EC - anno scolastico 2004-2005
effelleci - 17-03-2005
La Cgil e la Federazione Lavoratori della Conoscenza della Cgil sono convinte che sia necessario definire rapidamente un Programma sulla conoscenza in cui siano chiaramente esplicitati gli obiettivi su cui ci si impegna.
Su di esso deve essere sollecitato un contributo ampio e partecipato ed il pronunciamento di chi si candida ad un progetto alternativo a quello delle forze che compongono l’attuale maggioranza.
Per noi è fondamentale che alla discussione e alla costruzione del Programma contribuiscano più soggetti, oltre alle forze politiche, sindacati, singoli cittadini, associazioni professionali e movimenti per rendere possibili partecipazione e protagonismo.
Occorre, infatti, uscire dal tatticismo e dalle angustie con le quali il tema del Programma è stato affrontato fino ad ora nel dibattito politico del Paese, perché così facendo lo si svilisce e basta.
Per quanto ci riguarda, nell’esercizio della nostra autonomia, abbiamo avviato questo percorso e ora presentiamo la nostra proposta, con l’impegno che ci deriva dall’essere, insieme, la maggiore confederazione ed il sindacato più rappresentativo della categoria.
Con questo atto la Cgil riafferma, con una scelta di trasparenza, la propria autonomia e ribadisce che intende proseguire sul terreno delle grandi scelte politiche e di merito, valorizzando cosi l’esperienza più matura del movimento sindacale italiano.
Chi esercita il diritto di proposta pratica l’autonomia come valore.
Siamo di fronte ad un blocco di interventi su scuola, università e ricerca tali da delineare le peggiori “riforme” della storia della nostra repubblica e contro questo blocco centinaia e centinaia di migliaia di persone si sono mobilitate ed ora hanno diritto ad una risposta.
Occorre accompagnare e sostenere lo straordinario movimento di lotta che ha attraversato e attraversa il Paese contro i provvedimenti del Governo e del Ministro Moratti su scuola, università e ricerca con una proposta che dia gambe ad un’altra idea possibile di sistema educativo, formativo, universitario e di ricerca.
Serve un chiaro impulso programmatico perché, considerata l’enormità dei problemi che si stanno accumulando nel Paese e per superare i guasti profondi prodotti dall’ideologia neoliberista del centro destra, non servono aggiustamenti ma un Programma alternativo nei valori di riferimento e nelle politiche.
Sulle nostre proposte programmatiche, presentate il 19 di ottobre 2004 alla Sapienza, abbiamo aperto un ampio dibattito, convinti che ci sia bisogno di rivitalizzare la vita pubblica, di rafforzare i legami sociali, di spingere verso la partecipazione attiva, tutte condizioni indispensabili per la qualità della democrazia cui aspiriamo, nella quale il sindacato confederale è soggetto attivo della dialettica democratica.
A quanti in questi anni hanno preferito dipingere il movimento che si è sviluppato nella scuola, nell’università e nella ricerca come un soggetto conservatore, senza proposta, noi rispondiamo con i fatti, con le migliaia di iniziative promosse in questi mesi e a seguito delle quali presentiamo oggi, con un approccio sistematico e complessivamente alternativo, questa nostra proposta programmatica e un’idea di percorso basata sulla partecipazione attiva, su un processo di ascolto della società, sul riconoscimento del ruolo fondamentale della partecipazione civile.
La nostra proposta programmatica sulla conoscenza si ispira a valori che riteniamo fondamentali e fondanti per le scelte che operiamo.

Insegnanti di Economia Aziendale di Lucera - 15-03-2005
Egregio Ministro,

l'attuazione della riforma della scuola secondaria superiore, così come prevista nello schema di decreto del 17 gennaio 2005 in attuazione della legge 28 marzo 2003 n. 53, da molte parti del mondo della scuola e delle imprese suscita numerose perplessità in relazione alle finalità che si intendono raggiungere e alle modalità attraverso le quali gli attuali livelli di istruzione si vorrebbero migliorare.

Non risulta comprensibile la particolare necessità di far confluire negli unici canali dei Licei e della Formazione Professionale le due modalità di proseguimento degli studi secondari, attraverso la totale soppressione degli Istituti Tecnici. Questi ultimi, da decenni, hanno costituito il canale di istruzione privilegiato da generazioni di studenti interessati a conseguire una buona preparazione culturale di base e la acquisizione di solide competenze professionali spendibili per l'inserimento nel mondo del lavoro, con qualifiche medio-alte, presso aziende private e della Pubblica Amministrazione.

Come sempre si passa da un eccesso all'altro!… Dalla miriade di indirizzi, sperimentali e non, attualmente esistenti, all'interno dei quali noi docenti progressivamente abbiamo dovuto trovare la nostra connotazione professionale, adeguando i contenuti dei programmi alle non poche sfaccettature che li caratterizzavano, si passa alla semplificazione estrema degli otto Licei e alla delega alle Regioni di tutto quanto rimane dell'Istruzione Secondaria.

Tale formulazione non convince per le seguenti motivazioni....

Liceo Scientifico-Tecnologico I I S G. Vallauri di Fossano - 05-03-2005
Dopo aver esaminato la bozza dello schema di decreto legislativo per la riforma della scuola secondaria superiore, i docenti del Liceo Scientifico-Tecnologico dell'Istituto di Istruzione Superiore "G. Vallauri" di Fossano si dicono vivamente preoccupati per il futuro della scuola italiana nel settore scientifico e tecnologico. Pare loro infatti che né il Liceo Scientifico né quello Tecnologico prospettati dalla riforma Moratti possano offrire agli studenti una preparazione adeguata al proseguimento degli studi universitari in questo settore, che è cruciale per lo sviluppo del Paese.

"Noi insegniamo in un corso, il Liceo Scientifico-Tecnologico (progetto Brocca), che è unanimemente ritenuto un modello di formazione in ambito scientifico - affermano - e siamo seriamente preoccupati che la Riforma Moratti non dia continuità a questo tipo di esperienza, presente in un numero elevatissimo di scuole in ogni parte d'Italia".

Da queste considerazioni è nata l'iniziativa di scrivere una lettera aperta al Ministro dell'Istruzione, della Ricerca e dell'Università, Signora Letizia Brichetto Moratti. Il senso della proposta vuole valorizzare i residui margini di discussione ancora rimasti e si orienta per una integrazione della struttura definita dei quadri orari dei licei.
Precarius - 11-02-2005
A proposito del piano per l’assunzione a tempo indeterminato di migliaia di docenti precari su tutti i posti disponibili e vacanti, di cui abbiamo parlato lo
scorso 31 gennaio ( e che ha stimolato numerosi interventi a commento) , finalmente possiamo "postare" il comunicato delle Organizzazioni Sindacali.
Bisogna diffondere ovunque questo comunicato di mobilitazione dei docenti precari .
Bisogna informare tutti i colleghi che la Moratti è in ritardo sull'attuazione del piano pluriennale relativo alle assunzioni su tutti i posti vacanti esistenti. La stragrande maggioranza degli insegnanti precari ne è incosapevole.
Condizionare e "ripulire" nel miglior modo possibile, l'eventuale DdL Valditara.
I genitori dei nostri alunni invocano giustamente, da anni, la garanzia della continuità didattica. Sono stati invitati, invece, a danzare con noi interminabili "valzer" sulle cattedre...
Diffondiamo anche a loro il comunicato della mobilitazione.
Dobbiamo essere pronti allo sciopero anche se ci toccherà farlo senza i colleghi di ruolo.
Ecco il comunicato ed il volantino.
Nei quattro incontri interregionali bisognerà indicare la strada per obbligare il ministro a firmare.
Bene!
Jasna Tkalec - 10-02-2005
Con il dolore nell'anima ho visto ieri quello che ha trasmesso Rai Uno a proposito della "Giornata della memoria delle foibe".

Dunque una giornata della memoria dei massacri commessi dai partigiani titini e dell'esodo degli italiani dall'Istria e dalla Dalmazia... Mi hanno colpito termini come "violenza cieca", che si sarebbe abbattuta sui cittadini innocenti. Prima di proseguire, per sgombrare ogni equivoco, ci tengo a sottolineare che tutta la mia vita l'ho passata ad occuparmi della cultura italiana e che l'unico figlio che ho avuto ora vive a Roma ed ha finito gli studi in Italia. Quindi per libera scelta l'Italia era ed è tuttora il paese di tutte le mie anzi nostre aspirazioni. Per questo è ancor più insopportabile sentire che si è presa la giornata della firma del trattato di Pace (10 febbraio) nella Conferenza di Parigi del 1947, come giornata della memoria di un ingiustizia e di un lutto subiti, invece di onorarla come la giornata della sepoltura definitiva del fascismo.
I fatti storici però restano quelli che sono anche se gli uomini li interpretano come vogliono.
Precarius - 31-01-2005
Entro questa sera il Ministro dell’istruzione è obbligato ad adottare, con regolare decreto, il piano per l’assunzione a tempo indeterminato di migliaia di docenti precari su tutti i posti disponibili e vacanti.
Da domani, oltre 100.000 insegnanti ...
Rete Nazionale Ricercatori Precari - 12-11-2004
Anche i precari dell'università saranno in piazza con le scuole lunedi 15 novembre a Roma.

LUNEDI 15 novembre la scuola sciopera e scende in piazza contro le riforme dell'istruzione. Ma i progetti del ministro Moratti non toccano solo la scuola: ...
Reginaldo Palermo da Tecnica della Scuola - 04-09-2004
Non è più univoca la posizione dei sindacati confederali sulla questione del tutor.
Cgil-FLC continua a sostenere che fino alla conclusione della trattativa i collegi dei docenti non possono deliberare alcunchè sulla materia. Uilscuola formula ...