Fuoriregistro - anno scolastico 2004-2005
Fuoriregistro - 31-08-2005
Vale la pena dare una scorsa a questa notizia, riportata da Tuttoscuola, ed immaginare qualche risposta:

Dopo Rimini. Verso riforme scolastiche bipartisan?

Le riforme scolastiche potrebbero rientrare nel ristretto novero di quei temi che per la ...
Fuoriregistro - 17-06-2005
Nella newsletter n° 281 del 15/06/2005, la rivista Aprile on line riporta un articolo dal titolo: "Cari lettori che ci leggete a scrocco... ".
Il vivere a spese altrui non ci piace, così come non ci piacciono parole che poco hanno a che fare con la ...
Fuoriregistro - 14-06-2005
Riceviamo e pubblichiamo

Con l'annuncio di Maroni dello slittamento a settembre - ad un mese dal termine ultimo fissato nella legge delega - del decreto sul trasferimento del TFR ai Fondi pensione e dell'avvio della procedura del silenzio/assenso ...
Fuoriregistro - 12-06-2005
Condividiamo la gioia - Redazione

Florence e Hussein sono liberi
Sono stai rilasciati dopo cinque mesi di prigionia. Erano stati rapiti in Iraq il 5 gennaio


Florence e Hessein sono liberi. Dopo cinque mesi di prigionia i due ostaggi sono stati rilasciati e potranno finalmente riabbracciare famiglia, amici, colleghi. La giornalista di Liberation è già in volo per la Francia, dove sembra atterrerà questo pomeriggio. Hussein Hanoun, invece, interprete iracheno che lavorava a fianco di Florence, è rimasto nel suo Paese e ha già raggiunto la sua famiglia, nel quartiere di Jadria, nel centro di Baghdad.
L'attesa è finita, dunque. Da quel 5 gennaio scorso, quando furono rapiti, sono stati mesi di silenzio, di lunghi vuoti. Nessuna informazione sulla loro sorte trapelava ormai dal primo di marzo, quando uno straziante video diffuso dai sequestratori mostrava una Aubenas stanca, provata, supplichevole di aiuto. E la Francia, e l'Europa intera, erano da allora col fiato sospeso e con Florence nel cuore. Molte le iniziative di solidarietà, le fiaccolate, gli appelli. Tante le gigantografie appese nelle piazze principali - e non solo francesi - imponenti e maestose, per non dimenticare.

E adesso? Presto ascolteremo i loro racconti, i loro ricordi, le loro sensazioni. Sentiremo ancora una volta raccontare come si vive con un'arma puntata addosso, come si riesce a sopportare questo tipo di prigionia senza impazzire, come si fa ad attendere impotenti che qualcun altro decida del nostro destino, come ci si sente dopo essere sopravvissuti alla guerra.
Fuoriregistro - 24-05-2005
Riceviamo e pubblichiamo


Senato della Repubblica


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
AL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
AL MINISTRO PER LA FUNZIONE PUBBLICA


Premesso ...
Fuoriregistro - 13-05-2005
Sabato scorso Retscuole ed il Movimento dell'Autoriforma hanno organizzato a Milano un incontro dal titolo "Felicità sottobanco". E' possibile leggere qui tutti gli interventi, compreso il volantino di invito. Quello che sotto riportiamo è il ...
Fuoriregistro - 11-05-2005
Con uno, scarno, comunicato indimedya annuncia la morte di Nicolás David Neira Alvares, 15 anni, deceduto in seguito alle percosse ricevute dalla polizia il Primo maggio mentre partecipava, nello spezzone anarchico, ad una pacifica dimostrazione di ...
Fuoriregistro - 16-04-2005
Estrapoliamo - dal Corriere della Sera di sabato, 16 aprile 2005 - due commenti, uno favorevole e l'altro contrario in merito alla clamorosa protesta inscenata, in questi giorni, da numerosi docenti milanesi.

FAVOREVOLE
«Posta in gioco troppo alta, la scuola va difesa»

CONTRARIO
«Cari colleghi, un errore le lezioni in pigiama».
Fuoriregistro - 07-04-2005
Come avevamo preannunciato la decorrenza giuridica, favorevole alle lavoratrici madri del comparto scuola, ha valore retroattivo rispetto alla stipula definitiva della nuova sequenza contrattuale avvenuta il 2 febbraio scorso.

Gli effetti ...
Redazione Fuoriregistro - 27-03-2005
Avevamo già pubblicato l'incredibile notizia della multa appioppata a Retescuole per violazione di norme pubblicitarie. Un'operazione mai vista neppure ai vecchi tempi di..."Tienimilanopulita", per chi li ricorda.... ma tant'è, ad ogni stagione la sua perla. Ci giunge ora in Redazione un appello che facciamo nostro, così come nostra è la completa solidarietà al Movimento Milanese. (Fuoriregistro)


LA MULTA AL FORUM DELLE SCUOLE DEL MILANESE VA RITIRATA.
LA SCUOLA NON SI IMBAVAGLIA.


A un genitore di Retescuole è stata recapitata una multa dal Comune di Milano di 22.000 euro perché ritenuto responsabile di aver attaccato ai muri del centro cittadino 51 volantini con nastro adesivo firmati dal Forum delle Scuole del milanese (l'assemblea che raccoglie oltre a Retescuole, docenti e genitori dei comitati e coordinamenti in difesa della scuola, i comitati in difesa del tempo pieno e prolungato, i sindacati della scuola, le associazione di genitori della scuola d'infanzia, delle commissioni mensa e edilizia scolastica) durante una manifestazione in difesa della scuola di tutti/e e per tutti/e.
Fuoriregistro - 18-03-2005
OGGETTO: trattamento economico durante i periodi di congedo per maternità del personale del comparto scuola con rapporto di lavoro a tempo determinato. - Sequenza contrattuale prevista dall’art.142, comma 4, del CCNL 2002/2005 per personale del comparto scuola sottoscritto in data 24.7.2003. Ne avevamo parlato l'otto marzo scorso. Ora la Direzione scolastica regionale della Campania - con un atto formale - ne ha recepito il senso.
Fuoriregistro - 10-03-2005
Riceviamo da M.Elisabetta Roppa, insegnante di Diritto a Bologna, la segnalazione che pubblichiamo. In città, ci dice, la cosa sta facendo molto scalpore. Su Repubblica, da cui riportiamo la notizia, si preannuncia l'apertura di un forum di ...
Fuoriregistro - 02-03-2005
Si è svolta a Torino - il 26/27 febbraio - l’Assemblea nazionale di Attac Italia nel corso della quale è stato approvato un importante ordine del giorno, che impegna tutti gli attivisti in una – fattiva – opera di “boicottaggio” e di controinformazione contro il conferimento del TFR (trattamento di fine rapporto) nei fondi pensione integrativi. Una campagna – come ha scritto un collega nella mailing list fondi pensioni – (…) " netta e chiara contro il conferimento del TFR ai fondi pensione e per una pensione pubblica dignitosa per tutti, anche per i precari. E' perfettamente inutile a questo punto - prosegue il ragionamento - mantenere posizioni attendiste ed ambigue che non allargano significativamente il fronte e rischiano di rendere poco efficace e tardiva la campagna (…)”. Aldilà delle forze in campo nel momento in cui si assiste ad una forte spinta, anche da parte sindacale, all'adesione ai fondi negoziali, questa campagna è moralmente e politicamente imprescindibile per un'associazione, come Attac, nata contro la finanziarizzazione dell'economia, le privatizzazioni, il neoliberismo, la precarietà sociale. Non fare o ritardare ulteriormente questa campagna significa - in ultima analisi - rinnegare le ragioni stesse della sua esistenza e avallare un' operazione commerciale e di marketing che farà pendere l'ago della bilancia nuovamente sul piatto dei mercati finaziari.

E’ appena il caso il caso di rammentare che, nella scuola, la pensione complementare – con la costituzione del Fondo Espero – è già una realtà operativa che nel silenzio generale qualcuno sta cercando di contrastare. Illuminante – in questo contesto – la nota prot. 759 del 9/8/2004 con la quale l’INPDAP - dopo aver invitato i dipendenti pubblici a non indirizzare note in cui chiedono il riconoscimento integrale del Tfr - ha chiarito che (…)”
prima dell’emanazione dei decreti di attuazione della legge di riordino del sistema pensionistico non è possibile prevedere se e con quali limiti e modalità i pubblici dipendenti saranno coinvolti dall’istituto del silenzio assenso sulla devoluzione del TFR a previdenza complementare . (…)
Un’irritazione – questa – che traspare ancora più evidente dal comunicato stampa del 18 febbraio, con il quale la segreteria del Fondo Espero denuncia l'attività (la libera esplicitazione del dissenso sociale è, forse, illegale?) di alcuni soggetti che (...)"si organizzano per disinformare i lavoratori e demotivarli nella scelta che si apprestano a compiere (...)" (sic!).

E’ questa la cornice all'interno della quale parte la "campagna antitfr” condotta da Attac Italia, alla quale Fuoriregistro dà spazio, voce e possibilità di confronto.




Mozione approvata il 27 febbraio 2005 dall'Assemblea nazionale di Attac Italia

Fuoriregistro - 28-02-2005
Pubblichiamo una storia al limite dell'incredibile: da repubblica di domenica 27 febbraio

Caro Augias, ho vissuto una storia incredibile che voglio rendere pubblica. Mi recavo per lavoro, faccio l'antropologo in Senegal, con un charter di una compagnia francese affollato di bambini e famiglie. Dietro di me, un «sans papier» veniva ricondotto in Africa. Le mani dietro la schiena, le gambe bloccate. Ai lati, due poliziotti. Il sans papier urlava con tutto il fiato che aveva in gola. Il charter ritardava per problemi tecnici. Per farlo tacere, i poliziotti gli premevano la testa sotto al mio sedile, spingendo la sua bocca contro un guanto o una superficie nera. Le urla continuavano. Dopo un'ora tutti erano visibilmente turbati. Tutti sapevamo che alla base dell'espulsione c'erano probabilmente ragioni valide. E sapevamo anche che il clandestino si «stava giocando» l'ultima carta. Alcuni di noi ricordavano però che mesi prima una donna ed un uomo erano morti d'infarto in una situazione identica su un aereo in territorio francese. Ad un certo punto tre di noi sono andati a chiedere al comandante di scendere. Due di noi, il sottoscritto ed un cittadino francese, rivendicando il diritto a non dovere essere forzati ad assistere ad uno spettacolo che ci scioccava, il terzo perché aveva problemi cardiaci e temeva di stare male. Il volo sarebbe durato sette ore, sapevamo che la scena sarebbe durata almeno fino a quando l'aereo non avesse lasciato il territorio francese. Abbiamo chiesto di scendere perché pur rispettando la procedura di espulsione (sono figlio e nipote di magistrati e non ho mai pensato che la legge sia per sua natura ingiusta) ci era intollerabile la scena tragica a cui dovevamo assistere. Il comandante dell'aereo ha annunciato al microfono che, dati i suoi poteri, faceva scendere il clandestino e la polizia. Non era quello che gli avevamo chiesto. Poi ci ha domandato i passaporti come solidarietà alla sua decisione. Quando ci ha chiamati perché li riprendessimo, robuste mani ci hanno ammanettato. Siamo stati 12 ore in cella nel commissariato dell'aeroporto Charles De Gaulle, accusati di aver ostacolato un volo, la procedura di espulsione e di avere incitato alla rivolta. Avrò un processo il 26 maggio al tribunale di Bobigny. Abbiamo le testimonianze giurate di venti passeggeri che ci scagionano. Rimane il fatto singolare che per la prima volta dei cittadini europei vengono arrestati per avere manifestato pietà di fronte ad uno spettacolo di dolore. Non credo che sia importante il mio caso personale. Credo che alla base di questa vicenda ci sia una ignoranza delle basi culturali che uniscono Francia e Italia su valori comuni.

Franco La Cecla, Università di Venezia.
Fuoriregistro per Giuliana Sgrena - 18-02-2005


Fuoriregistro - 08-02-2005
Riceviamo e pubblichiamo un articolo articolo tratto da Liberazione del 3 febbraio 2005. L'autore è Aldo Nove.

"E' colpa dei pensieri associativi /se non riesco a stare adesso qui", diceva Battiato in una canzone degli anni Ottanta.
In un ...
Fuoriregistro - 28-01-2005
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, un articolo di Repubblica , ringraziando indirettamente l'autrice Bianca Fazio, che con sottile acutezza osserva il cambiamento in atto nel paese e nella scuola. Nelle vie e nelle case più che nei palazzi. A ...
Fuoriregistro - 06-01-2005
... nell'indifferenza generale ... ci verrebbe da aggiungere, leggendo il Manifesto (Red)

Maresciallo, esperto missilistico, 36 anni, ha un tumore inguaribile. E' stato in Somalia. Accusa: «Tanti soldati muoiono per l'esposizione a sostanze come l'uranio impoverito»

VILLAMASSARGIA (Cagliari) «I somali correvano per Mogadiscio sui pick up. Si spostavano da un quartiere all'altro con gran rapidità. Su quei furgoni sgangherati trasportavano i mortai. Non erano grandi tiratori. Lanciavano quasi alla cieca e fuggivano via. Quando i Black Hawck americani arrivavano sul punto da dov'erano partiti i proiettili, non trovavano più nessuno. Ma i piloti Usa sparavano lo stesso. Dagli elicotteri veniva giù una pioggia di fuoco. Radevano al suolo tutto. A volte si alzavano anche gli AC 130, oppure, dal mare, sparavano i cannoni della Us Navy . Le bombe delle navi, un fischio sinistro; ti passavano sopra la testa e cadevano poche centinaia di metri più in là, con un frastuono infernale. Si alzava una nuvola bianca che arrivava fino al porto, dove stavamo noi italiani. In pochi minuti la polvere candida copriva volti, mani, uniformi». Marco Diana la guerra l'ha ancora negli occhi. Occhi scuri, fermi. In Somalia ci arrivò nel dicembre del 1993, con la divisa di maresciallo dei Granatieri di Sardegna, uno dei corpi scelti dell'esercito mandati a combattere dietro l'ipocrita copertura della missione internazionale di pace. Oggi Marco Diana ha un tumore che i medici considerano inguaribile. A trentasei anni, ha pochissime possibilità di sfuggire alla morte. Il suo è un cancro rarissimo. Una delle cinque forme tumorali più rare al mondo: un carcinoide all'intestino. Le metastasi ormai sono dappertutto. Lui però non molla. Combatte contro la malattia. Combatte per far sapere che a condannarlo non è stata una fatalità, ma l'esposizione alle stesse sostanze cancerogene che hanno ucciso, o che stanno uccidendo, tanti altri militari che hanno partecipato alla missione in Somalia e alle guerre nei Balcani e in Iraq. Resta un soldato, Marco Diana, convinto che il mestiere delle armi abbia una sua etica. Combatte per far sapere che quell'etica lui l'ha vista violare, la vede violare. A star zitto, ad ubbidire in silenzio, non ci riesce più.

Chiedi al soldato Diana che cosa pensa della guerra e lui ti risponde con la formula del giuramento che ha prestato quando è entrato nell'esercito: «Giuro d'essere fedele alla repubblica italiana, di osservarne la costituzione e le leggi». La costituzione, sulla guerra, dice cose molto chiare. E colpevolmente dimenticate.
Fuoriregistro - 11-11-2004
Riportiamo la replica del Ministro Moratti ad una
interrogazione parlamentare presentata dell'on. Titti De Simone, sul ritardo dello stipendio per i supplenti, sui ritardi nella compilazione delle graduatorie, sui disagi per gli studenti dovuti all’avvicendamento degli insegnanti. Ovvero su un inizio d’anno scolastico che, nonostante le ingannevoli dichiarazioni in conferenza stampa, fa acqua da tutte le parti
.


(Iniziative per garantire che siano rispettati i diritti del personale scolastico nonché degli studenti ad avere una scuola di qualità - n. 3-03880)

PRESIDENTE. L'onorevole Titti de Simone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-03880

Interrogazione n. 3-03880 - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:

- ci sono 84 mila pratiche relative a docenti precari, che hanno cominciato a lavorare sin dall'inizio dell'anno scolastico e che non hanno ancora
ricevuto lo stipendio;

- il mancato disbrigo delle pratiche sarebbe da imputare al cattivo funzionamento del sistema informatico del ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca;

- risulta che, al momento, in questo anno scolastico ci sarebbero circa 110mila figure precarie, tra docenti e Ata, con contratti di assunzione fino al termine delle lezioni o dell'anno scolastico, a cui si aggiungono circa 50mila precari con contratti temporanei;

- a questo si aggiunge il fatto che i ritardi nelle definizione e compilazione delle graduatorie di istituto determinerà disagi sia ai docenti che agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, in quanto le attuali
assegnazioni sono state effettuate fino all'arrivo degli aventi diritto, che non si sa quando avrà luogo, con relativo successivo avvicendamento sulle cattedre di docenti diversi e conseguente ripercussione sulla continuità didattica ad anno scolastico ormai avviato;
- risulta in crescita la popolazione scolastica, con un incremento di circa 20/40 mila alunni l'anno;

- l'amministrazione scolastica ha elaborato la dotazione organica regionale per l'anno scolastico 2004/2005 sulla base di dati di previsione tesi solo a
dimostrare la necessità di ridurre il numero dei docenti, ma questi numeri si sono dimostrati da subito inattendibili nella maggioranza delle regioni;

- del piano pluriennale delle assunzioni del personale precario di cui alla legge n. 143 del 2004 non si hanno notizie e non risulta essere previsto alcun finanziamento;

- le classi risultano sempre più numerose ed affollate, anche in presenza di alunni portatori di handicap, con conseguenti ripercussioni sulla qualità
della didattica e sulla possibilità per i docenti di seguire in maniera accurata e approfondita il percorso scolastico degli alunn

- quali soluzioni intenda adottare perché siano garantiti e rispettati i diritti del personale docente e non docente, nonché quello degli studenti ad
avere una scuola di qualità per tutti e per tutte.
Fuoriregistro - 28-10-2004
Riforma delle superiori nei tempi della delegadichiara il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, a margine della presentazione dei risultati del sistema Nazionale di Valutazione.
"Si sta concludendo una fase preparatoria”, ha proseguito. spiegando che sono alle ultime battute i lavori delle commissioni che studiano i programmi per i licei. "Inziera' poi, intorno alla fine di novembre - ha aggiunto - un percorso di consultazione molto ampio con tutto il mondo della scuola e con le regioni che sono gli attori principali per quanto riguarda la formazione professionale”.

Vogliamo credere al Ministro, anche se le informazioni che ci arrivano sul modo in cui il si sta preparando il decreto non ci rassicurano molto.
Vogliamo crederle e, proprio per questo, intendiamo dare il nostro contributo all’ ”ampio percorso di consultazione” raccogliendo documenti, riflessioni e considerazioni prodotte in questi ultimi anni, da quando cioè la legge 53 ha mosso i suoi primi passi.
Con un incipit che, da solo, era già un programma.

Don Milani era solito ricordare che nulla è più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali. Dare di più e meglio a chi ha meno e peggio è uno dei principi generali cui il Grl ha cercato di ispirare la proposta di riforma del sistema educativo di istruzione e di formazione. La giustizia intesa come equità non si promuove, infatti, con l'uniformità distributiva, ma con la differenziazione individualizzata degli interventi e dei servizi. Ciascuno deve essere posto nelle condizioni di sviluppare al meglio le proprie capacità e di trovare una pertinente valorizzazione delle proprie attitudini. Ciò che vale per i soggetti, vale anche per le istituzioni, nel senso, ad esempio, che le istituzioni del sistema di istruzione e quelle del sistema di formazione non possono svolgere il loro servizio educativo negando, o comprimendo, le specificità epistemologiche, metodologiche e pedagogiche che le devono caratterizzare, bensì avvalorandole, per porle a disposizione del massimo sviluppo possibile dei soggetti che le scelgono”.

Un programma che ha preso forma con la legge delega in generale ed in particolare con gli articoli che definiscono la separazione del sistema di Istruzione da quello della formazione professionale,anche se la dicitura rimane sempre un po’ vaga, perché spesso è sostituita dall’espressione “Istruzione e formazione professionale”.


Fuoriregistro - 28-10-2004
Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva, su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, il decreto legislativo attuativo della legge 53/2003 relativo alla istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema di istruzione e di istruzione e formazione professionale nonché al riordino dell'Invalsi, Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione.

Fuoriregistro - 09-10-2004
Oggi, in nessuna nazione civile il distacco tra possibilità vitali e la condizione attuale è così grande: tocca a noi di colmare questo distacco e di dichiarare lo stato di emergenza
Era il 28 novembre del 1943 quando Giame Pintor scriveva la sua ultima lettera al fratello Luigi, prima di cadere, a ventiquattro anni, in uno dei primi episodi della guerra partigiana.
E sembrano parole rivolte anche a noi, alla nostra condizione attuale.
E’ la prima volta, nella storia dei nostri ultimi sessanta anni, che siedono al governo forze del tutto estranee alla nascita della nostra democrazia e della nostra Costituzione. Ed anche forze che l’hanno apertamente combattuta.
Non è un dato puramente cronologico. Bisogna tenerlo presente, analizzando qualsiasi loro scelta, qualsiasi atto.
…… se imparare vuol dire non apprendere, ma “conoscere insieme” togliere agli altri la parola propria” .
E’ ancora Giaime Pintor a parlarci, ed è stata la sua felice intuizione che ci ha accompagnato in questo lavoro di raccolta delle riflessioni sulle Indicazioni nazionali relative alla Storia. Prescrizioni, più che Indicazioni, che consideriamo riflesso evidente e traccia profonda di come si intenda formare il pensiero e determinare le scelte che segneranno il futuro.
Dichiariamo perciò lo stato di emergenza per l’insegnamento della storia
Con un profondo e consapevole spirito di parte: quello che ci fa stare dalla parte della scuola.
Fuoriregistro - 16-09-2004
In risposta alle doverose perplessità di Sergio D.C. Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Spettabile redazione
Donna Moderna

Oggetto : Richiesta di rettifica

Le condizioni concrete in cui parte l’anno scolastico sono sempre state una ...
Fuoriregistro - 15-09-2004
Al di là del, tragico, epilogo "l'affaire" Baldoni non è solo la struggente storia di un'amicizia vera sbocciata nel deserto nel bel mezzo di una guerra crudele e poco compresa.

E documentata.

E', anche, la drammatica rappresentazione in tempo ...
Fuoriregistro - 15-09-2004
Quello che riportiamo ora è una sintetica cronistoria di quello che hanno pubblicato i maggiori quotidiani italiani nel periodo, cruciale del 20/24 agosto. Ogni, ulteriore, commento ci appare superfluo


Le prime notizie di quella che resta per ...
Fuoriregistro - 15-09-2004
Nessuno - scrive Enrico Deaglio - (...)"ha chiesto scusa per l'inspiegabile ritardo nelle informazioni sul rapimento di Enzo Baldoni, né per aver diffuso notizie distorte o addirittura false, né ancora per non essere stato capace di trattare con ...
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