e a valle, o dovrebbe esserci: perché il discorso è sempre sistemico. Occorre, cioè, andare oltre la "provocazione" Invalsi. Se la sua lezione non viene accolta ed appresa, il rischio che correremo è fortissimo: che il buco nero diventi sempre più nero, fino a costituire un limite per un rinnovamento reale dell'intero Sistema!
Francesco Masala - 23-06-2010
...Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: "se ti pungessi annegherei". La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede "Perché?". Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde "È la mia natura"...
Giuseppe Aragno - 22-06-2010
In base alla tradizione classica che risale ad Adamo Smith, il mercato è incompatibile con l'etica, perché la "condotta morale" volontaristica è contraria alle sue regole. Non è una convinzione bolscevica; l'ha sostenuto recentemente il papa tedesco [1] e non c'è chi ne dubiti: nulla di più rozzo e approssimativo della pretesa padronale di levare i principi dell'economia borghese a conoscenza finita e perfetta della filosofia della storia e dei meccanismi che producono gli ordinamenti sociali.
Non esiste certezza teorica sull'etica del capitalismo, a meno che il determinismo della legge del profitto non giustifichi se stesso e non ci dichiariamo disposti ad accettare uno sconcertante principio etico: le leggi del libero mercato sono di per se stesse "buone" e producono necessariamente il bene, al di là della morale dei singoli.
Francesco Mele - 22-06-2010
Dopo la campagna di informazione condotta in primavera sui fondi consistenti che il MIUR stanzia ogni anno per il finanziamento delle attività alternative all'Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), molte scuole finalmente si avviano a programmare tali attività per il prossimo anno scolastico, rispondendo ad un preciso diritto di studenti e famiglie, sapendo di poter contare sulla possibilità di avere fondi a disposizione e nel caso di potere anche nominare supplenti.
Provo allora a riassumere alcune informazioni utili che possano servire alle scuole per raggiungere lo scopo.
Cosimo Scarinzi - 17-06-2010
Scopriamo che, secondo il Ministro della (ex) Pubblica Istruzione, l'ineffabile Maria Stella Gelmini, lo sciopero degli scrutini non si sarebbe verificato, esisterebbe solo sui giornali e nei servizi dei telegiornali e simili amenità.
Se questa signora, e soprattutto i suoi padroni, crede che negare un fatto, un'esperienza vissuta da molte decine di migliaia di lavoratori della scuola e che ha coinvolto un numero straordinario di scuole basti a farlo sparire si vede che veramente confonde la realtà effettuale con le sue fantasie.
In realtà, le piaccia o meno, i fatti hanno la testa dura.
Maurizio Tiriticco - 17-06-2010
Mi domando: che significato assume il ricatto a cui i nostri operai di Pomigliano sono sottoposti? Riguarda loro soltanto, i loro diritti messi in discussione, o non riguarda tutti noi, noi in quanto cittadini che a diverso titolo "facciamo scuola", insegnanti, genitori e, in primo luogo, i nostri studenti in quanto futuri lavoratori? A Pomigliano non è in gioco solo un posto di lavoro, non è in gioco solo la sottoscrizione di un contratto, perché la dinamica delle lotte sindacali dal dopoguerra ad oggi problemi di questo tipo li ha sempre affrontati. E non sono problemi che hanno una diretta ricaduta sulla scuola! Il fatto è che la partita che si sta giocando a Pomigliano, e che si è giocata a Termini Imerese, è molto più importante! Non è un caso che la Fiat abbia adottato con inconsueta arroganza termini assolutamente provocatori e ricattatori! O accettate questa minestra o, io Fiat me ne vado! Me ne vado là dove il mercato globale mi permette profitti di cui qui in Italia non posso più godere! Per tanti anni ho dovuto subire le vostre richieste, ora basta!
Ed è ben più grave che tutto un governo è d'accordo con questa linea!
Ugo Masucci - 15-06-2010
Chiedo lumi sulla legittimità della riduzione nelle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici (da 36 a 32) e professionali (da 36 a 34) senza la modifica dell'ordinamento.
L'autonomia del 20% non consente una complessiva riduzione ma ...
Andrea Tomago - 12-06-2010
Cos'è stato fatto fino ad oggi contro il ddl 1425, meglio noto come «legge sulle intercettazioni» o «legge bavaglio»?

Nulla, a parte una raccolta di firme on-line sul sito «nobavaglio», cui in molti hanno generosamente aderito e che però non ha alcun valore legale (260.000 firme raccolte), ed eccezion fatta per l'omologa iniziativa degli editori lanciata da Giuseppe Laterza (13.500 firmatari). Non mi pare una risposta adeguata alla gravità della legge. L'approvazione della legge e l'eventuale - purtroppo, attesa - firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano segnerebbe un autentico salto di qualità nella già gravissima situazione politica e democratica del paese.
Giuseppe Aragno - 11-06-2010
Un conflitto c'è. Montato ad arte da una classe dirigente che da decenni concentra nelle proprie un incontrastato e stabile potere politico ma, con singolare improntitudine, si dichiara "perseguitata politica" e si scaglia con inaudita violenza contro la stampa. Sarebbe solo un patetico paradosso se, tradotto in attività politica, il conflitto non avesse prodotto atti di guerra. Il fatto è che si approntano leggi marziali. Non serve ignorarlo, fingere di non saperlo, dichiararsi equidistanti, estranei, rivoluzionariamente nauseati o puerilmente divertiti. Un conflitto c'è, non riguarda la natura dello Stato - di cui potremmo tranquillamente disinteressarci - e non è questione di "potere", con tutto quanto pure vuol dire questa parola in termini di egemonia di classe e dei consueti e immancabili corollari: sfruttamento, esercizio "legale" della forza, utilizzata a fini repressivi contro il dissenso, emarginazione dei ceti subalterni, espulsione e dentenzione di emarginati, clandestini e "figli d'un dio minore".
Laura Alberico - 11-06-2010
Immagino la scuola come una signora attempata, desiderosa a tutti i costi di non mostrare la sua vera età. E per questo ogni anno affida il suo corpo alle cure estetiche più avanzate, un ritocco di qua e poi un ridimensionamento dove gli "accumuli" di grasso hanno lasciato il segno di forme tondeggianti. Sono cure costose ma necessarie per apparire sempre in forma e pronta a dimostrare che gli anni passano ma si può fare qualcosa per fermare il tempo. La signora è sempre pronta a fare qualunque sacrificio economico pur di apparire in perfetta forma fisica, le apparenze d'altronde hanno il potere di costruire una immagine perfetta e priva di difetti.
Maurizio Tiriticco - 10-06-2010
...una scatola di cartone sigillata con nastro adesivo... e protetta da una fettuccia di plastica telata termosaldata a croce. Chi non sa che cosa sia un pacco, ora lo sa! Ritroviamo tale definizione nel glossario che apre la cm 50 dello scorso 7 giugno con cui il Miur dà indicazioni sulle modalità di svolgimento della prova nazionale negli esami di scuola media. Ma, perché non mi si dice quanto misura il pacco, quanto pesa, di che colore è la carta che lo avvolge? E poi... c'è la termosaldatura! Basterà un paio di forbici per tagliare la fettuccia? O ci vorrà una diavoleria elettronica? Dentro il pacco ci sono plichi... attenzione non sono solo plichi, sono "plichi ordinari", perché più avanti vengono "plichi speciali", tutti debitamente virgolettati.
Libero Tassella - 07-06-2010
La scuola con le riforme di ordinamento ( tagli di organico ) è stata munta di 8 miliardi e con i tagli agli stipendi del personale ( sarà munta di altri 2 miliardi) per un totale di 10 miliardi di euro.
In questo momento di attacco frontale alla scuola statale, tanto da far parlare di dismissione del servizio scolastico statale inteso come spesa e non come investimento per favorire quello privato, azione che dura dall'inizio di questa legislatura di centrodestra; gli insegnanti, il personale tutto della scuola, gli studenti devono trovare un'unità d'intenti e di mobilitazione tra Presidi, docenti, personale tutto e soprattutto tra le famiglie e gli studenti delle suole pubbliche statali. Questo doveroso richiamo è necessario perché quello della scuola è un "mondo" oramai scisso, frammentato e sulle divisioni hanno sempre fatto leva i Governi , soprattutto sulle divisioni sindacali.
Laura Alberico - 05-06-2010
Ci sono sogni che non si avverano perchè rimangono nel limbo dei pensieri, un'anticamera della realtà dove i diritti e i doveri sono ancora soldati senza macchia e pronti a difendere gli ideali calpestati e ignorati. Non c'è guerra senza perdenti e ...
Francesco Masala - 05-06-2010
"...Questa storia non è successa nei giorni in cui in Sud Africa c'era l'apartheid o nei tempi bui prima che sorgesse il movimento dei diritti civili negli Stati Uniti o in un ghetto dell'Europa malata della Seconda Guerra Mondiale.
Le due alunne che indossano uniformi di colori diversi sono ragazzine Ebree della colonia Israeliana di Immanuel nella West Bank, che prospera sotto le bandiera e la protezione armata delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). La scuola inoltre riceve i finanziamenti del contribuente Israeliano.

La colpa delle due studentesse è di avere origini etniche diverse. Una è Ebrea Askenazita, di una famiglia le cui radici sono in Europa, e la sua compagna è un'Ebrea Mizrahi, la cui famiglia proviene dal Medio Oriente e dal Nord Africa. È per arrivare a questo che lo stato d'Israele ha creato la sua strada attraverso fiumi di sangue dei suoi figli e dei suoi nemici? Neanche nei tempi più bui in Iraq, Egitto e Libano, i bambini Ebrei Musulmani e Cristiani sono stati separati a scuola..."
Libero Tassella - 03-06-2010
Il Ministro Gelmini non ha speso una sola parola per gli insegnanti, a differenza del Ministro Bondi per gli Enti culturali, su cui si è soffermato lo stesso Napolitano, e La Russa per la difesa. Cresce la distanza tra questo Ministro, a mio avviso a termine, e la Scuola reale; credo che al primo rimpasto, compiuta la missione affidata all'avvocato bresciano, Gelmini andrà via per ricoprire altre cariche; abbiamo saputo dalla Stampa che questo dicastero è molto richiesto dalla Lega che preme per un federalismo scolastico, ma io credo che rimarrà saldamente nelle mani dell'ex Forza Italia, forse potrebbe andare all'Aprea...
Andrea Tornago - 03-06-2010
Un'imbarcazione battente bandiera turca è formalmente, e a tutti gli effetti, territorio turco. Per di più se fendente acque internazionali, ha piena sovranità e non può essere abbordata e dirottata se non nell'ambito di una specifica operazione di polizia. Il comandante della nave ha il diritto - se non il preciso dovere - di difendersi e di non consegnare il timone della nave e la sala macchine in mano ad estranei. Quando una nave viene attaccata da persone armate facenti capo ad associazioni criminali, a gruppi politici o terroristici, si tratta di un atto di pirateria. Ma quando l'attacco è sferrato da soldati dell'esercito di un altro stato sovrano, siamo di fronte a un atto di guerra.
Giuseppe Aragno - 02-06-2010
Saranno gli storici a dirlo domani. Oggi non è ancora possibile sapere chi ha fatto più danni negli ultimi due anni, ma una cosa è certa: nel gioco delle parti che li divide e li unisce, lo spettacolo che ieri hanno saputo offrire a "Ballarò" l'aspirante "capo" del governo, per ora semplicemente Presidente del Consiglio, e il tesoriere del disastro Italia non s'era visto in politica nemmeno ai tempi di Araldo di Crollalanza, Farinacci e Caradonna. Maestri della "comica finale", in un confronto diretto, Berlusconi e Tremonti avrebbero dato dei punti persino a Stan Lorel e Holiver Hardy.
Il clima era quello del "vogliamoci bene" e teniamoci uniti. Le cose vanno ormai di male in peggio e prima o poi la gente si rivolta.
(a partire da) genitori di Bologna - 02-06-2010
Per farsi sentire il più possibile con una catena di mail numerosissime e impossibili da ignorare, per dissociarci e dire la nostra su queste pratiche di circolari in odore di intimidazione di altri tempi, un appello a tutti per inviare un messaggio al dott. Limina...
Isa Cuoghi - 02-06-2010
Con la manovra si sono scoperte le carte si è capito bene quale sia il blocco sociale di riferimento di questo governo...e forse anche dei partiti dell'opposizione.

Con questa manovra si colpisce chi non ha colpe nell'affossamento dei conti pubblici, si colpisce chi ha meno e avrà meno.

Non si colpiscono i privilegi e i costi della politica, i banchieri, gli agenti finanziari, chi ha accumulato grandi patrimoni con i contributi dello stato...chi sguazza tra corruzioni e soldi illeciti.

No, si colpisce SOLO il comparto pubblico, riducendo stipendi già miseri, impoverendo le future pensioni, continuando a regalare soldi a chi già ne prende oltre il lecito.

I potenti, i coruttori, i politici con doppi e tripli incarichi d'oro, le auto blu, i bancomat per i ministri, i sottosegretari, portaborse, ecc.. NO.
Quelli NO.
Riccardo Princi - 02-06-2010
Con la firma del di è stata varata una manovra finanziaria "equa", con la quale si chiede il sacrificio di tutti per risanare i dissestati conti dello Stato e per non finire come la Grecia.
Naturalmente, a fare la parte del leone in termini di sacrifici, sono stati chiamati i dipendenti pubblici, che rappresentano la categoria che più ha contribuito al dissesto del bilancio, mentre sono state risparmiate le categorie che con il loro comportamento virtuoso, hanno contribuito a rendere meno drammatica la situazione, ovvero evasori fiscali, politici e amministratori privilegiati, corrotti, corruttori, malversatori, consulenti dalle dubbie competenze, beneficiari di stanziamenti a fondo perduto eccetera, cioè tutti coloro che negli ultimi quarant'anni, hanno utilizzato le casse dello Stato come un bancomat, per arricchirsi personalmente, se non per pagarsi nani, pupe, ballerine e zoccole. Intanto il figlio del Presidente del Consiglio, signor Piersilvio Berlusconi, ha anticipato nei giorni scorsi la sua parte di sacrificio, varando un mega-yacht da 18 milioni di euro.
Francesco Masala - 01-06-2010
Esiste un sindacato non confessionale che non tralascia il suggerimento del Consiglio di Stato (non di un centro sociale occupato), se non ci ha mai pensato prima, e indice un'ora di sciopero alla settimana, fino a quando il Ministero e il Governo e lo Stato non provvedono a creare 25000 cattedre circa (lo stesso numero degli insegnanti di religione cattolica) di "materie alternative", per chi non vuole frequentare le ore di religione cattolica, con insegnanti presi fra DOP e supplenti, cioè da graduatorie pubbliche e trasparenti?
Gianni Marconato - 31-05-2010
La rete è ricca di luoghi di aggregazione e di interazione.
I nodi sono gli individui e la loro organizzazione attorno a temi significativi. LSCF è un network per la valorizzazione delle pratiche di insegnanti che fanno funzionare la scuola.
LSCF vuol anche essere "una voce PER la scuola"; una delle tante voci che raccontano la buona scuola. Una voce che racconta e che fa proposte. Il tema su cui si stanno concentrando i lavori dei membri in quest'ultimo periodo è quello che provvisoramente viene denominato "il giuramento di Ippocrate per gli insegnanti".
Unione Sindacale di Base della scuola - 31-05-2010
Un senatore del PDL, tal Giorgio Rosario Costa, presenta un disegno di legge che pare sia il più corto della storia, soltanto 16 parole, col quale propone di far slittare l'avvio dell'anno scolastico ad ottobre. Questo il testo: "Per le scuole di ogni ordine e grado l'anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre". La telegraficità di tale proposta fa comprendere quale sia la considerazione di cui gode la scuola pubblica tra le fila del governo. Il ministro Gelmini si dichiara immediatamente "molto aperta" alla proposta di far cominciare l'anno scolastico dopo il 30 settembre. Come si può evitare di pensare che dietro si nasconde qualche altro brutto scherzo a danno dei lavoratori della scuola e soprattutto dei precari?
Davide Sapienza - 29-05-2010
Come molti di voi già sapranno, la nuova Riforma Gelmini sul riordino del ciclo d'Istruzione Superiore ha eliminato l'insegnamento della Musica dal curricolo scolastico dei "Licei".
In particolar modo, nel prossimo a.s. 2010/2011, il nuovo Liceo delle Scienze Umane (ex-Liceo sociopsicopedagogico, gi ex-magistrale!) non avrà più lo storico insegnamento della Musica tra le materie del Piano di Studi e questo a causa della riduzione dell'orario scolastico da 34 a 27 ore di lezione settimanali.
Inoltre per i nuovi Licei Musicali e Coreutici, tanto pubblicizzati quali grande novità della Riforma, è stata autorizzata dal Ministero dell'Istruzione l'apertura di appena 28 classi in tutta Italia!!!
La grave conseguenza di tutto ci sarà che molti insegnanti precari come me, abilitati con tanto sacrificio all'insegnamento nella classe di concorso A031 (Educazione musicale nelle scuole secondarie di II grado), non avranno più la nomina a partire dal prossimo anno scolastico e i docenti di Musica oggi di ruolo risulteranno "perdenti posto" nel giro di qualche anno.
Vi chiedo quindi di cliccare su questo link...
Gianfranco Irlanda - 29-05-2010
Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60.
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta". In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i providers dovranno bloccare il blog. Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta".
Andrea Tornago - 28-05-2010
La nostra Costituzione, voi lo sapete, vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto Partito Fascista. Eppure, il Movimento Sociale Italiano vive e vegeta! Almirante, che con i suoi lugubri proclami in difesa degli ideali nefasti della Repubblica Sociale Italiana ordiva fucilazioni, e ordiva spietate repressioni, oggi ha la possibilità di mostrarsi sui teleschermi come capo di un partito che è difficile collocare nell'arco antifascista e perciò costituzionale.
Isa Cuoghi - 28-05-2010
Non ha messo le mani in tasca agli italiani, dice il presidente del Consiglio.
Io con la manovra perderò l'ultimo gradone di anzianità e non potrò recuperarlo.
Avrò quindi 5000 euro (cinquemila) in meno al netto sulla buonuscita e dagli 80 ai 100 ...
Laura Alberico - 27-05-2010
Essere e avere non hanno più radici di appartenenza e di crescita personale perchè sono diventati modelli privi di contenuto e di valori, un parametro di riferimento instabile a cui l'individuo conferisce, di volta in volta, il significato più utile e spendibile sul piano concreto. I verbi ausiliari restano sulla carta e le loro declinazioni, i modi e i tempi, appartengono a un passato...remoto. C'è una massima molto bella del politico francese Jean Jaurès che riesce in qualche modo a ridare colore e vitalità a una funzione importante come quella dell'insegnamento: " Non si insegna ciò che si sa o si crede di sapere, si insegna e si può insegnare soltanto quello che si è". Parole semplici ma essenziali e significative che racchiudono il segreto di una individualità critica, capace di riuscire a trasmettere quei valori oggi in gran parte sopraffatti da una cultura di massa che si basa soltanto sul verbo "avere".
Roberta Roberti - 25-05-2010
Le scrivo questa lettera per chiederLe umilmente perdono e confessare le mie colpe di fronte a tutto il popolo italiano.
Sì, lo ammetto: non ho identificato lo Stato col partito di governo, mi sono concessa la libertà (parola ormai odiosa alle mie orecchie, in quanto foriera di tanti mali) di avere un'opinione diversa dalla Sua e da quella dei Suoi e miei superiori.
Ho colpevolmente dimenticato, e me ne pento, che non è tollerato avere opinioni e men che meno esprimerle.
Prometto che d'ora in avanti, ogni volta che la stampa mi chiederà informazioni sulla scuola, io Le telefonerò prima per chiederLe il permesso di parlare e farLe preventivamente leggere le mie dichiarazioni.
Claudia Fanti - 25-05-2010
La coscienza si ribella dinanzi all'arroganza del potere (qualsiasi!) quando pretende di prenderci in giro col parlare di efficienza e efficacia del sistema, magari raggiunte per mezzo di prove sul territorio volte a leggere un pezzettino degli apprendimenti-insegnamenti (per poi farla lunga sui risultati), ma si ribella fino all'urlo finale con "stramazzamento" per perdita di sensi, quando, zac e zac, di contro, anzi di lato, con elegante nonchalance, ci ritiene esseri unici, non importa la nostra età di maestre/i, non importa la nostra formazione iniziale in lingua straniera, non cale l'ormai abominevole pronuncia acquisita e non più modificabile, insomma non importa cosa e come insegneremo, non importa la competenza, non importano più per nulla l'efficacia, l'efficienza, non importa la carenza di sussidi indispensabili...e...ci formerà in poche centinaia di ore dicendo: "Lazzaro, alzati e cammina...in inglese!"...
Libero Tassella - 24-05-2010
La circolare riservata del direttore USR dell'Emilia Romagna, scritta il 24 aprile 2010 ed individuabile col n. di protocollo 489/ris, è un atto gravissimo alle libertà fondamentali, quale raramente si è visto dal dopoguerra in poi, posto in essere, è questo il dato sconcertante, da un alto funzionario dello Stato. Crediamo che debba essere ampiamente condannato dai docenti italiani e ci auguriamo che intervenga nel merito anche il Capo dello Stato, supremo garante della Costituzione Repubblicana, richiamando chi su quella costituzione ha giurato; purtroppo fino a questo momento è rimasto in silenzio.
Ci auguriamo anche che tutti i sindacati facciano unitariamente pressione per la rimozione del funzionario e del Ministro Gelmini, e si costituiscano come parte civile contro il Direttore Regionale dell'Emilia Romagna.
Giuseppe Aragno - 24-05-2010
"Gerarchia" fu la rivista ufficiale del fascismo. Nella miseria morale e nell'indigenza culturale dello squadrismo diventato governo contribuì a creare la "mistica" fascista e il mito del duce. Mussolini la inaugurò il 25 gennaio del 1922 con l'articolo Breve preludio, in cui la retorica vuota di contenuti, preannunciava confusamente i caratteri di fondo della "civiltà fascista", fondata su una "scala di valori umani, responsabilità, doveri, disciplina" che in nome dell'ordine costituito e dell'obbendienza cieca al "duce che ha sempre ragione", cancellava i diritti e metteva al bando l'intelligenza critica. Oggi è facile vederlo. La tragedia dell'8 settembre del '43 era già tutta in quel lontano gennaio del '22.

Gerarchia e obbedienza sono gli sconcertanti concetti ispiratori della circolare di Marcello Limina, alto funzionario dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna che ha trovato in Maria Stella Gelmini, ministro della Repubblica nata dall'antifascismo, un solerte avvocato d'ufficio.
Barbara Serfogli - 24-05-2010
In diverse scuole pisane sono state approvate mozioni per sospendere l'adozione dei libri di testo (per le classi prime nei licei, per tutte le classi nei tecnici e professionali). Il 19/5 è uscita una circolare ministeriale - prot. 3931 - con la quale si prorogano al 31/5 i termini per le adozioni dei libri di testo ".... in via eccezionale e solamente per quanto riguarda le adozioni delle classi prime" e, sulla base di questa nuova circolare alcuni presidi, che si trovano senza libri di testo adottati, stanno nuovamente convocando il collegio docenti. Ma...
Cub Scuola - 22-05-2010
Molto interesse ha suscitato nell'opinione pubblica una nota riservata del Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna Limina che scrive ai dirigenti per richiamarli sulla necessità di sensibilizzare il personale a non fare critiche a mezzo stampa. Al solerte funzionario non è mancato, peraltro, il pieno sostegno del Ministro Gelmini.
La CUB Scuola ritiene opportuno fare una modesta proposta al ministro.
Francesco Mele - 22-05-2010
Le confermo quanto le ho già detto stamane: sarò pronto ad insegnare e fare il mio dovere nella scuola riformata quando sarà un provvedimento regolarmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale e sarò messo nelle condizioni ottimali per farlo. Del resto ha un bel dire che il governo ha chiarito che i suoi provvedimenti hanno pieno valore anche se non sono pubblicati in gazzetta; per me rimane valido quanto in quel regolamento è scritto all'art. 9 comma 4: Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Fino ad allora considererò del tutto provvisoria, irregolare ogni riga di quello schema di regolamento.
Forum Insegnanti - 22-05-2010
Sarà un caso che il primo serio tentativo di attacco aperto alla libertà di pensiero degli insegnanti provenga dall'Emilia? E' una combinazione dovuta alla presenza di un dirigente dell'USR troppo zelante? Non lo sapremo, ma poco importa la dietrologia, stiamo ai fatti. Con una circolare ai dirigenti scolastici il dottor Limina (che oggi per questo ha il suo momento di celebrità) ha messo in chiaro, senza peli sulla lingua, che gli insegnanti (e qualche preside dalla testa calda è avvisato anche lui, implicitamente) non possono esprimere liberamente ciò che pensano dell'amministrazione scolastica che sta distruggendo la scuola pubblica. Si guardino dal farlo e non dimentichino che loro sono solo dei servi e come tali devono ubbidire al proprio superiore, altrimenti saranno sanzionati!
Laura Alberico - 22-05-2010
Come ogni anno i docenti sono chiamati ad esprimersi in merito alla valutazione degli alunni. Questo momento evidenzia in tutta la sua complessità quello che separa, nelle istituzioni scolastiche, il dire dal fare. Facendo un passo indietro ripercorro gli inizi dell'anno scolastico e tutte le parole spese per progettare e sciogliere i nodi della didattica e dell'innovazione, in nome di un non ben identificato obiettivo che è poi quello dove confluiscono saperi e competenze, abilità ed educazioni.
Giuseppe Aragno - 21-05-2010
Occorre dare a Cesare, ciò che a Cesare si deve. Giorgio Israel, che non ritiene lesiva della sua dignità la collaborazione col ministro Gelmini, s'è offeso: gli hanno dato del "negazionista". E' accaduto anche a me e so che la parola può ferire profondamente. Mi auguro perciò con lui che "esistano ancora persone perbene capaci di tenersi alla larga da questo schifo", ma prendo atto: abbiamo una diversa concezione dello "schifo" e non se l'abbia a male se civilmente gli ricordo che la vera saggezza insegna la prudenza e qualche volta è vero: "Chi ha colpa del suo mal pianga se stesso".
Laura Ceccon - 21-05-2010
Le esternazioni "negazioniste" sulla dislessia e i DSA (disturbi specifici di apprendimento), tornano alla ribalta ogni qualvolta la legge nazionale in discussione faccia un piccolo passo in avanti. Solitamente sono espresse sui media da "gente comune" che riprende con toni da crociata le note campagne denigratorie contro la psichiatria ed in particolare contro l'ADHD mettendo nel calderone, senza alcun distinguo, anche i DSA.
Stupisce però vedere scritte le stesse identiche affermazioni (pubblicate da un quotidiano a fine aprile) a firma del Prof. Giorgio Israel, consulente del Ministero dell'Istruzione, ma si sa non è il titolo né l'occupazione a garantire la qualità.
Libero Tassella - 20-05-2010
Ci auguriamo che a fine anno scolastico i Sindacati della scuola, dopo un anno di divisioni, sappiano in questo momento drammatico trovare la necessaria unità d 'intenti con una manifestazione nazionale unitaria a Roma. L'obiettivo: congelare gli organici, annullare tutti i provvedimenti che prevedono tagli e soprannumerarietà, immissioni in ruolo sui posti vacanti e confermare gli organici nella misura di quelli di fatto 2009/2010, che già sono stretti in rapporto alla crescita degli alunni e alle necessità dell'offerta educativa sui territori, prevedendo organici funzionali, gestiti dalle scuole autonome.
Federazione Italiana Superamento Handicap - 19-05-2010
Nonostante la costante enfasi sulla tenuta dei conti pubblici, il Governo si appresta a varare in queste settimane una manovra anticrisi pesante, di circa 25 miliardi di euro, per il biennio 2011-2012.
Da quanto si apprende, le linee di intervento in via di definizione comprenderebbero, quasi per certo, una "stretta" sulle indennità di accompagnamento; alcuni quotidiani riportano, più dettagliatamente, l'ipotesi che l'erogazione dell'emolumento potrebbe essere condizionata al reddito.
La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) esprime la sua decisa preoccupazione rispetto all'eventualità di tagli nei confronti di quella che, tuttora, rappresenta l'unica forma certa di sistema assistenziale in Italia.
Nuccia Ferraris - 18-05-2010
Il Collegio Docenti dell'ITCS Rosa Luxemburg di Torino, convocato l'11/05/10, non approva l'adozione dei libri di testo per l'a.s. 2010/2011 per protesta contro i tagli nei confronti del personale docente e ATA, l'assenza di indicazioni nazionali sui curricula, la riconduzione delle cattedre a 18 h., la riduzione da 36 a 32 h. dell'orario degli Ist. Tecnici, nonché le nuove norme circa il reclutamento e le graduatorie.
Coordinamento Presidenti Consigli Circolo e Istituto Bologna - 18-05-2010
Cari genitori,

forse non vi sarà mai capitato di ricevere una lettera firmata da questa strana sigla.
Siamo i genitori da voi eletti negli organi collegiali della scuola, e vi vogliamo parlare di scuola, sperando abbiate la pazienza di leggerci fino in fondo.
La scuola così come la conoscete oggi sta per scomparire, sta peggiorando in modo irrimediabile.
Lo Stato ha deciso di risparmiare tagliando i finanziamenti destinati alla scuola pubblica di 8 miliardi, mentre ha triplicato i finanziamenti alle scuole private (da mezzo a 1 miliardo e mezzo di euro).
Noi presidenti dei Consigli di Circolo e d'Istituto, visto i gravi problemi comuni alle nostre scuole, abbiamo deciso di uscire dalla nostra solitudine e di unirci insieme in un Coordinamento e, prima di rivolgerci direttamente a voi come stiamo facendo ora, abbiamo inviato tre lettere al Dirigente scolastico regionale richiedendogli un incontro per discutere di queste gravi difficoltà, ma non ci ha mai risposto, se non indirettamente e a mezzo stampa, dichiarando che "le scuole dell'Emilia-Romagna non hanno reali problemi di soldi, il ministero interviene per ripianare le reali e vere sofferenze degli istituti".
Francesco Masala - 17-05-2010
È fantascienza una manovra che anziché deprimere i consumi e il morale delle classi medio-basse colpisca i patrimoni, che non sono distribuiti in misura proporzionale? Poi faranno quello che vogliono, ma qualcuno dica a voce alta che qualche piccola, modesta alternativa di politica economica e fiscale esiste. E poi, oltre le parole, ci saranno mobilitazioni serie, o alla fine qualcuno "si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran dignità"?
Tavolo regionale Toscana in difesa della scuola statale - 17-05-2010
Ormai è evidente: la politica di questo Governo segnerà la fine della scuola della Costituzione.
A fronte di questa dissennata politica scolastica non c'è stata finora un'adeguata risposta; si ha la sensazione che non sia stata avvertita la gravità della situazione; non ci si rende conto che l'attacco alla scuola statale ed ai principi costituzionali che la sorreggono è un attacco alla nostra democrazia.
Lanciamo un appello a tutte le realtà che dovrebbero essere, come noi, preoccupate per la politica scolastica di questo Governo e proponiamo sin da ora una mobilitazione di tutti e tutte.
Antonio Budruni - 14-05-2010
Di fronte al disastro della scuola pubblica, ai tagli delle risorse, del monte ore e del personale, di fronte al dilagante degrado di uno dei principali pilastri dello sviluppo economico, sociale e culturale del Paese, non si può stare a guardare.
Pensiamo che l'intera categoria debba reagire con forza di fronte allo smantellamento della scuola di tutti.
L'ultima arma che la categoria può utilizzare per incidere davvero è il blocco degli scrutini e degli esami.
Noi sottoscritti siamo pronti ad agire, ma abbiamo la consapevolezza che l'azione di una sola scuola sia improduttiva. Chiediamo a tutti i colleghi e al personale della scuola italiana di esprimersi.
Attendiamo fiduciosi.
Giuseppe Aragno - 14-05-2010
Per naturale modestia, Belpietro nega, ma lo sa bene e ne va orgoglioso: "Libero" e il suo direttore sono la punta di diamante della difesa mediatica allestita dai Berlusconi. Nulla di strano, perciò se in uno dei ripetuti giorni che segnano a lutto la vita della Repubblica, come cupi rintocchi d'una campana a morto, il suo "Libero" titoli assai poco liberalmente: "Sconfitta la linea laicista: Contrordine, ora il voto di religione vale in pagella".
Telesio Interlenghi, che impazzò nel Ventennio, non avrebbe saputo far meglio e il merito va riconosciuto.
Franco Buccino - 13-05-2010
Sia che il ragazzino abbia dato volontariamente un calcio alla maestra, sia che l'abbia colpita scalciando perché trattenuto mentre voleva azzuffarsi con un compagno, l'episodio di Barra conserva tutta la sua gravità. E si inserisce in una continuità di violenze di cui le scuole sono vittime. Innanzitutto gli alunni, e poi anche gli insegnanti. Lo sa bene chi frequenta da oltre trent'anni la zona orientale e le sue scuole. Sempre vittime gli alunni, anche quando sembrano carnefici. La ragazzina che confessava candidamente nel tema il suo desiderio di sposare un camorrista. I ragazzi che, in varie occasioni, non hanno semplicemente taglieggiato i compagni, ma imposto il pizzo. I ragazzi a scuola con la pistola; più spesso con i coltelli: tanti da riempire i cesti del cardinale.
Francesco Masala - 13-05-2010
Il Consiglio di stato "ha riconosciuto la legittimità - continua viale Trastevere - delle ordinanze nelle quali si stabiliva che ai fini dell'attribuzione del credito scolastico, determinato dalla media dei voti riportata dall'alunno, occorreva tener conto anche del giudizio espresso dal docente di religione". Il perché è presto detto. "Il Consiglio di Stato infatti ha stabilito che, nel caso l'alunno scelga di avvalersi di questo insegnamento, la materia diventa per lo studente obbligatoria e concorre quindi all'attribuzione del credito scolastico", riporta il quotidiano La Repubblica il 10-05-2010.
La seguente è la parte della sentenza scritta con inchiostro simpatico...
Giuseppe Aragno - 12-05-2010
Una linea sottile sulla fronte larga e stempiata. Null'altro. La terribile tempesta del dubbio era tutta lì, a guardarla da fuori: una ruga che segnava la pelle. Federico era un uomo ancora giovanile, due occhi di un intenso verde acquamarina, un sorriso dolce sulle labbra sottili e nessuna inquietudine nel disegno armonioso del naso greco.
- Sicuro, certo, sicurissimo, Lina, e, per favore, non pensare che la sicurezza e il dubbio siano davvero così alternativi da essere incompatibili e alternativi. Non pensarlo, ti prego. Sai volare più alto.
Lina sprofondò nelle larghe tasche del suo camicie bianco le belle mani inquiete e sussurrò in un respiro:
- Nei patti che ci hanno unito, quando questa pazzia è cominciata, c'era anche questo, ricordi? Una sarà il dubbio dell'altra anche quando la certezza apparirà non solo ragionevole, ma sostenuta dalle prove di laboratorio possibili in queste condizioni.
Carla Giulia - 12-05-2010
Oggi è una giornata "orribile".
Una giornata che la mia mente ha subito associato al 5 agosto 1938, giorno in cui fu pubblicato il " Manifesto degli scienziati razzisti".
Sì oggi altri "scienziati" hanno firmato un documento scellerato: una lettera al P.D. pro CENTRALI NUCLEARI.
Da ragazza pensavo al ventennio fascista, a tutte le brutture che questa dittatura ha reso possibili , e mi chiedevo: come è potuto succedere?
In questi anni di governo Berlusconi l'ho capito.
E' successo quello che sta succedendo oggi: propaganda, individuazione di un nemico / capro espiatorio (ieri gli ebrei oggi gli immigrati), promozione di una guerra tra poveri, un uomo solo al comando, avidità ecc...
Franco Labella - 12-05-2010
Trasmetto, in allegato, il nostro comunicato stampa relativo alle adozioni nelle prime classi delle superiori interessate al riordino.
Ad oggi non sono vigenti nè le Indicazioni nazionali per i Licei nè le Linee guida per Tecnici e Professionali.
Quelli che vengono spacciati come documenti cogenti sono solo bozze di lavoro e come tali sono prive di valore giuridico.
Il Collegio dei docenti, come organo tecnico competente a deliberare le adozioni proposte dai Consigli di classe, ha il dovere di verificare l'esistenza dei pressupposti normativi necessari perchè le adozioni siano adeguate sotto il profilo didattico e siano legittime dal punto di vista amministrativo.
Elena Carlomagno - 11-05-2010
E' del 5 maggio 2010 la nuova ordinanza del Consiglio di Stato che annulla i provvedimenti del TAR di Basilicata che negavano il rapporto in deroga a due bambine Lucane affette da disabilità, frequentanti il I Circolo della Scuola Primaria "G. Marconi" di Lauria.
In parole povere il Consiglio ha affermato che nella negazione dell'insegnante di sostegno con rapporto 1 a 1, da parte delle Istituzioni scolastiche prima e da parte del TAR poi, non si è tenuto conto della legge nella sua integrità, applicandone solo la parte che salvaguardava gli interessi economici e non quella, costituzionalmente rilevante, che contemplava la salvaguardia delle effettive esigenze del minore.
Il dato negativo è che la sentenza arriva a fine anno scolastico, quando per le due bambine in questione il danno è stato ormai compiuto.
Per evitare il ripetersi di tale triste Calvario, l'associazione AMA tutti sulla stessa Barca, invita le Istituzioni scolastiche a prestare la dovuta attenzione all'atto delle richieste degli organici di fatto per il prossimo anno, visto che gli organici di diritto sono ormai, a quanto ci risulta, stati assegnati.
Claudia Fanti - 10-05-2010
Carissimi colleghe e colleghi,

"mi scuso" dice la maestra, vera, in carne d'ossa, non certamente virtuale, una di quelle che sono passate dalla maestra unica, al team, ai moduli stellari, al tempo pieno modularizzato con 50 alunni, al tempo pieno normale, una di quelle che non hanno mai lasciato indietro nessuno/a, né bambino/a né famiglie, costantemente aggiornata sia sul piano delle discipline sia su quello della conduzione della classe e sulla relazione, rigorosamente laureata, "mi scuso se ho tradito la fiducia di qualcuno di quelli che sanno che solitamente se ho un'idea la applico, ma siccome é meglio vedere con i propri occhi, ho voluto verificare ciò che ho sostenuto da tempi immemorabili: anche io, con i miei alunni di classe seconda (seconda classe?), ho partecipato alle prove Invalsi di italiano come classe campione. Io, maestra della classe, fuori dall'aula predisposta per la somministrazione, l'osservatrice esterna e una maestra somministratrice incaricata dalla scuola.
Laura Alberico - 10-05-2010
In questa società malata le difese immunitarie tendono ad abbassarsi sempre più. Si parla spesso di "immunità parlamentare", quel concetto poco conosciuto che attribuisce ai politici una sorta di salvaguardia inattaccabile contro accuse e processi che non vedono quasi mai la fine e pertanto restano relegati nel limbo del dubbio.C'è però anche l'immunità delle persone comuni, quelle che ogni giorno conducono una vita di precariato e che esercitano il loro mestiere in quartieri dove il disagio è il pane quotidiano.
Francesco Mele - 08-05-2010
L'antefatto qualcuno lo ricorderà. A distanza di un mese e mezzo sono successi alcuni episodi degni di essere riferiti.
Ricordo solo che cinque giorni prima del collegio, la cui convocazione era stata chiesta da 64 docenti su 115, avevamo chiesto al dirigente dell'USP e al direttore generale dell'USR (con lettera a firma di 20 docenti) se fosse lecito che il DS eliminasse 4 punti su 6 dall'odg indicato dai firmatari della richiesta.
Lunedì 3 maggio, all'insaputa dei più, si presenta a scuola un ispettore di Parma, con tanto di scrivano, che procede ad una serie di "interrogatori".

Dico all'insaputa dei più, perché si è appurato che uno solo dei tre RSU fosse stato avvisato dal DS tra giovedì e venerdì precedenti (senza che poi questi avvisasse gli altri due), e probabilmente ne avranno avuto notizia i due vice, ma nulla è trapelato, forse perché si voleva sfruttare l'effetto sorpresa, nel più scontato stile poliziesco.
Giuseppe Aragno - 08-05-2010
Mentre il sogno dell'Europa dei popoli immaginata da Altiero Spinelli, degenera in un incubo fatto di banche, banchieri, borse e capitali e c'è da chiedersi perché un greco dovrebbe sentirsi cittadino europeo, una lucidissima legge di Darwin può aiutarci a capire di dove nasca la barbarie che ci cresce in casa.
Nella lotta per l'esistenza, un elemento comune associa specie tra loro lontane, sicché l'erba è vitale per la locusta quanto per i cavalli. Nella ferocia dello scontro, tuttavia, nulla è più raggelante d'una dipendenza che riguardi specie appartenenti allo stesso genere. Tra diverse qualità di frumento sapientemente affidate ai solchi d'uno stesso terreno, una sola produrrà col passare degli anni le sue pannocchie. Il clima, la fecondità, la capacità di adattamento garantiranno la procreazione a una sola qualità di frumento e condanneranno le altre all'estinzione.
Comitato Precari della Scuola - 07-05-2010
Non c'è ironia né sarcasmo nei termini con cui Vi appelliamo, ma solo la presa d'atto di una conversione che avete unanimemente intrapreso e condotto a termine senza opporre resistenze e senza resipiscenze. Si tratta del passaggio "iniziatico" dal ruolo di fautori e garanti di processi culturali e formativi al ruolo di promoter, gestori di fondi e procacciatori d'affari dell' "azienda-scuola".
Non vogliamo innescare una sterile e retorica contrapposizione tra alti "valori umanistici" e vili "assiomi mercantilistici": vogliamo solo contestare - avallati dalle esperienze vissute e dall'evidente regresso registrato a tutti i livelli dell'attività scolastica a partire dalla stagione della "autonomia" - l'applicazione impropria ed indebita di tali idealità e pratiche alla scuola, che presenta peculiarità relazionali e statutarie tali da escludere aprioristicamente ogni appiattimento sul modello del "servizio" da rendere, con conseguente valutazione dell'impatto economico in entrata e in uscita, soddisfazione dell' "utenza" e gratifica per i sottoposti "meritevoli", cioè per quelli che abbiano meglio saputo prosternarsi di fronte alle pretese del cliente.
Inutile cercare di raggirarci o di persuaderci che sono la nostra scarsa preparazione, il nostro presunto "passatismo" o la nostra altrettanto presunta ignavia ad acuire la sensazione di allarme: è sotto gli occhi di tutti, infatti, che la scuola si è ridotta a un diplomificio squallido e livellante perché è stata costretta a mutare radicalmente le sue priorità, ponendo al vertice delle sue preoccupazioni non più l'educazione e l'istruzione libera e seria dei giovani, ma la capacità di far quadrare i conti e risparmiare soldi pubblici.
Vincenzo Andraous - 06-05-2010
In una classe anonima del nord più attrezzato di denari e culture incrociate, s'è fatto avanti un altro gruppetto di spavaldi, di iracondi, di ometti a gambe larghe e mani in tasca, dietro il muro creato a misura dai compagni complici-vittime plaudenti: hanno afferrato una compagna, l'hanno denudata, tentando l'infamia più grande di una violenza finale.
Mentre la classe recitava la commedia, il professore incartato nelle nozioni trasmesse, il branco alle prime armi faceva man bassa di dignità e innocenza, mentre la bambina è a terra nel silenzio più colpevole.
Un paio sono stati arrestati, l'accaduto ha destato clamore, l'oltraggio su una bambina non permette attenuanti, la strategia assunta per lacerare il cuore e la carne, troppo plateale per essere scambiata per una ragazzata.
Tre mamme di Bologna - 06-05-2010
Cari genitori

noi, come voi, siamo genitori di giovani uomini e donne che frequentano la scuola statale pubblica. Mamme e papà sinceramente, intimamente preoccupati per quanto sta accadendo alla nostra scuola da ormai troppo tempo.
La scuola che anche noi abbiamo frequentato anni fa, impoverita e trascurata ogni giorno di più, sta morendo.

Quella scuola che generazioni di genitori vedevano come unica possibilità di riscatto o più semplicemente come l'unico modo per assicurare ai propri figli una vita dignitosa, sta morendo.

Gente semplice o istruita, ricca o povera, a costo di sacrifici a volte immani faceva di tutto per mandare a scuola i propri figli, consapevole dell'importanza vitale di assicurare loro una buona istruzione. Quella scuola, aperta a tutti, gratuita, luogo primo di conoscenza e convivenza, fonte inestimabile di saperi e di memoria, di uguaglianza e di amicizia, sta morendo.
Rosalinda Gianguzzi - 05-05-2010
L'astensione dopo il parto, sulla quale lei oggi con tanta leggerezza motteggia, è definita OBBLIGATORIA ed è un diritto inalienabile previsto da quelle leggi, per cui donne molto più in gamba di lei e di me, hanno combattuto strenuamente, a tutela delle lavoratrici madri.
Discorso diverso è il congedo parentale, di cui si può fruire, dopo i tre mesi di vita del bambino, per un totale di 180g, solo in parte retribuiti integralmente.
Ovviamente per persone come lei, con un reddito di oltre 150.000 euro l'anno, pari quasi a quello del governatore della California Arnold Schwarzenegger, discutere di retribuzione, in questo caso più che un privilegio, è un'eresia.
Ovviamente lei non può immaginare, perché può permettersi tate, tatine, nido "aziendale" al ministero, ma LA GENTE NORMALE, che lei dice di comprendere, ha a che fare con file d'attesa interminabili per nidi insufficienti e costi per babysitter superiori a quelli della propria retribuzione.
Voglio dirle una cosa però, consapevole che le mie affermazioni susciteranno più clamore delle sue, DA PEDAGOGISTA E DA ESPERTA, affermo che fruire dell'astensione OBBLIGATORIA oltre che un DIRITTO è anche un DOVERE, prima di tutto morale e poi anche sociale.
Come vede ho più volte sottolineato la parola OBBLIGATORIA, che già di per se dovrebbe suggerirle qualcosa.
una maestra - 04-05-2010
Ore 9,00 del giorno lunedì 3 maggio 2010. i bambini in classe sono tutti presenti, e la mia collega di italiano decide di somministrare una prova propedeutica allo svolgimento dei test INVALSI relativi alla sua area disciplinare che sarà distribuita nei prossimi giorni.

La prova consiste in cinque fotocopie il cui contenuto prevede l'abilità del bambino nell'abbinare una ventina di parole circa ai relativi disegni equivalenti.

Siamo in una II elementare, e a questi bambini viene richiesto nell'arco di cinque minuti, molti di più di quelli previsti dall'INVALSI che ne richiede due, di associare circa un'ottantina di parole ad altrettanti disegni, e siamo sempre in una II elementare (!)

Una bambina, allo scadere del tempo, non riesce a completare il lavoro, e dunque si mette a piangere, ha un respiro affannoso a causa dell'agitazione, il suo senso di disagio e di disuguaglianza è palpabile ed è quindi in preda ad una piccola (come d'altronde lei) crisi di panico.
Domenico Finiguerra - 01-05-2010
Di fronte al degrado civile e morale del mio paese, l'Italia, che sta mostrando in questi giorni il suo lato peggiore, mi sento in dovere di manifestarvi tutto il mio disagio e la mia indignazione. Affinché tutti voi sappiate da che parte sto. Anche se, e ne sono consapevole, ciò comporterà da parte di alcuni di voi, ma spero di pochi, l'abbandono di sentimenti di simpatia nei miei confronti.
Pensate invece ai vostri figli e alle prossime generazioni. Cercate di non trasmettere sensazioni di lontananza rispetto a chi ha il colore della pelle diversa, a chi prega un dio diverso, a chi viene da un paese diverso. Perché non sarà né bello né piacevole per i vostri figli, vivere in un paese dove ci si guarda con diffidenza o indifferenza. Dove il pregiudizio annega ogni stimolo alla reciproca conoscenza. Dove il benessere individuale viene prima di ogni regola di giustizia sociale e collettiva.
Andrea Ermano - 01-05-2010
C'è chi pensa, per esempio nel Belpaese, che si possa realizzare in tempi ragionevoli un forte incremento produttivo, e magari mietere anche un'ondata entusiastica di aumento della domanda di made in Italy? Gli anni Cinquanta sono passati da un po', e noi viviamo in un mondo in cui occorrerebbe ridurre sensibilmente le emissioni di carbonio, con tutto quel che ne consegue in termini di decrescita.

Per concludere, dato che la voga secessionista è stata concomitante per un intero ventennio con la voga neoliberista, vale la pena aggiungere che un secessionismo determinato dalla "crescita" sarebbe probabilmente tanto stupido quanto una rottura padana dell'Unità nazionale volta stare in Europa con l'Austria invece che con l'Abruzzo. E questo perché sia la crescita che l'Europa o sono grandezze solidali o non sono.
Ioannis Lioumis - 01-05-2010
In questi giorni i Consigli d'Istituto delle scuole si stanno riunendo per discutere, tra le altre cose, anche dei criteri per la formazione delle classi. Per effettuare tutti i tagli previsti dall'art. 64 della legge 133, le classi previste saranno composte di un numero molto alto di allievi. Alle superiori, le classi iniziali devono avere un numero minimo di 27 alunni e poi i resti vengono distribuiti fino a 30, ma in sede di organico di fatto si potrà pure arrivare a 33.
Sono numeri che peggioreranno la qualità del servizio e faranno andare le aule scolastiche ed i laboratori fuori norma.
Elena Duccillo - 29-04-2010
Non faccio distinzioni di sorta tra organizzazioni, associazioni, organi di stampa, etc, uso i contatti che ho in memoria.
Non mi faccio scudo dei miei incarichi e delle mie competenze.
Chiedo la pubblicazione della seguente lettera aperta con urgenza a tutti coloro in cui ho fiducia e che sanno quante energie ho dedicato in passato alla questione "Invalsi".
A chiunque si senta di rendere pubblico e diffondere il mio appello dichiaro che mi assumo la responsabilità di quanto ho scritto e che sono reperibilissima per dare conto di quanto dichiaro senza timori.
Dopo la terza testimonianza ricevuta di persone attendibili che mi dichiarano i danni che subiranno figli, alunni, immagine delle scuole inclusive, ho deciso di non avallare con il silenzio ciò che è imminente.
Maria Carmela Lapadula, Cinzia Piccinini, Flora Villani - 29-04-2010
Caro Ministro Gelmini,

la ringraziamo per il suo impegno teso a ricercare le modalità più idonee per premiare i docenti meritevoli, ma ci permettiamo di farle presente che non siamo interessati.
Certamente tra i docenti italiani, come succede in tutte le categoria professionali, ma forse meno che nelle altre categorie, si annida una quota parte di incompetenti. Siamo anche disposti ad ammettere che tra i docenti ce ne siano alcuni non all'altezza della loro funzione. Ma le possiamo garantire, gentile Ministro, che la stragrande maggioranza dei docenti italiani è "meritevole" per antonomasia. E' meritevole quando entra in classe per svolgere con onestà ed abnegazione il proprio lavoro, magari in condizioni difficili, in cambio di una retribuzione da sempre inadeguata e carente. E' meritevole quando cerca di sopperire con la fantasia alle croniche carenze di bilancio. E' meritevole quando ignora gli insulti e il dileggio nei confronti della categoria di certi media e la scarsa considerazione sociale di cui gode. Questa scarsa considerazione sociale, non si creda, arriva anche in aula, e a volte fair play ed eleganza non bastano a sconfiggere la maleducazione o la denigrazione ignorante.
Vincenzo Andraous - 28-04-2010
Il carcere reclama sacrifici umani, lo fa con inusitata violenza, senza andare troppo per il sottile, in fin dei conti parliamo di materiali difettati, di prodotti cancerogeni, di merce da smaltire in fretta senza fare rumore.
Sul carcere non è consentito affermare un bel niente davanti al collasso della giustizia che dovrebbe sostenere il diritto all'equità e alla dignità di una pena da scontare non solamente come castigo fine a se stesso, bensì per ritornare a essere uomini che possono rientrare in seno alla collettività.
Dall'inizio dell'anno uno, cinque, dieci, venti corpi avvelenati dall'incuria, con gli occhi spalancati e resi ciechi dal dolore della solitudine.
Maria Rosa Pantè - 28-04-2010
Quando, anni fa, feci l'esame per entrare di ruolo come insegnante di italiano, greco e latino, mi ero laureata da neanche un anno. Ricordo quell'esame come un incubo: avrei dovuto conoscere alla perfezione letteratura italiana, greca, latina, storia e geografia e avere qualche nozione di didattica e di legislazione della scuola. Dopo gli scritti toccò agli orali. Nessuno, a dire il vero, mi chiese chissà che di legislazione della scuola, ma quando si trattò di letteratura italiana e di Dante, ricordo che il presidente della commissione aprì a caso l'inferno, per mia fortuna su un passo ch'io conoscevo bene.

Fu un incubo, ma a 25 anni ero già abilitata e insegnante di ruolo. Nessuno mi chiese da dove venissi, si valutarono le mie conoscenze sulle mie materie specifiche.

Se però mi presentassi in un prossimo futuro a un concorso per entrare di ruolo e insegnare, mi troverei ancor più in difficoltà.
Libero Tassella - 26-04-2010
Con o senza contrattazione ci stanno preparando un altro bel concorsone accompagnato a una raccolta di certificati e a una batteria di test da compilare poi il concorso con il suo codazzo clientelare come ogni concorso. Un Berlinguer bis o qualcosa di simile.
Questi soldi maledetti sono il frutto dei tagli di organici che rendono la scuola pubblica statale il simulacro di se stessa e pertanto tali soldi devono andare a retribuire meglio gli insegnanti; per le " carriere" e il carrierismo docente ci vogliono "soldi freschi dello Stato", eliminando i tanti sprechi, quelli che ogni settimana la Gabanelli nella trasmissione Report ci documenta; senza che nulla succeda. Ognuno alla fine rimane al suo posto e la macchina pubblica è come come quegli acquedotti piene di perdite con rivoli che si disperdono nell'altopiano carsico del mal governo o del malaffare.
Cosimo De Nitto - 24-04-2010
I compilatori del questionario INVALSI 2009-2010 che ha lo scopo di rilevare la condizione socio-economico-culturale dei genitori degli alunni, nella parte che riguarda l'occupazione concepiscono una casella da barrare con i tre nomi, "insegnante, impiegato, truppa". Ma quale conoscenza utile potrà mai essere ricavata da questa casella?
E' la stessa cosa essere figlio di insegnante, impiegato, truppa? Questo mescolone non dice niente, nè del retroterra affettivo e culturale degli alunni, né dell'effettivo stato socio-culturale dei genitori.
Resta i risentimento per aver messo sullo stesso piano categorie sociali, ruoli e funzioni molto diversi tra loro. E resta l'amarezza che a non aver ancora capito il ruolo degli insegnanti non è gente comune e ignorante, ma il Ministero della Istruzione ormai sempre meno Pubblica.
Giuseppe Aragno - 24-04-2010
Nelle banche, sulle quali marciano - per ora, si direbbe, disarmate - le bande in divisa verde guidate da Bossi e Cota, vige la regola aurea del "contributo spese" che - ignobile scialacquo! - consente all'impiegato di trovar casa senza svenarsi per tener dietro al principio dell'efficienza. Mai nessuno, per ora, in nome della "qualità", s'è mai sognato di lasciare a casa chi abbia esperienza e "numeri" professionali in omaggio alla colta dottrina leghista che, detta così, alla buona, nell'Europa senza confini, si riduce paradossalmente al classico e un po' demodé "mogli e buoi dei paesi tuoi".
"Principessa del merito", l'efficientista Gelmini, avvocato padano targato Calabria e legatissima al mondo longobardo, per ottenere la "qualità" nelle scuole della Repubblica, ha invertito il principio: a decidere del merito, in tema di formazione, non è più il valore del lavoratore ma, incredibile a dirsi, la sua residenza!
Roberto Malini - 23-04-2010
C'è chi ha paura della politica "di destra", paventando una sua natura ancorata a valori obsoleti o addirittura illiberali, antitetici allo spirito di libertà e rispetto reciproco che caratterizzano la democrazia ideale. E' un errore, che nasce da pregiudizi le cui radici affondano nella Storia e sono ormai tagliate da tempo. La destra non può essere identificata pregiudizialmente come erede del fascismo o del nazionalsocialismo, così come la sinistra non può essere ritenuta figlia di Stalin o di Mao Zedong. La destra è rappresentata in Europa dal Partito Popolare Europeo, che è attualmente il gruppo di maggioranza e in quanto tale ha espresso quale presidente il polacco Jerzy Buzek. Nel PPE l'Italia è rappresentata dal Popolo della Libertà, dall'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro, dall'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro, dai Popolari UDEUR; il Partito Popolare Sudtirolese (Südtiroler Volkspartei) è accolto non come membro, ma in qualità di osservatore.
Vincenzo Andraous - 23-04-2010
Del carcere si parla per levarci di torno un fastidio, per non rendere giustizia a chi è stato offeso né a chi l'offesa l'ha recata.
Se ne parla per rendere nebulosa e poco chiara ogni analisi, un messaggio annichilente che impedisce di intervenire.
Il detenuto non è un numero, invece la realtà che deborda da una prigione è riconducibile all'umiliazione che produce il delitto, ogni delitto nella sua inaccettabilità.
Risocializzare, reinserire, non sono solamente termini e concetti trattamentali da seguire e svolgere, essi purtroppo stanno a sottolineare l'inadeguatezza al dettato Costituzionale, per l'impossibilità di rendere fattivo l'intervento rieducativo, non usare questi strumenti e di contro incancrenire la convivenza, equivale a dichiarare fallito l'ideale della promozione umana.
Fuoriregistro - 21-04-2010
L'11 marzo alla Commissione Cultura della Camera, l'on. Paola Frassinetti, ha proposto una risoluzione che intende "arginare il fatto deplorevole che alcune associazioni si recano nelle scuole per raccontare una visione dei tragici fatti delle foibe in maniera totalmente travisata"... Ma non finisce qui. Frassinetti ha proposto anche l'istituzione, presso il Ministero dell'Istruzione, di un albo degli enti e degli studiosi "autorizzati a recarsi nelle scuole per ricordare i fatti accaduti". La lista degli abilitati a parlare non s'è fatta, ma s'è deciso - all'unanimità! - che siano i presidi a valutare (?) la serietà e la serenità dei conferenzieri.
Di questa vera e propria rivoluzione copernicana degli studi storici, il "Corriere della Sera" ha fatto da cassa di risonanza e il 23 marzo, in calce a un servizio sulla Grande Italia, ha "indicato" buoni e cattivi...
Se, come'è noto a tutti gli studiosi che se ne sono occupati onestamente, nessuno dei citati dall'anonimo giornalista nega l'esistenza del dramma istriano, dove va a parare la manovra? Si vuole agitare lo spettro del "negazionismo", nell' attesa di poterlo trasformare in reato?
E' accettabile tutto questo?
Ioannis Lioumis - 19-04-2010
Oggi lunedì 19 aprile ho consegnato di persona alla preside del liceo scentifico Wiligelmo, e al presidente del consiglio d'Istituto, una nota informativa (firmata da quasi 50 insegnanti su un totale di 60) per denunciare le evidenti contraddizioni tra le direttive del Ministero (art. 64 legge 133 del 6 Agosto 2008) che impongono l'aumento degli alunni per classe e la normativa esistente in materia di sicurezza e agibilità dei locali scolastici (Decreto Interministeriale del 18 Dicembre del 1975; Decreto del 26 Agosto del 1992 del Ministero dell' Interno; Decreto legislativo n. 81 del 9 Aprile 2008: testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro).
Dopodichè dobbiamo sensibilizzare l'opinione pubblica facendo in modo che arrivi anche alle famiglie degli alunni.
Comitato di Firenze - 17-04-2010
La Ministra Gelmini con la CM n.37 ha diramato le istruzioni per tagliare oltre 25 posti nella scuola statale; anche quest'anno, come già l'anno scorso, ha disposto tali tagli non solo sulla base di uno schema di Decreto Interministeriale (e quindi senza un regolare Decreto), ma violando tutte le leggi vigenti. Non sono state sentite difatti né le Commissioni parlamentari, né la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Comuni e Provincie; inoltre per la scuola secondaria di II grado non sono stati pubblicati i regolamenti su cui si basano i nuovi organici.

In conclusione anche quest'anno la Ministra Gelmini interviene in modo pesante sulla scuola statale; finora però non c'è stata alcuna reazione concreta ed incisiva.
Vittoria Menga - 16-04-2010
Negli anni '90 un vento nuovo attraversava la scuola italiana. Il protocollo d'intesa tra Ministero della Pubblica Istruzione e Ministero della Sanità per frenare la diffusione tra i giovani di droghe e AIDS fece nascere il Progetto giovani e i C.I.C. (Centri di Informazione e Consulenza). Per la prima volta la scuola usciva dalla tradizionale chiusura e autoreferenzialità per collegarsi al territorio e ai temi del sociale. Gli esperti di educazione sessuale, educazione alimentare e educazione stradale potevano essere accolti nelle classi e presentare progetti di intervento e di collaborazione. Chi, come me, insegnava in quegli anni, sentì pronunciare con sempre maggiore frequenza e insistenza la parola "protagonismo". I giovani, fino ad allora ricettori passivi del sapere, dovevano esere aiutati a diventare protagonisti del proprio percorso formativo.
Francesco Masala - 15-04-2010
Per migliaia di anni è esistita solo l'elargizione da parte delle classi abbienti verso i poveri, se, quando, a chi, come, perché, in cambio di cosa, era deciso dalla bontà del ricco.
Nella seconda parte del XX secolo nasce il concetto e la pratica della redistribuzione dei redditi, il welfare, a partire dalla Gran Bretagna, finanziato dall'imposizione fiscale.
Il concetto e la pratica si sono diffusi nei paesi sviluppati.
I poveri hanno pensato e cominciato a trasmettersi l'idea di avere dei diritti, per il fatto di essere cittadini, anche se poveri, di avere diritto a un sostegno per la sopravvivenza, in quanto esseri umani, un reddito di cittadinanza.
Questo non va bene, questi vogliono il figlio dottore, ognuno deve stare al suo posto.
Maria Antonia Stefanino - 14-04-2010
Ricomincia da oggi è il titolo di un bel film di Tavernier del 1998 che racconta in anticipo ciò che viviamo ad Adro e dintorni... e se ricominciassimo tutti da oggi a provare a difendere qualche briciola di umanità ?
Già la vicenda dei 9 bambini a pane e bottiglietta di minerale, aveva suscitato in me disgusto, fatto riaffiorare ricordi, con la magra consolazione di aver minimamente contribuito anche con uno scritto, ospitato all'epoca su queste pagine, ad evitare almeno che a Napoli potesse avvenire ciò che oggi avviene altrove (nel 2007 un paventato aumento dei costi della refezione scolastica vide una correzione in tempi utili per cui, a tutt'oggi, i soggetti deboli ria hanno totale gratuità, la gran maggioranza paga 5 euro, fino ad un massimo di 68 euro per i redditi medio alti).
Virginia - 13-04-2010
Ci siamo: possiamo adottare testi nuovi e per i prossimi 6 anni stare in tutta tranquillità...

Ma quali i criteri di adozione?
Il testo graficamente più chiaro?
Quello con più approfondimenti?
Quello più leggero?
Quello meno costoso?
Quello essenziale o quello completo?
RdbCubScuola - 12-04-2010
Il governo ha risolto "brillantemente" il problema degli organici anche per il 2010/2011 ha previsto il
25.600 insegnanti
15.000 personale ATA
5.000 ex-LSU ditte di pulizie e co.co.co delle segreterie

TOTALE: 45.600 tagli anche per il prossimo anno scolastico!
Risolve la questione salariale, che da anni affligge la nostra categoria (in 15 anni il potere d'acquisto reale dei nostri stipendi è calato di circa il 20%), "offrendoci" un paio di caffé.
Giuseppe Aragno - 11-04-2010
Non lo dice nessuno, ma si sa: Cota è notoriamente abortista. Non si tratta di sfatare un mito e non c'entra nemmeno il Garibaldi frà massone, pirata e faccendiere dei sussidiari sfascisti su cui si forma la gioventù leghista. In discussione, se ma, c'è il modello "culturale" - si fa per dire - che Cota, Maroni e Goisis rappresentano al meglio. Lo ha ripetuto a lettere chiare persino Napolitano, che di solito, ama collocarsi "fuori della mischia": la criminalità organizzata "meridionale" fa affari d'oro con le complici regioni del Nord. La "questione settentrionale" del Nord leghista, perciò, non passa certamente, come piacerebbe a Cota, l'ineffabile ex secessionista, per la "pillola abortiva", ma un problema di aborto in casa leghista esiste certamente e riguarda la scelta di interrompere lo sviluppo di un popolo civile.
Cinzia Piccinini - 09-04-2010
Finite le vacanze pasquali, l'anno scolastico ha imboccato la dirittura finale, al solito fittissima di impegni, per insegnanti, segreterie, uffici scolastici.
Le RSU, che quest'anno si sono viste prorogare il mandato d'ufficio (cosa vietatissima al tempo della loro istituzione, ricordate?) si apprestano alle ultime "fatiche": controllo delle richieste inviate dalla scuola a proposito di classi (questa richiesta deve essere inviata agli uffici appunto durante la sospensione pasquale delle lezioni) e, quando si saprà la parola definitiva sugli organici, sulle richieste di cattedre da parte delle scuole. E poi, finalmente, basta!
Vincenzo Andraous - 08-04-2010
La politica è un punto dolente per sua esplicita ammissione, infatti non fa più proseliti né sforna nuovi eroi, rimane lì, a barcamenarsi tra spot elettorali e slogan scopiazzati qua e là.
Gli uomini al vertice, quelli a metà, gli altri alla base della piramide, sono a disagio nell'agire comune per programmare minimi obiettivi, per cui diventa miraggio la pratica condivisa nell'impegno di una buona vita, molto meglio stare in ordine sparso, in attesa, pronti al balzo.
Un microcosmo di gestualità portate di taglio per fare più male, di parole lanciate come fossero cluster bomb per esser certi di conseguire il danno importante.
Giuseppe Aragno - 06-04-2010
E' singolare, ma non stupisce. La storia, nel nostro "liceo nuovo", è una successione cronologica di eventi "correlati secondo il tempo", in cui - occorre dirlo? - individuare le "radici del presente". A che serve un astratto percorso botanico tra i semi invisibili del lontano passato e le incomprensibili piante che costituiscono il mondo d'oggi? A capire il presente o giustificarlo? Non è la stessa cosa. L'impressione è che non torniamo a Ranke e alla histoire événementielle. E' peggio. Siamo di fronte a un corpo amputato, una cesura netta di cui la vittima designata è il pensiero critico. Lo studioso che s'arrovella sul problema drammatico del silenzio del "fatto" qui da noi da noi non ha più patria.
Virginia - 30-03-2010
D. In che senso, ci sono Moratti in altre parti del mondo?

R. C'è di peggio: ci sono persone di grande abilità e perfino intelligenza che suggeriscono ai Berlusconi, alle Moratti e ai Bush junior che cosa debbono fare.


D. E che cosa suggeriscono?

R. Suggeriscono di smantellare l'apparato pubblico dell'istruzione e della ricerca, ridurre l'istruzione da obbligo, garantito dalle leggi, a un fatto privato, regolato da scelte delle famiglie. Milton Friedman, non l'ultimo arrivato, Nobel per l'economia nel 1976, lo sostiene da mezzo secolo. E' restato a lungo isolato. Ma dagli anni Novanta ha trovato alleati nei gruppi dirigenti dell'economia e, in parte, della politica di vari paesi. Ho ricordato prima lo sforzo eroico di paesi in via di sviluppo per accrescere i livelli di istruzione dei loro popoli. Ma la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale contraddicono consapevolmente questi sforzi. Lo ha denunziato Joseph Stiglitz. Una denunzia preziosa: Stiglitz ha avuto anche lui il nobel per l'economia nel 2001. In più dal 1997 è stato chief economist e vicepresidente della Banca mondiale, finché nel 2002 non è stato costretto ad andarsene per queste sue denunce.


D. Quali denunce?

R. Stiglitz dall'interno ha potuto documentare che la Banca Mondiale chiede ai paesi più poveri di bloccare i loro stanziamenti per l'istruzione di base e per l'alfabetizzazione degli adulti se vogliono accedere ai prestiti e al sostegno della Banca. Dollari contro de alfabetizzazione, dollari contro ignoranza. Quest'idea piace a molti gruppi industriali e finanziari, in Usa e anche in Europa. Per fortuna non a tutti. L'idea che l'istruzione garantita dallo Stato sia, come dice Friedman, una "industria socialista" non convince interamente i potentati, anche se non sanno liberarsi del fascino dell'idea lanciata nel 1955 alla riunione della Fondazione Gorbacëv a New York, l'idea di una società dei "cinque quinti": un quinto di ricchi e, se vogliono, colti, che si pagano le scuole e università di alto livello, tre quinti di consumatori a basso reddito e basso livello di istruzione, un quinto di barboni residuali, un profondo sottosuolo nel quale i tre quinti possono essere ricacciati se non rispettano le regole del gioco. A settembre 2003 si è svolto negli Usa un altro seminario internazionale di cervelloni economico-finanziari. Era stata invitata anche Emilia Ferreiro, grande esperta dei problemi di alfabetizzazione primaria. Mesi dopo, in un altro (più modesto!) seminario a Roma organizzato da Clotilde Pontecorvo, Emilia ha raccontato che nel seminario dei cervelloni è stato rinnovato il pianto sugli insegnanti che sono troppi e costano troppo ed è stato avanzato il programma di sostituire agli insegnanti i computer e le tecnologie della comunicazione: insegniamo ai ragazzini, alla massa dei ragazzini, via computer e telecomunicazioni, quel che secondo costoro i computer possono insegnare e cacciamo via gli insegnanti. Chi può e vuole di più, si scelga gli insegnanti e se li paghi. Il resto, l'istruzione seria per tutti, per costoro è "socialismo (negli Usa) o "comunismo" (per il nostro sempre sorridente Berlusconi). Non la Moratti, non Berlusconi: questa è la sfida che abbiamo dinanzi, in Italia e nel mondo. E un pezzo importante della sfida è evitare il luddismo e piegare l'uso delle tecnologie alle esigenze di una scuola critica e democratica.
Vittoria Menga - 29-03-2010
La frattura intergenerazionale, sottolineata e analizzata da tanti studiosi stranieri e (in misura minore) italiani, a mio parere passa attraverso un "ethical divide" assai più che attraverso il "digital divide" di cui si parla spesso. Si parla di riforme, di innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione, nella scuola e nell'informazione per intercettare l'attenzione di quel pubblico (under 30) che sembra allergico alla carta stampata e poco disponibile alla comunicazione orale. A scuola zelanti ministri promettono di investire (sic) per l'acquisto di L.I.S., lavagne digitali e computer, mentre l'e-book sta rivoluzionando anche l'editoria scolastica. Siamo sicuri che questo risolva i tanti problemi sul tappeto?
Vincenzo Andraous - 27-03-2010
A volte lo sport entra in carcere esclusivamente per intrattenere e divertire, come unico obiettivo il gioco, eppure il detenuto corre e suda da quel "dentro", che è il frutto di un "fuori", che non può essere dissolto solo perché segregato e nascosto.
Nella differenza che diventa la forza e la magia dello sport in carcere, e si manifesta nel carico di "energie" che viene riversato sulla scena, un condensato di sofferenza e frustrazione, forzatamente compresso e coattato.
Giocondo Talamonti - 27-03-2010
Specialisti blasfemi, bestemmiatori per antonomasia, erano una volta i carrettieri, categoria oggi scomparsa, ma degnamente sostituita dai calciatori. I quali, caduti nelle ire della Lega Calcio, decisa a stroncare il deprecabile vizio, hanno pensato bene di farsi difendere, nientepopodimenoché, dall'Associazione Mondiale, dico mondiale, dei calciatori professionisti, rivendicando il diritto, tanto di moda in questi tempi, di libertà d'opinione.
Sindacato SAB - 27-03-2010
Al fine di dare massima informativa tra il personale scolastico interessato il sindacato SAB, tramite il segretario generale prof. Francesco Sola, informa che per continuare a godere delle detrazioni d'imposta per i familiari a carico deve essere fatta comunicazione al MEF con dichiarazione.
Mila Spicola - 27-03-2010
Caro don Lorenzo,
sono passati quanti anni dalla lettera che mi hai inviato? 42? 43? Il mondo è cambiato mille volte da allora. E' cambiato il mondo, sono cambiata io, anche se ho esattamente gli stessi anni di quella lettera che tengo sul comodino e conosco a memoria. Eppure io mi ritrovo a insegnare incredibilmente nella scuola dei tuoi poveri Giovanni, sempre più distinti dai ricchi Pierini. Non a Barbiana, bensì in una periferia palermitana, in Sicilia, nella regione più povera d'Italia. Quella che avrebbe bisogno di attenzioni e aiuti e invece ha avuto, indistintamente, gli stessi identici tagli che si sono verificati altrove. Solo che qui un taglio è la decapitazione. "Non si divide una torta in parti uguali tra diseguali", così mi hai spiegato e mi avevi convinta. 40 anni fa, ci avevi convinti tutti. Noi insegnanti e quelli che decidono. Avevamo capito la tua lezione. Ci abbiamo provato a fare una scuola migliore. E l'avevamo fatta, lasciamelo dire, prima che arrivasse questo disastro.
Cosimo Scarinzi - 25-03-2010
Non bastava la Proposta di Legge Aprea, che propone l'aberrante soluzione dell'assunzione diretta da parte dei Dirigenti Scolastici degli insegnanti, sottoposti a valutazioni "anatomiche" del loro essere docenti e sottoposti a trattamenti economici subordinati a competenze stabilite sempre dai Dirigenti Scolastici, il Ministero ci stupisce con la nuova discriminazione sociale: la nuova formazione dei docenti targata Israel.

A 43mila docenti precari in Italia privi di abilitazione, insegnanti a tutti gli effetti, con servizi ormai decennali presso lo Stato italiano, il Ministero proporrà un esame sbarramento per poter accedere all'abilitazione.
I docenti non abilitati avranno solo due chances per potersi abilitare, due esami, dopodiché verranno esclusi definitivamente dal mondo dell'insegnamento, vedendo i propri titoli di studio non validi per la docenza dal 2013!
Giuseppe Aragno - 25-03-2010
Fu il miraggio di una collaborazione con le forze della sinistra "liberale" a suggerire a Turati la formula ambigua che affidò la soluzione dei problemi del Mezzogiorno a una "egemonia della parte più avanzata del Paese sulla più arretrata, non per opprimerla, anzi, per sollevarla e per emanciparla". La scelta - una delle più infelici del riformismo di Turati - consolidò il fronte borghese e spaccò il movimento operaio a tutto vantaggio degli imprenditori. E' una lezione da cui la sinistra non ha mai ricavato le conseguenze. Lo dimostrano, qualora ce ne fosse bisogno, le idee che sulla scuola circolano in rete.
Francesco Mele - 23-03-2010
Al Meucci di Carpi il preside ha impedito di mettere ai voti una mozione presentata dalla grande maggioranza dei docenti.
Davanti alla sua ostinazione ottusa e frustrante ho fatto una cosa che il giorno prima in assemblea avevo ventilato tra il serio e il faceto e della quale avevamo riso: ho chiamato il 113 e ho spiegato loro che era in atto un abuso istituzionale e veniva leso un mio diritto inviolabile, mi veniva impedito di votare.
Assemblea docenti IIS Meucci, Carpi - 23-03-2010
E' un momento di grande fermento nella scuola modenese in generale e carpigiana in particolare. Non si è ancora alla reazione a catena ma la massa critica cresce sempre di più e ogni giorno è un passo avanti verso un coinvolgimento a macchia d'olio di realtà che tagliano trasversalmente i soggetti coinvolti nella scuola, dagli studenti, ai docenti, ai genitori, ai cittadini in generale.

Comincio a raccontarvi dalle lettere che lunedì mattina [14 marzo - ndr], una quindicina di docenti del Meucci, dal decano ormai al suo ultimo anno di lavoro, alla giovane precaria 29enne, entrambi, e tutti, pieni della stessa passione ed eccitazione, hanno consegnato agli studenti davanti ai cancelli della scuola.
Libero Tassella - 22-03-2010

Nasce la contestazione ai sindacati concertativi, era ora! Ora certi sindacati cominceranno ad avvertire sempre più i risultati della loro lunga inerzia, della loro opposizione parolaia, capiranno che il sindacato, ridotto a patronato in regime di monopolio, non basterà più; pagheranno quella loro preoccupazione, ormai ben visibile, di stare dalla loro parte, in difesa; e non dalla nostra e le classi dirigenti sindacali, in esonero permanente ed effettivo, inamovibili e mummificate pagheranno finalmente per la loro proterva politica conservatrice degli assetti del loro potere interno.
Mariangela Bastico - 20-03-2010
L'idea di avviare approfondimenti a scuola sulla costruzione delle centrali nucleari dimostra, soprattutto, la distanza che separa il Ministro dalla realtà quotidiana delle scuole italiane: pensare, in un momento così difficile, a indottrinare gli studenti sulla scelta del nucleare, è un'operazione propagandistica che nulla ha a che vedere con la sostenibilità ambientale e tanto meno con la didattica.
Dina Galdi - 18-03-2010
Non sarà nuovo, ma è attuale. Molti certamente lo conosceranno, ma a nessuno spiacerà rileggerlo. Qualcuno può darsi non l'abbia mai letto e non c'è stato momento più adatto per farlo.

Discorso di Piero Calamandrei in difesa della scuola dell'11 febbraio 1950 ...
Marianna Palermo - 17-03-2010
Sono una insegnante di sostegno di ruolo da un pò e vorrei gentilmente sapere i riferimenti legislativi per cui veniamo ancora utilizzati per sostituire i docenti che mancano nel momento in cui è assente il nostro alunno.
Laura Alberico - 17-03-2010
Non siamo nati con la penna in mano eppure sembra che il nostro lavoro sia sempre stato quello di uno scrivano fiorentino. Ma quelli erano altri tempi, luoghi e incontri di ideali e sentimenti, parole adesso vuote che nonostante tutto ci portiamo dietro come un bagaglio di ricordi su cui con fatica ricucire il presente.

Le storie personali degli insegnanti non sono tutte uguali eppure raccontano la quotidianità nella sua spesso impossibile ricerca del significato e del valore intrinseco della comunicazione, quel ponte instabile sul quale idee e convinzioni si intrecciano e si consumano, voci sempre più flebili e inascoltate perchè avulse dalla realtà concreta in cui il verbo avere ha cancellato e screditato il verbo essere.
Docenti Carpeggiani - 16-03-2010
Noi ci opponiamo a questo attacco alla scuola pubblica, che peraltro non ci ha mai visto direttamente coinvolti/e come operatori/trici della scuola e portatori/trici di un'esperienza diretta che nessun Ministro dell'Istruzione a noi noto ha posseduto e possiede.
Sottolineiamo il caos in cui l'accelerazione imposta dal governo ha gettato le scuole, gli studenti e le loro famiglie, costringendole all'illegalità di procedere secondo provvedimenti non ancora dotati di valore normativo.
Giocondo Talamonti - 15-03-2010
177 morti, 177.228 infortuni, 4430 invalidi (dati del 3.3.2010 presi dal roller di Telegalileo) e la catena non si ferma nonostante che la Sicurezza sia diventata un problema sociale che investe non solo gli addetti ai lavori, ma ogni cittadino che considera questo dramma una priorità. Alla scuola spetta il compito di sensibilizzare e formare i giovani a comportamenti corretti e responsabili facendo loro acquisire la cultura della prevenzione...
Giuseppe Aragno - 15-03-2010
"Chiamare le cose col loro nome vero è il primo gesto rivoluzionario", affermava Rosa Luxemburg. Non prenderemo il Palazzo d'inverno, ma non ci farà male. "Il Manifesto" del 12 annunciava una mobilitazione a base di raccolta firme e rotoli di carta igienica. Anche questo va bene se altro non c'è: rotoli e carta igienica. Tuttavia, dietro l'enfasi rituale - prosa brillante, lustrini e paillettes - all'angolo, appesa al carro di una nebulosa. La "società civile", dicono gli ottimisti. Lo slogan è efficace, c'è la piazza in armi, un po' di folclore che peccato non è e la fede illuministica nelle virtù della "ragione". Senza intenti polemici, però, l'elemento di fondo ha un nome vero: si chiama scollamento e ci separa dalla realtà di un paese che annaspa, mentre sul fronte opposto un governo reazionario sa fare il suo mestiere: alzo zero e fuoco a volontà.
Giocondo Talamonti - 15-03-2010
Dunque, la Commissione Provinciale per l'Istruzione si è riunita per la seconda volta in pochi mesi per deliberare sul dimensionamento scolastico a Terni, che ha già visto accorpamenti impossibili, e decidere quello che aveva deciso nella precedente seduta. Cioè, niente.
Ai danni prodotti dall'uscente assessorato di Donatella Massarelli all'organizzazione scolastica della nostra provincia, quello attuale ha pensato bene di aggiungere la beffa (cosa che non guasta mai): far vedere che l'amministrazione è sensibile alle crescenti proteste delle vittime (studenti, famiglie, docenti, personale ATA) ma, contemporaneamente, non fare niente per cambiare le cose.
Virginia Mariani - 11-03-2010
... "comportamento", perchè mi pare non sia più "condotta".

In TV in questi giorni i Tg hanno evidenziato che se ne sono registrati troppi di 5 in condotta (come dicono loro).
Giulia Martorana - 11-03-2010
Più volte avevo pensato di affidare alle pagine di un diario tutte le emozioni, ricordi, ansie, gioie, paure e timori che hanno accompagnato la mia carriera di insegnante di sostegno.Tra i tanti volti di ragazzi cari a me del passato e del presente quello che mi suscita un'emozione sempre grande, è quello di F.Vuoi perché ero all'inizio della carriera di " supplente " o perché mi ha colpito in modo profondo, ne porto sempre con me il ricordo.
E' d'uopo fare una premessa: poca esperienza didattica, fresca fresca di corso di specializzazione polivalente ( già il solo possedere un titolo con questo nome ti tranquillizzava ), la testa infarcita di nozioni, parole, idee e... tanta voglia di fare. Arriva il gran giorno...
Laura mamma di un bambino dislessico - 08-03-2010
Gentile Direttore,
sono mamma di un bambino dislessico e mi trovo nuovamente di fronte ad insegnanti che intervengono non solo nelle scuole ma anche nei media ad inveire furiosamente contro il riconoscimento della dislessia e degli altri disturbi specifici di apprendimento (disgrafia, disortografia e discalculia) in nome di un egualitarismo tanto massificante quanto anacronistico.
Ma a cosa serve tutta la loro decantata esperienza di insegnamento se non hanno ancora capito che è la scuola che deve riconoscere le specificità individuali, che è la scuola che deve adattarsi ai bisogni formativi degli allievi (e non viceversa), che è la scuola che deve dare gli strumenti di apprendimento di cui ciascun bambino ha bisogno? Equità non significa dare a tutti la stessa cosa ma a ciascuno ciò di cui ha bisogno.
Libero Tassella - 06-03-2010
Io non mi sento più rappresentato da certi sindacati, oggi ancora rappresentativi; dobbiamo necessariamente votare! Denunciamo ogni rinvio teso a conservare, per i prossimi anni l'attuale assetto di rappresentanza sindacale nella scuola!. Negli scorsi mesi si è verificato un gravissimo vulnus alla democrazia sindacale che doveva essere denunciato con maggiore forza. Si sta rischiando ora la mummificazione della rappresentanza sindacale.
Giuseppe Aragno - 06-03-2010
Da qualche parte, in città, la mia e, c'è da giurarci, quella di tanti come me che non hanno ancora alzato la bandiera bianca, ci si riunisce, si mettono insieme forza e debolezza, coraggio e disperazione, analisi e propositi e una volta ancora, fosse la millesima non sarà l'ultima, una volta ancora ci si prepara a dire "no, noi non ci stiamo!, Ora basta, la misura è colma!".
Lo sentiremo dire, il 12 marzo, e lo diremo con le parole che scrive un collega che della sua precarietà ha fatto la leva orgogliosa su cui poggiare la volontà d'un cambiamento vero:

"più determinati che mai, mettiamo in campo la nostra forza, difendiamo la nostra categoria di lavoratori pubblici precari e non, attaccati, vessati e massacrati da questo governo e dai suoi ministri con riforme che ledono la nostra dignità professionale e le nostre famiglie!".
Giocondo Talamonti - 06-03-2010
La ricorrenza della "festa della donna", che tutto il mondo celebra l'8 marzo, ha radici antiche ed ha assunto, nel tempo, una valenza elogiativa che nasconde, però, le debolezze di una società ancora alla ricerca di un' effettiva uguaglianza e parità di diritti fra i sessi.

In ogni cultura, la donna è un riferimento ricchissimo e le sue doti di creatività e sensibilità non meritano che gli apprezzamenti e le attenzioni si concentrino nel solo giorno dell'anno in cui, tanti, con ritualità, si sentono in dovere in sentenziare sui principi di parità, di uguaglianza, di reciproco rispetto.
Emanuela Cerutti - 05-03-2010
Caro Raj,

ho saputo solo ieri sera del lutto che ha colpito la tua famiglia.

Mi ero chiesta come mai tu non fossi venuto a lezione le ultime volte. Me lo chiedo sempre, è normale per un insegnante preoccuparsi dei propri studenti. Farsi domande, immaginare per riempire il vuoto del non sapere. Succede con i bambini, ma anche con gli adulti. Forse con gli adulti come te di più.

E' un problema di modelli culturali, di abitudini sociali: i nostri bambini, nella maggior parte dei casi, hanno un guscio protettivo in cui lasciano scivolare le fragilità per rinforzare i tentativi. I nostri bambini si nutrono in quel nido che hanno da sempre chiamato casa: imparare a volare via è per loro un fatto naturale. Così nel tempo provano a gestirsi, qualche volta in originale, qualche volta in fotocopia, comunque in genere senza troppi problemi. E se anche qualche domanda arriva, la risposta è pronta, premurosa e rassicurante. I nostri bambini conoscono la certezza dei confini e la legittimità della difesa.

Per gli adulti come te è diverso...
ADI Associazione Docenti Italiani - 05-03-2010
Nella calda atmosfera dell'antico salone della biblioteca di San Domenico in Bologna si sono dipanate, in un clima di grande partecipazione intellettuale ed emotiva, le due giornate del seminario Perché mi bocci? La sfida dell'apprendimento personalizzato organizzato dall'ADi e dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.
Una partecipazione assolutamente fuori dal consueto, che ha costretto i responsabili dell'organizzazione a chiudere le iscrizioni una settimana prima del previsto.
E' stata palpabile per tutte le sessioni la voglia di approfondire e confrontarsi, di scorgere i profili di una scuola nuova entro cui i giovani del XXI secolo non si sentano E.T., come la mascotte del nostro seminario.
Giovanni Pontillo - 03-03-2010
Buongiorno Governo, non ho resistito al desiderio di ringraziarvi personalmente per il Vostro impegno, nel tentativo non facile di trovare una soluzione intelligente, risolutiva e GIUSTA che aiuti i PRECARI della Scuola - Docenti e ATA - a trovare una Stabilizzazione Lavorativa dopo anni e anni di incertezze, delusioni ed ingiustizie.

Ancora Grazie!

Tutto quello che è accaduto e continua ad accadere in questi mesi nel mondo della Scuola non rappresenta, però, una bella pagina di storia per la nostra Italia e voi Parlamentari tutti, in questo delicatissimo momento della vita del nostro paese, non state dimostrando particolari qualità nella conoscenza dei meccanismi che regolano la scuola in generale e le supplenze in particolare, altrimenti diventerebbe inspiegabile tutto quanto è stato legiferato fino ad oggi a partire dal decreto Salva Precari.
Salvatore Nocera - 02-03-2010
In meno di un anno la Corte costituzionale con la Sentenza n. 80/2010 ha risolto il problema creato agli alunni con disabilità dall'art 2 commi 413 e 414 della Legge finanziaria n. 244/08 che hanno fissato un tetto massimo al numero di docenti da nominare annualmente per il sostegno vietando contestualmente la possibilità di assegnare ore in aggiunta a quelle fissate in organico di diritto.
La vicenda era cominciata al TAR di Catania che aveva negato la richiesta di ore aggiuntive, rispetto a quelle concesse dall'Ufficio scolastico, ad un'alunna con certificazione di grave disabilità, con la motivazione che ormai la legge sopraccitata aveva abrogato la possibilità di deroghe con la concessione di ore aggiuntive, precedentemente consentita. La famiglia era ricorsa in appello al Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana, che aveva invece accolto l'eccezione di incostituzionalità delle norme citate.
La Corte con la sentenza depositata il 26 Febbraio scorso ha accolto il ricorso, dichiarando incostituzionali le norme citate, poiché in contrasto con gli art 2,3,10, 34e 38 della Costituzione.
Salvatore Nocera - 01-03-2010
Il Giornale del 28 Febbraio 2010 con un articolo dal titolo "La Consulta beffa le Camere" denuncia uno scorretto uso della Giurisdizione da parte della Corte costituzionale per aver dichiarato incostituzionali, con la Sentenza n. 80/2010, i commi 413 e 414 delll'art 2 della L.n. 244/07 che ribadivano il numero massimo di circa 90.000 docenti per il sostegno all'inclusione scolastica degli alunni con disabilità, vietando contestualmente la possibilità di assegnare più ore di sostegno nei casi certificati di maggiore gravità, cosa sino a tale legge invece consentita.
Alessandra Righini - 01-03-2010
Con toni trionfalistici il Ministro della Pubblica Istruzione Gelmini ha annunciato, il 4 febbraio scorsa, un evento epocale: l'avvio della Riforma delle Scuole Superiori.
Gli annunci ad effetto sono, infatti, una specialità di chi ci governa, ma è impossibile per chi ha un minimo di capacità critiche non vedere i punti di debolezza della questione, anzi, il caos in cui si trovano la scuola e le famiglie italiane.
Innanzitutto, a voler essere precisi, questa non è una Riforma bensì un semplice riordino delle Superiori, o, peggio ancora, una Controriforma. Affermo questo perchè non è stato minimamente avviato un dibattito intorno al modello di cittadino e di società verso il quale si vuole andare in futuro, dibattito dal quale sarebbero potuti emergere gli obiettivi di una riforma coerente e ben costruita.
Coordinamento migranti e realtà antirazziste torinesi - 01-03-2010
Noi, donne e uomini di ogni paese. Noi, immigrati, italiani, figli di immigrati e di emigranti; noi sappiamo che le immigrate e gli immigrati hanno arricchito l'Italia con la loro cultura e il loro lavoro. Noi rifiutiamo le proposte dei politici che vogliono criminalizzare gli immigrati. Noi rifiutiamo le politiche razziste che colpiscono gli immigrati per poter sfruttare meglio loro e gli italiani che lavorano. Siamo indignati perché negli ultimi anni sono state approvate leggi razziste che negano i principi dei diritti umani. Leggi in contrasto con la Costituzione Italiana, che prevede uno stato democratico, senza discriminazioni di "razza, sesso o religione".
Per questo abbiamo deciso che il 1 marzo deve essere una giornata di lotta.
Francesco Sola - 27-02-2010
Pervengono alla sede sindacale SAB richieste di chiarimenti in merito alla formulazione delle graduatorie d'istituto e di compilazione dei vari modelli consegnati in questi giorni dalle scuole per l'individuazione di eventuali soprannumerari a.s. 2010/2011.
Il sindacato SAB, che aveva già denunciato tale illegittimità, in relazione alle schede consegnate ed alla tempistica prevista dal contratto sulla mobilità del personale scolastico, fa rilevare quanto segue.
Giocondo Talamonti - 27-02-2010
Il gruppo del PDL del Comune di Terni ha pensato di dare dimostrazione di efficienza e razionalità decidendo di sottoporsi al test antidroga, interpretando così i desideri delle famiglie dei disoccupati, dei precari, di quanti cercano lavoro senza trovarlo e di quanti lo hanno perso. Intanto la notizia, secondo la quale la Basell intenderebbe chiudere il sito di Terni entro l'anno, ha gettato sconforto e preoccupazione fra i 130 dipendenti e le loro famiglie.
Franco Buccino - 26-02-2010
Dopo la marcia trionfale della riforma "epocale" della scuola superiore, di cui si stanno spegnendo gli ultimi echi, torniamo al quotidiano precario e soprattutto incerto. Dai regolamenti definitivi, di cui ancora non c'è traccia, alla circolare sulle iscrizioni, l'altro giorno pubblicata. Che consiste esclusivamente in un banale modello di domanda di un genitore al dirigente di un istituto di istruzione secondaria di secondo grado, e annessi modelli di avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica, che non mancano mai. Come i nuovi soldi per le private, mentre massacrano la scuola pubblica.
Il resto dovrebbero dirlo e farlo le scuole. È a dire: quali indirizzi, opzioni, percorsi si attuano nei diversi istituti. Peccato che, ad oggi, nessuna scuola è in grado di dirlo e di farlo.
Claudia Fanti - 26-02-2010
Però bisogna credere in una società diversa che tenda all'ideale della cooperazione per vincere le sfide della storia, dell'ambiente, delle difficili e confuse vicende delle relazioni fra i popoli. Si parte dal basso che non è basso perché piccolo. E' il primo periodo della formalizzazione, è fondamento e fondamenta per costruire una cittadinanza rigorosa, seria, ricercatrice del sé e dell'altro. E' l'avvio alla reale integrazione di persone e culture. E' l'unico antidoto ai mali che affliggono da sempre l'uomo e il suo esistere: corruzione, malversazione, crimini di ogni tipologia si fondano su sistemi educativi violenti e competitivi, su storie di soprusi ed emarginazione, su invidia e gelosia dello status sociale e intellettuale altrui. La malattia del nostro vivere è l'affanno unito alla spietata corsa ai risultati del qui e adesso, del "far vedere"ciò che si fa a scapito del cosa si pensa e dei percorsi riflessivi e lungimiranti opposti alla mitologia dell'apparire.
Florenti - 25-02-2010
Puntuale, a riforma Gelmini in decollo (?), arriva questo rapporto a ribadire una situazione ben nota agli addetti ai lavori.
Sono condizioni storiche,strutturali,ambientali ecc. a creare in Italia questo divario. E il ministero dell'istruzione com'è intervenuto? Facendo di tutta un'erba un fascio, utilizzando da anni in modo scorretto alcuni dati statistici per bollare in negativo i prodotti della scuola italiana tutta, per poi concludere che data questa scarsa qualita' non vale la pena investire in questo settore, e via con i tagli, anziche' intervenire opportunamente a seconda delle varie specificita'.
Anche questo Rapporto Agnelli ritardato andrà poi interpretato, fatto è che la nostra categoria è stata additata dal e al risentimento di luoghi comuni ben noti e diffusi fra la gente, gente d'altra parte incantata dal sortilegio che in italia conduce a questo inquietante esperimento spettacolar-politico, gente fra la quale si annoverano incredibilmente molti stessi insegnanti.
Libero Tassella - 24-02-2010
Resto sempre più convinto che i sindacati facciano iscritti o li mantengano non, come dovrebbe essere, sulle e per le loro posizioni politiche, sulle idee che riescono a mettere in campo, sulla strategia, sulla loro capacita di aggregare e di lottare, bensì quasi esclusivamente sul patronato e questo patronato è ormai esercitato in un regime di assoluto monopolio dalle centrali e dalle centraline sindacali. Un patronato in effetti, a totale carico dello Stato, fatto da professionisti della burocrazia vecchia e della nuova online.
Giuseppe Aragno - 24-02-2010
Ora si fa così: delle foibe nelle scuole parlano solo "testimoni diretti di quei fatti, nonché studiosi che abbiano approfondito il tema con serenità e rigore". Chi decida quale sia il confine tra serenità e dissenso non si capisce bene, né si sa chi garantisca che rigore non sia sinonimo di consenso o, peggio ancora, di allineamento alla vulgata politica che poco ha a che vedere con la storia. In quanto ai testimoni, chi dissente, cos'è, un "testimone falso"?.
Domande senza risposte.

Vincenzo Andraous - 23-02-2010
Un fermo di routine della Polizia di Stato ha consentito il ritrovamento di un tirapugni sull'auto di un ragazzo da poco diventato diciottenne, un tirapugni per incontrarsi dietro l'angolo. Forse non è il caso di farne un dramma, di esagerare con le parole, di mischiare quel che è successo con ciò che non è possibile prevedere, ma la mia esperienza, unita a quella di tanti altri ragazzi che faticando, lavorando, impegnandosi, ritornano a vivere nella Comunità Casa del Giovane, mi spingono a pensarla diversamente, a tenere ben presente il rischio che possa accadere l'irreparabile, ciò che nessun padre e nessuna madre vorrebbero succedesse al proprio figlio, cìò che un adolescente non riesce neppure a immaginare, la vita a perdere di qualcuno, la propria esistenza gettata in pasto a una cella lontana dalla propria famiglia.
Gianfranco Pignatelli - 22-02-2010
Uomini in comodato d'uso. Appartengono a questa categoria quelli di Silvio. Morale, reputazione e dignità date in gestione al loro padrone. Lui nomina, gratifica, santifica. Oppure protegge, giustifica e assolve. Capita così che, se ti dimostri più vorace che capace, arriva lui. Da indagato, vai bene, da imputato meglio. Perseguitato, prima che giudicato. Condonato o amnistiato, prima che condannato. Tutto grazie a lui. Se sei suo, saranno tue immunità e impunità. Silvio arringa come un tribuno, ma guai a pretendere un contraddittorio.
Vittoria Menga - 22-02-2010
Parla solo se interrogato: una volta questa frase era considerata il paradigma dell'autoritarismo scolastico e dell'antidemocrazia. Vecchi tempi, che nessuno può rimpiangere. Ma il «nuovo» che avanza non si può dire che allarghi il cuore. Oggi la nuova religione è l'aziendalese, che recita così: non tematizzare un problema, se prima non hai trovato la soluzione. I managers non hanno tempo da perdere con inutili seghe mentali. Il pensiero critico e problematico fa perdere tempo. Vuoi essere disfattista e ripiegato su te stesso? Continua a piangerti addosso.
Valerio Pensabene - 20-02-2010
Da quando il Ministero dell'istruzione ha deciso di sostituire all' Educazione (degli adulti) l'istruzione (degli adulti) senza nessun fondamento epistemologico e contro ogni sensato principio pedagogico, il settore annaspa nell'incertezza più assoluta.
Gli operatori, che peraltro continuano con la solita abnegazione a svolgere il loro lavoro faticoso e disagiato, hanno visto sfilacciarsi progressivamente il tessuto di un sistema che è abortito poco dopo l'annuncio della sua gestazione...
Vincenzo Andraous - 20-02-2010
...ma sul problema vero dell'uso e abuso, della accessibilità ad ogni angolo di strada, facciamo come gli struzzi, e affermiamo di non conoscerne il dramma, mentre ognuno di noi, adulti-genitori-educatori, potrebbe scrivere un trattato sul pericolo che ne deriva e affonda gli artigli sulla carne dei nostri figli.
Giuseppe Aragno - 20-02-2010
La scuola pubblica affonda e, prima del "che fare?", occorrerà per un momento chiedersi il perché. Prima dei "numeri" e della loro analisi, il contesto ideologico. E, per favore, nessun sorriso scettico. C'è, esiste. Al di là dello sbandierato rifiuto delle "ideologie", è sotto i nostri occhi. La riduzione pregiudiziale a "ciarpame ideologico" dei valori di riferimento su cui trovò fondamento l'edificio repubblicano nella transizione dal fascismo alla Repubblica è il brodo di coltura da cui nasce la "democrazia autoritaria": il rifiuto delle ideologie è, di per sé, un'ideologia e, a ben vedere, la peggiore di tutte, perché non criminalizza la degenerazione di principi ideali nella loro realizzazione concreta - questa sì, a rigor di logica, ideologica - ma pone sotto accusa direttamente i principi.
Laura Alberico - 18-02-2010
Ad uso e consumo la televisione ci offre ogni anno lo spettacolo del Grande fratello. L'occhio indiscreto della telecamera cattura e amplifica le "naturali" attitudini dei partecipanti: esternazioni e imprecazioni, discussioni e aggressività a buon mercato. E ogni anno lo scenario diventa più greve e inutile nella sua totale mancanza di stimoli positivi per il pubblico giovane, abituato ormai ad assorbire modelli e copioni da riprodurre inconsapevolmente nella vita reale. Si parla spesso e forse troppo della preoccupante mancanza di valori dei giovani, della loro superficialità e aggressività senza ragione. Notizie che fanno scalpore ma che subito vengono messe nel dimenticatoio perchè dopo le parole mancano i fatti.
Claudia Fanti - 18-02-2010
...Noi viaggiamo sempre e costantemente al ritmo dell'autocorrezione, mentre chi detiene il potere percorre la strada dell'arroganza, dei tagli alla scuola statale, del totale disinteresse verso i figli comuni di gente comune...
Quei bambini e quelle bambine con i loro cappottini dentro le aule fredde sembrano sfortunati e indifesi, eppure cresceranno in modo tale che nulla li fermerà come successe un giorno non troppo lontano ai nostri nonni e alle nostre nonne ormai defunti: decisero di alzare la testa dopo tanto penare, molti di loro autodidatti, arrabbiati, confusi, eppure consci che la loro umanità, i loro corpi avevano diritto a un senso, e quel senso glielo diedero essi stessi con la resistenza, con l'orgoglio, con la potenza del loro pensiero che si fece politica alta e applicata a una nuova società...
Amanda Cossovel - 16-02-2010
Trovo davvero incomprensibile e deprimente questo silenzio dei media, nessuno escluso a parte quale sito internet del settore, in merito della riduzione degli insegnamenti del diritto e dell'economia nella scuola superiore italiana.
L'opinione pubblica in questi giorni si è concentrata sui tagli orari subiti da altre discipline ma si sta ignorando, mi chiedo se volutamente, il destino subito dalle materie giuridico-economiche che, in seguito alla riforma Gelmini, saranno insegnate solamente nei bienni delle scuole tecniche e professionali e in alcuni trienni delle medesime scuole, mentre fino ad oggi in quasi tutti i trienni degli isituti tecnici tali insegnamenti non erano mai stati eliminati.
ScuolaOggi - 16-02-2010
La scorsa settimana il Governo ha dato risposta ad un'interrogazione parlamentare presentata in Commissione in data 13 gennaio 2010 e ad un 'interpellanza urgente illustrata in aula l'11 febbraio 2010, ambedue elaborate dal Gruppo PD della Commissione Cultura della Camera.

Entrambi gli atti esprimono precise osservazioni e fondate preoccupazioni in merito ai pesanti tagli apportati ai fondi destinati alla pubblica istruzione e alle gravi riduzioni di risorse finanziarie comunicate dalla circolare n. 9537 del 14 dicembre 2009 a ciascun istituto scolastico per la predisposizione del programma annuale relativo all'anno 2010, circolare con la quale tra l'altro, vengono fornite indicazioni normative contabili di bilancio vincolanti per gli stessi istituti scolastici.
Gianfranco Pignatelli - 15-02-2010
In Italia protezione sa di racket e prostituzione, di pizzo e pizzi, cioè tangenti e merletti. Di organizzazioni che hanno poco di civile e tanto, ma proprio tanto, della piovra. Quella che infiltra tentacoli ovunque e arraffa tutto con le sue ventose. Ha l'attivismo degli avvoltoi, sempre pronti a sciacallare su ogni sventura nazionale. Duttile, tempestiva e spavalda quanto solo le mafie italiche sanno essere. Fa suo il modello imprenditoriale nostrano, quello parassitario che succhia soldi allo Stato e specula anche sulla caritatevole consuetudine all'obolo dei nostri connazionali.
Lucio Garofalo - 15-02-2010
Così come gli antichi greci si occupavano liberamente e amabilmente di politica, filosofia, poesia e belle arti, godendo dei piaceri concessi dalla vita, essendo esonerati dal lavoro manuale svolto dagli schiavi, parimenti gli uomini e le donne del mondo odierno potrebbero dedicarsi alle piacevoli attività del corpo e dello spirito, affrancandosi finalmente dal tempo di lavoro assegnato alle macchine e condotto grazie ai processi di automazione ed informatizzazione della produzione dei beni di consumo.
Giocondo Talamonti - 13-02-2010
Nell'imminenza della festa di S. Valentino si ritiene opportuno richiamare l'attenzione di tutti su una celebrazione che assume, nella dimensione urbana, la volontà e il senso di interrogarsi su il sentimento dell'Amore in un mondo in cui, troppo spesso, prevalgono individualismi ed egoismi.
Al di là del sicuro legame che contrassegna l'innamoramento tra due persone, la riflessione si sposta sul significato autentico della parola "Amore" che, come ricordato nel corso della presentazione delle manifestazioni valentiniane, va ricondotto nell'ampio ambito delle relazioni che devono instaurarsi tra gli appartenenti di una più globale comunità.
Laura Alberico - 13-02-2010
Una vita povera quella in cui si consuma tutto, soprattutto i sentimenti e le emozioni. Si consumano parole velate di moralità e pregiudizio, di comprensione e immedesimazione per confondere ed anestetizzare verità e debolezze di una società al limite del collasso. Opinionisti in prima fila a confondere le acque, a spiegare i dubbi dell'animo con benevolenza ed empatia, ad indicare le strade possibili per risorgere dalla condizione di perdente.
Francesco Sola - 13-02-2010
Continuano a pervenire nelle sedi del sindacato SAB richieste di interventi con chiarimenti in merito alla formulazione delle graduatorie d'istituto per l'individuazione dei docenti e personale ATA soprannumerari per l'a.s. 2010/11.
Denunciamo l'illegittimità dell'operato di alcuni dirigenti scolastici che, noncuranti delle disposizioni contrattuali in merito, formulano le predette graduatorie prima della pubblicazione del contratto sulla mobilità che regolamenta modalità e termini per dette operazioni incidenti, profondamente, sulle posizioni giuridiche dei soprannumerari.
Vincenzo Andraous - 13-02-2010
Ancora uomini a morire, ancora giovani a cadere, numeri che si accatastano in una fossa comune, dove la somma dei cadaveri non crea che qualche fastidio passeggero, usato per non concedere spazio alla pietà.
In carcere si muore, è una continua discesa all'inferno, forse non è più praticabile alcuna osservazione e trattamento del recluso, alcun progetto di ricostruzione interiore, se non fosse per l'eroicità di qualche Direttore, Agente, Operatore penitenziario.
Mi tornano in mente le parole di un grande poeta: la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.
Giocondo Talamonti - 12-02-2010
Abete intende, giustamente, punire chi bestemmia in campo riattivando la prova moviola, dimenticando che la punizione non modificherà atteggiamenti analoghi in futuro. Ancora una volta, si fa finta di ignorare che il problema risiede nella carenza educativa di famiglie, scuola e società, e che quelle intemperanze sono sintomi di violenza, di sopraffazione e che si è persa l'abitudine a controllare civilmente il dissenso e la propria opposizione. Che ci si deve aspettare, d'altronde, dalle manifestazioni di opinioni personali da contrapporre a quelle degli altri se giornalmente in televisione si assiste al turpiloquio, all'offesa continua, alla volgarità becera di sopraffare l'interlocutore alzando la voce?
Giuseppe Aragno - 12-02-2010
Il giudizio è secco e non ammette repliche: gli insegnanti che rifiutano di celebrare la giornata delle Foibe sono inadeguati. Lo afferma Giorgia Meloni, 33 anni spesi sui libri e donna di indiscussa cultura ... L'attacco del ministro non entra nel merito della libertà d'insegnamento ... a leggerlo però onestamente, si sente lontano un miglio che tende semplicemente a riaffermare un principio: "di fronte a una legge nazionale che esiste ed è stata votata dal parlamento", gli insegnanti e i dirigenti "che si rifiutano [...] sono francamente inadeguati". Il fatto è che, affermato un principio, è necessario avere l'onestà intellettuale per ricavarne le conseguenze ...
Francesco Mele - 12-02-2010
Le opzioni alternative all'insegnamento della religione cattolica hanno fondi cospicui per ogni regione e per ogni ordine di scuola. Il diritto deve, e può, essere garantito a tutti coloro che le scelgono.

Grazie al prezioso contributo di Antonia Sani e di Osvaldo Roman, sono riuscito finalmente a trovare la fonte normativa che dimostra che lo Stato, ad ogni finanziaria, stanzia una somma consistente per ogni Ufficio Scolastico Regionale e al suo interno per ogni ordine di scuola (materne, elementari, medie, superiori) per finanziare.....
Mario Piatti - 11-02-2010
Con l'emanazione del Regolamento recante "Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo didattico dei licei ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133", si prende atto che:

- "Musica", intesa come disciplina di studio e come esperienza formativa, viene bandita dal curricolo formativo di tutti gli studenti delle scuole secondarie superiori ... Alcuni insegnamenti musicali vengono relegati tra gli "Insegnamenti attivabili sulla base del Piano dell'Offerta Formativa nei limiti del contingente di organico assegnato all'istituzione scolastica"...

- Viene attivato il "Liceo musicale e coreutico", ma nel limite di 40 sezioni musicali e 10 coreutiche su tutto il territorio nazionale, come a dire circa un migliaio di possibili studenti sparsi non si sa bene ancora in quali sedi, e comunque attivate in "convenzione" con i Conservatori di musica, ovviamente senza oneri aggiuntivi per le Istituzioni: cioè a dire, a costo zero. Ma chi paga allora?
A questo punto lancio una proposta che, se si vuole, si potrebbe qualificare di "disobbedienza civile"...
Silvia Minardi - 08-02-2010
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 4 febbraio 2010 la (non) riforma delle scuole superiori che prende avvio dal prossimo anno scolastico. Nei mesi scorsi, quando la rete ci consegnava versioni anche molto diverse tra loro sulle ipotesi di riforma, lend aveva messo in evidenza l'azione di propaganda del ministro che non solo elimina dal curricolo obbligatorio l'insegnamento della seconda lingua straniera, ma indebolisce anche l'insegnamento della lingua inglese.

Ieri, però, dalla propaganda sulle lingue nelle ipotesi di riforma siamo passati alle bugie. Infatti con l'approvazione della riforma si parla - anche su molti organi di stampa - di un potenziamento dell'insegnamento delle lingue straniere nella riforma delle superiori.

Così non è.
Franco Labella - 08-02-2010
Il 4 febbraio, in occasione della conferenza stampa di presentazione del riordino, dal prossimo anno scolastico, delle scuole superiori italiane il Ministro Gelmini ha parlato di svolta epocale ed il presidente del Consiglio ha affermato che il riordino è il frutto di un ampio confronto con il mondo della scuola.

Il 5 febbraio, senza alcun preavviso e senza alcuna motivazione, sono stati oscurati tutti i Forum presenti sul sito istituzionale di Indire raccolti in un thread intitolato "Conosci e commenta la Riforma".
Giuseppe Aragno - 06-02-2010
Come ad ogni regime, anche la nascente "democrazia autoritaria" è alle prese con la costruzione del consenso e il tema vitale della gestione dell'informazione. Al confronto, tuttavia, e occorre dirlo, il "fascismo classico" ebbe un compito tutto sommato semplice: imbavagliare socialisti, anarchici e comunisti e piegare gli strumenti della comunicazione di massa al ferreo controllo dell'apparato. E' vero, inizialmente ci fu anche una contrapposizione fra la maschera "legalitaria" del "mussolinismo" e lo squadrismo "rivoluzionario" e "movimentista", ma la frattura fu presto composta e, in ogni caso, non si trattò di una questione "strutturale".
Tavolo Regionale Toscano - 04-02-2010
Nel prossimo quinquennio il ruolo delle Regioni per la scuola sarà molto importante sia per quanto concerne le funzioni che spetteranno alle Regioni sia per il ruolo politico che la Regione in ogni caso potrà svolgere rispetto alla politica scolastica nazionale.
Il nuovo attacco alla scuola statale riguarda la regionalizzazione del reclutamento degli insegnanti, della contrattazione sindacale e il progressivo ingresso dei privati nel mondo della scuola (DDL Aprea). La regione nonostante la possibile tentazione ad esercitare poteri sostitutivi rispetto a quelli che lo Stato ha svolto fin'ora dovrà continuare, in accordo con i principi costituzionali e per la difesa degli organi collegiali come organi di autogoverno dell'istituzione scolastica , a svolgere un ruolo politico attivo a sostegno del carattere pubblico e statale della scuola italiana.
Oliver - 04-02-2010
La scuola è diventata in alcuni anni l'ambito lavorativo più precario in assoluto, nonostante tutto i mass media rivolgono l'attenzione al processo breve o altre faccende del "padrone d'Italia", tutti proni ma anche incapaci di immaginarsi in una società che a lungo andare si ritorcerà contro tutti.
La mancanza di soldi non permette in alcuni casi di poter svolgere percorsi didattici semplici come piantare semi utilizzando l'ovatta, i soli per comperarla li ha tirati fuori l'insegnante.
Nella mia scuola il pianoforte è stato acquistato da incassi che i genitori hanno fatto con diverse feste come pure i soldi per le cartucce delle stampanti.
Siamo in un baratro...
G. Muto - 03-02-2010
Con la riforma dei "Licei" la maxisperimentazione di Liceo Classico "Europeo" attuata presso i Convitti Nazionali dal 1993 ... che fine farà ... gradirei ricevere informazioni.
Elena Carlomagno - 02-02-2010
E' datato 29 gennaio 2010 il provvedimento del Tar di Basilicata che nega a due bambine disabili frequentanti la scuola primaria nel comune di Lauria, la sospensiva dell'atto che assegna loro l'insegnante di sostegno per sole 13 ore settimanali, a fronte della richiesta di 22 ore fatta dalla AUSL competente, in base alle patologie riscontrate nei due rispettivi casi. Tale diniego è simile ad altri provvedimenti emessi dal tribunale amministrativo regionale avverso i ricorsi presentati dalle famiglie di bambini diversamente abili, di tutte le aree della regione, contro il taglio del sostegno scolastico, (alcune delle quali, in vero, a seguito di ricorso al Consiglio di Stato avrebbero visto ribaltata la sentenza del Tar di Basilicata)...
...Su un caso analogo il Tar del Lazio, in questi giorni, in maniera contraria si pronuncia a favore di un minore residente a Firenze affermando "sufficienti profili di fondatezza nella parte in cui si lamenta che l'amministrazione nell'assegnare al minore di cui trattasi l'insegnante di sostegno per n. 14 ore, anziché 22, non abbia considerato la particolare gravità".

Maurizio Tirittico - 02-02-2010
Chi non sa che cosa sia! Geografia sì, geografia no, geografia così così! Se ne sta discutendo in questi giorni e non so quanto a proposito! Resta o non resta nei programmi di studio? Ma! Facciamo un po' d'ordine. Ci sono due questioni di fondo da cui occorre partire. La prima riguarda la geografia come "materia" di studio scolastico, perché di questo si sta oggi discutendo, non la geografia in quanto "disciplina", che attiene a settori di ricerca avanzati che con la scuola poco o nulla hanno a che fare. La seconda questione riguarda le strategie e le modalità con cui un soggetto in età evolutiva cresce, si sviluppa e apprende, interiorizza le dinamiche spaziali, interagisce con esse e le utilizza ai fini della sua personale "sopravvivenza" nell'ambiente vicino/lontano in cui si trova ad operare e a vivere.
Coordinamento Presidenti Circolo e Istituto Bologna - 02-02-2010
Il nostro Coordinamento, riunitosi il 25 gennaio 2010 per discutere delle modalità di formazione del Programma annuale 2010 che dovrà essere approvato entro il 15 febbraio 2010, ha sottolineato la grave situazione economica in cui versano tutti gli istituti, con crediti verso il MIUR che superano i 100.000 euro e con punte oltre i 300.000 euro. Crediti dovuti a somme stanziate e mai versate dal Ministero fin dal 2005 e imputabili soprattutto alla mancata copertura finanziaria delle ore di supplenza effettuate. Situazione creditoria che ha avuto gravi ripercussioni sulla gestione delle supplenze brevi anche nel corrente anno scolastico...
Si aggiunga a questa situazione la nota della Direzione Generale del MIUR del 14 dicembre 2009, pervenuta alle scuole il 22 dicembre a ridosso del periodo di chiusura per le festività natalizie, che contiene istruzioni su come costruire il Programma annuale e che ha creato confusione e sconcerto in tutte le componenti che debbono intervenire nella sua stesura e approvazione.
Giuseppe Aragno - 30-01-2010
Con lo "sviluppo", Franco Meledandri s'era fatto alto e macilento. Un giunco dagli occhi azzurri, mutevoli e profondi, che rubavano i colori del cielo fino a quando dal fondo del petto non saliva improvvisa l'amara dolcezza della malinconia. Gli occhi si facevano allora specchio dell'animo e il cielo diventava grigio. Franco conosceva poco del mondo, perché poco gli aveva dato la vita. Il padre non sapeva chi fosse e la madre s'era spezzata la schiena per non fargli mancare l'indispensabile. Al vico Candelora l'estate era stata un morire di caldo nella luce opaca e sudata e nell'aria appestata dai rifiuti marciti. L'inverno, uno stillicidio d'umido nel buio. Quando la madre se n'era andata tra i santi che aveva pregato senza speranza, un parente che non conosceva, ricco e maligno quanto può esserlo un borghese che ci tiene al buon nome, l'aveva sistemato per procura dai Salesiani, sul dosso della Doganella, tra il vecchio e diroccato cimitero israelita e l'inutile pompa delle monumentali tombe degli "uomini illustri".
Giovanni Cocchi - 30-01-2010
Facciamo due conti.

Alle elementari passerà da 32-33 ore a 27, cioè -5x35 settimanex 5 anni=- 875ore.

Alle medie da 33 a 30, cioè -3x35 settimane x 3 anni= - 315

Alle superiori, prendendo un taglio "medio" (ma è quasi sempre superiore) di 4 ore settimanalix35 settimanex5anni= - 700 ore

Ora, sommando le ore (875+315+700=1890) e dividendole per 30 ore settimanali si ottengono -63 settimane, cioè quasi due anni in meno di scuola, d'istruzione, di formazione, di socializzazione, di costruzione di sè, di professionalità, di chances per il futuro e chi più ne ha più ne metta.
Franco Labella - 30-01-2010
c'è la necessità del riordino e si decide che le Discipline giuridiche ed economiche non rientrano nel core curriculum.
Ma, in realtà, come ha acutamente osservato Tiziana Pedrizzi qualche tempo fa, su Sussidiario.net , non c'è stata in Italia alcuna discussione sul core curriculum.
C'è stata la decisione, non motivata da altro che da nobili ragioni di tagli alle spese (sic), di ridurre a 30 ore l'orario settimanale massimo "sopportabile" dagli studenti italiani del 2000.
Il riferimento di D'Avolio a 30 come monte ore adeguato , però, è pure sbagliato perché , per il biennio (e la disciplina "Diritto ed Economia" nei Brocca lì viene insegnata) le ore settimanali non sono 30 (quelle originariamente previste) bensì 27.
Sarà perché il cervello dei quindicenni è meno "capiente" di quello dei diciassettenni, che si è arrivati a questa importante determinazione?
Lorenzo Picunio - 30-01-2010
"Obiettivo di Lisbona" è l'80% di diplomati entro il 2020. Questo 80% di diplomati sarà all'interno dai nati nel 2002, 2003 (cioè i bambini che sono oggi in prima e seconda elementare) ed oltre. Questo significa che occorre - oggi, non domani - un formidabile piano di investimenti per la scuola pubblica. Esattamente il contrario di quello che il ministro Gelmini ha intenzione di fare.
Infatti: alle scuole viene tolto - decisione di poche settimane fa - circa metà del fondo per il finanziamento comprendente voci quali le supplenze, le pulizie, il materiale didattico. Naturalmente il tema più significativo è quello delle supplenze...
Cip Campania - 29-01-2010
è di questi giorni l'ampio risalto data alla notizia della collega insegnante di Taranto che andrà in pensione a sessantuno anni, anche lei da precaria, alla quale voglio esprimere la mia solidarietà e comprensione poiché ho sessantanove anni e rischio anch'io, l'anno prossimo, di andare in pensione da precario a settanta anni (dico 70 anni!) di età
Brevemente la mia storia da "eterno precario" è questa.
Lucio Garofalo - 28-01-2010
La posizione contraria al sionismo non può essere confusa, se non in malafede, con l'antisemitismo, tantomeno con il negazionismo. Bisogna condannare qualsiasi manifestazione razzista, contrastare ogni insorgenza neonazista, rigettare le opinioni che tendono a separare gli uomini e i popoli in "superiori" e "inferiori". Proprio per tali ragioni ritengo che l'assunzione del sionismo come fondamento dello Stato israeliano abbia condotto a politiche aggressive e persecutorie verso i popoli confinanti e soprattutto verso i legittimi abitanti della Palestina, gli Arabi Palestinesi.
Coordinamento Presidenti Circolo e Istituto Bologna - 27-01-2010
Nelle nostre scuole accade sempre più frequentemente che in caso di malattia dell'insegnante i bambini ed i ragazzi vengano divisi, distribuiti e "parcheggiati in altre classi", inficiando così il diritto allo studio previsto dalla Costituzione ed in molti casi anche andando contro le condizioni di sicurezza stabilite per legge. Tale "soluzione" non è mai stata prevista da nessuna legge o circolare, e del resto non potrebbe essere altrimenti ... I nostri Dirigenti scolastici, con cui volentieri e volontariamente collaboriamo al governo della scuola, ci hanno fatto "informalmente" capire di essere costretti a ricorrere a tale "necessità" perché fortemente preoccupati dell'esposizione finanziaria degli Istituti che non sarebbero in molti casi più in grado di garantire l'effettivo pagamento in caso di nomina dei supplenti necessari.
Giulio Cesare Viva - 26-01-2010
Il Parlamento italiano, in questi primi giorni del 2010, sembra ondeggiare tra esigenze di recupero del proprio primato politico e morale e interventi poco popolari ma necessari per raddrizzare la baracca Italia. Maggioranza e minoranza da tempo si fronteggiano stupidamente cercando di non essere travolte dagli agguati dei massimalismi politici, degli integralismi religiosi, del giustizialismo chiuso, della rabbia degli ultimi e del qualunquismo strisciante, dall' esasperato campanilismo e dalle utopie dei senza se e senza ma. Tutti i gruppi hanno difficoltà nel fare scelte coerenti con i programmi dichiarati e sembrano essere come dadi che, dopo essere stati agitati in un bicchiere, sono improvvisamente rovesciati su un tavolo mostrando, a caso, una delle sei faccia che spesso non è quella necessaria per vincere la posta in gioco.
Omero Sala - 26-01-2010
Nel giorno della memoria voglio ricordare quelli che sono stati inghiottiti dal nulla, quelli che sono scomparsi insieme a tutte le persone che li amavano, quelli cancellati dalla terra insieme alla loro casa e al loro villaggio, quelli che nessuno a pianto mai perché chi li poteva piangere è stato con loro eliminato.
Io riservo il mio pensiero e la mia commiserazione a chi ha avuto illacrimata sepoltura. E ricordo e piango oggi quel povero cristo che, vedendosi morire, sapeva già che nessuno mai lo avrebbe pianto o ricordato.
Patrizia Cau - 25-01-2010
Sono un'insegnante di scuola dell'infanzia statale di Genova.

A tutt'oggi non sono ancora arrivati i finanziamenti per il materiale didattico di consumo e di modesta entità per le scuole dell'infanzia.

All'inizio la nostra Dirigente amministrativa ci aveva detto che forse sarebbe arrivato il 50% rispetto ai soliti finanziamenti programmati e destinati per tutte le scuole dal lontano 1968, attualmente nemmeno del 50 % si sa nulla.
Riccardo Ghinelli - 25-01-2010
Mia moglie dice che nella scuola le donne sono pagate come gli uomini.

Per me non è vero.

Sono gli insegnanti che sono pagati come le donne.

Maria Teresa di Palma - 25-01-2010
Vorrei segnalare l'appello per il mantenimento delle ore di insegnamento della geografia nella Scuola secondaria superiore, che la riforma ormai in dirittura d'arrivo vorrebbe cancellare in molti casi e negli altri diminuire fortemente.
Non si tratta di una questione "corporativa", ma necessaria nell'ottica di una educazione alla cittadinanza in tempi di globalizzazione.
Doriana Goracci - 23-01-2010
Quanto leggerete e vedrete quì di seguito mi è stato inviato con preghiera di diffusione da Federico Mastrogiovanni (news e foto fresche del 22 gennaio, certo non come un servizio Tv Rai e/o Mediatrade) di cui nei giorni e nei mesi scorsi vi ho già scritto e ringrazio quanti hanno dato spazio anche a questa informazione, quasi scavo archeogiornalistico, dalle Macerie.
Franco Buccino - 22-01-2010
La pervicacia del ministro Gelmini a voler introdurre la cosiddetta riforma dal prossimo anno scolastico ci costringe a tornare su un argomento che pensavamo bell´e archiviato: le iscrizioni alla scuola di secondo grado. L´altro giorno un´amica mi ha chiesto perché non ci fosse sul sito del mio liceo la presentazione dell´offerta formativa per il prossimo anno, come l´ha vista altrove. Ho provato a dirle che noi non sappiamo ancora che cosa scrivere e che chi presenta l´offerta che non c´è supera il limite della spregiudicatezza nel volersi accaparrare alunni. E pensare che il tempo in più per le iscrizioni spostate in avanti doveva servire per approfondire i contenuti della riforma; sta servendo invece per far crescere l´incertezza e il disorientamento nelle scuole, negli insegnanti, nelle famiglie.
Maurizio Tirittico - 22-01-2010
Una sollecitazione per pensare insieme ed insieme operare, sul campo della ricerca da un lato, su quello della scuola dall'altro, con tutti gli opportuni scambi di esperienze e di riflessioni.
Il problema della lingua oggi non va assolutamente posto con i criteri di un tempo, quando esisteva un modello a cui tutti i parlanti/scriventi dovevano attingere; è il modello stesso che va messo in discussione per renderlo flessibile a certe istanze che vengono "dal basso" - se si può dir così - e che costituiscono interessanti segnali per un rinnovamento complessivo della comunicazione linguistica.
Maurizio Tiriticco - 21-01-2010
Oppure negro! Possiamo anche giocare con le parole! La nostra lingua è ricca e tollerante! Ma andiamo alla sostanza! Purché non arrivi prima Spartaco! Non so che cosa accadrà da qui ad una ventina d'anni quando i nuovi schiavi, neri o negri o gialli che siano, od anche... abbronzati, filtrando attraverso le maglie strappate delle mille leggi Bossi-Fini che verranno e che serviranno a ben poco, costituiranno una sonora maggioranza! Ci saranno ancora caporali schiavisti, immemori pronipoti di quegli "schiavi" che un Di Vittorio condusse al riscatto umano e sociale? La nemesi storica spesso è crudele e non vorrei che i nostri nipoti si trovassero domani o posdomani di fronte a realtà difficili da gestire!
Claudia Fanti - 21-01-2010
Maestro/a unico (prevalente?), tagli e limitazioni di spazi o tempo non fanno riforme, bensì cadaveri di potenzialità, morte della passione-ragione, uccisione della motivazione, isterilimento di metodi, didattica, pedagogia...Nascono invece gli individualismi dei primi della classe fra alunni e alunne, fra docenti e docenti, fra dirigenti e dirigenti...Rinasce quella cosa antica del fare e rifare le stesse cose rassicuranti di un tempo, portandosi i vecchi quaderni degli anni precedenti da casa per timore di non portare a termine il "programma", il quale, tra l'altro, non è neppure più un programma, esso rimane il fantasma di ciò che eravamo a cui si corre costantemente ad aggrapparsi nei periodi di oscurantismo, perché si sa, l'essere umano, in genere, se non stimolato da politiche avanzate, tende a essere conservatore...per sopravvivere con meno problemi possibili!
Vincenzo Andraous - 20-01-2010
Sfogliando un quotidiano ho letto di Frà Beppe Prioli, meglio conosciuto come Fratello Lupo, e della sua opera di bene instancabile, di fatica e sacrificio in dono ai più poveri, agli ultimi, gli invisibili.
La sua è storia che va avanti da quattro decenni, e non credo avrà mai fine, perché sono molti gli uomini che ha contaminato con la sua fede e passione per una nuova cultura della legalità, della giustizia, del perdono che possono e devono andare incontro a tutti, innocenti e colpevoli.
Dirigenza IPSIA Terni - 19-01-2010
In occasione della giornata commemorativa dello Shoah (27 Gennaio 2010 "Giornata della Memoria"), l'IIS "Allievi-Pertini", nella persuasione che non esiste crescita sociale disgiunta dalla storia, ha in animo di organizzare una serie di iniziative da attuare nel corso della settimana di pertinenza.
Lucio Garofalo - 19-01-2010
Nel caso odierno, la fuoriuscita dalla crisi è possibile solo attraverso la fuoriuscita definitiva e totale dal sistema capitalistico. Ovviamente tale prospettiva, sempre meno teorica e sempre più realistica, turba non poco i capitalisti e i loro servi. Per arginare l'esplosione di rivolte, sommosse e conflitti sociali come quelli a cui stiamo assistendo ovunque nel mondo, i capitalisti invocheranno l'adozione di soluzioni politiche, magari estreme, di segno apertamente autoritario e reazionario (stile nazifascismo in versione aggiornata, per intenderci), e che sul versante propriamente economico potranno condurre ad una nuova, pericolosa corsa al riarmo e, di conseguenza, ad uno sbocco bellico imperialistico, ad un lungo periodo di guerre sanguinose su scala internazionale.
Giuseppe Aragno - 19-01-2010
Dopo quattro ore di discussione, nessuno dei presenti avrebbe saputo dire da che parte sarebbe finita la maggioranza del Consiglio di classe. Eppure sarebbero stati loro a decidere, i componenti del disorientato e ormai disgregato "organo di democrazia dal basso", come ci teneva a chiamarlo con incredibile faccia tosta Vincenzina Balina, una dirigente scolastica prepotente e autoritaria come non s'era mai visto nella scuola italiana.
"Muro contro muro", c'era poco da sperare e, in un sussulto di orgoglio, "matematica e scienze" - al secolo Maria Teresa Scacco - l'aveva detto alla preside fuori dai denti, guardandola negli occhi con tono involontariamente allusivo:
- "L'andamento dei lavori del Consiglio incarna alla perfezione il frutto malato d'un matrimonio incestuoso. Lei lo sa bene, preside. Un nanerottolo deforme...".
Corrado Mauceri - 18-01-2010
Il Ministro Tremonti "ha programmato sulla mensilità di maggio 2010, le necessarie implementazioni per il calcolo degli aumenti biennali spettanti agli insegnanti di religione anche sulla voce IIS a decorrere dal 1 gennaio 2003"
Tradotto in concreto significa che in maggio gli insegnanti di religione si troveranno un bel regalo da parte del Governo che, secondo le stime sindacali, può ammontare per gli arretrati a circa mille- duemila Euro con un aumento mensile di circa 220 euro lordi.
Ma come si diventa Insegnanti di religione cattolica?
Vincenzo Andraous - 16-01-2010
Occorre parlare ai più giovani, con i loro mondi provocatoriamente chiusi in scatole cinesi, nei miti e nei simboli che tramandano desideri tribali, e uccidono le stesse emozioni, travisando il bisogno di non subordinare mai le passioni alle regole, truccando lo scontro culturale e intimo della trasgressione, per andare rovinosamente a sbattere nella "cultura" dei rischi più estremi.
E' sempre utile stare ad ascoltare quelli che guardano alla vita con occhi smarriti nel tentativo di viverla, e con quegli altri che nella follia lucida tentano di dominarla, inconsapevoli di esserne diventati miseramente schiavi.
La Redazione del Phenomenology Lab - 16-01-2010
Un pericolo grande minaccia in questo momento la nostra comunità nazionale. Se ci arrischiamo a denunciarlo pubblicamente, in un modo e con mezzi che non sono quelli del nostro mestiere - e cioè la ricerca, la formazione e l'informazione - è perché non ci pare che ce ne sia ancora sufficiente consapevolezza. Scorgiamo segni di questo pericolo in alcune dichiarazioni pubbliche di esponenti politici, in particolare quelle che urtano manifestamente contro alcuni articoli della nostra Costituzione. Fin dal 1988 la Corte costituzionale ha detto in modo netto che "i principi supremi" della Carta non possono essere "sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale" e che i diritti inviolabili dell'uomo non sono "sopprimibili neanche dalla maggioranza e neanche dalla unanimità dei consociati" perché "patrimonio irretrattabile della persona umana". Ignorare questi principi è rischiare la distruzione degli elementari presupposti etici o pre-politici di uno Stato di diritto.
Giocondo Talamonti - 16-01-2010
Ingredienti di qualità non bastano a fare un buon piatto. Se si trascurano temperature e tempi di cottura si rischia di cucinare un 'pancotto' o di preparare un 'tizzone'. Allo stesso modo, non è sufficiente saper giocare al calcio per diventare automaticamente campioni; il carattere, la serietà sportiva, l'impegno, la continuità, sono elementi indispensabili a chiunque, avendo le doti di base, intende fare una professione della sua disposizione innata. La storia del pallone è piena di esempi negativi. I meno giovani ricorderanno Nicolè, centravanti juventino dalle mille promesse, ma anche tanti altri scomparsi dal panorama calcistico prima ancora di diventarne protagonisti. Ammoniva Franco Lelli nel suo libro "Voglio fare il calciatore" (Ed. Tagete, Viterbo) che "entrare nel mondo del calcio non è come imboccare un'autostrada, dove è sufficiente seguire le indicazioni per arrivare a destinazione". Sono ben altre le componenti che concorrono a delineare un campione.
Ilaria Ricciotti - 15-01-2010
Ho letto che diversi Docenti della 7/A "Arte della fotografia e della grafica pubblicitaria" hanno segnalato a più soggetti istituzionali la "paradossale situazione che si verrebbe a creare se non venissero apportate modifiche al regolamento previsto dal MPI" ...

Chiedo pertanto ai lettori di Fuoriregistro, specialmente a sindacalisti, docenti, presidi ed onorevoli che si faccia chiarezza su quanto esposto sopra...
Giuseppe Aragno - 14-01-2010
Prima o dopo, che conta? Siamo in anticipo, lo so, ma il ministro con la sua circolare sul trenta per cento merita una risposta meditata, che venga da noi, professori e studenti. Dovrebbe saperlo: la scuola che governa e non conosce segue un filo suo rosso che non sempre mette insieme l'ordine logico e quello cronologico. La scuola, voi lo sapete bene, è un po' "fuoriregistro". L'avvocato dovrà impararlo.
Non s'è ancora messo in moto il baraccone, ma siamo prigionieri di noi stessi e non potremo farne a meno. Per quanta rabbia potremo mostrare, quale che sia l'insofferenza che sapremo opporre, in qualche modo ci scoveranno, potete giurarci. In qualche modo ci faranno partecipare e dovremo ascoltarli.
Una piccola studentessa di quarta liceo - 13-01-2010
... E allora, voi che avete i mezzi per comunicarlo alla gente, urlatelo al mondo, che così non va! Che bisogna cambiare. Che non si può semplicemente lasciare che la realtà scorra, fregandocene. Aprite gli occhi, perché stiamo sbagliando, e ci perdiamo la vita. Aprite il cuore, perché queste cose non succedano mai più. Credo che sarebbe una cosa utile e importante, che riflettessimo un po'. Anche se a dirlo sono solo io, una piccola studentessa di quarta liceo.
Maurizio Tirittico - 12-01-2010
Siamo in molti a non riconoscerci più nel sistema di istruzione che questo governo sta costruendo, barattandolo come riordino, e nello stesso assetto sociale che viene via via modellato: l'esaltazione del fai da te, del lento tramonto non solo dello Stato sociale e solidale, ma anche dei principi fondanti nella nostra Carta costituzionale. Per mezzo secolo ci siamo ispirati a questi principi e abbiamo operato in ogni settore del pubblico, dal lavoro all'economia, alla scuola, all'amministrazione, nella direzione della valorizzazione della persona in quanto tale nonché in quanto cittadino autonomo e responsabile nei suoi rapporti con gli altri: il tutto per consolidare giorno dopo giorno quella democrazia autentica che nel nostro Paese è sempre stata carente!
Cosimo De Nitto - 12-01-2010
Il malthusianesimo è una dottrina economica che attribuisce principalmente alla pressione demografica la diffusione della povertà e della fame in molte aree della terra. Per evitare il deterioramento dell'ecosistema terrestre e l'impoverimento delle risorse naturali viene propugnato un energico controllo delle nascite.

Ora il principio malthusiano viene implementato anche in campo culturale e dell'educazione ad opera della Gelmini su mandato della Lega. Così appare ad una più attenta lettura della C.M. n. 2 del 08/01/2010 che ha per oggetto "Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana".
Corrado Mauceri - 11-01-2010

La raccomandazione della Ministra Gelmini ( in realtà la Circolare è firmata da un suo Direttore Generale) oltre ad essere rozza e discriminatoria, è anzitutto arbtraria.
Sarà opportuno ricordare alla Ministra Gelmini ( ma anche ai suoi funzionari !) che i criteri per la composizione e la formazione delle classi sono di competenza esclusiva degli organi di democrazia scolastica e cioè dei collegi dei docenti e dei consigli di istituto. L'art.10 del T.U. n. 247/94 stabilisce difatti che Il consiglio di circolo o di istituto indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi e l'art. 7 attribuisce al collegio dei docenti la competenza di formulare le specifiche proposte, tenendo conto di detti criteri generali.
Nessuna competenza ha in materia il Ministro.
Lorenzo Picunio - 09-01-2010
Il trattato di Lisbona prevede che entro il 2020 dovremo avere l'80% di diplomati.
Per arrivare a questo si tagliano - Circolare Ministeriale del 21 dicembre 2009, regalo di Natale - circa metà dei fondi destinati alle scuole per miglioramento dell'offerta formativa, supplenze, pulizie, funzionamento amministrativo e didattico.

Già le scuole soffrono del taglio del personale, già risentono dei tagli alle A.S.L. (si pensi al sostegno e alle accudienti) e agli enti locali, già le classi superano i 25 alunni.

Si risolve questa situazione?
Vincenzo Andraous - 09-01-2010
Corre l'anno 2010 e mi continua a colpire l'indifferenza, la disattenzione, con cui si prende atto che in carcere ci si ammazza a vent'anni, a quaranta, a sessanta, nel silenzio più colpevole, ma ciò non provoca alcun brivido, se non quello di prendere per il bavero l'intelligenza.
In questo bailamme di disegni sgangherati, di giustizia dell'ingiustizia, e di ingiustizia della giustizia, in questo abisso: alla prima curva non c'è più a fare da ponte l'uomo, ma lo spettro di una disumana accettazione.
Penso alla politica alta, penso agli uomini che la fanno, penso ai Caino come me che scontano la propria condanna, penso agli Abele dai silenzi protratti, e ricordo i tanti miliardi elargiti a parole nella vecchia legislatura, nella nuova, nella futura, per un progetto "intero", almeno così era stato promesso.
Forum Insegnanti - 09-01-2010
Caro viceministro, si vergogni! Lei è lì per rappresentare il popolo italiano e se un cittadino ha qualcosa da dire ha il dovere di ascoltarlo e soprattutto di non deridere e insultare i cittadini che espongono i problemi dovuti alla situazione a cui voi, classe dirigente, avete portato l'Italia.

Vogliamo consigliarle di ripetere bene la storia. Al popolo che protestava perchè non aveva pane, la regina Maria Antonietta rispose sprezzante: "Se non avete pane, mangiate brioche". Ebbene, poco dopo il popolo fece la rivoluzione e sappiamo tutti bene la fine che ha fatto la regina.

La precaria siciliana le dice che a Palermo non si trova lavoro neanche da shampista e lei, preso dalla sua retorica razzista anti-meridionale, risponde di andare a lavorare... facendo anche vergognose osservazioni sul suo essere "giovane e carina": per cosa?
Francesco Mele - 09-01-2010
Come Coordinamento dei CdI e CG della provincia di Modena abbiamo creato un gruppo su Facebook dal titolo: SCUOLE PUBBLICHE: BILANCI IN ROSSO .
Lo scopo è di fare informazione sfruttando tutti i mezzi che la rete mette a disposizione e coinvolgere più energie possibile in un percorso che se ha qualche speranza di riuscire è nel coinvolgimento responsabile di più gente possibile.

Vogliamo far conoscere le ragioni che ci hanno spinto a costituire il Coordinamento e provare a mettere in rete tutte la scuole della provincia.
Giuseppe Aragno - 08-01-2010
Tutte le chiacchiere possibili e - perché no? - gente che vuole crederci la trovi sempre e la fiera dei sogni fa voti e consensi: anche le chiacchiere impossibili. Purché non costi nulla, una vergogna si può far passare tranquillamente per "riforma".
Sorprendere chi ascolta e rompere gli schemi sono regole d'oro della pubblicità. In tema di scuola e lavoro l'avvocato Gelmini e il prof. Brunetta, ministri per caso, "piazzisti" per vocazione - absit inuria verbis e non se l'abbiano a male i venditori veri - stanno dando da tempo una dimostrazione di irripetibile bravura. Non c'è da spendere il becco d'un quattrino - Tremonti non consente - e lo sanno persino sulla luna, è questione d'umanità: se un centesimo c'è nel borsellino, tocca agli squattrinati della Marcegaglia. E allora che inventarsi per dare ad intendere che la scuola è in cima ai pensieri del piazzista? Il "merito", anzitutto.
Lucio Garofalo - 07-01-2010
Pochi giorni fa sono convolato felicemente a nozze, celebrate in chiesa con il rito misto.
Qualcuno mi ha chiesto, in modo ironico e provocatorio: "Un comunista che si sposa in chiesa?".

Per tale ragione ritengo giusto ed opportuno esporre le mie ragioni, provando a precisare la mia posizione rispetto alla scelta compiuta. Ebbene, chiarisco immediatamente che il sottoscritto si è sposato in chiesa in qualità di ateo dichiarato.
Infatti, io e la mia consorte abbiamo deciso e concordato con il parroco la formula del rito misto, la quale prevede la possibilità di contrarre matrimonio tra membri della chiesa cattolica apostolica romana ed esponenti di diverse confessioni religiose, non cattolici oppure non credenti ed atei come il sottoscritto, che siano battezzati o meno.
Maurizio Tirittico - 07-01-2010
La nostra Carta costituzionale - del resto una qualsiasi carta fondativa di un Paese e dei principi fondamentali che lo governano - non nasce dal nulla, ma da una lunga storia di lotte, sacrifici e, soprattutto, di ricerca! Ricerca che viene da lontano, da decenni, se non secoli, di lotte degli oppressi contro gli oppressori, una ricerca che si matura nelle concrete vicende degli uomini, che giorno dopo giorno fonda nuovi valori, costruisce o tenta di costruire una visione diversa ed alternativa del vivere insieme. E nei documenti che si sono via via succeduti, almeno dalla Magna Charta libertatum del 1215 alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, è possibile riscontrare questo lento e faticoso cammino.
Virginia Mariani - 06-01-2010
"Volto insanguinato"
"Volto sofferente"
"Sono miracolato!"
...Non è che niente niente
il Messia è ritornato?!
Corrado Mauceri - 03-01-2010
Il giorno 7 gennaio il TAR del Lazio tornerà ad esaminare ancora una volta i ricorsi proposti per iniziativa del Tavolo Regionale della Toscana per la difesa della Scuola Statale e dell'Ass. "Per la Scuola della Repubblica".

Come è noto, con il D.L. n.112/08 furono previsti tagli alla spesa per la scuola statale nel biennio per circa 8 miliardi; la Gelmini in applicazione di tale disposizione dispose, di concerto con il collega Tremonti, un taglio di circa 42.000 posti sugli organici del personale docente.
Doriana Goracci - 31-12-2009
Don Tonino Bello incessantemente era fra gli ultimi e non per lasciarli tali: ridava dignità, forza, speranza. Era uno che lottava alla pari: come i lavoratori del mare... , se l'avesse visti quelli del Ferrhotel l'ex albergo di Trenitalia occupato da 40 somali tutti rifugiati ...quelli sicuri di morire nel Grande Nud, remare remare... E così da questo scambio di ricordi, di saperi e sapori, di profumi che non scordo, che mi hanno dato forza e allegria in questi ultimi anni, anche per sopportare le assenze e conoscere senza mai stancarmi di diventare una gran ricca con le storie altrui, vi mando ciò che arrivato a me ... Tonino, il vescovo, ne ha lasciate tante di parole e fatti e auguri scomodi come li definì lui...
Giuseppe Aragno - 28-12-2009
Fischi per fiaschi e non fa meraviglia: non è un'aquila e la sua poltrona di ministro è nata a Fiuggi e si chiama Gianfranco Fini. Certo, per carità di patria, qualcuno dovrebbe spiegare a La Russa che la vicenda storica del fascismo s'è chiusa senza onore a Salò e, se di antenati ha scelto d'occuparsi, ha preso un granchio: Comsubin risale a "Mariassalto", la struttura della Marina che seguì la sorte del "Regno del Sud" ed ebbe per nemica la "Decima Mas". Poco o nulla a che vedere, quindi, con la turpe vicenda di Borghese, disertore e boia nell'Italia repubblichina e poi golpista in quella repubblicana.
Se questa è la premessa d'obbligo, dopo la figuraccia del "ministro della nostalgia", due parole occorrerà pur dirle sul valore politico della malaccorta incursione per dare a Cesare ciò che a Cesare spetta.
Giorgio Narducci - 28-12-2009
Carissime/i, nell'augurarvi un sereno periodo di festività e un felice anno nuovo, vi invio un breve pezzo di carattere evoluzionistico, tratto da "Le Cosmicomiche" di I. Calvino, che ci aiuterà a riflettere in profondità sulle trasformazioni e i cambiamenti che ognuno di noi osserva su se stesso e il mondo che lo circonda.

Lucio Garofalo - 27-12-2009
Ultimamente si è cianciato molto a sproposito di violenza, per cui ho elaborato una riflessione personale su un tema su cui vale sempre la pena di spendere qualche parola.

La violenza, intesa come comportamento individuale, ha senza dubbio un'origine più profonda e complessa, insita nella struttura sociale. Nelle realtà capitaliste, la violenza del singolo, la ribellione apparentemente senza causa, la follia, il vandalismo e il teppismo, la criminalità comune, la perversione di quei soggetti qualificati come "mostri", sono sempre il frutto (marcio) di un'organizzazione sociale che ha bisogno di creare e alimentare odio e violenza, sono la manifestazione di un sistema che, per sua natura, genera divisioni e conflittualità, costringendo alla depravazione dell'animo umano che in tal modo viene intimamente condizionato dall'ambiente esterno.
Libero Tassella - 26-12-2009
Ecco, di seguito, quanto Professione Insegnante proponeva ai sindacati rappresentativi della scuola lo scorso agosto 2009 per l'anno scolastico 2009/2010. Invece la storia, come ben sapete, è andata in senso del tutto opposto e ovviamente a farne le spese è stata ancora una volta la categoria dei docenti e più in generale il personale della scuola; i sindacati si sono divisi su tutto, ognuno purtroppo ha proceduto e procede per proprio conto, a ranghi sparsi o per il proprio tornaconto; dimostrando a tutti i costi di essere nel giusto e/o facendo professione di "alta" strategia politico-sindacale, filogovernativa o antigovernativa a seconda dei casi.
Giuseppe Aragno - 23-12-2009
Berlusconi, annotano Vespa e soci per la futura "vita del santo martire", perdona lo "squlibrato" e non c'è dubbio, l'investimento è buono: poca spesa e molto guadagno. L'uomo di Arcore capitalizza l'indulgenza - i papi ci costruirono San Pietro - ignora, per il momento, la zelante richiesta d'una legge che impedisca ai monumenti di volare - l'aveva sibilata prontamente l'avvocato Gelmini - e si contenta della crociata televisiva di Fede, Minzolini e compagnia cantante. Al tirare delle somme, per un'ammaccatura sempre più chiaramente provvidenziale, il futuro beato intasca inchini e riverenze d'una opposizione vestita Bersani, targata D'Alema e maritata Casini, colta a metà del guado in un balletto osé tra riflessioni universali sull'inciucio produttivo, calcoli da pallottoliere sulla resa elettorale dell'antiberluscnismo, e il "centomilesimo ultimatum" all'amico-nemico Di Pietro.
Gigi Monello - 23-12-2009
C'è, in Tv, un'allegra trasmissione di capitomboli, urti e sbattimenti. La ammannisce una rete privata; è longeva e apparentemente innocente. È "Paperissima", la gaia rubrica di disgrazie ed accidenti vari con sottofondo di risate e marcette.
Mi sono preso la briga di seguirne una intera puntata di mezzo Agosto; eccone il menu:
1) due giapponesini giocano gentilmente a puntarsi l'emissione di un phon direttamente in faccia; 2) motociclette schizzano a pazza velocità con cadute rovinose dei piloti; 3) leone scorreggia, con abbondanti materiali escrementizi gioiosamente proiettati a distanza; 4) acquascooter finisce a folle velocità su una riva piena di gente;
Omero Sala - 22-12-2009
Sono bresciano e me ne vergogno un po'.
I media nazionali (e da oggi anche quelli internazionali, purtroppo!) rimandano un'immagine di noi bresciani, a dir poco, sconfortante. Prima la notizia del White Christmas di Coccaglio, dove il sindaco ordina controlli a tappeto in tutte le case per liberare il paese dai clandestini (ricordate Erode?); poi l'ordinanza di chiusura di un seminterrato, a Cologne, utilizzato dagli musulmani per la preghiera (ricordate le catacombe?); poi il divieto per i membri della comunità islamica di parlare arabo in un locale di Trenzano dove vengono - perfino! - somministrate bibite, perlopiù analcoliche (ricordate la chiusura dei circoli operai nel ventennio?).
Lorenzo Picunio - 19-12-2009
Le parole di Matteo risuonano in tutte le grandi religioni. Sembrano il contrario della frase di Bush «Il tenore di vita degli americani non è negoziabile». Diritti contro interessi, umanità contro denaro. Il reato di clandestinità è appunto la ...
Giocondo Talamonti - 18-12-2009
Si riuscirà mai a capire che un incontro di calcio, al quale assistono tanti giovani emuli, deve imporsi, prima del risultato, l'obbligo di offrire uno spettacolo di lealtà sportiva, che la ragione di un confronto risiede sempre nel rispetto delle regole del gioco, che il ricorso a scorciatoie è sempre un esempio pessimo per chi assiste e per chi pratica uno sport, che è una tacita accettazione di ogni altro mezzo illegale per raggiungere comunque un obiettivo?
Vincenzo Andraous - 18-12-2009
Sicurezza e rieducazione, un binomio inscindibile, non può esistere l'una senza l'altra, non può trovare tutela e garanzia l'una senza la responsabilizzazione dell'altra. Ma nuovamente questa volontà di confronto è genuflessa da un sovraffollamento carcerario che ha oramai superato il limite più disumano, dal susseguirsi di suicidi al ritmo dei sei al mese, dalle morti sospette che non sanno stare in silenzio, dalle lesioni sparpagliate negli angoli bui.
Maurizio Tiriticco - 17-12-2009
Le guerre di religione per la mia generazione sono solo ricordi di scuola: dalla lotta iconoclastica alle Crociate e a tutto ciò che seguì dopo la pace di Augusta fino alla guerra dei trent'anni, alle cacciate dei gesuiti ed oltre fino alle grandi rivoluzioni, borghese e proletaria. Ed eravamo convinti che ormai, dato che il pianeta era equamente diviso - si fa per dire - tra cristiani, mussulmani, induisti e via dicendo, ciascuna comunità, grande o piccola che fosse, potesse convivere pacificamente con il suo credo. Oggi pare che le guerre di religione stiano ripartendo all'interno di comunità che, con i nuovi e sempre più massicci fenomeni migratori, debbono imparare a convivere con culture e religioni diverse.
Forum Precariscuola - 16-12-2009
Ribadito che il Forum Precari Scuola è contrario a qualsiasi forma di violenza, vorremmo però avviare una riflessione sul concetto stesso di violenza.
Accanto alla violenza fisica chiaramente riconoscibile e da punire secondo legge, riteniamo che ci siano altre forme di violenza che, anche se non fisiche, vanno considerate ugualmente gravi per i loro effetti devastanti e perciò sono da respingere e da combattere.
Nell'ambito della scuola e dell'istruzione, riteniamo che costituisca violenza...

Felicetta Lombardi - 16-12-2009
Finalmente si riparla della scuola, spero che gli avvenimenti di questi giorni, anche se gravi, non oscurino le tematiche sulla scuola e l'università.
Spero che mettiate la giusta attenzione anche per quelle scuole che non possono permettersi di avere le 40 ore perchè i Comuni non investono nemmeno un euro in tali istituti, neanche per le manutenzioni ordinarie.
Giuseppe Aragno - 15-12-2009
Ogni storia è contemporanea. Si può discutere sul significato profondo dell'affermazione, ma non è facile negarlo, Benedetto Croce, moderato, monarchico e liberale, ne ha fatto l'asse portante d'una lucida e moderna filosofia della storia. Alla luce di questo principio, non fa meraviglia se Giolitti, liberale anch'egli e protagonista della nostra vita politica nel primo Novecento, parli oggi alla nostra coscienza come il "contemporaneo" d'ogni tempo: è l'uomo che, di fronte ai ripetuti colpi portati allo Statuto, alle inaccettabili violazioni dei diritti delle masse lavoratrici e al gretto e miope egoismo di classe di gran parte dei ceti dirigenti, ammoniva la borghesia sui rischi concreti d'un violento scontro sociale.
Giuliana De Tata - 14-12-2009
L'assonanza è con ...troppo sfigato e ci sta bene, per raccontare quello che ieri è accaduto ad un amico di mio figlio, ma che era già accaduto mesi fa allo stesso mio figliolo. Procediamo con ordine: Enzo e Vincenzo hanno anche lo stesso nome, sono due ingegneri poco più che trentenni; hanno studiato con impegno e si sono laureati presto a Napoli in Ingegneria per l'Ambiente e territorio. Hanno iniziato subito a lavorare,per fortuna, ma non mancano quotidianamente di vivere sulla pelle:
1. le storture del sistema economico (nella fattispecie occupazionale) ,
2. il dramma di essere casertani.
Maurizio Tiriticco - 12-12-2009
E' un clima assai pesante quello che stiamo vivendo oggi e questo non può non avere un peso negativo sui nostri giovani e sulla nostra scuola. Quando uno scamiciato Corona si permette di irridere la nostra giustizia e dichiara di vergognarsi di essere italiano, siamo veramente al colmo della misura! Sono messaggi pericolosi per i nostri giovani! Andiamo tutti a giocare a calcio in Brasile piuttosto che impegnarci negli studi in Italia! Un Paese che trova mille difficoltà ad insegnare l'italiano ai suoi figli (vedi la Repubblica dell'8 dicembre) e che li sollecita a fuggire all'estero (vedi la lettera di Perluigi Celli) quali segnali positivi può dare ai giovani, alla scuola, agli insegnanti?
Giuseppe Aragno - 11-12-2009
Ci sono vicende umane e politiche che rivelano allo stesso tempo sia la complessità di un momento storico che la ricchezza delle prospettive da cui è possibile tentarne la lettura. Il peso della casualità, le radici lontane che legano tra loro gli eventi, la morsa convergente della logica repressiva che spesso smussa gli angoli delle sbandierate contrapposizioni ideologiche, la dignità che, nel sonno della ragione, sopravvive al disprezzo per i diritti umani nell'Italia del "duce" come nei Soviet di Stalin, questo e molto più si cela nella vicenda di Koliuscia - così Varia, la giovane moglie russa, chiama affettuosamente il marito, Nicola Patriarca - che paradossalmente i sovietici ritengono un anticomunista e in Italia incappa nei fulmini della repressione perché ai fascisti appare invece un pericoloso comunista .
Monica Capezzuto - 11-12-2009
Caro Babbo Natale,
questa è una lettera scritta dai grandi. Non quelli del potere, ma gli adulti, quelli che i bambini chiamano i grandi. Non chiediamo doni materiali ma un attimo di attenzione, perché anche questa è negata a chi di professione fa l'insegnante. Precario. Grandi a cui è negata ogni giorno la possibilità di progettare il futuro, persone alle quali la gioia di stare con i bambini è offuscata da quel continuo senso di incertezza e di ansia che rende precaria la stessa vita, una condizione permanente che pervade ogni piega della quotidianità.
Oliver - 10-12-2009
Vivere la scuola è indescrivibile per l'immensa gioia che mi determina, l'impegno è trascurabile se penso a tutte le soddisfazioni che via via concorrono allo star bene; si è circondati da colleghi capaci, che evidenziano notevole professionalità, con loro è possibile aggiungere anche momenti ludici ad un buon livello (natale, fine anno, gite e uscite didattiche), con i bidelli e gli addetti alla segreteria un po' meno.
Marco Ciurcina - 06-12-2009
On.le Ministro Renato Brunetta,
Abbiamo letto le Sue lettere pubblicate sul giornale «Gli Altri» il 14 ed il 19 novembre.
Nella prima, Lei difende la validità della scelta operata sottoscrivendo insieme al Ministro Gelmini il Protocollo di Intesa con Microsoft S.r.l. per la realizzazione di azioni a supporto dell'innovazione digitale nelle scuole argomentando che quest'ultima si sarebbe impegnata a sostenere gratuitamente il Piano del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca ed il Piano eGov2012 per la scuola del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione.
D'Amicis, Pasi, Camposampiero, De Ponti, Donat Cattin - 05-12-2009
Cosa direste se qualcuno vi raccontasse che una Regione destina in via esclusiva l'80% dei suoi fondi per il diritto allo studio ai soli studenti della scuola privata, che rappresentano soltanto il 9% della popolazione scolastica regionale? E se aggiungesse che questo è accaduto non soltanto ieri, ma che continua ad accadere tranquillamente anche oggi, quando le scuole pubbliche, frequentate dal 91% degli studenti, subiscono il più vasto taglio alle risorse della storia repubblicana? E se, infine, vi dicesse addirittura che, con supremo spregio per la situazione di crisi, vengono elargiti sussidi pubblici anche a chi dichiara al fisco 200mila euro di reddito e risiede nelle zone più prestigiose e costose delle nostre città?
Elena Duccillo - 04-12-2009
... non dovevi offrire questo tuo spazio ai tuoi affezionati lettori, primo perché mi hai provocato su un campo che ci accomuna, la facilità di penna e poi su quello che non ci manca: il coraggio di ricominciare ogni volta che gli eventi ci travolgono. Non parlo, Franco, del ricominciare da zero, ma di farlo guardando quanto di buono si è costruito, senza nascondere di contro pericolosi arretramenti che appaiono obiettivi.
Getto un sasso nello stagno in questo 3 dicembre 2009, cerco di usare parole semplici per chi non vive come me da sempre nel mondo della scuola.
Giuseppe Luca - 04-12-2009
Di fronte ad un "bombardamento mediatico", che "sbatte", spesso, in prima pagina, l'immagine di questo o quel docente "fannullone", impreparato e/o dal comportamento discutibile/criminoso, che, in definitiva, fa pensare ad una scuola tutta sesso, droga, devianza, bullismo... coinvolge ora gli alunni, ora gli operatori scolastici, occorre "uno scatto di orgoglio" da parte di tutti gli uomini di scuola, per impedire un ulteriore deterioramento dell'immagine delle istituzioni.
In uno dei miei primi corsi di aggiornamento - siamo negli anni '60 - mi è stato insegnato che, perché un docente diventi un vero professionista deve sapere e sapere insegnare.
Francesco Masala - 02-12-2009
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività, dice l'art.53 della Costituzione italiana vigente. Quando i prezzi salgono è facile passare a un'aliquota superiore, e quindi avere meno reddito disponibile, pur avendo lo stesso, o magari inferiore, potere d'acquisto. Questo fenomeno si chiama drenaggio fiscale (fiscal drag in inglese), come spiega anche wikipedia.
Insegnanti Scienze Naturali - 01-12-2009
Il riordino della scuola secondaria superiore in via di approvazione mette in pericolo, a causa di drastici tagli, il futuro dell'educazione scientifica nel nostro Paese e dello sviluppo ad essa collegato.

I sottoscritti, come rappresentanti di docenti, genitori e cittadini interessati all'efficacia della scuola e al futuro degli studenti, chiedono al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di garantire che il riordino della scuola italiana riconosca all'educazione scientifica un ruolo di primo piano e lo spazio adeguato.
Vincenzo Andraous - 28-11-2009
Quando si parla di carcere, di pena, di giustizia, in ballo non c'è soltanto l'equità degli uomini, la democrazia di un paese, la capacità della società di non cadere nell'oblio delle assenze, dell'indifferenza.
Il carcere è stracolmo di colpa, di dolore cieco, di corpi differenti, di linguaggi della memoria e delle relazioni ridotti all'ammasso.
Quanto più forte è uno Stato, più forte è il diritto di indignarsi di quanti non vedono riconosciuti i propri diritti: fare giustizia significa sanare una ferita, una lacerazione, costringendo il dolore a trasformarsi nella sofferenza, nella scoperta di essere meno indifesi e impreparati se esiste la possibilità concreta di affidarsi agli altri, a quegli altri che siamo noi.
Giuseppe Aragno - 28-11-2009
A Roma, quando uccisero barbaramente un ragazzo inerme che non sapeva far male nemmeno a una mosca - l'allora sindaco Veltroni non volle sloggiare Casa Pound, perché - spiegò gelidamente alla madre del ragazzo - avrebbe dovuto fare altrettanto coi centri sociali. E non servì a nulla che, disperata, la donna replicasse che i ragazzi dei centri sociali non organizzano agguati, pestaggi e omicidi.
A Napoli la sindaca Iervolino, presa in mezzo tra vecchi squadristi ed ex "rivoluzionari da operetta, s'è aperta subito al dialogo, come fanno da tempo i "nominati" di Bersani. Va così ovunque: i neofascisti sprangano e accoltellano e, impassibili, vecchie e nuove reclute della "democrazia" fanno le fusa e sbandierano ai quattro venti le virtù terapeutiche del dialogo.
Non è un impazzimento. E' molto peggio. E' tolleranza di facciata, caccia agli scampoli di potere nella crisi di un sistema politico che, non a caso, vede nell'occhio del ciclone la Costituzione e quel sistema formativo che ne è una delle travi portanti.
Giocondo Talamonti - 27-11-2009
La chiamano "mano de Dios", il gol segnato con la mano e decisivo per vincere un incontro con l'inganno. L'ipocrisia di scomodare l'Onnipotente per casi così banali (fra l'altro s'ignora se Lui sappia giocare al calcio, anche se gira voce che se la cavi in ogni disciplina), è invece tipicamente umana, in linea con la sua natura vigliacca e con i tentativi goffi di nascondere la vergogna.
A Maradona, una pari impresa riuscì perfettamente in un incontro mondiale contro l'Inghilterra, eliminandola, senza troppi travagli di coscienza. Anzi, se ne fece un vanto, sbandierando il gesto come sostenuto da una volontà superiore di ripristinare con l'equità sportiva, le diseguaglianze economiche, sociali, militari e nazionali (l'Argentina aveva appena perso la battaglia delle Falklands).
Francesco Di Lorenzo - 25-11-2009
L'aria che si respira in giro non è delle migliori. Aria di assuefazione, in qualche modo. Forse dovuta principalmente alla mancanza di un progetto politico alternativo. In breve, non c'è 'nessuno' che dia forma e forza al disagio che pure si vive. Ma, questo è un altro discorso, forse. Sulla scuola, però, le mistificazioni passano, crescono e diventano abitudini mentali. I percorsi, tortuosi e profondi che prendono il via da una parte e arrivano a sposare idee e concetti della parte opposta, sono infiniti. Neanche si riesce più a ricavarne la genesi.
Barbara Pianta Lopis - 25-11-2009
Cimitile è un piccolo paese ai confini della provincia di Napoli. Circa 6/7000 abitanti e uno dei più importanti siti archeologi di chiese e arte paleocristiana. Tre plessi scolastici di scuola materna, elementare e media. Per le superiori bisogna spostarsi nei centri più grandi limitrofi (Nola e Cicciano).

La storia che vi vengo a raccontare vuole essere testimonianza di quanto anche i piccoli centri, dove notoriamente regna la tranquillità e la pace, comincino a dormire sonni poco tranquilli.
Maurizio Tiriticco - 24-11-2009
Quando la scorsa estate Ivano Dionigi, insigne latinista, è sceso in campo per essere eletto rettore dell'ateneo bolognese, mi sono augurato che ce la facesse, perché è ormai da alcuni anni che si adopera per ricucire quei due mondi che da sempre, almeno nell'immaginario nostrano, sono stati considerati ben distinti, quello classico letterario e quello matematico scientifico. In più scritti ho sempre tentato di dimostrare che non è così, o meglio che non è stato mai così, e che da una malintesa tradizione tardoromantica abbiamo cominciato a dividere due "culture" che, invece, nella tradizione europea hanno sempre marciato all'unisono!
Virginia Mariani - 21-11-2009
Dice che è nostra tradizione
e guai a quelle persone
che provano soltanto a dire
che si deve certo abolire.

Che per molti sia di tortura
simbolo e di morte sicura
a noi poco importa perché
"se andiamo là libertà non c'è!"
Lucio Garofalo - 21-11-2009
Il 23 novembre di quest'anno ricorre il 29esimo anniversario del terremoto che scosse con violenza un vasto territorio del Sud Italia, il cui epicentro fu individuato in un'area compresa tra l'Irpinia e la Lucania, precisamente a Conza della Campania. Il sisma, caratterizzato da una fortissima intensità che superò il 10° grado della scala Mercalli e da una magnitudo 6,9 della scala Richter, investì con furia numerosi paesi, spazzando via in pochi attimi intere comunità e decimando le popolazioni locali. Per comprendere la devastante potenza sprigionata dal terremoto del 1980, basta compiere una semplice analisi comparativa con quello dell'Abruzzo, che ha raggiunto i 5,8 gradi della scala Richter.
Giuseppe Aragno - 20-11-2009
- Tutto in fondo ci è ignoto.
Questa fu la prima risposta del primo cattivo maestro alla prima domanda del suo primo allievo.
-. Tutto in fondo ci è ignoto - proseguì - ma tutto ha una spiegazione ed è sempre possibile trovarla.
Non aveva paura, il maestro. Si vedeva dal viso disteso, nonostante le rughe, dagli occhi lucenti che nel buio non tremavano, dalla noncuranza con cui s'avvolgeva nel rosso mantello, mentre l'aria si faceva pungente. Di fulmini e tuoni ne aveva visti tanti nella sua lunga vita e sapeva bene che quella furia del cielo solo di rado fa del male a un uomo. Tanto bastava perché il vecchio se ne stesse sereno nel buio della notte. La successione repentina, inattesa e accecante dei segmenti di luce nella pece dell'universo, il fragore terrificante del tuono, la totale ignoranza di quello che realmente accadeva rendevano folle di paura il giovane pastore che un attimo prima appariva forte e sicuro di sé e che ormai, col fiato corto, i capelli neri scompigliati dal vento sul il viso pallido e ansioso, sperava salvezza dal vecchio.
- E quale spiegazione posso dare a me stesso, stanotte, perché le mie gambe forti, veloci e ferme non tornino a tremare?
Maurizio Tiriticco - 18-11-2009
Giorgio Israel ha perfettamente ragione quando sul paginone de "il Giornale" della scorsa domenica, dedicato alla scuola delle competenze, se la prende con "il linguaggio demenzial-burocratico" che a tutt'oggi ha reso impossibile alle cosiddette autorità competenti - o incompetenti, dico io - di esprimersi chiaramente sulla definizione di questa novella "trinità", come lo stesso Israel la definisce, di conoscenze, abilità e competenze. Scrive ancora Israel: "La legge 169/08 e il dlgs 59/04 impongono che alla scuola primaria e secondaria di primo grado si rilasci allo studente la certificazione delle competenze. Finora tutti i ministri hanno schivato l'incubo proprio perché non si sa come dare una definizione sensata di competenza. Ma l'obbligo incombe, anche perché l'Europa lo chiede, assieme all'introduzione della paletta di metallo per la pizza".
Lea Borrelli - 17-11-2009
Bari, 31 ottobre 2009

- Al Ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca Mariastella Gelmini
- Ai principali organi di stampa

Gentile Ministro,

nella riunione del 15 ottobre scorso, il Collegio dei Docenti del nostro Liceo ha discusso sul Piano dell'Offerta Formativa gravemente compromesso da una grave situazione di sofferenza e incertezza finanziaria, dovuta, come rilevato dall'analisi effettuata dal DSGA e dal Dirigente Scolastico da:

- assenza di finanziamenti nel P.A. 2009 per il Funzionamento e per le varie attività in rapporto ai finanziamenti ex L. 440/97
- crediti dovuti da parte dell'Amministrazione a partire dall'anno finanziario 2005...
Alfonso De Vito - 16-11-2009
Li aspettavamo di notte, sono arrivati alle 8 del mattino. Oltre 60 mezzi blindati e 650 uomini (in tre turni..) tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e perfino la forestale (?) per procedere allo sgombero coatto dell'insediamento di immigrati marocchini a San Nicola Varco, una traversa anonima della Statale 18 a dieci kilometri da Eboli.
Vivono quì quasi millecento braccianti tra i venti e i quarant'anni che faticano dodici ore al giorno per venticinque euro meno i tre che trattiene il caporale. La "colpa" di questa comunità è di sopravvivere da oltre dieci anni in una struttura di proprietà regionale costata miliardi di vecchie lire...
Corrado Mauceri - 16-11-2009
La questione sollevata prima davanti ai giudici italiani (con esiti contrastanti ed a tale proposito sarà opportuno ricordare che la Corte Costituzionale a tal proposito ha precisato che non c'è alcuna legge che preveda l'obbligo di affiggere il crocifisso) ed ora alla Corte di Strasburgo non mette in discussione l'alto valore del Crocifisso e degli altri simboli religiosi che uno Stato laico deve rispettare; la questione è un'altra e concerne la "statalizzazione" di una specifica religione e più precisamente: abolita la Religione di Stato, affermato il principio di laicità dello Stato ha senso continuare ad applicare i regolamenti fascisti del 1924 e 1929 che prevedevano il crocifisso di Stato? Ma soprattutto tali regolamenti fascisti sono compatibili con il principio di libertà religiosa e laicità dello Stato?
Franco Buccino - 14-11-2009
Emanuele, mio nipote, è tornato mercoledì 11 dall'asilo con un foglio che raffigurava un cavaliere. Sotto c'era scritto: "San Martino aveva un mantello /ne diede metà al poverello. /San Martino se ne andò e il sole lo baciò. /Ora freddo non ha più". Poco dopo ho letto la news relativa allo sgombero del ghetto di San Nicola Varco dove vivono 800 nordafricani. C'eravamo stati, molti di noi, giusto due anni fa a San Nicola Varco di Eboli, con Epifani e il vescovo Pierro.
Giuseppe Aragno - 13-11-2009
Ci sono pensieri e opere di per sé neutri. Chi si propone di ricavar quattrini dal suo impegno non fa male a nessuno, né fa danni un concetto di formazione e conoscenza che escluda dai propri orizzonti il profitto. Per decenni questi due principi hanno saputo convivere pacificamente e, nonostante limiti, ritardi e insufficienza, scienza economica, prassi politica e dottrine della formazione accettavano l'idea fondante di un modello di crescita sociale che non un bolscevico, ma don Milani, uomo di scuola e di chiesa, aveva riassunto in una formula che aveva la forza dì un assioma: "chi si preoccupa di formazione e istruzione e trascura invece le occasioni di tirar l'acqua al proprio mulino non può far male mai".
Acqua n'è passata sotto i ponti e, tra la caduta del muro di Berlino e la fiction delle "Torri Gemelle", un modello di "eversione dall'alto" ha prodotto il collasso di Istituzioni democratiche partorite con segni di cianosi e a stento sopravvissute alla liquidazione della Resistenza e al riciclaggio del fascismo.
Giocondo Talamonti - 13-11-2009
Ripensi alle dichiarazioni uscite dai telegiornali prima che l'influenza si diffondesse in territorio italiano e ripensi anche alla solidarietà che ti ha preso per tutto il genere umano prossimo alla decimazione, provando vergogna per l'incolpevole privilegio di essere tu, italiano, escluso dalla pandemia.
Lì per lì non ti riesci a spiegare perché mai la nostra penisola sia esclusa da una simile tragedia; poi, ti viene in mente che anche dagli effetti deleteri della crisi economica mondiale l'Italia è esente e provi a giustificare l'intangibilità con la benevolenza divina e con la febbrile attività vaticana per tener fuori il popolo devoto; poi ti ricordi che noi la crisi l'avevamo superata già prima che si fosse presentata.
Monica Capezzuto - 11-11-2009
Questa è una lettera per chiunque abbia voglia di ascoltare una piccola storia, una di quelle che hanno per denominatore comune la parola precario.
E' una storia di chi può e chi non può, di stabilizzazione e di sfiga, un terno al lotto targato Napoli in cui chi ha il requisito vince e chi non ce l'ha ringrazia il cielo che quest'anno ce l'ha fatta. Ma che potrebbe essere l'ultimo.
Infatti chiunque, a partire dai vertici del comune di Napoli, abbia creduto che la stabilizzazione avesse risolto il problema degli insegnanti precari comunali si sbaglia di grosso.
Gruppo SSIS X ciclo - 11-11-2009
Siamo un gruppo di congelati Ssis e non abilitati. Stiamo promuovendo una iniziativa per la riapertura della formazione iniziale dei docenti.
Ci troviamo infatti al secondo anno accademico consecutivo di assenza di un canale ordinario alla carriera docente e non esistono tuttora provvedimenti definitivi in materia. Inoltre, risulta difficile seguire l' iter dello schema di regolamento ai sensi dell' art 2 c 416 L. 244/07 mancando un sito ufficiale ad esso dedicato e dei canali
ufficiali di informazione sull' avanzamento del provvedimento e sulle modifiche in itinere.
Aldo Ettore Quagliozzi - 10-11-2009
Non appaia, a chi mi conosce, a chi ha letto con infinita pazienza del mio scribacchiare, a chi conosce quindi il mio pensare, non appaia provocatorio se non irriverente il titolo scelto per il post. Io, semplicemente, non difendo il crocifisso. Anche se alla sua " ombra " inquietante ho trascorso e trascorro la mia vita. Come tutti o i tanti di questo paese, sono stato cooptato, ancora in fasce, in una confessione religiosa. Una delle tante. Depositaria di una sua verità. E niente altro. Cooptato senza saperlo. Senza volerlo. Confessione religiosa che, con il trascorrere dei miei anni, mi è divenuta sempre più estranea, una camicia di forza della quale non è semplice liberarsi. La sua azione costrittiva continua infatti nelle occasioni del vissuto sociale; dover fare i conti con un'appartenenza che non mi appartiene più e da un pezzo. Ho fatto mio da tempo un pensiero, di quelli pesanti, ritrovato nel corso della lettura del volume " La vita eterna " - edito da Laterza ( 2007 ) - di Fernando Savater. Scrive l'illustre Autore alla pagina 170 del Suo splendido lavoro: " ( ... ) L'esistenza di Dio è tanto desiderabile che difficilmente può essere vera... Sarebbe troppo bello! ( ... )"
Sono a questo punto per le questioni importanti della mia vita.
Comitato Genitori ed Insegnanti Padova - 09-11-2009
Il putiferio mediatico di questi giorni legato alla sentenza della Corte Europea sull'esposizione del crocifisso non ci sorprende. Ci avvilisce.
Il tripudio di dichiarazioni, di articoli di giornale e di commenti televisivi dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, l'inettitudine e l'ipocrisia di buona parte del mondo politico e dell'informazione: ci riferiamo alle dichiarazioni sdegnate dei politici che oggi guaiscono contro l'attacco alla nostra identità cristiana (ma anche a taluni paladini della laicità che non hanno mai proferito parola sui problemi della scuola, e sul fondamentale tema della pluralità religiosa e culturale al suo interno, per i quali questa vicenda rappresenta solo un'occasione per diramare l'ennesimo comunicato stampa...). Ci riferiamo agli organi di informazione che oggi ci ammorbano con pagine, trasmissioni, sondaggi e televoti su crocifisso sì, crocifisso no: apriamo il dibattito!
Paolo Madonia - 09-11-2009
In riferimento ai cambiamenti previsti dallo schema di regolamento relativo al riordino degli istituti professionali, approvato dal governo nell'ambito della riorganizzazione del sistema scolastico, che entrerà a regime il prossimo primo settembre del 2010, vogliamo denunciare in modo chiaro gli effetti devastanti che tale riforma comporterà ...
Se da un lato questo governo ha recentemente dato vita al Ministero del Turismo, cosa sicuramente positiva per il settore, dall'altro in un colpo solo assesta un fendente mortale alla scuola che dovrebbe formare i professionisti del futuro, con l'unico obbiettivo di tagliare i finanziamenti alla scuola pubblica.
Certi che tutte le istituzioni scolastiche e le parti coinvolte nel settore turistico alberghiero, condividano le nostre preoccupazioni, proponiamo uno scambio di informazioni e di proposte che nell'ambito dell'autonomia scolastica e della gestione degli spazi di flessibilità previsti dalla riforma, potranno ridurre al minimo i prevedibili danni.
Claudia Fanti - 07-11-2009
Carissime/i,
dove sta andando la scuola dei piccoli? Non si sa più, sta navigando a vista, sta procedendo giorno dopo giorno arrangiandosi, letteralmente abbandonata a se stessa. Non interessa più! E' carta straccia, come carta straccia è la mole di lavoro condiviso da generazioni di maestre/i abituati ad arrovellarsi per condividere, creare percorsi interdisciplinari, per mettere in discussione il proprio modo di insegnare confrontandolo nei team. Valutazione, attenzione acquisita in materia di competenze, conoscenze, abilità, saperi, saper essere e saper fare, metodologie e didattiche cooperative, analisi delle discipline e dei nodi concettuali...puff! Rimane un pallido ricordo che quotidianamente deve affrontare l'abbandono economico, le ristrettezze di personale e materiali... sempre di più...sempre di più...I frammenti si frammentano fino a divenire polvere...
Vincenzo Andraous - 06-11-2009
"La violenza regna dove l'ingiustizia ingrassa", per chi pensa che al male si risponde con altro male, nell'illusoria convinzione di risolvere i drammi individuali e le tragedie collettive.
C'è sempre un momento nella vita di ciascuno, in cui occorre essere consapevoli che non è possibile sopravvivere a noi stessi, in un carcere, in una cella, dove gli occhi non vedono, le orecchie non ascoltano, mentre il corpo resta inerte, scomparsa la ragione, tramortita la fede.
E' possibile perdonare? E' consentito all'uomo elevare la propria umanità?
Giuseppe Aragno - 06-11-2009
Dallo Speciale Racconti


Il volto giovane, fermo per sempre in una maschera di cera ghiacciata e consegnato inconsapevole al cellulare furtivo, aveva tratti affilati e lunghi e, sotto uno zigomo, un taglio lieve, grigio e sottile come la traccia casuale e inavvertita della punta di un lapis su un foglio candido come la neve. Di vivo rimaneva il respiro, troncato un'ultima volta dalla fitta implacabile partita dalla schiena spezzata in due punti e fermo lì, sorpreso sulle labbra cinerine, quasi condensato in un velo livido, in un inutile tentativo di rivolta frustrato dal sopraggiungere liberatorio e allo stesso tempo proditorio dell'oscuro trapasso dall'inganno della vita al mistero della morte
Gianni Gandola - 05-11-2009
Sappiamo bene anche noi che ci sono problemi ben più urgenti e drammatici del crocefisso nelle aule scolastiche. Non c'è bisogno che ci si ricordi che c'è una grave crisi economica, imprese che chiudono, gente che rimane senza lavoro, famiglie senza reddito eccetera eccetera. E neanche che al mondo ci sono migliaia di bambini che muoiono di fame ogni giorno. O che ogni giorno ci sono persone e diritti umani che vengono calpestati.
Ma non ci piace neanche essere annoverati fra quelli per i quali, quando un argomento di carattere etico-giuridico viene riproposto alla discussione, "i problemi sono ben altri". Il benaltrismo spesso si rivela un alibi o un éscamotage per sfuggire al merito di un problema, in assenza di argomenti veri e fondati. Allora si preferisce "parlare
Franco Buccino - 05-11-2009
Scavalcare morti ammazzati, allontanarsi dal luogo del delitto con la stessa flemma del killer o dei presunti pali, non inondare il centralino degli inquirenti di telefonate collaborative. È una normalità napoletana. Almeno così si dice. Sarà vero. Mah. Esco per strada. C'è un tombino scoperchiato da giorni, un'anima buona lo segnala con una vecchia sedia di plastica. Un po' più avanti devo scendere dal marciapiede, un intraprendente supermarket rionale vi ha parcheggiato i carrelli della spesa. All'angolo, a fianco dei contenitori della spazzatura, una camera da letto smontata e riposta con cura, materassi compresi. L'hanno messa stanotte.
Virginia Mariani - 04-11-2009
Sulla proposta d'introdurre un'ora di religione islamica nella scuola pubblica lanciata da Adolfo Urso, vice ministro e Presidente della Fondazione che fa capo a Gianfranco Fini, si continua a parlare anche in trasmissioni televisive che non mancano di trasmettere interviste e servizi in cui regnano sovrani assoluti i pregiudizi e i falsi ideali.
Non soltanto ancora una volta con questo annuncio si ripropone il grande falso politico-religioso che "religione cattolica" equivalga a Cristianesimo, ma non si affronta assolutamente il vero problema: l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro ed è laica. Non è per questo che da anni stiamo combattendo con "missioni di pace", così come si dice, per istituire la democrazia lì dove domina la teocrazia? E non è per questo che in questi giorni si riparla di "posto fisso" ?
Doriana Goracci - 03-11-2009
Cari studenti delle scuole italiane, leggete ancora Ada Negri, mandate giù a memoria l' Adelchi e anche qualche brano dei Promessi Sposi? La Ginestra vi hanno detto che non è solo un fiore forte e selvaggio? Oggi vi dico, pretendete che vi facciano leggere Alda Merini, che la biblioteca della scuola abbia i suoi libri di poesia, da comprare con la cassa comune, cercate come un tesoro notizie della sua vita, ne scoprirete tante di gemme.
Francesco Masala - 30-10-2009
Tutti dicono che bisogna abbassare le imposte, oggi la minoranza delle grandi imprese paga imposte, l'evasione fiscale, per i non dipendenti, è alta; buon ultimo Marino, del PD, ha parlato di regalare ai dipendenti e pensionati le imposte della tredicesima, proposta che spesso lanciano tutti, a destra e sinistra.
Provo a spiegare perché è una castroneria...
Andrea Tornago - 29-10-2009

Via Gradoli non è Palazzo Grazioli. Un particolare che salta agli occhi guardando le finestre dell'appartamento dove Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, è stato trovato con un transessuale e qualche striscia di coca.
Siamo nella periferia di Roma, le case popolari sono disegnate con il righello, e per una velenosa ironia della storia il civico 96 è proprio lo stesso che ospitò il covo delle Br durante il rapimento Moro, 31 anni fa.
Giuseppe Aragno - 29-10-2009

Non ne parlo. Salto a piè pari il fosso dei temi dominanti: "escort", calzini e bisogni sessuali di politici e giornalisti. E' su questa via che si intende ridurre il ragionamento, Non faccio distunguo e non generalizzo. Non so né volgio sapere se il caso sia diverso, se in fondo "questo è il mondo", se più bravo è chi lascia o è migliore chi resta.
Non è questo che conta.
Importa che il fango di Messina è povera cosa a paragoine della melma in cui stiamo affondando. Politica e sesso hanno avuto da sempre rapporti più o meno stretti. Marco Antonio si giocò l'nore e la carriera per Cleopatra e, per stare all'oggi, gli americani non hanno consentito a nessuno di seppellire sotto cumuli di letame la bandiera a stelle e strisce solo perché Monica Lewinski, una "stagista" aveva avuto rapporti sessuali col presidente Clinton. Qui da noi, al contrario, è quello che sta accadendo: qualcosa di atroce e tragico allo stesso tempo e non ci ribelliamo.
Franco Labella - 28-10-2009
Gentili senatrici e senatori,
abbiamo letto con notevole attenzione ed interesse la mozione che avete presentato in difesa della Costituzione.
Ne condividiamo lo spirito di intervento a tutela di un sistema di ruoli e competenze che, fino alla sua modifica formale secondo le procedure dell'art.138, non può che essere rispettato evitando fughe in avanti e suggestioni pericolose.
E' necessario, però, che le vostre dichiarazioni di principio siano accompagnate anche da atteggiamenti conseguenti.
Come docenti vi diciamo che alle giovani generazioni non si può lasciare l'onere di difendere una Costituzione che per essere difesa deve essere prima conosciuta e studiata.
Nel disegno di riforma della scuola superiore italiana, così come delineata nei Regolamenti in via di approvazione definitiva, questa necessità di assicurare la conoscenza dei contenuti della Costituzione agli studenti italiani non è assolutamente stata prevista né perseguita.
Giulio Cesare Viva - 27-10-2009
Qualche tempo fa nel vecchio giardino di famiglia è venuto meno l'ultimo residuo di un mastodontico albero di fico che negli anni della mia fanciullezza era stato scenario naturale per giochi ed avventure. Era stato anche fornitore di frutti genuini e dal sapore intenso che noi tutti bambini, a partire dall'inizio dell'estate, aiutavamo a maturare presto seguendo i consigli di Nonno Peppino che ci aveva suggerito di "ungere" con olio di oliva il foro che ogni frutto aveva in basso . In seguito, con l'avanzare dell'estate, i rami dell'albero avrebbero finito col toccare terra fornendo, a noi bambini, ottime occasioni durante gli impegnativi giochi a nascondino.
Gennaro Tedesco - 26-10-2009
a Sulle orme di Jurassic Park

Il lavoro che qui si presenta coinvolge una pratica didattica interdisciplinare laboratoriale ed operativa anche nel contesto delle nuove tecnologie e di Internet.
Si è tentato di scorporare un romanzo fantascientifico e d'avventura alla ricerca delle interconnessioni interno-esterno, mettendo in risalto le implicazioni neotecnologiche, biotecnologiche , ma soprattutto "frattaliche" e "neogenetiche". Inoltre l'opera crichtoniana ha fornito l'opportunità , entro certi limiti, di scandagliare il nuovo immaginario studentesco e la sua capacità di influire su rinnovate modalità d'apprendimento.

Franco Buccino - 24-10-2009
L'anticipo del freddo ha portato all'anticipo delle occupazioni delle scuole. Ne continuerei a parlare con tono tranquillo e qualche ironia, se non fosse che la prima scuola ad essere stata occupata è la mia.
A scanso di equivoci dico subito che la protesta degli studenti, per come sta funzionando la scuola, per la scarsa considerazione in cui è tenuta dal governo, per un futuro ancora più nero che le si prospetta, è ampiamente fondata e motivata.
La Redazione - 24-10-2009
"Brace, brace, brace" (prepararsi all'impatto) è l'ordine che il comandante dà ai passeggeri prima del disastro.

Da qui il nome di una nuova "rubrica" che Fuoriregistro propone e apre, come sempre, alla collaborazione di chiunque ne abbia voglia.

Il tentativo sarebbe quello di descrivere, raccogliere storie, analizzare ciò che di peggio sta nel nostro paese, con la convinzione che "where everything is bad, it must be good to know the worst".

E però anche con la speranza che la "conoscenza del peggio" smuova le coscienze e animi verso quel cambiamento nel pensiero e nell'azione che da molte parti ormai è riconosciuto come necessario.
Vincenzo Andraous - 23-10-2009
La ragazzina è distesa a terra, il vomito alle labbra, un'adolescente in rianimazione, tra la vita e la morte, la balbuzie esistenziale che non porta conforto né riparazione, solamente disperazione, coma etilico a tredici anni, rischio di morire per abuso di sostanze.
Poco più di una bambina, strangolata dall'alcol, dalla cecità ottusa dell'età, dai desideri adulti improvvisamente insopportabili, sconosciuti e prepotenti.
Quando un ragazzo rotola giù dall'amore che non arriva al cuore, la consuetudine sta nell'uso delle parole sempre più inutili, anche false, perché giustificano sempre e comunque, oppure nel rifugiarsi nella riparazione della "deduzione logica ", negli editti delle buone intenzioni, le solite frasi a effetto.
Gennaro Tedesco - 23-10-2009
A me sembra che il documento ministeriale per quanto riguarda gli standard d'apprendimento, competenze, traguardi e valutazione, abbia, per lo meno in parte, demandato volutamente ai docenti una loro maggiore possibilità e capacità di programmazione, curricolarizzazione e valutazione. Mi sembra che una delle logiche del documento in questione sia anche il tentativo di riportare al centro della Scuola e del suo gioco inesausto, protagonisticamente, le capacità di elaborazione intellettuale e professionale di autonomia e responsabilità del docente nei confronti della totalità della comunità educante in un contesto di scambio permanente e ricorrente col mondo, non solo scolastico, lavorativo e relazionale (alludo in questo caso ai genitori e agli agenti del territorio), ma soprattutto culturale, nel senso non solo di una pedagogia culturale, ma anche e soprattutto di una apertura totale e globale nei confronti dell'avventura intellettuale e umana .
Per quanto riguarda la valutazione, o la sua eventuale carenza nel documento ministeriale, essa mi sembra del tutto voluta e programmaticamente perseguita.
Giuseppe Aragno - 22-10-2009
A inizio secolo - il "primo del nuovo millennio" ricorda la retorica dei pennivendoli - la terribile risposta del capitalismo ha spento sul nascere una voglia di cambiamento attraversata dai brividi di un'autentica ribellione. Sorpresa dalla luce di un'alba livida, la fragile impalcatura dei sogni, tuttavia, s'è sfasciata e il risveglio è stato doloroso.
Sono passati anni e, a ben vedere, tra i nostri giorni bui e le speranze di Genova 2001, non ci sono solo i "democratici" alla Fini installati nella cabina di regia della repressione, il colpo mortale tirato a Carlo Giuliani - ma il bersaglio vero qual era? - la Diaz, Bolzaneto e l'intoccabile De Gennaro. C'è, quantomeno, l'insanguinato stillicidio dei "testimoni scomodi", i giornalisti e quei fotografi che, per dirla con Josef Koudelka, le foto le "fanno coi piedi", perché camminano per chilometri tra mille rischi, e fissano in uno scatto o in una frase le rare verità che giungono ormai nelle nostre case assediate da menzogne di Stato. Chi ricorda Maria Grazia Cutuli? Chi conserva memoria di Baldoni o di Raffaele Ciriello freddato dal mitra d'un carro israeliano?
C'è dell'altro. E di peggio: un sonno pericoloso della ragione.
Francesco Masala - 21-10-2009
L'interpretazione dell'uscita del commercialista di evasori, come dice D'Alema (ogni mille una l'azzecca anche lui), sul posto fisso, è difficilmente interpretabile, e infatti tutti sono spiazzati. Ma diventa chiara con gli occhiali del ciclismo, un nuovo strumento interpretativo.
Uno (Tremonti) fa uno scatto per tentare la fuga, la maglia rosa (Berlusconi) lo raggiunge in scioltezza, il gruppo (la Lega , AN, Pdl) si ricongiunge.
L'obiettivo è la maglia rosa, il ruolo di piccolo padre, demagogico e populista. E spiegare a tutti che la precarietà nasce dai governi di centrosinistra (vedi Treu).
Giocondo Talamonti - 20-10-2009
"L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro", recita l'articolo 1 della Costituzione. Quindi, dire ad altri: "a lavorare, andate a lavorare...", non viola alcuna legge di buona creanza, anzi, è perfettamente costituzionale. Tuttavia, occorre fare delle distinzioni: analizzare bene a chi è diretta la frase e chi è che la pronuncia.
Se si tratta di un coro che parte dagli spalti di uno stadio di calcio, all'indirizzo di giocatori svogliati, può essere un invito a provare quanto sia duro il lavoro in fabbrica per portare a casa un millesimo dello stipendio che, di solito, i calciatori prendono per giocare, nonché uno sprone ad avere più rispetto per i soldi del biglietto tirati fuori da chi assiste alle loro mediocrità.
Se, al contrario, a pronunciare la stessa frase è un allenatore, rivolto al pubblico (Lippi, tanto per non fare nomi, ma solo cognomi), allora l'esortazione diventa offesa; offesa a chi sulle gradinate il lavoro ce l'ha, ma teme di perderlo, al precario che lo vede a sprazzi, all'ostinato che lo cerca senza trovarlo, al giovane che studia con tante paure per il suo futuro.
Doriana Goracci - 19-10-2009
Gentile Onorevole Jean-Leonard Touadi, sono una signora che ha fermato il 17 ottobre 2009 l'onorevole Franceschini, lungo il percorso della Manifestazione Nazionale a Roma contro il razzismo, per chiedergli se era al corrente dei fatti che riguardavano la signora Gelmini nel 2000 e lei era al suo fianco.
Antonio Vigilante - 17-10-2009
Nell'Italia regressiva, sclerocardica, tetramente autoritaria e al tempo stesso grottescamente libertina di questi anni la violenza contro i bambini non fa notizia. Non, almeno, la violenza di chi dovrebbe educare. Essa è benefica, in fondo, anche quando si esagera. A Mestre un maestro ha scaraventato un alunno di nove anni contro un armadio. Gli ha gonfiato la faccia, gli ha rotto gli occhiali. I giornali nazionali non ne parlano, ne danno notizia* solo quelli locali. Il maestro resta al suo posto, nessuno lo sospende, come è accaduto invece a Franco Coppoli**, colpevole di aver tolto il crocifisso dal muro. Il ministro Gelmini, che pochi giorni fa ha annunciato che le scuole che non hanno risposto all'invito di esservare un minuto di silenzio in onore dei soldati italiani morti in Afghanistan (non comprendendo, evidentemente, che nell'Italia di oggi un invito equivale ad un ordine) saranno sanzionate, non ha avuto nulla da dire. Altri invece parlano. E dicono cose terribilmente inquietanti. Alcuni docenti italiani discutono della vicenda nel loro gruppo di discussione (it.istruzione.scuola). Ecco le loro parole...
Giulio Cesare Viva - 17-10-2009
Se la conoscenza della nostra lingua e della nostra cultura è necessaria ai fini di una più rapida ed immediata integrazione perché la scuola deve separare i giovani stranieri dai loro coetanei italiani? Non si imparano le lingue soggiornando tra coloro che le parlano? I corsi di lingua italiana per stranieri, che sembrano stare nei pensieri dell'attuale Ministra, ben vengano se servono per "integrare" e non "per differenziare"; ben venga l'aiuto della scuola pubblica italiana alla migliore conoscenza del nostro paese da parte degli stranieri che, all'uopo, dovrebbero utilizzare quelle ore aggiuntive che gli alunni italiani utilizzano per studiare quelle discipline lasciate alla libera scelta delle famiglie. Gli alunni stranieri potrebbero così avere crediti scolastici extra curriculari in lingua e cultura italiana come gli altri alunni italiani potrebbero averli in musica, in storia della Cina, in cultura islamica, in lingua latina, etc.
Maria Antonia Stefanino - 16-10-2009
Il tempo e la forza dell'erosione di cui esso dispone, sono l'intima essenza del potere, ecco perché ora più che mai la delegittimazione di Saviano, l'accusa di fanatismo ad alcuni giudici ci impone di non tacere.
Ognuno lo fa a suo modo, ma sono in tanti che, con tempismo consapevole del momento, sproloquiano sul giovane scrittore. Emilio Fede gli fa i conti in tasca; Vittorio Pisani, il capo della Squadra Mobile di Napoli, lo contrappone quale falso e celebrato mito ai misconosciuti eroi quotidiani e Tano Grasso, sputa sentenze, cianciando sull'inutilità dell'eroe solitario. Ognuno ci mette il suo, certi tutti che, nell'asfissia di pensiero del grave momento del paese, l'ora sia quella giusta.
Da tempo, vivendo a Napoli, percepivo il crescendo d'insofferenza verso chi aveva osato dire l' ovvia verità di una "Economia canaglia" che ormai non necessitava più del consenso e di accordi con la politica, ma irrompeva essa stessa nelle stanze del potere.
Aldo Ettore Quagliozzi - 15-10-2009
" Che ci faccio in cattedra? " è stato, tempo addietro, il titolo di una corrispondenza dello psichiatra Umberto Galimberti. Essa poneva, e penso ponga tuttora, domande inquietanti, in un paese nel quale il problema della scuola è ben ridotto alle solite comparsate ed alle invenzioni dei provvisori titolari del Ministero in parola. Sono addivenuto alla amara conclusione che il problema della scuola non interessi più di tanto agli abitatori del bel paese, tanto da delegarne completamente le problematiche ai soli addetti ai lavori, considerati, anche se non pubblicamente dichiarati, al pari dei giudici, " stralunati " esseri, nullafacenti o quasi, gloriosamente dediti, e senza tanti riconoscimenti e ricompense, a qualcosa per la quale la sedicente società civile d'oggigiorno - grassa ed operosa e mediaticamente asservita - ha ben poco da dedicare o da spendere. In tale contesto la scuola è divenuta purtroppo rifugio o approdo dei tanti che in verità avrebbero meglio potuto impiegare il loro tempo in altre faccende o mansioni socialmente più utili. Ne ho fatta esperienza personale in quanto genitore, per via naturale, ed in quanto insegnante, per scelta inizialmente molto convinta e motivante, e con il senno del poi, del tutto " sconclusionata ".
Irma Melandri - 15-10-2009
Sono una mamma innanzitutto e poi una rappresentante del plesso Viviani scuola dell'infanzia di Cavalleggeri a Napoli 53CD.
Abbiamo cominciato il 21 settembre a tornare nella ns. sede a piazza Neghelli dopo due anni di consolidamento statico dei ...
Vincenzo Andraous - 14-10-2009
I bambini non si toccano mai, non so chi ha coniato questo comandamento, ma chi lo fece, aveva ragione, ne aveva così tanta, che forse anche lui è finito pazzo per il dolore.
I bambini non si toccano mai, o più propriamente gli innocenti non si toccano mai: chi lo disse, è finito crocifisso su qualche croce dimenticata, per un momento infinito è rimasto da solo, con l'urlo in gola a strangolarlo, con le braccia aperte, gli occhi ribaltati, il volto reclinato degli innocenti.
I bambini non si toccano mai, muoiono per strada, sulle auto, sui campi di calcio, muoiono senza colpa né misfatti, per prossimità derivate da terzi, per una sorta di nemesi congenita, che propaga metastasi, come ogni condanna al silenzio.
Francesco Masala - 14-10-2009
La tesi è: nell'età dell'obbligo scolastico tutti siano obbligati a frequentare la scuola pubblica, a totale spesa dello stato. Elenco i motivi a favore:

- Se esiste solo la scuola pubblica obbligatoria per tutti, da 1 a 16 anni, tutti saranno interessati a farla funzionare bene, se esiste anche quella privata in alternativa, chi può abbandona la pubblica, che avrà meno finanziamenti, perché i rappresentanti parlamentari dei gruppi più abbienti dirotteranno le risorse, sempre più scarse, verso la scuola privata, che spesso funzionerà a poco prezzo anche per chi non potrebbe permettersela, abbandonando ancora di più la scuola pubblica. La scuola privata esisterebbe, in più, per chi vuole, la sera, a totale sua spesa.
Maurizio Tiriticco - 13-10-2009
Il riordino del secondo ciclo di istruzione si sta avviando verso la conclusione, anche se mancano fino ad oggi i necessari passaggi formali che lo rendano esecutivo. Dal canto loro, gli "esperti" stanno lavorando a riempire le ultime difficili caselle dei contenuti programmatici, quindi... non ci resta che attendere! Chissà se nel giro di qualche tempo si potrà giungere al difficile parto, anche e soprattutto perché scuole e famiglie sono in fibrillazione: è tempo di conoscere quali concrete opportunità di studio saranno offerte ai ragazzi che nel prossimo giugno avranno superato l'esame di licenza media.
Le attese, comunque, non possono essere molto alte, perché si tratta pur sempre di un riordino e non di una riforma complessiva. Il tutto discende da quanto disposto dalla legge 133/08 che converte con alcune modificazioni, il decreto-legge 112/08, il quale, com'è noto, riguarda "disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria".
Masucci Ugo - 12-10-2009
Leggo Dal Sito del Ministero - Ufficio Stampa
Riordino istruzione tecnica e professionale
Roma, 28 maggio 2009
"Più ore di laboratorio
Il Regolamento prevede, inoltre, lo sviluppo di metodologie innovative basate sulla didattica laboratoriale, ovvero su una metodologia che considera il laboratorio un modo efficace di fare scuola in tutti gli ambiti disciplinari, compresi gli insegnamenti di cultura generale (per esempio. Italiano e storia).
Gli indirizzi del settore tecnologico hanno inoltre i seguenti spazi di insegnamento in laboratorio:
264 ore nel biennio;
891 ore nel triennio di cui 561 ore in terza e quarta e 330 ore in quinta
"
Giuseppe Aragno - 12-10-2009
Succede a Napoli e, poiché ci vivo, non faccio fatica a capire: è l'incipit di un'offensiva destinata a durare. I neofascisti di "Casa Pound" occupano un vecchio monastero per farne un sedicente "centro sociale" e su "Repubblica Napoli" i soliti "intellettuali in cerca di sistemazione fanno da sponda e aprono la breccia. Il 9 ottobre Rossi Doria che, a suo dire, ha in odio il revisionismo, si inventa centri sociali di destra in una città misteriosa e inesistente, fatta solo di "esclusi" e di "protetti e propone che il sindaco abbia un ruolo di mediatore tra i centri sociali.
La Napoli di Rossi Doria è una mela divisa in due. Un taglio netto e dai confini oscuri: di qua i protetti, dall'altra parte gli esclusi. Un po' schematico, ma funzionale.
Giocondo Talamonti - 10-10-2009
Nell'intervento effettuato in qualità di relatore il 2 ottobre 2009, durante il Convegno organizzato dall'AGE Associazione dei genitori e dal Liceo Scientifico "Donatelli" di Terni, si sono esaminati, in sintesi, i comportamenti dei giovani in rapporto all'istituzione scolastica con particolare riferimento alle problematiche che sorgono sotto il profilo educativo.
La prima e sicuramente la più grave riguarda la tendenza a sottovalutare l'impronta formativa che, insieme alla famiglia, la scuola si sforza di lasciare in chi la frequenta. Fra i moltissimi giovani convinti che l'elevazione culturale giova a progettare il loro futuro tanti , purtroppo, sono coloro che pensano di poterne fare a meno. Da qui il triste fenomeno della dispersione scolastica che registra ragioni di ordine intrinseco come la sfiducia verso l'organizzazione sociale, maturata in condizioni valoriali e culturali avverse, insieme ad altre di natura estrinseca attribuibili alle difficoltà che si generano nell'ambiente di vita o nel nucleo familiare; cito ad esempio la disoccupazione, i bassi redditi, la bassa qualificazione al lavoro, il clima affettivo ostile ecc.
Giulio Cesare Viva - 08-10-2009
Un rigurgito di individualismo sfrenato e di rivendicazioni regionalistiche frastorna ed irrita, da qualche mese, soprattutto gli ITALIANI delle regioni meridionali che non condividono le motivazioni dei PADANI i quali, per inseguire egoistici sogni di regionali autonomie, aspirano a tirarsi fuori dalla NAZIONE ITALIA. Certa stampa e certa TV assecondano questo progetto e fanno intendere che le autonomie regionali siano un vantaggio per tutti. Il MERIDIONE è preoccupato circa le vere intenzioni e ed alle condizioni di terra coloniale, di riserva di mano d'opera a basso prezzo, di carro al traino del Nord non intende ritornare ed osserva che quando le cose andavano bene il Nord era paladino del libero commercio e blaterava contro i governi che assistevano il Sud; ora che la situazione è diventata critica lo stesso Nord, o almeno parte di esso, si è convertita allo statalismo puro e semplice ed ha chiesto e preteso dalle casse dello Stato, aiuti e assistenza finanziaria. Per chi realmente muore di fame ha ritenuto bastevoli misere sovvenzioni per l'acquisto di generi di prima necessità finalizzati al semplice mantenimento in vita. Incentivi su incentivi ha promesso ad altri per l'acquisto di quei beni di consumo che altrimenti rimarrebbero nei depositi degli stabilimenti delle industrie produttrici. Si tratta di tenere in vita l'asino per continuare a trarne i soliti vantaggi che verrebbero meno se il povero animale dovesse morire.
Giuseppe Aragno - 06-10-2009
Non so se sia vero, ma si dice che il dolore d'una pugnalata non si senta subito acuto com'è destinato a diventare dopo che la ferita è inferta. Certo è che il colpo vibrato alla schiena della scuola dall'avvocato Gelmini sul momento non è apparso agli insegnanti devastante agli insegnanti, quanto invece intuirono che fosse gli studenti. Un anno fa, di questi tempi - me ne ricordo bene - l'onda montante della protesta studentesca si muoveva nelle vie e nelle piazze come un corpo vivo, multicolore, forte della giovinezza e, per ciò stesso, tanto sicuro di sé quanto evidentemente solo e, paradossalmente orgoglioso d'una solitudine destinata a produrre debolezza. Un anno fa, di questi tempi, nelle scuole già ferite a morte, gli studenti erano in armi e i docenti assenti.
Cosimo De Nitto - 06-10-2009
In una situazione in cui si privilegia la cassa, eretta a criterio assoluto e dominante, anche solo a pensare alla continuità didattica, alla efficienza ed efficacia degli insegnamenti, alla profondità, solidità e durata di apprendimenti che sviluppano competenze, alla centralità dei diritti degli alunni all'apprendimento, ci fa sentire come naviganti nell'empireo dei massimi sistemi, in un'altra dimensione, quella del dover essere, troppo alta e distante, purtroppo, da quella manicomiale e insulsa, vuota e inadeguata della realtà attuale delle nostre scuole, così ridotte da questo ministro e da questo governo.
Florenti - 05-10-2009
Cari colleghi,

in espressione del coordinamento di lettere del biennio s'intende con questo sensibilizzare su come i tagli progettati dalla riforma Gelmini , nella prospettiva delle ore di studio per l'istruzione secondaria superiore , vadano in larga misura a toccare le materie d'italiano, storia e geografia e in che modo ciò possa influire negativamente sulla formazione dell'alunno e del cittadino, favorita soprattutto dall'insegnamento umanistico per ciò che concerne gli aspetti psico-pedagogici e socio-culturali.
Gennaro Tedesco - 03-10-2009
il formatore svolge una funzione socratica, di maieutica socio-scolastica oltre che individuale. Egli porta a galla i problemi presenti nell'anima sociale, li fa risalire, nel senso freudiano, dal profondo alla superficie "guarendo" il corpo sociale e scolastico : il formatore quindi opera anche una chiarificazione logica del linguaggio, dei problemi, nel senso wittgensteiniano. Egli, tentando di "guarire" il corpo socio-scolastico, lo conduce anche o lo dovrebbe condurre a mete più alte.
Giuseppe Aragno - 02-10-2009
Un tempo carnevale era il cosmopolitismo e la partecipazione collettiva del mondo greco ai riti per Dioniso, o il gioco orgiastico dei Saturnali latini che simulava la sovversione dell'ordine sociale. Il punto politico, però, era chiaro: il carattere rituale della festa cancellava la connotazione di "classe" e - lo sapevano tutti - piuttosto che aprire, carnevale chiudeva lo scontro sociale. Di bello ci rimane il gioco delle parti, l'illusione dell'emancipazione dalle regole e del ribaltamento di ruoli e gerarchie sociali....
Da un po' il carnevale, a Napoli, lo fanno le "occupazioni" dei "bravi ragazzi fascisti" che odiano il SIM, lo "Stato Imperialista delle Multinazionali", e senza saperlo, sposano così le tesi delle Brigate Rosse, attaccano la Charitas che, a sentirli, alimenta la guerra dei poveri favorendo gli immigrati, sognano l'autarchia e il ritorno alla geopolitica degli "anni Trenta", con le "cannoniere" in rotta dal Mediterraneo all'Oceano Indiano.
E' solo un carnevale, un garbuglio cristiano che ha radici pagane e natura quasi "animale", però stiamo attenti a non ribaltare l'antica logica e a non assegnare alla caricatura il valore della realtà.
Francesco Masala - 02-10-2009
Frugando nel sito http://www.ellisisland.org, nel quale sono registrati gli ingressi, solo negli Stati Uniti d'America, nell'isola di Ellis Island ( per ricordare, o sapere, si può iniziare dal bel film di Emanuele Crialese "Nuovomondo", del 2006), ...
Claudia Fanti - 01-10-2009
Obama parla al mondo della catastrofe climatica e dà inizio all'era del darsi da fare entro breve per rimediare.
Ok, si sa che i GRANDI della Terra possono con le parole esorcizzare addirittura il senso del tempo che è passato inesorabilmente vuoto di contenuti e idee. Parlano, e i media si occupano delle loro parole, le ripetono fino a farle sembrare concrete, foriere di cambiamenti possibili. Potenza del potere dei GRANDI!

La realtà però sta lì inosservata, incapace di essere, di farsi verità. La guardiamo scorrere, mutare, trasformarsi. Per secoli l'essere umano ha la possibilità di guardarla in faccia, ma non la sa osservare, non la sa amare, non la sa gestire a suo favore, non la sa misurare col futuro possibile.

E' quella della catastrofe culturale che abbiamo sotto gli occhi, il nulla.
Lentamente le idee devastanti della conservazione della propria specie per mezzo di quella dei processi produttivi, economici, consumistici, divengono azioni di governo, azioni spaventate di irrigidimento, inflessibili politiche di rigore.
Doriana Goracci - 29-09-2009
Ladri e criminali per sbaglio? Un errore ? Doloroso incidente? Indennizzo per la morte di un minore alla famiglia?
Propongo il Tema a tutte le scuole dell'obbligo in Italia, migliaia di giornate di Silenzio alle Istituzioni, Chiusura di tutti i Tavoli di Mediazione, Dialogo, Contrattazione, Partecipazione a questo Lutto, voluto consapevole cercato e discreto nel finire dolente notizia di cronaca nera internazionale, dalla Stampa che si indigna il 3 ottobre, in Italia, nella piazza del Popolo, rinviando l'appuntamento con chi non ha voce e aprendo spazi alla Guerra e a rifinanziamenti armati di Comunicazione tra Ordini.
Ernesto De Fazi - 29-09-2009
Vorrei sapere se qualcuno si è accorto dell'enorme difficoltà in cui si trovano le scuole quando un docente è assente. Con la nuova normativa, per cui sono sparite le ore a disposizione dei docenti di lettere, praticamente non vi è più personale che ...
Massimo Barbagli - 28-09-2009
I giornali di questi giorni raccontano il dramma della perdita di lavoro di molti insegnanti. Con l'inizio di settembre, infatti, a macchia di leopardo, ma come una pandemia, si sono diffuse le proteste dei precari dell'istruzione contro i tagli di cattedre e posti decisi dal governo: incatenati a Milano, sciopero della fame a Palermo, sui tetti a Benevento, ecc.. Emblematico della situazione e della risposta del governo è il confronto tra un professore precario e un consulente della Ministra dell'Istruzione avvenuto la mattina del 3 settembre a RaiNew24. L'insegnante - cinquantotto anni di età, precario da 25 anni, 1.200 € al mese (esclusa l'estate), perdente posto - era preoccupato per il suo futuro e quello dei suoi colleghi; l'on. G.C. Stracquadanio - consulente della Ministra, minimo 12.000 € al mese - , per niente toccato dal fatto, ha invitato i precari a rivolgersi a quel fatidico compensatore della domanda e dell'offerta, in questo caso di lavoro, che è il "libero mercato" il quale funzionando in "modo perfetto" avrebbe risolto qualsiasi problema; peraltro, ha aggiunto, anche lui è un precario nell'incognita di non essere rieletto tra quattro anni (per inciso: l'Italia è piena di ex parlamentari in estreme difficoltà economiche!).
Giuseppe Aragno - 26-09-2009
Cos'è la scuola se non lo specchio d'una Waterloo? Cosa, mi chiedo, se non il luogo privilegiato delle contraddizioni, dei limiti, delle mille zone d'ombra che oscurano il futuro d'una società che rischia di implodere e trascinare nella rovina quanto abbiamo costruito di onesto e civile in centocinquant'anni di storia?
Ce l'avevano lasciata i nostri nonni ch'era ancora più o meno fascista, nonostante "Bella ciao" e i fuochi vittoriosi della guerra partigiana, e di là siamo nati alle nostre prime lotte, di là, da un antifascismo che s'è perso per strada, suscitato da privilegi da cancellare e da privilegiati da mettere a tacere, da una discriminazione tra classi sociali che aveva la ferocia d'un razzismo tra pari e annichiliva la sovranità popolare sulla linea del censo...
Voci del verbo insegnare - 25-09-2009
Sul "Corriere della sera" del 13 settembre 2009 viene pubblicato un editoriale di Ernesto Galli Della Loggia, che ci è stato segnalato con l'accompagnamento di due commenti.
Pubblichiamo il tutto come contributo ad un dibattito sulla scuola. I due commenti sono, senza dubbio, critici, ma il dissenso che espone le proprie ragioni dovrebbe trovare (il condizionale è d'obbligo perché sembra che nel nostro paese sia diventato, invece, intollerabile) una tranquilla accettazione.
Francesco Masala - 24-09-2009
Non potrà essere scrutinato chi ha più del 25% delle assenze. Ma stiamo parlando del numero dei giorni grezzi? Perché non costringere chi dice e decreta queste cose a essere conseguente? Entro nel merito dei numeri...
Per essere chiari, chi non ha il 75% delle ore che si devono fare, e non di quelle fatte, non dovrà essere scrutinato, per essere seri e rigorosi, come sloganizzano in Viale Trastevere. Con l'enorme carenza di ore a disposizione di capisce che almeno metà degli studenti, fra uscite anticipate, entrate posticipate, ore di abbandono negli anditi e nei cortili delle scuole, non sarebbero mai scrutinabile e scrutinati, con danno per loro e le famiglie.
Gennaro Tedesco - 23-09-2009
Allo scrivente sembra che la competizione globale mondiale ormai emersa e dilagante sia tale per cui proprio essa, malgrado spinte contrapposte di corto respiro, stia incidendo soprattutto sulla nascente e ormai inderogabile Unione politica europea. Se però l'Unione Europea e quindi l'Italia non recepiscono nei curricoli tale contesa mondiale, limitandosi a un confronto interculturale solo dichiarato e non praticato attraverso la curricolarizzazione operativa nelle Scuole delle diverse civiltà ormai anche maggioritarie dal punto di vista demografico, si tenderà inevitabilmente alla costituzione di una "Cittadella assediata" dai Nuovi Barbari.
Giovanni Pontillo - 22-09-2009
Viste le ultime novità in fatto di Decreto (Salva-Precari) e leggendo chi verrebbe incluso e chi no sull'ARCA della vita, mi chiedo chi è stato quel 'Genio' di consigliere della nostra Ministra che ha partorito i Criteri di Ammissione o Espulsione.

Evidentemente, sarà un 'ESSERE Speciale'!!!

Ma, che ha qualche problema nel comprendere come funziona la Scuola ITALIANA.

Da qui, mi sono posto una domanda...
Gianfranco Pignatelli - 22-09-2009
Il governo ne ha annunciato un altro. L'ha chiamato "Pacchetto salva-precari" ma per gli interessati è solo un "pacco", l'ennesimo raggiro. Di buono ha che non è stato approvato né pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non l'ha controfirmato il Presidente della Repubblica, non è stato discusso in Parlamento e neanche calendarizzato. Per certo, il provvedimento scontenta tutti e non risolve nulla. Ecco perché.
Salvo Mangione - 21-09-2009
In un futuro prossimo, quando le proteste si saranno placate e gli ultimi contestatori di questi anni sceglieranno un'altra occupazione, allora avrà inizio una nuova era per l'istruzione. In cui gli insegnanti sono preposti ad altro incarico e i presidi comandano con piglio autoritario. Proprio come oggi.
Costanza Boccardi - 19-09-2009
Ringraziamo noi stessi per questa avventura. Abbiamo ri-scoperto quanto grande sia la forza dell'essere cittadini, abbiamo capovolto un destino che sembrava già scritto, abbiamo creduto nella nostra scuola pubblica.
Per undici giorni ci siamo incontrati, abbiamo scoperto ricchezze nascoste e le abbiamo messe a disposizione di un sogno apparentemente utopico ma profondamente reale.
Tutti noi, cittadini napoletani.

Giuseppe Aragno - 18-09-2009
Mentre l'auto scende da Palau, la baia è un incanto verde smeraldo e Caprera e La Maddalena sono un punto di domanda che un dio cui non credo rivolge a un miscredente. Sono passate da poco le 14, quando il cellulare ritrova d'improvviso il campo e un amico mi dice che la manifestazione in difesa della libertà di stampa "è stata rinviata a data da destinare".
- Perché?, gli domando.
- In Afghanistan hanno ammazzato sei soldati italiani.
Il dio che non conosco ritira la domanda - forse s'è accorto che risposte non ne ha neanche lui - e nella mia testa fanno vortice pensieri e sentimenti.
Antonio Vigilante - 17-09-2009
Uno studio sull'efficacia educativa della violenza può essere ancora oggi un contributo al dibattito sui metodi educativi. Che i genitori debbano "correggere" i figli, che abbiano il diritti e il dovere di farlo, è una cosa la ricercatrice dà per scontata. E', invece, all'origine della violenza nei confronti dei bambini: e non è detto che quella fisica sia la violenza peggiore. La violenza è nella pretesa stessa di dar forma ad un essere umano secondo un proprio modello. Il bambino, l'adolescente non esistono, e per questo non sono soggetti di diritti. Quello che conta è ciò che saranno in futuro, l'uomo e la donna che diventeranno. Questa educazione - l'educazione maledetta - è fondata sulla disconferma, sul messaggio "tu non esisti, forse esisterai, se ti comporti come dico io", ripetuto infinite volte.
Roberto Malini - 16-09-2009
Chiediamo al Ministero dell'Interno di fare chiarezza quanto prima sulle dichiarazioni della Procura riportate dalla stampa. Se infatti venissero confermate, e non smentite, ci troveremmo di fronte a una forma di discriminazione istituzionale i cui esiti potrebbero scatenare nuova violenza omofobica, quando il numero di episodi di violenza a sfondo omofobico aumentano in misura preoccupante e quasi mai vengono denunciati da vittime particolarmente vulnerabili.
Vincenzo Andraous - 16-09-2009
In questo carcere che stenta a recuperare alla società, finchè esso stesso non sarà recuperato dalla società, c'è bisogno di accompagnare il dolore con le parole di una giustizia equa, per imparare ad accettarlo come intorno, a colorarlo con il lavoro, la scrittura, la mediazione, i rapporti umani finalmente sbocciati, mantenuti e cresciuti, nel tentativo di modificare questa dimensione disumanizzante in un luogo ancor aperto ad alternative di conoscenza e mutamento interiore.
Doriana Goracci - 15-09-2009
Già sento le voci gelminare, al riparo della Casa delle Libertà di Potere: "Sono quattro gatti, la Sapienza è cosa mia, fannulloni" .
Già perchè questa mattina "una ventina tra studenti e insegnanti precari sono saliti sul tetto dell'Università La Sapienza di Roma. Protestano contro i tagli decisi dal ministro Gelmini e minacciano di trascorrere la notte sul posto. Hanno srotolato uno striscione con la scritta: "Scuola e università stessi tagli e stessa precarietà".
Francesco Masala - 15-09-2009
"Criticare è legittimo ma comportarsi così significa far politica a scuola e questo non è corretto. Se un insegnante vuol far politica deve uscire dalla scuola e farsi eleggere" dice Gelmini.


Si dice in "Lettera a una professoressa":

"Ho ...
Francesco Di Lorenzo - 15-09-2009
La rivolta studentesca nel sessantotto investe Berkeley, Berlino, Nanterre, Tokyo, Londra, Milano...e tutte le altre città e cittadine di mezzo mondo. La rivolta iniziata nei campus universitari americani si trasforma in una protesta contro l'ordine sociale, la guerra, la famiglia, i valori della società borghese. Spontanea, gioiosa, libertaria e creativa, ma anche violenta, rivendicava "l'immaginazione al potere" e consacrò la nascita di una 'controcultura'.

In Italia la ricostruzione storica del clima di allora può essere quella del giornale Il Giorno, nelle cui pagine un articolo di Sergio Turone allarma: "Scuola, si apre un anno difficile". La vera e propria esplosione si ha all'inizio dell'anno scolastico..., e non era difficile da prevedere....
Gianfranco Pignatelli - 15-09-2009
È definito, scherzosamente, l'ossario. In effetti è l'antro della sala professori dove i docenti ripongono registro personale, compiti, libri ed il cassino e le penne che "sennò non le trovi più". Si sviluppa a "C" su tre pareti e appare come un insieme ordinato di rettangoli metallici, ciascuno con al centro la serratura e al lato la targhetta col nome. Un tempo ci si accapigliava sulla posizione del proprio loculo. C'era chi lo voleva in alto, chi in basso e chi più vicino all'uscita: "così faccio prima". C'era anche chi pretendeva di averne più d'uno. Ma non era possibile. Almeno, mai, prima d'ora. Erano tutti chiusi e occupati. Oggi, molte di quelle ante sono ribaltate e hanno la chiavetta che penzola tristemente.
Gennaro Tedesco - 14-09-2009
... Le cause del male non si individuano nella società locale, ma in quella nazionale, europea e globale. Allora ecco scattare rapida e virulenta la richiesta di non pagare più tasse a 'Roma ladrona' per poter meglio evadere, sforzandosi di vincere la sfida globale con mezzi secessionistici. Ecco scattare la parola d'ordine secondo cui meridionali ed extracomunitari dovrebbero tornare a casa loro. I meridionali dovrebbero tornare a casa loro per liberare impieghi nella pubblica amministrazione, gli extracomunitari, la grande massa di lavoratori non qualificati dell'edilizia e di altri settori, dovrebbero tornare a casa ora che la crisi economica avanza e non è pìù possibile e necessario sfruttare manodopera semischiavistica per manifatture pericolose e arretrate dove gli autoctoni non volevano più saperne di lavorare in tempi di vacche grasse.
Tutte le passate e recenti polemiche sulla scuola di Stato vanno inquadrate in questo più vasto contesto politico ed economico. I decisori politici locali hanno presentato all'opinione pubblica lombarda volutamente un quadro catastrofico della Scuola di Stato già di per se con grossi problemi. La scuola di Stato è facilmente attaccabile, perché non ha mai posseduto sue proprie potenti apparati di autodifesa come altri apparati dello Stato. La categoria docente ha sempre rivelato debolezze strurrturali.
L'istruzione pubblica per queste ed altre regioni è diventata il facile bersaglio polemico teso a sviare i reali problemi lombardi che sono ben più gravi in altri comparti come quello ospedaliero, dei trasporti e del lavoro...
V. M. - 12-09-2009
Oltre a aggiungere nuovi disoccupati alla imperversante crisi economica, si attenta al diritto all'istruzione, soprattutto nel Mezzogiorno, con il sempre più crescente e sostanziale impoverimento dell'offerta formativa per il quale i/le docenti di Lettere e di Tecnologia, per esempio, si vedono costretti/e a rivedere e ridurre i propri programmi educativo-didattici, con la riduzione dei livelli di apprendimento e l'aumento della dispersione scolastica a causa della irrefrenabile gravosa frammentazione nei vari livelli dell'istituzione scolastica.
Antonio Vigilante - 12-09-2009
"Se l'insegnamento della religione fosse limitato ad un'esposizione delle diverse religioni, in un modo comparativo e neutro, si potrebbe creare confusione o generare relativismo o indifferentismo religioso", dice la lettera della Congregazione per l'educazione cattolica a proposito dell'insegnamento della religione nella scuola. E allora? In uno stato democratico, laico, pluralistico, l'indifferentismo in fatto di religione e il relativismo sono esiti possibili e legittimi di un processo educativo.
Gennaro Tedesco - 12-09-2009
Il nascente Stato italiano ha tutte le caratteristiche dello Stato burocratico accentrato e censitario.
Esso non concede alcuna autonomia amministrativa, tanto meno al Sud, il centro amministrativo e politico rimanendo a Torino, ed è basato sul censo che favorisce la borghesia imprenditoriale del Nord, assente nelle regioni meridionali.
Dal Sud, dai contadini del Sud, l'unità d'Italia è avvertita come un peggioramento delle loro condizioni di sfruttamento già esistenti nel Regno dei Borboni.
Giuseppe Aragno - 11-09-2009
Spesso, nell'imbarbarimento di quest'anno terribile per la democrazia, mi sono tornati in mente Arfè e le nostre ultime conversazioni nel suo studio. Benché vecchio, malato e stanco, Arfè, sapeva guardare ancora avanti e la comprensibile nostalgia per gli anni della giovinezza non lasciava molto spazio all'avvilimento. Il 13 settembre saranno due anni ma, non so bene perché, tutto mi pare incredibilmente lontano: l'ombra della sera che giungeva inavvertita, i suoi ricordi, le mie domande e lo sforzo ostinato di leggere il presente alla luce del passato. Non so com'è andata. Sarà che abbiamo col tempo un rapporto davvero soggettivo, sarà che le sconfitte pesano e rendono tutto più vago e sfumato o che i punti di riferimento contano più di quanto crediamo, d'un tratto mi accorgo che questi ultimi mesi sono stati per me lunghi come anni.
A. - 09-09-2009
Sono un'insegnante di una scuola dell'infanzia comunale e vorrei sollevare un problema per quel che riguarda la sottile linea di confine tra tradizioni culturali-religione e scelte educative all'interno di una scuola.

Premesso che la nostra è una scuola laica che rispetta le scelte religiose, etiche , morali, d'identità...ecc (nel rispetto della Costituzione Italiana) di ogni famiglia e ovviamente di ogni persona purchè siano garantite la sicurezza e la salute psico-fisica di ciascun bambinio/a tanto più la soddisfazione dei bisogni e la realizzazione dei diritti di tutti i bambini/e.

Appurato che la collaborazione e lo scambio fra insegnanti e genitori crea un'alleanza pedagogica utile e favorevole alla crescita dei bambini/e.
Vincenzo Andraous - 08-09-2009
Rave party è sgretolamento del concetto di libertà, rispetto a qualunque regola e convenzione, non è accomunabile a una discoteca, non è la trasgressione a una accondiscendenza controllata, rave è altro, il rifiuto a ogni auspicata e non più rinviabile rinascita sociale.
Francesco Masala - 08-09-2009
Credo chi in un momento così difficile occorra provare a capire come si è arrivati a questa situazione. La ricostruzione che segue è di responsabilità personale dell'autore, ogni somiglianza con fatti realmente accaduti non è casuale. Evito di fare nomi di sindacati, ognuno capirà.
La cronologia inizia con l'autonomia.
Continua con il fondo d'istituto, una mancia (se si fa la media fra tutti i lavoratori, un bottino pari a qualche mensilità se diviso fra pochi) lanciata nelle scuole, nata per dividere i lavoratori (perché devo scioperare per un contratto migliore o solo per l'aumento di stipendio? Col fondo me lo faccio io l'aumento) - Chi ha protestato?
Gennaro Tedesco - 07-09-2009
Quando ero a scuola, sono rimasto sempre stupito dall'amara constatazione che, a parte qualche timido tentativo nella Scuola di base, nelle Superiori di qualunque ordine e grado non si prendevano mai sul serio i grandi miti e i grandi eroi che erano la gioia e il tormento delle nuove generazioni. Non ci si rendeva conto, soprattutto dal lato dei docenti, dei presidi e dei genitori, dell'enorme potenziale evocativo, comunicativo ed educativo che tali miti ed tali eroi potevano fornire a una Didattica moderna ed avanzata. Polarizzare e galvanizzare la motivazione, l'interesse e l'attenzione di intere generazioni studentesche intorno a coinvolgenti ed appassionanti mitologie e simbologie, parti integranti e palpitanti della vita relazionale, affettiva e intellettuale dei nostri giovani ed adolescenti, sfuggiva e sfugge a gran parte della nostra classe docente e dirigente. Infatti la mancanza di tale prospettiva comunicativa ed educativa non è solo un problema scolastico ed universitario, ma anche un dramma politico ed istituzionale che, in verità, non pare attraversare solo le nostre logore e vetuste istituzioni nazionali, ma anche quelle europee ed internazionali i cui rappresentanti sono completamente lontani e alieni da ogni comprensione delle problematiche reali che costituiscono il nerbo essenziale dell'immaginario collettivo delle nuove generazioni non solo studentesche.
Giuseppe Aragno - 07-09-2009
Dietro la cosiddetta "Questione settentrionale", così come la pongono Cota, Bricolo e Calderoli, c'è, deformato, il problema del "dualismo": è l'alfabeto della vicenda storica e della vita economica e politica del Paese. Il tono del dibattito, la debolezza delle analisi, l'insufficienza delle soluzioni, persino le timide e parziali risposte che provengono dal campo sedicente "democratico" dimostrano ampiamente che di questo si tratta: alfabeto. Manca, s'è perso, se n'è andato via assieme alla memoria storica e ci ha ridotti, come temeva Arfè, a un popolo di "senzastoria". Il testo che vi propongo con sincera umiltà - ricorrendo in parte a un link, perché è lungo e sarà il lettore a scegliere se proseguire - è certamente "datato" - uscì alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso su "Prospettiva Settanta", una rivista diretta da uno studioso di grande valore come Giuseppe Galasso, e non ha altra pretesa se non quella di tornare al tema centrale e irrisolto della nostra vita nazionale: la "questione meridionale". Per Cota e compagni potrebbe essere un primo strumento per porre rimedio a quello che appare un evidente e pericoloso "analfabetismo di ritorno".
Cosimo De Nitto - 05-09-2009
Leggo le anticipazioni dell'ampia intervista rilasciata dal ministro Gelmini al mensile Tuttoscuola, che la pubblicherà integralmente nel numero di settembre. Queste parole, come quasi sempre accade, hanno il pregio di stimolare in me la "scintilla" della riflessione.
Giuseppe Aragno - 04-09-2009
Eccoli, i precari della scuola: disperati, ma lucidi e coerenti, gridano la loro rabbia dai tetti di scuole occupate, irrompono nei centri periferici del potere - le mille succursali di casa Gelmini - per urlare ai poliziotti in assetto antiguerriglia che non ci stanno, che non hanno paura e che, in una repubblica fondata sul lavoro, un governo chiuso al dialogo capace solo di schierare manganelli e manganellatori contro i lavoratori sa di Cile e induce alla sommossa. I precari della scuola in lotta, però, diciamocelo chiaramente e una volta per tutte, non sono solo la prova che il giocattolo costruito dal carrozzone mediatico è un coniglio tirato fuori dal cilindro dell'illusionista: il Paese non è col regime e il regime non è così solido come vuole apparire.
Oliver - 04-09-2009
Il 1 settembre alle ore 16.00 siamo tutti a scuola ... Purtroppo, non ritroviamo tanti dell'anno precedente, qualcuno chiede informazioni, sono al CSA da giorni per cercare una soluzione al rischio di non poter lavorare. Provo ad immedesimarmi ponendomi delle domande: cosa faranno per un anno intero senza lavoro, come giustificheranno in famiglia e tra gli amici questo periodo senza vita sociale e relazionale ...
Qualcuno dei colleghi presenti ha detto forse dovremmo salire sui tetti anche noi ...
Gennaro Tedesco - 03-09-2009
Tutta la filosofia moderna tenta una distinzione tra giudizi di realtà e giudizi di valore, ma fallisce per l'impossibilità di definire i criteri linguistici ultimi, a cui rapportare, poi, i singoli giudizi. In tal modo diventa impossibile assumere i giudizi di realtà come sapere comune su cui fondare anche i giudizi di valore.
Global Beach - 03-09-2009
Era dagli anni Sessanta che non assistevamo a cariche della polizia alla Mostra de Cinema di Venezia. Questo edificante spettacolo ci è stato riproposto oggi, quando un gruppo di precari e attivisti di Global Beach ha tentato di entrare all'Hotel Des Bains, uno dei luoghi simbolici della Mostra e del Lido stesso, per tenere una conferenza stampa.
Costanza Boccardi - 02-09-2009
Questa è una storia di ordinaria illegalità, che coinvolge 500 bambini napoletani, le loro famiglie e i loro insegnanti.
La nostra scuola, il plesso Madonna Assunta del 73° circolo didattico di Napoli, è stata oggetto dal 2003 di lavori di ristrutturazione. Lavori che abbiamo denunciato, perché non rispondenti alle necessità reali della scuola. 600.000 euro mal spesi, come ha riconosciuto la Procura della Repubblica. D'altra parte cerchiamo di insegnare la legalità, e vedere sperperar finanziamenti pubblici ci costringe, in quanto cittadini, ad intervenire.
Giuseppe Aragno - 01-09-2009
I cinquantaquattro chilometri che separano Lecce da Racale Vittorio Corvaglia li aveva fatti molto raramente nella sua vita. Della città pugliese non conosceva molto, ma ricordava bene la prima volta che c'era stato, una sera di febbraio del 1959, quand'era partito soldato con una valigia sgangherata, le scarpe grossolane della campagna, due giacche di rigatino blu tinto e stinto indossate l'una sull'altra e un cono di lana floscio calcato sui capelli neri, folti e ricciuti per proteggersi dal freddo.

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