- anno scolastico 2006-2007
Giocondo Talamonti - 31-08-2007
La scomparsa di Bruno Trentin lascia un vuoto incolmabile nel panorama del sindacalismo italiano.
E' forse stato l'ultimo interprete di un ruolo svolto in funzione degli interessi dei lavoratori, se il compito di un loro rappresentante viene inteso come esclusiva tutela della dignità del lavoro non mediabile con altre realtà sociali.
Io lo ricordo partecipe alle iniziative scolastiche dell'IPSIA sui temi dell'occupazione, osservatore attento dei mutamenti della società, umile analista dei segnali che avrebbero delineato, da lì a poco, il quadro politico-economico di un'Italia in affanno.
Lo stile colto e i modi raffinati con cui sempre esprimeva le sue teorie, coinvolgendo ogni platea, si univa ad una lettura lucida degli eventi storici per proiettare gli scenari futuri.
Chi ha avuto modo di conoscerlo ne ha apprezzato la semplicità dell'espressione e la profondità delle idee.
Ass. Naz. Per la scuola della Repubblica - 31-08-2007
Il Ministro Fioroni che pure ha giurato di osservare la Costituzione e quindi anche la norma prima citata, non solo ha palesemente violato tale norma costituzionale, ma ha dichiarato che si propone di violarla ulteriormente, regalando alle scuole private altri 60 milioni di Euro, ovviamente sottratti alle scuole statali:tagli per le scuole statali e regali alle scuole private; questa pare la linea del Ministro Fioroni.
Di fronte a tale provocatorio comportamento attendiamo che finalmente le forze laiche del centro-sinistra manifestino la loro presenza e impongano uno stop al Ministro Fioroni o, almeno, il rispetto della Costituzione.
Forum Precariscuola e Precarisalerno - 30-08-2007
Il malcontento e la delusione nel mondo della Scuola sono sempre più tangibili, se questa maggioranza perdesse ulteriormente il consenso del blocco sociale che più di tutti ha contribuito alla vittoria dello scorso anno potrebbe considerare finita la sua permanenza al Governo del paese.
Forum Insegnanti - 29-08-2007
Il 3 settembre, secondo quanto preannunciato dal Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, sarà ufficializzata la presentazione delle Nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo e verranno distribuiti opuscoli ai docenti nelle scuole.
Nell'imminenza del lancio di queste cosiddette "nuove" indicazioni che, però, lasciano sostanzialmente immutato l'impianto delle prececedenti, soprattutto, ma non solo, per ciò che attiene alla formazione storica, per cui è conservata la stessa articolazione, basata su un unico ciclo tra terza elementare e terza media, abbiamo rivolto alcune domande nel merito ad un autorevole esperto, il Prof. Rolando Dondarini, Docente di Didattica della Storia all'Università di Bologna e promotore della Festa della Storia, che anche quest'anno si svolgerà a Bologna e provincia nel periodo dal 13 al 21 ottobre 2007 , il quale ci ha gentilmente concesso la seguente intervista...
Giuseppe Tuozzo - 29-08-2007
Le famiglie vivono ore d'angoscia, non vogliono veder vanificare, per ragioni contabili (la scuola non deve essere considerata una spesa, ma un investimento sul futuro), quei successi e miglioramenti dei loro figli, spesso raggiunti dopo anni di sacrifici ed impegni. Quale progetto educativo, quale crescita ci potrà mai essere in classi di 30-35 alunni con docenti di sostegno che dovranno seguire 4-5 disabili?
Giuseppe Aragno - 28-08-2007
Nell'Italia cattolica e costituzionale, dominata da furbi e da cialtroni, i prezzi dei libri scolastici sono fuori controllo, ma in compenso abbiamo l'intesa Fioroni-Toukan per un "ponte culturale" con la Giordania. Mentre la scuola pubblica è in stato comatoso, il ministro fa la ruota coi ciellini: coi quattrini scippati ai contribuenti incrementerà lautamente il finanziamento per la scuola privata. Pensionato l'articolo 33 della Carta costituzionale, il nuovo avanza: parte il programma "Bello e bravo" con gli incentivi e l'albo delle eccellenze. Poco più poco meno che il berlingueriano bollino qualità. Nunc est bibendum, è il momento di brindare, esulterebbe Orazio.
L'Italia dominata da furbi e da cialtroni è chiusa nei boschi che bruciano e annega felice ogni sera nel sangue d'un feroce omicidio - chi sarà l'assassino? sbavano mezzibusti d'ogni rete e colore, più o meno noti, più o meno strapagati, tutti disciplinatamente proni di fronte a quello che sempre più chiaramente appare un velenoso e grottesco autoritarismo parlamentare. Si vive a Garlasco, tra il sangue d'una sventurata ragazza massacrata a botte sulla testa e il linciaggio mediatico d'un presunto assassino lapidato dal "diritto-dovere d'informazione".
Forum Precariscuola - 28-08-2007
I docenti del forum Precariscuola esprimono la loro più grande indignazione per le affermazioni rese dal ministro Fioroni al meeting di Rimini. L'ineffabile ministro ha annunciato un roseo futuro per le casse delle scuole private, visto che presto - grazie alla sussidiarietà - si aggiungerà la parità economica a quella giuridica sancita ai tempi di Berlinguer.
Fioroni, mentre prepara nuovi regali per gli istituti privati, taglia gli organici della scuola statale proprio nei settori più delicati come il sostegno. E' questa la "nuova" politica per la scuola pubblica che il centrosinistra aveva sbandierato alle elezioni di un anno fa? Come già troppe volte è accaduto, il governo Prodi dimentica che è al potere grazie anche al voto di tanti docenti della scuola statale che oggi si sentono nuovamente presi in giro da comportamenti che denotano come molte promesse siano state soltanto uno specchietto per le allodole.... che si sono recate alle urne.
Forum Insegnanti - 23-08-2007
Scambio di vedute con Enrico Panini, Segretario Nazionale FLC Cgil

Lettera del Forum Insegnanti a Enrico Panini

Gent.mo Enrico Panini,

siamo profondamente delusi nel constatare che le Indicazioni per il curricolo non hanno risolto i nodi critici dell'impianto morattiano e sconcertati dalle affermazioni contraddittorie della Flc Cgil, se confrontate con le Sue dichiarazioni di appena un anno fa.

In un comunicato del 31 agosto 2006, Lei personalmente affermò che "le Indicazioni Nazionali sono uno strumento pesantemente criticato dalla comunità scientifica del nostro Paese (basti ricordare che lo studio della storia dell'età moderna e del Novecento, è previsto solo a partire dai tredici anni di età dei ragazzi). Inoltre, le Indicazioni sono state bocciate dagli insegnanti dal punto di vista professionale."

Rimaniamo perciò esterrefatti nel leggere i primi commenti del Sindacato in cui le Nuove Indicazioni Nazionali vengono salutate come una svolta culturale chiara rispetto all'impostazione morattiana , quando, invece, ripropongono ancora una volta il ciclo unico d'insegnamento della storia e della geografia.

Le ricordiamo inoltre che dal mondo della scuola si sono elevate critiche fortissime e puntuali alla bozza di documento ministeriale e che sono state inviate numerose lettere di protesta al Ministro, alla commissione e agli stessi sindacati e ai partiti di governo

Le saremmo grati se, con la Sua consueta cortesia, volesse darci delle spiegazioni.

Cordialmente

Il Forum Insegnanti

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Risposta di Enrico Panini, Segretario Nazionale FLC Cgil..................................
Vincenzo Andraous - 21-08-2007
In questa estate di divertimenti gli esami di riparazione fanno capolino, viene da dire "a volte ritornano", ma forse è meglio richiamare attenzione e sensibilità diverse nel promuovere qualche sano esame di coscienza.
Nonostante il sipario sia calato, è meglio non dare tregua, spazio e possibilità di ritemprarsi a quel maledetto vigliacco a nome bullismo: forse è meglio non concedere vacanza alla mente e al cuore, per tentare di porre rimedio a un disagio relazionale che ci coinvolge tutti.
Forse è il caso di conoscere meglio quel vicolo cieco, dove bulli e vittime recitano la loro parte, dove è semplice andare a sbattere la testa, e diventa assai più difficile rialzarsi, perché non c'è nessuno a cui chiedere aiuto, non c'è nessuno più in là del buio della solitudine, più in là della nostra malcelata fragilità.
Chissà se in questo intervallo almeno per una volta sapremo ripensare a noi adulti, compromessi e stanchi, ma finalmente consapevoli del nostro ruolo e della nostra responsabilità.
Direttivo Nazionale C.I.P. Comitati Insegnanti Precari - 13-08-2007
Senti un po' da quale pulpito viene la predica. Fioroni, il ministro dell'istruzione, rimprovera a destra e a manca la disaffezione per la matematica. A sentir lui, i docenti non sanno insegnarla e gli studenti non la studiano. Ma nel suo dicastero non va meglio: lì due conti semplici semplici non riescono proprio a farli. Lo sanno bene gli spezzonisti, i precari che più precari non si può.
Di loro il governo Prodi si è avvalso l'anno scorso per coprire le decine di migliaia di spezzoni orari che non bastano a costituire cattedra. Per tanti laureati, specializzati e pluriabilitati è stato un mezzo di sopravvivenza professionale ed economica. Per la scuola una soluzione funzionale e transitoria, ma anche dignitosa equa e trasparente. Troppo semplice per durare.
Forum Insegnanti - 09-08-2007
Gent.mo Enrico Panini,

siamo profondamente delusi nel constatare che le Indicazioni per il curricolo non hanno risolto i nodi critici dell'impianto morattiano e sconcertati dalle affermazioni contraddittorie della Flc Cglil, se confrontate con le Sue dichiarazioni di appena un anno fa.

In un comunicato del 31 agosto 2006, Lei personalmente affermò che "le Indicazioni Nazionali sono uno strumento pesantemente criticato dalla comunità scientifica del nostro Paese (basti ricordare che lo studio della storia dell'età moderna e del Novecento, è previsto solo a partire dai tredici anni di età dei ragazzi). Inoltre, le Indicazioni sono state bocciate dagli insegnanti dal punto di vista professionale."

Rimaniamo perciò esterrefatti nel leggere i primi commenti del Sindacato in cui le Nuove Indicazioni Nazionali vengono salutate come una svolta culturale chiara rispetto all'impostazione morattiana , quando, invece, ripropongono ancora una volta il ciclo unico d'insegnamento della storia e della geografia...
I docenti precari del forum www.precariscuola.135.it - 09-08-2007
Assolutamente inaccettabili le dichiarazioni rilasciate dal viceministro Bastico riportate da Italia Oggi del 7 Agosto.
La Bastico afferma: "Che si debbano ridurre le cattedre rispetto allo scorso anno è un dato di fatto. La Finanziaria ne prevedeva 19 mila in meno. Abbiamo concordato con l'Economia che doveva essere ridimensionato a 11.600. E poi con un decreto, di cui i sindacati erano stati informati, abbiamo agito per 7 mila sull'organico di diritto e 4.600 sul quello di fatto. Ma passando alla fase attuativa, ci siamo resi conto che qualcosa non quadrava."
Ancora una volta, prevale un'idea della scuola come costo e non come investimento sul futuro: come si pensa di migliorare la qualità della scuola tagliando così radicalmente il numero di docenti? E' inutile nascondersi, anche se si farà di tutto per fare bene il proprio lavoro, che il docente sarà fortemente penalizzato da classi numerose che nelle zone a rischio saranno santa barbara pronte ad esplodere.
Vincenzo Andraous - 08-08-2007
Sul carcere italiano non si odono più lamenti sospetti, né si consumano notizie scandalistiche per tentare di restringerlo a una sorta di terra di nessuno.
Da qualche tempo è stato studiato un progetto di eccellenza per renderlo inanimato, per cui la tutela del cittadino detenuto, la salvaguardia della società, l'interesse collettivo, sono incentrati sul principio della sicurezza, la quale rafforza la propria efficienza e susseguente efficacia attraverso uno strumento a dir poco sbalorditivo: il silenzio.
Emanuela Cerutti - 04-08-2007
Non entro nel merito didattico e pedagogico delle Nuove indicazioni per il curricolo, se non per esprimere due sensazioni probabilmente superficiali: di déjà-vu, il che mi fa pensare all'enorme fatica dell'innovare anche in un settore che della ricerca e della sperimentazione dovrebbe fare il suo cardine; e di ancien régime, con quella connotazione di immobilismo che, secondo alcuni storici francesi, lo caratterizza...
... è ... sulla concretezza che mi interessa porre la domanda. Una semplicissima domanda di metodo.
Corrado Mauceri - 04-08-2007
Ho letto l'appello, pubblicato venerdì nel MANIFESTOed in LIBERAZIONE, per una forte mobilitazione su sette grandi questioni, giustamente considerate prioritarie e tutte condivisibili; a mio avviso, però due altre questioni sono altrettanto prioritarie e dovrebbero essere inserite nella piattaforma di Ottobre; si tratta della scuola statale e della difesa della Costituzione.

La scuola statale, prima con la politica di Luigi Berlinguer, subalterna a logiche privatistiche e dopo con quella devastante della Moratti, vive oggi uno stato di profonda crisi culturale, istituzionale e finanziaria ( le risorse finanziarie assegnate alla scuola nonsono sufficienti nemmeno a pagare la tassa per la nettezza !).
Ancora più allarmante è lo stato della democrazia del nostro Paese per i frequenti attacchi alla Costituzione ed ai suoi principi fondanti.
Per la scuola della Costituzione - Comitato di Firenze - 03-08-2007
Il Comitato non può che ribadire il proprio fermo dissenso ed una forte preoccupazione del ruolo marginale della scuola nella politica della maggioranza di centro-sinistra; a questo punto è necessario un chiarimento; è urgente sapere se la maggioranza si sente impegnata ad attuare il programma elettorale su cui ha avuto il voto oppure se vuole continuare le improvvisazioni secondo gli umori del Ministro Fioroni; bisogna soprattutto sapere se per la maggioranza di centro-sinistra la scuola è un servizio subordinato alle logiche di bilancio oppure se è una funzione essenziale e prioritaria cui il bilancio deve adeguarsi.
Giuseppe Aragno - 03-08-2007
Vendere fumo è un'arte talvolta persino raffinata e occorre dirlo: a Berlinguer, Fioroni e Moratti certo non fa difetto. Oscura, se si vuole, è la "parte"; e su questo varrebbe la pena di fermarsi, in via preliminare, parlando oggi di scuola tra noi addetti ai lavori. La scuola-azienda, quella che ci vuole, ad un tempo, guardia armata della rivoluzione neoliberista e garanti della formazione d'una manovalanza rassegnata e prona - questa, mi pare, è la merce che occorre produrre - la scuola così concepita non ha parte politica, non è di sinistra o di destra, come tutto ormai da qualche tempo. Non lo è, non può esserlo: il mondo di valori cui rimandano queste parole è archeologia politica e fa parte ormai di una storia lontana. Se il "Manifesto", occupandosi per una volta del "triste stato di un'istruzione tutta da ripensare", non trova di meglio che rivolgersi a Luigi Berlinguer per avere lumi, beh, allora non solo il malato è veramente grave, ma siamo alla disperazione: si tenta di tutto e, mancando un medico di valore, si ricorre persino agli sciamani.
Come uscirne?
Forum Precariscuola - 02-08-2007
I docenti precari restano sconcertati di fronte alle inaccettabili risposte fornite dal ministro Fioroni nel corso del question time alla Camera del 1/8/2007

Di fronte alle puntuali contestazioni dell' onorevole Sasso riguardo alla inspiegabile decisione di assegnare gli spezzoni orario inferiori alle 7 ore al personale di ruolo con un forte aggravio di spesa il ministro si arrampica sugli specchi sostenendo che "le supplenze nel personale a tempo indeterminato vengono prevalentemente accettate da chi ha meno di dieci anni di lavoro e non è al termine della carriera e costoro costano meno di quelli che entrano".
In pratica il ministro si affida a dati statistici di dubbia veridicità per giustificare il sicuro aggravio di spesa causato dalla sua decisione, visto che i docenti con meno di dieci anni di servizio costano in modo quasi uguale ai precari, mentre i docenti con molti anni di servizio costano molto di più.
Quindi maggiori spese per il ministero e migliaia di docenti precari che resteranno a spasso il prossimo anno, proprio un bel risultato, Ministro Fioroni !!!
Ma l' attuale maggioranza non aveva fatto della lotta alla precarietà uno dei punti fondamentali del suo programma ?
Lottare contro la precarietà vuol dire assumere il personale precario, non licenziarlo negandogli gli spezzoni orario !!!
Gennaro Carotenuto - 02-08-2007
La "zingara" di Palermo era del tutto innocente, e non c'è mai stato nessun tentato sequestro di bambini in spiaggia a Isola delle Femmine. Anche la cellula di Al Qaeda formata da medici musulmani presunti terroristi, che era sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo tre settimane fa, non è mai esistita. Nel silenzio osceno dei media, sono stati scagionati tutti. La "società aperta" è sotto attacco. Ma da parte di chi?
La signora Maria Feraru, 45 anni, cittadina romena, è stata completamente scagionata dall'accusa infamante di aver tentato di rapire un bimbo di tre anni sulla spiaggia di Isola delle Femmine, in provincia di Palermo. Portava una gonna sospetta, e ciò è bastato a scatenare la follia collettiva. Dai media, ai bar di tutta Italia, ai forum in Internet, in molti avevano chiamato al linciaggio, al farsi giustizia da sé. I media, trattandosi di una "zingara", avevano immediatamente presunto la colpevolezza.
Maurizio Tiriticco - 01-08-2007
Rimbocchiamoci le maniche!

Alla vigilia dell'impresa che il nostro Sistema educativo e l'intero Paese si accingono ad affrontare di qui ad un mese, confesso che avrei preferito da due autori e maestri quali Berlinguer e Vertecchi molto ma molto di più nei loro ultimi scritti su "insegnare", "il Manifesto", "l'Unità". Si tratta di un'impresa che dire titanica non è affatto esagerato! Non appena saranno perfezionati gli atti formali, nell'intero primo ciclo si partirà con le indicazioni nazionali postmorattiane, le Indicazioni per il curricolo, ed in tutti i bienni del secondo ciclo si partirà con l'innalzamento dell'obbligo di istruzione dagli otto ai dieci anni di età.
A molti di noi già stanno tremando le vene e i polsi per l'enorme sforzo che dirigenti ed insegnanti saranno chiamati a compiere - e non solo loro ovviamente, perché ad essere direttamente coinvolti nell'operazione sono gli studenti e le loro famiglie. E subito dopo la calura agostana!
Questo dovrebbe essere, dunque, il tempo di una trepida vigilia, dei suggerimenti, dei consigli, degli incoraggiamenti, se non degli aiuti concreti in termini di indicazioni di lavoro, di metodologie, tanto più necessarie quanto più silenzioso e lontano sembra essere il Ministero PI! E, se su questo scottante terreno gli esperti non intervengono con tutta l'autorità, appunto, della loro esperienza politica, educativa, pedagogica, a chi si rivolgeranno coloro che in prima linea dovranno dare l'avvio a questa impegnativa innovazione?
E' anche vero che non siamo più ai tempi dei Programmi ministeriali e che il Ministero non deve assolutamente intervenire in tutto e su tutto, perché la gestione dei curricoli spetta alle istituzioni scolastiche, che sono chiamate a realizzarli nella loro piena autonomia, purché a monte siano chiare le finalità le risorse, gli ambiti, i vincoli.. Ed in questo "a monte" dovrebbero esserci almeno due fattori forti: l'autorevolezza degli esperti, la chiarezza della politica e della Amministrazione.
Guglielmo La Cognata - 01-08-2007
Carico come una molla, instabile come la nitroglicerina, il docente precario, assediato dalla schiacciante prospettiva dell'ignoto, guarda all'estate con angosciosa aspettativa, come alla pentola della cucina di una strega. Infatti, solo alla fine ...
Giuseppe Aragno - 27-07-2007
Eraclito aveva ragione: nulla sarà com'era, ma l'insanabile conflitto degli elementi in campo produce l'armonia. Senza la notte, non può esservi il giorno. E, se questa è la nostra notte, lottiamo: il giorno verrà.
Anche l'autunno sarà caldo, mi dico, e amaramente sorrido: occorrerà che sia rovente. E' necessario che accada: la guerra è nelle cose e non è più tempo di sognare che una buona scuola possa nascere nel clima d'imbarbarimento d'un paese praticamente venduto a logiche di profitto. No. Non è più possibile ignorare che una battaglia per la scuola ha senso e prospettive solo in una visione di sistema, squisitamente politica. Una battaglia per la scuola non si può più "pensare" in termini di "riforma".
Giocondo Talamonti - 26-07-2007
No, Oscar Pistorius non è un alieno.
Anche se, quando corre in pista non lascia orme umane.
Di umano, invece, ha l'ostinazione a negare che la vita gli abbia tolto qualcosa, e a dimostrarlo a lei, prima che agli uomini.
Una tesi, la sua, quasi ...
Maria Antonia Stefanino - 26-07-2007
Ecco perché leggendo gli aut aut della Bonino penso a De Andre', mi riecheggiano quei versi che senza malizia, ma come constatazione semplice vedono una donna "mai stata madre, mai stata moglie che si prende la briga ed anche il gusto di dare a tutti il consiglio giusto". Ella sa di certo cosa significa correre in auto blu al proprio posto di lavoro senza controllo orario e con rimborso taxi forfettario, e quando disoccupata perché in pochi l'abbiano votata, sopravvivere con vitalizi e nomine retribuite come costi di una democrazia per la quale molto sangue operaio è stato versato; ma chi volete che ricordi ai più i morti di Reggio Emilia, la legge truffa?
Forum Precariscuola - 25-07-2007
Il ministro della Pubblica Istruzione Fioroni a fine luglio ha tirato fuori dal cilindro della commissione, che ha lavorato finora in gran segreto, il testo delle Nuove Indicazioni Nazionali. Un' autentica delusione! Viene riconfermato l'impianto ...
Forum insegnanti - 25-07-2007
Tempestiamo di e-mail i nostri sindacati affinchè chiedano l'immediato ritiro delle nuove indicazioni nazionali, le quali ripropongono gli stessi contenuti che il mondo della scuola, della cultura e delle scienze avevano ampiamente criticato e ...
Salvo Bascone - 24-07-2007
(Berlinguer, Aprea, Sasso, Rutelli e l'alunno Timballo, nella calda estate del 2007)

Il professore Silvio Orlando interroga l'allievo "Timballo"
- Dimmi tutto quello che sai sul Re Sole. Perché lo chiamavano così?
- Perché ha inventato le pasticche per la gola!


NOTIZIA N.° 1

Sul Manifesto di domenica 8 luglio, un anziano e distinto signore, tal Berlinguer Luigi da Sassari, pubblica un lungo articolo intitolato "Scuola senz'arte. Ma di parte" col quale, dopo una corposa analisi della situazione, boccia l'intero sistema formativo del nostro paese, dall'asilo all'università. Bene, bravo, 7+.
Certo, a ben considerare, sembra di leggere un testo da inizi anni'70, con ancora "Lettera a una professoressa" fresco di libreria e la lotta contro la scuola di classe e il sapere astratto e nozionistico ecc. ecc. Bene, bravo, 7+.

Luigi Berlinguer; chi era costui?
Eppure, a conoscerlo devono essere in molti a giudicare dalle tante lettere arrivate alla redazione del quotidiano comunista tant'è che, il 12 luglio, Valentino Parlato sceglie di pubblicarne alcune. Sono lettere di insegnanti, lettere piene di indignazione o stupore o sconcerto.
Berlinguer Revival: redivivo o recidivo?
Massimo Franchi - 23-07-2007
Tre mesi di carcere per istigazione all'odio razziale, leader degli skinhead, dirigente della Fiamma Tricolore, membro del gruppo musicale "Gesta bellica", che come pezzi culto ha canzoni dedicate a Erik Priebke ("Il capitano") e a Rudolph Hess ("Vittima della democrazia"). Quale curriculum migliore per far parte dell'Istituto per la resistenza di Verona? La splendida idea di nominare il 35enne Andrea Miglioranzi («Fascista? Per me è un termine molto caro») come rappresentate del Comune all'ente fondato nel 1998 che ha tra i compiti quello di «raccogliere testimonianze di partigiani» è venuta alla maggioranza del consiglio comunale.
Docenti IISS - 20-07-2007
Iniziamo dalla composizione delle commissioni.
I dati forniti dal M.P.I. danno il 22,17% di rinunce dei commissari esterni, pari a un commissario ogni quattro nominati. Non esistono però dati per i commissari interni, perché per le loro sostituzioni ha provveduto la scuola sede d'esame.
Escludendo i cambiamenti climatici che hanno portato a croniche forme di "esamite", ben certificate dal medico curante (evviva il codice deontologico e il giuramento di Ippocrate!), le ragioni vanno ricercate nell'entità dei compensi spettanti alle commissioni. E' pur vero che la partecipazione agli esami è un obbligo legato alla funzione docente, d'altra parte è ancor più vero che i compensi previsti ledono la dignità professionale dei docenti, già ampiamente lesa a giudicare le competenze mensili. Un commissario interno percepisce un compenso netto riferito alla funzione e alla trasferta pari a circa € 435,00, che considerando un impegno in media di 20 giorni lavorativi è uguale a € 20,00 giornaliere e, conteggiando n. 5 ore al giorno, pari a € 4,00/ora. E si lamentano gli extracomunitari! Inoltre per venire incontro ai commissari esterni, è stata prevista quest'anno per compensi riferiti alla trasferta l'introduzione della fascia entro la mezz'ora, che abbassa il trattamento di coloro che l'anno scorso si muovevano fuori comune, tutti considerati entro l'ora.
Con questa considerazione non si vogliono assolvere i "disertori", ma offrire a chi ci governa una chiave di lettura del fenomeno.
Cosimo De Nitto - 17-07-2007
Occorre onestà intellettuale per capire che la questione scuola e la condizione degli insegnanti nel nostro paese sono venuti a coincidere per una serie di ragioni che qui sarebbe troppo lungo analizzare. E che non si può mettere mano all'una senza risolvere l'altra contestualmente, o quanto meno avviarsi a risolverla, imbroccando la strada giusta. Certo che se la classe dirigente del paese, non solo i politici e gli amministratori, ma anche i mezzi di comunicazione e gli intellettuali e giornalisti di grido che su di essi scrivono o dicono, o lo pensano senza dirlo, come fa Fini («Ma ci rendiamo conto che i nostri figli sono in mano ad un manipolo di frustrati che incitano all'eversione?»), allora non c'è scampo. Dobbiamo cedere al pessimismo e rassegnarci all'idea che in questo paese non ci sono le condizioni per un rilancio dello sviluppo economico e democratico a partire dalla scuola. Alla faccia della demagogia e dei proclami elettorali che ancora risuonano a destra e a manca.
Piero Ricca - 14-07-2007
Mi è stato chiuso con atto della procura di Roma, un "sequestro preventivo" notificatomi alle 14,00 di oggi da due agenti della guardia di finanza del "nucleo speciale contro le frodi telematiche", venuti da Roma. Il sequestro proviene da una querela ...
www.notav-valsangone.eu - 13-07-2007
Linea ferroviaria merci Lione - Torino: un'opera pubblica inutile e dannosa

Val Sangone, 7 luglio 2007

Appello ai membri del Parlamento Europeo contro lo sperpero di un miliardo di euro dei cittadini europei, per la difesa della natura e ...
Per la scuola della Costituzione - Comitato di Firenze - 12-07-2007
Le scelte sbagliate della Finanziaria 2007 che hanno pesantemente penalizzato la scuola statale (e nel contempo hanno regalato 100 milioni di Euro alle scuole non statali!) ed i debiti pregressi, ereditati dal precedente Governo, hanno messo in grande difficoltà il regolare svolgimento dell'anno scolastico.
Alle costanti e retoriche dichiarazioni sull'impegno prioritario per la scuola non hanno finora corrisposto fatti concreti e coerenti; anzi sono state tagliate le risorse ed avviati provvedimenti confusi ed approssimativi; il mondo della scuola è pertanto profondamente deluso dalla politica scolastica della maggioranza di centro-sinistra ed in quest'ultimo periodo si è mobilitato, promovendo numerosi comitati genitori-docenti e si è dato appuntamento a Firenze il 29 settembre per un'assemblea nazionale che dovrà valutare tutte le più opportune iniziative.
Gentile Ministro Fioroni, mi permetto di scriverLe perché dopo aver letto e ascoltato per un anno i Suoi progetti per migliorare la scuola, mi sono accorta che come al solito si tratta solo di belle parole. Le confesso che anni di precariato mi hanno reso scettica, e non nutrivo molte speranze che le cose potessero cambiare davvero: non ne faccio una questione di colore politico, sia chiaro: alla luce dei fatti, credo che nel momento in cui si raggiunge il potere, ci sia un adeguamento e sia più facile lasciarsi sopraffare dalla "finanziaria" e dalla "ragion di stato". confesso che anni di precariato mi hanno reso scettica, e non nutrivo molte speranze che le cose potessero cambiare davvero: non ne faccio una questione di colore politico, sia chiaro: alla luce dei fatti, credo che nel momento in cui si raggiunge il potere, ci sia un adeguamento e sia più facile lasciarsi sopraffare dalla "finanziaria" e dalla "ragion di stato". Certo, è difficile perseguire le proprie idee, metterle in pratica, crederci al punto da attuarle a qualsiasi costo.
Lucio Garofalo - 05-07-2007
Dopo il crollo del muro di Berlino, avvenuto nel 1989, e la dissoluzione dell'intero blocco sovietico, gli USA si sono ritrovati ad essere l'unica superpotenza militare sulla scena globale, per cui hanno decisamente assunto il ruolo di gendarmeria mondiale, esautorando l'ONU e arrogandosi l'esercizio esclusivo della forza e del diritto internazionale, mentre sul piano economico-commerciale e monetario sono emerse nuove rivalità e nuove tensioni tra i maggiori colossi del mercato capitalistico mondiale, vale a dire Stati Uniti, Europa, Giappone, Cina e India. Senza dubbio sono questi i principali protagonisti del nuovo ordine mondiale.
Maurizio Tiriticco - 04-07-2007
Scegliere a 13 anni: perché?

Alla vigilia del varo dei provvedimenti che elevano, dal prossimo anno scolastico, l'obbligo di istruzione di due anni, Valentina Aprea su "il Riformista" del 2 luglio avverte l'esigenza di denunciare il grave errore che l'attuale Governo ha compiuto assumendo un impegno in tal senso, gettando letteralmente a mare la legge Moratti e le scelte con essa adottate e a tutti note...

Valentina Aprea chiama ora in causa l'Europa, l'Ocse ed altri sistemi scolastici, forse ben più avanzati dei nostri per quanto riguarda il rapporto tra istruzione e formazione. Ma in cinque anni il suo Governo non è stato in grado di muovere un dito nella direzione che oggi l'Aprea auspica. La scelta spudorata di istituire otto licei otto, tra i quali quello tecnologico e quello economico, non significava forse dar vita a percorsi di istruzione tutta teorica e rafforzare così una tradizione che invece occorreva superare?
Gianfranco Pignatelli - 03-07-2007
C'è un tesoretto? Allora lo dilapidiamo, si sarà detto il ministro dell'istruzione Peppe Fioroni. Presto fatto, il nostro emana un provvedimento che conferisce ai docenti in ruolo gli spezzoni orari fino a sei ore e li sottrae ai precari, quelli che l'anno scorso li hanno ricoperti. Così il ministro raggiunge due risultati. Innanzitutto spreca maggiori risorse per strapagare, come straordinario, ciò che ai precari è sottopagato in ordinario. Eppoi getta nella disperazione occupazionale gli insegnanti precari. Quelli che, proprio attraverso quegli spezzoni, si sono garantiti la sussistenza professionale, prima che economica, oppure hanno visto riconosciuto il loro sacrosanto diritto al completamento dell'orario cattedra.
IUniScuola - 02-07-2007
Sono state rese note le disponibilità su base nazionale degli organici in dotazione per ogni regione al fine di distribuire sul territorio in maniera uniforme i posti per le nomine in ruolo. Per determinare la percentuale dei posti disponibili in una data provincia basta moltiplicare il numero delle disponibilità per un coefficiente, calcolato in 0,638.
Forum Insegnanti - 02-07-2007
L'Intesa sulla Conoscenza è un memorandum, cioè rappresenta la base su cui le parti si impegnano a trattare per trovare poi le forme e i modi tali da rendere legalmente prescrittivo il contenuto su cui c'è l'accordo di massima. Le firme apposte dai Sindacati e dal Governo hanno valore politico, eccome!
Vincenzo Andraous - 30-06-2007
Sul malandato carcere italiano è sceso il silenzio, da qualche tempo non se ne parla più, come se improvvisamente ogni suo problema fosse andato a soluzione, c'è davvero da sbalordire per tanta efficienza e efficacia.
Lucio Garofalo - 30-06-2007
L'Occidente decanta sempre le virtù liberatorie della democrazia, ma quando un popolo decide di autodeterminarsi e di esprimersi liberamente e democraticamente, come è accaduto nel caso dei Palestinesi, e il risultato elettorale non è molto gradito alle potenze occidentali, queste intraprendono una serie di manovre e di tentativi al fine di pregiudicarne e vanificarne ogni valore ed ogni carattere di legalità. Dopo le ultime elezioni palestinesi vinte da Hamas, la comunità internazionale ha imposto un ignobile embargo al fine di ricattare i palestinesi e costringerli a pentirsi di aver votato per Hamas. E' innegabile che Hamas sia un'organizzazione culturalmente retrograda e misoneista, politicamente reazionaria (diciamo islamico-fascista), certamente non progressista, ma è altrettanto ineccebile che Abu Mazen sia una pedina manovrata da USA ed Israele, che hanno appoggiato sia la gravissima decisione di Abu Mazen di sciogliere il legittimo governo guidato da Hamas, sia il golpe di Abu Mazen con il quale è stato formato un nuovo governo che non è minimamente rappresentativo del popolo palestinese, in quanto la decisione presidenziale viola apertamente la Costituzione palestinese, non avendo ricevuto il necessario consenso e la ratifica parlamentare.
dimmi
Grazia Perrone - 30-06-2007
Mi corre l'obbligo di smentire i colleghi del forum insegnanti.

L'accordo sottoscritto il 27 giugno scorso dal governo e dalle parti sociali - si premurano di farmi sapere i miei dopo che ho espresso le mie rimostranze e chiesto spiegazioni - non è vincolante per nessuna delle parti firmatarie.
Giuseppe Aragno - 30-06-2007
Di Fioroni l'ultima che si sa è la più bella: da settembre le scuole superiori avranno Dvd con Dante e con Benigni. E' la presa del palazzo d'inverno e, in quanto al resto, tra vendite di fumo, proclami a mezza voce e contratti da fame, s'annunzia il nuovo corso e le sventure sono dipinte a festa. Spiccioli pidocchietti contrabbandati per "grandi investimenti" e giù la doverosa sfilza dei "punti qualificanti": la qualità di berlingueriana memoria, con tanto di progressione di carriera funzionale allo sviluppo dell'azienda, la morattiana "valutazione" della professionalità docente in termini di competenze degli studenti, il tutto condito da "Quaderni bianchi" e "accordi quadro" coi sindacati - i vertici, s'intende, ché la base non conta - e un direttorio di governo che da solo è l'espressione d'una filosofia. Pensate un po': il Ministero dell'Economia e delle Finanze con quello della Pubblica Istruzione! Pubblica è l'etichetta e, se la leggi bene, è come al supermarket: l'acquirente è tenuto a controllare la data di scadenza.
Gigi Monello - 30-06-2007
Qualche anno fa, a metà Dicembre, una 5a Liceo scomparve dalla mia vista. Gita a Praga. Viaggio d'istruzione. Servirà pure a qualcosa la scuola. Bisogna avere 18 anni e buona salute, per capire sino in fondo cosa l'immaginazione associ ad un viaggio con le compagne di classe. Siccome erano canaglieschi e simpatici, e ci parlavo, al rientro, nei pochi giorni che mancavano a Natale, li intervistai. Ecco una sintesi di quell'umana vicenda...
Fuoriregistro - 30-06-2007
Forse la cosa più importante è non smettere di farsi domande, di chiedere risposte, di accettare dialoghi che non chiudano ma aprano porte. Forse.
Questa è comunque la nostra speranza e la nostra, testarda anche lei, scommessa.
Grazie per essere state e stati con noi in questo avventuroso percorso; non ve ne andate: la newsletter sospende le sue pubblicazioni nel periodo estivo, ma lo spazio web rimane a disposizione dei vostri contributi, commenti, suggerimenti.
Buone vacanze, di cuore, da tutta la Redazione!
Iuniscuola - 29-06-2007
Comportamento irresponsabile della classe docente, come sembra pensare il nostro Ministro? O piuttosto delusione e stanchezza diffuse soprattutto in una fascia d'età del personale della scuola (50-55 anni) che vede allontanarsi sempre di più una risoluzione equa ai suoi problemi retributivi e pensionistici e che si sente eternamente sottopagata e ignorata come categoria di lavoratori socialmente utili e diremmo indispensabili?
Forum Insegnanti - 28-06-2007
ll 27 giugno a Palazzo Vidoni - alla presenza dei ministri Nicolais, Fioroni, Padoa-Schioppa e Mussi - Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno firmato "l'intesa governo-sindacati sulla scuola". Nei giorni scorsi avevamo avviato una campagna di e-mail di protesta diffidando i sindacati dal sottoscrivere accordi senza mandato da parte dei lavoratori e a scuole chiuse.
La protesta non si ferma!
Manifestiamo in massa il nostro sdegno di fronte ad un comportamento palesemente antidemocratico, sommergiamoli di e-mail!

SPEDISCI ANCHE TU LA SEGUENTE EMAIL A:

flc cgil, cisl.scuola, uilscuola, snals, gilda...

Ioannis Lioumis - 27-06-2007
Onorevoli Deputati
Vi scrivo in merito alla sospensiva del Tar Lazio che ha riabilitato il punteggio di montagna.
In questa vicenda del Tar, il mio augurio è quello che il Governo faccia qualcosa (chissà, magari un decreto legge d'urgenza) perchè non si mettano a rischio le immissioni in ruolo di migliaia di precari veri che lavorano da tantissimi anni nelle scuole (indifferentemente se in pianura o in montagna in discesa o in salita) e che, da tantissimi anni rivendicano qualcosa di pienamente legittimo e pulito.
Poi, visto che la sospensiva si riferisce ai soli anni scolastici 2003/04 e 2004/05 (già valutati nel precedente aggiornamento), temo che non sia concessa la sospensiva o meglio (anzi peggio) non si dia il doppio punteggio per gli anni 2005-2006, e 2006-2007. A questo punto sono sicuro che, per tutti i precari i quali si vedono superare negli aggiornamenti del 2004 (punteggi regalati a chi per caso si trovava in montagna) e del 2005 (aspettando l'esito dei loro ricorsi al Tar) e si trovano costretti a scegliere la montagna per gli anni 2006 e 2007 unicamente per limitare i danni che annualmente li facevano retrocedere nelle posizioni, il male sarebbe maggiore di quello sofferto.
Però la cosa che più colpisce in questi casi è l'assenza di quelli che dovrebbero proteggere i precari.
Isa Cuoghi - 26-06-2007
Bel colpo. Non so come chiamarlo... Opportunismo politico ?? Camaleontismo ? Gattopardismo ? O più semplicemente uno schiaffo a chi contestava certe scelte della Stellacci sulla scuola , scelte spesso autoritarie e punitive nei confronti di chi contestava e non applicava la riforma Moratti..e che ora vede premiata proprio la persona di cui si fidava meno..
Sicuri che siamo felici noi della base votante di questa scelta fatta quasi in sordina ??
Forum Precariscuola - 26-06-2007
Se in Italia ci fosse la certezza del diritto, non ci sarebbero grossi problemi ma, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha di fatto dichiarato incostituzionale l'attribuzione del doppio punteggio per i servizi prestati nelle scuole di montagna, ecco arrivare la sospensiva del TAR Lazio sul ricorso dei precari che avevano prestato servizio nelle scuole di montagna ad alimentare dubbi per quanto riguarda la compilazione delle Graduatorie ad Esaurimento.
Vero è che il TAR Agrigento ha affermato che le graduatorie ripulite dal doppio punteggio sono da ritenersi valide; tuttavia in attesa che il Consiglio di Stato si pronunci, su richiesta del MPI, sulla sospensiva decisa dal TAR Lazio, incertezze e dubbi permangono.
Giacomo - 25-06-2007
Gentile dottoressa, in via del tutto preliminare e per non rubarle preziosissimo tempo la invito a rivedersi le tracce di un passato non lontano: basta risalire a una decina di anni fa, quando i titoli della prima prova erano differenziati per licei, magistrali, tecnici e professionali. Non inorridisca, la prego: l'autore era persona competentissima: sapeva che nei tecnici Dante si fa in forma antologica e non sempre caglia, che negli Istituti professionali si studia solo la letteratura dell'Otto e Novecento e che Dante non è materia d'esame. (Lo sa, signora Bastico, che solo per questa svista un genitore un po' avveduto potrebbe chiedere di invalidare la prova. Ma non si preoccupi. Grazie a Dio siamo fortunati se ce lo promuovono questo figlio - benedetto figlio e maledetta quella sua insegnante di lettere della scuola media - che non siamo riusciti neanche a fargli fare il liceo).
Forum Insegnanti - 25-06-2007
Vorremmo poter considerare ancora i sindacati come organizzazioni dei lavoratori fondate sul principio della rappresentanza, ma constatiamo che la loro dirigenza, coinvolta nella trattativa, sta agendo senza sentire alcun dovere di chiedere il parere dei lavoratori, operando come una casta chiusa che sceglie come unico interlocutore la controparte, dimenticando di trattare su mandato dei lavoratori che rappresentano e ignorando quei metodi democratici che dovrebbero costituire uno strumento essenziale della propria identità e della propria funzione.

In questa sede non entriamo approfonditamente nel merito dell'intesa sulla scuola del 16 giugno, riservandoci di pubblicare prossimamente un' analisi dettagliata delle criticità in essa contenute . Notiamo tuttavia, ad una prima lettura del documento, che si muove in senso diametralmente opposto alle richieste avanzate in questi anni dal mondo della scuola e anche, in particolare, da quelle da noi formulate nella Lettera ai Sindacati della Scuola , che invitiamo a sottoscrivere in massa e a diffondere.
Lucio Garofalo - 23-06-2007
Dopo "Tangentopoli", "Bancopoli", "Calciopoli", "Valletopoli", "Spiopoli", "Mafiopoli", "Paperopoli" ecc., l'ultimo scandalo nazionale degno di una "Repubblica delle banane" (senza offesa per le scimmie) quale da tempo sembra essere l'Italia, è "Monopoli". Il caso in questione (ri)emerge a riprova che il nostro "Belpaese" è da tempo diventato "un popolo di ladri, furbetti, banchieri e finanzieri rampanti, calciatori, scalatori e alpinisti, letterine, veline, vallette e vedette, paparazzi, magnacci e papponi, manager falliti, spie e... giocatori di Monopoli". Invece, la vecchia retorica nazional-popolare e idealista esaltava la nostra "amata Patria" come "un popolo di santi, poeti e navigatori".
Lorenzo Picunio - 23-06-2007
Il Consiglio comunale di Venezia impegna il Sindaco a intervenire presso il Governo e il Parlamento nazionali affinché in sede di elaborazione e discussione del Documento di programmazione economico finanziaria (DPEF) vengano assicurate alla scuola pubblica le risorse necessarie a soddisfare il ruolo centrale per lo sviluppo del Paese, che all'istruzione viene attribuito dai programmi dei tutte le forze politiche.
Giuseppe Aragno - 23-06-2007
Fannulloni

Male che vada, c'è da stare allegri: c'è da scegliere tra un "ricco" assortimento e ci rimane solo il piccolo imbarazzo della scelta.
A destra, col nuovo che avanza, corre un geniaccio della jet society che, ravviandosi vezzosamente il liscio ciuffo biondo sulla fronte increspata, prende paternamente a schiaffi i lavoratori che contano i centesimi e sono ormai alla fame. "Fannulloni" ci ha definito Montezemolo, noto stacanovista della bella vita, che vende fumo, s'ammazza di fatica e si contenta con nonchalance degli otto, miserabili, milioni di euro all'anno che gli passa il convento. Tutti meritati. Si voglia o meno, tiene in piedi tra l'altro la baracca della più sciagurata imprenditoria che ammorba l'universo mondo. E' in bella compagnia, questo va detto. Sono con lui Paolo Scaroni che ricava dall'Eni l'elemosina annuale di dieci milioni di euro, Giancarlo Cimoli che, affossa a regola d'arte le "sue" aziende, raggranella in una anno due milioni d'euro e lascia a noi pulci, pidocchi e zecche di quei treni che ha guidato fin quasi al precipizio. Con lui c'è Mario Draghi, uomo di bankitalia che non perde occasione per impartirci la benedizione: occorre riformare le pensioni....
Grazia Perrone - 23-06-2007
La questione riguarda solo alcuni soggetti. Pensionati e dipendenti pubblici di Enti e Amministrazioni pubbliche locali che dipendono - ai fini previdenziali - dall'Inps ma è importante saperlo ... e far girare.
Vincenzo Andraous - 23-06-2007
La scuola è di tutti, soprattutto è comunità e condivisione, allora ciascuno abbia il coraggio di mettersi nei panni dell'altro, e una volta tanto, lo faccia con voce liberante, obbligando la scuola, e così se stessi, dalle gabbie di partenza, quelle recintate con il filo spinato delle deleghe inospitali.
Occorre sfuggire a quegli atteggiamenti ottusi, in cui è difficile affrontare con un minimo di onestà e umiltà il dibattito per arginare il fenomeno del bullismo, e in cui si preferisce rifugiarsi in fuorigioco, creando una disattenzione che autorizza l'accantonamento del rispetto delle regole, premiando i soliti furbetti dallo spinello facile.
Maurizio Tiriticco - 23-06-2007
Che cosa è successo con la proposta del testo di Dante nella tornata d'esame dello scorso 20 giugno? Tentiamo - a nostra volta - un'analisi.
1) Si tratta di un testo estremamente specialistico proposto indifferentemente ad una platea di lettori assai diversificati: gli studenti degli istituti professionali non leggono Dante nell'ultima classe: quindi è stata preclusa ad una parte di questa platea la possibilità di affrontare la tipologia A della prima prova. Mi chiedo: per quale ragione non è stata proposta all'intera platea dei candidati l'analisi di un testo di tecnica delle costruzioni, o di meccanica applicata? Come avrebbero reagito gli studenti del liceo classico? Insomma una certa idea di cultura "nobile" e di cultura di serie B non è mai stata sconfitta!
Angela Barlotti - 23-06-2007
Essendo armato pure lui, le pallottole volavano fra le persone definite 'innocenti' che si trovavano in strada. Il peccato peggiore che ha commesso il mio utente ex detenuto, ma soprattutto bosniaco, è quello di avere percorso in fuga il giardino pubblico dove bambini e mamme sostavano in pace. Poi, distesosi nell'erba ancora umida della nebbia notturna, si è sparato alla testa, uccidendosi. Foto di persone che narrano i loro spaventi, la riprovazione verso gli stranieri e le lodi verso i poliziotti, riempiono le pagine del quotidiano locale.
Giorgio Ragazzini - 22-06-2007
Appello ai Presidenti delle Camere

Al Presidente del Senato
della Repubblica Franco Marini
Al Presidente della Camera
dei Deputati Fausto Bertinotti


Noi sottoscritti docenti della scuola italiana ci rivolgiamo rispettosamente a Voi Presidenti delle Camere, per far presente la necessità che i Senatori e i Deputati conservino in ogni circostanza un comportamento confacente alla speciale importanza del loro ruolo.
Uno dei compiti principali della scuola consiste nell'educare alla responsabilità e al rispetto reciproco. Per esperienza sappiamo che questo si ottiene, più che con le prediche e le raccomandazioni, facendo osservare le regole della convivenza e dando, come adulti, l'esempio.
Ecco perché ci permettiamo di insistere sulla necessità che tutti i parlamentari della Repubblica siano per i cittadini, e in particolare per i giovani, esempio di compostezza, di misura di dialogo civile dialogo.
Paolo Apla - 22-06-2007
Ciao redazione,

il tuo amico, prof. paolo apa, ti ha invitato a guardare il video Docenti sordi e ciechi

ed ha aggiunto il seguente messaggio:

Daniele: Zero Assoluto per il consiglio di classe della 3°A dell'ipssct di Paola

Doriana Goracci - 22-06-2007
Stanno diventando molti gli italiani che non bevono e mangiano più menzogne. Come quella che viviamo in pace e non siamo in guerra e non siamo tra i migliori armatori della macelleria internazionale.

Come quella che la democrazia , chiamandosi tale, porta il Benessere e allora sono da applaudire i G8.
Come quella che a Genova c'erano migliaia di pericolosi, da spezzare e magari da azzittire per sempre, come in Piazza Alimonda e alla scuola
Diaz....
Mariangela Bastico - 21-06-2007
"Sono consapevole che molte aspettative (anche perché si tratta di quasi 500 mila ragazzi, ciascuno con la sua ansia e la sua speranza personale) possono essere andate deluse. Ma ho voluto scegliere "prove di maturità", dunque, non quiz o corse ad ostacoli; in ambiti diversi, così come prevede la legge, tali da consentire ai ragazzi di esprimere se stessi, le proprie idee, gli studi compiuti, i saperi acquisiti, e tali da rientrare nelle aree di programmi ed approfondimenti scolastici".
Giuliana De Tata - 20-06-2007
E'altissima la funzione etica della Geografia; non più e non meno di altre discipline, penserà qualcuno, ma si tratta comunque del compito più alto a cui si possa tendere. La lettura del reale, la decodifica, con gli strumenti del geografo, dei fenomeni e naturali e umani, consente di riflettere sulle dinamiche che regolano il rapporto uomo-ambiente, sui comportamenti che gli uomini mettono in atto per appropriarsi delle risorse messe a loro disposizione dalla natura e sulle scelte economiche conseguenti, consapevoli o meno che siano. Le frane che flagellano i pendii appenninici in Italia facendo scivolare a valle case ed opifici, dopo un inverno piovoso, uno tsunami che devasta isole meravigliose quanto lontane, in cui in epoche recenti è stato effettuata una deforestazione selvaggia per far posto ad infrastrutture turistico-alberghiere, l'allarme smog perdurante nelle nostre città afflitte da troppe emissioni gassose, il volto di una città, Caserta, completamente trasformato dall'escavazione dei Colli Tifatini forati da una miriade di cave che producono depositi di polveri dappertutto e persino nei polmoni dei cittadini, un deposito scandaloso (Lo Uttaro) di rifiuti a ridosso dell'abitato di tre grossi comuni, sono solo alcuni dei fenomeni che direttamente i indirettamente cadono sotto l'osservazione geografica e sollecitano occhi e sentimenti sulle responsabilità connesse al viverre quotidiano delle comunità. Con un inesorabile lavoro quotidiano, formiamo cittadini consapevoli, all'occorrenza pronti a denunciare aggressioni al diritto fondamentale ad una buona qualità della vita.
Cinzia Coratti - 19-06-2007
Invio una nota che chiarisce meglio i fatti e vi domando: che senso ha continuare a disquisire di famiglia e/o famiglie quando la scuola pubblica che garantisce tutte le famiglie è continuamente sottoposta a tagli e ristrutturazioni? Vogliamo veramente investire sul futuro o solo continuare a sopravvivere?

Noi genitori non siamo disponibili a rinunciare ad un diritto acquisito e adotteremo tutte le forme di lotta possibili. Intanto il 22 giugno, giorno di consegna delle pagelle, saremo fuori dalla scuola con i nostri figli, per rinunciare alla consegna delle pagelle da parte di una scuola che non garantisce ai nostri bambini la continuità didattica. Possiamo contare sul vostro aiuto?
Collegio Docenti Liceo Grassi Lecco - 18-06-2007
Poichè la saturazione delle cattedre a 18 ore ha gravi ricadute sulla programmazione dell'attività didattica e sull'obbligo di sorveglianza degli studenti, contraddice tutte le enunciazioni di principio sul buon funzionamento organizzativo e didattico delle istituzioni scolastiche e determina conseguenze pesanti sulla qualità del lavoro, i Docenti del Liceo scientifico Grassi di Lecco

dichiarano

di non rendersi disponibili ad effettuare supplenze oltre il normale orario di cattedra nè di accettare cattedre con ore eccedenti,

chiedono

al Ministro della Pubblica Istruzione di modificare l'art 35 della legge 289/02 tornando a formulare cattedre coerenti con gli attuali ordinamenti scolastici.
Giuseppe Mavica - 18-06-2007
Gentile viceministro

Sono rimasto senza parole leggendo l' Ordinanza del Tar del Lazio, sezione terza bis, dedl 14 giugno 2007, con cui viene accolta la richiesta di sospensione cautelare delle imminenti graduatorie ad esaurimento. A tal ...
Redazione - 16-06-2007
In risposta al quesito che Bruna poneva qualche giorno fa, pubblichiamo la tabella ufficiale relativa ai compensi che percepiranno i componenti delle commissioni all'esame di maturità.
Giuseppe Aragno - 16-06-2007
Un'orgia di memoria. Ultimo arrivato con la marea sormontante dei ricordi tirati per la giacca e prescritti per legge, ora c'è il nove maggio, il giorno dedicato alle "vittime del terrorismo". Seduti in Parlamento per forza d'una legge di stampo fascista, l'hanno scelto con voto unanime e certo non lo sanno: il giorno è quello giusto.
Nel paese dei ricordi, però, nessuno l'ha ricordato: il nove maggio non è solo via Fani. C'è un altro nove maggio: quello del 1897 coi funerali di Romeo Frezzi, vittima di un terrorismo di cui non si parla, benché accompagni, scuro e sanguinoso, la vicenda d'un paese che ha mille ricordi eppure è smemorato: il terrorismo di Stato, con le bombe e le stragi. Portella della Ginestra, Piazza Fontana, Brescia, l'Italicus, la stazione di Bologna. Un terrorismo senza terroristi.
Romeo Frezzi fu muratore innocente in un giorno in cui serviva un colpevole a ogni costo, anarchico ovviamente, come oggi, quando serve, è meglio musulmano e integralista. La questura era regia; Marcello Guida, direttore fascista di Ventotene e Santo Stefano, riciclato nella repubblica nata dalla Resistenza, non era ancora comparso all'orizzonte e non c'era nemmeno il commissario Calabresi. La questura era regia, ma la storia è più o meno la stessa: l'innocente interrogato muore di molte morti e non c'è un assassino: si è suicidato battendo ripetutamente la testa contro il muro, giura il questore; ha avuto un malore, afferma il commissario; s'è lanciato da una finestra schiacciato dalle responsabilità, sostengono in coro i questurini. Il magistrato non si chiama D'Ambrosio, non è senatore indipendente candidato nelle liste dei DS, ma il "malore attivo" è vecchia tradizione e giustifica tutto. L'autopsia rivelerà che la morte di Frezzi non può essere dovuta a un suicidio. Pare - chi sarà mai stato? - che il decesso sia da attribuirsi a un feroce pestaggio: il medico trova fratture al cranio, la colonna vertebrale staccata addirittura dalle costole all'altezza della spalla destra e lesioni alla milza e al pericardio.
Un paese civile, che si sceglie un giorno per ricordare le vittime del terrorismo, il nove maggio non dà la parola solo ai parenti di Moro e Calabresi. Di Frezzi non so se vivano parenti, ma Pinelli - come non pensare a lui se si parla di Frezzi? - Pinelli aveva moglie, due figlie e mille compagni: nessuno è andato a cercarli, nessuno tra quanti si sono accampati nell'aula sorda e grigia tramutata in bivacco, ha ritenuto di dover ricordare. Facciamolo noi, per quello che possiamo.
ADACO-CIP-CIPNA-FORUM PRECARI SCUOLA - 16-06-2007
A - Sistema di reclutamento

1.
Il reclutamento a qualsiasi titolo del personale docente deve avvenire esclusivamente dalle Graduatorie di Merito (GM) e dalle Graduatorie ad Esaurimento (GE). Fermo restando il carattere ad esaurimento delle stesse, è preclusa ogni nuova inclusione ma il solo aggiornamento del punteggio degli iscritti. Eventuali attivazioni di nuove procedure abilitanti devono avvenire esclusivamente per le classi di concorso e nelle province le cui corrispondenti GE risultino esaurite. In assenza di comprovata necessità è preclusa qualsiasi attivazione di nuove procedure abilitanti di personale docente. Le nuove procedure abilitanti saranno attivate solo dopo aver stabilito gli aventi diritto, i titoli d'ammissione, le finalità, i tempi e le modalità di svolgimento delle stesse.

2. Differimento sine die (superamento) dell'art. 5 della riforma Moratti. In mancanza di un'adeguata fase transitoria, a salvaguardia degli attuali iscritti nelle (GE) e (GM), è fatto assoluto divieto ai Dirigenti Scolastici (DS) di assumere per chiamata diretta. Le nomine per le supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche sulle cattedre e gli spezzoni disponibili sono attribuite, dall'1/08 al 31/12, per conto dell'Ufficio Scolastico Provinciale (USP), dalle "scuole polo" o di riferimento, perdurando l'obbligo dei DS, fino al 31/12, di nominare esclusivamente dalle GE e, solo in caso di loro esaurimento, dalle Graduatorie di Istituto (GI).

3. Il numero di cattedre da assegnare a Tempo Indeterminato (T.I.) è calcolato nella misura dell'100% dei posti disponibili (organico di diritto e di fatto) e, comunque, resta libero dai vincoli imposti al Ministero della Pubblica Istruzione (MPI) da altri dicasteri, con l'obbligo per il governo di reperire i mezzi finanziari per dare piena attuazione alla legge 143/2004 e alla legge finanziaria 2007 per tutto quanto afferente la copertura degli organici.

4. Definizione di un regolamento nazionale che disciplini le quote spettanti a quanti si avvalgono della legge 104/92 e/o godono a qualsiasi titolo di apposite riserve, con la facoltà/dovere delle amministrazioni di vigilare sui presupposti alla base del loro godimento, perseguendo con provvedimenti amministrativi e penali quanti ne facciano un uso improprio ed indebito.
Alfredo Brutti - 16-06-2007
Ammettendo la buona fede (per ignoranza della materia) dei giornalisti, sappiate che la TAV non sposterà un etto di merce dalla strada alla ferrovia o,come va di moda dire da qualche tempo, dalla gomma alla rotaia perché queste linee prevedono in ...
Doriana Goracci - 15-06-2007
Ricevo dall'amica Thea Valentina Gardellin da Vicenza, il carteggio intercorso con il dottor Spagnoli e il Dottor D'Agata per un incontro con l'onorevole Bertinotti e l'ultima lettera appena inviata, vi prego di darne la massima diffusione come viene chiesto dal presidio Dal Molin.
D. G.

Fernando Rossi - senatore - 13-06-2007
Vi invio questo mia ultima presa di posizione sulla situazione politica italiana.
Vi sarei grato se poteste farlo circolare fra amici e conoscenti: sono molto interessato all'opinione del più ampio numero di persone possibile. Nel contempo, vi sarei grato se poteste farlo pervenire a testate giornalistiche (come lettera?), radio e tv locali. Se potete dedicarmi 10 minuti, fatemi sapere chi ha eventualmente pubblicato il testo e quali reazioni ci sono state.
Credo davvero sia ora di smetterla con l'ipocrisia: bisogna parlare con sincerità (ed evitare il politically correct ad ogni costo) e capire cosa ne pensa la gente.

Vi ringrazio per tutto quello che potrete fare,
un sincero saluto.
Carlo Salmaso per i Cobas scuola Padova - 12-06-2007
Gli esami di Stato (la "vecchia" maturità) si avvicinano a passi da gigante. E con essi le relative dolenti note. Tutti ricordano che lo scorso anno il Ministro Fioroni, appena eletto, dovette intervenire d'urgenza per sanare la situazione che si trascinava incresciosa da un paio d'anni per cui molti commissari d'esame non erano ancora stati pagati.

Da quest'anno le commissioni sono ridiventate al 50% esterne, logico quindi che ci siano più spostamenti e quindi che necessitino più investimenti.

Considerato tutto questo, la legge 11 gennaio 2007 (Riforma degli esami di Stato), a fronte di una spesa stimata di almeno 160 milioni di euro, ha stanziato solamente 138 milioni di euro, accorpando tutti i capitoli di spesa precedentemente gestiti dagli uffici scolastici regionali.
Risultato: l'Amministrazione è costretta ad arrampicarsi sugli specchi per fare tornare i conti.

Le ipotesi che si profilano sono due...
Lucio Garofalo - 11-06-2007
Una posizione nettamente contraria al sionismo come dottrina politica non può essere confusa, se non in malafede, con l'antisemitismo, e tanto meno con il negazionismo. Bisogna ripudiare e condannare qualsiasi manifestazione razzista, contrastare ogni insorgenza nazi-fascista, rigettare tutte le idee e le opinioni che tendono a separare gli uomini e i popoli in "superiori" ed "inferiori". Proprio per tali ragioni ritengo che l'assunzione del sionismo come base fondativa dello Stato di Israele abbia condotto a politiche persecutorie ed aggressive verso i popoli confinanti e soprattutto verso i legittimi abitanti della Palestina. Occorre proclamare con forza che lo Stato di Israele, fino a quando si definirà lo Stato Ebraico anziché uno Stato laico e non confessionale, sarà sempre uno Stato fondato sull'esclusione e sulla discriminazione religiosa e razziale. E' necessario denunciare e riprovare le occupazioni e le aggressioni di Israele contro i popoli e i Paesi dell'area mediorientale, fino a quando lo Stato di Israele continuerà ad aggredire ed occupare territori altrui, violando le risoluzioni dell'ONU.
Francesco Mele - 11-06-2007
a) preparare una campagna nazionale per le DIMISSIONI del ministro Fioroni e del suo staff;
b) lavorare per un Manifesto dei movimenti


Era il lontano 14 gennaio quando proponevo per la prima volta di avviare una campagna per le dimissioni del peggior ministro della Pubblica Istruzione che la Repubblica abbia mai avuto ...


A distanza di cinque mesi le cose, se possibile, sono peggiorate e questo ministro non ha perso occasione per dimostrare non tanto di non essere capace nel ruolo ma di essere un pericolo reale per la scuola della Costituzione, al punto che sembra ormai chiaro che i suoi non sono errori di inesperienza ma il risultato di un'attenta regia volta a riuscire laddove la Moratti aveva fallito.

E' superfluo, a questo punto, fare l'elenco delle azioni contro la Scuola della Costituzione di cui si sono macchiati il ministro e il suo staff; l'elenco è lungo e variegato e basta riavvolgere il nastro di questi cinque mesi per mettere in fila una dietro l'altra le perle del ministero, che vanno aggiunte quelle realizzate negli otto mesi precedenti....

Il mio sogno è una grande manifestazione nazionale a Roma preceduta dalla costruzione di un documento comune e condiviso su Scuola, Pace, Ambiente, Lavoro stabile, Pensioni, ...

Bruna Bassi - 11-06-2007
A una settimana dall'inizio degli esami di stato, non si conoscono ancora i compensi che percepiranno i commissari interni ed esterni.
La voce che circola è che verrà considerata una prestazione dovuta nell'ambito della funzione docente e che nulla ...
I docenti precari del forum www.precariscuola.135.it - 11-06-2007
Il risultato delle recenti amministrative rappresenta indubbiamente un campanello d'allarme che non può essere ignorato dall'attuale governo che, pur non avendo ricevuto propriamente quella che è stata definita da qualcuno una "spallata", d'altro canto non può certo esimersi dal fare i conti con il proprio operato e procedere ad un'accurata analisi relativa alle cause più probabili che hanno determinato un simile risultato.
E' indubbio che molti passi siano stati fatti nella direzione giusta, ma è altrettanto palpabile fra gli elettori la sensazione che il governo - con in primis il ministro per l'Economia Padoa Schioppa - abbia come principale interesse il risanamento dei conti pubblici anche a discapito della possibilità di garantire ai cittadini un'adeguata qualità dei servizi. Da ciò la delusione di molti elettori, tra i quali ovviamente ci siamo anche noi precari della scuola, che dopo 5 anni di sciagurata gestione in "stile Moratti", speravamo in un cambiamento di rotta radicale, volto a garantire ai cittadini una scuola all'insegna dell'efficienza e della qualità.
Ecco quelle che secondo noi rappresentano le principali problematiche che impediscono alla nostra scuola pubblica di essere veramente competitiva a livello europeo:
Vincenzo Andraous - 09-06-2007
E' incredibile come il passato ricomponga la sua trama sulle macerie del presente, rivestito di disattenzioni e disamore per la verità.
La televisione ed i quotidiani ci mostrano cortei a favore della liberazione della Lioce, dei brigatisti in carcere, di quanti sono sottoposti al 41 bis, al carcere duro.
La città dell'Aquila è attraversata dai vecchi e usuranti slogan, Bologna è rapinata della propria dignità, nelle scritte sul muro dell'abitazione del Prof. Biagi, ulteriore umiliazione a un morto che non può più difendersi.
Ma di quali simpatie pseudo brigatiste si tratta; quelle di oggi, quelle che imperversavano nelle piazze ieri?
Di quali uomini in armi e incappucciati in piazza dobbiamo avere timore, se questo velleitarismo è ormai sconosciuto persino ai più vecchi e incalliti degli utopisti o rivoluzionari che dir si voglia.
In queste camminate autocelebranti per la città, in queste scritte ordinatamente scomposte, qualcuno può pensare che ci sia una reinterpretazione a misura del nostro tempo?
Flavio Cucco - 09-06-2007
Con la nuova Legge sugli esami di Stato (Legge n. 1 - 11 gennaio 2007) sono state riportate le prove dell'esame di terza media nell'ambito dell'autonomia scolastica, mentre la Moratti le aveva rese nazionali e ne aveva affidato la predisposizione all'Invalsi.
La Capdi propone...
Luciano Pettinari - Sinistra Democratica - 08-06-2007
E' del tutto evidente che è l'insieme della politica che perde sempre più credibilità grazie ad episodi come questi. Anzi. Sono proprio questi episodi che fanno capire quanta demagogia e falsità ci sia in tante frasi sui casi della politica, sugli apparati burocratici, sulle chiusure dei partiti alla società. Chi crede in una buona politica deve sapere che la strada è lunga e assai tortuosa. C'è però la soddisfazione per il voto compatto di tutti i deputati del "Gruppo Parlamentare di Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo". Nessuna persecuzione nei confronti di Neri e Bodega, ma l'idea di voler lasciare aperta la speranza che una politica diversa e pulita è possibile.
Guai a lasciare che viva la convinzione che, pur essendoci le leggi, poi i politici possono operare secondo i loro interessi a prescindere da quelle stesse norme. Abbiamo lanciato un bel segnale e ora vogliamo lavorare perché anche gli altri, in particolare a sinistra, lo raccolgano.
Giuseppe Aragno - 08-06-2007
Fuori la porta del Palazzo il paese reale è ferito. Noi della scuola leggiamo di rappresentanti del sindacalismo di base, in lotta per la democrazia, inascoltati dal Parlamento e picchiati dai "tutori dell'ordine", scopriamo che, grazie a decreti e leggi di parlamentari che non abbiamo potuto eleggere, l'anno prossimo avremo meno insegnanti di sostegno dei pochi in servizio quest'anno: in Liguria addirittura uno su tre alunni, come impunemente consente il federalismo alla D'Alema. Fuori la porta del Palazzo, noi della scuola facciamo i conti con le classi sovraffollate, la precarietà delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture scolastiche, chiediamo invano il rispetto delle norme sulla sicurezza, scontiamo sulla nostra pelle la politica dei tagli indiscriminati, affrontiamo da commissari gli esami di Stato, senza aver ricevuto la retribuzione del lavoro svolto per gli esami dall'ormai lontano 2004, e ascoltiamo il grido di allarme di un ministro dell'istruzione pubblica che lamenta: la scuola sta per fare banca rotta.
Francesco Mele - 07-06-2007
Dopo un'interessante discussione che ha consentito ad ognuno di esprimere in modo civile le proprie idee e il proprio eventuale dissenso, sono state approvate due mozioni, una sulla trattativa in corso e una sul credito formativo agli studenti che fanno religione. Quest'ultima è stata approvata all'unanimità mentre la prima ha visto un solo astenuto.
Dopo l'approvazione si è deciso di consentire ai lavoratori assenti di aderire allo spirito di entrambe proponendo di firmarle per poi spedire le firme raccolte alle OOSS (la prima) e a Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica (la seconda).
Pensionati senza voce - 07-06-2007
Promesse non mantenute quelle che il programma dell'Unione aveva elaborato per i ceti sociali più deboli, quali pensionati e anziani e dichiarazioni di attenzione alla Scuola. L'attuale ipotesi di accordo per i lavoratori della Scuola disconosce il lavoro prestato in assenza di contratto dal gennaio 2006 al gennaio 2007, prevede fumosamente aumenti dal febbraio 2007 che saranno, però, erogati dal gennaio 2008 e punisce così i docenti andati in pensione alla fine dell'anno scol.2005-2006, che non avranno incrementi economici per i mesi di lavoro del 2006 senza contratto, nè ripercussioni economiche sul loro trattamento pensionistico.

per sapere

- per quali ragioni da parte dell'Esecutivo non si siano volute neppure ascoltare le rivendicazioni di diritti sindacali avanzate;
- perché, a fronte di una manifestazione simbolica come l'incatenamento, si sia voluto rispondere con la forza e non con il dialogo, dimostrando chiusura rispetto a una problematica che da anni è stata sollevata da tutte le organizzazioni del sindacalismo di base, mentre nessun passo avanti è stato fatto finora per realizzare una legge democratica sulla rappresentanza.
Forum Insegnanti - 06-06-2007
Ai Segretari di Flc Cgil - Cisl Scuola - Uil Scuola

A partire dalla delusione per il contratto siglato il 29 u.s. che, senza alcun mandato da parte dei lavoratori, ha aperto la strada alla triennalizzazione, lasciando tra l'altro sostanzialmente scoperto per intero l'anno 2006 e subordinando gli incrementi stipendiali a criteri meritocratici non meglio definiti, vorremmo sottoporre alla vostra attenzione alcuni argomenti di dissenso che mettono in seria discussione la rappresentatività del sindacato, che in quanto tale ha ragion d'essere nella misura in cui è capace di porsi a difesa delle istanze di tutti i lavoratori siano essi iscritti o non lo siano.

In particolare, come insegnanti e operatori della scuola:
Direttivo Nazionale C.I.P. Comitati Insegnanti Precari - 06-06-2007
Per migliorare il profitto scolastico basta aver fede. Non quella che ti sta a cuore, ma quella alla quale è asservito il ministro Fioroni. Sì, ancora lui. Quello che, a chiacchiere, ripristinò il prefisso pubblica al dicastero della istruzione. Lo stesso che, nei fatti, non ha ancora smesso di saldare il conto ai monsignori Bertone e Clemenz - premier vaticano l'uno, segretario di papa Razinger l'altro - per il grande ed inatteso salto da Viterbo a viale Trastevere.

Veniamo ai fatti.
Claudia Fanti - 05-06-2007
Qui nel nostro Paese, come altrove del resto, il lavoro di una ripresa etica sarà lungo e forse sanguinoso, per cui, diciamocelo francamente, è inutile scandalizzarsi davanti a manifestazioni come quella de L'Aquila, in quanto esse faranno parte del nostro futuro...e anche se si decidesse di reprimerle, coloro i quali hanno partecipato esistono, pensano, sono stati partoriti dalla società che li ha provocati con comportamenti e opere indecenti.
Angelo Verpelli - 05-06-2007
Con questo contributo vorrei proporre uno spunto di riflessione su ciò che può accadere durante le attività extra-scolastiche, d'altra parte anche questi spazi fanno parte del cosidetto tempo scuola, ovvero quella parte di percorso educativo e ludico affidato alla responsabilità della Scuola e dei docenti.

Le attività svolte durante l'orario scolastico che non siano curricolari, comprendono visite a musei, spettacoli teatrali, gite ed altro, un completamento ideale rispetto alla pura attività didattica, l'arricchimento culturale appreso fuori dalla scuola.

Il problema sorge quando lo svolgimento di tale azione avviene mediante del personale esterno, o estraneo, alla Scuola, parliamo di educatori od accompagnatori, quando gli insegnati responsabili della classe delegano a coloro il tutoraggio dei loro alunni.

In un contesto di normalità, e per normale intendo il rispetto dei livelli minimi di Qualità attesi per un gruppo di bambini ospitati in una struttura, il sistema della delega è appunto "normale" poichè affidando dei minori ad altri adulti, si presuppone che coloro abbiano le necessarie competenze certificate per svolgere il ruolo di educatori, un pò come le selezioni effettuate per gli educatori dei Centri Estivi gestiti da privati tramite Bando del Comune di Milano.

Ma chi controlla un agriturismo, a chi si possono richiedere le certificazioni dei loro educatori, cosa succede se....
La Redazione - 04-06-2007
Ci scusiamo con tutte le lettrici e i lettori per il black-out, che ci ha colto di sorpresa dalle prime ore di domenica (fortunatamente a news già inviata:))

Disguidi burocratici hanno infatti impedito a noi di utilizzare il settore admin della ...
Isa, Francesco, Emanuela, Grazia, Giuseppe - 04-06-2007
Tra le firme della petizione di autosospensione della tessera sindacale, qualcuno ha voluto inserire dei commenti di dissenso per l'iniziativa.

Il fatto è, e qui il segnale di una confusione comunicativa ci è apparso chiaro, che una petizione non è un forum: una petizione si firma se si è d'accordo col testo che la rappresenta.

Se non si è d'accordo non si firma e basta. È così con le petizioni cartacee, perché non dovrebbe essere altrettanto vero per quelle online?

Per riportare allora un po' d'ordine nelle maglie di casa nostra, abbiamo pensato di accompagnare la petizione online, che tale è e deve rimanere, con uno spazio di discussione su questo sito; uno spazio in cui tutti possano liberamente partecipare ed esprimere la propria opinione in merito.

Invitiamo tutti coloro le cui firme sono state cancellate dalla petizione online per le ragioni di cui sopra, e tutti coloro che vorrebbero dire qualcosa e non hanno trovato il posto giusto, a postare le loro riflessioni e i loro commenti in questo spazio.
Confederazione Cobas - 02-06-2007
Al 46° giorno di sciopero della fame, che la Confederazione Cobas ha intrapreso per l'affermazione del diritto di tutti/e i/le lavoratori/trici e di tutte le loro Organizzazioni a svolgere attività sindacale nei luoghi di lavoro (diritto di assemblea e di libera iscrizione a qualunque sindacato) Nicola Giua - componente dell'Esecutivo Nazionale dei Cobas Scuola al 30° giorno di digiuno - ha subito un mancamento.
Maurizio Tiriticco - 02-06-2007
Grande era stata la mia perplessità quando, leggendo la nuova ordinanza sugli esami di Stato, mi sono imbattuto in quel comma 13 dell'articolo 8 in cui si afferma che gli insegnanti di religione cattolica "partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l'attribuzione del credito scolastico agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento". Neanche la Moratti era giunta a tanto! Ci ha pensato un ministro di centro-sinistra!

Nel comma 13 articolo 8 della nuova ordinanza relativa agli esami di stato si afferma che gli insegnanti di religione cattolica "partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l'attribuzione del credito scolastico agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento".

Il Tar del Lazio, in accoglimento di una serie di eccezioni avanzate da molte associazioni di cittadini, ha sospeso l'efficacia del citato comma.

Il MInistero PI ci comunica che il Consiglio di Stato ha sospeso la sospensiva del Tar! E tutto nel giro di 24 ore, poco più, poco meno! Il che significa che, quando la nostra Amministrazione vuole, e quando c'è una "buona causa", si fanno salti mortali per superare ogni ostacolo! Tale speditezza vorremmo che si verificasse anche per altre buone cause!
Grazia Perrone - 02-06-2007
Ovvero: le bugie hanno le gambe corte.

Dopo un primo e comprensibilissimo momento di sbandamento il popolo della scuola sta cominciando a reagire.

A dimostrazione (ne prenda nota il dirigente dell'organizzazione sindacale che, benché "preoccupato" per il testo dell'accordo, ha ordinato il ... "rompete le righe ... ne parliamo a settembre") di una ferrea legge della dinamica sociale. Ovvero ... il campo, affrettatamente, lasciato libero sarà presto occupato ... da altre forze.

Nessuno lo ha, finora, rilevato. Eppure l'Atto di indirizzo emanato dal Governo all'Aran - ovvero le linee guida all'interno delle quali l'agenzia governativa deve, inderogabilmente, muoversi - contiene due chicche niente male.

Ma chiariamo, in primo luogo, cosa si intende per ... Atto di indirizzo. Esso è il documento formale con il quale il Governo delega ad un soggetto esterno il compito di assolvere un mandato specifico. Nel nostro caso il CCNL del comparto scuola. Come si può vedere, leggendolo, non si tratta di una ... delega in bianco ma di un preciso e ben definito (nelle linee guida) percorso che - in nessun caso - è soggetto a deroghe.

In questo contesto l'Aran si muove in una cornice assolutamente chiara, democratica e ... trasparente.

L'esatto opposto di quanto avviene in casa confederale i cui dirigenti nazionali si sentono a autorizzati a trattare di e su tutto senza uno - specifico e preventivo - mandato della base.

Chiarito questo andiamo a leggere il documento governativo che servirà da base inderogabile per la trattativa prossima ventura.
Doriana Goracci - 01-06-2007
Oggi è arrivata tradotta anche la lettera di addio di Cindy.

Se ne va. Esce fuori dal sistema, come lei lo definisce. Si è usata, è stata usata, da tutte e da tutti.
Sembra rimanere tra le righe dei comunicati e delle notizie, solo la sua pazzia, quella folle lucida forza che l'ha spinta alla sfida dei signori della guerra. Ha scoperto di avere tanti amici e tanti nemici, ha
scoperto le carte, il trucco di chi pensa possa contenere e mercificare il dolore di una donna.

Ho saputo della sua decisione da un messaggio di un uomo, che trova nella sua lettera tante questioni comuni all'Italia, sono ore che aspetto un comunicato femminile, femminista, per ora non c'è. Ci sarà magari
nella notte, domani, nei prossimi giorni. Per ora ci sono io, che come una scema, continuo a scrivere e chiedo come far giungere a lei, a Cindy tutta la
gratitudine per quello che ha insegnato, per quello che ci ha fatto sognare, per quello che ha reso possibile. Cindy ha messo a nudo tutta la
corruzione e la devastazione del sistema globale, del paese mondo dove i nemici sono anche amici, dove si gioca a Mercante in fiera con la pace e la guerra,
Cindy ha corso come un uragano, capace di correre e sparire.
Comitato Scuola Repubblica - 31-05-2007
Il Ministro della Pubblica Istruzione ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato invece di recepire l'ordinanza del TAR Lazio che sospendeva l'art. 8, parr. 13-14, dell'Ordinanza Ministeriale n. 26 del 15 marzo 2007 perché "sul piano didattico, l'insegnamento della religione non può a nessun titolo, concorrere alla formazione del "credito scolastico" di cui all'art. 11 del D.P.R. n. 323/1988, per gli esami di maturità, che darebbe postumamente luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono né l'insegnamento religioso e né usufruiscono di attività sostitutive" (Ord. TAR Lazio n. 2048 del 24 maggio 2007).

La situazione è grave ed imbarazzante.
Coordinamento nazionale RSU - 31-05-2007
Cgil Cisl Uil cantano vittoria per aver firmato il 29 maggio un accordo che di fatto prevede in termini economici quanto già era stato ottenuto in accordi firmati solo qualche settimana prima e sui quali già Cgil Cisl Uil avevano cantato vittoria.

Il fatto è però che per ottenere quanto già ottenuto si è infine accettato l'ennesimo pasticcio, cioè quello dell'allungamento della contrattazione da biennale a triennale, che non è cosa da poco.

Già questo basterebbe a descrivere l'inconsistenza delle segreterie nazionali trattanti (categoriali e confederali), pronti ad accettare qualsiasi peggioramento sia in corsa che a traguardo raggiunto, ma c'è ben altro.
Grazia Perrone - 31-05-2007
Confesso che provo disagio nell'intervenire a ventiquattro ore da un accordo giunto "senza dare battaglia".

E che battaglia non ci sia stata (né tentata) lo dimostra sia la fretta con la quale i sindacati (tutti) si sono affrettati a revocare le forme di lotta annunciate sia la tempestività con la quale è stato formulato l'atto di indirizzo.

Ai lettori il gusto di leggerlo e di commentarlo in tempo reale.

A me una piccolissima soddisfazione.

Dopo averlo subito e denunciato, per anni, ora il mobbing non è più un tabù ed entra - a pieno titolo - tra le materie oggetto di contrattazione.

Il testo consegnato alle parti sociali - nel riconoscerlo implicitamente - prevede - e sarà probabilmente questa la parte normativa del biennio/triennio - l'adozione di strumenti di tutela del mobbing...
Gabriele Boselli - 30-05-2007
Anche in questo caldissimo (metereologicamente) maggio buona parte della gente comune (senza potere e con pochi soldi) tace o chiacchiera vanamente, si ammala nelle fabbriche, schiatta tranquillamente nei cantieri, s'intorda sulle autostrade, s'intontisce nelle discoteche, s'imbecillisce alla televisione, legge rotocalchi; al nord vota entusiasta i potenti e i ricchi nel segno di lega o forzitalia; è indifferente alla depredazione e al depotenziamento dello Stato, alla povertà della scuola e alla demolizione della giustizia. Si guarda il "teatrino" programmato in TV, il reality che ha sostituito realtà, e tanto basta ai più.
La politica pura (conoscenza e progettualità fondazionalmente disinteressate e orientate a una gamma di fini eticamente condivisibili) non è morta ma è sempre più percepita -e spesso effettivamente i suoi professionals corrispondono alla percezione- come denotata da insignificanza (Bauman 2001). L'educazione dei figli e la stessa sicurezza sociale sono cercate non con la garanzia del collettivo ma - chi può - per via privata (ancora Bauman, 2004). Vi è ancora spazio per un pensiero a trascendentalità illimitata, universale della democrazia pensante o solo per quello della plutocrazia? Ovvero, quanto spazio ha un pensiero non-propagandistico ed effettivamente al servizio della cosa pubblica?
Certo, il nostro ragionare di insegnanti e ispettori (da concorso pubblico per esami e titoli) nel loggione della politica non è sereno; è scritto da un punto di coscienza alto ma politicamente infelice. Tuttavia, mentre i filosofi (comprendendo in questa categoria, come all'inizio del sapere occidentale, ogni soggetto di ricerca disinteressata) discutono in libertà, dominano saperi di mascheramento asimmetricamente normativi, ovvero ingiusti, e produttivi di smisurati risultati economici per pochi conseguiti ad altissimi costi umani e ambientali. La ricerca e l'insegnamento di qualsiasi sapere -dalla politica alla fisica- sono ormai promossi all'interno del sintagma finanziario e dunque dell'etica utilitarista (culto delle competenze), delle metodologie di tipo programmatorio (obiettivi etc) e dei sistemi valutativi oggettivanti. Scompare dall'orizzonte della visibilità l'idea di senso, mentre tutta l'intenzionalità personale e collettiva è risucchiata dagli obiettivi, o sensi nani, che del senso sono la caricatura. Mentre la rendicontazione è accuratissima in riferimento a obiettivi di ordine economico (salvo casi Enron- Arthur/Andersen o Parmalat) non si rende conto di nulla rispetto ai grandi valori dell'umanità, ai costi spirituali delle trasformazioni economiche. Ne sono manifestazione in ambito scolastico il trionfo della competenza sulla conoscenza, del criterio di utilità sulla purezza (gratuità), del risultato sul principio, della didattica del dio Mercato sulla paideia della tradizione ebraico-cristiana.
L'approccio minimalista comporterebbe la rinuncia a trasformare tutto il mondo, la speranza nella (propria e di chi altri voglia salvarsi) salvezza. E niente altro. Ma che tristezza, per noi soggetti politici e pedagogici consapevoli, pensare dalla collina della scienza alla città ove infuria la peste mediatica e miliardi di ex-cittadini incretiniscono e s'insudditano alla luce azzurrina di tubi catodici o schermi LCD!
Giuseppe Aragno - 30-05-2007
Se s'è data battaglia - e onestamente non mi pare - il risultato è chiaro. Poi, certo, ognuno le cose le legge come crede e a Lissa, dopo la disfatta, l'ammiraglio Persano dichiarò di "essere rimasto padrone del mare".
Lo so. C'è stato chi ci ha creduto e s'è posto il problema: che faccio, sciopero? Qui tra noi s'è discusso, tra teste calde e gelo di sapienti, ma l'esperienza insegna e non mi appassionavo al tira e molla governo-sindacati. Ne ho fatto da tempo una questione di metodo e parto da un principio che non chiedo sia condiviso: non credo che abbiamo un governo nel senso pieno e politico della parola, non ritengo che i Panini di turno facciano davvero un sindacato. La vicenda delle grandi organizzazioni politiche e sindacali appartiene al passato e sarà un problema storico comprendere i meccanismi che ne hanno determinato la prematura scomparsa, anche se non me lo nascondo: ne nasce un serio problema di assetti costituzionali.
Gianfranco Scialpi - 29-05-2007
I sindacati si sono definitivamente "piegati" al volere del governo amico.
La "Caporetto" inizia con l'accettazione che gli aumenti partano dal Febbraio '07. Mi chiedo: i 12 mesi del 2006 e il primo mese del 2007? Regalati!!!
Altra "Caporetto" è la triennalizzazione del contratto. Se il governo amico non riesce ad " adeguare" i nostri stipendi nei due anni, probabilmente la "sperimentazione triiennale" ci riserverà altre sorprese...
Cosimo Scarinzi - 29-05-2007
I lavoratori della scuola, come tutti quelli del pubblico impiego, dopo diciassette mesi dalla scadenza del contratto si trovano di fronte ad un accordo fra governo e sindacati istituzionali che:

- fa scattare gli aumenti retributivi, peraltro miserabili, dal febbraio 2007 con il conseguente ratto di oltre un anno di arretrati;

- ripete lo scambio indecente fra tagli degli organici e aumenti retributivi nella, ormai tradizionale, logica dei contratti cannibale;

- impone la triennalizzazione dei contratti, un vecchio obiettivo confindustriale, con l'effetto di ridurre, in tendenza, ancora di più le retribuzioni dei lavoratori e della lavoratrici;

- non recupera, nei fatti, nemmeno quanto ci ha sottratto l'inflazione....
Precariscuola - 28-05-2007
I docenti precari sono sconvolti ed infuriati dopo la lettura della vergognosa bozza del nuovo regolamento per le supplenze.
Grazie a queste pessime decisioni del Ministero si rischia un avvio di nuovo anno scolastico all'insegna del caos più completo per via dei "balletti" dei supplenti: cosa accadrebbe infatti se, come appare molto probabile, le nuove graduatorie d'istituto e di circolo non fossero pronte all'inizio del nuovo anno scolastico? Si dovrebbe fare ricorso alle vecchie graduatorie d'istituto.....A questo punto la stragrande maggioranza dei docenti impegnati in supplenze temporanee sarebbe costretta ad accettare di lavorare in istituzioni scolastiche che non gli sarà stato possibile riconfermare per via della riduzione delle sedi esprimibili. Il tutto con gravi conseguenze sull'efficienza del servizio scolastico ed inevitabili disagi per gli studenti e le loro famiglie.
Gennaro Carotenuto - 28-05-2007
La Repubblica e l'Unità mentono spudoratamente sul Venezuela

COCHABAMBA - Mi arrivano qui a Cochabamba (Bolivia), dove sto partecipando al "V incontro mondiale di intellettuali e artisti in difesa dell'umanità" e potrei anticipare le cose dette da Evo Morales stamattina, o la ricchezza del dibattito, o la forza e la ricchezza comunicativa dei comunicatori boliviani (Evo ha un'approvazione del 66%in crescita ma nei media ha l'80% contro). Ma amici di GennaroCarotenuto.it mi inviano i pezzi di Repubblica e l'Unità sulla fine della concessione di RCTV. E alle balle bisogna rispondere con le notizie. Ci sarà tempo per parlare di cose serie.

Vediamo...


Alternativa Sindacale (USI) - 26-05-2007
Fiom, Fim e Uilm chiedono 117 Euro di aumento lordo per il 5° livello e non dicono quanto e quando incasserà la stragrande maggioranza che è al terzo livello.

L'altra volta l' "aumento" ( si fa per dire ) è stato di Euro 35,oo + 14,oo + 9,oo e con l'impennata dei prezzi nessuno se ne è accorto .

- Alternativa Sindacale, insieme agli altri Sindacati di Base, chiede 250 Euro lordi, uguali per tutti ed al massimo in 2 rate, per recuperare il reale aumento del costo della vita .
Vincenzo Andraous - 26-05-2007
Sono stato invitato a un incontro con gli alunni delle scuole secondarie di 1° grado, con la presenza degli insegnanti e di alcuni medici di base.
Ho raccontato la mia adolescenza da bullo, da prevaricatore: un cancellino lanciato alle spalle della maestra, la gomitata sulla testa del compagno più debole, il gioco del capro espiatorio che ingiustamente patisce le pene dell'inferno, e calcio dopo calcio, silenzio dopo silenzio, il gruppo si rafforza, tutti dentro quel territorio ben delimitato.
I ragazzini stanno fermi sulle sedie, ascoltano la mia storia raccontata piano, comprendono che non è quella dei videogames, dei violenti scambiati per eroi, bensì è la storia della vergogna.
Giuseppe Aragno - 25-05-2007
Dunque è così: se i killer hanno la mano che trema, a sparare ci pensa da solo il capobanda e non se ne parla più. Con buona pace di chi ancora s'ingegna a credere nei miracoli, la scuola ha bisogno del colpo di grazia. Da troppo tempo dura l'agonia e - Bagnasco capirà - è il caso di evitare l'accanimento terapeutico, dopo il coma irreversibile prodotto dalle mazzate dei riformisti berlinguermorattisti e dagli svitamenti clerico-artigianali dei giravitisti.
Il caudillo ora c'è. Cordero Luca di Montezemolo, l'uomo Ferrari non intende governare per delega e si delega a governare. Ha programma chiarissimo: dopo l'Azienda Italia ecco il Progetto Paese. Guarda lontano la freccia rossa di Maranello e pone una scadenza: per il 2015 - è sicuro di esserci e certo che ci saremo - per il 2015 vuole un'Italia protagonista, alla quale regala la sua capacità di leadership.
Signori ringraziamo.
Oltre il nuovo confine, che passa trasversale tra gli schieramenti, oltre una frontiera che si chiude persino alle maggiominoranze e cambia le regole del gioco - qui comando io - l'uomo nuovo del fato ha la ricetta giusta: basta chiacchiere sulle pensioni - si va all'abolizione - basta tolleranza con l'immigrazione - il marcio è quello e occorre la maniera forte - giusta è la legge Biagi e occorre potenziarla.
Grazia Perrone - 25-05-2007
Cade un tabù. Per la prima volta i sindacati confederali minacciano di estendere le iniziative di lotta alle operazioni di scrutini ed esami, ovvero minacciano di far ricorso ad un classico mezzo del sindacalismo di base. Un "mezzo" - sia detto per inciso - che sul finire degli anni '80 ha prodotto risultati lusinghieri strappando al governo di turno concessioni stipendiali mai più eguagliate (nella scuola) nei quindici anni successivi.

Il comunicato sottoscritto, nei giorni scorsi, dai sindacati confederali è sorprendente nel tono ma chiarissimo nella sostanza: non solo conferma lo sciopero del 4 giugno, ma annuncia che "in assenza di risposte concrete e immediate le iniziative di lotta continueranno anche dopo il 4 giugno e investiranno le attività di fine anno scolastico compresi scrutini ed esami ".

Perbacco!

I sindacati, si legge nel comunicato unitario, "dicono basta al festival degli annunci e dei proclami da parte dei diversi esponenti del Governo e rivendicano l'integrale rispetto degli impegni assunti e sottoscritti ".

Davide Vancini - 24-05-2007
Il lavoro dei docenti è da troppo tempo sottoposto a critiche da parte di chi non conosce il mondo della scuola.
E' sicuramente lesivo per la categoria continuare ad essere additati come coloro che lavorano solamente 18 ore la settimana. Anche in sede di rinnovo contrattuale le richieste di aumenti devono fare i conti con il mito delle 18 ore di lavoro settimanale.

Come rappresentante RSU vorrei sottoporre alla discussione di tutti i colleghi la seguente proposta.

Francesco Mele - 23-05-2007
Sono d'accordo con te Giuliana, l'unico modo per ottenere qualcosa è la trattativa, aggiungo io, con una buona capacità di mobilitazione che la sostenga.

Due cose quindi, la trattativa e la mobilitazione.

Bene, se guardiamo l'operato dei nostri in questi 17 mesi ci accorgiamo che non hanno fatto né l'una né l'altra.

La trattativa poteva partire già dalla finanziaria 2006 (l'ultima di Berlusconi) che doveva contenere i fondi per la copertura dell'inflazione per il 2006, ma conteneva invece solo la vacanza contrattuale.

Mobilitazione? 1 ora di sciopero!
Giuliana Monguzzi - 23-05-2007
Il 4 giugno io sciopererò perchè credo che l'unico modo per ottenere qualcosa, in questo momento, sia la trattativa, che deve essere sostenuta, perchè il governo, qualunque governo, non possa sbattere in faccia, a chi tratta per noi, un penoso numero di partecipanti allo sciopero (a Bologna il 18%!). Visti i risultati di Bologna, ritengo che avrebbero fatto bene a non indire alcuno sciopero, ma visto che, all'interno dei sindacati, ha vinto chi l'ha voluto, non facciamoci ridere dietro...Io mi sentirò "a posto" se contribuirò, pur fallendo, magari, a far sì che ciò non succeda, ma naturalmente ognuno è libero di prendere le decisioni che crede e ad assumersi l'onere morale delle conseguenze.
Francesco Mele - 22-05-2007
Ciao a tutti e tutte,

sollecitato da più parti ho deciso di estendere un'iniziativa che ha già preso avvio nella città di Carpi.
Infatti, dopo le assemblee del 4 maggio a Carpi, il senso di delusione e frustrazione per l'azione dei Sindacati Confederali si è fatto molto profondo.

Per questo motivo alcuni lavoratori della scuola hanno deciso di lanciare un segnale autosospendendo la propria iscrizione a tali sindacati e sottoscrivendo collettivamente una lettera che verrà inviata loro e agli organi di stampa. Contestualmente ciascun firmatario ha compilato e firmato una disdetta della delega sindacale da consegnare in segreteria per essere poi inviata al Tesoro e all'organizzazione sindacale interessata.

Abbiamo definito questa iniziativa "autosospensione" proprio per far capire che non si tratta del passaggio ad altro sindacato ma di uno stimolo al proprio a cambiare politica nella difesa dei diritti dei lavoratori.
Ciascuno poi deciderà quando e se rientrare seguendo le proprie convinzioni personali.
Il testo della lettera è il seguente:
Barbara Pianta Lopis - 22-05-2007
Caro Ministro Fioroni,

la prego non parli di tempo pieno a Napoli, ma soprattutto di tempo pieno a Scampia.
Se non lo sa, allora glielo dico io, perché a Napoli il tempo pieno è quasi inesistente. Tre le motivazioni principali:

1. Strutture inadeguate,
2. Alta disoccupazione
3. disincentivazione all'atto delle iscrizioni.

Io mi ricordo ancora, quando ho iscritto il mio primo figlio a tempo pieno la prima volta, era l'anno scolastico 1998/1999. L'unica scuola più vicina con il tempo pieno, non quella di fronte casa, a circa 1,5 km, mi ha costretto ad accompagnare mio figlio per ben 5 anni ogni mattina con la macchina.
La scuola non ha refettori sufficienti per garantire una qualità di mensa decente, per cui a turno si mangia in classe, la palestra non è sufficiente a garantire le due ore di attività motorie (programmi dell'85) a tutte le classi, non ci sono laboratori, non ci sono sufficienti computer per tutti.
All'atto dell'iscrizione si è fatto di tutto per dissuadermi da questo tipo di iscrizione, elencandomi tutti i difetti del tempo pieno. Solo dopo mia insistenza, hanno accettato l'iscrizione.
Non c'era nemmeno il POF, all'atto dell'iscrizione!

Non abbiamo cortile, che viene invece usato come parcheggio, non abbiamo un'aula di musica, non abbiamo una biblioteca degna di essere chiamata tale. I bambini passano tutto il giorno in classe, con attività frontali, interrotte qualche volta da lunghe ricreazioni. Non abbiamo più le compresenze, e abbiamo sempre sopperito noi genitori per i materiali didattici, per non parlare di carta igienica e sapone.

A volte ho pensato di essere una madre troppo caparbia e ingiusta, nel scegliere un T. P. così poco "tempo pieno" e tanto "tempo vuoto" per i miei figli.

In tali condizioni e con un alto tasso di disoccupazione femminile, quale genitore sceglierebbe 40 ore, invece di 30? (Pardon, 27+3 opzionali e facoltative!)
Vincenzo Andraous - 22-05-2007
Come è possibile in un paese progredito, dove a democrazia sta giustizia, dove a società sta solidarietà, che un fatto di cronaca, sebbene assordante per disumanità, ammutolente per indicibilità, possa diventare uno spazio ove fare convergere le attenzioni più morbose, a tal punto da relegare di lato quelle doverose garanzie di tutela appartenenti a ogni cittadino?
I mostri pedofili di Rignano Flaminio sono stati tutti scarcerati, "inspiegabilmente " sono ritornati in seno alle proprie famiglie, vicino ai propri figli.
Donne e uomini liberati dalle catene, e soprattutto, dalla infamia più grande, quella di avere abusato di bambini inermi.
Vittorio Delmoro - 21-05-2007
Qualche giorno fa il mio ex collega RSU (lui ANP, io CGIL), incrociandomi in corridoio, mi chiede come mai quest'anno nei confronti dei tagli all'organico non faccio come gli anni passati e dal suo sorrisetto ironico capisco che mi attribuisce già prima della risposta intenzioni differenti rispetto a quelle dei tre anni nei quali io spingevo per la mobilitazione e lui frenava.

Ho dovuto faticare non poco per provare a convincerlo che la mia apparente incoerenza era dovuta solamente ad un cambio di tattica su cui non voglio in questa occasione soffermarmi; non credo d'esserci riuscito.

Il fatto è però stato occasione per pormi seriamente la domanda : cosa mi sta succedendo?

Seppure io non miri ad alcuna poltrona e non possa essere sospettato di tradire la causa per separatezza di ruolo, come tutti quelli accusati da Roberto, Isa e compagni (perduti), cui ora voglio aggiungere anche Francesco, se non altro per la sua posizione sullo sciopero, qualcosa deve essere successa nella mia testa per farmi promotore di un (piccolo) dibattito nel quale ho assunto lo scomodo ruolo di difensore di una sinistra accusata di nefandezze tali da necessitare di un certo stomaco per digerirle.
Michele Borrielli - 21-05-2007
Non nel numero di ore di lezione

Dal Disegno di Legge del Governo e dai lavori della Commissione Istruzione della Camera sulla riforma della scuola secondaria, mi pare evidente (e inquietante) l'orientamento, anche da parte del centro sinistra, verso una decisa riduzione degli organici mediante taglio del numero di ore di lezione curricolari per gli alunni: vedasi la parte "monte ore annuale delle lezioni, nei limiti del monte ore complessivo annuale già previsto per i licei economico e tecnologico dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni, e del monte ore complessivo annuale da definire ai sensi dell'articolo 1, comma 605, lettera f), della legge 27 dicembre 2006, n. 296" La riforma Moratti esce dalla porta per rientrare dalla finestra???
Gianfranco Zavalloni - 19-05-2007
Diciamolo. Uno dei nodi fondamentali da sciogliere della scuola italiana è la situazione che vivono i ragazzi che la frequentano dagli 11 ai 14 anni. È la stagione della loro maturazione. Germina il loro corpo. Si avverte la fame di relazioni interpersonali profonde e autentiche. L'amicizia diventa la questione capitale. Si scopre la sessualità. Si vivono i primi conflitti forti con i genitori.

Il gruppo dei pari diventa il vero punto di riferimento. In tale contesto, l'attuale scuola media italiana (o secondaria di 1° grado), anello logoro e tagliente, mostra tutta la sua inadeguatezza. I contenuti restano prioritari, diventando perfino la ragion d'essere di ogni "prova di verifica".

Prima di conoscere i ragazzi, si prevedono batterie di "prove di ingresso". Gli insegnanti spesso - loro malgrado - finiscono per ridurre la loro funzione a quella di informatori. È così che la logica dei contenuti si trasforma, facilmente, nella somministrazione di nozioni e di test di valutazione, specialmente ai ragazzi segnalati dalle certificazioni.

Quale logica? Mentre i ragazzi continuano a nuotare nel mare del non-senso, la centralità dei programmi fa capolino ad ogni proposta riformatrice. La scuola media appare fondata sulla frattura fra lezioni e vita reale. I ragazzi non comprendono quale sia l'incidenza - e, dunque, l'importanza - della formazione scolastica per il loro futuro!

La centralità del ragazzo necessita di percorsi rallentati e, soprattutto, di uno spazio ben più ampio da conferire all'ambito affettivo-relazionale. Non è un caso che il cosiddetto 'bullismo' cresca a vista d'occhio e faccia seguaci principalmente nella fascia d'età della prima adolescenza e vada a colpire i più deboli.

Non abbiamo dedicato un punto esclusivo per gli alunni disabili, i giovani stranieri, i portatori di culture e religioni diverse, perché, dal punto di vista dell'inclusività, auspichiamo che tali alunni siano considerati una risorsa e parte attiva del processo educativo, il quale non può essere delegato alla sola insegnante di sostegno.
Cristel - 19-05-2007
Poco dopo l'uccisione di Kurt in America ci fu una vera e proprio catastrofe: tantissimi fan del cantante decisero di imitarlo e nel seguirlo...si tolsero la vita.
E anni dopo la sua morte Kurt, riesce ancora ad affascinare, la morte lo ha reso immortale.
E noi giovani siamo sempre più arrabbiati con il mondo che ci delude, questo mondo che talvolta ci prende a calci in bocca e a pugni in faccia troppo presto, e abbiamo perso i valori, e abbiamo perso i veri eroi, e abbiamo perso la nostra identità come singoli e come giovani che un giorno cambieranno il mondo...
Kurt Cobain è stato definito da molti critici l'ultimo EROE del Rock....ma cosa c'è di eroico nel rinunciare alla vita, senza spenderla in un credo?!?
Doriana Goracci - 18-05-2007
Il gergo usato sopratutto nei settori del credito di alto profitto come gli uffici Mutui è quello della guerra.

All'Unicredit le agenzie immobiliari accreditate sono chiamate gli Alleati. Noi continuiamo infatti ad essere
in trincea, come clienti, dipendenti, pensionati.

Troppo spesso e luogo comune è il dichiararsi indifferenti, quasi con fare snobistico, a queste strategie di mercato e di borsa.

Chi è in rosso perchè
pensa che non ha nulla da investire e nel frattempo è "cravattato".
Chi ha un po' di risparmi perchè pensa di essere al riparo con i suoi fondi obbligazionari.
Chi ha un po' più tanto di risparmi perchè spesso crede di avere capito il sistema e azzarda qualcosa in più e poi il Sole 24 ore o Milano Finanza sono dei bei quotidiani da leggere, fa tendenza...

Poi ce ne sono tanti, tanti parecchi che non hanno neanche il conto e si ritrovano un giorno obbligati ad aprirlo dall'agenzia interinale o dal padroncino di turno.

Poi ci sono quelli che sono convinti che pagheranno ma intanto mangiano...hanno la carta a rate e nessuno li ferma il sabato. Il loro carrello è pieno: di debiti vertiginosi e ignorati.

A grandi passi il mondo delle banche e delle assicurazioni, aspetta il grande silenzio-assenso dei lavoratori per banchettare con il loro Tfr a fine giugno.
Slurp, sono ingordi, si sa . No anzi, bisogna dirlo a voce alta o con un passa parola, con ogni mezzo.

Di seguito una rassegna stampa ri-titolata dalla sottoscritta, esodata Banca Intesa volontariamente, con altri 6500, parecchi obbligati a fare le valige,
perchè la Banca navigava intorno al 2003 in cattive acque... E' vero, infatti il nostro Fondo pensione è andato a gambe all'aria.

Loro ridono ancora...
Ottaviano Molteni - 17-05-2007
Cara Isa, dici qualcosa che racchiude una verità innegabile, purtroppo. Proprio negli ultimi tempi si è sempre più accentuata la richiesta nei nostri confronti di modulistica così incredibilmente variegata che, pur avendo come motivazione la QUALITA', non fa altro che renderci sempre più burocrati e sempre meno educatori.
Ti devo confessare che io sono uno degli ultimi dinosauri rimasti nella scuola elementare. Un uomo che aveva scelto di diventare un maestro perchè credeva fermamente nella "mission" del suo lavoro. credeva fermamente che la formazione degli alunni fosse veramente importante per la nostra società. E devo dire che di esperienze ne ho vissute tante.
Fabio Mosca - 17-05-2007
Dallo Speciale Il tempo e la storia


Questo documento è l'ordine di disinfezione delle voragini (non si usava ancora il termine "foibe") usate dagli ustascia come "cimiteri provvisori" delle loro vittime.
E' stato pubblicato come allegato fotografico dell'autentico e tradotto in serbocroato nel 1988 a Belgrado dallo storico Ante Zemljar in "Haron i sudbine" (Aronne - nella mitologia greca il dio che transita i morti sullo Stige - ed i destini), alle pagg. 222-234.
Il documento porta la scritta "segreto". E tale è rimasto in Italia.
Io l'ho scoperto volendo controllare le note bibliografiche del libro "Serbia's secret war" di Philp Cohen.
Francesco Mele - 16-05-2007
A oggi, 15 maggio 2007 ore 18:30, io sottoscritto dichiaro che non sciopererò il 4 giugno prossimo per le seguenti ragioni:

1) perché forse non sciopererà nessuno, visto che in questo senso si dichiara possibilista la stessa FLC CGIL che ha convocato un direttivo nazionale straordinario per sabato 19 maggio proprio per decidere nel merito (rimane fissato quello del 24 per varare la bozza definitiva di piattaforma contrattuale dopo la consultazione democratica "ampia e capillare");
Redazione - 16-05-2007
1) Potreste aiutarci ad avere un elenco delle regioni nelle quali tale qualifica di Operatore dei Servizi Sociali è stata riconosciuta?

2) Potreste farci sapere come è messo il nostro contratto e di quanto sarà l'eventuale aumento?
Vittorio Delmoro - 15-05-2007
Cara Isa, Roberto e compagni... (perduti),

nella mia scuola ormai nessuno più aderisce alle lotte proposte da chicchessia - scrivi e lo dici per evidenziare la totale sfiducia dei tuoi colleghi (ma anche di tanti di noi) nei confronti dei politici e dei sindacalisti, a cominciare da quelli più vicini.

Meglio ancora : lo dici per far capire che per costoro (politici, sindacalisti, in particolare della sinistra più o meno radicale) le parole non contano più nulla, si dicono in un contesto e si negano in un altro, si utilizzano per catturare il consenso (e il voto) e poi si chiudono in un cassetto.

Come smentirti?

Ma forse non ti accorgi che così dicendo porti ancora di più alle estreme conseguenze il problema da me posto nell'intervento precedente : siamo (siete) compagni perduti.
Retescuole - 14-05-2007
Le scuole di Bologna il 18 maggio, all'interno della mobilitazione nazionale, torneranno in piazza per richiedere il tempo pieno vero come diritto per tutti e i soldi per far funzionare le scuole e pagare i supplenti.

Faremo festa, ancora una volta, con i nostri bimbi: oltre al clown e alla musica saranno i bimbi stessi ad intrattenerci, con uno spettacolo organizzato dai bimbi di una scuola che ha ancora il "tempo pieno" per fare anche questo.

Infine "imbucheremo" a casa Prodi il maggior numero possibile di cartoline-ricordo dell'impegno a ripristinare "con urgenza" il tempo pieno con le compresenze, il doppio organico, per tutti coloro che ne facciano richiesta.

Diffondete l'iniziativa nelle vostre scuole e nei vostri indirizzari, tra i vostri amici e parenti, nei luoghi di lavoro... intasiamo il fax e la mail di Palazzo Chigi. Buona mobilitazione e buona cliccata a tutti!
Pierangelo - 14-05-2007
L'8 Dicembre 1965 Paolo VI chiudeva l'avventura del Concilio Vaticano II, consegnando alla Chiesa e all'umanità il mandato di dialogare a tutti i costi. C'era la Guerra Fredda, il terrore nucleare, e l'alternativa al dialogo era solo la fine del mondo. Ma leggendo quel testo, ci si accorge che non si trattava solo di una scelta di ragionevolezza, anzi si nota una passione per tutto ciò che è umano, anche se diverso e non ancora pienamente conosciuto, che fà la differenza tra chi costruisce ponti (e pontefice vuol dire proprio questo) e chi invece innalza muri sentendosi cittadella assediata. Il messaggio che la Chiesa affidava a se stessa e al mondo era che ogni uomo mi interessa, mi sta a cuore, perché è un mio familiare, perché fa parte della grande famiglia umana.
Doriana Goracci - 12-05-2007
Non affrettatevi a vedere un video che gira in rete: non c'è Doaa, diciassettenne curda irachena, ci sono solo uomini che gridano, che sono molto eccitati nel loro lavoro. Si sente alla fine solo uno specie di grido
femminile, la fine dell'esecuzione, cosa rapida, premeditata e curata con la complicità delle guardie.
Maria Antonia Stefanino - 12-05-2007
Il Consiglio Comunale di Napoli nel suo bilancio ha approvato gli aumenti alla refezione scolastica. Sarebbe fin troppo facile argomentare l'indignazione che si prova a fronte di tali aumenti con la comparazione dei costi e le tutele che la casta dei politici di professione ascrive a sé, ma la cosa in sé è talmente grave che si rischierebbe di banalizzarla con tali pur validi argomenti. La refezione scolastica è stata uno dei pilastri delle articolate risposte date alla scuola di classe, quella dei doppi turni, delle classi differenziali, delle scuole parrocchiali, il primo passo per quelle scuole a tempo pieno, di cui lo strapotere risorgente della chiesa e gli interessi e la miopia di una classe politica e dirigente (a Napoli le due cose coincidono: chi è politico trombato diviene classe dirigente part-time in attesa di tempi migliori) a tutt'oggi frena la diffusione.
Isa Cuoghi - 12-05-2007
Scrive Vittorio :

...Fondare io, assieme a Roberto, a Isa, ad altre teste calde il partito, o il sindacato, che davvero incarni le aspettative dei tanti che a nostro avviso non aspettano altro?

Vittorio.
Non sono una testa calda.

Sono una che, come tanti, si vorrebbe fidare delle parole che i vari sindacalisti e politici propinano ai media, e soprattutto durante le campagne elettorali.

Guarda caso ogni volta che si tratta di avere voti, e quindi posti (se vuoi non li chiamiamo poltrone..) tutti si mobilitano a cercare di convincere le varie basi, con parole anche invitanti, proprio quelle che vorremmo sentirci dire.. datela a noi la fiducia, datecela, esaudiremo i vostri sogni, con noi sarà ben riposta..
Sì, certo, adesso l'abbiamo capito.. sarà ben riposta, ma in un cassetto, e poi dimenticata.
Giuseppe Aragno - 11-05-2007
Sono seriamente preoccupato. Un saggio, che ha il senso della misura, e conosce le colpe e i rimedi se la prende con teste calde e matti da legare - Napoleone è Renzetti - cosicché, voglia o meno, con Isa e Roberto tra gli illusi delusi mi ci trovo anch'io.
Non voglio esagerare e lo capisco: il mondo non cadrà se la mia testa bolle e andrebbe bene così, se assieme ai calori della testa non ci fosse quel "compagno perduto" così definitivo e conclusivo, così perentorio e irrimediabile, sicuro della sua verità come può e dev'essere il certificato mesto che il medico firma quando vince la morte. Se ci penso, ho certamente di che preoccuparmi.
Vincenzo Andraous - 11-05-2007
Ci sono metropolitane che sembrano vicoli senza uscita, sentieri dimenticati di ogni giorno qualunque.
Ma quel che è accaduto a Vanessa, non è il risultato di un luogo abbandonato a se stesso, di una zona rossa da scansare, di uno spazio ove non esiste sicurezza.
Quel che è successo là sotto, poteva accadere nel bel mezzo di un viale cittadino, il problema non sta nella poca o assente illuminazione, o nell'insufficienza di tutori dell'ordine.
Roberto Renzetti - 10-05-2007
Caro Vittorio,

non voglio citarmi ma vi è tutta una storia lunghissima che non serve ad altri che al mio, come lo chiami tu, inutile rancore.
E' raccontata sul web ma non è questo ora il problema.
Rispetto a ciò che tu dici, voglio io dire che non ho mai fatto la rincorsa a privilegi sindacali. Sono stato segretario della CGIL Scuola Spagna per circa 15 anni e per il ruolo che occupavo, non potevo aspirare ai distacchi e ai comandi (all'estero questa cosa non esiste). La mia era pura militanza che ha aggregato una gran maggioranza degli addetti alle Istituzioni culturali italiane in Spagna. Lì avevo trovato la CGIL Scuola in mano ad un fascista del FUAN di Venezia (Franco Rossi). Venivo dall'Italia degli anni Settanta con una militanza sindacale di base molto forte e solo questo mi creò molti problemi. Lo comunicai a Roma ... niente. Questo solo per sgomberare il campo da mie pretese su distacchi e comandi (comunque sono benvenute tutte le domande si vogliano fare). Io sono stato iscritto al sindacato dal 1970 al 2003. Ero stato alla sua fondazione nel 1968 presso l'aula di Struttura della materia dell'Istituto di fisica. Era il 1968, io non ero ancora laureato ed ho dovuto aspettare due anni, quelli che mi hanno portato alla laurea e al primo incarico per iscrivermi.
Veniamo ora all'uso che del sindacato è stato fatto in modo sempre più volgare. E anche qui, deve essere chiaro che la corruzione, in modi diversi, è dovunque. Qui è sulle spalle dei lavoratori della scuola. Spiego riferendomi a fatti recenti, diciamo dal 1996, epoca in cui nasceva il primo centro sinistra.
Michele Borrielli - 10-05-2007
Non credono il Ministro Fioroni ed il vice Minisro Bastico che la politica del risparmio, mediante taglio degli organici da effettuarsi mediante taglio del numero di ore di lezione per alunno, faccia male alla scuola?

Non credono il Ministro Fioroni ed il vice Minisro Bastico che nella scuola bisogni invece investire, in particolare evitando tagli di ore di lezione in materie scientifiche ed evitando una assurda commistione tra di esse nella scuola secondaria, come avviene per la Chimica, insegnata sempre di più dai docenti "di scienze" (classe di concorso A060) e non da quelli "chimici" (classe di concorso A013)?
Gianfranco Pignatelli - 09-05-2007
Tra dire e fare - si sa - c'è di mezzo il mare. Se decliniamo il proverbio al presente politico del ministro dell'istruzione Fioroni scopriamo che: tra Di.Co. e faccio ci dovrebbe essere la scuola. Ma di mezzo, in realtà, c'è la CEI. Proprio così. Torniamo al proverbio, al dire: appena insediato, Fioroni, dichiarò di voler essere il ministro della scuola di tutti e per tutti, per questo provvide a ripristinare la dizione Pubblica Istruzione del suo dicastero. In mezzo: un mare di dichiarazioni su tutto ed il suo contrario, una per ogni occasione, tutte per apparire ad ogni costo. Sulla sponda opposta del fare: poco o nulla, e non tutto "confessabile".

Iniziamo dalla dichiarata volontà di manifestare contro i Di.Co., varati dal Consiglio dei ministri al quale era assente solo Mastella. La posizione di Fioroni? Diserta per un giorno la poltrona ministeriale per protestare contro se stesso e contro il governo al quale appartiene. Si dichiara, insomma, contro le pseudo non famiglie. Lo fa contro i figli delle ragazze madri, dei divorziati, di quelli che - per libera scelta - non si sono mai sposati, dei tanti bambini e ragazzi in affido temporaneo a case famiglie o single, che pure affollano la sua scuola. Quella, per l'appunto, di tutti, quella pubblica, laica e pluralista. Quella statale, ma anche paritaria e confessionale, in una parola, pubblica. Complimenti.
Francesco Mele - 09-05-2007
Dopo lo svolgimento delle assemblee dei confederali tenute a Carpi il 4 maggio scorso


L'articolo che ho pubblicato prima era quello preparato in previsione delle assemblee che si sarebbero svolte a Carpi il 4 maggio.

Quelle che seguono sono le risposte - o le non-risposte - le considerazioni, le deduzioni ... che sono scaturite dalle assemblee di Carpi.

Innanzitutto è utile dire che c'erano 4 assemblee nella giornata, 3 al mattino (docenti superiori, docenti 1° ciclo-medie e ATA) e 1 al pomeriggio (docenti 1° ciclo del turno pomeridiano).

A differenza delle altre due del mattino (che erano dalle 11 alle 13) la nostra delle superiori, chissà perché, era dalle 11:30 alle 13:30. Questo è un fatto strano perché nessuna delle 4 scuole superiori finisce alle 13:30 - per cui molti vanno via tra le 13-13:15 - e , inoltre, le nostre 4e ore finiscono alle 11:35, per cui quasi tutte le scuole hanno chiesto ai docenti di fare lezione fino alle 11:35 e andare solo dopo in assemblea. Questo ha comportato che l'assemblea è iniziata sì e no alle 11: 50, che ¾ d'ora se li è presi la relazione iniziale, per cui possiamo dire che, realisticamente, la consultazione di base nel mio caso è durata si e no mezz'ora, con l'intervento di 4-5 persone delle poche (una 40 ina su 4 scuole) presenti.
Vittorio Delmoro - 08-05-2007
Caro Roberto, Isa e tanti compagni... perduti.

Non so più se sia possibile parlare di scuola senza parlare di politica e dunque non entrerò nel merito delle questioni poste da Roberto nel suo intervento sull'autonomia scolastica del 25 aprile: le prenderò in toto per vere, avendo letto molte delle sue analisi spiegate con dovizia da ormai diverso tempo, nella speranza (sua) di attrarre nel dibattito qualcuno di quelli che contano, dibattito invece rifuggito come la peste sia da Alba Sasso che da Tiriticco, che hanno oramai etichettato Roberto come un provocatore cui non vale la pena di rispondere.
Francesco Mele - 07-05-2007
BREVI RIFLESSIONI SULLA BOZZA DI PIATTAFORMA

Note e proposte dopo la lettura della bozza di piattaforma presentata - con grave ritardo - dai confederali

1) SULLA DEMOCRAZIA DELLA CONSULTAZIONE SULLA PIATTAFORMA

Come si pensa di procedere nella raccolta dei pareri?
Verranno recepiti tutti? Si voterà?
Si confronteranno i pesi delle assemblee svolte?
Ci sarà un momento provinciale collettivo in cui si tireranno le somme della consultazione in tutta la provincia? E così anche per la regione?
e tutto questo prima della scadenza nazionale in cui verrà approvata la piattaforma definitiva?
E cioè tutto entro l'11 di maggio come ci è stato detto il 12 aprile a MO?
Una democrazia espresso, direi, anzi "ristretta". Rapida e veloce come una saetta.
O dobbiamo pensare che, come diceva Renzo Arbore "Meno siamo meglio stiamo"?
Anna Maria Formisano - 05-05-2007
I bambini che esibiscono un mancato inserimento nella scuola, eclissano vissuti emozionali, affettivi e relazionali che producono, col tempo, una condizione di svantaggio.
Per siffatta causa, tali bambini sono designati, talora, quali bambini inferiori, anche dal punto di vista cognitivo.
Lo condizione sociale di svantaggio, cui essi rinvengono, non sempre è legata ad un disturbo fisico e /o psichico, validamente diagnosticato dagli operatori sanitari, essa potrebbe trarre origine, altresì, da occasioni di mancanza economica, affettiva, culturale e sociale.
Doriana Goracci - 04-05-2007
Mi ritrovo tra le mani una copia dell'Avvenire del 29 aprile 2007, oggi 2 maggio non sono usciti i giornali, si legge di tutto, soprattutto se si viaggia e allora ecco che ti trovo abbandonato da una parte, l'editoriale di tal Dino Boffo che riporta l'accorata lettera di un 29enne con vocazione a quanto pare negata e ostacolata anche dalla famiglia.
Giuseppe Aragno - 04-05-2007
Troppo Stato, si osserva da più parti. Uno si guarda dentro e non capisce: ma lo Stato chi è? Lo Stato siamo noi gli hanno spiegato. E allora? Troppo noi si afferma da più parti. E che vuol dire? Nessuno sa, ma tutti son d'accordo.
Manca il lavoro, scrivono gli analisti, e si sa bene: l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. E allora? Manca la repubblica democratica. Tutti lo sanno, ma nessuno lo dice.
Lorenzo Picunio - 03-05-2007
Una proposta per affrontare il tema del copyright educativo,consentendo a scuole ed associazione educative di utilizzare materiali cartacei od informatici per i loro scopi didattici.
All'attenzione e alle modifiche di chi vuole occuparsene.
Lorenzo Picunio


PROPOSTA DI LEGGE SUL "NO COPYRIGHT EDUCATIVO"

Art. 1:Le scuole, gli istituti d'istruzione, gli enti locali in quanto operano come istituzioni educative o gestori di scuole o di strutture di supporto alle scuole, le associazioni Onlus aventi finalità educative esplicitamente citate nello Statuto o in documenti ufficiali, le persone che operano, a titolo professionale, volontario o in quanto allievi all'interno di tali strutture, possono utilizzare, per le loro necessità d'istruzione, contenuti telematici o testuali, opere cinematografiche o letterarie, senza commettere reato...
Precariscuola - 03-05-2007
PROPOSTE

Stanchi di essere oggetto di decisioni altrui, spesso incomprensibili ed inique, e consapevoli dell'umiliante condizione che il mondo del precariato comporta, i docenti del forum Precariscuola chiedono, in previsione del prossimo regolamento delle supplenze nonché del futuro sistema di reclutamento dei docenti, di essere parte attiva nel mondo della scuola e in tutte le decisioni che su di esso verranno prese.
Pertanto, con la presente, l'intero gruppo di docenti del forum Precariscuola

CHIEDE ...
Isa Cuoghi - 02-05-2007
... chi discute di un argomento sulla scuola, a seconda del punto di vista, è molto ben riconoscibile.

C'è chi parla con distacco e con demagogia, si riempie la bocca di paroloni che parlano di responsabilità, di modernità, di tempi che cambiano, di scelte condivise, di pedagogia e di relazioni tra pari, che promette..promette...promette.. che dice che abbiamo ragione e che la scuola sarà la prima cosa a cui s metterà mano per risolvere i problemi e immettere finanziamenti e risorse : di solito sono i politici e i rappresentanti sindacali.

C'è chi parla di scuola arrabbiandosi, non certo per livore nè perchè psicopatico o terrorista dell'informazione, ma solamente perchè non ne può più di promesse mancate, di discorsi diversi a seconda della platea che c'è davanti, di parole che sono lontane anni miglia dalla scuola, dalle aule, dai problemi quotidiani.. ma sa già che non sarà mai ascoltato perchè chiede una cosa che non potrà avere mai : DIRIGENTI POLITICI E SINDACALI SCOLASTICI DIMETTETEVI UNA BUONA VOLTA SE AVETE CORAGGIO, USCITE DA UNA SCUOLA CHE NON CONOSCETE E CHE STATE PORTANDO AL COLLASSO.. VI ACCORGETE O NO CHE OGNI MOSSA CHE FATE E' UN PASSO IN PIU' VERSO LA FINE ANNUNCIATA DI UNA SCUOLA CHE NON ASSOMIGLIA NEMMENO LONTANAMENTE ALLA SCUOLA CHE DOVREBBE DARE OPPORTUNITA' DI STUDIO E DI CONOSCENZE, DI FORMAZIONE DI SPIRITO CRITICO E DI METODO D'INDAGINE, AD OGNI STUDENTE ??

Fabio Mosca - 02-05-2007
Un commento a...commento: il pezzo che proponiamo qui per evitare che si perda nei meandri dell'archivio, si riferisce alla lunga nota con la quale Pino Patroncini chiosava ... Red

Nel suo articolo leggo con stupore : " ...Le deportazioni della "inferiore razza serba" furono massicce, e decine di migliaia di ex soldati o di cittadini serbi fu avviata ai campi di sterminio tedeschi o a quello della Risiera di San Sabba, a Trieste, assieme con ebrei ed altre minoranze..."
Salvo Bascone - 01-05-2007
Lettera aperta all'on. Alba Sasso

Gentile onorevole,

sono ormai due o tre settimane che mi arrovello su di una questione che qui, molto umilmente e senz'altro con dubbia utilità, vado a sottoporre alla Sua cortese attenzione.
Davanti ai poderosi sconvolgimenti climatici che, a quanto pare, caratterizzeranno sempre più il nostro futuro, riuscirà il coccodrillo (dico coccodrillo proprio come specie animale) a sopravvivere?
Ora, sappiamo che, nell'eventualità di cataclisma naturale o nucleare, a resistere e a sopravvivere saranno proprio animali come lo scarabeo e simili e quindi, considerando la robusta natura del nostro, si direbbe proprio di sì.
Dunque scarabei, coccodrilli e simili, erediteranno la terra ma più che la terra, così come noi la conosciamo, erediteranno il deserto avendo loro, e di gran lunga, divorato praticamente tutto.
Ilaria Ricciotti - 01-05-2007


Quest'anno mi sento più vicina
a chi lavora la sera e la mattina,
a chi svolge un lavoro intellettuale
a chi sa discernere il bene dal male
a chi è stato votato per governare
a chi canta la canzone popolare
a chi sogna ogni notte il cantiere
a chi vede il suo compagno cadere
a chi il lavoro lo ha abbracciato
a chi dopo un po' è stato licenziato
a chi si fa in quattro per lavorare
a chi le tasse ogni mese deve pagare
a chi non sa quanto il lavoro durerà
a chi lotta sempre per esso e la libertà...
Lida Sacconi - 30-04-2007
A seguito delle nuove modalità di assegnazione dei fondi alle scuole esprimo, a nome del Collegio dei Docenti, del Consiglio di Istituto, del personale dipendente, delle famiglie di questo Istituto Comprensivo "Livia Gereschi" di Pontasserchio e mio personale, forte preoccupazione per il perdurare della politica dei tagli alle scuole operata da tutti i governi che si avvicendano alla guida del nostro Paese. Nei mesi scorsi ha avuto grande risalto l'annuncio che le scuole avrebbero ricevuto quasi tre miliardi di euro mentre, in passato, erano poco più di centomila.

Alla luce dei nuovi parametri numerici definiti con il D.M. n. 21 del 1 marzo 2007 e della successiva C.M. è evidente che trattasi solo di un accorpamento in due capitoli delle stesse somme disponibili nell'anno precedente che, ricordiamo, dal 2001 al 2006 erano state ridotte, in media, del 70%. L'autonomia delle scuole, legislativamente sancita e demagogicamente affermata da ogni Governo è dunque davvero "l'isola che non c'è"?

Stiamo dunque rinunciando a costruire una scuola di qualità, intesa come motore di sviluppo e di crescita del Paese, perché questa società è tutta presa dalla economia di mercato e perché questa politica è miope, incapace cioè di proiettare nel futuro un sogno da realizzare: il riconoscimento pieno dell'autonomia. Al contrario, di anno in anno, siamo arrivati all'affannosa ricerca degli espedienti per sopravvivere, registrando impotenti la perdita del consenso sociale e del riconoscimento del nostro lavoro...
Un gruppo di docenti - 30-04-2007
Riceviamo - e pubblichiamo - il testo di una lettera pubblicata sulla "Gazzetta di Mantova" del 22 aprile scorso Red

Parliamo di scuola, non per riferirci all'ennesimo episodio di bullismo o uso improprio del cellulare, ma proprio di scuola. Siamo gli insegnanti di Filosofia e Storia del Liceo Scientifico Belfiore. Dal prossimo anno l'amministrazione scolastica applicherà un nuovo sistema di utilizzo del personale che prevede per ogni insegnante un servizio di 18 ore esatte di lezione, ottenuto per semplice divisione aritmetica dell'organico della scuola, vale a dire del monte ore complessivo riferito allo specifico insegnamento. Attualmente ciascuno di noi è in classe per 18 o 17 ore settimanali. In quest'ultimo caso presta comunque un'ora di servizio nella scuola, per esempio in sostituzione dei colleghi assenti.
Lo scopo del nuovo sistema è risparmiare: nel nostro caso il risparmio per l'amministrazione è di due ore settimanali sul complesso dell'intera scuola. Siamo tutti convinti che le risorse disponibili debbano essere gestite in modo efficiente, ma attenzione al trucco: se non faremo più supplenza, la scuola dovrà pagare comunque un supplente: quindi il risparmio non c'è, semplicemente il costo del servizio viene scaricato sui singoli istituti, che già adesso, in molti casi, non hanno fondi sufficienti per pagare gli insegnanti precari.
Giusy Romano - 27-04-2007
Non è per dire qualcosa di speciale che già non sia argomento di analisi nelle università in questi tempi, che espongo alla vostra considerazione una via semplice per sconfiggere le mafie, eliminare l'evasione fiscale, azzerare il malaffare e portare equità sociale. Si tratta di sostituire la moneta cartacea con moneta elettronica, ciascun cittadino o entità giuridica con la sua carta è portatore di un valore patrimoniale, punto.

Qualsiasi compravendita, anche un caffé, eseguita con moneta elettronica diviene trasparente alla pubblica amministrazione come a tutti i cittadini. Con la moneta elettronica le mafie sarebbero costrette al saccheggio con baratto, e regolare i traffici malavitosi con qualche capo di abbigliamento e qualche cassetta di verdura estorti sembrerebbe impraticabile.
Monica Capezzuto - 27-04-2007
Tale lettera è nata per rispondere alla lettera aperta del sig. Rondoni che, dalle pagine de "Il Tempo", partendo dai fatti accaduti a Rignano Flaminio,attacca tutto il corpo docente e l'impianto della scuola pubblica italiana.

Egregio poeta, sono maestra -precaria-, mamma e cittadina e in tali vesti ritengo estremamente lesiva la sua lettera. Lei riconduce l'ultimo episodio accaduto nella provincia di Roma al malessere che affligge la scuola, parla di crepe e di dighe che starebbero per crollare. Ebbene la scuola non è altro che un risvolto della società. La scuola non è la famiglia ma sempre più spesso le famiglie delegano alla scuola, ai docenti, la responsabilità dell'educazione dei ragazzi.
Vero è che la scuola è formata da persone, da esseri umani che soggettivamente, consapevolmente o inconsapevolmente, scontando pene del passato, agiscono ma qui non si tratta, come Lei ha affermato, di mettere in discussione la moralità, l'onestà e l'etica di tutti i docenti italiani la cui professionalità non si misura con un pezzo di carta o col misero stipendio. Ma crede davvero che la professionalità sia direttamente proporzionale allo stipendio pagato?
IUniscuola - 26-04-2007
Lettera aperta

Oggetto: scandaloso,vergognoso, disdicevole, ignobile; si mercanteggia sui giovani insegnanti partecipanti ai corsi abilitanti speciali privandoli di un contributo di loro spettanza.

Quale il motivo? Si investe su quali fronti del sapere e della ricerca?

Ecco l'affannosa, inquietante domanda ai destinatari della lettera aperta.

Il tessuto connettivo della scuola nel suo insieme sta subendo un brusco capitombolo verso un omologante stravolgimento di analfabetismo di ritorno.

La legge finanziaria 2007 ha posto molti paletti alla crescita di un sano ed efficace insegnamento , riducendo sempre e dovunque il bacino di utenza scolastica.

Sicuramente il nodo della formazione docente(prima e dopo il ruolo)e quello correlato all'assunzione nello stato è venuto meno anche con questo governo,gettando discredito sulla scuola ed i suoi docenti ,e non è stato ancora affrontato con l'attenzione particolare il finanziamento della formazione.


Troppe le lamentele che piovono sulla scuola, in particolare per quelli che frequentano i corsi abilitanti che denunciano il diniego da parte delle competenti autorità scolastiche del diritto alla Formazione.
Gigi Monello - 26-04-2007
Uno stimato docente universitario confessa in pubblico di aver fatto lezione in questa specialissima, eterea condizione: lui parlava, una studentessa, lì di fronte, consumava un congruo pane imbottito. Segno dei tempi. Masticava, sì, ma "attenta". Il docente lascia fare. Ennesimo cedimento. Pur se condotti sul filo dell'ironia, racconti di questo genere danno da pensare. E non esattamente bene. No, proprio non tira buona aria, se - addirittura in un'aula universitaria - si è arrivati a tanto. E se la studentessa - sempre attenta - avesse stappato una birra e tirato qualche sorsata? Si può negare a chi ha appena finito di deglutire pane e salame - e ancora gode dell'onesto amalgama -, il contrappunto pungente che solo un buon sorso di birra fresca, può dare? Certo che no. A patto che non stacchi gli occhi dal Pedagogo di turno. Ovviamente. Poniamo, ora, che, in quel luogo, non 1, ma 8 su 20 avessero usato della "franchigia masticandi". Tutti, però, impeccabilmente "attenti". Quale argomento per dire, "No, è troppo. Così non va"? Imbarazzante.
Ovvio che, se una squisitezza di tal genere è possibile in un'aula universitaria, a maggior ragione lo sarà in un liceo. Forse il male che sta travolgendo la Scuola sta proprio in questa gigantesca, incontenibile, stupefacente confusione, che essa ha accettato di accogliere dentro di sé; e nel restargli imbelli di fronte, timorosi di passare per retrogradi. Sarò gretto e schietto: la si può rigirare come si vuole, ma nella storia della studentessa masticante c'è una sola verità, chiara come il sole: la signorina confondeva le cose. Semplicemente. Metteva stomaco e cervello, visceri e mente, sullo stesso piano. Tutto qua. Inutile arzigogolare.
Giuseppe Aragno - 25-04-2007
In Croazia la prima, grande unità partigiana che operò in Istria contro i nostri "bravi ragazzi" in divisa nacque nell'estate del 1942 e arruolò anche alcuni lavoratori italiani per i quali la speranza di costruire un mondo migliore aveva un valore ben più alto della "patria" fascista e di ricorrenti deliri della "civiltà da esportare". Nata per sconfiggere il fascismo, la brigata si scelse il nome d'un giovane antifascista giustiziato: Vladimir Gortan, educato a un comunismo ancora sensibile alla prima tradizione internazionalista, fondata su sperimentati e solidi rapporti tra diverse identità etniche.
Contadino, Gortan aveva appena quindici anni quando a Pisino, suo paese natale, nel 1919, conobbe le prime minacce dei giovani fascisti: "A Pola xe l'Arena, la Foiba xe a Pisin che buta zo in quel fondo chi ga certo morbin" (1). Era l'annuncio della politica razzista posta in essere poi dall'Italia di Mussolini contro gli sloveni e della durissima repressione che colpì socialisti, comunisti e anarchici nelle realtà industriali di Trieste, Fiume, Monfalcone e Pola.
Roberto Renzetti - 25-04-2007
Sono in attesa di vedere suicidi di massa dei cantori sciocchi della scuola dell'autonomia. Dov'è ? cosa accade ? tutto allo sfascio ? Eppure ci sono i sinistri (o come li chiamate ?) al potere.

Un suntino degli ultimi avvenimenti previsti da persone avvedute (ed io lo sono stato e per questo sono stato anche emarginato):
- non ci sono i soldi per pagare i supplenti
- si minacciano denunce
- stanno finendo i supplenti di materie scientifiche
- altri soldi alle scuole private (leggi: confessionali)
- la Moratti continua imperterrita ad operare
- l'università è bombardata da Mussi, Modica e Tocci (segue il disastro del 3 + 2 e la liceizzazione dell'università).
Basta ? O occorre fare un corso d'aggiornamento a quella signora che chiacchiera molto ma conclude poco come Alba Sasso ? E che dire dei collaterali del potere come CGIL Scuola (che vezzosamente si fa chiamare Federazione Lavoratori della Conoscenza, con Lorenzo che incalza "maddeché ahò!"), come il CIDI, come Legambiente ? Sono impacciati minacciano sfracelli che non accadranno mai perché quei comandi e quei distacchi sono la loro vita alla faccia di chi resta nella scuola che si disfà e che, nel farlo, puzza pure.
Molto più in generale facciamo una rapida rassegna di ciò che accade.
Consiglio di Istituto IIS Meucci - 24-04-2007
Mozione del Consiglio di Istituto dell'IIS Meucci di Carpi

Il Consiglio di Istituto dell'IIS Meucci di Carpi segnala al Ministro la grande difficoltà in cui la nostra scuola si trova ad operare per i continui tagli che si sono succeduti negli anni, ma anche per l'incertezza nell'arrivo dei fondi promessi.
Infatti, in sede di approvazione del Bilancio per l'anno 2007, si è rilevato che i finanziamenti provenienti dallo Stato sono stati pesantemente ridotti sia per quanto riguarda il normale funzionamento della scuola sia per la nomina di personale per le supplenze brevi.
Forum insegnanti - 24-04-2007
Di fronte all'eventualità di introdurre nuove indicazioni nazionali per il prossimo anno scolastico elaborate da una commissione ministeriale che non rappresenta il mondo della scuola reale, ribadiamo i nostri NO.

NO all'esclusione dei docenti dalle decisioni che riguardano il futuro dell'istruzione pubblica;

NO alla babele dei curricoli di scuola;

NO alla paventata sperimentazione delle nuove indicazioni nazionali a partire dal prossimo anno solastico.

Chiediamo da subito il ripristino dei programmi del 91 dell' 85 e del 79 espropriatici dalla Moratti e cestinati da questo governo che, nelle chiuse stanze del ministero, si appresta a partorire l'ennesima riforma imposta dall'alto, nata già morta perchè priva di partecipazione e consenso...
IUniScuola - 23-04-2007
Novità per quanto riguarda le liste dei cosiddetti riservatari nelle graduatorie: la Direzione Regionale della Puglia, in una nota del 12 aprile 2007, ha chiarito che si conserva il requisito di disoccupazione anche se si è in servizio con un contratto a tempo determinato. E qui sta il punto: una nostra iscritta ci ha segnalato il suo caso personale: "Indirizzata dall'Ufficio Scolastico Provinciale all'Ufficio per l'Impiego della Provincia di Milano di viale Jenner, ha incontrato una serie di difficoltà apparentemente insormontabili in quanto le è stato detto che non poteva chiedere di beneficiare della riserva nella sua classe di concorso in quanto, appunto, risultando destinataria di un contratto annuale e in scadenza al 30/06/2007, supera la quota fissata dalla regione Lombardia di 7.500 euro lordi.
Dijana Pavlovic - 23-04-2007
"Adesso più che mai, il giorno della Resistenza è anche del popolo Rom, perché a più di sessant'anni dalla Liberazione si trova ancora a resistere quotidianamente ai luoghi comuni, alla discriminazione e anche alla segregazione."
(Milano, comunicato stampa del coordinamento "no patto di legalità")


Riceviamo e pubblichiamo - Red

SUCAR DROM
pringiarasmi kroll ketane


Giovedì 19 aprile è stato convocata una seduta del consiglio di zona 3, a Milano, aperto agli interventi dei cittadini e con la presenza, annunciata, dell' assessore Moioli e di Don Colmegna. Il tema era il cosiddetto "campo nomadi" all'interno del parco Lambro (soluzione temporanea per i Rom cacciati da Opera e in attesa di una soluzione definitiva).
Dato che era stata annunciata la massiccia presenza di attivisti della Lega Nord, di AN e dei "comitati cittadini contro i Rom" e che tra gli iscritti a parlare non c'era nessuno in nome dei Rom, la consigliera della Lista Fo (che è anche la mia lista) mi ha invitato ad intervenire.
La prima cosa triste che ho visto entrando, è stata un consigliere di zona con una maglietta con la scritta: "Zingari in zona 3? No grazie!"
Dentro la sala c'erano più di duecento persone che urlavano: "li vogliamo fuori dalle palle!
Portateveli a casa vostra!...
" Don Colmegna non c'era e mi hanno riferito che, prima che arrivassi io, l'assessore Moioli aveva tentato di parlare ma a causa delle urla disumane non si era capito nulla di quel che aveva detto.
E questo solo perché aveva tentato di esporre il suo "fantastico" progetto sugli "zingari": recintati e controllati a vista continuamente ma non cacciati via, perché questo sarebbe illegale.
Direzione nazionale GILDA degli Insegnanti - 23-04-2007
La Direzione Nazionale della Gilda degli Insegnanti, riunita a Roma, in ordine al documento di base per la revisione delle Indicazioni Nazionali, sottolineando le dichiarazioni del ministro Fioroni che assegnano al documento stesso un valore propedeutico all'apertura di un largo dibattito nel Paese, pone l'accento su una serie di questioni sulle quali esprime da subito un giudizio fortemente negativo.
Vincenzo Andraous - 21-04-2007
Ora che i riflettori sono stati spenti e la grancassa mediatica ha smesso di emettere suoni scomposti, forse sarà possibile ricordare con maggior delicatezza e buon senso Matteo e i suoi sedici anni.
Forse sarà possibile rammentare il valore delle parole, quelle che non intendono farsi condizionare da altre più altisonanti, lanciate a grappolo per creare una labirintite artificiale, quelle parole che possono chiarire le responsabilità vere, che non stanno sulle labbra dell'intrattenitore di turno, o sulla battuta pronta di chi vuol rimanere dietro le quinte del dolore, escludendo la possibilità di una via di emergenza che non di rado salva la vita.
GILDA degli Insegnanti - 21-04-2007
Riceviamo e pubblichiamo - Red

DOCENTI PICCHIATI DAGLI ALUNNI: NE RISPONDE IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Chiedere al dirigente scolastico la tutela dell'incolumità fisica propria e degli studenti. È questa la strategia proposta dalla Gilda degli Insegnanti per difendere i docenti e le loro classi nei casi di violenze da parte degli alunni. Una possibile soluzione che intende rispondere non solo al fenomeno del bullismo, ma anche a quelle situazioni di estrema difficoltà in cui si trovano a operare gli insegnanti quando devono gestire i rapporti con ragazzi disabili e aggressivi.

"Nella scuola autonoma - spiega il sindacato - il dirigente scolastico ha responsabilità precise, rappresentando, come previsto dalle norme vigenti, la figura del datore di lavoro".
Doriana Goracci - 20-04-2007

Si replica fino allo sfinimento sul palcoscenico Italia e i biglietti sono tutti rigorosamente a pagamento.

Cub scuola Torino - 20-04-2007
Mancata retribuzione dei precari della scuola

Se un insegnante, a fronte del rendimento insufficiente di alcuni alunni, decidesse di punire tutta la classe, vi sarebbe, per ottime ragioni, una rivolta degli studenti e dei genitori.

In situazioni decisamente più gravi sembra non valere lo stesso criterio, infatti, a fronte del non pagamento delle spettanze dovute a decine di migliaia di insegnanti precari che hanno coperto supplenze brevi, i colleghi e le colleghe peggio trattati, TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze, in occasione del QUESTION TIME durante la SEDUTA DELLA CAMERA DEL 18 marzo 2007 afferma serenamente che...
Precariscuola - 20-04-2007
LE ASSUNZIONI DEVONO ESSERE DESTINATE AI SOLI DOCENTI EFFETTIVAMENTE PRECARI

Gentile Ministro Fioroni, il giorno 6 Aprile 2007 Lei ha incontrato casualmente a Piazza Montecitorio alcuni docenti del forum Precariscuola in vacanza a Roma.
Durante il colloquio che ci ha gentilmente concesso, ha promesso che le prossime 50000 assunzioni sarebbero state destinate ai soli docenti effettivamente precari, escludendo quindi i colleghi già di ruolo.
Tuttavia le informazioni che ci giungono da OO.SS. e da gruppi politici ci dicono che ancora la situazione è tutta da definire, in quanto alle sue promesse non è seguita alcuna azione concreta volta a rendere legittima la promessa di cui sopra.
Grazia Perrone - 19-04-2007
Anche Repubblica se n'è accorta.

Nelle scuole della Repubblica - che Berlinguer ha voluto autonome - mancano i soldi per pagare le supplenze degli insegnanti assenti per malattia. il problema delle supplenze brevi sta assumendo dimensioni così rilevanti da interferire pesantemente sul corretto funzionamento delle attività scolastiche ed amministrative.

Chi a scuola ci va tutti i giorni sa benissimo che si sommano questioni relative alle risorse economiche delle scuole, alla sempre più evidente inadeguatezza delle norme e delle procedure previste dallo specifico regolamento, alla crescita - senza freni - del precariato nella scuola.
Giuseppe Aragno - 18-04-2007
Sembra ieri che ho chiuso, ma sono due o tre anni. Ero intorno ai 1600 mensili dopo quasi 37 anni di servizio e ora, tra la cura Schioppa, la costosissima spazzatura regionale e un anticipo d'addizionale comunale, la pensione di 1501 euro s'è messa a fare il gambero ed è tornata indietro, così che, ad ascoltare statistiche e tasche, scivolo fatalmente verso una dignitosa indigenza e mi tocca moderare le aspettative di vita per non dovermi improvvisare clochard.
Pierino chiederà - uno lo trovi sempre - perché ho lasciato prima dei fatidici quaranta o, meglio ancora, perché, tra gradini e gradoni, non ho aspettato una vecchiaia da professore in attesa dello stipendio europeo che prima o dopo verrà - basta crederci - e il momento felice in cui la scuola-azienda mi avrebbe apprezzato per quello che valgo, se valgo: sulla soglia del ritorno al mistero, avrei potuto navigare nell'oro. E già mi vedo, ultranovantenne, sprofondare nell'oro come un Mida novello.
Perché, caro Pierino?
Lucio Garofalo - 18-04-2007
Sex, drugs and... tammurriate

Ormai non si contano più le inchieste, i dossier, i libri, i saggi e quant'altro è stato scritto e pubblicato sul tema della tossicomania giovanile.
Infatti, si rimane letteralmente sorpresi dalla facilità o, per meglio dire, dalla faciloneria e dal semplicismo, con cui le persone più diverse tendono ad occuparsi dell'argomento. Tutti, o quasi, sembrano ritenersi e proclamarsi "esperti" del problema e sono disposti a trattarlo con eccessiva disinvoltura e superficialità. Spesso solo per sentito dire, spinti dall'onda emotiva di una tragica notizia, ripetendo e citando frasi fatte, abusando di argomenti triti e ritriti, senza documentarsi col dovuto rigore scientifico, discorrendo a sproposito, in base a pregiudizi e stereotipi convenzionali che alla fine si rivelano per ciò che realmente sono: opinioni assolutamente false e distorte, intrise di bigottismo e saccenteria moralistica.
La conseguenza più disdicevole di un simile andazzo è quella di compromettere ogni possibilità di indagine e comprensione delle cause di fondo del problema e, in ultima analisi, quella di precludere ogni possibilità (e volontà) di risolverlo alla radice.
Pertanto, è lecito ed opportuno chiedersi se abbia senso scrivere un altro, l'ennesimo articolo su questa difficile e delicata materia.
Io credo che un senso ce l'abbia, proprio in virtù dell'eccessiva confusione, di origine viscerale ed emotiva (derivante da una paura ancestrale e irrazionale), a causa dei tanti orpelli e delle apparenze ingannevoli, dell'alone di ignoranza e di oscurantismo che ancora circonda la questione. Soprattutto nelle piccole realtà di provincia, laddove prevalgono abitudini e personalità ciarliere, laddove si tende ad esagerare sia nel bene che nel male (in questo caso, nel male), lavorando molto di immaginazione, alterando anche la più semplice e banale verità, costruendo un cumulo di menzogne, bugie, invenzioni, pettegolezzi, idiozie e baggianate, a partire da un minuscolo, insignificante sassolino.
Non nutro certo vane illusioni, non ho la sciocca e velleitaria pretesa di far luce laddove regna la massima oscurità, soprattutto perchè è estremamente difficile, se non impossibile, comunicare con chi non intende capire ed ascoltare. Nel contempo voglio provare a dire la mia, visto che in tanti (forse troppi) lo fanno abitualmente, arrecando talvolta danni di non poco conto. Spero di non procurarne altri.
In sostanza, mi propongo di offrire una chiave di lettura nuova ed originale rispetto a un fenomeno in netta ascesa anche nel nostro territorio.
Salvo Bascone - 17-04-2007
Uomo di parola, il ministro Fioroni l'ha detto e l'ha fatto.

Martedì 13 marzo - Il provvedimento era nell'aria, stava dentro alle umane cose, il ministro l'aveva annunciato nel corso della sua maratona che lo ha visto impegnato, da protagonista, prima nella trasmissione della coppia Armeni/Ferrara su La7 e poi, subito dopo, nel salotto buono di Rai 1, vero parlamento nazionale, in cui Vespa fa la parte del cittadino medio incredulo davanti alle stranezze e alle sregolatezze del sistema scolastico italiano. Tra gli ospiti, come sorta di vittima sacrificale, viene tra l'altro esibito un povero cristo di collega di educazione fisica incerottato reduce dal fronte; c'è anche il preside di Bari picchiato dai genitori e il buon Giorgio Rembado, presidente dell'ANP, l'unico tra i presenti che capisce di scuola, che cerca di dire qualcosa che abbia senso ma vanamente. Il ministro rassicura tutti gli italiani: "stiamo pensando a qualcosa per vietare l'uso dei cellulari in classe." Giustizia sarà fatta!
L'ordine verrà ristabilito e la felicità della nazione garantita.
Strano paese davvero questo dove ci capita di vivere agli inizi del XXI secolo. Qualche anno fa, il ministro Moratti inorridiva nello scoprire che nelle scuole private bastava pagare per avere un diploma (scandaloso, e chi lo avrebbe mai potuto sospettare!?). Livia Turco, ministro della salute, ci ha informato del fatto che gli ospedali italiani sono sporchi (ma và!?). Poi abbiamo pure scoperto che c'è gente che va allo stadio non per godersi la partita ma per fare violenza e assassinare poliziotti e che non c'è più lo sport di una volta e simili amenità. E il sabato notte, signora mia, i giovani escono dalle discoteche pieni di pasticche e alcool e si vanno a sfracellare sulle autostrade e poi non ci sono più le mezze stagioni e il ghiaccio si sta sciogliendo ai poli e chi più ne ha più ne metta.
Diciamo pure che questa è stata una stagione particolarmente ricca di "scoperte" per i nostri ministri e di tante "ri-scoperte" per i nostri media. Io, dal canto mio, mi sento sempre più stupido nel chiedermi come mai, se questi sono realmente i nuovi temi "emergenti" del paese reale, io e i miei studenti, da più lustri, ci esercitiamo in defatiganti "compitini in classe" (per loro nello scriverli, per me nel correggerli) proprio su malasanità e violenza negli stadi, cellulari e discoteche e di ghiaccioli che si sciolgono. Possibile che io e i miei studenti abbiamo sempre trattato di questi problemi anticipandoli di una decina di anni? Possibile che i miei studenti ne sappiano di più dei ministri e dei giornalisti potenti?
Grazia Perrone - 17-04-2007
Nel mio commento alla revoca dello "sciopero fasullo" dei confederali (ai quali si era unito il solito snals) ero stata troppo ottimista.

Poi ho ricevuto la news di Tuttoscuola e tutto mi è sembrato più chiaro ... e, mi auguro, lo sia altrettanto per i quotidiani amici dei Sindacati amici del Governo amico ai quali invierò, per conoscenza, questa mia notarella.
Vincenzo Andraous - 16-04-2007
In questi giorni ognuno ha detto, giudicato, assolto e condannato.
Il circo delle giustificazioni da trapezio senza rete di sicurezza ha trasmesso il suo spettacolo migliore, nuovamente l'essere umano è stato dapprima dimezzato, poi gettato via come un pezzo di carta inservibile.
Mastrogiacomo è stato riportato a casa nostra, e quel che s'è fatto per salvarlo è stato comunque un atto di giustizia a dir poco dovuto.
Un po' meno lo è per coloro che ne hanno condiviso le sofferenze e il sangue, e ora sono legati scompostamente al palo con la testa penzoloni.
RSU circolo didattico di Portomaggiore - 16-04-2007
CIRCOLO DIDATTICO DI PORTOMAGGIORE
Piazza XX Settembre, 17 - 44015 PORTOMAGGIORE


I Docenti della Scuola Primaria e dell'Infanzia del Circolo Didattico di Portomaggiore, riuniti in assemblea sindacale martedì 20 marzo 2007, dalle ore 8.20 alle ore 10.20, per esaminare la situazione organizzativa che si è venuta a determinare nelle Scuole Primarie e dell'Infanzia per il forte ridimensionamento degli organici

VALUTANO

negativamente la politica dei tagli praticata nella scuola, penalizzanti per il nostro territorio e contrastanti con le attese e le aspettative del sistema scolastico e, con esso, dell'intera comunità.
Antonio Vigilante - 14-04-2007
Le argomentazioni di Andreoli (nel suo ultimo libro ndr) sono assolutamente stringenti:
1. se ogni vita fosse sacra "dovrei abbracciare lo giainismo" (p. 446) e mettermi una benda per non ingerire microorganismi, fino a morirne;
2. non dovremmo combattere il cancro, che è causato da virus;
3. non potrei più mangiare il culatello;
4. non dovrei abbattere il pitbull che ha aggredito un bambino.
Alla prima obiezione si risponde osservando che non si ha notizia di monaci jainisti che abbiano spinto la propria pratica dell'ahimsa fino al suicidio, e che il jainismo distingue con cura le pratiche ascetiche del monaco da quelle meno estremistiche del laico, che esprime nella vita quotidiana il proprio rispetto per la vita senza giungere a filtrare l'aria che respira; alla seconda ed alla quarta si risponde che l'affermazione del valore della vita non umana non nega il diritto umano all'esistenza: è sempre lecito distruggere una vita non umana quando ciò sia indispensabile per la propria sopravvivenza. Si tratta di una eccezione che ammetteva lo stesso Gandhi, che giunse ad affermare - suscitando furiose polemiche - il diritto di uccidere le scimmie che devastavano i raccolti del suo ashram o i cani randagi che mettevano a rischio la sicurezza dei villaggi. Ma è bene ricordare che per Gandhi è anche lecito sopprimere un essere umano in qualche caso estremo: ad esempio se si tratta di un folle che minaccia di uccidere diverse persone. Purtroppo non c'è alcuna obiezione possibile al terzo argomento.
Antonio - 14-04-2007
Gentile redazione di "Fuoriregistro",

Vi scrivo perché sono indignato per la scarsa visibilità che nel nostro paese viene data ai licei serali statali, a mio parere davvero inadeguata se si considera la loro radezza ed il loro intrinseco valore culturale, come purtroppo ho avuto modo di constatare nel corso della mia esperienza personale.
Sono iscritto da quattro anni all'Istituto "Margherita di Savoia" di Napoli, un liceo pubblico a più indirizzi (scientifico, linguistico, scienze sociali) che ospita un corso serale aperto a persone maggiorenni (prevalentemente giovani adulti), che si sono ritrovate per ragioni varie (salute, lavoro, famiglia) ad abbandonare gli studi in età adolescenziale. La sua peculiarità consiste nel consentire agli studenti iscritti di poter conseguire un diploma liceale, in tutto e per tutto equipollente a quello conferito agli alunni di un regolare corso diurno (a dispetto di quanto molti erroneamente pensano), senza sostenere i costi di un corso privato, un privilegio, ahimé, di pochissimi eletti che hanno la fortuna di abitare in una delle rare città italiane in cui sorgono serali di questo genere.
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici - 14-04-2007
Sempre in alto mare la questione dei docenti inidonei permanentemente all'insegnamento.

Come ormai si sa, la Finanziaria 2003 ne ha decretato l'utilizzazione in altri compiti per soli 5 anni, dovendosi procedere nel frattempo a mobilità interna o intercompartimentale, pena risoluzione del rapporto di lavoro.

Per gli inidonei permanenti ante 2003 i 5 anni sono ormai quasi trascorsi e l'unico provvedimento finora ottenuto dalle sollecitazioni del Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici e delle Organizzazioni sindacali, è stato un comma in Finanziaria 2007 che prevede un piano di mobilità da attuarsi tra giugno 2007 e giugno 2008, spostando semplicemente di un anno il termine per la risoluzione del rapporto di lavoro.

Nella realtà, alla data in cui scriviamo, sembra che i tempi tecnici per un piano organico nazionale di mobilità entro giugno 2007 non ci siano. E in effetti è stato da sempre denunciato che la mobilità intercompartimentale presenta diversi ostacoli...
Assemblea genitori e insegnanti delle scuole di Bologna - 14-04-2007
- per una legge che riconosca il tempo pieno vero (con 2 docenti per classe e 4 ore di compresenza) come modello didattico garantito per tutti quelli che ne fanno richiesta;
- per l'integrazione immediata negli organici di fatto delle/degli insegnanti necessari per coprire tutte le domande di tempo pieno per il prossimo anno scolastico;
- per l'abrogazione della legge Moratti e dei suoi decreti attuativi che hanno frammentato il carattere unitario e costituzionale della scuola italiana (dallo spezzatino orario, alle pagelle "fai da te", alle indicazioni nazionali spazzatura);
- per un grande investimento di risorse nella scuola pubblica statale, oggi martoriata dai tagli che colpiscono non solo i tempi pieni ma tutti gli ordini di scuola, i settori più deboli (disabili, alunne e alunni migranti), e perfino l'ordinario funzionamento delle scuole con l'esaurimento dei fondi per le supplenze.
Francesco Mele - 13-04-2007
... uno sciopero alla "che serà, serà"

Questa mattina a Modena dalle 9 alle 11 attivo provinciale delle RSU della sola FLC-CGIL (una 20ina i presenti).

Dalle 11 alle 13 assemblea provinciale dei lavoratori della scuola della sola FLC CGIL (150-200 presenti).

Oggetto: lo sciopero del 16 aprile

Si fa? Non si fa? Chi lo sa?

La segretaria provinciale intanto dice che CISL Scuola e UIL Scuola non hanno voluto organizzare le assemblee perché non hanno tempo e per questo se ne è fatta solo una e non unitaria, perché anche in questi frangenti la consulenza viene prima (e "invece" aggiungo io).

Ha pensato bene, poi, di lanciare un'accusa verso ignoti, per aver detto sin dall'inizio che questo sciopero non si sarebbe mai fatto. Gente di malafede, ovviamente, che si permette di spalare fango sulle azioni del sindacato.

Ci ha poi rassicurato che comunque in Emilia Romagna lo sciopero si sarebbe fatto comunque e ce ne ha elencato le motivazioni, tutte condivisibili (tranne che manca la richiesta di rinnovo contrattuale scaduto).

Peccato però che...
Giocondo Talamonti - 13-04-2007
L'allarme occupazionale lanciato dal Sindacato a imprese del territorio, questa volta, almeno, rivolto alla difficoltà di reperire addetti nei settori siderurgico, meccanico, elettrico, metallurgico e chimico è il nodo al pettine di una politica del lavoro che in un'ottica di moderna programmazione impone un riesame non solo in ambito locale, ma a livello nazionale.
Non esiste un sistema di orientamento allo studio che tenga conto, oltre che degli interessi e inclinazioni professionali dei soggetti da formare, anche della vocazionalità del territorio e dell'integrazione delle politiche scolastiche nel contesto degli indirizzi universitari che vi insistono. Assistiamo così, da anni, ad una corsa di iscritti verso Istituti superiori classici o scientifici trascurando quelli ad indirizzo tecnologico-professionale che garantiscono piena occupazionalità al termine del processo di studi.
Cosimo De Nitto - 13-04-2007
(o della quasi continuità con la Moratti)

A proposito delle nuove (?) Indicazioni Nazionali 2

Il secondo capitolo del documento è dedicato alla centralità della persona. Qui si riprende il Moratti-Bertagna-pensiero e lo si ripropone pari passo per 20 righe. Poi nelle altre 20 si parla di gruppo, socializzazione, classe.

Accortisi gli estensori della giustapposizione e timorosi che si indulga troppo alla importanza della "socializzazione", e che ci si contraddica con quanto affermato nelle prime 20 righe, recuperano in questo modo:

"La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell'azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno".

Insomma, si potrebbe dedurre, l'essere sociale dell'uomo se si potesse si negherebbe del tutto (Moratti-Bertagna), ma non potendosi ignorare una dimensione così importante e fondamentale dell'essere umano che lo fa stare con gli altri e lo connota in tutti gli aspetti del suo esistere, allora la si limita ad "importanti legami di gruppo, importanti in quanto "condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno ".
Maria Grazia Fiore - 13-04-2007
Qualche giorno fa, dicevo alla mia ex-Dirigente:
« Ho cominciato a fare l'insegnante in una scuola piena di speranze ed ora mi ritrovo a sopravvivere professionalmente in una scuola disperata... »

Una scuola paradossalmente feudale nell'epoca della post-modernità, dove l'anzianità di servizio e la "protezione" del dirigente scolastico valgono più di qualsiasi curriculum professionale e di qualsiasi pubblicazione.

Dove i "distaccati" formano una casta di intoccabili, che si perpetua grazie a concorsi interni tagliati su misura per loro e per quelli che hanno la "prenotazione"...

Dove i fatidici Nuclei territoriali per l'autonomia sono spesso stati trasformati in cimiteri per elefanti, destinati ad accogliere dirigenti che fuggono dal loro ruolo ed insegnanti che si sono stancati di insegnare.

Dove quelli che fanno formazione (?) agli insegnanti, una classe non l'hanno mai vista e, se l'hanno fatto, il loro ricordo dell'esperienza appartiene ad una scuola che non c'è più.

Dove la scuola elementare/primaria (non so neanche più come dobbiamo chiamarla) è stata mandata al macello con tutto il faticoso "lavoro sul campo" che, dall'introduzione dei moduli in poi, aveva contributo a delineare un nuova direzione nella professionalità docente: quella del lavoro di team.

Ed ora arriva il NEOPERSONALISMO, scomodando addirittura Morin in persona!!!!

Scusatemi ma io NON CI STO!
Cosimo De Nitto - 12-04-2007
A proposito delle nuove (?) Indicazioni Nazionali - 1

Qualche iniziale considerazione

"...Oggi l'apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici. Ma proprio per questo la scuola non può e non deve abdicare al compito di scoprire la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti"

Ormai questo pensiero sembra essere entrato definitivamente nell'immaginario scolastico degli estensori dei documenti ministeriali quando vogliono definire il quadro ed i contesti in cui si trova oggi ad operare la scuola. Da Berlinguer, alla Moratti, a Fioroni.

1) La scuola è solo una delle tante esperienze di formazione.
2) Compito della scuola è scoprire la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze (formative);
3) Finalità è ridurre la frammentazione e il carattere episodico (delle esperienze formative).

Ritorna sempre la storia della scuola come una delle tante "agenzie formative"! Mi domando: cui prodest far passare questa idea come verità di fatto scontata buona a far senso comune? Non dovrebbe convenire certo al Ministero della Pubblica Istruzione che invece, anche con enfasi ed orgoglio, deve affermare e rivendicare l'unicità ed insostituibilità della scuola pubblica nel raggiungimento di quei fini che, qui in modo ambiguo e confuso, poi in modo un po' più comprensibile, ma ugualmente generico, il documento richiama.
Maurizio Tiriticco - 11-04-2007
Educare contro l'invadenza mediatica

La lezione che Morin ha tenuto il 3 aprile a Roma costituisce un forte ammonimento per un serio riordino della nostra scuola, o meglio per una reale nascita di un Sistema Educativo di Istruzione e Formazione che, pur innestandosi sul nostro territorio e sulla nostra tradizione nazionale, sia però in grado di operare un solido e progressivo ancoraggio con realtà ben più ampie, che guardino all'Europa e non solo.
Morin non ha risparmiato critiche ad un certo tipo di scuola, per altro ancora molto radicata nel nostro Paese, almeno nella secondaria di primo e secondo grado, dove l'insistenza su contenuti rigidamente scanditi per discipline non aiuta a fare apprendere un alunno che, invece, si ritrova immerso, fin dalla nascita, in un indiscriminato intrico di informazioni e conoscenze erogate ad abundantiam.
Si tratta dell'abbondanza mediatica di cui la società tecnologicamente avanzata è prodiga e che si intriga con quella complessità che giorno dopo giorno mette in crisi tutte le certezze di cui fino a qualche anno fa andavano fiere le ricerche dell'economista, del sociologo, dell'antropologo.
La svolta a cui stiamo assistendo tutti noi delle società cosiddette avanzate, di cui siamo per altro protagonisti e vittime, non è affatto di poco conto. Se poi ci aggiungiamo tutti i neofondamentalismi d'assalto che le nuove migrazioni stanno scatenando giorno dopo giorno, con buon pace di tutte le suggestioni dell'intercultura e dell'integrazione, il contesto che ne deriva non è affatto incoraggiante.
Lucio Garofalo - 11-04-2007
Preambolo

Premetto che non sono cresciuto in un ambiente politico influenzato dalla tradizione veterostalinista. Non mi sono formato in un clima ideologico condizionato dal fanatismo e dalla mitologia filosovietica che avevano esaltato e ottenebrato le menti di milioni di uomini che credevano ingenuamente in una sorta di "paradiso terrestre". La nozione di un Eden sovietico non è mai esistita realmente nell'esperienza storica, se non nelle facili illusioni, nell'iconografia faziosa e pseudorealista, nella mistica stalinista e nella propaganda ideologica di un partito-chiesa che aveva compresso le libertà e i diritti dei singoli militanti, piegando e subordinando le coscienze individuali agli imperativi categorici provenienti da Mosca.
Al contrario, ho abbracciato e coltivato una visione del mondo e della politica animata da sinceri principi e sentimenti libertari e antiautoritari.
Infatti, ho sempre contestato sia l'imperialismo occidentale, di matrice filocapitalista e pseudodemocratica, che faceva (e fa) capo alla NATO e alla superpotenza statunitense, sia l'imperialismo sovietico, di estrazione burocratico-statalista, che faceva riferimento al Patto di Varsavia e al blocco di dominio incentrato sulle caste politico-militari salite al potere in Unione Sovietica, instaurando uno dei regimi totalitari e polizieschi più crudeli che la storia rammenti, simile e, in fondo, degno erede della spietata autocrazia zarista vigente nella Russia pre-rivoluzionaria.
Questa chiosa introduttiva mi ha permesso di spiegare quale fosse la mia posizione duramente critica, anzi polemica, in materia di socialismo reale, in modo da sgombrare immediatamente il campo da eventuali equivoci che potrebbero inficiare la trattazione e la comprensione dell'argomento.
Doriana Goracci - 11-04-2007
Si dice: "ehhh...è il "mercato" e a me viene subito in mente l'altro mercato. Quello dove andavo con mia madre fin da piccolina. Quel posto dove le donne la fanno (o almeno credono) di farla da padrone, dove incontri, contratti e sei giustificata per l'attardamento...dove ti porti i soldi e torni con la frutta e la verdura, dove ancora rintracci le stagioni, dove
impari l'economia e la finanza, la misura e l'imbroglio.

Dove scambi e baratti, dove parli e discuti, dove fai politica. E tante, troppe volte ho pianto quelle donne che sono saltate al mercato...Bum! Andatevene all'inferno...come se già non c'erano...
Vincenzo Andraous - 11-04-2007
Guardavo il telegiornale e il servizio che andava in onda parlava di scuola, di studenti, di bullismo. Un telefonino aveva ripreso tutta la scena, il bullo che dall'ultimo banco scagliava un astuccio all'indirizzo della professoressa che stava scrivendo alla lavagna, colpendola alla nuca. Gli altri alunni seduti immobili come se nulla fosse accaduto, mentre l'insegnante in lacrime fuggiva dalla stanza.
Osservando la scena alla televisione, ho sentito un brivido percorrermi la schiena: in quei fotogrammi, quel ragazzo nascosto dall'ultimo fila, quel lancio codardo a colpire alle spalle, ho rivisto un altro bullo allo sbaraglio, in quei ragazzi educatamente seduti ai loro banchi, ho ricordato altri compagni, in quella fuga scomposta l'umiliazione di altre persone incolpevoli.
Il telegiornale mi ha rispedito a una classe anonima, dove rimanere un figurante non protagonista del proprio vivere, e diventare "diverso" a scuola, in famiglia, nella strada, è stato il passo più breve per fare conoscenza dapprima con un carcere per minorenni, poi con il resto del panorama penitenziario.
Anna Pizzuti - 10-04-2007
So bene che il silenzio può essere considerato una resa, ma so anche che a volte può essere l'unica forma di protesta possibile. Almeno l'unica di cui io ora mi senta capace. E che sento di potermi permettere, nonostante il distacco doloroso che comporta, considerato che, per fortuna di tutti, sono molti quelli che, al contrario di me, hanno ancora tanto da dire e la forza per farlo. In molti luoghi, ma, soprattutto, su Fuoriregistro.
Gianfranco Pignatelli - 10-04-2007
Quando le pance piene decidono per quelle vuote si saziano per un non nulla. Questo è quello che è accaduto per la prevista assunzione in ruolo di 50.000 insegnanti precari, delle 150mila promesse. A leggere le dichiarazioni del giorno dopo si ha la percezione di una svolta epocale per la scuola ed i suoi precari. A plaudire sono i sindacalisti, quelli che non solo non hanno mai rappresentato i precari ma non lavorano da così tanti anni nella scuola da averne una percezione solo riflessa.
Gemma Gentile - 10-04-2007
Ci aspettavamo da questo governo, dato il suo programma, l'immediata abrogazione delle Indicazioni Nazionali ed il ripristino dei Programmi, aggiornandoli opportunamente.
Il Ministro ha scelto, al solito, diversamente. Ha chiesto invece al filosofo Edgar Morin di parlare del suo pensiero sulla globalizzazione per lanciare le nuove Indicazioni nazionali. Tanto di cappello alla sua elaborazione filosofica, tanto più quando parla di ricomposizione della cultura, spezzettata in mille discipline specialistiche, sorde tra loro. Ma il problema non consiste in ciò che pensa Morin. La questione è che il discorso lanciato col documento "Cultura scuola persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione", vuole costituire, per quanto detto da Fioroni, la cornice culturale delle nuove Indicazioni Nazionali che, per ciò che è emerso finora, dovrebbero consistere negli enunciati dei livelli essenziali delle competenze, che saranno fissati successivamente.
A questo punto sono da criticare nettamente tanto la cornice quanto il tipo di contenuto.

Morin critica giustamente la frantumazione del sapere, ma non si pone il problema di chi, a proposito di scuola, vuole frantumare e perché.
Repubblica - 06-04-2007
Riceviamo e pubblichiamo. Red

Intesa a Palazzo Chigi. Verso la revoca lo sciopero del 16 aprile Padoa Schioppa: "Nessun problema per i conti, grazie alla Finanziaria"

Statali, firmato l'accordo per il contratto. Fioroni: "Assumeremo 60mila ...
Lucio Garofalo - 05-04-2007
Il nuovo millennio ha assistito alla comparsa del cosiddetto "popolo di Seattle", un movimento eterogeneo di rivolta e di contestazione anticapitalista che ha aperto un nuovo ciclo di lotte e mobilitazioni di massa a livello internazionale, il cui apice è stato raggiunto probabilmente in occasione del summit del G8 svoltosi a Genova nel luglio 2001, la cui memoria rievoca anzitutto la tragica morte di Carlo Giuliani.
In tale circostanza luttuosa la reazione del sistema, messo duramente in discussione, proruppe in modo assolutamente primitivo e irrazionale.
Turbato dalle vaste moltitudini umane che si contaminavano, rifiutavano il modello di società imposto dalla globalizzazione neoliberista, progettando e costruendo nella prassi politica quotidiana un mondo diverso, proponendo esperienze di autogestione e partecipazione diretta in alternativa al verticismo esercitato dalle oligarchie economiche multinazionali, la risposta del potere non tardò a manifestarsi in una forma istintivamente rozza e brutale, rivelando la natura criminale e antidemocratica del nuovo ordine sovranazionale incarnato dai capi di stato riuniti nel vertice del G8.
Nella sua fase iniziale questa reazione si è concretizzata in atti insensati e raccapriccianti di violenza poliziesca, immediatamente denunciati dal movimento (attraverso fotografie e filmati autoprodotti, testimonianze, documenti e inchieste di controinformazione), quindi condannati dall'opinione pubblica internazionale, per cui la fase successiva ha visto un clamoroso salto qualitativo dell'azione repressiva, che ha partorito il disastro epocale dell'11 settembre 2001. Questo tragico avvenimento ha fornito un efficace alibi, scientemente strumentalizzato per invocare e autorizzare uno stato di "guerra preventiva e permanente" contro il terrorismo globale.
L'apparente antinomia tra terrorismo e guerra costituisce in realtà un orrendo parto gemellare generato dal medesimo apparato di potere che fa capo al blocco imperialista anglo-americano. Il sistema ha concepito e orchestrato una mostruosa e ingegnosa rivisitazione, proiettata in chiave planetaria, della classica "strategia della tensione", tesa a destabilizzare per stabilizzare, ossia a preservare e consolidare l'ordine (mondiale) con il disordine, vale a dire con il terrore globale.
In effetti, da quel momento storico la parabola ascendente (sul versante sia ideologico-propagandistico che strategico-organizzativo) del movimento antiglobalizzazione ha ricevuto un brusco rallentamento, fin quasi ad arrestarsi.
Comitati Buona Scuola - 04-04-2007
Signor Presidente,


Lei ha dichiarato domenica scorsa a S. Lazzaro che il tempo pieno verrà presto ripristinato tramite un disegno di legge dal titolo "Norme urgenti in materia di istruzione" che seguirà un canale parlamentare preferenziale, proprio per rispondere all'urgenza della questione. Il viceministro ha precisato con grande chiarezza che ciò che si vuole ripristinare è il vero tempo pieno, quello unitario a 40 ore, col doppio organico e le compresenze, da Lei stesso giudicato "un modello didattico indispensabile".

Abbiamo molto apprezzato l'impegno preciso da Lei preso, a conferma autorevole di quanto anticipato dal viceministro Bastico nell'intervista apparsa il giorno precedente su Repubblica.

Ritroviamo nelle sue parole quanto è contenuto nella nostra Proposta di Legge di Iniziativa Popolare "Per una Buona Scuola per la Repubblica" (n. 1600 della XV legislatura), sottoscritta da oltre 100.000 cittadine e cittadini di questo paese. D'altro canto ritroviamo finalmente, su tale questione, il rispetto di quel Patto che tutte le forze dell'Unione hanno sottoscritto e di cui Lei si è fatto garante con gli italiani nell'aprile del 2006: "Puntiamo alla valorizzazione del tempo pieno e del tempo prolungato, ripristinandone la normativa nazionale, da valorizzare come modelli didattici, con il riconoscimento della pari valenza educativa di tutte le attività previste" (dal Programma di governo 2006-2011, "Il diritto di imparare per tutta la vita", pag. 232).

Ci permettiamo allora di segnalare alla Sua attenzione gli articoli che nella nostra proposta di legge sono rispettivamente dedicati al tempo pieno e al tempo prolungato.
Giuseppe Aragno - 04-04-2007
Dallo Speciale Il tempo e la storia



Appare sempre più chiaro. L'uso pubblico della storia riaccende le ostilità e i rancori d'una stagione politica che sembrava conclusa e, alla resa dei conti, la memoria e il ricordo trasmettono ai nostri ragazzi il veleno dell'odio.
Le parole che seguono non nascono per caso: la risposta a chi da qualche tempo ci toglie la parola, levando in alto i labari fiumani, va affidata al rigore della ricerca e ad una scuola dello Stato che torni ad essere naturale cerniera tra scienza e conoscenza.
La contestazione - la mia generazione lo ricorda bene - può essere occasione preziosa per suscitare interessi e indurre al confronto. Da studioso, ho avviato perciò una ricerca e la sorte mi è stata amica: credo di aver qualcosa di nuovo da raccontare e sono più sicuro di quello che dico. Il mio mestiere è insegnare, ma si insegna solo se si continua a imparare.
CIP Associazione Nazionale - 03-04-2007
I CIP ADERISCONO ALLO SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA DEL 16 APRILE 2007

I CIP aderiscono allo sciopero del 16 aprile contro la politica governativa in materia d'istruzione e precariato. Ma non solo. Contestano il mancato rispetto degli impegni del governo sulla scuola e denunciano il narcisismo del ministro, fatto di quotidiane esternazioni tanto vacue quanto contraddittorie.
UNIcobas Scuola - 03-04-2007
Sotto il ministero della P.I. (Viale Trastevere h.9,30)

La situazione nel comparto scuola si va deteriorando sempre di più. Oltre ai mali che affliggono anche gli altri comparti del pubblico impiego (contratto scaduto da 15 mesi, mancato pagamento dell'IVC come prevede l'art.1 del CCNL, mancanza di una effettiva volontà di risolvere il problema del precariato, controriforma pensionistica e scippo del TFR col silenzio assenso, ....) nella scuola si sconta
la scelta governativa, chiaramente espressa nella legge finanziaria, di continuare con la politica dei tagli che in questi giorni si stanno concretizzando in una diminuzione di classi e di organici nonostante 28.000 allievi in più rispetto allo scorso anno e nella diminuzione degli stanziamenti necessari per il pagamento dei supplenti e delle spese di funzionamento.
Dalla Moratti il ministro Fioroni, oltre alla logica dei tagli, ha mutuato la scelta del doppio canale istruzione-formazione professionale
anche nell'assolvimento dell'obbligo ed ha definitivamente privatizzato la scuola pubblica introducendo nel decreto Bersani, approvato
dalla Camera in questi giorni, le scuole fondazioni oltre alla controriforma degli istituti tecnici e professionali.
Elena - 02-04-2007
Una folta (200-300), allegra e colorata delegazione di bambini, genitori ed insegnanti (compresa la maestra dei figli di Prodi, che frequentarono il tempo pieno) delle scuole bolognesi ha oggi pomeriggio aspettato Prodi venuto a S.Lazzaro (a Bologna) per l'inaugurazione di una mediateca. Il Presidente del Consiglio, sceso dall'auto, si è avvicinato ad alcune bambine, ha letto i due cartellini colorati (col fumetto di Titti: "Mi è semblato di vedele la Molatti... o era Fioloni?), ha sorriso e le ha bonariamente accarezzate. La loro mamma: "Nonno Prodi, vogliamo il tempo pieno!". Presto circondato dagli altri genitori che reclamavano in coro "Tempo pieno! Tempo pieno!", "Non vogliamo più essere presi in giro!" e simili si è poi congedato dicendo "Adesso vado a parlare con la vostra delegazione" (che era stata fatta accomodare all'interno della mediateca pochi minuti prima, quando era stato comunicato che Prodi aveva acconsentito alla richiesta di avere un'incontro).
Gabriele Attilio Turci - 02-04-2007
E' trascorso ormai parecchio tempo, da quando il forse dimenticato "Progetto Buonsenso" fece capolino in prossimità della scadenza di mandato del governo Berlusconi e su cui in tanti, compreso il sottoscritto dibattemmo con durezza e serrata analisi.
Già allora si delineava una sorta di santa alleanza fra chi comunque di fondo condivideva un'idea della scuola che era completamente appiattita sui "desiderata" degli organismi di gestione economica della UE e che, pertanto, concordemente intendeva avviare un ciclo espansivo del mercato della formazione e dell'istruzione.
Non c'era in questi nuovi profeti la visione illichiana della critica alla scuola statale, non li muoveva certo un'idea libertaria di scuola, una concezione del momento educativo come costruzione critica del sistema di saperi.
Chi, nel mondo della scuola, o fuori di questo, allora segnalò i rischi di questo abbraccio di strutture ideologiche che muovevano da comuni visioni del nuovo imperante politicamente corretto, avanzò, non da ultimo, la segnalazione che la vigilanza non sarebbe dovuta venir meno se il quadro politico fosse stato sparigliato.
Patrizia Tanda - 02-04-2007
C'è in giro aria di elezioni, e con essa arrivano dichiarazioni di intenti e le inevitabili promesse.
Alla "scorrettezza" del ministro Fioroni nei confronti dei dirigenti scolastici e dei sindacati lombardi, fa da contrappunto la (apparente) disponibilità di Prodi, il quale ieri si è visto contestare da genitori e insegnanti bolognesi che fanno capo ai movimenti a favore del Tempo Pieno e di una buona scuola.
Il movimento, grazie a Bologna (infinitamente grazie) è riuscito finalmente a ottenere quello spazio mediatico che gli era stato negato per sei anni e a trasformare il problema degli organici in questione nazionale.
Della contestazione ha parlato ieri il TG sebbene di straforo e oggi è passata dalle pagine bolognesi di Repubblica alla stampa nazionale tutta.
Scuolanostra - 31-03-2007
Al Parlamento, al Governo, con particolare riferimento ai Ministri Fioroni e Padoa Schioppa

L'ultima Legge Finanziaria prevede un piano di assunzioni di 150.000 insegnanti e di 20.000 lavoratori ATA.
Considerato, peraltro, il numero altissimo di pensionamenti previsto per il prossimo anno scolastico - che libereranno cattedre che vanno ad aggiungersi al grande numero di posti vacanti già disponibili nell'anno scolastico in corso - riteniamo incredibile che, a tutt'oggi, non vi siano ancora certezze sulle immissioni in ruolo!
Cosimo Scarinzi - 30-03-2007

Oggi 30 marzo si è svolto lo sciopero generale del Pubblico Impiego della Scuola e dei lavoratori e delle lavoratrici dei servizi pubblici in appalto procalmato dalla CUB. A Roma hanno sfilato 25.000 manifestanti in un corteo partecipato, colorato e combattivo. Al termine del corteo una delegazione è stata ricevuta dalla Presidenza del Consiglio e dai Ministeri interessati dalla mobilitazione.
Rete Aut Of Roma - 30-03-2007
C'era una volta il partito della non-violenza. Il suo segretario sosteneva che, per uscire dal Novecento, i movimenti dovevano essere pacifici.

Novecentesco non è conservare la vigenza della forma-partito laddove ha cessato di essere valida, ma mettersi un casco per ripararsi dalle manganellate della polizia era posto sullo stesso piano della strage
dei kulaki. Oggi quel partito è al governo: in appena dieci mesi, di guerre ne stanno facendo due.

Oggi quel segretario è presidente della camera. Oggi quell'appello alla non-violenza si dimostra per quello che era fin dall'inizio: un tentativo di deprivare i movimenti della loro autonomia, per subordinarli al sistema della rappresentanza politica.

Con linguaggio orwelliano, ci raccontano che stanno facendo la guerra per costruire la pace. Col linguaggio della ragione, rispondiamo che non
esistono guerre buone e guerre cattive: unilaterali o multilaterali, sotto l'egida dell'amministrazione Bush o dell'Onu, le guerre sono dispositivi costituenti dell'ordine imperiale. C'è chi è complice, e c'è chi si oppone.

Tutto il resto sono chiacchiere. E oggi più che mai, le chiacchiere stanno a zero.
Marino Bocchi - 29-03-2007
Da oggi le mie alunne conoscono un po' della storia di Renato Curcio. E' nato quasi per caso. Me ne andavo a scuola in bici, stamattina presto, insieme al mio amico Carlo, che e' un genovese dai bicipiti forti, da me molto invidiati, quando, passando presso un'edicoletta, ho letto sulla locandina del Resto del Carlino, che il nostro sindaco Ds di una giunta di centro-sinistra, si diceva molto indignato per la presenza di Curcio ad un circolo culturale, prevista per sabato prossimo.
Dedalus - 29-03-2007
Sono sempre piu' evidenti, nel mondo della scuola, i segnali di delusione e di disorientamento. E' indubbio che, dopo gli anni della Moratti, ci si aspettava una netta inversione di tendenza. Una discontinuità che non c'è stata o che comunque non è avvertita dalla gran parte degli operatori scolastici. Dopotutto la scuola era un caposaldo importante del programma dell'Unione ("l'Italia cresce se investe sulla conoscenza... L'intero sistema Paese dovrà investire nell'istruzione con politiche integrate...Strategico sarà l'investimento delle risorse..."). La scuola è stata anche recentemente indicata fra le priorità nei 12 punti di Prodi. Eppure, dopo qualche fiammata iniziale, non si registrano sostanziali cambiamenti e tanto meno appare all'orizzonte un "nuovo corso" per la scuola.
Genitori e insegnanti - 28-03-2007
Incontriamoci sabato 21 aprile a Bologna per costruire insieme una grande mobilitazione nazionale, per:

- una legge che riconosca il tempo pieno vero (con 2 docenti per classe e 4 ore di compresenza) come modello didattico, garantito per tutti quelli che ne fanno richiesta;

- l'integrazione immediata negli organici di fatto delle/degli insegnanti necessari per coprire tutte le domande di tempo pieno per il prossimo anno scolastico;

- l'abrogazione della legge Moratti e dei suoi decreti attuativi che hanno frammentato il carattere unitario e costituzionale della scuola italiana (dallo spezzatino orario, alle pagelle "fai da te", alle indicazioni nazionali spazzatura);

- un grande investimento di risorse nella scuola pubblica statale, oggi martoriata dai tagli, che colpiscono non solo i tempi pieni, ma tutti gli ordini di scuola, i settori più deboli (disabili, alunne e alunni migranti), e perfino l'ordinario funzionamento delle scuole con l'esaurimento dei fondi per le supplenze.
CONBS - 27-03-2007
Al termine della prima Assemblea nazionale del personale della scuola collocato in altre mansioni per motivi di salute (i cosiddetti "inidonei"), coindetta da Cobas scuola e Conbs e tenutasi a Roma il 23 marzo, è stato proclamato lo stato di agitazione nelle scuole.

L'assemblea che ha visto la presenza di insegnanti provenienti da tutta Italia, è stata affollata e partecipata ma, soprattutto, determinata nell'affermare i diritti di quanti si sentono parte attiva e integrante nella scuola. Durante l'assemblea è stato tracciato l'escursus normativo che ha portato agli articoli capestro delle due finanziarie, quella del 2003 e quella del 2007, che hanno decretato la mobilità o il licenziamento del personale in questione e che ha reso palese la sostanziale continuità del governo di centro-sinistra con quello di centro-destra.
Tale analisi ha individuato nell'Autonomia scolastica, e nella successiva visione aziendalistica che ne è derivata, l'elemento portante di una miope politica di razionalizzazione applicata alla scuola, che attacca le componenti ritenute più deboli e depriva l'Istituzione Scuola di figure fondamentali per il buon andamento della stessa didattica (bibliotecari, insegnanti con funzioni di supporto alla didattica, etc).
Coordinamento dirigenti scolastici Cgil-Cisl Milano - 26-03-2007
In provincia di Milano, ma più in generale in Lombardia, si sta prospettando una situazione estremamente preoccupante. Molte scuole -soprattutto di base - hanno esaurito il budget loro assegnato per l'anno 2006 per le supplenze brevi e hanno potuto pagare gli stipendi ai supplenti facendo ricorso alla disponibilità di cassa (a rischio quindi di non poter sostenere altre spese o attività didattiche per le quali quei fondi erano destinati).
Il ministero ha dato indicazione ai CSA di "sostenere" le scuole utilizzando i fondi delle contabilità speciali ma anche questi fondi risultano essere esauriti. I CSA non sono quindi in grado di effettuare interventi compensativi nei confronti degli istituti che non hanno più soldi per "saldare" il 2006.
G.P.Trevisani - insegnante - 26-03-2007
Ditemi che non è vero che le trattenute - imposte regionali - sono aumentate sul mio stipendio del 94% mentre quelle comunali del 62% rispetto allo scorso anno.

Sullo statino di marzo 2007 c'è una voce:
addizionale regionale irpef
2006 Euro 28,03 - 2007 euro 54,39 aumento 94%

Poi c'è un'altravoce...
V. Mariani - 24-03-2007
"Non voglio finire sul giornale io!" Quest'enunciato mi è venuto fuori quasi incontrollato al termine di uno degli incontri, stavolta straordinario, rivolto a valutare l'andamento delle classi ma con la massima cura (troppo spesso nel senso etimologico di preoccupazione!) per le individualità e singole personalità che le compongono, il più delle volte intorno alla terza decina.
Non posso assolutamente rimanere tranquilla se, quasi tutti i giorni ormai, anche dalla scuola giungono notizie inquietanti di alunni/e docenti e dirigenti di volta in volta protagonisti, attivi o passivi, di atti di violenza o di comportamenti indecenti che finiscono come gesta eroiche pure su internet. Senza parlare delle famiglie che, a dire dei cantastorie della carta stampata che tali informazioni ci riportano di continuo (bramosi, forse, di cavalcare l'onda della notizia di tendenza?), difendono strenuamente la propria prole. Difesa che, secondo me, lì dove non è istinto animalesco, altro non è che il tentativo disperato di assolversi per la diseducazione trasmessa.
Emanuela Cerutti - 24-03-2007
Settimana dura per i bambini sans-papiers della zona nord-est di Parigi.
Lunedì la polizia ha bloccato una signora che attendeva la figlia all'uscita di una scuola materna. I presenti, insegnanti, genitori, passanti anche, hanno reagito e la signora ha potuto per il momento tornarsene a casa con la piccola.
Stessa sorpresa per un nonno che, il giorno dopo, aspettava i due nipoti alla fine delle lezioni: il nuovo intervento dei cittadini, però, questa volta non ha avuto successo: la polizia ha fatto ricorso ai gas lacrimogeni per disperdere la folla e il nonno è stato arrestato.
Alcuni esempi tra i tanti.
I Sindacati stigmatizzano e denunciano il clima di violenza che si respira: una violenza che provoca paura e ostilità.
La paura di chi si sente rifiutato, minacciato, impedito nel suo minimo diritto ad un'esistenza degna di un tale nome; di chi deve nascondersi senza aver commesso nessun delitto; di chi ha chiesto all'occidente scintillante di tenere accesa una lampadina per lui.
L'ostilità verso istituzioni e strutture di chi ogni giorno si fa carico del problema, uomini e donne, mamme, papà, amici, che cercano mediazioni tra la legge e la giustizia, prima che sia troppo tardi per l'una e per l'altra.
Flavio Cucco - 23-03-2007
La " Sperimentazione" di educazione motoria, avviata dal Ministero della P.I. per l'anno scolastico 2006/07, che ha coinvolto 3 scuole primarie in ogni Provincia per 100 ore di consulenza da parte di un laureato in Scienze motorie o diplomato ISEF, se pur un "buon inizio", è sicuramente molto lontana dalle modalità organizzative e finanziarie necessarie per raggiungere lo scopo di pervenire nel medio termine ad utilizzare almeno un docente di educazione motoria per circolo didattico e istituto comprensivo.

Per tradurre in azioni le linee di indirizzo enunciate e per non disperdere il patrimonio di energie e di iniziative costruito in questo anno scolastico, riteniamo necessario che, nell'articolato della Direttiva 2007/08 rivolta alla "Individuazione degli interventi prioritari e dei criteri generali per la ripartizione delle somme" ai sensi dell' articolo 2 della legge 18 dicembre 1997, n 440, si indichi, anche per il prossimo anno scolastico, tra gli interventi prioritari, il "potenziamento dell' educazione motoria, fisica e sportiva", destinando a tale scopo almeno il triplo delle risorse previste per l'a.s. 2006/07 (nel 2006 : 6milioni e 600mila euro + 900 mila).
precariscuola - 22-03-2007
E' uscito ormai da qualche giorno il decreto che riapre le graduatorie ad esaurimento per i docenti precari, per cui entro il 19 aprile le domande di aggiornamento, trasferimento o nuova inclusione dovranno già essere state recapitate, tuttavia per molti docenti precari non sarà possibile inoltrare subito le suddette domande. Questo perché non è ancora stato pubblicato il regolamento per le supplenze brevi; di conseguenza non ci è dato sapere quante sedi potranno essere scelte, né se sono previste, così come voci di corridoio hanno preannunciato, sanzioni da applicare ai docenti che, pur non risultando occupati in altra supplenza, rifiutino di accettarne una (sperando in una chiamata più vantaggiosa).
Giuseppe Aragno - 22-03-2007
Uno studente mi fa: - chi è Renato Curcio?
Lo guardo e non capisco.
- Perché me lo chiedi? - domando.
- Beh, sono stato a Galassia Gutemberg e ho assistito a una manifestazione che mi ha scosso. C'era questo Curcio che presentava un libro, ma nella sala ha fatto irruzione gente che urlava, mostrava striscioni e chiedeva il carcere a vita per i terroristi. E' intervenuta la polizia, ne è nato un tafferuglio, poi per fortuna è tornata la calma. Ma a me è rimasta la curiosità e la voglia di capire. Ho sentito dire che è un terrorista ...
Lo guardo e se potessi, preferirei sottrarmi. Ma è lì, davanti a me, ha gli occhi chiari e leali: si fida di me ciecamente. E di me devo fidarmi anch'io: il mio mestiere è insegnare.
RSU scuole superiori - 22-03-2007
Le RSU delle scuole superiori di Carpi, dopo l'assemblea autoconvocata del 15 marzo scorso, propongono ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola la firma di questo appello da inviare alle segreterie sindacali locali e nazionali, ai partiti di governo, agli enti locali, e ai mezzi di informazione, per rappresentare le istanze e le preoccupazioni di chi la scuola la fa tutti i giorni in mezzo a mille difficoltà.

Le RSU delle scuole superiori di Carpi



LA SCUOLA E' UN INVESTIMENTO, NON UNA SPESA!!!

Dopo l'assemblea delle scuole superiori di Carpi del 15 marzo scorso, autoconvocata dalle RSU, le lavoratrici e i lavoratori firmatari di questo appello, ritengono insostenibile il taglio ai finanziamenti e agli organici che la scuola sta subendo. Non si può fare appello sui mass media al ruolo della scuola nell'educazione dei giovani, di futuro del paese, e continuare parallelamente una politica basata solo sul risparmio indiscriminato in ambito scolastico, come è successo negli ultimi anni.
I.T.C. Costa - 22-03-2007
I giovani dell'Istituto Costa di Lecce nella loro formazione in cooperativa di lavoro sono entrati in Confindustria con grande soddisfazione del direttore Corvino e del preside Greco...e non solo, la quota di iscrizione l'ha voluta donare la Banca di Terra D'Otranto!

Ieri 21 marzo, data non casuale, è entrata la primavera nella sezione leccese di Confindustria, infatti la giovane cooperativa di lavoro "Arianoa", nata nel grembo dell'Istituto Costa di Lecce e costituita dai suoi diplomati, ha accettato la proposta ricevuta e si è iscritta nella sezione dei servizi avanzati del terziario, visto che la loro attività principale è orientata all'utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione attraverso la rete internet.
Marino Bocchi - 21-03-2007
Magari ci fosse ancora la poesia.
Avremmo ancora Pasolini. Avremmo ancora Faber.

Magari ci fossero ancora le Artemisie, adesso saremmo qui a ricordarne l'anniversario, dato che si celebravano nei mesi di marzo-aprile ad Efeso, ma erano di carattere orgiastico e dev'essere per questo che sono state rimosse dalla nostra cattiva coscienza.

Se ci fosse ancora la poesia, Totò, guardando le nuvole, direbbe ancora a Ninetto della straziante e meravigliosa bellezza del creato e Ippolit continuerebbe a chiedere a Miskin: "Principe, voi avete detto una volta che la bellezza salverà il mondo: principe, quale bellezza salverà il mondo?".
Antonia Arcuri - 21-03-2007
Le nuvole,
le increspature del mare,
il volo degli uccelli,
il colore del cielo notturno,
la luna in Venere :
ciò che non dipende da noi.
Lorenzo Picunio - 20-03-2007
Ridurre il numero degli insegnanti di sostegno è una delle richieste fatte da qualcuno per ridurre i costi dell'istruzione.
Tutti i lettori sanno cos'è un insegnante di sostegno? Una legge, la 517 del 1977 ha riconosciuto il diritto dei bambini con handicap ad essere inseriti nella scuola di tutti. Veniva riconosciuto un intervento di 6 ore settimanali, allora, per ogni bambino, creando quindi la figura di un insegnante apposito per questo compito. Questa scelta portò vantaggi tanto ai bambini con handicap quanto a tutti i loro compagni, portati - tramite l'esperienza - a capire che la diversità è una risorsa prima che un problema.
Pasquale D'Avolio - 19-03-2007

Quanto si parla di "continuità didattica" si pensa solitamente a quella tra i vari gradi di scuola o comunque alla ipotesi di un "curricolo verticale" che superi l'attuale discontinuità, addirittura all'interno dello stesso ciclo (tra elementari e medie o tra biennio e triennio nelle superiori). Ma la continuità ha senso soprattutto se riguarda gli stessi docenti, i quali non possono cambiare, come avviene oggi, addirittura più volte nel corso dello stesso anno.
Il ricorso alle nomine "fino all'avente diritto" introdotto nella normativa per evitare vuoti nelle cattedre per lungo tempo all'inizio dell'anno, ha finito per diventare un alibi perché le graduatorie annuali di Istituto escano ogni anno a novembre o a dicembre; e così il valzer delle supplenze diventa la norma con grave pregiudizio per la qualità dell'insegnamento, soprattutto nelle scuola di periferia o di montagna, in cui il numero dei docenti precari è elevato.
Ma c'è una discontinuità addirittura "fisiologica" che affligge ancora una volta le scuole di montagna e delle piccole isole, ma non solo, ed è il ricambio annuale dei supplenti, le cui nomine avvengono annualmente.
Il caso di Paularo, paese di montagna in Friuli, (dove 12 docenti su 13 sono supplenti annuali , con un ricambio continuo in 4 anni di TUTTI i docenti della locale Scuola Media, e dove il Comune e i genitori hanno deciso di passare all'autogestione della Scuola per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e del Ministro, ha suscitato scalpore sulla stampa, non è unico né eccezionale. Una veloce indagine da affidare agli Uffici delle USR o USP potrebbe dimostrare come il fenomeno sia ricorrente nelle scuole di periferia, anche urbane. Ciò porta, oltre che a inevitabili conseguenze sul piano della preparazione complessiva degli alunni di tali Scuole, anche alla "fuga" delle iscrizioni da parte di molti genitori verso le Scuole di città, depauperando ulteriormente il tessuto civile e culturale delle piccole comunità.
Ma è davvero inevitabile il fenomeno del "turnover"? Certo, finché il livello del precariato rimane agli attuali livelli non ci sono molte speranze di garantire stabilità all'insegnamento. Ma anche in attesa di una maggiore stabilizzazione del corpo docenti, alcune misure si possono adottare sia per garantire una maggiore qualità del servizio alle famiglie sia per diminuire il tasso di precarietà dei docenti non di ruolo. Si tratta della proposta di "nomine pluriennali", esistente da tempo in Trentino (che gode di una certa autonomia in questo campo) e sulla quale concorda la stessa UIL-Scuola
Così, lotta al precariato e qualità del servizio alle famiglie possono unire gli utenti e gli operatori della Scuola. Di qui nasce la proposta che vado di seguito ad illustrare e che sta alla base di un appello-proposta del Comune di Paularo, inviato oltre che al Ministro Fioroni, alla Regione FVG, agli altri Comuni del territorio carnico. Si attende che il Ministro risponda!
Giovanni Ferracuti - 17-03-2007
Al Senato Accademico dell'Università degli Studi di Trieste

Considerato che

1. Si ha attualmente la conferma che il corso di Scienze e Tecniche dell'Interculturalità dispone dei finanziamenti adeguati a coprire le spese per la didattica negli Anni Accademici 2007/08 e successivo;
2. Il Ministro Mussi ha firmato le tabelle del nuovo ordinamento didattico, concedendo agli Atenei 18 mesi per adeguarsi alla nuova normativa del DL 270, il che modifica la normativa sui requisiti minimi, peraltro già rispettata dal Corso;
3. La minacciata chiusura del Corso ha suscitato vasta eco negli ambienti accademici italiani a causa dell'importante ruolo culturale universalmente riconosciuto al Corso stesso,

si chiede al Senato Accademico dell'Università degli studi di Trieste

di riaprire le immatricolazioni al Corso di Studi in Scienze e Tecniche dell'Interculturalità per l'Anno Accademico 2007/08, essendo venute meno le principali ragioni che ne avevano motivato la sospensione.

Comitato Docenti e Studenti per Interculturalità
Francesco Mele - 17-03-2007
"La quota per alunno, che sarà indicata nella comunicazione del budget annuale alle singole istituzioni scolastiche, è determinata in funzione della media di riferimento riportata nella Tabella 2, Quadro A (24 € nel nostro caso, ndr), nonché della quota derivante dalle assegnazioni per l'anno 2006 e nei limiti delle risorse complessivamente disponibili nell'esercizio finanziario di riferimento."

Così recita un comma del decreto sulle nuove modalità di finanziamento delle scuole. Non lascia presagire nulla di buono avevo scritto qualche giorno fa.

E infatti.
Flavio Cucco - 17-03-2007
Al Ministro della P.I.
Giuseppe Fioroni


OGGETTO : LETTERA CAPDI & LSM AL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE SU " SPORT A SCUOLA"


Egregio Ministro

Stiamo ricevendo in questi giorni numerose segnalazioni e proteste, da parte degli insegnanti di Educazione fisica di tutta Italia, riguardo le notizie riportate dalla stampa nazionale a seguito della presentazione ufficiale a Roma, da parte del Coni, dei " Giochi della Gioventù " il giorno 14 marzo 2007, alla quale anche Lei era presente.

Nello specifico si discutono le dichiarazioni a Lei attribuite riguardo due ordini di problemi: il primo, sul supposto "riconoscimento" dei nuovi " Giochi della Gioventù" organizzati dal Coni quale attività istituzionale dello " Sport a scuola " e il secondo, sulla ventilata possibilità da parte di questo ente di essere interlocutore privilegiato rispetto la formazione e gli interventi nella scuola primaria.

Quello che ci preoccupa ancora di più è che tali indicazioni vengono riportate facendo riferimento, da parte del Coni, ad una bozza di accordo Ministero-Coni , preludio di collaborazione al nuovo " Protocollo di intesa MPI-CONI ", del quale, si dice essere vicina la firma finale.
Vincenzo Andraous - 17-03-2007
In questi giorni i legislatori si incontrano per varare un nuovo disegno di legge, il tentativo in atto è quello di riformare la legge Fini-Giovanardi ereditata dal governo precedente.
Da molti mesi rimbombano nelle orecchie autocelebrazioni e autoreferenzialità, pilotate da ideologie cadute in disuso, tarlate dalle storie personali di tanti uomini devastati e a volte "terminati" dalle sostanze.
Si fa strada il messaggio che la droga sia un bene di consumo normale, a tal punto da pensare che assumere stupefacenti sia un passatempo accettabile, tutto all'interno di un'accezione diventata normalità.
Mirco Pieralisi - 17-03-2007
Sono arrivate e arrivati a migliaia, da decine di scuole, mamme, papà bambini e bambini. Si sono rivisti i vecchi striscioni delle scuole riverniciati per l'occasione e tanti nuovi cartelli, adesivi fatti in casa, palloncini. C'erano le vecchie bandiere riforma Moratti bocciata, ma un apposito adesivo trasformava Moratti in Fioratti. C'era l'allegra confusione di tutte le manifestazioni vere, nate dal basso, dove ci si cerca, ci si perde e ci si ritrova, con gruppi di bambine e bambini che scappano in testa al corteo per farsi fotografare e qualcuno che, cercando quelli della sua scuola, li trova in tre posti diversi. Un corteo allegro, stupito di se stesso, che ricordava i giorni della protesta contro la Moratti, ma con tantissima gente che allora non c'era perché a scuola stava solo per entrarci. Le mamme che in questi giorni hanno parlato nelle assemblee, tenuto la conferenza stampa, preparato cartelli e convinto tante come loro a venire in piazza, si guardavano intorno e si scambiavano infiniti "hai visto?"
Fuoriregistro - 17-03-2007
In meno di due mesi il filodiretto Lo vogliamo questo Ministro o no? si è popolato di 80 interventi. Meno di quelli che avremmo ipotizzato, più di quelli necessari per avere un quadro generale e significativo del malcontento.

Tranne due, che vorrebbero un certo ordine nelle scuole (uno chiede di ripulirle dalla "massa di incapaci" che approfitta della situazione confusa e l'altro lamenta le troppe vacanze degli insegnanti, che dovrebbero recuperare), ma non rispondono precisamente alla domanda posta, gli altri elencano una serie di ragioni per le quali un'evidente, cocente delusione fa dire no, questo Ministro non lo vogliamo.

Nel dichiarare chiuso lo spazio, volutamente stringato e percettivo, e nel ringraziare chi ha positivamente collaborato, le elenchiamo tentando una sintesi.
Doriana Goracci - 16-03-2007
CONTRO LA GUERRA

La stampa non ha questa settimana amplificato o indotto nessun timore per la manifestazione di domani 17 marzo a Roma contro la guerra.
Domani scade l'ultimatum per Daniele Mastrogiacomo.
Oggi si aspettano conferme che il suo autista sia stato ucciso in Afghanistan.
Oggi il governo e la diplomazia stanno facendo il possibile per il rilascio del giornalista.
Oggi il governo e l'opposizione non stanno facendo nulla per uscire dai luoghi di guerra, per chiudere le basi, per disarmare gli eserciti, per investire nella vita le risorse monetarie dello stato italiano.
Redazione di ScuolaOggi - 16-03-2007
La scuola come mai al centro di dibattiti dei media. Anche nelle trasmissioni di maggior seguito. Come Porta a porta. Oppure Otto e mezzo. Quando abbiamo visto Giuseppe Fioroni da Ferrara ci siamo detti: che non sia la volta buona per un dibattito serio, vista l'indiscutibile capacità di analisi di Ferrara e dei suoi ospiti? Illusione. Una pessima occasione, un'occasione persa. Probabilmente Ferrara era in serata no. Forse anche perchè stava sbagliando clamorosamente obiettivo. Voleva il nostro pretendere che il ministro si impegnasse a vietare l'ingresso dei telefonini a scuola. E su questo punto tutto il resto passava in secondo piano. Come se questo problema fosse il tema prioritario della scuola italiana oggi. Con il povero Fioroni che menava il can per l'aia. Non potendo fare altro.
Giuseppe Aragno - 15-03-2007
I giovani italiani, che pure sono nella stragrande maggioranza cattolici cristiani, affidano alla Chiesa la propria vita in numero sempre minore. Nel 1878, quando non avevamo toccato i 28 milioni di abitanti, tra diocesani e religiosi contavamo 63755 sacerdoti. Oggi, in un Paese di oltre 60 milioni di abitanti non ci sono, a cercarli 50.000 sacerdoti [1]. I conti li faccia chi legge. Sta di fatto che, nel 1878, un governo ferocemente classista, espressione di poco più che mezzo milione di cittadini scelti in base al censo, l'élite dell'anemica rivoluzione della nostra borghesia, aveva da poco espugnato Roma a cannonate ed emanato, con atto unilaterale, la legge delle "Guarentigie", che regolava i rapporti dell'Italia unita con l'ultimo sovrano assoluto rimasto in trono nel nostro paese. Con gesto di infinita arroganza, Pio IX, sprezzando i sentimenti profondi dei cattolici, si chiuse allora in Vaticano con tutto ciò che restava dell'antico inganno di Sutri: la falsa donazione d'un falso Costantino, il voltafaccia consumato nei giochi di potere - in hoc signo vinces - la chiesa dei martiri ridotta a chiesa dei martirizzatori, la Provenza devastata, i fiumi di sangue delle guerre di religione, Moro, Galilei, Bruno, il Sillabo e il Sant'Uffizio. Tutto portò con sé, nei suoi palazzi d'oro e nel buio profondo della sua storia, e tutto portò poi al cospetto di quel Dio, in nome del quale la chiesa, che non sa leggere nel cuore dei suoi fedeli, l'ha voluto santo, ed al cui fianco siede coi morti fatti e le condanne a morte sottoscritte.
Forum insegnanti - 15-03-2007
Apprendiamo, ancora una volta da canali non ufficiali, la costituzione di una commissione per la revisione delle Indicazioni Nazionali.
Da notare che l'utilizzo, non certo casuale, del termine revisione piuttosto che riscrittura, lascia intendere trattarsi di un'operazione meramente emendativa, la quale assume come testo base le Indicazioni Nazionali provvisorie allegate alla Legge 53, piuttosto che i Programmi Ministeriali del '91 (Infanzia) '85 (Elementare) '79 (Media) preesistenti e tuttora vigenti, dal momento che nessuna disposizione formale li ha mai abrogati. In virtù di ciò non sussiste alcuna ragione ostativa dal punto di vista giuridico tale da impedire di considerarli documenti di riferimento sui quali innestare eventuali necessari adeguamenti alle mutate realtà, mentre fondate e legittime motivazioni inducono ad archiviare definitivamente le Indicazioni Nazionali ampiamente criticate dalla comunità scientifica e decisamente respinte dal mondo della scuola reale.
I Verdi mestrini - 14-03-2007
I Verdi denunciano con forza le scelte di taglio degli organici nella scuola pubblica attuate dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Di nuovo, come molte volte abbiamo fatto, denunciamo le politiche di taglio all'istruzione e ribadiamo che la scuola e l'istruzione rappresentano investimenti per la società del futuro: ogni euro speso per la scuola rappresenta un risparmio per il futuro, un contenimento dei fenomeni di devianza, una maggiore levatura culturale ed una migliore qualità della vita per tutti i cittadini.

In modo particolare ribadiscono la necessità di garantire che sia sostenuta con adeguate risorse l'integrazione dei bambini stranieri: essi rappresentano una risorsa ed una ricchezza della società e delle classi in cui sono integrati. Ma l'iniziativa degli insegnanti va sostenuta mediante l'impiego di figure specialistiche, mediatori linguistici e culturali.
Giovanni Cocchi - 13-03-2007
Resoconto riunione di lunedì 12 marzo, in preparazione della manifestazione di venerdì 16 marzo a Bologna

Presenti rappresentanti di 30 scuole, circoli, Itc (vedi elenco alla fine).

1. NOVITA' di oggi: i giornali, su input della Dirigenza scolastica, daranno notizia dell'assegnazione di 32 insegnanti, magari spacciando la notizia come risolutiva di tutte le questioni. In realtà tale nuova assegnazione serve unicamente a chiudere l'organico di diritto per il tempo pieno delle classi "consolidate", mentre nulla aggiunge per le nuove 102 richieste di prime a tempo pieno. Occorre diffondere la "controinformazione" nelle scuole.

2. PROMOZIONE DELLA MANIFESTAZIONE: ...
assemblea genitori insegnanti - 13-03-2007
LE SCUOLE SCENDONO IN PIAZZA

- perché il tempo pieno deve essere un diritto garantito a tutti coloro che lo richiedono

- perché la legge Moratti l'ha abolito e una legge sul tempo pieno non c'è

- perchè lo spezzatino di 27 ore di scuola + ...
Precariscuola - 12-03-2007
Apprendiamo che il Ministro Fioroni propone non solo un nuovo concorso per gli insegnanti di religione, ma anche l'incremento dei fondi per la formazione specifica di tali insegnanti, intendendo così potenziarne lo stato giuridico.
Ci chiediamo come possa un Ministro deputato all'istruzione pubblica e laica (e non a quella privata e religiosa) del nostro Paese affermare che " a un insegnamento cui si riconosce una forte valenza culturale, educativa ed esistenziale deve corrispondere un docente organicamente inserito nei ruoli della scuola e non più soggetto ai caroselli degli incarichi annuali".
Ci chiediamo come mai una simile attenzione non venga riservata anche ai docenti precari degli altri insegnamenti (OBBLIGATORI ) che, anno dopo anno, vengono utilizzati dallo Stato per garantire il regolare funzionamento della scuola pubblica italiana.
Rosadele - 12-03-2007
Dal forno al frigorifero / dal primo al piano terra
vengo catapultata / sul fronte di una guerra:
è l'escursione termica / micidiale, direi
poco salvaguardata / dalla sei-due-sei.
Da un forte calorifero /a un siberiano gelo
invoco inutilmente /il soccorso del cielo:
il virus mi distrugge / il costato fa male,
è chiara la diagnosi / di catarro bronchiale.
E mi domando, livida / di freddo siberiano
che ferisce le spalle / pietrifica la mano,
se l'escursione termica /che mi uccide, direi,
verrà mai tutelata /dalla sei-due-sei.
Doriana Goracci - 12-03-2007
Pochi giorni fà, ero nelle campagne pugliesi a godermi l'eclisse. La luna da bianca è diventata rossa, si è interposto qualcosa per un po' tra chi l'osservava e il corpo in cielo... Ecco io mi sto abituando semplicemente a guardare la vita spostandomi un po', basta poco, basta farlo anche da soli: un'eclisse che oscura la famiglia la chiesa la patria e tutti i suoi ministri.
Vincenzo Andraous - 10-03-2007
Adolescenti come plotoni di esecuzione, pronti a destabilizzare i più deboli, sempre addosso a chi non può reagire.
Bullismo ed eroi di cartone, furbi e codardia sospesa a mezz'aria, una dimensione di imbecillità con la patente a punti di bravi ragazzi, il tutto ben nascosto dalla viltà del gruppo che opprime il singolo.
Se non ricordo male ai miei tempi, esisteva l'esatto contrario del bullismo attuale, infatti il disagio aggrediva il singolo, ponendolo solo contro tutti.
Il solitario scopriva gli strumenti della violenza e della diversità, per diventare protagonista, per apparire, nel tentativo di colmare il vuoto in famiglia, la precarietà finanziaria, la mancanza di riferimenti certi, di valori condivisi.
Rossana Sanges - 10-03-2007
Il ministro della "Pubblica d-istruzione" è riuscito là dove la Moratti non si era ancora spinta.
Dopo aver aumentato i finanziamenti alla scuola privata, aver dato alle scuole lo statuto di Fondazioni aziendali, evitato di aprire trattative per il rinnovo del contratto docenti e ATA, taglia ben 14.200 posti per il personale docente e 7.000 ATA per il prossimo anno scolastico. Gli alunni aumenteranno di 28.000 unità e i pensionamenti previsti saranno di circa 50.000 unità. Fino a qui nulla di nuovo rispetto a quello che da anni i governi attuano nei confronti della scuola!!!!!
La novità sta nel fatto che destina 4.000.000 di euro alle scuole napoletane per l'emergenza dispersione e per il fenomeno del bullismo e che 39 scuole dovranno utilizzare questi fondi per l'ampliamento dell'offerta formativa anche nei mesi estivi. Vi chiederete dove sta l'imbroglio, visto che destina soldi pubblici direttamente alle scuole che in "autonomia" possono progettare interventi a favore degli alunni a rischio? Non mi dilungo sull'inutilità di interventi non coordinati sulla dispersione e sulla scuola che sempre più diventa un'azienda che progetta in continuazione!
Lucio Garofalo - 09-03-2007
... il senatore Andreotti non è affatto nuovo a ... esternazioni pubbliche, che potremmo definire "pacifiste" e persino "filo-terzomondiste".
Come quando si schierò apertamente a sostegno della causa palestinese, ammettendo che anche lui sarebbe potuto diventare un terrorista se fosse nato in un campo-profughi e fosse vissuto sin dall'infanzia in uno stato di oppressione del proprio popolo e di occupazione della propria terra natale da parte di truppe straniere.
Il fatto è che se simili asserzioni le facesse un qualsiasi sconosciuto, un cittadino comune, il rischio minimo in cui potrebbe incorrere è di essere tacciato di filo-terrorismo, mentre se a rilasciarle è un personaggio potente e notoriamente moderato come il senatore a vita Giulio Andreotti, nessuno si azzarderebbe a muovergli simili accuse, anzi.
Giuseppe Aragno - 08-03-2007
Non l'avremmo nemmeno saputo. La notizia è filtrata tra le strette maglie della disinformazione, tra i filtri dell'antiterrorismo, tra liberatori ed esportatori di democrazia armati fino ai denti, perché c'è ancora coraggio a questo mondo e un reporter ce l'ha fatta. Il mondo l'ha saputo: sedici civili inermi sono stati falciati a Kabul dai mitra dei pacifisti volontari di guerra umanitaria.
La pace ha i suoi costi, si sa, e mentre la maggiominoranza concordava nell'ombra dichiarazioni d'occasione e un turbinio di veline smentiva categoricamente che la guerra sia ormai giunta ad Harat, dove sono accampati i nostri arditi, bombe pacifiste facevano a pezzi nove sventurati per difenderli eroicamente dai soliti terroristi, nemici giurati dei valori occidentali e della sempre più brillante democrazia borghese. Si allunga così la fila dei morti di pace che naturalmente ringraziano i loro carnefici: la vita ci è data in prestito dalla imperscrutabile volontà celeste e occorre spenderla degnamente.
Doriana Goracci - 08-03-2007
A Bitonto, in Puglia, alla fine di questo febbraio, in un piano terra del centro, sono state trovate 25 donne alle macchine cucitrici a fare camice. C'erano, ma non sui libri paga dell'azienda. Due anni prima la Ditta aveva dichiarato che avevano "collaborato". Contemporaneamente anche in una stireria sono state trovate altre donne senza contratto, contributi, tutela.

Cosa c'è di nuovo? Niente. Le banlieus del mondo insegnano, si chiama lavoro nero, sommerso, da sempre.

A Vienna quando si deciderà l'indipendenza del Kosovo, le madri bosniache bruceranno le loro stoffe, così come a Srebrenica le sopravvissute hanno già tagliato gli alberi dedicati ai loro cari uccisi nel '95.

Per avere una "Russia Unita", Putin ha varato leggi che vietano assembramenti con più di due persone per metro quadro, per cui solerti consiglieri sorvegliano che la protesta di piazza non dilaghi illegalmente e che legalmente si vada presto al voto.

L'Unione fa le sue prove generali il 14 marzo a Bari, ci sarà l'incontro Prodi-Putin, le loro mogli, dopo Alberobello, li raggiungeranno ma così non sarà per le signore baresi che non potranno neanche camminare, la zona diventerà Rossa.

Si discusse nel programma dell'Unione di chiudere i Cpt, cancellare la legge 40, creata dal binomio Turco-Napolitano. Si discusse appunto, i Cpt non si chiudono bensì si cambiano e si riformano:si identificheranno gli irregolari, si incentiveranno le espulsioni, saranno premiati, con permessi di soggiorno, quelli che hanno dato garanzie di interporsi bene, ad esempio le badanti, le assistenti famigliari.
Universo diviso - 07-03-2007
Poi? Non so quante volte ci avevamo pensato nei giorni luminosi della pazzia felice, ma risposte non ne sapevamo trovare. Un eterno momento di smarrimento era bastato a consigliarci di non cercarne. La verità che temi è quella che normalmente ignori, ed è istintivo: se davanti hai un abisso, lo sguardo si aggrappa a un appiglio e, mentre il pensiero oscilla col corpo che si tiene sul ciglio e si raggruma, davanti al volo terrificante nello strapiombo, mezzo metro di terra sotto i piedi impauriti ha l'ampiezza dei chilometri della tua vita. Mezzo metro è il tuo universo e può splendere di stelle nel buio della notte. Le nostre fragili sicurezze crescono nell'incertezza: un riparo precario è una fortezza per il viandante sorpreso da una tempesta notturna; una trave, scampata dio sa come al naufragio, ci fa sperare salvezza nell'orrore della burrasca. Chi sa vivere un sogno come fosse realtà, sfiora il fuoco tranquillo e non teme la furia che intorno divampa.
Giuliana De Tata - 07-03-2007
L' emergenza - scuola è uscita dal sommerso delle chiacchiere di corridoio tra docenti e dirigenti più o meno sensibili a fenomeni di inadeguatezza del sistema italiano alle istanze sociali più pressanti, si è sganciata dalla pressione dei mass-media sempre pronti a gettare addosso agli insegnanti la colpa dei guasti di una nazione intera, per essere portata, in quanto tale, all'evidenza dell'opinione pubblica. Il Ministro Fioroni,che ha anche competenze diagnostiche per il fatto di essere un medico, ha accertato che la scuola è malata, profondamente, ma, mi permetto di aggiungere, non da ora. Lo ha dichiarato ai microfoni delle tv private e non, ma soprattutto ha agito, per esempio affrontando il fenomeno del bullismo,su cui ha aperto una finestra ricca ed interessante sul sito ministeriale.
Analizzare cause e fattori del difficile momento che sta vivendo la scuola non è roba da poco: ci provo, senza alcuna presunzione di scientificità e cercando di mantenere una seraficità di giudizio ben difficile in momenti come questo per chi vive quotidianamente e con passione le contraddizioni dell'ambiente, forte del convincimento che solo individuando il bubbone si può sperare nella guarigione del malato.
Fabrizio Dacrema - 06-03-2007
Ora che il governo ha riottenuto la fiducia, anche il popolo della scuola ha bisogno di una potente iniezione di fiducia. Se il governo non vuole limitarsi a tirare a campare in attesa di un'intesa sulla riforma elettorale, deve attuare il dodecalogo della ripartenza prodiana, al cui secondo punto campeggiano scuola e cultura: "Impegno forte per la cultura, scuola, università, ricerca e innovazione".
Su questi temi fino ad oggi non si è visto il progetto complessivo di cambiamento, ma soltanto una serie di provvedimenti che rischiano di apparire frammentati e giustapposti. Non è un problema di spot né di raffinate tecniche di comunicazione, ma di avviare efficaci e partecipati di processi di innovazione capaci di ottenere risultati effettivi per superare il deficit formativo italiano.
Già dal prossimo anno scolastico si devono vedere segnali concreti che l'innalzamento dell'obbligo di istruzione sta iniziando a cambiare la scuola in senso inclusivo, che aumentano i servizi educativi per i bambini con meno di tre anni, che crescono gli adulti che rientrano in formazione.
Se le riforme complessive rischiano di rovesciarsi nell'immobilismo, specie se calate dall'alto, il metodo del cacciavite, senza una visione generale del processo di cambiamento, sta rivelandosi incapace di creare quel clima di partecipazione indispensabile per innovare in una realtà come la scuola, ormai abituata a pensare che tutti i ministri pro-tempore passano e poco o nulla cambia.
Mario Menziani - 06-03-2007
Sotto sferzanti sventagliate di osa, precipitavamo nel gorgo del portfoglio! E' andata bene, ma, caspita!, ce la siamo vista brutta: un vero incubo questa inaspettata crisi di governo.
Adesso che è tutto risolto, possiamo tornare al nostro anno ponte ad attendere con animo sereno e fiducioso, così come ci raccomandano di avere i nostri governanti.

Sono venuti fin qui, nella Modena satolla di pm10, per dirci che l'Ulivo cambia la scuola. Per due giorni ce lo hanno ripetuto, con parole sostanzialmente identiche, seppur con personalissime prestazioni retoriche. Poi, a convegno terminato, abbiamo letto del 20% in meno per il funzionamento della scuola e della fine del Tempo pieno...
Al convegno avevano parlato di "capitoloni e fondazioni", di "obbligo a 16 anni" e di "nuovi organismi di gestione": giacchè ciò che importa è che ogni scuola, nella sua autonomia... in un'autonomia rinnovata, rafforzata, conclamata... dal momento che l'innalzamento dell'obbligo costituisce il volano della riforma complessiva, non più riforma "fine" ma riforma "strumento", allora... ogni scuola, nella sua autonomia...
precari scuola - 06-03-2007
Premesso che intenzione di chi scrive non è quella di giustificare in alcun modo comportamenti ed atteggiamenti assolutamente scorretti e deplorevoli da parte di alcuni docenti nei confronti dei loro allievi, docenti che col loro operato rischiano di far passare l'intera categoria come problematica, impreparata, non "sana", incapace di affrontare le situazioni più difficili; d'altra parte però non si può fare a meno di chiedersi come mai nessuno si preoccupi di provare ad avere una visione più precisa, puntuale e veritiera su quella che è la situazione in cui i docenti di oggi sono chiamati ad operare.
Per vari motivi la scuola di oggi non è più quella di una volta, e questo è sotto gli occhi di tutti: un modello di educazione "liberista" ha generato individui sempre più irresponsabili, superficiali, privi di maturità e rispetto. E' per questo motivo che gli allievi si sentono autorizzati ad assumere in classe atteggiamenti intollerabili, e questo senza che ai docenti e alla scuola tutta sia lasciata la possibilità di intervenire, di correggere, di operare per il bene comune.
Valori come il rispetto, l' amore verso gli altri, la comprensione e l' accettazione delle diversità, sono stati sostituiti da altri modelli presi in prestito da chi oggi è il vero educatore: il mezzo televisivo.
Sierravento - 05-03-2007
Il 17 Marzo grande giornata di mobilitazione per liberare il Val di Noto -Siti Unesco - dal pericolo delle trivellazioni gas-petrolifere.


Il Giorno 17 Marzo il Val di Noto si mobilita per difendere il proprio patrimonio storico-architettonico-naturalistico, per proteggere il proprio futuro, per quello dei suoi figli.

Il Val di Noto dice NO alle trivellazioni perché oggi come trent'anni fa vogliamo scegliere noi il nostro futuro, vogliamo essere noi ad autodeterminarci.

Il Val di Noto dice NO alle le trivellazioni oggi perché ha investito nel turismo, nella difesa della natura e nell'agricoltura di qualità.

Il Val di Noto dice NO alla Panther e a tutti quei modelli di sviluppo che non sono in sintonia con ciò che nel corso degli anni ha faticosamente costruito e che si chiama sviluppo sostenibile.

Per tutto questo, per il nostro futuro, chiediamo che dalla Val di Susa al Val di Noto cittadini, associazioni, partiti, sindacati, mondo cattolico, partecipino alla manifestazione...
Una docente precaria - 05-03-2007
Sono un'insegnante di una scuola "paritaria" (certo non per noi che continuiamo ad essere sottosottosottopagate!).

A proposito del mobbing credo che le situazioni che si verificano in questi istituti super ogni immaginazione... soprattutto al Sud, visto che, per scalare le ripide vette delle graduatorie permanenti, l'accumulo di punteggio grazie alle scuole private è un passaggio OBBLIGATO!. Vi faccio presente che queste "istituzioni", proprio per questa nostra necessità, vivono in un delirio di onnipotenza e godono di una immunità vergognosa! Otto ore di lavoro al giorno (refezione inclusa!), completa disponibilità verso le famiglie degli alunni che per il solo fatto di pagare una retta pensano di poter pretendere "l'anima dell'insegnante-babysitter" ed altro ancora per ben 450 EURO MENSILI.
Vincenzo Andraous - 03-03-2007
Accade sempre più sovente che personaggi pubblici, di quelli che bucano il video, che guadagnano milioni di euri per contratto televisivo o per pensione acquisita, dimentichino che, sì, la storia è creata dagli individui, ma solamente se determinata dall'azione del soggetto in questione.
Succede non di rado che dal video sbuchino volti sorridenti, che nel tentativo di condurci per percorsi educativi, scelgono di mostrarci strade esistenziali più o meno morbose, più o meno inebetenti, più o meno costruite a misura per quelle fragilità collettive, ereditate di generazione in generazione, e alimentate dalle ingiustizie sociali e generate dal benessere da raggiungere... a tutti i costi.
Questi famosi conduttori, che non sono quelli della famigerata " isola", ma fiore all'occhiello dell'etere nazionale, irrompono nelle nostre coscienze senza mai prospettarci una incertezza, infondendoci certezze salvifiche, con l'unico risultato di gettare chi è già nel panico esistenziale, in un inquietante stordimento.
Comitati Insegnanti Precari - 03-03-2007
Posseduta da demoni o popolata da alunni e professori posseduti. E' questa la scuola raccontata da stampa e TV. Al traino, una pletora di tuttologi moralisti, pronti a domandarsi se vada chiusa o esorcizzata.

Nel dubbio, andrebbe sostenuta e rilanciata. Invece la cronaca ci narra di quotidiane gare a suon di molestie sessuali, violenze e pestaggi a cattedre e banchi contrapposti. I soli risultati sono l'ulteriore e generalizzato screditamento dell'insegnante e la contemporanea corsa all'emulazione al ribasso dei comportamenti giovanili. Si obietterà che il diritto di cronaca è inviolabile mentre l'immancabile corollario di linciaggi e giudizi sommari danno voce alla libertà d'opinione e al comune sentire. A quanti, però, viene il sospetto che la scuola, la strada, lo stadio o un qualunque altro contenitore non facciano altro che raccogliere quanto i singoli sono in grado di offrire? Miserie spicciole, frustrazioni e rabbie individuali sono tutte lì in attesa di sommarsi, deflagrare ed amplificarsi nel luogo comune, quello di tutti e, per questo, di nessuno. Certo indigna sapere che dove si gioca ci si ammazza, dove si educa si bulleggia. La cronaca riporta l'accaduto e, per forza di cose, trae bilanci affrettati e giudizi sommari. E poi? Spenti i riflettori sul fatto cruento, appagata ogni morbosa curiosità ed esternate tutte le più bacchettone frasi di circostanza, si torna alla normalità. Quella anomala e irrimediata, s'intende. Reazioni umorali a parte, poche analisi ponderate e serie, nessun rimedio efficace ma troppe strumentalizzazioni di parte.
Lucio Garofalo - 02-03-2007
...per la serie "a volte ritornano"...

I nostri ineffabili governanti/dipendenti, come giustamente li definisce Beppe Grillo nel suo blog, non solo ci mancano continuamente di rispetto offendendo la nostra intelligenza, ma violano il mandato elettorale che gli abbiamo assegnato (ma quando ci toglieremo il brutto vizio di andare a votare?) contravvenendo ad un patto siglato con chi li ha deputati in Parlamento.
Ormai è fin troppo chiaro che questi nuovi democristiani ci hanno elegantemente raggirato, sfruttando il nostro voto solo per scalare il potere, facendoci credere di salvare l'Italia e la povera democrazia italica dall'insidia costituita dal "cavaliere nero", che non è Zorro, il giustiziere dei poveri, bensì un bandito mascherato che vive ad Arcore e fa il giustiziere dei ricchi, ma soprattutto tutela e persegue i propri interessi di arcimiliardario.
Non certo in funzione antiberlusconiana, ma in chiave antioperaia ed anticomunista va interpretata e spiegata la caduta e la (finta) crisi del governo Prodi, avvenuta il giorno delle Ceneri, data di inizio della Quaresima. Ebbene, in questo dettaglio temporale, non casuale, io ravviso un segnale e un messaggio ben preciso proveniente dalla curia vaticana, alleatasi con i vertici confindustriali e l'establishment militare filoamericano.
Giuseppe Aragno - 02-03-2007
Al centro dei nostri interessi abbiamo la scuola e in una buona scuola, si è detto da sempre, "non si fa politica". Lo sostenevano, mi pare di vederli, con l'aria severa e convinta, anche quei professori che, insegnandoci l'alfabeto della filosofia, ci tenevano che lo imparassimo bene: l'uomo è per sua natura animale politico che si esprime con la parola e si realizza nella polis. Aristotele - precisavano - "La Politica".
Il mondo va così: ciò che facciamo non sempre è figlio delle cose in cui crediamo: ci vuole prudenza, si sono le convenzioni e l'opportunità. C''è qualche volta poi l'opportunismo e, d'altro canto, è scienza popolare: tra il ldire e il fare c'è di mezzo il mare e non fa meraviglia se abbiamo tra noi, e non sono pochi, lettori-elettori che espellerebbero Aristotele dalla storia del pensiero umano, così come Rifondazione espelle Turigliatto. Che dire?
Francesco Mele - 01-03-2007
Mi rendo conto che il mio intervento potrà sembrare a qualcuno divergente rispetto alla centralità di ben altri temi caldi sul tappeto, in generale nel paese e in particolare nella scuola.
Ma siccome non posso essere certo accusato di non occuparmi delle questioni "nobili", mi permetto di riportare la vostra attenzione su un tema che, per quanto venale, riguarda i diritti di oltre un milione di lavoratori.

Mi riferisco al contratto di lavoro della scuola scaduto ormai da oltre un anno, 423 giorni per la precisione.

Mi rendo conto che mi inoltro su un terreno scivoloso, perché non solo mi tocca permettermi qualche critica al governo, ma mi toccherà addirittura criticare i sindacati che, per alcuni, quanto a sacralità, stanno un gradino più sopra dello stesso governo amico.

Bene allora, ho deciso di sfidare le ire dei difensori dell'immobilismo del meno peggio, per denunciare quello che a me sembra un vero e proprio patto scellerato sulla pelle dei lavoratori.

Come sapete, ho proposto un appello per chiedere ai sindacati (tutti) di indire assemblee dei lavoratori della scuola sia per parlare delle riforme sia per parlare del contratto. Hanno risposto Gilda, Cisl Scuola, FLC Cgil, con parole, informazioni, dichiarazioni di principio, rimandi ai rispettivi siti, ma di assemblee di lavoratori non se ne parla.

Nella mia città abbiamo allora deciso di autoconvocare un'assemblea, intanto delle scuole superiori, con un'azione congiunta delle RSU di queste scuole. Inviteremo tutti i sindacati e vedremo cosa hanno da dirci. E se non verrà nessuno ci auto-informeremo sulle iniziative del governo sulla scuola.

Ma sul contratto la situazione è diversa, le responsabilità dei sindacati sono gravi, e mi riferisco in particolare a CGIL-CISL-UIL che sono bellamente latitanti da oltre un anno. Per farvi rendere conto che quanto dico non è dettato da livore antisindacale o spirito di parte (io del resto, come molti sanno, sono un iscritto FLC CGIL) vi ricostruisco come andarono le cose nell'ultimo rinnovo contrattuale quadriennale, poi ognuno tragga le sue conseguenze.
Grazia Perrone - 01-03-2007
Cominciamo dal principio.

Ovvero da quando per il personale docente - eravamo nel secolo scorso - per guadagnare la pagnotta era previsto il giuramento di fedeltà allo Stato (fascista) promulgato con le leggi "fascistissime" alcune delle quali - pudicamente ribattezzate codice Rocco - sono state conservate anche dalla Repubblica ... nata dalla Resistenza.

Giuramento che è stato cancellato sul finire degli anni '70 - su interessamento di Sandro Pertini - grazie alla lotta solitaria di un unico docente.

Poi si è cercato di (re)introdurre il medesimo principio (fascista!) per ... contratto. Ve lo ricordate - a "corollario" dell'art. 29 più noto come "concorsaccio" - l'art. 38, comma 12, del Contratto Integrativo sottoscritto il 31 agosto 1999? Articolo che, prevedendo esplicitamente una forma di controllo o verifica periodica per il mantenimento dei 6milioni annui previsti dall'art. 29, di fatto introduceva, sotto altra forma, la famigerata formula del giuramento di fedeltà non più - come in passato - allo Stato ma alle "mode" didattiche, e politiche, del momento?

Tentativo spazzato via dallo sciopero del 17 febbraio 2000 indetto dal sindacalismo di base al quale aderirono oltre 300mila docenti molti dei quali con la tessera CGIL in tasca.

Per tornare ai giorni nostri.

Due soggetti "colpevoli" di aver chiesto, da sinistra, il rispetto del programma preelettorale (ovvero stipulato prima delle elezioni) sono stati "massacrati" mediaticamente dai rispettivi ... compagni (!?) di partito.

Lo stesso era accaduto....
Antonio Monarca - 28-02-2007
Bravi compagni, bisogna riconoscere che ce la state mettendo tutta per vanificare quel risicato consenso ottenuto alle ultime elezioni. Intanto siete riusciti a mettere in crisi il governo, facendolo rinviare alle camere. Probabilmente Prodi otterrà ...
Rosanna Vittori - 28-02-2007
'Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge' ...'E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitano di fatto la libertà e ... impediscono il pieno sviluppo della persona ...
Giocondo Talamonti - 26-02-2007
Diciamolo com'è: la vita fa schifo.
E per farcela piacere un po' di più ci siamo inventati la virtualità: virtuale è il benessere sociale, virtuale l'economia, virtuale la democrazia e la libertà individuale.
Insomma, facciamo finta che tutto vada bene ed ognuno di noi dà il suo contributo quotidiano a mistificare la realtà, a indorare le pillole che volenti o nolenti ci tocca inghiottire.
In questo sforzo sovrumano c'è chi eccelle, abbattendo i confini del vero per catapultarsi nella fantasia, anzi nel delirio.
La palma spetta ai politici, obbligati per scelta o punizione divina ad illustrare agli elettori un mondo che non esiste.
Francesco Mele - 26-02-2007
La vice ministro Bastico in preparazione del convegno di Modena ha allestito una tabella in cui mette a confronto i punti del programma dell'Unione e, in corrispondenza, quanto a quel proposito è stato realizzato dal suo ministero.

Proprio come ...
Assemblea Nazionale Comitati Buona Scuola - 26-02-2007
Intervento letto (quasi) da Giovanni Cocchi al Convegno di Modena "L'Ulivo cambia la scuola" a nome dell'Assemblea Nazionale

Solo una piccola premessa. Con un tempismo che ci ha stupiti, a Giovanni è toccato di parlare nel momento in cui il ...
Anna Pizzuti - 26-02-2007
Michele, per ora, ha poco più di due mesi e i suoi unici impegni sono quelli di tutti i bambini nati insieme a lui: il biberon ed i grandi sorrisi di meraviglia e gioia con i quali salutare tutto ciò che capita sotto i suoi occhi vispi ed attenti. ...
Noemi Sacchi - 24-02-2007
Ispirata da recenti avvenimenti mi improvviso regista teatrale e decido di scrivere un copione di corrente surrealista. Ci vuole un po' di fantasia, me ne rendo conto, e una buona dose di concentrazione.
Si apre il sipario...

La scena si svolge in una grande aula circolare con file e file di scranni intrisi di storia su cui siedono file e file di personaggi che la stessa storia ha voluto lì porre, più o meno ragionevolmente. Tra questi, tre in particolare: il Signor S.R., il Signor D.C. e il Signor X, attori principali.

Atto 1

Tutto pare cominciare con l'uscita di scena del Signor S.R.
Ma come? Il primo atto inizia con un'uscita di scena?
Ebbene sì, ve l'ho detto che questa è una storia surreale, no?
Dunque, il Signor S.R. è un gran testardo, uno di quelli che se fa un accordo vuole che sia rispettato (strana gente al giorno d'oggi, troppo rigido e oltretutto gran rompicoglioni). Solo che è un po' ingenuo e non pensa che potrebbe diventare facilmente un bel pezzo da scacchi. Insomma, il Signor S.R. si arrabbia perché il Signor X ha fatto con lui un patto dicendo e scrivendo delle cose molto chiare ma poi non le rispetta, per non scontentare troppo i suoi amici che però (ve l'ho detto che è una storia stramba) hanno sottoscritto quello stesso patto quindi dovrebbero essere d'accordo. Questa cosa ve la dovete ricordare, perché la si dimentica facilmente, ma è un po' alla base della storia, tipo quel piccolo particolare all'inizio della puntata di Colombo che alla fine non lo ricordi più ma era proprio l'indizio che incastra il colpevole.
Quindi, dovendo purtroppo gestire una coscienza (sfortunato, eh, che ce l'ha), ed essendo oltretutto stato ripetutamente esasperato dalla chiusura (lungimirante?calcolata?) che il Signor X ha dimostrato in un Vicentino prologo che vi risparmio, decide di andarsene dal palcoscenico (a onor del vero non è detto che se ne andrà perché a dare il via libera c'è la Giunta delle Comparse e a molti fa comodo che resti -essendo per l'appunto un gran rompicoglioni che non sta troppo attaccato alle gonnelle del Signor X- e forse lui questo lo sa e ingenuo fino in fondo non lo è).
Però prima di andarsene fa un ragionamento: "Tanto comunque lo spettacolo non finisce, perché se anche si va in minoranza non è stata posta la fiducia. Quindi io me ne vado, sarò pazzo ma resto coerente con il patto che abbiamo fatto tutti insieme". E lo fa, peccando di miopia magari, (e di poca consapevolezza che in quella stanza c'è come rappresentante della sua famiglia e non come Signor S.R punto e basta) ma che è ben diverso dal peccare di folle impazzito estremismo.
Fuoriregistro - 24-02-2007
I 12 punti che Prodi sottopone alla sinistra per continuare a governare sono un diktat di stampo fascista. Nessun accenno ai temi dell'immigrazione, al conflitto d'interesse, alla giustizia, ai Dico, alla redistribuzione dei redditi e a quanto altro possa dar fastidio all'eventuale campagna acquisti di centristi.

Meritano di essere citati alcuni punti, in particolare...
Giuseppe Aragno - 24-02-2007
Annunciato con largo anticipo, l'otto settembre s'è presentato improvviso e la storia sembra ripetersi: di nuovo truppe sbandate, senza un ordine o uno straccio di piano che impedisca alla ritirata di farsi rotta disordinata.
"Volerò alto" aveva dichiarato, spocchioso come solo lui sa essere, Massimo D'Alema, ma ciò ch'è alto per uno può esser basso per altri e un dato infine è certo: in questo alto volare sulla plebe parlamentare nominata e non eletta, raccolta tra tende e bivacchi nell'aula sorda e grigia, ha scelto abilmente la quota, ed ha reso volutamente il governo facile bersaglio del tiro incrociato della Conferenza Episcopale, di Confindustria e del padrone nordamericano. L'unico modo per sbandare la sinistra e costringerla alla resa: armi e bagagli prigioniera dei clerico-moderati o messa alla porta con la nomea di Giuda.
Lucio Garofalo - 23-02-2007
Sono opportune, e necessarie, alcune riflessioni sullo straordinario evento della manifestazione di Vicenza, che ha mobilitato oltre 200 mila persone, anche alla luce di un altro avvenimento straordinario, ma non certo imprevedibile - o inevitabile -, vale a dire la rocambolesca e fantozziana caduta del governo sulla mozione dalemiana in materia di politica estera e le doverose dimissioni presentate al Quirinale dal ragionier Fracchia/Prodi.

Anzitutto, va fatta una considerazione positiva sull'esito della manifestazione.

La manifestazione di sabato 17 febbraio a Vicenza si è svolta senza il minimo incidente. L'unico scontro registrato, è stato un litigio tra cani (esattamente un "feroce" mastino napoletano - sempre i soliti meridionali - e un piccolo, ma combattivo esemplare di razza bastarda - un extracomunitario), visto che in tanti, tra i manifestanti, sono stati accompagnati, non solo dalle rispettive famiglie, ma altresì dall'amico più fedele dell'uomo (che non è Emilio Fede).

Inoltre, qualcuno ha sparato un rumoroso petardo... Ma cosa si pretendeva, il clima era anche un po' carnevalesco, per cui qualche botta e qualche scherzo, lazzi e frizzi, erano proprio adatti all'occasione! Eppure, le vere, tragiche buffonate e mascherate, sarebbero ancora dovute venire, ma altrove, in altre sedi e in altre circostanze, che non hanno nulla a che spartire con la piazza e con l'esperienza vicentina. Mi riferisco alla farsa e alla tragicommedia messa in scena al Senato il 21 febbraio, giorno delle Ceneri, data di inizio della Quaresima, che è tempo di digiuni e penitenze (per noi comuni mortali, non certo per loro, immortali, nel senso che non si staccheranno mai dallo scranno su cui hanno appoggiato i loro "sacri" deretani) fino alla Pasqua, secondo i precetti sanciti dalla chiesa cattolica apostolica romana.
Emanuela Cerutti - 23-02-2007
Qualcuno, da sinistra, ritiene di essere stato schiaffeggiato dai recenti comportamenti dei cosiddetti compagni che hanno provocato la crisi.
Leggo, non posso fare altro, leggo e ascolto, certamente non entro in meccanismi più intimi e sottili, mi limito, come tutti, a partire da dati di fatto o per lo meno di cronaca.
Franco Turigliatto, oggi "imputato" e forse escluso dal partito (anzi, dalla "comunità del Prc", come la diretta di Repubblica riporta) , qualche giorno fa, annunciava che non avrebbe partecipato al voto sulle comunicazioni di D'Alema. Sulle cronache giravano notizie relative alla sua dimissione dal Senato. "Sono contrario alla guerra in Afghanistan e al raddoppio della base di Vicenza'" , sono parole sue, a detta dell'agenzia Ansa di due giorni fa.
In accordo con Fini, già a gennaio D'Alema chiedeva l'accordo della maggioranza, che in politica estera deve essere autosufficiente, cioè senza sbavature.
Ai primi di febbraio gli ambasciatori di Usa, Regno Unito, Canada, Australia, Paesi Bassi e Romania constatavano, e di nuovo su Repubblica " che, con l'aiuto dell'Italia, la comunità internazionale ha potuto avviare un processo di stabilizzazione e di ricostruzione che ha migliorato le condizioni di vita di milioni di Afghani. I passi in avanti sono innegabili. Per la prima volta da decenni, gli Afghani possono realisticamente aspettarsi un governo rappresentativo, un futuro economico migliore, servizi sanitari più efficenti e un sistema di istruzione aperto sia agli uomini che alle donne.".
Poco tempo prima, su Peacereporter, qualcuno si domandava "quanti ospedali, scuole e orfanotrofi si potrebbero aprire in Afghanistan con le decine di milioni di euro spesi per pagare gli stipendi dei nostri soldati e i pieni di benzina dei nostri blindati? " e ricordava le parole della parlamentare afghana Malalai Joya, poco tempo fa a Montecitorio: "Gli Stati Uniti hanno abbattuto un regime criminale solo per sostituirlo con un altro regime criminale. La comunità internazionale deve smetterla di sostenere quei signori della guerra che per vent'anni hanno bombardato le nostre case, ucciso la nostra gente, calpestato i nostri diritti e rovinato le nostre vite, e che ora siedono al Governo e in Parlamento".

Mi chiedo che cosa avrei fatto al posto di Turigliatto.
Monica Capezzuto - 22-02-2007
In riferimento alle notizie apparse sul sito della UIL, relative all'incontro al M.P.I. del giorno 20 febbraio 2007 avente quale oggetto il regolamento delle supplenze e le tabelle relative alle graduatorie ad esaurimento, si esprime profondo sconcerto per le indicazioni secondo le quali "gli spezzoni orario fino a sei ore devono essere attribuiti ai docenti in servizio nella scuola, fino ad un massimo di 24 ore". Lo stupore nasce, in particolar modo, nel momento in cui una tale politica viene perseguita con tenacia da una associazione sindacale, quale la UIL, che dovrebbe tutelare quella parte del corpo docente più debole, vale a dire i precari. Affidare, infatti, i cosiddetti "spezzoni" a personale già in servizio nella scuola, vuol dire permettere un cospicuo aumento dell'orario di lavoro di personale per lo più già assunto a tempo indeterminato con un forte aggravio di spese per l'amministrazione, visto che gli spezzoni devono essere retribuiti in base allo stipendio percepito, ma soprattutto significa necessariamente rendere vane le speranze dei moltissimi precari presenti in III fascia di istituto, che vedrebbero ridotte al nulla le possibilità di ottenere una così sospirata cattedra.
Grazia Perrone - 22-02-2007
Confederali & SNALS preso atto che l'unica Associazione di soli insegnanti è riuscita a mantenere la rappresentatività (nonostante i mezzucci meschini utilizzati per cancellarla dal panorama sindacale) non si danno pace e le stanno provando tutte per escludere GILDA dalle contrattazioni decentrate (regionali e a livello di singola istituzione scolastica), ma l'ARAN ha riconosciuto il diritto della Gilda degli insegnanti a partecipare a pieno titolo a tutti i tavoli di trattativa. Con buona pace di tutti. . .
Gianfranco Pignatelli - 22-02-2007
Scuola: si salvi chi può.

Sono 55.000 gli insegnanti che anticiperanno il loro pensionamento a quest'anno. Una vera e propria fuga figlia di tante cause. Tra queste, il panico seguito alle recenti norme pensionistiche. A tener banco, inoltre, il disorientamento per le pseudoriforme volute da ministri incompetenti in cerca di notorietà a buon mercato e formulate da burocrati lontani da decenni dalla scuola militante. Riforme sempre giocate al ribasso, per risparmiare risorse, per tagliare classi e cattedre, per ridurre tempi e prospettive. Riforme vendute con etichette patinate ed accattivanti dietro le quali c'è poco o nulla. Così, in rapida progressione: i rimandi e gli esami di riparazione sono stati rimpiazzati con la promozione per tutti, col 6 nero o quello rosso; il business delle lezioni private col mercimonio dei corsi di recupero e degli sportelli didattici; il rispetto del programma con la libertà di fare di tutto e niente; a cui corrisponde il travaso delle risorse dalle attività didattiche ordinarie ai più bizzarri progetti extracurriculari, spesso utili solo al profitto dei dirigenti scolastici e dei loro protetti; e molto altro ancora.
Giocondo Talamonti - 21-02-2007
La "Clericus Cup" ha avuto la benedizione del Vaticano.
Partirà il 21 febbraio con 16 squadre composte da seminaristi, parroci e vice parroci provenienti da tutto il mondo cattolico di stanza In Italia.
Il lungo lavoro di formazione delle rose è già compiuto: brasiliani, africani e spagnoli hanno avuto vita facile nel trovare spazio nei vari team, ma anche italiani e francesi non hanno faticato un granché.
Finora i media hanno ignorato la materia, ma presto se ne dovranno occupare, perchè quest'iniziativa voluta dal Cardinale Bertone è di portata strategica, non tanto per le fortune del calcio vaticano, quanto piuttosto per il richiamo che avrà fra i giovani di comunità più o meno povere e per gli effetti educativi della pratica del calcio.
Non è escluso che le parrocchie tornino ad essere fucina di campioni, in sostituzione di sofisticate Scuole-Calcio, sempre più allineate agli standard imposti dalle Società locali.
Sarà anche un'opportunità per tanti giovani seminaristi per continuare ad alimentare le loro disposizioni atletiche.
Francesco Mele - 20-02-2007
Il collegio docenti dell'IIS "Meucci" di Carpi, riunito il giorno 19 febbraio 2007, esprime il proprio profondo disagio e la propria indignazione:

• per i recenti provvedimenti sulla scuola pubblica
• per la campagna mediatica contro i docenti e contro il sistema pubblico statale di istruzione - cui non è stata data adeguata risposta da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, che dovrebbe constatare nelle scuole quali siano le reali condizioni di lavoro e quali le risorse assegnate, oltre che riconoscere e valorizzare le buone pratiche che sono presenti grazie all'impegno, spesso non riconosciuto, di molti docenti.

Dopo aver creduto nella possibilità di una crescita qualitativamente uniforme del servizio di istruzione pubblica sul territorio nazionale, nel definitivo accantonamento del processo di aziendalizzazione delle scuole e nella possibilità di un sensibile miglioramento delle condizioni di lavoro, ci troviamo di fronte a....
Paolo Bertolani, classe 1931, sin dagli anni Sessanta ha scritto versi di rara bellezza, alternando la sua poesia in lingua con quello che lo renderà famoso a livello nazionale: il dialetto della Serra (piccolo borgo collinare alle spalle di Lerici) che egli per primo aveva consacrato ad una tradizione letteraria. Bertolani era approdato a questa lingua, segreta e domestica allo stesso tempo, dopo un lungo percorso di riflessione artistica, che derivava, in parte, anche dalla assidua frequentazione di grandi personalità letterarie: Attilio Bertolucci, Vittorio Sereni e Mario Soldati.

Anche se ragioni anagrafiche non lo consentirono, Paolo in realtà era un partigiano, lo è stato per tutta la vita, nel significato che Gramsci dava a questa parola: Paolo infatti non stava a guardare dalla finestra, ma sentiva il dovere di parteggiare sempre, e soprattutto odiava l'indifferenza.
Questa è l'eredità che ci lascia il grande poeta e amico, ed è una eredità che riguarda tutti quelli che non vogliono essere insensibili ai destini dell'umanità. A noi di Archivi della Resistenza rimarranno anche i ricordi dei momenti bellissimi passati insieme, gli affetti condivisi, il continuare a coltivare l'idea di un mondo migliore.

Antonio Vigilante - 19-02-2007
Da molto tempo penso e dico che i docenti devono diventare protagonisti dell'insegnamento. Questo per me vuol dire, tra l'altro, dominare pienamente gli strumenti della propria professione; essere autori (magari insieme agli studenti) dei manuali che adoperano e di qualsiasi altro strumento didattico. Mi piace pensare che le scuole possano diventare luoghi in cui si crea cultura, si elaborano testi e multimedia privi di copyright, si condividono esperienze. Dal mondo dell'informatica ci viene quella che è con ogni probabilità l'ultima evoluzione significativa nel concetto di cultura: la filosofia del software libero, del copyleft, dell'open source. Una filosofia che può provocare una vera rivoluzione nel nostro modo di concepire e diffondere opere culturali, combattendo attivamente quella concezione mercantile e consumistica della cultura che è un aspetto significativo dell'attuale degrado della cultura stessa. Anche il Ministero pensa che i docenti devvano diventare "protagonisti del processo di evoluzione del mondo scolastico". Purtroppo, concepisce questa evoluzione come uno sviluppo di quella concezione mercantile e consumistica della cultura che la scuola dovrebbe combattere.
Precari scuola - 19-02-2007
Sicuramente nessuno di noi ha dimenticato quanto il governo di centro-sinistra ha promesso in sede di campagna elettorale: un piano di immissioni in ruolo che avrebbe ben presto posto fine al problema del precariato scolastico. Tali promesse, però, si sarebbero ben presto scontrate con le dichiarazioni, provenienti dal Ministero della Pubblica Istruzione, le quali più che a risolvere l'annoso problema del precariato sembravano mirare all'eliminazione dei precari stessi attraverso l'abolizione delle graduatorie permanenti (chi non ricorda quel "pasticciaccio brutto"?!).
Rientrato il problema dell'abolizione delle G.P., resta in piedi quello dei pesantissimi tagli che stanno per colpire la scuola pubblica: pare infatti che il Ministro della P.I. Fioroni e quello dell'Economia Padoa Schioppa, dopo un lungo braccio di ferro, si siano accordati per una riduzione degli organici pari ad almeno 11.500 unità. E questo nonostante sia previsto per i prossimi anni un notevole aumento della popolazione scolastica, in numero pari a circa 28.000 alunni.
I tagli non solo sono in contrasto con il programma con cui l' Unione ha vinto le elezioni, ma testimoniano una mentalità chiusa e ristretta che, invece di pensare alla scuola come una grande risorsa per il futuro del Paese su cui investire, la concepisce come uno spreco di risorse.
Francesco Mele - 17-02-2007
Qualcuno mi ha criticato per l'eccessivo personalismo che ha caratterizzato la mia ultima uscita sulla latitanza delle organizzazioni sindacali in questo frangente.

Vedo allora di recuperare quello che di positivo e propositivo era contenuto in ...
Lucio Garofalo - 16-02-2007
Oggi, in alcuni settori della borghesia più oltranzista e reazionaria italiana sopravvive ancora una sorta di idiosincrasia anticomunista, un coacervo di psicosi, di nevrosi, di umori e sentimenti antioperai ed antidemocratici che il bandito ...
Giuseppe Aragno - 16-02-2007
Mancavano e ci sono. Deformata tragedia, memoria grottesca nelle moltiplicate memorie imposte ope legis o a forza di reiterate campagne mediatiche del neoliberalismo made in Italy, fatto di tricolori a stelle e strisce, di servi sciocchi e cavalier ...
Giocondo Talamonti - 16-02-2007
Strano che nessuno ci abbia pensato prima! I "tornelli" come soluzione di tutti i mali del calcio, fino a ieri ciecamente ignorati, sviliti, beffeggiati.
Tornelli come cartine tornasole dell'ordine e della legalità; prova provata di fedina ...
Vincenzo Andraous - 16-02-2007
Sono tempi che non consentono cadute all'indietro, vuoti di memoria, amnesie culturali e generazionali.
Rivoluzione e brigate rosse, risoluzioni e comunicati.
Tanti anni fa, esisteva il ruggito proletario che mieteva vittime e speranze all'insegna ...
Chiara Moimas - 16-02-2007
Il Ministro della Pubblica Istruzione ha scritto una lettera ai docenti annunciando l'avvio del processo di revisione delle Indicazioni Nazionali ereditate dalla passata legislatura e ritenute transitorie.
La lettera, in alcuni passi, vuole ...
Docenti precari - 15-02-2007
Salve, siamo un gruppo di docenti precari non abilitati e vi chiediamo di pubblicare la petizione che vi inviamo in allegato e che intendiamo rivolgere al Ministero della Pubblica Istruzione. Tale petizione è già on line su alcuni siti riguardanti il ...
Grazia Perrone - 15-02-2007
E' già successo.

In Spagna, sotto la dittatura franchista, in cui le "prove" (anche solo verbali) fornite dalla polizia erano sufficienti a condannare a morte degli innocenti.

In Italia, sotto la dittatura fascista, in cui la sola intenzione di attentare alla vita del duce era considerato un motivo sufficiente per decretare ed eseguire, una condanna a morte.

Ora la Storia si ripete. Quindici soggetti sono, a vario titolo, accusati di ... terrorismo. Per costoro non vale il principio giuridico della presunzione di innocenza (fino a prova, e sentenza, contraria) sempre tirata in ballo per tutelare Berlusconi & Co.

Per costoro il tribunale, mediatico, ha già deciso. Colpevoli.
Francesco Mele - 14-02-2007
... tutto tace, per scelta o per ignavia?


Oggi ho scoperto che la segretaria provinciale della FLC CGIL di Modena è in Messico per due settimane a godersi un meritato riposo, visto che la campagna politica negli ultimi tempi è stata oltremodo ...
Maria Zammitti - 14-02-2007
Tra pochi mesi gli insegnanti precari saranno chiamati ad aggiornare il proprio punteggio nelle nuove graduatorie ad esaurimento. Questa circostanza sarà occasione per il ripresentarsi di una stortura che da anni affligge la loro vita professionale: ...
Ilaria Ricciotti - 13-02-2007
Su questo governo stanno soffiando vari venti. Tutti forti e devastanti.

Non c'è un ministero che si salva!

Tutti protestano e sparano a zero: cittadini, associazioni, istituzioni, partiti, diplomatici stranieri, ecc...

Ora anche altri due ...
Maria Antonia Stefanino - Bagnoli - 13-02-2007
Quello mediatico degli annunci e quello dell'inerzia programmata per farci digerire tutto.

Bisognava attendere 15 anni, vedere crescere e moltiplicarsi innumerevoli c.d.a. remunerati come non mai, denaro pubblico a iosa di cui ancora ci si chiede ...
Gianni Gandola - 12-02-2007
L'incontro organizzato dalla Margherita tra il ministro Fioroni e una rappresentanza di esponenti politici e sindacali e di operatori della scuola milanese, come Scuolaoggi ha già rilevato, è stato ampiamente deludente. Il ministro, lungi ...
Antonio Monarca - 12-02-2007
Fosse per la chiesa cattolica, il mondo sarebbe ancora fermo al medio-evo.
La sua battaglia contro il DdL della Pollastrini- Bindi sui diritti di convivenza ( DICO ), è ottusa e discriminante. Lo DICO da cattolico praticante.
In effetti la chiesa ...
Vincenzo Andraous - 10-02-2007
In questi giorni si sprecano lacrime, accuse, opzioni più o meno ardite per fare Giustizia di un accadimento tragico, culminato con la morte di un uomo.
Ucciso a margine di una partita di pallone, volutamente a margine, per significare la distanza ...
Lucio Garofalo - 10-02-2007
Da oltre un decennio la Scuola Pubblica, in modo particolare l'agibilità democratico-sindacale e gli spazi di libertà e legalità presenti al suo interno, stanno subendo colpi durissimi, inferti dai governi sia di centro-sinistra che di centro-destra, ...
Giuseppe Aragno - 10-02-2007
Nella nostra storia esistono anche le foibe. Sono un episodio tragico che ha radici lontane: affondano nella cosiddetta "grande guerra", una tragedia dalle dimensioni ben più feroci nella quale su seicentomila uomini persi, centomila furono uccisi ...
Gennaro Carotenuto - 08-02-2007
Olga D'Antona, deputata DS e vedova di Massimo, giuslavorista ammazzato dalle BR, si domanda perché Adriano Sofri, condannato in via definitiva a 22 anni per l'omicidio Calabresi, sia ospite d'onore e prenda la parola alla presentazione della ...
Giocondo Talamonti - 07-02-2007
Se passa l'equazione calcio = violenza, rischiamo di andare fuori-gioco. Che il pallone abbia le sue colpe, è indubbio, ma addossargli tutte le sue colpe non aiuta l'analisi.
E' come dare l'aspirina al termometro che segue 40°, trascurando ...
Ilaria Ricciotti - 07-02-2007
I fatti di Catania e di altre città italiane debbono farci riflettere ed anche agire, presto!

Sono troppe le vite uccise ogni giorno da mani assassine, abituate a far soffrire, forse perché non hanno mai incontrato l'amore.


Violenza: ...
Giuliana De Tata - 06-02-2007
Fai conto che io bussi alla tua porta recando fiori, cioccolatini ed un bel sorriso stampato sulla faccia. Sono contenta, contenta per te che ce l'hai fatta.
Finalmente sei dirigente scolastico : la tua carriera ha raggiunto i vertici agognati e mi ...
Un gruppo di docenti precari - 06-02-2007
Siamo un gruppo di docenti precari della Scuola secondaria di 1° grado in servizio nella provincia di Reggio Emilia e vi raccontiamo una storia in perfetto stile italiano.
La storia inizia a sorpresa (e che sorpresa!) con il Decreto Legge del 7 ...
Pino Nicotri - 06-02-2007
Abbiamo già pubblicato la scorsa settimana una petizione riguardante i diritti d'autore. Data la gravità dell'argomento, che tocca non solo uno dei principi cardine della comunicazione no profit in rete, ma vorremmo dire di un certo tipo di cultura - ...
Giocondo Talamonti - 05-02-2007
Noi siamo fatti così, siamo italiani. Siamo un popolo di santi, di politici, di navigatori. Non conosciamo cattiveria, neppure in guerra.

"Karashova", ci chiamavano i russi durante l'ultima campagna, per distinguerci dai nostri feroci alleati ...
Comitato Con la Palestina nel cuore - 05-02-2007
Riceviamo e diffondiamo - Red

Annunciamo con sgomento che attorno alle 18 di ieri (sabato 3 febbraio ndr) è improvvisamente morto nella sua casa romana Stefano Chiarini, giornalista del quotidiano Il Manifesto, portato via da un infarto. Con lui ...
Gaetano Arfè - 03-02-2007
Gaetano Arfè non è solo un grande storico, ma anche una delle più lucide e coerenti intelligenze critiche dell'Italia del secondo dopoguerra. Quella che segue è la presentazione da lui scritta per un saggio di Paolo Bagnoli intitolato "La transizione incompiuta", ancora in corso di stampa. Fuoriregistro lo ringrazia per averne consentito la pubblicazione prima che il libro uscisse. Essa costituisce la testimonianza preziosa di un protagonista di sessant'anni della nostra vita culturale e politica, offre mille spunti di riflessione e mette di fronte alle proprie responsabilità la classe dirigente della cosiddetta "Seconda repubblica".
La Redazione




La Transizione incompiuta

Caro Paolo,
mi consentirai di dare alla mia presentazione delle tue pagine la forma inconsueta di una lettera.
La ragione c'è: si tratta di eventi amaramente sofferti, di una sofferenza che dura e che mi angoscia e sulla quale mi è difficile ragionare con la pacatezza che anche il giudizio politico esige e che ho sempre cercato di tenere a regola anche nella polemica quotidiana nei lunghi anni in cui ho diretto l'Avanti!
Non ho difficoltà ad ammettere che quando guardo al quindicennio passato e al presente del quale soffriamo, gli accenti che prepotentemente emergono sono quelli dell'invettiva.
Il titolo dei tuoi scritti è pacato: "la transizione incompiuta". Lo è meno il testo dove l'indignazione in più parti traspare e te ne faccio lode. Molta acqua è passata sotto i ponti da quando si constatò e si proclamò la crisi della nostra repubblica e si pose con grandi e stridenti clamori il problema della transizione a una fase nuova. Quali fossero i nodi tu lo ricordi con grande lucidità ma nessuno di quei nodi è stato sciolto e come il processo sia destinato a chiudersi è ancora nella più fitta nebbia, è impossibile non soltanto intuirne gli sbocchi ma neanche identificarne le tendenziali linee di sviluppo. E questo vale per me che porto sulle spalle l'esperienza intensamente e continuativamente vissuta di oltre un sessantennio, ma vale per gli stessi conduttori della manovra che si muovono - ti rubo l'aggettivo - con determinazione tutta opaca, ignorando i condizionamenti che provengono dalla storia e dai giochi di una dialettica politica aggrovigliata, convulsa, senza regole.
Il merito del tuo lavoro sta nell'avere analizzato, senza enfasi ma senza reticenze questa situazione e il merito è il frutto di un metodo quello di avere scelto gli strumenti della critica politica quale la praticarono i nostri padri alle estemporaneità della politologia che oggi si fregia del titolo di scienza della politica.
Paolo Mesolella - 03-02-2007
Rilievi alla scheda tecnica della senatrice Capelli indicata a sostegno del comma 620

Perché il Coordinamento dei docenti "non Riservisti" non condivide le motivazioni al comma 620

Gentile senatrice Capelli,

A nome e per conto del ...
Rachid Khay - 03-02-2007
Riceviamo e volentieri diffondiamo. - Red

Quando gli argomenti "soffici" della democrazia hanno la meglio sulle armi.

Il Marocco abolirà la pena di morte prima del termine dell'attuale mandato parlamentare, ossia entro la fine di aprile: lo ha ...
Guglielmo La Cognata - 03-02-2007
Cercherò di essere sintetico, come i capelli di Pippo Baudo.
Nel sistema formativo italiano vige ancora l'ottocentesca divisione fra studenti di serie A, che godono del privilegio di studiare Filosofia e studenti di serie B, che sono totalmente ...
Giuseppe Aragno - 02-02-2007
Dallo Speciale Il tempo e la storia


Testimoni

Liberale si definisce il nostro Parlamento nel suo insieme. Questo tornare al vecchio è segno distintivo dei nostri tempi nuovi. Fatta l'Italia, abbiamo finalmente gli italiani: cattolici, ...
Lucio Garofalo - 02-02-2007
RIFLESSIONI SUL TRAMONTO DELLA "CIVILTA' OCCIDENTALE"

Medio Evo prossimo venturo... Tempi di fanatismo, crudeltà, irrazionalità e intolleranza, incombono sia ad Occidente che ad Oriente.
Nuove profezie apocalittiche e nuovi timori millenaristici si affacciano all'orizzonte della storia. Qualcuno ha persino indicato e previsto con precisione matematica la data della fine del mondo che, a quanto pare, i Maya (che furono senza dubbio un popolo molto intelligente e progredito, capace di grandi scoperte astronomiche e matematiche) seppero già calcolare e individuare nell'anno 2012. Da più parti si paventa l'affacciarsi di un nuovo, inquietante periodo di barbarie e di oscurantismo, che parrebbe approssimarsi alle porte del nostro futuro. In tal senso, il catastrofismo, specie quello di origine ecologista e ambientalista, trova un terreno assai fertile per prosperare ed attecchire... e per terrorizzare la gente.

Ma dobbiamo davvero preoccuparci e prepararci ad un futuro apocalittico? Siccome non sono un profeta, né un mago, ma un semplice osservatore della realtà storica, consegno ai posteri l'ardua sentenza...

Di certo, affiorano alcuni segnali evidenti che inducono a fermarsi per ragionare e riflettere meglio sulla natura della crisi e sulla decadenza di un mondo costruito ed imperniato troppo sulle certezze (rivelatesi per quello che in realtà sono, ovvero fragili illusioni) della scienza e del progresso tecnologico, incentrato sui dogmi assolutistici della nuova religione pagana: il liberismo economico-capitalistico, il consumismo sfrenato di un'economia che ha divorato e dissipato tutte le risorse naturali e ambientali della Terra, depredando popoli ed ecosistemi che per millenni sono rimasti perfettamente integri e vergini... Fino a quando non è comparso l'uomo bianco occidentale!

Lo stato di irreversibile putrescenza in cui versa l'odierna società tardo-capitalistica su scala planetaria, è talmente palese da non poter essere negato da nessuno, nemmeno dai fautori più fanatici e incalliti della globalizzazione economica neoliberista. Le classi dominanti non sono più in grado di proporre, imporre e propugnare alcun serio e credibile valore etico-spirituale, nessuna visione o idea di società e di progresso che possa infondere nell'animo delle giovani generazioni una piena fiducia nell'avvenire, tranne l'esaltazione acritica del presente, eccetto l'offerta continua e crescente, ma destinata fatalmente ad esaurirsi, di valori e beni effimeri per antonomasia, legati al consumismo puramente materiale, all'usa & getta, per cui esse (le classi dirigenti) sono soltanto lo specchio più grottesco e patetico della crisi e della decomposizione sociale.

La realtà mostra in modo incontrovertibile che l'attuale modello di sviluppo capitalistico-borghese imposto per secoli dall'occidente con la violenza delle armi, del ricatto alimentare, della propaganda mediatica, ecc., attraversa una fase di profonda crisi strutturale e ideologica, per cui non riesce più a convincere, essendo incapace di sedurre ed attrarre la gente che abita sul nostro pianeta, in modo particolare i giovani e i popoli del Sud del mondo. Basti pensare a quanto sta accadendo negli ultimi anni in un vasto continente come l'America Latina, scosso e rinvigorito da forti spinte rivoluzionarie anticapitaliste ed antimperialiste. Si pensi a quanto accade altrove, in Africa, in Medio Oriente, nell'Estremo Oriente, in Nepal...

Ma cosa potrebbe fare ciascuno di noi? Non so gli altri, ma per quanto mi riguarda nutro alcune convinzioni e alcune speranze. Io sono un insegnante. Forse nel mio ambito specifico di competenza, potrei contribuire a promuovere e sollecitare una presa di coscienza critica da parte dei giovani? Non inseguo certo l'assurda pretesa, che sarebbe semplicemente ingenua e velleitaria, di cambiare il mondo con la mia professione quotidiana, anzi. Tuttavia, qualcosa si potrebbe cominciare a fare, anzitutto nelle scuole. Ecco un esempio concreto e praticabile.

Detto con molta franchezza, auspico che un bel giorno, anche nelle scuole pubbliche italiane si approdi finalmente all'adozione di un autentico e necessario spirito laicista, ovvero ad un approccio di tipo relativistico e interculturalistico nell'interazione dialettica tra docenti e discenti, vale a dire nel processo didattico-educativo che dovrebbe costituire il rapporto centrale e privilegiato all'interno delle dinamiche socio-relazionali esistenti nella scuola, sebbene prevalgano sempre più altri interessi e altre mansioni professionali, dunque altri momenti relazionali. Come, ad esempio, gli incarichi legati all'esecuzione delle cosiddette "attività aggiuntive", delle "funzioni strumentali", dei "progetti di arricchimento" (ma arricchimento per chi?). Tutti elementi e ruoli organizzativi che, nell'attuale stato, assolutamente osceno ed obbrobrioso, degli stipendi retribuiti agli insegnanti italiani (i più miserabili d'Europa), emanano inevitabilmente un subdolo fascino seduttivo derivante dal profumo-fetore dei fondi economici aggiuntivi, che attraggono i docenti distraendoli dal loro compito primario, ossia la crescita e l'educazione delle giovani generazioni. Questo spirito di apertura, di tolleranza e di liberalismo etico-spirituale e civile, rappresenta una preziosa linfa vitale, una forma mentis estremamente importante e proficua per la formazione culturale e per la piena emancipazione intellettuale e morale della personalità umana.
Liliana Criscuolo - 02-02-2007
Sono alla ricerca di qualcuno - sindacato, associazione in difesa dei lavoratori, avvocato - che aiuti la categoria degli insegnanti di scuola primaria, dapprima obbligati a versare mensilmente una quota a favore dell'Enam (Ente Nazionale Assistenza ...
Maria Grazia Fiore - 01-02-2007
Quando, qualche anno fa mi ritrovai a scrivere questo articolo con dolore e con rabbia, pensavo ancora che ci fossero margini di miglioramento, che lo studio di nuovi paradigmi e la ricerca di nuovi alfabeti ci avrebbero salvato dalla deriva, che da ...
Francesco Mele - 31-01-2007
No, si tratta di ingegneria genetica: le azioni di questo ministero portano ad una mutazione di senso, che va compresa fino in fondo e combattuta

Abbandonato il cacciavite, quello che i due stanno scatenando contro la scuola statale non è certo ...
Accordi e disaccordi - 31-01-2007
Premessa

Lo spettacolo dal vivo è un fattore strategico per la crescita sociale ed economica del territorio, un motore della crescita collettiva che richiede un ruolo politico forte, presente, continuativo.

Il suo sviluppo,la sua crescita, la sua stabilità dipendono dall'equilibrio degli interventi pubblici destinati alla promozione dell'offerta e della domanda di spettacolo dal vivo, attuati con visione strategica, regole certe, coordinamento.

La Regione Campania finalmente si appresta ad approvare un disegno di legge regionale in materia di interventi regionali di promozione dello spettacolo dal vivo.

Scopo dei nostri incontri è stato quello di commentare e discutere in un contesto di collaborazione con le Istituzioni esteso a tutti gli operatori del settore,il nuovo disegno di legge sullo spettacolo della Regione Campania, con particolare attenzione alla salvaguardia del mondo dell'associazionismo culturale che da sempre ha contribuito e contribuisce alla creazione ed alla diffusione di significativi progetti culturali e di spettacolo.

Il nostro obiettivo è stato ed è quello di contribuire al dibattito tra il nostro settore, che non sempre si sente pienamente rappresentato ed ascoltato, e le Istituzioni competenti.

Monica Capezzuto - 30-01-2007
La strada degli insegnanti è sempre più in salita. Insegnanti a tempo determinato, per intenderci. I precari, insomma. Lo scorso anno si è chiuso con lo scampato pericolo dell'abrogazione delle graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad ...
Giocondo Talamonti - 30-01-2007
La morte è "'na livella", si giustifica nella poesia di Totò il netturbino sepolto accanto al Marchese offeso per l'ignobile vicinanza, ricordandogli che discriminare è una fesseria che fanno solo i vivi.

Parole sagge.

Tutti noi, intendo dire ...
Movimento di cittadinanza attiva - 29-01-2007
Al Presidente della Regione Puglia
Al Presidente Nazionale di DL - La Margherita
Ai Capi Gruppi Consiliari della Regione Puglia
...
Giocondo Talamonti - 29-01-2007
Ad oltre 60 anni dalla fine della Shoah, dalla liberazione degli ultimi supersiti dei campi di concentramento sparsi in Europa, celebrare l'annuale "Giorno della Memoria" ha riacquistato il senso originario, quello dei primi anni, gli anni della ...
Brunello Arborio - 27-01-2007
La strada degli insegnanti è sempre più in salita. Insegnanti a tempo determinato, per intenderci. I precari, insomma. Lo scorso anno si è chiuso con lo scampato pericolo dell'abrogazione delle graduatorie permanenti, trasformate in graduatorie ad ...
Francesco Mele - 27-01-2007
Butto lì alcune riflessioni parziali e non ancora organiche sulla cosiddetta rivoluzione Fioroni-Bastico.

Sarò molto schematico:

1) Ogni anno le scuole chiedono alle famiglie un obolo per sopravvivere. La somma varia da scuola a scuola e da ...
Giuseppe Aragno - 27-01-2007
Dallo Speciale Il tempo e la storia


Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica grazie al voto di deputati che nessuno ha mai eletto - i precedenti di questo Parlamento vanno cercati nella Camera dei Fasci e delle Corporazioni - s'è nominato ...
Assemblea autoconvocata dei delegati RSU - 27-01-2007
La lettera pervenuta in redazione (che, per quanto ci consta, non è stata ripresa da alcun organo di informazione) è un pò datata ma il contenuto ci sembra attualissimo. Un motivo in più per pubblicarla. Red


All'attenzione delle segreterie ...
Antonio Vigilante - 27-01-2007
Qualche giorno prima di Natale ho assistito alla seguente scena: due ragazzini sui tredici anni tenevano un terzo per le mani ed i piedi e lo sbattevano ripetutamente contro la serranda abbassata di un negozio. Mi sembrò una scena di violenza e ...
Giuseppe Aragno - 26-01-2007
La camorra l'ho vista da vicino in oltre vent'anni spesi, per usare la retorica d'un tempo, come ingegnere d'anime nelle scuole dello Stato, tra via Tagliamone e il rione Siberia, dove carabinieri e pubblica sicurezza entrano solo in forze e il confine tra bande rivali è sottile e macchiato di sangue. Da vicino, nella realtà quotidiana, ho conosciuto l'inaudita e spietata violenza dei "capi", la miseria materiale e morale e dei "gregari", la paura della povera gente onesta e la tragedia senza fine di ragazzini che ho imparato ad amare e che oggi - sono loro lo so, non serve ch'io menta a me stesso - cresciuti con ferocia che atterrisce, ammazzano e si fanno ammazzare.
Nel bagaglio delle mie esperienze trovano posto i tradimenti, i pentimenti e le feroci vendette, un alunno quindicenne, ucciso come un cane sulla tangenziale, le pistole giocattolo modificate, buone a sparare un colpo, la fatica di vivere senza certezze, la purezza dello sguardo delle adolescenti diventata d'un tratto malizia, l'onestà che resiste fino all'impossibile e quella che cede sino all'abiezione. Nel bagaglio delle mie esperienze c'è un gruppo d'insegnanti che tiene con dignità la bandiera dello Stato tra la sporcizia materiale e morale d'una realtà immutabile che a fine Novecento puoi descrivere tranquillamente col parole che Arturo Labriola usò per la Napoli di fine Ottocento: quella dei "centomila selvaggi" ammassati tra Vicaria, Pendino e San Lorenzo, "brulicante di pitocchi, di scugnizzi, di camorriste e prostitute, [...] sorridente di sole e purulenta di piaghe". Per quanto scavi nella memoria e provi a mettere a fuoco immagini che gli anni hanno sfocato, nel verminaio che ho visto crescere e rafforzarsi col passare degli anni, non ricordo di aver mai incontrato una presenza significativa delle Istituzioni. Ricordo, questo, sì, il lucido e severo pessimismo d'un nostro grande artista, Eduardo De Filippo, che al Festival di Spoleto, guardando lontano, giunse al punto di modificare la frase finale di "Napoli milionaria": "A nuttata nun passa chiù", ammonì così previggente don Gennaro, in una memorabile serata, cui seguirono l'inevitabile polemica col sindaco comunista Valenzi, le consuete promesse, la difficile riappacificazione, gli impegni presi e disattesi e il consueto silenzio finale.
Nel bagaglio delle mie esperienze non ci sono illusioni.
Conbs - 26-01-2007
Abbiamo appreso dalle dichiarazioni della viceministro Bastico a Pisa che i docenti inidonei all'insegnamento utilizzati nelle biblioteche - ma anche nei laboratori e nei progetti d'istituto - svolgono un lavoro squisitamente amministrativo ...
Lucio Garofalo - 25-01-2007
Alcuni esempi tipici di disinformazione

Nella storia dell'umanità c'è sempre stato qualcuno pronto a speculare sulle disgrazie altrui e sulle tragedie collettive, tanto sui disastri e sui cataclismi provocati dalla furia naturale (terremoti, maremoti, frane, alluvioni, tifoni, uragani, ecc., rispetto a cui gli uomini non sono completamente esenti da responsabilità dirette) quanto sulle guerre e sulle carneficine umane.

Rammentate il clima di panico e sgomento generale suscitato intorno all'aviaria, meglio nota come "influenza dei polli"? Non esagero se dico che ci hanno indotti a temere il peggio, si era persino giunti a paventare un'epidemia, o una pandemia di proporzioni colossali, tanto che qualcuno si è spinto oltre, fino a prospettare uno scenario apocalittico di catastrofe sanitaria ed umanitaria. Non occorre risalire a un'età remota, ma solo a qualche mese addietro, all'incirca un anno fa, per ricordarsene. Il guaio di molti è che hanno la memoria corta!

Ebbene, quali sono stati i danni reali, effettivamente causati dall'influenza aviaria?
Ben pochi, addirittura irrisori di fronte ai terrificanti effetti temuti e sbandierati dagli "esperti".
Al contrario, la iattura maggiore è stata determinata dalla paura e dalla propaganda terroristica condotta dai mass-media che, come sovente accade in simili casi, provocano disastri ben più gravi e drammatici del male medesimo.
Le perdite principali sono stati essenzialmente di ordine economico-finanziario, nella misura in cui l'allarmismo diffuso tra la popolazione ha arrecato enormi svantaggi e rovine al settore dell'avicultura, per cui qualcun altro ne ha beneficiato.

Chi, dunque, ne ha approfittato? Cui prodest? A chi interessa spaventare la gente?
Tra quanti hanno tratto utili incalcolabili, figurano senza dubbio le industrie farmaceutiche produttrici di vaccini antinfluenzali. Ma non solo le case farmaceutiche hanno lucrato in modo cospicuo su quello che è stato un business gigantesco, l'affare economico dell'anno scorso: l'aviaria, l'influenza dei polli. Ma i veri "polli" sono stati i milioni di cittadini e di consumatori, truffati e gabbati, per l'ennesima volta, dagli organi della disinformazione di massa.

Rammento che uno dei concetti chiave del Goebbels-pensiero (Goebbels era il famigerato Ministro della propaganda del regime hitleriano) è riassumibile come segue: "Una bugia ripetuta mille volte diventa più vera della verità". Berlusconi docet.

Parimenti mi chiedo chi ha lucrato sulle catastrofi e sulle tragedie internazionali degli ultimi anni come, ad esempio, lo spaventoso tsunami che nel dicembre 2005 devastò l'intero sud-est asiatico, causando un'orribile ecatombe? La risposta la lascio al vostro giudizio individuale.

Un altro esempio. Si pensi all'11 settembre 2001, allo storico attentato contro le Twin Towers.
Questa immane tragedia, un orrendo crimine commesso contro l'umanità, ha cinicamente rappresentato un esorbitante affare economico, uno straordinario evento speculativo in borsa, che ha generato immense fortune finanziarie per pochi, grandi speculatori, ma ha dissolto ingenti capitali e ricchezze, rovinando milioni di piccoli risparmiatori in tutto il mondo.

Così le tante guerre, note e meno note, attualmente in corso nel mondo, sia le guerre più oscure e dimenticate, sia quelle più seguite, in Iraq e in Afghanistan, in Medio Oriente, in Africa e in Asia, costituiscono innumerevoli opportunità per siglare e concludere affari d'oro, per arricchirsi con il sangue, la morte e la sofferenza di milioni di esseri umani, condannati ad un destino atroce e sventurato.

Ma la guerra è, per antonomasia, un evento catastrofico e devastante, che annienta non solo le vite umane, ma demolisce intere città, gli agglomerati urbani, le strade, le abitazioni, le scuole e gli ospedali, insomma le infrastrutture, alla stessa stregua di un fenomeno sismico di elevata intensità, di un potente uragano, o di una qualsiasi calamità naturale. A cui segue necessariamente il momento della ricostruzione delle aree disastrate, una fase che è anch'essa un'occasione lucrosa, utile e propizia per stipulare affari, per arricchirsi e fare fortuna. A tal punto che l'economia della ricostruzione è altrettanto ricca e conveniente quanto lo è un'economia di guerra, ovvero un'economia della catastrofe e del catastrofismo.
Marco Donati - 24-01-2007
Se le indiscrezioni riportate dai quotidiani online si riveleranno veritiere il prossimo anno scolastico ci troveremo ad avere 32 alunni per classe (senza compresenze nel tempo pieno).

Sono passate poche settimane da quando la viceministra Bastico ...
Coordinamento nazionale RSU - 24-01-2007
La notizia

ANSA - GOVERNO - SINDACATI, AL VIA TRE TAVOLI CONCERTAZIONE

Accordo raggiunto tra governo e sindacati, ieri sera, sul metodo della concertazione. Tra una decina di giorni partiranno tre tavoli di confronto distinti: il primo su ...
Mario Menziani - 23-01-2007
Già da tempo un'ampia letteratura ci avverte che nella relazione educativa scuola-famiglia si sono incuneati ed hanno preso sempre più consistenza altri istituiti, altre realtà che, per le loro caratteristiche strutturali, faticano a porsi nei ...
Ufficio Stampa on. Alba Sasso - 23-01-2007
La proposta è stata presentata dall'on. Alba Sasso, vice presidente della commissione cultura della camera, con uno scopo preciso: vietare ad alunni e docenti di introdurre, ed usare, i telefoni cellulari in classe nelle ore di lezione. Non nella ...
Paolo Mesolella - 22-01-2007
Scrivo per ribadire la nostra richiesta di valutare anche i titoli ed il servizio a proposito del Concorso per Dirigenti Scolastici ancora in corso. Le scrivo perché un emendamento inserito di soppiatto nella Finanziaria al Senato (il comma 620), praticamente cancella titoli, servizio e persino le sospensive e le sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato dalla graduatoria di merito da cui verranno presi i prossimi Dirigenti scolastici. Ora, avere tre lauree, tre master, due corsi di specializzazione, otto abilitazioni, sei concorsi superati, sei pubblicazioni e trent' anni di servizio nelle secondarie (sedici dei quali trascorsi come collaboratore del preside, nel consiglio di istituto e nel Comitato di Valutazione del servizio degli insegnanti) non serve a nulla; come non servono a nulla, 4 anni di Figura obiettivo, dieci anni passati come fiduciario. (E poi, grazie al nuovo concorso riservato in migliaia diventano presidi sono grazie ad un anno di incarico di presidenza!). Ma quello che più ci sconforta è la fine che ha fatto la magistratura in Italia: centinaia di sentenze del TAR e del Consiglio di Stato cancellate con un rigo della Finanziaria . Per non parlare dello scandalo per i 280 "riservisti" in Campania rispetto ai 270 complessivi di tutte le altre regioni d'Italia. Per avere un'idea infatti, dell'incidenza del fattore "riserva" nella vicenda concorsuale, è sufficiente pensare al "caso" Campania, regione che insieme alla Sicilia presenta gran parte, per non dire quasi tutti i riservisti presenti in graduatoria. In Campania, infatti, circa il 50% dei docenti inseriti nella graduatoria generale di merito sono riservisti . Nel primo settore, i riservisti sono 150 rispetto ai 296 "aventi diritto" (il 38%); nel secondo settore sono 102 rispetto ai 127 "aventi diritto" (il 44,5%). Un numero enorme se si pensa che in Campania i riservisti sono in totale 252 mentre in tutte le altre regioni d'Italia sono 270. Con la Campania la media nazionale raggiunge il 22%, senza la Campania è del 13%. Ma procediamo con ordine. In tutta l'Italia nove regioni non presentano alcun "riservista" (docenti che non avevano titoli e servizi sufficienti per poter accedere alle prove orali e scritte e che vi sono stati ammessi con sospensiva del TAR annullata con sentenza definitiva). Queste regioni sono La Lombardia, il Piemonte, la Liguria, il Friuli, l'Emilia Romagna, il Veneto, L'Abruzzo, la Basilicata e l'Umbria. Poi vi sono altre 6 regioni che hanno pochissimi "riservisti". Il Molise 1, La Toscana 16 su 129, la Puglia 27 su 261, la Calabria 24 su 248, le Marche 10 su 133. Infine vi sono il Lazio con 52 riservisti su 236, la Sardegna con 58 riservisti su 184, la Sicilia 112 riservisti su 417 e la Campania 252 su 633. E' inutile sottolineare come, tra tutte le Regioni siano proprio la Sicilia e la Campania quelle più penalizzate dalla presenza dei "riservisti", al punto che hanno perso ogni speranza di arrivare alla presidenza. Per cui si è verificato un assurdo paradosso: che i docenti che non potevano (e non dovevano) fare il concorso per dirigenti scolastici indetto con DDG 22/11/04, (non avendo titoli e servizio sufficienti per farlo), tolgono la possibilità di diventare dirigenti agli "aventi diritto". Evidentemente, in Italia la giustizia, soprattutto se coinvolge la Campania e la Sicilia, ha un valore del tutto relativo.
Lucio Garofalo - 22-01-2007
Cari compagni,

io mi ritengo un compagno (seppure atipico, è vero) assai controverso, irrazionale e razionale fino in fondo, irriverente e dissacrante (soprattutto verso gli abusi del potere), anarchico e comunista, molto esigente e in un certo ...
Claudia Fanti - 20-01-2007
Alcune mie carissime colleghe andranno in pensione.

Sono brave, hanno lavorato con grande competenza professionale dentro la scuola. Non sono state "mammone". Sono state maestre con la M maiuscola. Io le stimo perché ne conosco il valor ...
www.foruminsegnanti.it - 20-01-2007
Dichiarazione del Sen. Furio Colombo

Accogliamo con favore e di seguito pubblichiamo la dichiarazione rilasciataci dal Sen. Furio Colombo, che con grande lucidità e chiarezza individua alcuni punti critici della politica scolastica attuale. ...
Fabrizio Dacrema - 20-01-2007
Il clima di cambiamento concreto e positivo della scuola che ha caratterizzato i primi mesi del nuovo governo sta rapidamente deteriorandosi.
Le scelte di riforma contenute nella legge finanziaria sono state oscurate dal rumore di fondo che ne ha ...
Cosimo Scarinzi - 19-01-2007
La cronaca che ho letto ieri mattina su diversi giornali dei fatti avvenuti a Torino mercoledì 17 gennaio, nel cortile del Rettorato dell'Università di Torino mi ha colpito per la vivacità.

Come partecipante al presidio mi permetto di segnalare ...
Giuseppe Aragno - 18-01-2007
Non so, né mi interessa di sapere, se ogni politica debba "piegare le ginocchia davanti alla morale" come vorrebbe Kant. Sono convinto, però, che una parte politica si distingua dalle altre per una concezione del mondo ispirata a sistemi di valori ...
Loredana Fraleone da Liberazione - 17-01-2007
Il pezzo che ci viene segnalato è apparso su Liberazione di martedì. Vale davvero la pena di leggerlo, come ci suggeriscono, per la lucida e obiettiva descrizione dello stato dell'arte che ci regala, e per la consapevolezza che, se ancora ce ne ...
Gianfranco Pignatelli - 16-01-2007
A Natale sono tutti più buoni.
Non è così per la Pubblica Amministrazione.
A Natale sono tutti più ricchi.
Non è così per i docenti precari.
Luoghi comuni, certo. Ma che Natale sarebbe senza le vecchie tradizioni? Così in tempi di riformismo ...
Roberta Roberti - 16-01-2007
Da qualche giorno siamo stati informati che il 25 e 26 gennaio p.v. in un campione di scuole italiane saranno somministrati per via telematica dei questionari, indirizzati a studenti, personale scolastico e genitori, attraverso i quali il Ministero ...
Barbara Pianta Lopis - 16-01-2007
In questi otto mesi di governo di centro-sinistra è stato spiegato al popolo della scuola, che non era possibile continuare nella logica di nuove riforme in sintonia con i nuovi governi che si succedono. Quindi, anche per quanto riguarda lo specifico ...
Redazione - 15-01-2007
Eravamo in molti a credere, pur con altrettanti dubbi, che una vittoria del centrosinsitra potesse porre un qualche limite allo sfascio morale della politica. Ci siamo sbagliati. La linea Berlinguer - Moratti - Fioroni riappare in tutta la sua nitida ...
Francesco Mele - 15-01-2007
MINISTRO FIORONI E STAFF: NON SONO PRUDENTI E REALISTI, SONO PERICOLOSI. OCCORRE FERMARLI: DIMISSIONIAMOLI!

Io penso che il tempo concesso a questo ministro, e al suo qualificato staff, per dare un segnale in controtendenza rispetto all'idea di ...
Stefano Lonzar - 15-01-2007
A seguito dell'accordo siglato il 23 ottobre fra governo, imprese e sindacati confederali, che ha introdotto l'anticipo della "controriforma" del TFR, dal primo gennaio 2007 è partita, su tutti i mezzi di informazione, una vera e propria campagna ...
Francesco Minervini - 13-01-2007
Può capitare anche a Bari, città spesso sonnolenta, che un gruppo di cittadini finisca con l'avvertire il solco sempre più profondo che separa la gente comune dalle istituzioni. Anzi, può anche capitare che il citato gruppo di cittadini possa ...
Alessia Montis - 13-01-2007
Ciao...

Sono una laureanda in lingue per la mediazione linguistica di Cagliari.
Parlo 3 lingue (inglese, tedesco e spagnolo) e vorrei trovare un lavoro come insegnante in montagna, magari nell'Abruzzo.
Sono nata circondata dal mare ma la ...
Arrigo Colombo - 13-01-2007
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
al Presidente Romano Prodi e a Giulio Santagata
al Ministro Giuliano Amato
al Segretario Piero Fassino

Il dialogo con l'opposizione è inopportuno e pericoloso

Il Presidente Napolitano insiste da tempo sul dialogo con l'opposizione, ma è una linea che non sembra opportuno percorrere. Perciò anche il suo messaggio di fine anno non ha trovato ampio consenso nell'Unione. Per due ragioni.

1. Ha di fronte a sé un avversario che non ha nessun rispetto per la politica e le sue regole; un imprenditore che cerca solo il potere per il profitto; che per questo ha strumentalizzato un parlamento che purtroppo gli era succube, lo ha portato a votare leggi inique, le famose leggi "ad personam" per le sue imprese e i suoi processi; leggi che hanno danneggiato il paese e ne hanno menomato il prestigio morale di fronte agli altri paesi.
Un avversario che non ha nessun rispetto per la controparte ma l'aggredisce con violenza, con accuse distorsive o anche calunniose. Il Presidente parla di conflitto, di "continuo gridare", "continuo alzare i toni"; ma questo vale solo per l'opposizione; l'Unione è fin troppo calma e rispettosa. Si ha conflitto solo se l'attacco è reciproco.
Un avversario che, con la "commissione bicamerale", ha già dimostrato che collabora solo se ne trae vantaggi personali.

2. La collaborazione con questa gente è pericolosa: perché al dialogo segue la trattativa, segue il compromesso. Mentre il governo dell'Unione deve assumere decisioni senza compromessi:
deve smontare quelle leggi inique;
deve combattere con fermezza l'evasione fiscale;
deve riordinare il sistema televisivo, ridurre lo strapotere mediatico di qualcuno che poi, attraverso la suasione occulta e palese, si trasforma in potere politico e disastra il paese; un fatto anomalo nell'intera Europa e che mina la democrazia;
deve fare una legge elettorale che non sia inquinata da interessi particolari.

3. Il Ministro Amato, che propone addirittura una convenzione per la legge elettorale, sembra ignorare queste difficoltà e questi pericoli; che invece devono essere considerati con estrema serietà. L'aversario è insidioso, e molto potente, come le ultime elezioni hanno dimostrato; il suo potere mediatico, che in parte inquina ancora la stessa RAI, è pervasivo.

Il Movimento ritiene che non si debba insistere ulteriormente sul dialogo con tali avversari.

Lecce, gennaio 2007

Per il Movimento, il responsabile
Prof. Arrigo Colombo

Giuseppe Aragno - 12-01-2007
Valentino Parlato si lamenta: In questo tempo di governo riformista siamo di fronte alla più grande offensiva antiriformista della storia repubblicana [Cercando un'altra strada, "Il Manifesto" 06-01-2007]. E c'è chi, come me, aggiungerebbe un grano ...
Amnesty International - 11-01-2007
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Red

Mobilitazione globale di Amnesty International in occasione del quinto anniversario dell'apertura del centro di detenzione di Guantánamo Bay

In occasione del quinto anniversario dell'apertura del centro ...
Lorenzo Picunio - 10-01-2007
La scuola pubblica a Venezia ha una sua storia, che è sostanzialmente la storia sociale della città.
Città di artigiani e di mercanti, risolveva in parte il suo bisogno di manodopera specializzata attraverso le "Scuole" di devozione legate alle ...
Giuseppe Limone - 09-01-2007
Nell'augurare a tutti serenità e speranza, vorrei svolgere qui un piccolo pensiero e una modesta proposta.
Salvo in questo breve volgere di giorni - quasi zona franca dell'anno - in cui si propongono, fra tante, notizie buone da 'Buon Natale ...
Mario Menziani - 08-01-2007
E' un fatto sicuro: per l'esame di terza media non ci sarà un ritorno all'esame pre-Moratti, come invece accade per l'esame di maturità.
Pur nell'incertezza da anno ponte in cui ci troviamo, questo è un fatto sicuro.
E lo è per la semplice ...
Giuliana De Tata - 08-01-2007
Nel panorama della scuola italiana, strattonata tra riforme fatte, rifatte ma di fatto mai compiute, siamo gli sfigati della situazione: non tanto giovani da progettare un ben che minimo futuro lavorativo, non tanto...anziani da essere pronti ad ...
Grazia Perrone - 06-01-2007
"Siete molto coraggiosi" mi ha sussurrato un'autorevole voce di dentro qualche anno fa. Il motivo di cotanto coraggio era rappresentato da due elementi combinati.

Il primo: l'apertura a gennaio - nel sito Gilda di Milano - di un forum di ...
Gennaro Carotenuto - 05-01-2007
Riceviamo, ringraziamo Gennaro e pubblichiamo con i migliori auguri di buonanno ai boliviani e al sudamerica tutto! Red

Visto obbligatorio per gli statunitensi che entrano in Bolivia

Dal primo gennaio - per una semplice questione di reciprocità ...
Vincenzo Andraous - 04-01-2007
...e a Gesù sulla croce

Queste feste Natalizie stavano portando molti di noi, indifferenti, alle orecchie del Bambino, foss'anche per ottenere una giustificazione alle nostre innumerevoli assenze.
Natale stava riuscendo a viverci, addormentando ...
Giuseppe Aragno - 04-01-2007
Lo ammetto: da un po' mi arrocco in una posizione di stallo intransigente e mi sento a disagio. Saranno gli anni, il temperamento che di giorno in giorno peggiora, una lontana vena d'estremismo che si va inacidendo e può essere vero: sono inadeguato ...
Bianca Maria Comar - 03-01-2007
...a scuola!!!


Vita.it - 03-01-2007
Riceviamo e volentieri diffondiamo. - Red

Decine di migliaia gli sfollati. Nel caos della guerra, l'ong italiana organizza le prime operazioni di assistenza umanitaria


"Prestare soccorso e far giungere alle popolazioni sfollate e alle ...
Lucio Garofalo - 02-01-2007
...e non solo...

Francamente non condivido, né ho mai condiviso, quella persuasione comune assai diffusa e corrente, troppo positiva e poco critica, attinente alla modernizzazione che è soprattutto un effetto ritardato e regressivo della ...
Alberto Biuso - 31-12-2006
«Io ritengo che la giustizia altro non sia che l'interesse del più forte»

La morte di Saddam Hussein al-Majid al-Takriti è per George W. Bush «un esempio di quella giustizia che negò alle vittime del suo brutale regime».

Morte scaturita da ciò ...
Ilaria Ricciotti - 31-12-2006
Caro 2007,

ti scrivo perché per 365 giorni sarai il padrone della nostra esistenza.

Tu che non fai distinzioni di ruoli e di appartenenze proporrai ad ognuno di noi scalate e discese più o meno ripide, alte e basse maree, notti stellate o ...
Giuseppe Aragno - 30-12-2006
Cari compagni, auguri. Per il peso che portate del passato, per la responsabilità che già avete del futuro, per questo centrosinistra che ha ucciso la speranza, cari compagni, auguri.
Auguri, cari compagni, per quest'anno che avete lasciato morire ...
Mario Menziani - 29-12-2006
Ho ricevuto (e gradito) un bel biglietto di auguri dall'assessore all'istruzione della mia città. E' citato un proverbio africano: "per far crescere un bambino serve un intero villaggio".
Mi sono chiesto se non fosse il caso che uscissi a ...
Michele Corsi - 28-12-2006
La finanziaria ha ottenuto la fiducia del Parlamento, non quella del popolo della scuola.

Un bel film di dieci anni fa che si intitola "L'odio" si apre con una voce fuori campo che dice: "è la storia di uno che si butta da un palazzo di 50 piani. Ed ad ogni piano mormora: fino a qui tutto bene... fino a qui tutto bene... fino a qui tutto bene..." Mi sono venute in mente queste frasi pensando al governo dell'Unione e alla sua finanziaria. L'Unione ha già tagliato, a pochi mesi dalla sua vittoria, le proprie relazioni con la base sociale che l'ha eletta, con una rapidità sbalorditiva. Precipita: nelle prospettive, nei consensi, nella lucidità, ma mormora tra sé e sé: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene...

La scuola era stata protagonista di un movimento che ha contribuito grandemente alla sconfitta di Berlusconi, il suo popolo ha votato massicciamente per il centrosinistra, e non era certo scontato. Qualche mese dopo ecco il neoeletto governo votare una finanziaria che taglia sulla scuola quanto la Moratti. Col senno di poi possiamo dirci che la Moratti non era stronza come pensavamo, ma, semplicemente, poco furba: se qualcuno le avesse sussurrato all'orecchio "non tagliare i docenti del tempo pieno, aumenta invece gli alunni per classe!" avrebbe ottenuto risultati maggiori e senza troppi casini. L'Unione taglia in questo modo 50.000 docenti, e le sta andando liscia come l'olio. I personaggi che emettono circolari e declamano discorsi contro il bullismo, sono gli stessi che con la finanziaria lo favoriscono nei fatti: non credo occorra dedicare nemmeno mezza riga al nesso tra classi sovraffollate e diminuzione della qualità dell'insegnamento e della convivenza civile nelle scuole. Fioroni si "indigna" per l'esistenza dei bulli, ma è lui il bullo numero 1: ingolfa le classi e allo stesso tempo aumenta i finanziamenti alle scuole private. Bullismo ministeriale. Napolitano ha decretato il bullismo calamità nazionale, ma la finanziaria che ha controfirmato taglia i finanziamenti agli enti locali, che gestiscono gli edifici scolastici. Bullismo presidenziale. E le scuole che cadono a pezzi non sono una calamità? E poi, cari ministri: che ipocrisia versare lacrime di coccodrillo verso un disabile maltrattato dai propri coetanei, quando nello stesso istante si architetta di tagliare risorse sul sostegno all'handicap! Questi ministri, come i bulli, ti spintonano nelle pozzanghere, dopodiché: i ragazzini bulli si mettono a ridere, i ministri bulli, invece, si indignano perché ti sei sporcato i pantaloni.

I bulli hanno alle spalle famiglie disastrate, restituiscono in malo modo e ai soggetti sbagliati, quel che han subito. Ma i nostri governanti-bulli? Loro non hanno subito niente! Sono i movimenti, scendendo instancabilmente in piazza lungo questi anni, che hanno creato le condizioni per far cadere la destra mentre loro se ne stavano lì belli belli a volteggiare tra un convegno e l'altro, e dovevamo pure pregarli di dire qualcosa di vagamente progressista. E loro: non so, ci penso, vedremo... Li abbiamo eletti, e ora fanno quel che vogliono, cioé quel che sanno fare meglio: preparare le condizioni sociali per il ritorno della destra.

L'Unione ha mentito.

Tra i grossi veri responsabili ci sono sicuramente Cgil, Cisl e Uil. E dobbiamo essere consapevoli che se non fosse stato per l'acquiescenza di questi sindacati, la finanziaria non sarebbe passata, e nemmeno i tagli alla scuola...
Maurizio Tiriticco - 27-12-2006
Verso le nuove Indicazioni nazionali

La finanziaria è fatta! Ora bisogna fare la nuova scuola!
Al di là di proclami... di sapore postunitario, occorre veramente rimboccarsi le maniche e cominciare a costruire quel Sistema educativo nazionale di istruzione e formazione le cui linee sono tutte indicate nel novellato Titolo V della Costituzione.
Chi dopo il 2001 ha posto mano ad una pretesa riforma della scuola, di fatto ha utilizzato il Titolo V come una grimaldello per dar vita a quella scuola del punto e a capo che ha provocato quei danni che stiamo ancora scontando. In effetti, la Moratti nutriva da tempo una sua idea di scuola, molto personale e... personalizzante, ed ha colto l'occasione offerta dalla nuova Carta costituzionale per costruire un edificio così ben congegnato, fatto di una legge delega, di una lunga serie di decreti delegati e di altri provvedimenti così sistemicamente intrecciati che è molto difficile aggredire nel loro insieme! Si correrebbe il rischio di gettar via l'acqua calda della Moratti con il bambino della nostra scuola! Di qui la scelta saggia del cacciavite!
Ormai, però, siamo alla svolta! L'anno ponte è in stato avanzato, i suoi piloni sono più che logori e l'anno nuovo è alle porte. E' importante che fin da ora si realizzino le linee di quella scuola che la Costituzione ha chiaramente indicate!
Com'è noto, la Moratti era così preoccupata di dar vita al più presto e comunque al suo disegno che si è adoperata a scrivere le "sue" Indicazioni nazionali dimenticandosi, però, dei livelli essenziali di prestazione del servizio, anzi addirittura creando quel grosso pasticcio per cui quegli obiettivi specifici di apprendimento, che nell'art. 8 del regolamento sull'autonomia delle istituzioni scolastiche sono relativi alle competenze degli alunni, sono diventati invece, con una capriola da saltimbanco, livelli essenziali di prestazione del servizio erogato dalle scuole. Di qui la metafora dell'insegnante-cuoco a cui ricorre Bertagna (vedi Lavorare sulla riforma, "Scuola Secondaria", n. 10, 2005), quando afferma: "Un conto sono gli ingredienti che, secondo lo Stato, non possono mancare negli scomparti disciplinari della dispensa-magazzino di ogni scuola e di ogni docente, un altro i piatti formativi che la scuola e i docenti sono chiamati a cucinare per gli allievi". Di fatto l'insegnante-cuoco è invitato a scegliere tra le centinaia di OSA quelli più idonei per il menù personalizzato per ciascun allievo. Da questo assunto allo spappolamento degli obiettivi nazionali ed alla scheda faidaté il passaggio è stato breve, oltre che obbligato. E l'unità del Sistema educativo nazionale di istruzione è andato a gambe all'aria!
Ma queste sono cose già note, ed è inutile ritornarci. Il richiamo, comunque, può essere utile per coloro che in questi giorni si accingono al non facile compito di riscrivere le Indicazioni nazionali in modo che siano conformi allo spirito e alla lettera del dettato costituzionale.
Torniamo, quindi, alla Costituzione. Il comma 2 dell'articolo 117 afferma che lo Stato ha legislazione esclusiva in una serie di materie. Quelle che interessano il nostro discorso sono due: le norme generali sull'istruzione (punto n) e la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (punto m).
Una corretta lettura formale di queste indicazioni non può prescindere da una considerazione di carattere storico. La nostra scuola, dall'Unità ad oggi, ha conosciuto tre grandi periodi, la scuola dei programmi, la scuola della programmazione, la scuola dell'autonomia. Li ripercorriamo, scusandoci con il lettore per la necessaria stringatezza della esposizione.

Cosimo Scarinzi - 22-12-2006
Dopo una vivace campagna mediatica che ha preso spunto da alcune vicende effettivamente deplorevoli avvenute in alcune scuole, vicende che riguardano, comunque, un numero assolutamente esiguo di lavoratori della scuola a fronte della stragrande ...
Giuseppe Mavica - 22-12-2006
Leggo nell'articolo: "Il ritorno dell'ope legis, virus che uccide la meritocrazia" pubblicato in data 18/12/2006 sul Riformista :

"Le 150.000 assunzioni ope legis previste nel mondo della scuola ...... soddisfano ... un'esigenza concreta di ...
Francesco Mele - 19-12-2006
Un dibattito che occorre avviare in modo laico e aperto e che ha tre anni di tempo per portare a qualcosa, in mezzo a tutto il resto

Provo a fare una riflessione provocatoria, nel senso letterale del termine, non per far arrabbiare qualcuno, ma ...
Giuliana De Tata - 19-12-2006
Arriva ogni anno il momento del cimento e del tormento. Il primo riferito ai provati, soliti progettisti P.O.N.(*), ed il secondo alla maggioranza silenziosa ma ...mormorante, dei votanti, docenti chiamati in collegio ad esprimersi in merito ai ...
Gabriella Del Duca - 18-12-2006
Sembra che si stia perdendo l'alfabeto della comunità, quella che serve a farla funzionare, nello sbriciolamento dei dititti, nella iperindividualizzazione dei desideri. Si è perso quel minimo di regolamento sociale per cui, se chiedi che ore sono, ...
Pina Montesarchio - 18-12-2006
Una storia bella...
E non mi si dica che i bambini non sedevano a cerchio...a volte non si riesce a fare prerfettamente un cerchio, a volte è ovale, altre volte si sta stretti in un angolo...ma cambia qualcosa?
E non mi si dica che manca la ...
Giuseppe Aragno - 16-12-2006
Dallo Speciale Il tempo e la storia


Testimoni

Se il silenzio può essere prigione, tutto ciò che lo rompe - parole, discorsi, libri - può servire a chiudere una cella meglio d'un catenaccio e, non di rado, più che del silenzio, siamo prigionieri del rumore suscitato ad arte da un uso strumentale della parola. D'altro canto, parole occorrono per mentire e parole servono a raccontare la verità: la guerra è una barbarie, certo, ma c'è chi la vuole santa e chi umanitaria. Se è stata partigiana, fu guerra comunista ed oggi, che regna il capitale, si dice terrorista. Sull'antifascismo non c'è chi non dica la sua: Galli Della Loggia piange la "morte della patria", Violante saluta con rispetto la Decima Mas e, stando a Pansa, gli antifascisti furono solo banditi comunisti. Se chiedi nomi, è un coro: Longo, Nenni, Pertini, Togliatti. Gli assassini di Mussolini e i fondatori della partitocrazia. Eppure la resistenza al fascismo durò vent'anni e visse nel silenzio: un silenzio che ebbe un'etica e rese carcerati i carcerieri.



Umberto Vanguardia

Nell'elenco degli iscritti alla sezione napoletana del Partito Socialista, sequestrato dalla polizia nel novembre del 1893, Umberto Vanguardia è inserito nella sparuta pattuglia degli "impiegati". In realtà è solo un ragazzo che frequenta il ginnasio. L'età è quella dei sogni e delle passioni egualitarie e Napoli, "con le sue grandi miserie materiali, brulicante di pitocchi, di scugnizzi, di camorristi e di prostitute, e con le sue grandi miserie morali, [...] sorridente di sole e purulenta di piaghe" è "un invito permanente a rivoltarsi, ad insorgere, a levarsi contro tutti".
Ripudiato Mazzini per lo scudo sabaudo, ridotta l'esperienza garibaldina a Bixio e ai contadini fucilati a Bronte, l'Italia che conta è con Crispi e non sogna, sicché è quasi fatale: il 9 agosto del 1894, Vanguardia, a meno di sedici anni, finisce in manette . La storia della democrazia passa solitamente per tribunali e celle.
Barbara Pianta Lopis - 15-12-2006
Quella che segue è la lettera inviata alle case editrici per chiedere che per il prossimo anno siano dosponibili testi scolastici che tengano conto dei programmi dell''85 e del '79 tuttora in vigore.

Invitiamo tutti i docenti a fare altrettanto, a nome personale o collettivo, utilizzando gli indirizzi e-mail che pubblichiamo in fondo, magari cercando anche gli indirizzi dei promotori locali reperibili sui siti degli editori.



Alle case editrici
All'Associazione Italiana Editori
Al Ministro della Pubblica Istruzione
Alle Commissioni Cultura di Camera e Senato


Dicembre 2006

Già nell'era Moratti contestammo la legittimità della prescrittività delle "Indicazioni Nazionali" allegate al decreto 59/04 e conseguentemente, di fronte ad un panorama editoriale che le assumeva invece integralmente, richiedemmo in molti la ristampa delle vecchie edizioni pre-riforma o procedemmo all'adozione alternativa.

Nel corso degli ultimi mesi ci sono state ripetute prese di posizione del Ministro e dei suoi viceministri in merito alla "transitorietà", "inadeguatezza", "non prescrittività" e alla necessità di un superamento delle Indicazioni Nazionali, nonché alla contemporanea vigenza dei Programmi del 1985 per la scuola elementare e dei programmi del 1979 per la scuola media. Veniva peraltro ribadito dai titolari del Ministero che la scelta nella definizione dei contenuti del percorso pedagogico e didattico fosse fondata sul piano dell'offerta formativa delle scuole e sulla libertà di insegnamento.

Ma una scelta libera e consapevole da parte dei docenti si esercita pienamente anche con il concorso di un offerta ampia e plurale a livello di testi scolastici, che sono tuttora invece modellati sulle Indicazioni Nazionali in via di soppressione.

Chiediamo pertanto alle Case Editrici di garantire la possibilità reale di una libera scelta delle docenti e dei docenti nelle adozioni del prossimo anno, offrendo anche testi che sviluppino le tematiche e i contenuti dei Programmi ancora vigenti.

Sollecitiamo il Ministero della Pubblica Istruzione ad emanare, coerentemente con le posizioni espresse nel merito delle Indicazioni Nazionali, una nota di indirizzo alle case editrici, quantomeno perché le scuole si trovino di fronte ad opzioni realmente diverse sul piano dei contenuti, delle tematiche sviluppate e delle conseguenti modalità comunicative.

Sarà nostra premura, in ogni caso, incoraggiare e promuovere, nel rispetto delle libere scelte delle scuole, ogni iniziativa delle case editrici disponibili a rispondere adeguatamente a richieste che provengono da docenti di tante parti d'Italia.

Le insegnanti e gli insegnanti
dei Comitati promotori la legge di iniziativa popolare n.1600 della XV legislatura,
Foruminsegnanti.it,
ReteScuole.net,
Comitato bolognese Scuola e Costituzione

Francesco Mele - 15-12-2006
Aaaah... meno male! Ora mi sento più tranquillo. È vero che i sindacati confederali hanno disdetto "la più GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONFEDERALE SUL PRECARIATO E SULLA SCUOLA, mai vista in tanti anni" risolvendoci tutti i problemi organizzativi ...
C.G. dal Manifesto - 14-12-2006
"Considerato illegale, al pari dei gas che lo hanno ucciso" leggiamo nell'articolo del Manifesto che giunge in redazione Torna in mente la domanda di De Gregori, e la risposta parrebbe tanto ovvia. Invece no. Perciò volentieri diffondiamo. ...
Monica Capezzuto - 13-12-2006
Gent.ma redazione,

scrivo a proposito dell'articolo a firma di Luigi Illiano pubblicato sul Sole24ore che parlava del dossier presentato dall'associazione Treelle e a cui si è dato ampio risalto.
Nessuno ha però pensato di dar voce alla ...
Giocondo Talamonti - 13-12-2006
"Prima digestio fit in ore", dicevano i latini indicando nella bocca l'inizio della digestione.
Traslando il concetto, si può anche affermare che la prima educazione avviene in famiglia.
Qui si danno gli esempi, i consigli, le punizioni perchè il ...
Giuseppe Aragno - 12-12-2006
Lettera aperta al Forum insegnanti.

Perdonate colleghi, ma non firmo.
E se, malaccortamente, l'avessi già fatto per senso del dovere - non lo escludo ma non me ne ricordo - bene, se l'avessi già fatto vi dirò che ritiro la mia firma. Non sarà ...
Lucio Garofalo - 12-12-2006
...E IN ALTRI CONTINENTI

Premetto che non ho nulla da eccepire sulla sostanza dell'articolo di Gennaro Carotenuto (intitolato "Uno spettro s'aggira per l'America: lo spettro del socialismo del secolo XXI"), in particolare sulla tesi relativa al ...
Gianfranco Pignatelli - 11-12-2006
Una lotta lunga e dura per riconquistare ciò che già si possedeva. Abbiamo vinto quanto era nostro, quanto ci apparteneva. Né una cattedra né un punto in più nelle graduatorie: solo il diritto di esistere. E' questo quanto accaduto ai precari della ...
Francesco Mele - 11-12-2006
...è buffo che a 50 anni suonati da quel po' io ritorni a scriverti, ma quei zuzzurelloni di ReteScuole che, in quanto milanesi, sono così poco pragmatici, hanno pensato bene di liberare la nostra bambinità e fare comunella con tante letterine sulla ...
Luciana Repetto - 09-12-2006
In questi ultimi tempi di scuola si parla specialmente in termini scandalistici o in riferimento ad episodi di bullismo. Spiace che un argomento, che meriterebbe attenzione costante, sia trattato con superficialità e sia soggetto alla moda del ...
Forum Insegnanti - 09-12-2006
In vista dell'imminente circolare alle scuole per l'avvio del prossimo anno, abbiamo ritenuto opportuno, necessario e urgente rivolgerci a quanti in questi mesi nel Sindacato e in Parlamento sono stati promotori di iniziative in difesa della scuola ...
Ioannis Lioumis - 08-12-2006
I componenti di maggioranza della VII Commissione cultura del Senato, hanno presentato alla V Commissione bilancio del Senato una serie di emendamenti al testo del DDL Finanziaria 2007.
Tra questi quello definito da "La Repubblica" come la norma ...
Vincenzo Andraous - 07-12-2006
Me ne sto seduto sul divano a guardare la televisione, mi passano davanti immagini di animali destinati all'estinzione, animali trattati con disattenzione, animali abbandonati sul ciglio della strada.
Un brivido mi scivola giù per la schiena, freddo ...
C.I.P. Comitati Insegnanti Precari - 06-12-2006
SUGLI EMENDAMENTI ALLA FINANZIARIA

I C.I.P., Comitati Insegnanti Precari, giudicano positivamente l'accordo governo-maggioranza, in commissione bilancio al Senato, per il mantenimento delle graduatorie.

Un recupero di buon senso - ...
Grazia Perrone - 04-12-2006
(...)" La politica in particolare del PCI apparve allora del tutto incomprensibile, anche a tanti propri aderenti, chiusa sia nei confronti dell'antifascismo militante che verso la campagna illusoriamente promossa da Lotta Continua per il "MSI ...
Lucio Garofalo - 04-12-2006
Da tre mesi circa ha preso il via la spedizione militare in Libano, guidata dall'Italia (sic!), promossa al rango di "superpotenza" dalla cosiddetta "comunità internazionale", un'ambigua definizione di stampo dalemiano (degna del peggior ...
Claudia Fanti - 02-12-2006
Vorrei segnalare un articolo apparso nel forum del sito della mia scuola e citare un brano dell'articolo per farne un brevissimo commento.

La maestra dei bimbi nomadi dice:

"L'accampamento è tornato a essere un luogo dove si ha il piacere di ...
A.D.A.C.O. - 02-12-2006
Giù le mani dalle G.M. perché:

sono solo di coloro che hanno affrontato e superato il concorso ordinario;

sono solo di coloro che, nel corso di più di due anni di formazione continua basata su uno studio intenso e impegnativo accompagnato più ...
Giuliana De Tata - 01-12-2006
Dodici alunni svogliati, sonnacchiosi, tediati, persino sfrontati se li scuoti con qualche sollecitazione perché leggano qui, commentino lì, ascoltino una pagina in prosa, riflettano su un testo poetico.
Corso O.F.I.S. piazzato fuori mano ...
Grazia Perrone - 30-11-2006
Mentre la petizione in rete - lanciata il 22 novembre scorso - con la richiesta di uno sciopero generale unitario della scuola raccoglie, ogni giorno, decine di adesioni c'è chi da' la colpa al solito Berlusconi. Se non si fosse messo di traverso con ...
Rosanna Vittori - 29-11-2006
Dopo i fatti di Torino, un'associazione di genitori di ragazzi autistici (Oltre il Muro Onlus) ha sentito il bisogno di scrivere questa Lettera aperta al ministro Fioroni ed al sottosegretario De Torre, AL MINISTRO MASTELLA

Gentile ...
Dedalus - 29-11-2006
Si avvicina ormai la scadenza delle prossime iscrizioni alle classi prime dell'anno scolastico 2007/2008. Nelle scuole e tra i dirigenti scolastici si fa strada una domanda: quali modelli orari ed organizzativi verranno illustrati e proposti ai ...
Giuseppina Ficarra - 28-11-2006
L'uaar, l'unione atei agnostici razionalisti, ha elaborato un "Il Progetto sull'ora alternativa" che si può esaminare nel sito http://www.uaar.it.
Sarebbe un progetto alternativo all'insegnamento della religione cattolica nelle scuole.

Io ...
Mirco Pieralisi, Giovanni Cocchi - 27-11-2006
LE DELIBERE DEI COLLEGI DEVONO ELIMINARE LA LEGGE MORATTI

Dopo la nota ministeriale di dieci giorni fa sulle schede di valutazione, in cui il ministro smentisce anche se stesso (la nota di gabinetto n.7265 del 31/08 affermava infatti che ...
Grazia Perrone - 27-11-2006
La FIOM - CGIL ed in particolare Giorgio Cremaschi e Gianni Rinaldini rei di aver aderito e partecipato ad una manifestazione che non aveva ricevuto il placet del segretario Generale sono sotto ... processo.

Non entro qui nel merito di una vicenda interna ad un sindacato che non è il mio ma ... è bene rammentare che Giorgio Cremaschi è stato il primo - ed unico - dirigente sindacale di rilievo (quand'era segretario generale della Fiom Piemonte) - ad opporsi al "concorsaccio" e a dichiararlo esplicitamente e pubblicamente in una nota - pubblicata su pavonerisorse - firmata, anche, da una ventina di dirigenti locali della Fiom.

La sua, coraggiosa, posizione pubblica spianò la strada alla partecipazione - in massa - di numerosissimi docenti iscritti (o simpatizzanti) alla Cgil scuola allo sciopero del 17 febbraio 2000 indetto da Gilda e Cobas.

Sciopero che ottenne - come primo effetto - le dimissioni di un ministro e - in seconda battuta - la cancellazione del famigerato articolo 29 del CCNL 1999. Ovvero la cancellazione di una norma contrattuale che - ai sensi della legge 29/93 e successive modifiche ed integrazioni - aveva valore di norma cogente.

Sei anni sono passati e le parti si sono invertite. C'è ancora un governo amico con il quale fare i conti ma non è più la base Cgil-scuola ad essere messa sotto accusa - e tutela - ma i vertici Fiom.

Giorgio Cremaschi, finora, ha ricevuto la solidarietà - umana e politica - della sua base.

Per quel che vale aggiungo la mia.
Oliver - 25-11-2006

1 - ...ad eliminare le ore opzionali nella scuola media
2 - ...al ripristino dell'operatore tecnologico
3 - ...ad aiuti concreti per mettere in piedi laboratori multimediali
4 - ...alla restituzione di dignità economica pari ad altre categorie ...
Altracatanzaro - 25-11-2006
Dallo Speciale Il tempo e la storia


Il 7 Novembre del 2006, il Corriere della Sera ha lanciato un preoccupato allarme sulla sorte degli atti del processo di Piazza Fontana. Questi atti, che contengono le istruttorie, centinaia di fotografie, gli ...
Giuseppe Aragno - 25-11-2006
A dar retta a Marco Travaglio quasi il 10 % dei nostri Parlamentari è costituito da personaggi "ben noti" ai nuclei investigativi delle forze dell'ordine [1]. D'accordo, Travaglio è aggressivo, eccessivo e magari fazioso; per fare di Palazzo Madama ...
Lucio Garofalo - 25-11-2006
OVVERO SULLA MERCIFICAZIONE DELLA CULTURA E DELL'ARTE

Spesso e volentieri, da quando scrivo per diletto, i miei genitori, parenti, amici e conoscenti, i miei professori e compagni di scuola, la mia attuale compagna di vita, persino qualche mia ...
ITC Costa - 25-11-2006
Multi-premiata in Italia e all'estero, una scuola del sud cerca di riscattare un'immagine di serietà, produttività e crescita personale in un'era in cui non si parla d'altro che di aggressioni, maltrattamenti e lezioni 'strane'.

Sappiamo bene che ...
Manuela Casini - 24-11-2006
Seguo con attenzione l'episodio del ragazzo picchiato da un compagno mentre era in classe. Mi chiedo dove era il docente? si sa ce questi alunni non devono essere lasciati soli a lungo proprio perche' sono indifesi, troppo buoni, possono scambiare le ...
Monica Capezzuto - 24-11-2006
Lettera aperta al vice-ministro Bastico

Cara vice-ministro Bastico,
nonostante i suoi interventi, che tra l'altro sono volti a rassicurare ma che non mi sembra sortiscano tale effetto, noi insegnanti precari versiamo ancora ...
Forum Insegnanti - 24-11-2006
La Scuola, il Governo e gli impegni elettorali

La scuola è sulle prime pagine dei giornali e nei notiziari televisivi di tutte le reti. Il clima ricorda quello di circa sette anni fa quando la criminalità era all'ordine del giorno sugli stessi ...
Claudia Fanti - 23-11-2006
Quando si parla di stipendi degli insegnanti italiani, si ergono a giudici della categoria alcune e ben note altre categorie.

Come maestra, allora, sarei tenuta, insieme con colleghe e colleghi, a fare lo stesso all'indirizzo delle succitate. ...
Alba Sasso - 23-11-2006
La palla di neve, diventata slavina, sta per trasformarsi in valanga. Mista a fango, anzi solo fango. Ora tutti sanno di centinaia di video on line, con un elenco di efferatezze e barbarie da far rabbrividire. Tutti conoscono i colpevoli, anzi "la" ...
Giuliana De Tata - 22-11-2006
L'occasione era da pianto totale, inconsolabile, ma loro erano tristi ancora di più, oltre ogni logica. Eravamo al funerale del marito di una prof, una ex-collega per me: occasione drammatica benché pur sempre circoscrivibile entro i limiti del ...
Grazia Perrone - 22-11-2006
La cosa è estremamente grave, non prevista dal CCNL e non comunicata alle OOSS.

Un protocollo di intesa (n. 11427 del 28/9/2006) tra USP di Venezia e le 4 AUSL della Provincia si impegna a formare il personale insegnante - al momento soprattutto ...
Antonio Luongo - 21-11-2006
L'Italia non ha ancora una legge che istituisce il "Garante dell'infanzia". Alcune regioni, invece, l'hanno già approvata, ma non è la stessa cosa. Un excursus sulla legislazione internazionale, nazionale e regionale per fare il punto della situazione in occasione della celebrazione della "GIORNATA PER I DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLOSCENZA".

L'Italia non fa ancora parte del numero - non grande per la verità - di Paesi europei che hanno istituito, con una legge, la figura del "GARANTE DELL'INFANZIA"; infatti, solo l'Austria, la Francia, la Danimarca, il Portogallo, la Polonia, l'Islanda, la Lituania, la Norvegia hanno una legge che lo prevede.
Il 20 novembre viene celebrata la "GIORNATA PER I DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLOSCENZA". Com'è noto, la data coincide con la firma della "Convenzione sui diritti del fanciullo" avvenuta a New York, appunto, il 20 novembre 1989.

L'articolo 12 della citata "Convenzione" afferma che "Gli Stati Parti garantiscono al fanciullo il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa ... A tal fine, si darà ... (al fanciullo) la possibilità di essere ascoltato..... sia direttamente, SIA TRAMITE UN RAPPRESENTANTE O UN ORGANO APPROPRIATO....". Anche l'articolo 12 della "Convenzione sull'esercizio dei diritti dei fanciulli" (Strasburgo 1996) prevede che: "Le Parti incoraggiano, attraverso ORGANI ......, la promozione e l'esercizio dei diritti dei fanciulli...".In entrambi i casi si fa riferimento alla figura di un "garante".
Successivamente ci sono state molte altre sollecitazioni da parte delle istituzioni europee verso i Paesi che sono ancora privi della figura del "garante" che sono rimaste inascoltate in molti Paesi, compresa l'Italia.
Nel 1996 il Consiglio d'Europa ha raccomandato al Comitato dei Ministri di esortare gli Stati membri, che non avessero ancora provveduto, ad istituire un "garante nazionale" per l'infanzia, che fosse dotato di risorse adeguate.
Sempre il Consiglio d'Europa è tornato sul tema il 7 aprile 2.000 raccomandando al Comitato dei ministri di richiedere a quegli Stati membri che ancora non lo avevano fatto di nominare un "difensore civico nazionale per l'infanzia" e il 26 marzo 2.002 chiedendo al Comitato dei ministri di prendere l'impegno di istituire "un difensore civico nazionale per i fanciulli", o una simile istituzione indipendente, per curare i diritti dei minori.

A questo riguardo il nostro Paese è inadempiente, mentre non lo è verso altri obblighi previsti da norme internazioni relative all'infanzia; infatti:

- l'Accordo tra il governo della repubblica italiana e il fondo delle nazioni unite per l'infanzia per l'istituzione di un centro per l'assistenza all'infanzia in Firenze.- New York 23.09.1986 - è stato recepito con legge 19 luglio 1988 n. 312.
- la b>Convenzione sui diritti del fanciullo - New York, 20.11.1989 - è stata ratificata con legge 27 maggio 1991, n. 176;
- la Convezione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale - L'Aja il 29 maggio 1993 - è stata ratificata con legge 31.12.1998, n. 476;
- la Convenzione sull'esercizio dei diritti dei fanciulli - Strasburgo, 25.01.1996 - è stata resa esecutiva con legge 20.03. 2003, n. 77.

Ci sono altri due importanti provvedimenti di livello internazionale relativi all'infanzia, la "Dichiarazione mondiale sulla sopravvivenza, la protezione e lo sviluppo dell'infanzia" - New York, 30.09.1990 - e la "Carta europea dei diritti del fanciullo" del 08.07.92 ma non è previsto che questi siano recepiti con legge nel nostro ordinamento.

La prima legge organica sui diritti dell'infanzia è la legge n. 285 del 28.08.1997 - "Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza".
Con questa legge fu istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il "Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza ...... per favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza" che era ripartito tra le regioni.
Erano ammessi al finanziamento i progetti che perseguivano le seguenti finalità:
a) realizzazione di servizi di preparazione e di sostegno alla relazione genitore-figli;
b) innovazione e sperimentazione di servizi socio-educativi per la prima infanzia;
c) realizzazione di servizi ricreativi ed educativi per il tempo libero; d) realizzazione di azioni positive per la promozione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
I Comuni, singoli o associati, definivano piani d'intervento che presentavano alle Regioni le quali assegnavano le risorse trasferite dallo Stato.

Sempre nel 1997 vede la luce la legge n. 451 del 23.12.1997 "Istituzione della commissione parlamentare per l'infanzia e dell'osservatorio nazionale per l'infanzia".
Detta legge istituì sia una " Commissione parlamentare per l'infanzia con compiti di indirizzo e controllo sulla concreta attuazione degli accordi internazionali e della legislazione relativi ai diritti e allo sviluppo dei soggetti in età evolutiva", sia un "Osservatorio nazionale per l'infanzia ....... che predispone ogni due anni il piano nazionale di azione di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva".
Il comma 6 dell'articolo 1 stabilì - "senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato" (!)- la celebrazione della ricorrenza della firma della "Convenzione sui diritti del fanciullo" nell'anniversario della firma: il 20 novembre 1989.
Il successivo articolo 4 prevedeva che al fine di coordinare l'azione tra lo Stato e le Regioni queste ultime dovessero attivare azioni di "coordinamento, di raccolta e di elaborazione di tutti i dati relativi alla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza sul loro territorio".

Riguardo a quest'adempimento e, in genere, per quanto concerne politiche di protezione e tutela dell'infanzia le regioni si sono comportate variamente. Poche sono quelle che attuano (seppure deboli) specifiche politiche di tutela e/o promozione di azioni positive per l'infanzia. In conseguenza di ciò risultano rilevanti i divari tra i gradi di protezione e di tutela dei minori tra le diverse regioni, anche per la mancanza di una specifica legge statale.

La celebrazione della "GIORNATA PER I DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLOSCENZA" è l'occasione per tentare - indagando la situazione della legislazione a livello internazionale, nazionale e regionale - un bilancio e sollecitare le azioni conseguenti.
Mara Mellace, Stefano Colombini - 21-11-2006
INAMMISSIBILE IL TESTO DELLA FINANZIARIA

Care colleghe, cari colleghi,
come sapete ieri è stato approvato il maxiemendamento della Finanziaria alla Camera e lo scontento che già serpeggiava ha cominciato a diffondersi a macchia d'olio. La FLC ...
Arturo Ghinelli - 20-11-2006
20 novembre: giornata internazionale dei diritti dei bambini

Il Comune di Torino ha deliberato il regolamento comunale per tenere i cani in città.
Secondo questo regolamento i cani hanno diritto a tre uscite al giorno, ma vanno tenuti al ...
Gianfranco Pignatelli - 20-11-2006
Tanto valgono i 296.496 precari della scuola. Se li sono raggirati e poi svenduti di comune accordo: governo, partiti di centro-sinistra e sindacati. Questo è l'amaro bilancio che emerge dal voltafaccia del governo Prodi quando, dal maxiemendamento ...
Silvia Malavolta - 20-11-2006
Jennifer era stufa di dover studiare tutto il santo giorno in un vecchio studio dove c'erano solo libri e polvere. Beh, bisogna dire però che i suoi genitori erano due professori universitari plurilaureati che non sopportavano che loro figlia ...
Lucio Garofalo - 18-11-2006

Il recente provvedimento d'indulto, approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento italiano, è stato spacciato come un legittimo e doveroso atto di clemenza, se non addirittura di giustizia, compiuto dallo stato italiano per risanare la gravissima crisi emergenziale in cui versano le strutture penitenziarie. Non è un caso che gli unici voti nettamente contrari siano venuti da Antonio Di Pietro e dai suoi fedelissimi ipergiustizialisti, dai codini della Lega e dai post-fascisti di Alleanza Nazionale, cioè dai settori più apertamente reazionari, forcaioli ed oltranzisti del quadro politico-istituzionale italiano.

Ebbene, il provvedimento emesso è appunto una misura tampone, destinata a sospendere il problema in maniera transitoria nel tempo e a rimuovere i pesanti sensi di colpa che turbano la coscienza sporca della classe politica dirigente, sensi di colpa derivanti dalle vergognose ed inaccettabili condizioni di vita in cui è costretta la popolazione carceraria. Insomma, prima che esploda qualche rivolta sanguinosa, si è ritenuto opportuno prevenire i danni, anziché affrontarli in seguito, quando è più difficile rimediarvi. Di primo acchito si potrebbe convenire e concordare con lo spirito di saggezza e di indulgenza che pare aver animato ed ispirato la suddetta disposizione legislativa. Trattasi, invece, di una misura puramente emergenziale, che tuttavia non ha risolto nulla, dato che gran parte dei detenuti rimessi in libertà pochi mesi or sono in seguito all'indulto, stanno progressivamente rientrando in galera, avendo ripreso a delinquere, come d'altronde era prevedibile che facessero. Arrestati e condannati una prima volta, se non più volte, molti detenuti sono stati scarcerati grazie all'indulto, per essere nuovamente arrestati, condannati e detenuti, in attesa di un nuovo sconto di pena.

E' chiaro allora che il vero scopo del condono da parte dello Stato è un altro, molto più subdolo ed ingannevole. Alla base di un simile gesto di "clemenza" risiede la volontà politica di occultare la natura reale, violenta, repressiva e antidemocratica dello Stato che è il detentore del monopolio della forza pubblica. In quanto tale, esso impone con la violenza e con la minaccia repressiva, le sue leggi e le sue regole, le sue strutture e le sue istituzioni, le sue ingiustizie e le sue contraddizioni, facendole accettare come "diritto", ovvero come "giustizia", come "ordine costituito", eccetera. Ma il delitto non può essere trasfigurato come "regola" o "diritto", l'ingiustizia non può essere spacciata come "legge" o "giustizia", la violenza dell'oppressione, dello sfruttamento, della miseria, dell'emarginazione, della guerra, non può essere camuffata sotto la veste ipocrita e mistificatrice della "legge" e di un "ordine costituito", che pertanto non possono essere messi in discussione e non possono essere criticati, e tanto meno modificati. La logica e l'ideologia imperanti nella nostra società, accettano e pretendono che si consideri la violenza, l'ingiustizia, lo sfruttamento materiale, la guerra, quali forme e fenomeni di un "ordine naturale" del mondo, che è dunque inevitabile e permanente, ossia uno stato di cose assolutamente immutabile. Eppure, la società borghese in cui viviamo è totalmente sorretta sulla violenza, tutti i rapporti economico-sociali sono imperniati sulla violenza, sull'ipocrisia, sulla mistificazione. Perciò io credo che il senso recondito di un provvedimento di indulto come quello adottato dal Parlamento italiano, sia di carattere ideologico-strumentale. Si è trattato di un'operazione di propaganda e di mistificazione politica, mirata ad esibire un volto "buonista" e "garantista", dietro cui si annida invece la vera anima dell'ordine costituito, che è quella della repressione poliziesca e carceraria, dell'ingiustizia di classe, della ritorsione, dello squallore e del cinismo del potere, aspetti che non si possono ostentare con eccessiva disinvoltura, ma devono essere opportunamente nascosti.

La falsa clemenza, la falsa giustizia, e più un generale la falsa democrazia, servono a celare il carattere più duro e cruento che appartiene ad una società in cui la violenza e lo sfruttamento sono all'ordine del giorno, anzi stanno all'origine stessa della società, e si concretizzano abitualmente in tutti i rapporti della vita quotidiana degli individui, nelle carceri, in fabbrica, a scuola, in famiglia, dappertutto, persino nei più consueti e normali rapporti d'amore e d'amicizia. In tal senso, l'indulto ha offerto il lato ipocrita e "perbenista" del sistema attualmente in vigore, e non mi riferisco solo al sistema carcerario, ma all'intero sistema sociale, dominato da interessi materiali di profitto, di arricchimento e di potere, che coinvolgono un'esigua minoranza di soggetti, la cui ferrea volontà influenza lo Stato, il diritto, la legge e l'ordine, che sono una diretta emanazione storica della classe sociale al potere.
Vittorio Delmoro - 18-11-2006
La musica diffonde col suo melodioso sottofondo una dolce sensazione di riposo, riempiendo lo spazio molto pretenziosamente chiamato palestra e i bimbi di classe seconda, tolte le scarpe, si accingono a disporsi in vario modo sulla moquette per ...
Scuolanostra - 18-11-2006
Da fonti parlamentari veniamo a sapere che l'emendamento 66.28 non sarebbe stato introdotto nel maxi-emendamento che ritoccherà la Finanziaria nella parte che riguarda la scuola. Come è noto la modifica citata rimandava a data da destinarsi la ...
Mirco Pieralisi (Bologna) - 17-11-2006
Ho appena letto la nota firmata dal Ministro Fioroni sulla prossima scheda di valutazione nella scuola primaria e sono rimasto disgustato: in poche righe si fa riferimento alla valutazione degli apprendimenti "ivi compresi gli insegnamenti e le ...
una preside - 17-11-2006
L'argomento - di quelli tosti - è già stato trattato dalla nostra rivista. Con la pubblicazione di una denuncia pubblica (pubblicata su Libero) seguita da un editoriale. A queste testimonianze se ne aggiunge un'altra che ci viene segnalata da un ...
Maurizio Tiriticco - 16-11-2006
Più di due anni fa, in piena polemica con la personalizzazione in versione Moratti e le schede di valutazione faidaté, scrissi il pezzo che segue.
"L'arciere, prima di lanciare una freccia, deve costruirsi un arco efficiente (fatto a regola d'arte) ...
Alcuni docenti dell'I.C. di Sant'Angelo dei Lombardi - 16-11-2006
Domenica 26 e lunedì 27 novembre prossimi si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Istituto, che rappresenta l'organismo esecutivo e decisionale per antonomasia, ovvero è l'organo di governo della scuola.

Il nostro Istituto conta ...
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici - 16-11-2006
Si è svolta il 13 novembre, davanti al Ministero della Pubblica Istruzione, una manifestazione di insegnanti inidonei per motivi di salute. Questi docenti, già minacciati di licenziamento dalla Finanziaria 2003, rischiano ora la mobilità in altri ...
Comitato di Firenze - 15-11-2006
Il Ministro Fioroni ormai ripete ogni giorno che nella finanziaria, pur in mancanza di risorse adeguate per la scuola e l'Università, deve essere previsto un incremento di contributi per le scuole private; recentemente il Ministro ha anche precisato ...
Corrado Mauceri - 15-11-2006
Nei giorni scorsi il Sindaco di Roma Walter Veltroni, dovendo rendersi visibile in vista dell'imminente gara per la leadership del futuro Partito Democratico, ha rilasciato un'intervista a Repubblica in cui tra l'altro si afferma la necessità di una ...
Ilaria Ricciotti - 14-11-2006
Leggendo diversi quotidiani, ascoltando radio e tv, ma soprattutto parlando, mi sono state riferite scene davvero riprovevoli a proposito di ciò che succede in alcune scuole italiane, che non sono immuni da episodi di "malascuola".
Come rispondere ...
Gabriele Boselli - 14-11-2006
In questo autunno post-morattiano le scuole si sono trovate ad affrontare il problema della progettazione a prescindere sia dalle Indicazioni ("soprassedere, soprassedere, soprassedere...") che dai vecchi programmi. Il nuovo ministero sembra aver ...
Giuseppe Ricciardi - 13-11-2006
Vi chiedo se è possibile fare un po' di chiarezza sulle attività facoltative opzionali. Tra un po' si apriranno le iscrizioni e bisognerà dire qualcosa a tal riguardo.

Un collegio docenti della scuola primaria può deliberare invece delle 27 ...
Pierangelo Indolfi - 13-11-2006
"Tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare": la saggezza popolare ben esprime quel senso di frustrazione che ci pervade nello sperimentare quanto sia difficile realizzare in pratica idee sia pur giuste, sia pur condivise.
Un lampo appare nel ...
Monica Capezzuto - 11-11-2006
Parliamo di cosa significa vivere da precari.Non toccherò le questioni pratiche, tipo l'aspetto economico, ma vorrei parlare di dignità negata. Dignità. Questa sconosciuta.
A noi insegnanti precari è negata tante volte, soprattutto quando arrivi in ...
Giuseppe Bagni - 10-11-2006
(..."in una scuola che tiene insieme tutti")

Le riflessioni di Giuseppe Bagni non hanno nulla di consolatorio, e vanno al cuore del problema - "non c'è scuola adatta per chi di scuola non ne vuole". E non ci sono soluzioni facili, naturalmente: ...
Coordinamento nazionale RSU - 09-11-2006
Ovvero ... Quando si gioca a fare confusione sollevando polveroni per nascondere quello che ci si sta preparando a fare ......

La riuscita della manifestazione del 4 novembre brucia così tanto che a distanza di tre giorni, in molti sentono ancora ...
Dedalus - 09-11-2006
Già Maurizio Tiriticco ha messo in evidenza la situazione di caos e di incertezza che c'è nelle scuole a proposito della scheda di valutazione degli alunni del primo ciclo, in prossimità della scadenza quadrimestrale che si sta avvicinando.Anche il ...
Giuseppe Aragno - 07-11-2006
Dallo Speciale Il tempo e la storia

Poche annotazioni, sintetiche e brevi quanto si può, per non tediare chi legge - so già che è impresa vana - e per non rinunciare al tentativo di diversificare, ampliare, se possibile, gli angoli visuali e le ...
Maurizio Tiriticco - 07-11-2006
Testo dell'intervento alla riunione nazionale DS su "Finanziaria e scuola"

Ha ragione Dario Missaglia quando dice che manca una nostra seria riflessione sull'elevamento dell'obbligo. Penso di essere una rara avis perché sono tra i pochi che hanno ...
Maria Zammitti - 07-11-2006
Nelle scorse ore la V Commissione della Camera dei Deputati ha ritenuto opportuno rinviare a una successiva discussione in Aula l'approvazione dell'importante emendamento che manteneva in vigore la Graduatorie Permanenti degli insegnanti, di cui alla Legge 124/1999, oltre la data del 1 settembre 2010.
Questa scelta è estremamente contraddittoria e grave. Nei giorni scorsi, infatti, numeri alla mano, abbiamo dimostrato come l'abolizione del 'doppio canale' sia una scelta che comporta conseguenze disastrose per il destino di decine di migliaia di famiglie e che il piano di assunzioni, seppure venisse realizzato (circostanza su cui molti nutrono fondati dubbi), non risolverebbe il problema del precariato storico. Il documento che raccoglie i motivi della nostra preoccupazione è consultabile qui
Diversi esponenti della maggioranza ci avevano assicurato che il problema era stato risolto tramite un apposito emendamento. Adesso, invece, veniamo a sapere che la V Commissione ha gelato le speranze dei docenti.
Questa è davvero una lacerante e incomprensibile vicenda.
Tutta la maggioranza dice di voler salvaguardare il precariato storico. Tutta la maggioranza ha firmato o, comunque, sostenuto l'emendamento che salvava le graduatorie. Tutti ci dicono di stare tranquilli. Eppure, chissà perché, qualcuno (ancora non sappiamo chi) ha scritto quelle due righe che sdoganano dieci leggi sul reclutamento promulgate dal 1971 ad oggi e sono state create le premesse per una situazione pericolosissima. Il dibattito in aula, infatti, con la spada di Damocle della fiducia e dei tempi ristretti, porterà sicuramente qualche pessima sorpresa. Non vorremmo trovarci, tra dieci giorni, a constatare che il lume della ragione è stato perso o che, furbescamente, sono state create le premesse per uno scaricabarile di portata storica. Abbiamo già detto - e non consentiremo a nessuno di dimenticarlo - che la responsabilità dell'abolizione delle graduatorie pubbliche sarà tutta e solamente di questa maggioranza che ci sta togliendo qui e adesso un sistema di garanzie certe, storicamente collaudato, asserendo di volerci dare chissà cosa, chissà quando e chissà come (o magari dandoci un bel niente e basta).
Il Governo deve rendersi conto che questo atteggiamento è inaccettabile!
I precari della scuola hanno accolto, peraltro, con soddisfazione l'annuncio dello stato di agitazione, emanato dalle organizzazioni sindacali e collegato alla Finanziaria. Ed è proprio ad esse, adesso, oltre che al Governo, che ci rivolgiamo. Se è pur vero che le questioni della scuola vanno affrontate in maniera organica e complessiva, è anche vero che ci sono questioni sulle quali non si può transigere e che rappresentano la base di qualunque azione sindacale, la stessa, strutturale ragion d'essere dei sindacati: e cioè la sopravvivenza della gente. Lo ha ben detto Enrico Panini, Segretario generale della FLC-CGIL, in un comunicato che ha posto al centro delle rivendicazioni dell'annunciato sciopero generale, l'abolizione dell'articolo che elimina le Graduatorie Permanenti. Il comunicato è reperibile qui.

Ora ci aspettiamo che, attraverso qualunque forma ritengano opportuno, tutte le altre organizzazioni sindacali dicano, chiaramente, al Governo che il doppio canale è un sistema di garanzia irrinunciabile.
Ottenere le risorse per il contratto è una questione importante. Ma ancora più importante è salvare il futuro dei precari. Se le Graduatorie Permanenti non vengono salvaguardate altro che contratto! Decine di migliaia di famiglie verranno ridotte sul lastrico. Questa Finanziaria sta mettendo in discussione lo stesso diritto al sostentamento dei lavoratori.
I sindacati devono mantenere lo stato di agitazione fino a quando non saranno stati garantiti (tramite certezze scritte e non incongruenti e farfugliate promesse, biascicate di mattina e smentite di notte) i diritti dei lavoratori non di ruolo e, con essi, quelli alla sussistena materiale e morale delle loro famiglie, dei loro figli!
I 200.000 precari italiani attualmente in servizio - tre quarti dei quali, aldilà delle inconguenti rassicurazione del Ministro, perderanno, in malo modo, il loro posto di lavoro se questa norma passa - si aspettano che le procedure che portano allo sciopero generale vengano portate avanti fino a quando il Governo non avrà dato assolute certezze, scritte e inequivocabili, in questo senso.
Questo sciopero è innanzitutto nostro.
I sindacati siamo anche noi.
I sindacati siamo, prima di tutto, noi!
Grazia Perrone - 07-11-2006
Dallo Speciale Il tempo e la storia

Il 14 agosto 1892 si apre alla sala Sivori di Genova l'ultimo congresso del Partito Operaio Italiano, destinato a diventare il Congresso costitutivo del Partito dei Lavoratori Italiani: più noto come ... Partito ...
Vincenzo Andraous - 06-11-2006
L'indulto è stato da poco concesso, ed è subito diventato terreno di scontro politico e sociale.
Ciò avviene perché spesso sono ingannevoli le percentuali date in pasto all'opinione pubblica, sugli effetti negativi di questo atto di clemenza, ...
Monica Capezzuto - 06-11-2006
Egregio sig. Ministro,

mi chiamo Monica e sono un'insegnante precaria qualunque nell'affollatissima provincia di Napoli. Anzi, mi definisco precaria dei precari, perchè in realtà lavoro come supplente temporanea. Quando squilla il telefono, io ...
Gianni Mereghetti - 06-11-2006
Carissimo Giovanni Valentini,

ho apprezzato il suo articolo dal titolo "Maestri di scuola: eroi o fannulloni?" e mi ha colpito il finale, là dove lei sottolinea che "la maggior parte compie ...
Ass. Naz. Per la scuola della Repubblica - 06-11-2006
Segnaliamo un articolo apparso sul Manifesto

Senza dubbio è importante che in una legge sia affermato l'obbligo scolastico fino a sedici anni. Ma proprio per questo, è necessario che tale affermazione sia definita in termini chiari e coerenti. E' ...
Fuoriregistro - 28-10-2006


Fuoriregistro comunica alle lettrici e ai lettori che la prossima settimana
si concederà una pausa
sia nello spazio web, sia nell'invio della news.
Commenti e contributi saranno comunque archiviati
e conservati con cura fino alla loro ...
Vincenzo Andraous - 27-10-2006
La guerra diventa padrona della nostra casa, le immagini si susseguono velocemente, più ancora della nostra incredulità, più ancora della nostra capacità di elaborare una difesa.
Le notizie che ci inondano sono concentrati di indicibilità, impossibilità, inaccettabilità, ma noi riusciamo a comprenderne l'orrore per una sorta di compassionevole diversità.
Lucio Garofalo - 27-10-2006
L'accordo stipulato tra il governo Prodi(torio) e le cosiddette "parti sociali", ossia i sindacati e la Confindustria , è semplicemente inaudito e vergognoso. Se questo è il risultato della tanto osannata e agognata "concertazione", allora è meglio lo scontro di classe, la lotta dura (e senza paura), dato che con il sistema concertativo siamo sempre noi lavoratori a prenderlo in quel posto. Ma va là, non lamentarti come il solito! E chi si lagna? Io non mi lagno, mi infurio e basta! Eppure, dando uno sguardo in giro mi pare di non essere il solo ad indignarsi e protestare.
Grazia Perrone - 27-10-2006
Avviene in tutti i paesi del mondo ma in nessuno, come il nostro, la tentazione di dare resoconti "tendenziosi" della propria Storia è diventata prassi costante.
Chiariamoci. Chiunque scriva di storia è - oserei dire - "necessariamente obbligato" ad operare una cernita documentale, ovvero, a scegliere - tra la miriade di testimonianze disponibili - solo una piccolissima parte di queste fonti e - se questa prassi viene fatta con onestà intellettuale - si tratta di una pratica ineccepibile quanto inevitabile.
Monica Capezzuto - 26-10-2006
LA FINANZIARIA 2007 è certamente l'argomento caldo da un pò di giorni a questa parte.
Il premier ha affermato che una "buona finanziaria deve scontentare tutti" e sembra che ci siano riusciti perfettamente, dando man forte all'opposizione che non si risparmia i "ve lo avevamo detto".
Anche il settore della scuola è stato toccato pesantemente da tagli indiscriminati soprattutto a sfavore dei precari, colonne portanti della scuola statale che dal 2010 vedranno cancellate le graduatorie permanenti, canale di reclutamento al 50% con le graduatorie di merito dei concorsi.
Emanuela Cerutti - 25-10-2006
Madame Condé ha un lavoro, ma non una casa: e per sei anni ha dormito dove capitava, con i suoi due figli bambini. Il tamtam delle cifre accompagna la sua storia: 100.000 famiglie in attesa di alloggio nel 2005 in Francia; 136.000 appartamenti vuoti nella sola Parigi, 45% di aumento dei processi per espulsione in 5 anni, 40% di aumento dei costi di affitto nello stesso periodo. Associazioni e Fondazioni si danno da fare, promuovono S.O.S., ottengono a volte successi: è così che Madame Condé ha avuto un tetto...
Giuseppe Aragno - 25-10-2006
Nell'alterna vicenda del tempo, Vico l'ha detto, i cicli si ripetono e questo non è più tempo di patti sociali, tempo di Locke e del "diritto di resistenza", tempo di Kant e di quella sua "pace perpetua" intesa come aspirazione politica, linea di tendenza, criterio interpretativo della storia del progresso umano. Questo non è nemmeno più il tempo dell'uomo lupo all'uomo: lo Stato di Tommaso Hobbes governava la Chiesa e riconosceva ai sudditi il diritto alla vita e all' integrità fisica. Che tempo quindi è mai questo?
Gianfranco Pignatelli - 25-10-2006
...di razionalizzazione in razionalizzazione, i fondi per l'istruzione sono calati di 2/3 negli ultimi quattro anni mentre i precari nella scuola sono triplicano negli ultimi dieci. Intanto, all'ombra della finanziaria 2007, qualcosa di nuovo si muove. Il comma c-1 dell'art.66 vorrebbe sopprime le graduatorie permanenti nelle quali, grazie ad una pluriennale politica dissennata, si sono stipati 450.000 precari. Era questo il disegno politico per il superamento del precariato contenuto nel programma dell'unione? Oppure è solo l'amaro e inaspettato retrogusto dello Schioppa-drink?
Flavio Cucco - 24-10-2006
Pochi giorni fa è uscita la nota Ministeriale - Direzione Generale per lo Studente prot. n. 5090/AO con oggetto: Indicazioni ed orientamenti per iniziative motorie, fisiche e sportive nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, con riferimento alla programmazione dei Giochi sportivi studenteschi e agli interventi nelle aree a rischio - A.S. 2006/2007.
Una circolare che possiamo definire di " transizione ", poiché, pur ponendosi, per l'impostazione generale, in continuità con le precedenti, contiene alcuni elementi di novità e di proposta per il futuro.
Maurizio Tiriticco - 24-10-2006
Governo e Parlamento sono impegnatissimi in questi giorni a redigere la finanziaria, dalla quale indubbiamente dipende in larga misura il futuro del nostro Sistema educativo nazionale di istruzione. D'altra parte, però, le scuole vivono anche giorno dopo giorno e sono ancora in attesa di indicazioni per quanto riguarda la prima valutazione quadrimestrale.
Sono già intervenuto su tale questione, ma il tempo stringe e i segnali che giungono dalle scuole non sono incoraggianti: alcune si attesteranno sulle Indicazioni nazionali, non tanto per fede morattiana, quanto perché... questo offre il mercato; altre ripescheranno le schede pre-moratti; altre ancora compileranno un bel fricandò tra i vecchi Programmi e le nuove Indicazioni; altre ancora - e questo è grave - minacciano di non procedere alla valutazione in mancanza di precise indicazioni... quelle modeste ma certe... quelle con la i minuscola!
Nadia Paris - 23-10-2006
Recentemente nella provincia dove abito (Bergamo) si è verificata una rivolta vera e propria , di studenti di un istituto professionale, nei confronti di compagni extracomunitari.
Voglio pensare che la motivazione sia il timore di veder penalizzato il proprio risultato scolastico, dal "peso" di stranieri che non parlano italiano o lo parlano molto poco.
Mi è sorta l'idea di lanciare questa proposta (ai consigli di istituto , ai comitati scolastici, coinvolgendo Provveditorati, sindacati e Comuni)
L'idea è realizzare una specie di affido (giornaliero, nel fine settimana ecc) di ciascun studente non parlante italiano, alla famiglia di un coetaneo, meglio se della stessa scuola, previo censimento delle famiglie disponibili.
Michele Corsi - 23-10-2006
Nel mondo della scuola viviamo immersi in un tiepido torpore. Ci abbiamo messo un po' a comprendere che la campagna di stampa sul grave peso che incombe sugli alunni italiani, cioé l'eccesso di insegnanti (!), avrebbe portato a un qualche tentativo di sottrarre alla scuola un bel po' di grana. Poi è arrivato il primo documento del banchiere Padoa Schioppa, ministro del Tesoro, e abbiamo capito. Per fortuna i sindacati sono intervenuti subito e hanno detto: okkio, tornate indietro o sarà sciopero. Padoa Schioppa è parso arretrare, ha attribuito la stesura del documento a chi l'ha rivelato e non a chi l'ha scritto, e la finanziaria è stata varata, così ce la raccontavano, senza toccare la scuola. Abbiamo pensato: meno male che ci sono i sindacati, meno male che ci sono i "nostri" al governo. E, tirando un sospiro di sollievo, siamo tornati a occuparci ... del nostro lavoro, già mezzo esauriti ma felici di avere a che fare con bambini e adolescenti simpatici e non con adulti banchieri. Poi, tra una lezione da preparare e l'altra, andiamo a leggere tra le righe degli articoli della finanziaria, e poi la relazione tecnica di accompagnamento, e poi Tuttoscuola (una rivista di settore) fa quattro calcoletti e .... si scopre che dentro ci sono tutti i tagli che aveva già previsto e voluto il banchiere.

Vincenzo Andraous - 21-10-2006
Giovani e adulti, facoltosi e meno abbienti, ognuno a "farsi grande" con l'uso di sostanze stupefacenti.
In questo consumo smodato di illusioni in pillole, non esistono confini sufficienti a identificare le ideologie nè le culture.
Eppure non fa ...
Grazia Perrone - 21-10-2006
Dallo Speciale Il tempo e la storia



Il 27 ottobre 1906 - per la prima volta - la firma di un accordo tra la Fiom e la direzione dell'impresa torinese Itala si concluse con il riconoscimento (che, oggi, definiremmo giuridico) delle Commissioni interne alla fabbrica. Esse erano nate - operando, fino a quel momento, in semiclandestinità [1] - nel 1904 all'epoca dello sciopero generale proclamato dopo gli, ennesimi, eccidi di minatori e contadini di Buggerru, nel cagliaritano, e di Castelluzzo, nel trapanese, e (...)"si trattava di organismi spontanei, senza esistenza legale, che si costituivano e si disfacevano a seconda dei bisogni della lotta: comitati di sciopero o comitati d'azione piuttosto che comitati d'azienda (...)". [2]

La storiografia ufficiale fa risalire a quella data la nascita del sindacalismo moderno quasi che la data di nascita del movimento di emancipazione dei lavoratori avesse bisogno di una sorta di certificazione notarile dando per scontato che, prima, non vi fosse nulla o quasi. Ed è paradossale constatare che - gli esclusi di ieri - siano, oggi, i più accesi sostenitori dell'esclusione dei diritti sindacali al sindacalismo di base.

Non starò qui a dilungarmi sulla genesi del movimento operaio - che ha un travaglio assai complesso - limitandomi a rilevare la grave carenza informativa (soprattutto in ambito scolastico) in merito dal momento che il periodo storico che va dal 1864 (prima internazionale) al 1892 (data di nascita del PSI) è un terreno di ricerca storica riservato a, pochi, addetti ai lavori.

E non sono pochi coloro i quali - Pansa docet - scrivono sciocchezze (chiamiamole così).

Scopo del mio intervento è quello di aprire un dibattito ed una riflessione sul movimento dei Consigli di fabbrica che spaventò così tanto il padronato (e i leader socialisti come Turati) da spalancare la strada - dapprima con la violenza poi con una parvenza di legalità - ai fascisti.

Ho già accennato, in estrema sintesi, alla lunga marcia delle commissioni interne tese ad ottenere il riconoscimento giuridico dalla controparte padronale ma i veri problemi connessi al grado di autorganizzazione operaia - non sempre (e non tutta) disposta a sobbarcarsi il peso delle proprie azioni - si delineano nelle convulsioni sociali del primo dopoguerra: 1919/1922 .

La cronologia dei fatti è nota. Nei primi giorni di settembre 400.000 operai di tutta Italia, in risposta alla reazione padronale che giunse fino alla serrata, occuparono le fabbriche. Torino e Genova furono con Milano i centri in cui il fenomeno dell'occupazione assunse aspetti particolarmente rilevanti ed interessanti dal punto di vista della organizzazione della lotta. È infatti proprio in questo contesto e in questi centri (Torino e Genova) che si affermò il movimento dei Consigli di Fabbrica.

Il Movimento era sostenuto dalla sezione socialista di Torino, dal gruppo dell'"Ordine Nuovo" di Gramsci e, con le debite differenze di impostazione ideologica, da un gruppo di libertari torinesi.

Il movimento dei consigli si pose sin dall'inizio in posizione di netto antagonismo col sindacato (FIOM), il quale da parte sua considerò con estrema diffidenza questo tentativo di democrazia operaia che avrebbe potuto incrinare il suo potere di controllo sulla massa e giunse ad una sua completa condanna nel Congresso di Genova del maggio 1920.
Già nell'aprile, infatti, Torino fu al centro di uno sciopero per il riconoscimento dei Consigli di Fabbrica, e nonostante la pesante sconfitta dovuta all'abbandono da parte dei sindacati del movimento operaio torinese, il problema del controllo operaio si impose col sorgere delle nuove lotte. Nella sola Torino il movimento di occupazione coinvolse ben presto 100.000 operai, che pur continuando nei primi giorni l'ostruzionismo secondo le disposizioni federali, si apprestavano alla vigilanza armata e alla organizzazione interna per dimostrare che "(...) anche privi della direzione padronale, gli operai sanno disimpegnarsi nel funzionamento accurato dell'officina (...)". [3]

Risulta quindi evidente che il Consiglio di Fabbrica intendeva essere un nucleo di organizzazione del lavoro, un organismo attivamente inserito nel processo produttivo, superando i limiti di una attività esclusivamente politica o rivendicativa. I compiti che quindi il Consiglio di Fabbrica si assumeva erano molteplici. Da un lato, sul piano politico, l'impegno era di comunicare l'esperienza dei Consigli alle altre fabbriche occupate e di coinvolgere nella lotta le altre categorie di lavoratori, organizzando inoltre la resistenza armata. D'altro canto, su di un piano più propriamente economico, doveva organizzare la produzione su basi nuove che garantissero il funzionamento di un sistema di gestione operaia, assicurando il coordinamento della produzione, il rifornimento di materie prime e gli scambi del materiale. Dopo i primi giorni di occupazione, infatti, incominciarono a svolgere le loro funzioni, presso la Camera del Lavoro, i vari comitati organizzatori: quello Buoni, sussidi e cucine, quello di Scambi e Produzione e quello di Compra e Vendita che affidava ad una unica cassa le riscossioni per le vendite dei prodotti e i pagamenti per gli acquisti. Alla base della disciplina riguardante l'attività che derivava dalla gestione dell'industria, erano i Consigli di Fabbrica i quali delegavano determinate funzioni ai singoli componenti del loro comitato esecutivo. È opportuno ricordare che riuscirono a mantenere discretamente alto il livello di produzione, se si pensa che ad esempio alla FIAT centro si producevano 37 macchine al giorno contro le 67-68 dei tempi normali. Ma l'organizzazione economica non era certo completa e totalmente efficiente dato che quando il movimento di occupazione si avviò alla fine si pose il problema del pagamento del lavoro compiuto dagli operai durante il periodo di occupazione. "A Torino in tutte le fabbriche si è lavorato. Poco i primi giorni, molto nei successivi. In alcune officine si è superata la percentuale media della produzione. Per chi si è lavorato? Gli operai, piuttosto che aver lavorato 20 giorni per i padroni sono disposti a distruggere tutto ciò che hanno prodotto" [4].
Maria Teresa De Nardis - 20-10-2006
Leggiamo nella Relazione Tecnica del Ministero del Tesoro (Pagg.147-148) : "L'avvio di procedure finalizzate alla mobilità verso altre amministrazioni pubbliche ( ... ) permetterebbe di recuperare allo svolgimento di proficue attività i 4.787 ...
Giorgio Ragazzini - 20-10-2006
Riceviamo, e pubblichiamo, un contributo al dibattito in vista del Congresso di "Radicali Italiani", che si terrà a Padova dal 2 al 5 novembre nel corso del quale dovrebbe essere costituita una commissione sui problemi della scuola - Red

Scuola ...
Francesco Sola - 19-10-2006
Il Tribunale di Castrovillari con sentenza n.244/06 riconosce ad una precaria collaboratrice scolastica (ex bidella) di Trebisacce, rappresentata e difesa in giudizio dallo studio legale Accotti-Mazza di Trebisacce, del foro di Castrovillari, il ...
Alba Sasso - 19-10-2006
Alba Sasso ci invia per conoscenza un nuovo articolo scritto per Aprlie online. Ringraziamo e volentieri pubblichiamo. Red

La soppressione della clausola di salvaguardia, maggiori garanzie sui fondi per la scuola pubblica e un sostanziale ...
Franco Mares - 18-10-2006
Dal 16 ottobre è iniziata la campagna elettorale per presentare le liste per le RSU nelle scuole, che durerà fino al 4 novembre, ultimo giorno utile per la presentazione. Nonostante 14 giorni di sciopero della fame di tre membri dell'EN dei COBAS, ...
Ass. Naz. Per la scuola della Repubblica - 18-10-2006
Il Comitato di Firenze dell'Ass. "Per la scuola della Repubblica" il mese scorso ha promosso un appello contro la proposta del Ministro Fioroni di incrementare il finanziamento pubblico per le scuole private; mentre si parlava addirittura di tagli per la scuola pubblica, una tale proposta ci sembrava veramente provocatoria; abbiamo avuto molte adesioni da parte del mondo della scuola ; scarse invece quelle dei parlamentari e delle forze politiche dell'UNIONE, con eccezione di Rifondazione comunista, come risulta dalle adesioni in calce all'appello.
La proposta del Ministro Fioroni è stata inserita nella finanziaria con la motivazione che anche le scuole private (e quindi anche quelle di orientamento confessionale) svolgerebbero una funzione pubblica al pari di quelle pubbliche; si afferma difatti che soprattutto le scuole per l'infanzia pubbliche non sarebbero sufficienti e quindi, invece di proccuparsi di generalizzare le scuole pubbliche per l'infanzia ( come previsto nel programma dell'UNIONE) si continua a finanziare le scuole cattoliche, violando la Costituzione e disattendendo lo stesso programma dell'UNIONE.
Ci appelliamo alle forze politiche ed ai parlamentari dell'UNIONE a rispettare la Costituzione ed il programma elettorale e ci auguriamo che i parlamentari e le forze politiche che in campagna elettorale avevano posto con forza il primato della scuola pubblica e dell'osservanza della Costituzione con la necessaria coerenza si oppongano a questa provocatoria proposta.
p. il Comitato Corrado Mauceri


Tutte le risorse economiche pubbliche devono essere destinate alla scuola pubblica: è affermato anche nella Costituzione.

Nei giorni scorsi abbiamo appreso che il Ministro Fioroni vorrebbe proporre nella prossima finanziaria un incremento del finanziamento pubblico delle scuole private.
Le argomentazioni del Ministro sono:
a) il governo Berlusconi aveva ridotto il finanziamento pubblico delle scuole private, previsto dalla legge di parità approvata dal Governo D'Alema-Berlinguer;
b) le scuole private consentono di far fronte, sia pure in misura non sufficiente, alla domanda sociale di scuola, soprattutto per l'infanzia.
Noi riteniamo che le due argomentazioni siano però pretestuose e comunque molto pericolose.
Innanzitutto l'informazione del Ministro è errata in quanto in cinque anni il finanziamento alle scuole private durante il governo Berlusconi è complessivamente cresciuto; nell'esercizio finanziario 2005 difatti alle scuole paritarie sono stati erogati contributi per € 527474475,00, ben ampiamente al di sopra di quanto, peraltro illegittimamente, preveda la L. n. 62/00 sulla parità scolastica.
La seconda argomentazione è ancora più preoccupante perché denota un'errata interpretazione della sussidiarietà e perché mette in discussione il ruolo istituzionale della scuola statale; e contraddice lo stesso programma dell'UNIONE che prevede la generalizzazione della scuola pubblica per l'infanzia; garantendo in tal modo a tutti una scuola pluralista, laica ed aperta al confronto.
Noi riteniamo che sia assolutamente prioritario investire nella riqualificazione della scuola pubblica italiana, che, come afferma la Costituzione, deve essere aperta a tutti e garantire il pluralismo culturale e che finalmente, con atti concreti e coerenti, sia data una svolta alla politica scolastica del nostro Paese, utilizzando tutte le risorse pubbliche per la scuola pubblica; i privati hanno diritto di istituire la scuola, ma non in sostituzione delle scuole statali e comunque "senza oneri per lo Stato
Chiediamo pertanto al Ministro il rispetto degli impegni presi con il programma dell'Unione ed in primo luogo il rispetto della Costituzione Repubblicana, che milioni di cittadini nel recente referendum hanno riaffermato come punto di riferimento per tutti ; in questo senso rivendichiamo per la scuola statale adeguati finanziamenti per il rilancio del suo ruolo istituzionale con il ripristino dell' obbligo scolastico e la sua progressiva elevazione come necessaria condizione di partecipazione alla democrazia e l'abolizione di un intollerabile precariato che oltre a creare ingiuste condizioni di lavoro per il personale della scuola, non consente al personale della scuola una piena ed adeguata partecipazione al processo formativo.
Per queste ragioni chiediamo quindi che tutte le risorse economiche pubbliche siano destinate alla scuola statale : l'afferma anche la Costituzione.

Settembre 2006

ADESIONI...
Associazione Tutti a scuola - 17-10-2006
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Red

Gentile ministro Fioroni,
vorrei raccontarle, lei me lo permetterà, la storia di tre ragazzi. Il primo si chiama Nicola ha 15 anni. Nicola a scuola ha sempre avuto tante difficoltà e le sue insegnanti ...
Maurizio Tiriticco - 17-10-2006
Giovanni Scaminaci sul numero 16 di "Azienda Scuola" analizza molto puntualmente i commi 1 e 2 dell'articolo 68 del Ddl della finanziaria 2007 relativi all'elevamento a 16 anni dell'obbligo di istruzione e rileva come e perché non si comprenda con ...
Forum insegnanti - 16-10-2006
Il Forum insegnanti esprime piena solidarietà a genitori, alunni e capo d'istituto della scuola di via Ventura a Milano.
Di fronte alla pretestuosità evidente delle motivazioni espresse ai fini della chiusura ci chiediamo che si aspetta a chiudere ...
Giuseppe Aragno - 14-10-2006
Via Foria, fuori le mura dell'antica città, incrocia via del Duomo ad angolo retto. Nell'autunno del '56, nell'ampio crocicchio, si levava già in alto il "grattacielo" della Upim e, risalendo a sinistra l'ampia e alberata piazza Cavour, s'incontrava ancora, in cima a pochi gradini, il glorioso "San Carlino", il teatro nel quale tutti i Pulcinella hanno riso e pianto con la gioia e la malinconia d'un popolo che sa subire, ma sa anche prendersi gioco dei potenti e ribellarsi. In quegli anni Napoli non s'era ancora persa nel modello omologante dell'Europa e la città operaia costringeva nei suoi covili la camorra, che si andava facendo aggressiva all'ombra della corruzione neofascista, del voto di scambio e del paternalismo clerico-moderato.
In un bel libro dalla copertina rosso pompeiano - Napoli greco-romana di Mario Napoli. che conservo come fosse una reliquia - avevo scoperto che sotto il selciato a "cazzimbocchi", che oggi chiamiamo nobilmente sampietrini, correva la via d'una porta romana con le antiche tabernae e le cauponae, che avevano rifocillato i viandanti, le "fulloniche" per gli abiti da tingere e certi piccoli ambienti con letti in muratura, chissà, forse cubicula di un lupanare che, in quell'alba di vita, immaginavo fossero tane di lupi. Anni dopo, solo anni dopo si sono fatti spoetizzanti "casini", "case chiuse", "case di tolleranza", e ho capito quanta poesia ci ruba questo nostro viaggio precario e che fortuna abbiamo quando siamo bambini e non sappiamo.
La mattina, in quei giorni di ottobre, mi avviavo all'incrocio con passo lieve e rispettoso per quell'antico mondo che avevo sotto i piedi, ancora preso da quella "prima media" che mi aveva strappato all'avviamento professionale del quale istintivamente diffidavo.
Ebbi paura e non chiedete perché: cinquant'anni dopo, chi volete che sappia cosa passava nella testa di bambino? Ebbi paura per quei grandi titoli neri sui giornali, per le foto dei cingolati, per la guerra, l'invasione, ancora così presenti nei racconti dei miei. Una paura che mi accompagnò mentre attraversavo la via deserta - erano anni in cui le automobili passavano davvero raramente - e Foria si faceva larga, sempre più larga, troppo larga per un bambino spaventato, sicché non vidi la "vespa" scendere veloce da Via Miracoli, curvare, frenare, stridere e prendermi infine alla schiena, sbandando e riprendendosi senza fermarsi. Mi alzai rapidamente da terra, ma giunsi a scuola ammaccato e frastornato e fu così per giorni, con mio padre che se la prendeva ferocemente con l'Armata Rossa, mio zio comunista che difendeva ciecamente i sovietici e la gente concitata e impaurita dallo scontro per Suez e da Nasser, che aveva gridato: è la terza guerra mondiale. La gente si divise: i più disapprovavano con rabbia e temevamo una guerra e rimasero in pochi a difendere i russi e l'invasione. Una mia opinione me la feci anni dopo, quando l'armata liberatrice giunse a Praga e ruppi col Pci.
Non sono più il ragazzo, figlio di povera gente, che all'inizio del suo viaggio cadde a via Foria. Oggi sono vecchio e lo so: buona parte di ciò che ho avuto di buono nella mia vita è stato strappato dalla sinistra alla conservazione. Oggi lo so: fu un errore storico tacere ed avallare. I comunisti, che erano caduti coraggiosamente sui monti della Resistenza, lottando contro la dittatura nazifascista, ed erano, checché ne dica Pansa, un baluardo della democrazia, commisero un errore storico. Nella ferocia seguita a Yalta, alcuni mentirono agli altri e molti ingannarono se stessi: la rivoluzione ungherese nacque socialista e libertaria e furono i carri armati sovietici a fare spazio alla destra. Sbagliarono. Si sbaglia sempre quando non si fanno i conti con la propria storia.
Fu un tragico errore. Si poteva dirlo a ragione: i gulag non sono il socialismo. Qui da noi non lo sono stati mai. E' venuto il tempo di domandare scusa a chi pagò, ma questo non vuol dire che la storia sia quella che raccontano Pansa, Fini, Vespa e Berlusconi. Tornassi indietro, combatterei di nuovo fino in fondo la mia battaglia nella sinistra e pagherei, così come ho pagato, i costi dello scontro. A destra però non passerei. A chi strumentalmente oggi ci fa processi sommari vorrei proporre in lettura lo scritto che segue, perché ricordi: gli ungheresi in rivolta erano socialisti e non hanno bisogno di certi avvocati d'ufficio.
Eugenio Scalfari - 14-10-2006
Un grazie a Pierangelo per la segnalazione, che vale la pena riportare nello spazio aperto del confronto e della libera discussione. Red


Quando la scienza osa superare i paletti che la Chiesa le pone finisce nel campo dei miscredenti

Quando ...
Giuseppe Limone - 14-10-2006
...per alcune considerazioni inattuali

Contrariamente a ciò che si potrebbe banalmente pensare, oggi la Scuola non è un settore della società civile, per giunta progressivamente emarginato dal sistema massmediatico, ma, in senso negativo o positivo che sia, il suo vero e centrale generatore permanente. O, in alternativa, il suo degeneratore. In un tale orizzonte, possiamo oggi con fermezza dire che in Italia la Scuola, di ogni ordine e grado, fino al livello universitario e post-universitario, è diventata, anche per una paradossale congiura bipartisan tra le forze politiche, un'urgenza nazionale. È necessario, pertanto, che qualcuno abbia il coraggio di dire alcune cose scomode e inattuali.
Occorre, per essere veramente adeguati alle sfide civili, riuscire a far propria una vera epistemologia della complessità, pensata in modo rigoroso (si guardi, per un puro riferimento, agli scritti di Edgar Morin): un'epistemologia che sia capace di muoversi, finalmente, oltre alcuni cronici vizi: il provincialismo dell'antiprovincialismo, la separazione fra i saperi e l'inconsapevolezza delle radici.
Non occorre ricordare quello che già Elio Vittorini una volta sottolineava, ossia che la cultura vera deve riuscire a superare la vecchia contrapposizione fra saperi ('umanistici' e 'scientifici') per avviarsi a una nuova articolazione di nessi, atta a realizzare un autentico salto di qualità. Ma quello che certamente Vittorini non intendeva dire, era che i saperi 'umanistici' dovessero essere accantonati per privilegiare i saperi 'scientifici'. Esistono, oggi, insieme col sapere tecno-scientifico, scienze epistemologiche e scienze dei valori. Chi se ne accorge? Eppure, una tale robusta verità dovrebbe essere lampante, sol che si riuscisse a guardare con intelligenza a due precise vicende: si pensi, da un lato, all'emergere incontenibile di discipline etico-valoriali e filosofico-epistemologiche dal seno stesso del sapere tecnico-scientifico, che ne avverte il bisogno per un'imperiosa necessità endogena (si pensi, solo per un esempio, ai saperi bioetici, alle discipline epistemologiche, ai nuovi saperi trans-disciplinari ben più che interdisciplinari, ai nuovi bisogni epistemologici di reciproche contaminazioni fra scienze), e si pensi, dall'altro lato, al moltiplicarsi di fatti sociali inquietanti che indicano non tanto la 'crisi di valori', ma, ben più radicalmente, la crisi nella domanda di valori.
La scuola sembra oggi sottoposta a un quadruplice paradossale assedio: da parte del sistema massmediatico, da parte del sistema tecnico-economico, da parte del sistema burocratico (quanto tempo inutile viene sottratto in carte al tempo della formazione e della ricerca!), da parte del sistema politico. Occorre saper reagire con intelligenza a questa sfida. Sfida che deve essere raccolta soprattutto da un altro attore, quello della società civile pensante, che deve restare il vero alimento - ma indipendente - del sistema dei partiti.
Oggi assistiamo quasi rassegnati al grave scadimento culturale in cui versano i giovani che arrivano all'università. Ciò, mentre i loro docenti - di ogni ordine e grado - sembrano di fatto destinati a una strana simbiosi fra l'autodisistima e la rassegnazione, oltre che a un accelerato burn-out. Tutto ciò non è una sciagura meteorologica. La scuola non può essere trasformata in una 'macchina di servizi': essa è un centro di formazione, di inculturazione, di educazione, destinata a rigenerare in ognuno le condizioni culturali e simboliche in cui la società è storicamente pervenuta. La presenza e invadenza del sistema massmediatico non può e non deve intimidire la scuola, né metterla sulla difensiva, ma farla partire per un più serrato confronto con esso, e al suo livello. Ma una tale scuola può agire a tale altezza solo se ha le risorse adeguate per farlo (un personale altamente motivato e mezzi congrui).
La scuola, trascurata, è una bomba a orologeria, i cui danni, devastanti, esplodono a distanza di tempo. Sicché può ben dirsi che qualsiasi potere politico, per quanto concerne la scuola, riesce di fatto a operare in una situazione di irresponsabilità. Niente e nessuno potrà, infatti, contestare e far pagare ai responsabili di oggi i disastri di dopodomani. Nel caso della scuola, il deterrente della responsabilità morale, civile e politica - ove mai se ne senta ancora il morso e il confine - è azzerato. Fosse anche solo per questo, occorrerebbe smetterla di considerare la scuola un campo di continue 'riformine' a vista che, in nome di una balorda mistica del 'nuovo' permanente contrapposto al 'vecchio', confonde il 'vecchio' con l''antico', la scienza con la sapienza e la modernizzazione con la civiltà. Siamo nani sulle spalle dei giganti, e spesso lo dimentichiamo. Occorrerebbero più ponderazione e lungimiranza (verso il futuro e verso il passato, grande archeologica matrice di ogni futuro). Per lo meno in nome di un 'principio di precauzione', stavolta da capire e applicare non per prevenire le catastrofi ambientali, ma le catastrofi di civiltà.
Occorre, a tal fine, snidare - oggi - alcuni pericolosi equivoci, insidiosamente nascosti anche nel lessico della classe dirigente. Vediamone alcuni.
Si dice che investire nel sapere scientifico è importante perché è investire nella capacità d'innovazione del sistema e nella sua crescita (economica). Si gioca, in realtà, sul significato multiplo di 'sapere' e di 'società civile'. Si gioca, in sostanza, sull'equivoco. Dimenticando di dire che il 'sapere' è importante non solo perché, in quanto sapere tecnico-scientifico, serve a far crescere il sistema economico, incrementandone il PIL, ma anche, e direi soprattutto, perché, in quanto sapere valoriale ed epistemologico, dà strumenti critico-filosofici di fondo per orientare e dirigere la società degli uomini, le sue scienze e le sue scelte. Una scuola non deve mettere in campo solo operatori per la produzione, ma persone che pensano. La scuola non deve dare solo la competenza sui significati, ma l'educazione alla ricerca del senso. La scuola non deve generare solo una fabbrica di produttori, ma un mondo civile. E non si parla di questo o di quel tipo di scuola, ma di qualsiasi scuola. È la complessità della società contemporanea che l'impone. Se la scuola, con i suoi curricula concreti, non dà gli strumenti per pensare, avrà fallito il suo fine. Gli specialismi maturi non possono non mirare a una nuova frontiera, fatta di una rottura orizzontale e verticale. Rottura orizzontale, perché i saperi si aprono a nuovi nessi, che ritrasformano i saperi stessi di partenza. Rottura verticale, perché i saperi si aprono a nuove consapevolezze di orizzonte e di senso: metodologiche, epistemologiche e valoriali. Uno sfondamento orizzontale e uno sfondamento verticale che spalancano un nuovo modo di pensare - uno sguardo più profondo e più alto. Che non è più un lusso, ma una necessità.
Osiamo dire che il valore della sostenibilità, di cui tanto si parla oggi nelle scienze della Terra e in diritto ambientale, va compreso a molti altri livelli, che trascendono ed eccedono il puro livello ambientale. Indicheremmo, qui, almeno cinque livelli di una tale complessa sostenibilità:
I, la sostenibilità in termini di uno sviluppo che non travalichi i limiti oltre i quali c'è la catastrofe ambientale;
II, la sostenibilità in termini epistemologici, nello specifico senso che nessuno specialismo scientifico è più radicalizzabile in quanto tale, a pena di catastrofe della stessa scientificità;
III, la sostenibilità in termini culturali, nel senso che ogni cultura e ogni visione del mondo debbono saper collocarsi nel quadro di condizioni invalicabili, in cui le differenze possano sussistere come tali, a pena della catastrofe di ognuna e di tutte;
IV, la sostenibilità in termini valoriali, nel senso che a nessuna differenza culturale e a nessun mondo delle differenze è possibile svilupparsi se non all'interno di un minimo indiscutibile di valori forti condivisi;
V, la sostenibilità in termini di senso, considerando che siamo pervenuti al punto tragicamente maturo - alto e pericoloso - per il quale nessun sapere scientifico può più prescindere dal problema del senso, a pena di catastrofe della stessa scientificità e della stessa civiltà.
Urge, infatti, oggi, come non mai, la sensibilità al problema del senso, ossia a quel fine in sé, che non ha bisogno di fini a sé esterni per valere come bene e che stempera la sua luce su tutti gli atti e i momenti, anche conoscitivi, che vivono nell'orizzonte di un tal fine. Né va dimenticato che uno di questi frammenti di senso, fini in sé, è la dignità. La dignità di ogni persona, che dà argini alla ragione e varchi alla speranza e che fa sí che una vita - ogni vita - sia, alla sua luce, degna di essere vissuta .
Chi dimentica, oggi, questi livelli della sostenibilità, e soprattutto il quinto, con tutto ciò che da esso deriva, è, lo voglia o no, se ne accorga o no, un nichilista. Magari armato di lucidissima intelligenza. Che rimarrà, nel suo essere separata dal senso, luciferina e nichilista. Una ragione che abbia perso il rapporto costitutivo con la relazione, con le emozioni e col senso, gira a vuoto: ha perso la ragione. È ciò che noi altrove abbiamo chiamato l'urgenza di un nuovo paradigma epistemologico della ragione .
Fuoriregistro - 13-10-2006
Governo e Sindacati Confederali hanno sottoscritto un "memorandum d'intesa segreto" sulle pensioni che prevede:
- il passaggio al sistema contributivo pieno;
- l'innalzamento dell'età pensionabile;
- la riduzione delle percentuali di calcolo della ...
Fabrizio Dacrema - 12-10-2006
La legge finanziaria è alla ricerca di un centro di gravità. Rigore, equità, sviluppo hanno guidato un percorso travagliato arrivato ad un primo approdo positivo. Il risanamento dei conti pubblici è distribuito equamente, viene colpita l'evasione ...
Ilaria Ricciotti - 11-10-2006
In questo mondo dove per i più ciò che conta è la propria esistenza e la voglia di soddisfare i propri bisogni o spesso anche i propri istinti animaleschi, il più delle volte non c'è spazio per gli altri.
Per quelli che non contano, che non hanno ...
Capdi - 11-10-2006
Confederazione Associazioni Provinciali Diplomati Isef & Laureati in Scienze Motorie

AL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
DOTT. GIUSEPPE FIORONI

Oggetto: Attività motoria, fisica e sportiva per l'anno 2006/7: la circolare che non esce!

...
Grazia Perrone - 11-10-2006
Dallo Speciale Il tempo e la storia


"(...)Il sindacato deve essere sempre indipendente dalle controparti e dai governi. (....)" scrive l'ala dissidente (e ultraminoritoria) della CGIL e non posso fare a meno di sorridere di fronte ad una ...
Nora Tigges Mazzone - 10-10-2006
Ci segnalano - e ci pare giusto segnalare ai lettori - la lettera con cui Nora Tigges Mazzone motiva l'iniziativa di chiedere al Presidente della Repubblica di presenziare alla celebrazione del Primo Maggio 2007 a Portella delle Ginestre. Non vi è ...
Loris Palmerini - 10-10-2006
La famiglia Alighieri, dei quali Dante è il più noto, erano originari di Verona. Lo ha detto recentemente Roberto Benigni, il noto attore, dal che si è tratto che si deve anche a queste origini venete quello che Dante ha poi fatto.

E' vero ...
Bruna Sferra - 10-10-2006
8 ottobre 2006 : settimo giorno di sciopero della fame

Il ministro Fioroni ha lavorato molto in estate, non potendo ignorare il grande movimento in difesa della scuola pubblica, ma non ha abrogato le leggi Moratti e parti cruciali della "riforma" ...
Grazia Perrone - 09-10-2006
La giornalista russa Anna Politkovskaia classe 1958, nota per le sue posizioni critiche nei confronti del Cremlino particolarmente in relazione al conflitto in Cecenia, è stata uccisa a Mosca.

Il suo corpo - crivellato di colpi d'arma da fuoco - ...
Rete 28 aprile - 07-10-2006
NO AL TAGLIO DELLE PENSIONI, NO ALL'AUMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE

Ora l'accordo indecente è confermato.

Cgil, Cisl, Uil hanno firmato con il governo un "memorandum d'intesa" nel quale si impegnano ad aumentare l'età pensionabile e a ridurre ...
Marianna - 07-10-2006
Riceviamo un commento a un vecchio articolo. Vecchio cronologicamente, non certo per le problematiche che solleva. Grazie a Marianna per il suo intervento. Red

Io frequento il quarto anno all'itc.. ed è vero... ci sono dei professori che perdono ...
Giuseppe Aragno - 07-10-2006
L'attualità del 1956 non è data oggi dall'accertamento delle "responsabilità" o dalla questione del mai colmato "ritardo" del Pci. La questione attuale che il 1956 ci pone oggi è ben più stringente: è quella, irrisolta nella sinistra, della scelta netta tra due ruoli. Il Pci ieri, oggi la sinistra "alternativa", hanno radici profonde nella società italiana, sono parte essenziale delle sue migliori caratteristiche sociali e culturali, ma non sanno essere autonomi quando giunge il momento delle scelte che richiedono coraggio. Rappresentano da sempre un modello, eppure da sempre "cercano" modelli: ieri fu il mito della rivoluzione, che lo stalinismo aveva lentamente logorato, fino a spegnerne le profonde ragioni ideali, oggi è l'illusione del mercato che produce disperazione in nome del profitto. Il rischio terribile è quello di incappare un nuovo e più tragico '56: allora abbarbicati all'Est, oggi accecati dall'Ovest. Non serve l'ennesima terza via: dalle nostre radici crescono piante nuove. Vico ebbe una grande intuizione: siamo noi che "facciamo" la storia. E' l'uomo che giunge dalla barbarie alla civiltà e poi torna alla barbarie. Io non credo, però, che a tirarci fuori dall'alternanza ciclica dei "corsi" e dei "ricorsi", dal succedersi costante di progresso e barbarie, sia come egli scrive, la Provvidenza. Protagonisti della storia, noi inoculiamo nella barbarie che torna i germi di tutte le civiltà che si sono spente; esse perciò si succedono in senso progressivo e, nel suo insieme, la storia non va indietro: non saremo mai più barbari dei nostri nonni e i nostri nipoti saranno più civili di noi. Nei tempi che le sono propri, e sono i tempi dell'uomo, noi la spingiamo avanti la storia e indietro non si torna. In questa prospettiva mi pare si inserisca la scelta di quella parte della Cgil che si scrolla di dosso inutili tutele e minaccia lo sciopero.
Non c'è provvidenza che conti: noi muoviamo la storia, noi dobbiami farlo. Salvare Segni per la seconda volta sarebbe un vero e proprio suicidio politico.
Lucio Garofalo - 06-10-2006
...UNA RIFLESSIONE SULLA TRISTE REALTA' DELLA SCUOLA ITALIANA

Il titolo, un po' lungo, potrebbe forse rievocare i divertenti e geniali film della regista Lina Wertmuller (con la celebre coppia di attori formata da Giancarlo Giannini e Mariangela Melato). Eppure non si tratta di un film o di una fiction, ma di una grottesca e "normale" situazione alquanto presente e diffusa in tante realtà scolastiche del nostro Paese.

Ho deciso di raccontare in forma ironico-surreale (spero) lo "scandalo" (un piccolo scandalo, non meno scandaloso dei grossi scandali nazionali ed internazionali) a cui ho avuto il dispiacere di assistere durante un collegio dei docenti della mia scuola all'inizio del nuovo anno scolastico.
Francamente ho assistito ad un ignobile e vergognoso "mercato delle vacche", senza offesa per le vacche e per i loro padroni/venditori. La differenza consiste nel fatto che il mercato delle vacche ha una sua maggiore dignità e legittimità, una sua serietà, addirittura una sua nobiltà, almeno rispetto al "mercato" che ho seguito nel corso di una seduta del collegio dei docenti.

Tra i vari punti fissati all'ordine del giorno della suddetta riunione collegiale, figurava l'attribuzione degli incarichi relativi alle FF.SS. (che non significa Ferrovie dello Stato, anch'esse ormai in rovina), cioè alle Funzioni Strumentali al Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F., come dire "appoffatevi"!) che ogni istituzione scolastica, nella sua "autonomia", si sceglie e decide di mettere in mostra alla stregua di una ditta di formaggi, di una società finanziaria, di un'agenzia di viaggi che espone e promuove le proprie offerte ai clienti.

Per chi non lo sapesse, le Funzioni Strumentali, originariamente chiamate "Funzioni-obiettivo", sono state istituite con il Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori del Comparto Scuola, approvato durante il primo governo Prodi, per il quadriennio 1998/2001. Alcuni importanti passaggi normativi contenuti in questo contratto (che in un certo senso ha segnato un vero e proprio spartiacque storico e antropologico-culturale nel mondo della scuola italiana) hanno introdotto, incentivato e legittimato, un processo di mercificazione dell'istruzione scolastica e di tante attività, progettuali, organizzative, ecc., che in passato erano svolte gratuitamente, o quasi, per passione e vocazione, e non certo per denaro. Non intendo qui soffermarmi oltre sul discorso storico-politico concernente l'istituzione dell'autonomia scolastica, delle funzioni-obiettivo (o "funzioni strumentali"), delle RSU, nella realtà della scuola italiana, per non annoiare troppo i lettori. Mi interessa invece approfondire altri aspetti.

Voglio comunque esporre la mia opinione in breve.
un'insegnante qualunque - 06-10-2006
Leggo su certi giornali queste parole, asini, somari, riesumate dalla Finanziaria. Devo dire che non mi fanno ridere, nonostante i toni ironici degli articolisti che osservano: "Come si fa a risparmiare sulla scuola con un ministro come Giuseppe ...
Conbs - 05-10-2006
I docenti inidonei all'insegnamento per motivi di salute non festeggiano la Giornata mondiale degli insegnanti non perchè non si sentano insegnanti e non affianchino nella didattica ogni giorno i docenti curriculari, ma perchè la Finanziaria 2007 non ...
Gennaro Carotenuto - 05-10-2006
Dallo Speciale Il tempo e la storia


E' in uscita un'altra pansata. Questa volta si chiama addirittura La grande bugia. Le sinistre italiane e il sangue dei vinti**.
La grande bugia sarebbe la Resistenza. Tra lo spellarsi le mani di tutte le ...
Comitato di Firenze - 03-10-2006
Il governo di centro-sinistra vuole regalare 100 milioni di euro alle scuole private!!

L'art. 33 della Costituzione, la cui attualità milioni di cittadini con il voto referendario hanno recentemente riaffermato in particolare per quanto riguarda ...
CIP - Direttivo Nazionale - 03-10-2006
LA POSIZIONE DEI CIP SUI PROVVEDIMENTI PER LA SCUOLA

I C.I.P., Comitati Insegnanti Precari, esprimono forti riserve sui provvedimenti per la scuola contenuti nella finanziaria del 2007 varata dal governo Prodi.

Innanzitutto - ...
Gemma Gentile - 02-10-2006
Tra "forbice" e "cacciavite" è meglio per la Scuola la "demolizione controllata" della legge 53 e dei suoi decreti attuativi!

Ammettiamolo: abbiamo trascorso giorni di grande paura. Una forbice gigante minacciava di avvicinarsi alla scuola, per spazzar via le povere risorse di cui ancora dispone, dopo che è stata ridotta quasi sul lastrico negli ultimi anni.
E' stata una minaccia vera, oppure era solo uno strumento per spingerci ad ingoiare più facilmente pillole più leggere, ma comunque sgradite? Non possiamo saperlo con esattezza.
Ad ogni modo, appare che ci sia stata una forte riduzione dei tagli preventivati di fronte alle proteste provenienti dal movimento per la Scuola (il più grande elettore del preteso "governo amico" in tutta Italia), dai sindacati e dai cosiddetti partiti "radicali" presenti nel Governo. Le notizie sono comunque ancora molto confuse, anche a causa dello sciopero dei giornalisti.
Da quanto emerge, possiamo affermare che, dopo il primo sospiro di sollievo, appaiono lentamente uno alla volta gli elementi negativi della manovra:

1) l'innalzamento degli alunni per classe è stato contenuto, rispetto all'enunciato iniziale, ma è stato comunque confermato (forse 0.4) e non sappiamo che ripercussioni ciò potrà generare sulla scuola,
2) è stato introdotto in finanziaria l'obbligo a 16 anni; ciò è discutibile sotto un duplice aspetto:
a) di metodo, in quanto è vergognoso e antidemocratico imporre le riforme attraverso la finanziaria;
b) pare che si sia contrabbandato come elevazione dell' obbligo a 16 anni l'imbroglio della Moratti, cioè l'obbligo formativo, riconfermando l'alternanza scuola-lavoro per questa fascia di età; in tal caso avremmo addirittura un arretramento rispetto al governo di centro-destra che lo aveva innalzato a 18 anni,
3) le 150.000 assunzioni dei precari in tre anni, più volte dichiarate e poi ritirate, e poi ancora riconfermate, pare che siano condizionate ad un cambio delle graduatorie, ancora tutte da verificare,
4) sono stati operati ulteriori tagli ai Comuni, già impoveriti da Berlusconi e ciò non potrà che ripercuotersi sullo stato sociale ed anche sulla Scuola,
5) pare che il rafforzamento dell'autonomia comporterebbe il demandare agli istituti le spese per il funzionamento amministrativo e dei servizi, per le supplenze, ecc., cosa che rafforzerebbe la disparità tra scuola e scuola e il caos attuale.

Ma, anche se i tagli fossero minimi, la cosa più grave, indecente e vergognosa è che questo Governo, eletto con grandi speranze dal popolo della Scuola, avrebbe avuto il dovere di operare esattamente all'opposto, finanziando la Scuola, già rapinata da quello precedente.
Bene ha fatto la Flc Cgil a dare rilievo alla relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria dello scorso anno. Ben duecento pagine di questa sono dedicate al MIUR. Dalla loro lettura emergono tutte le bugie della Moratti.
Non avendo la riforma ricevuto da Tremonti il finanziamento necessario , il Ministro di allora ha disinvoltamente stornato fondi degli altri capitoli dell'Istruzione per utilizzarli ai fini dell'attuazione della legge che le stava a cuore. Con una gestione per così dire "disinvolta", l'ex ministro Moratti ha fatto crescere il "mostro-controriforma" parassita che ha inghiottito così fior di quattrini per pagare tutor, esperti vari, corsi di formazione, ecc., tagliando contemporaneamente tempo-scuola, tempo pieno, cattedre, insegnanti di sostegno, strumenti e materiali per l'insegnamento, lavori nell'edilizia scolastica, stipendi dignitosi, ecc.
Alla luce di questi dati risulta ancora più indecente il tentativo di Padoa Schioppa di tagliare dal bilancio le spese della Scuola, come se fosse un ramo secco.
A questo proposito, innanzi tutto va ribadito che la Scuola statale è un Istituto Costituzionale, che educa e istruisce i cittadini e quindi non può essere assimilata in nessun modo alle regole di efficienza dell'impresa. Pensare addirittura di punire la Scuola perché inefficiente, secondo l'OCSE, come ha ventilato Schioppa con la prima versione della Finanziaria, quando essa è stata posta in ginocchio da chi l'ha rapinata, è davvero da irresponsabili.
Lorenzo Picunio - 02-10-2006
LE SCUOLE CHE HANNO COMBATTUTO CONTRO LA "RIFORMA" MORATTI E PER LA QUALITA' DELL'ISTRUZIONE PUBBLICA SOSTENGONO SCUOLE DEL TERZO MONDO.

OGNI INSEGNANTE, GENITORE, STUDENTE CHE LOTTA PER LA SCUOLA DI TUTTI IN ITALIA SOSTIENE LA SALUTE, L'ALFABETIZZAZIONE, LA QUALITA' DELLA VITA DI UN BAMBINO DEL TERZO MONDO.


Questo appello viene dall'associazionismo della scuola italiana, contro ogni "chiusura" egoistica; invitiamo a metterlo in circolazione, in forma "povera", senza foto né stampe a colori, ma soltanto con siti, indirizzi e conti correnti postali delle associazioni, delle istituzioni internazionali e delle O.N.G.impegnate a sostegno dell'educazione. Aggiungere, potendo, altri nomi ed indirizzi e far circolare via web, ma anche per ogni altro canale.

Molti insegnanti, genitori e studenti.


Due possibilità.............
Cosimo Scarinzi - 02-10-2006
Tagli dell'organico e delle retribuzioni

Dopo aver prospettato sfracelli inenarrabili per quanto riguarda la scuola pubblica, il governo, ricorre al classico sistema: sventola una carota che pare appetitosa (la promessa di 100.000 assunzioni in ...
Furio Colombo e Beppe Grillo - 30-09-2006
Riceviamo due segnalazioni - Red

La bambina che paga per tutti
dall'Unità

Tutto il mondo degli affidamenti e delle adozioni è in subbuglio. Se una bambina che racconta di avere subìto violenza nel suo Paese (Bielorussia) e nell´orfanotrofio in ...
Angelo - 30-09-2006
Gradirei conoscere la Vs. opinione in merito alla legittimità di un incarico ispettivo dato a due ispettori dal C.S.A. al fine di relazionare su alcune situazioni denunciate, da un genitore di un alunno di scuola superiore, nei confronti del ...
Voci del verbo insegnare - 29-09-2006
Il prossimo 25 ottobre all'istituto Gramsci di Bologna si terrà un incontro sul tema "Imparare ad essere laici. Seminario su laicità, scuola, educazione", con interventi di Franco Fabbroni, Giovanna Guerzoni, Sergio Lariccia, promosso dalla Fnism con ...
FCPE - RESF - 28-09-2006
In seguito alle espulsioni di stranieri senza permesso di soggiorno, con le quali dal Governo francese decide, per le famiglie coinvolte, drammatici ritorni in paesi "lontani" se non del tutto sconosciuti, paesi "difficili" se non ostili o ...
Alba Sasso - 28-09-2006
Alba Sasso ci propone un intervento apparso su Aprile online. Riceviamo e pubblichiamo. Red

I tagli proposti sono in netta contraddizione con il programma dell'Unione. Dura anche la protesta dei sindacati di categoria che parlano di ''macelleria ...
Gennaro Carotenuto - 27-09-2006
Jorge López, testimone chiave del processo sul terrorismo di stato in Argentina, che pochi giorni fa ha portato alla condanna all'ergastolo del genocida Miguel Etchecolatz, è scomparso da una settimana. Il governatore della provincia di Buenos Aires ...
Umanità Nova - 27-09-2006
Ovvero: lo sdoganamento dei fascisti

La partecipazione, peraltro applaudita, di Fausto Bertinotti, presidente della camera dei deputati alla Festa nazionale di Azione Giovani, l'organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale, appare a tutti gli effetti l'ultimo atto del processo di legittimazione di un partito "postfascista" come A.N. che mantiene nel proprio simbolo e nella sua dirigenza l'eredità di un passato mai passato. Ed oltre alla presenza del leader di Rifondazione Comunista, va segnalata nell'ambito della stessa festa tricolore anche quella del presidente dell'Arci Paolo Beni e della ministra Ds Livia Turco.

Ancora una volta la cosiddetta pregiudiziale antifascista della repubblica nata dalla Resistenza è stata così annegata nello spirito della cosiddetta pacificazione nazionale, dopo che questo ha cancellato la memoria di una guerra civile e sociale prolungatasi almeno dal 1919 al 1945, accomunando i morti dell'una e dell'altra parte al fine di azzerare ogni divisione e responsabilità.

Molti sono stati quelli che hanno lavorato più o meno scientemente in questa direzione, dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, seppur in diverso modo e a diverso livello ed anche con diversa connotazione ideologica; basti pensare al cosiddetto "revisionismo storico" all'italiana che in realtà iniziò subito a modificare gli eventi connessi alla Resistenza affrettandosi a stabilirne la data di nascita (8 settembre 1943) e, soprattutto, quella di morte (25 aprile 1945).

Era infatti, per troppi, una pagina da chiudere quanto prima non solo sul passato, ma anche sul presente e sull'avvenire.

A far tornare inizialmente sulle scene della politica nazionale i fascisti, nel conflittuale dopoguerra italiano, fu Palmiro Togliatti. Di fatto, proprio il segretario del Partito Comunista Italiano che, nella sua veste di ministro Guardasigilli della neonata repubblica, pose la sua firma nel giugno '46 a quell'amnistia che assicurò impunità e scarcerazione a circa 10 mila fascisti della repubblica di Salò, compresi torturatori di partigiani e fucilatori di civili inermi.

Le indagini avviate invece sui tanti eccidi compiuti in Italia dai nazi-fascisti finirono invece sepolte negli "armadi della vergogna", da dove soltanto da poco stanno riemergendo.
Non casualmente il Movimento Sociale Italiano nacque a pochi mesi dalla generosa amnistia, nel dicembre dello stesso anno, raccogliendo nel nuovo partito innumerevoli esponenti del passato regime, anche con gravi responsabilità individuali, e una serie di formazioni minori clandestine.

Giudici più che indulgenti, formati e legati ideologicamente agli imputati, nel frattempo rimettevano in circolazione, tra il '46 e il '47, il grosso dello stato maggiore fascista e repubblichino; d'altra parte risultava evidente la continuità del ceto che esercitava le funzioni repressive statali incaricate, si fa per dire, di impedire il ritorno al passato: dei 369 prefetti soltanto 2 non avevano fatto parte dell'ingranaggio fascista; dei 135 questori e 139 vicequestori soltanto 5 tra quest'ultimi avevano avuto rapporti con la Resistenza; dei 1.642 commissari soltanto 34 avevano avuto dei contatti con l'antifascismo.

Si trattava dello stesso apparato che continuava a schedare i "sovversivi"; nel casellario del Ministero dell'Interno su 13.716 sorvegliati per ragioni politiche 12.491 risultavano di sinistra; questi almeno i dati ufficiali, dato che l'attività di schedatura e controllo era capillare, sistematica e larghissima.
La comparsa del MSI, fortemente avversata a livello popolare, fu quindi possibile grazie a consistenti assensi e complicità politiche. Innanzi tutto va sottolineato il beneplacito dei Liberatori, ossia delle autorità politico-militari britanniche e statunitensi già da tempo impegnate nell'arruolamento in chiave anticomunista di innumerevoli dirigenti del nazismo e del fascismo; quindi non si può tacere la connivenza sia dei vertici della Democrazia Cristiana, in esecuzione delle volontà della Chiesa di Pio XII apertamente favorevole ad una totale riabilitazione dei fascisti, che quella della dirigenza del PCI, tutti interessati a favorire la creazione di un'estrema destra politicamente ben individuabile, isolabile e ricattabile, utilizzando a tal fine anche la minaccia di scioglimento per "ricostituzione del partito fascista".

L'appoggio, anche finanziario, da parte delle gerarchie cattoliche a favore dei fascisti ebbe come principali sostenitori la curia romana, l'Azione Cattolica, l'organo dei Gesuiti La Civiltà Cattolica e i Comitati civici di Luigi Gedda.
Ovviamente anche il padronato vide con favore tale riorganizzazione antioperaia e anticomunista; lo stesso Enrico Mattei, ex-partigiano bianco ed esponente di punta nel neocapitalismo italiano, avrebbe paragonato i fascisti ad un taxi di cui servirsi, pagando, finché potevano risultare utili per il mantenimento del comando nelle fabbriche.
Ad entrambi i due maggiori partiti democratici, DC e PCI, non era sicuramente estraneo l'intento di volersi sottrarre reciprocamente una fetta considerevole di potenziali elettori fascisti che, senza un partito, avrebbero potuto confluire nella Democrazia Cristiana in nome dell'anticomunismo o nel Partito Comunista per ostilità verso la democrazia borghese e l'occupazione Usa.

In tale ambiguo clima di pacificazione nazionale, nel gennaio del '47 il PCI giunse a promuovere manifestazioni pubbliche a Perugia e Roma, con la partecipazione di Ezio Maria Gray, già ministro fascista ed in seguito dirigente missino, a fianco di esponenti partigiani. Nel 1951, fu quindi lo stesso Togliatti ad intervenire presso le autorità per consentire - contro la mobilitazione partigiana e popolare - un comizio del segretario missino De Marsanich, già sottosegretario agli Affari esteri ai tempi del duce.

La legittimazione istituzionale e l'accesso in Parlamento, furono presto debitamente ripagati dal MSI.
La prima occasione fu l'elezione del sindaco, democristiano, di Roma nel '47, in cui i voti missini si rilevarono decisivi; negli anni seguenti il MSI appoggiò i governi regionali in Sicilia e Sardegna e le giunte comunali in mano alla DC in diverse città del centro-sud.
Nel '52, vi fu l'allora clamoroso "abbraccio di Arcinazzo" tra il dirigente democristiano Andreotti e Rodolfo Graziani, il maresciallo-governatore responsabile delle stragi di libici ed ex-capo dell'esercitò di Salò, appena scarcerato.

I voti missini risultarono ancora determinanti: nel '53 ci fu l'astensione a favore del monocolore tecnico di Pella, ex podestà fascista di Biella, che come capo del governo fu il primo a trattare col sindacato filofascista CISNAL. Nel '57 il MSI salvò il governo DC-PSDI-PRI guidato da Segni e, subito dopo, condizionò pesantemente il governo monocolore DC Zoli; simili favori furono ricompensati con l'autorizzazione del trasferimento a Predappio dei resti di Mussolini. Nel '59 il MSI sorresse un altro governo Segni e nel '60 si arrivò all'appoggio missino al governo Tambroni, ferocemente repressivo e antioperaio, finché non fu cacciato dalla rivolta popolare ormai dilagante da Genova a tutta Italia. L'Osservatore Romano intanto approvava la collaborazione democristiana con i fascisti sostenendo che questi erano in fondo dei buoni cattolici.

In una sua circolare l'allora ministro della pubblica istruzione, il DC Ermini, invitava i provveditori "a celebrare nel giorno 25 di aprile l'anniversario della nascita di Guglielmo Marconi". [1]

Interessante ricordare che tra i collaboratori di Tambroni e tra i sostenitori di un governo autoritario vi era tale Giovanni Baget Bozzo, allora a capo del gruppo "Ordine civile" e ancora oggi ben noto per le sue posizioni di destra e per essersi pronunciato a favore dell'abolizione del 25 aprile come Festa della Liberazione.
Nel maggio '62 il MSI non si lasciò sfuggire la possibilità di fornire nuovamente il proprio decisivo contributo alla elezione di Segni a presidente della repubblica.
Intanto finanziamenti al MSI, alla CISNAL e agli gruppi di estrema destra affluivano copiosamente e senza mistero dal mondo dell'imprenditoria, sia pubblica che privata.

Tutto questo, mentre ovunque in Italia gruppi fascisti di ogni risma imperversavano con attentati, aggressioni e provocazioni collegate ad una serie di trame eversive occulte miranti al colpo di stato, che vedevano intersecarsi l'azione di settori fascisti, servizi segreti, ambienti militari, poteri occulti e strutture segrete della Nato. Tali piani, dopo alcuni tentativi di golpe più o meno credibili, determineranno, come è risaputo, la cosiddetta strategia della tensione e le stragi di stato degli anni Settanta.
Giuseppe Aragno - 27-09-2006
Era giunto scortato e con l'auto blu. Da anni ormai si spostava così e non ricordava più quand'era stata l'ultima volta in cui era salito su un pullman. Era venuto fuori agilmente e s'era subito avviato a passo svelto e sicuro, col fresco lana antracite che scendeva a pennello sulle spalle dritte, i gorilla che gli facevano scudo tra la solita folla di curiosi e gli immancabili giornalisti.
Sembrava semplice e spontaneo, ma conosceva a memoria la lezione dei curatori d'immagine:
- Sciolto, giovanile, deciso... un uomo che sa il fatto suo, uno che la gente lo guarda e si sente tranquilla, si fida. Anzi, no: si affida.
Sembrava che neanche il caldo appiccicoso, esploso inspiegabilmente in quel pomeriggio di primo maggio, sapesse infastidirlo, ma non era così. Da tempo i fine settimana di maggio li dedicava al mare e la testa era lì, nella barca lasciata all'ormeggio. Ma un prezzo ogni tanto occorreva pagarlo. Col segretario, che organizzava come meglio non si poteva la sua vita pubblica, era stato durissimo:
- Questa cazzata proletaria me la potevi evitare! Avrò pure diritto ad una vita privata...

Non gli piaceva ammetterlo, ma c'era poco da fare. Luigi, il vecchio marpione amministratore del suo tempo, aveva perfettamente ragione:
- Sai che vita privata, faresti, senza queste "cazzate proletarie"? Quella che fanno i poveri disgraziati per i quali uno come te rappresenta una speranza!


Vanna Menegatti - 26-09-2006
Alla scuola primaria di San Polo di Torrile

In questi giorni mi ha chiamata una scuola in provincia di Parma per una supplenza fino ad avente diritto (cioè fino alle ultime nomine di sostegno).
Pensavo che la chiamata fosse dovuta a maggior ...
Lucio Garofalo - 26-09-2006
Dopo "Tangentopoli", "Calciopoli", "Paperopoli"... l'ultimo scandalo nazionale degno di una vera "Repubblica delle banane" (ossia "Bananopoli", senza offesa per le scimmie) quale sembra ormai essere l'Italia, è "Spiopoli".
Il nuovo caso nazionale ...
Danilo Sbarriti - 26-09-2006
PER LE SCUOLE PUBBLICHE

La Storia Pregressa

Il sistema di pagamento della Tassa sui rifiuti solidi urbani (Ta.r.s.u. ora T.I.A.) prodotti dalle scuole prevede che il Ministero dell'Istruzione trasferisca i fondi alle istituzioni scolastiche e ...
Collegio X Circolo Bologna - 25-09-2006
Al Ministro della Pubblica Istruzione

Il Collegio dei Docenti del X° Circolo Didattico di Bologna, in riferimento alla nota ministeriale del 31.08.2006, valuta positivamente le indicazioni
su temi come il tutor, il portfolio, e il carattere ...
Amici di Lazzaro - 23-09-2006
"... È curioso che in tempi di femminismo trionfante, siamo costretti a parlare di una nuova forma di schiavitù delle donne, ben più umiliante e dolorosa di quelle antiche. Eppure non possiamo tacere di fronte al «traffico delle donne», che è la ...
Giovanni Sarubbi - 22-09-2006
Giunge in Redazione la segnalazione dell'editoriale, apparso qualche giorno fa sul sito Il Dialogo, relativo alle recenti affermazioni dell'attuale Pontefice. Volentieri lo diffondiamo. Frg


Necessitano atti concreti che riportino l'umanità sulla ...
Vincenzo Andraous - 22-09-2006
In Italia c'è una bambina Bielorussa che è stata nascosta dai genitori adottivi, i quali hanno deciso di infrangere una norma e quindi rischiare la galera, pur di non farla rientrare nel suo paese, o meglio nel brefotrofio-orfanatrofio che la ...
Vittorio Delmoro - 20-09-2006
Sono stato invitato come consulente - diciamo così - ad una riunione (privata) dei genitori di una classe di scuola elementare che aveva lo scopo di trovare una via perché i bambini (di quei genitori) non avessero quella maestra.
Non mi interessa ...
Corrado Mauceri - 20-09-2006
Lettera aperta a TUTTOSCUOLA

Firenze, 19 settembre 2006

Preg.mo Sig. Direttore,

ho letto con molta preoccupazione la nota pubblicata in TUTTOSCUOLA in merito alla proposta del Ministro Fioroni di incrementare il finanziamento pubblico per le ...
Gianni Mereghetti - 19-09-2006
Carissimo Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
carissimo Ministro Giuseppe Fioroni,
nella cerimonia di apertura del nuovo anno scolastico vi siete rivolti a studenti, ...
Lorenzo Picunio - 19-09-2006
Così sta scritto in una riga sui giornali di domenica scorsa, fra gli obiettivi ipotizzati da qualcuno per la finanziaria.
Tutti i lettori sanno cos'è un insegnante di sostegno? Una legge, la 517 del 1977 ha riconosciuto il diritto dei bambini con ...
Vincenzo Andraous - 18-09-2006
Il nostro è davvero un paese emblematico: decenni trapassati dagli scioperi a oltranza, di elargizioni e susseguenti prelievi, di proteste e rinculi repentini, di grida e urla forti nei riguardi dei deboli, di lamenti deboli verso i forti.
Eppure ...
Luciana Repetto - 18-09-2006
Settembre, andiamo, torniamo a scuola: docenti, alunni e studenti, famiglie. La nostalgia delle vacanze induce non pochi a prospettare l'idea delle vacanze lunghe o delle vacanze spalmate durante l'arco dell'anno per consentire un'attività turistica ...
Corrado Mauceri - 15-09-2006
Nel programma dell'UNIONE si afferma: "con gli atti dei primi mesi di governo, in radicale discontinuità con gli indirizzi e le scelte di centro-destra, abrogheremo la legislazione vigente in contrasto con il nostro programma".

Qual è la ...
X° Circolo Didattico di Bologna - 14-09-2006
Delibera del 10° circolo didattico di Bologna

Al Ministro della
Pubblica Istruzione

Il Collegio dei Docenti del X° Circolo Didattico di Bologna, in riferimento alla nota ministeriale del 31.08.2006, valuta positivamente le indicazioni su temi ...
Comitati Buona scuola - 14-09-2006
L'ASSEMBLEA NAZIONALE DEI COMITATI PER UNA BUONA SCUOLA PER LA REPUBBLICA, riunita a Roma il 10 settembre 2006,

esprime grande soddisfazione per il raggiungimento del suo primo obiettivo: la presentazione alla Camera dei Deputati della Legge di ...
Maurizio Tiriticco - 14-09-2006
Una indicazione... attesa!

L'operazione cacciavite procede speditamente, però... in questi giorni cominciano le scuole, e i quattro mesi per la compilazione della scheda del primo quadrimestre non sono tanti e qualche... Indicazione in più per le ...
Isa Cuoghi - 14-09-2006
Condivido le molte critiche all'azione dei governi che si sono succeduti in questi ultimi decenni e che, penso, come parola d'ordine avevano quella di deprivare la scuola di ogni risorsa.
Anche l'ultimo, se pur con timidi recuperi sul piano delle ...
Cinzia Crosali - 13-09-2006
Ringraziamo Cinzia che ci regala questo pezzo apparso su "Focus en France" - Red

La delinquenza e i disordini hanno sempre disturbato società e politici; ma mentre la prima chiede ai secondi di occuparsi del problema, i politici preferiscono ...
Gianfranco Pignatelli - 12-09-2006
Ci sarà una tara bipartisan che li accomuna. Tutti reduci da irrisolti traumi infantili. Solo così si spiega l'indomabile livore col quale i nostri ministri s'accaniscono sulla scuola. Ognuno la taglia, alcuni la deturpano dando ad intendere di ...
Giuseppe Aragno - 12-09-2006
Il congresso fu breve e senza lampi. Gli ideali sono fiori di serra. Fuori dal paradiso dei sogni, stentano a fare i conti con la realtà che li genera. Tra genitori e figli è da sempre così: fatica infinita. Padri di sogni divini, noi ci portiamo dentro, sepolti sulla soglia invisibile della coscienza, sotto millenari sedimenti, il nostro misterioso codice genetico e l'origine della specie; è vero, noi sappiamo sognare e volare, ma siamo l'acqua del mare che portiamo nel sangue, siamo il pesce, l'anfibio, la scimmia, l'impasto d'acqua e terreno raccattato a caso, una creta dozzinale e misteriosa che inspiegabilmente rinnova se stessa e contiene la coscienza del male e del bene. Siamo una creta bruta che sa gelidamente ammazzare a tradimento, ma può scegliere di morire per amore.

Il congresso fu breve e senza lampi: se così mi torna in mente sarà vero. Ttuttavia, oggi raccontando, mi pare che una luce dolce e ferma ci accompagnò per tutto il tempo, come accade ogni volta che ci troviamo assieme, uomini e donne, animali sin dalla notte dei tempi, eppure compagni nel far guerra agli istinti. Come accade per un miracolo d'umanità ogni volta che ragioniamo assieme. Secolo dopo secolo, generazione dopo generazione, questa guerra disarmata che conduciamo per piegare l'interesse personale ai bisogni collettivi, questa guerra che ci scava nel petto, che vinciamo e ad un tempo perdiamo - siamo noi che lottiamo contro noi stessi - questa guerra è la luce che attraversa uomini e cose. Questa guerra è la storia.

Il congresso fu breve e senza lampi, ma mise insieme, per chi volle vederlo, il passato e il presente in nome del futuro; mise contro per unirli uomini e storie diverse tra loro; mise l'uno di fronte all'altro gli uomini che gli anni avevano fatalmente cambiato e i compagni che li ricordavano così come erano stati. Insieme, passato e presente, com'eravamo stati e come la vita ci aveva ridotti.
- Irriconoscibili - pensai con amarezza.
Salvo Bascone - 11-09-2006
ovvero

Lettera aperta all'on. Cento sopra la fine dell'innocenza

Egregio onorevole,

ormai da troppi anni, diciamo pure 10-15 anni, ho avuto modo di notare, e sempre con rinnovato e uguale stupore, che i mesi vacanzieri del mondo scolastico - parlo di fine luglio e agosto - sono sempre forieri di novità quasi sempre importanti, quando non addirittura forti e dirompenti, per l'intero sistema scolastico italiano.
È proprio in questo periodo dell'anno, in genere, che curiosamente si rinnova il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e/o relative code contrattuali, intese varie, riforme più o meno striscianti di questo o di quello, direttive ministeriali e/o governative, ecc. e, molto oziosamente, uno si chiede se ciò non si iscriva dentro una strana logica di potere che è poi quella di buttarla lì giusto in quel momento in cui - si sa - i nostri odierni contestatori lottatori continui neoguevaristi "senza se e senza ma" affollano spiagge e discoteche (parlo dei nostri studenti che notoriamente sono rivoluzionari estremisti stagionali per i mesi di novembre/dicembre e curiosamente conservatori reazionari qualunquisti conformisti per i rimanenti dieci mesi dell'anno) mentre gli insegnanti (soprattutto quelli impegnati e "de sinistra") si godono le loro sacrosante vacanze e non vogliono avere rotte le scatole ("tanto poi a settembre si vede").
Proprio un anno fa, ad esempio, la ministra Moratti esternava tutta la sua indignazione nello scoprire, pensi onorevole, che nel nostro bel paese esistevano i diplomifici che vendevano diplomi appunto e tu ti stupisci non tanto per la palese malafede del potente di turno, che si iscrive in quella strana logica di potere di cui sopra, ma della non indignazione degli altri e dell'indifferenza dei più.
Ora, a fine estate, leggo che Lei ha depositato presso gli uffici parlamentari il testo di un disegno di legge (atto Camera n. 332) formato da un solo articolo di poche righe che suona così: "All'articolo 340 del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente comma: Le disposizioni di cui ai commi primo e secondo non si applicano in caso di occupazione di edifici scolastici o universitari da parte di studenti, se non nei casi in cui essi si siano resi responsabili di danni all'edificio o ai beni strumentali in esso presenti".
Ora, sento già uno strano eccessivo silenzio attorno alla Sua proposta e quindi ci provo a far rumore. Mi permetta, egregio onorevole, di dire subito, e francamente con tutta la mia personale simpatia per Lei e da bravo elettore di centrosinistra aduso a montanelliane "turature" di naso, che la cosa, in sé e per sé, mi sembra una cretinata anche se, per carità, sempre trattasi di una delle tante e solite "cretinate de sinistra". Qui di seguito tenterò, approfittando, come si usa dire, della Sua pazienza, di spiegare perché il ddl atto Camera n. 332 difetta per:
• INFONDATEZZA sotto il duplice profilo tecnico-giuridico-formale da un lato e, più diffusamente, sotto quello culturale (usi e costumi) dall'altro;
• UNILATERALISMO; sentito il parere di chi o di che cosa?
• STUPIDITA'; a che serve?
• INEFFICACIA; nulla cambia.
Una maestra - 09-09-2006
Eccomi qui, ancora una volta a scrivere, spinta dal profondo disagio psichico (chiamato, credo, BURN-OUT), di cui soffre chi, come me, non riesce a gestire, come vorrebbe, determinate situazioni lavorative.
Lo scrivere, sia che il contenuto venga ...
Agesc - 08-09-2006
Riceviamo e proponiamo alla vostra attenzione la seguente nota che ci viene segnalata da Vita no profit on line. Red


Scuola: Agesc, non abolite tutor

L'Associazione genitori scuole cattoliche, Agesc ha diramata la nota che pubblichiamo .
...
Giuseppe Aragno - 07-09-2006
Poco più di cento giorni, dall'Elba a Waterloo, costarono a Napoleone Sant'Elena, ma era una stagione felice e feroce di sangue versato e di ideali vittoriosi: il trionfo di Smith, del libero mercato e il violento cambio della guardia tra due classi ...
Arturo Ghinelli - 06-09-2006
In Italia gli insegnanti sono come i giocatori di calcio: tutti ne parlano e tutti "sanno" come farli lavorare perché ottengano dei risultati. Siamo un paese di 57milioni di allenatori e di quasi altrettanti ministri della P.I. Per questo è ...
Coordinamento genitori democratici toscani - 06-09-2006
Tutte le risorse economiche pubbliche devono essere destinate alla scuola pubblica: è affermato anche nella Costituzione.

Nei giorni scorsi abbiamo appreso che il Ministro Fioroni vorrebbe proporre nella prossima finanziaria un incremento del ...
Teresa Carboni - 05-09-2006
I primi cento giorni, quelli della massima spinta, sono passati. E' l'arco di tempo in cui i nuovi governi dovrebbero virare rispetto ai precedenti e prendere il largo sulla rotta indicata nel programma elettorale. Al dicastero dell'istruzione c'è ...
Vittorio Delmoro - 04-09-2006
Mi sembra utile fornire alcune notizie molto personalizzate sull'evento di sabato.
Ho partecipato all'assemblea nazionale dei DS sulla scuola, per il solo fatto che era tenuta all'interno della festa nazionale dell'Unità, che quest'anno si svolge ...
Maurizio Tiriticco - 04-09-2006
Chi si occupa di valutazione, sa che per prima cosa occorre rispondere almeno a cinque domande: 1 Perché valutare? 2 Per chi valutare? 3 Che cosa valutare? 4 Chi deve valutare? 5 Come si deve valutare? La recente Direttiva 649 del 28 agosto sulle ...
Vincenzo Andraous - 04-09-2006
Sento e vedo migliaia di persone, di ogni colore e nazione, diagnosticare terapie politiche e sociali per stabilizzare diritti e democrazie in paesi dilaniati dalla ferocia della povertà, dall'ingiustizia oramai globalizzata, che non sottrae ...
Ilaria Ricciotti - 03-09-2006
Qualcuno, di cui non ricordo il nome , ha detto:
" In questo mondo non è tanto importante esserci, ma importante è la meta verso cui ci muoviamo".
Oltre a questo pensiero ho voluto aggiungere qualcosa di mio:

Auguro in primis alla Triade ...
Gianni Mereghetti, Ilaria Ricciotti - 02-09-2006
Gentilissimo signor ministro,

la ringrazio per l'augurio di un buon anno scolastico che ha inviato a noi docenti e ai Dirigenti Scolastici. Ne abbiamo bisogno perché nella scuola che ricomincia urge una forte ripresa educativa e ...
Redazione - 01-09-2006
Riceviamo e pubblichiamo la nota seguente, preoccupati del fatto che il problema evidenziato sia diffuso e limiti l'invio di commenti o contributi.
La conferma che da qualche mese chiediamo è motivata da avvenute irregolarità quali indirizzi e-mail ...
Gianfranco Pignatelli - 01-09-2006
In matematica si legge: Fioroni sta a Padoa Schioppa, come Moratti sta a Tremonti. Ovvero, sinistra uguale destra. In politica scolastica, invece, si legge: tagli uguale tagli. Le prime indiscrezioni sulla prossima finanziaria riferiscono di una ...
Claudia Fanti - 01-09-2006
Sta facendo i compiti delle vacanze. Ha nove anni.
Sta sorridendo mentre osserva un punto nero sulla parete di fronte.

La mamma lava le stoviglie unte di grasso dalla sera prima: c'erano stati amici in casa. Mariavaleria li aveva ascoltati ...