Intervista a Eugene Hutz,
35enne baffuto e girovago leader del gruppo Gogol Bordello:
«Mi voleva Madonna, ma...» Giovedì 28 agosto all'Idroscalo la band che, dopo «Supertaranta»,
condivide con Manu Chao il trono di «Re della patchanka»
Eugene Hutz
Tra i tanti divertissement dell'ultimo sberluccicante tour di Madonna, c'è un intermezzo che prevede l'entrata di un trio
gipsy intento a trasformare la celebre «Isla Bonita» in una tziganata. «È mio zio Sasha con altri due musicisti. Madonna aveva chiesto a me di curare quella parte dello show, ma non potevo perché ero in tour e quindi le ho consigliato di prendere lui». Non è da tutti rifiutare un regale invito da Sua Santità Louise Veronica Ciccone, ma lui può. Perché lui è Eugene Hutz, 35enne baffuto e girovago leader dei Gogol Bordello, di cui Madonna si è da tempo (artisticamente) innamorata. Tanto da volerlo nel suo primo film da regista, «Filth and Wisdom», in uscita ad ottobre.
E i Gogol sono oramai la band che condivide con Manu Chao («Un mio eroe prima — dice Hutz —, un mio grande amico oggi ») il trono di «Re della patchanka», dopo lo straordinario successo di «Supertaranta» nel 2007. Già, patchanka, oramai diventato genere a sé, miscelatore di suoni dove c'è spazio per il punk e per gli stornelli gitani, per il rap e per la taranta salentina. Con cui i Gogol riaprono le danze della finora dormiente scena live milanese, domani all'Idroscalo, tornando così per la terza volta in un anno nel nostro Paese.
Paese dove l'ucraino di origine rom Eugene ha vissuto nel 1991, breve parentesi nel corso di una avventurosa esistenza. Che l'ha portato prima a New York, dove nel 1993 ha fondato i Gogol, e ora in Brasile. Ma l'Italia è sempre nel suo cuore: «Ci torno sempre volentieri, è una fonte d'ispirazione per la nostra musica, specie il Sud. Ultimamente mi sono trovato molto bene con i
Mascarimiri, gruppo folk salentino. Sì, tutto bene, nonostante questi tempi tristi».
Tristi perché Eugene è costernato per la situazione dei suoi compagni di etnia italiani:
«Trovo indegna la vicenda delle impronte digitali ai bambini nomadi. La colpa è come sempre dei pregiudizi duri a morire e dei capri espiatori, sempre comodi. Se i pregiudizi non ci sono, anche l'inserimento è più facile. Prendete il Brasile: conosco la comunità rom di Rio. Ci sono medici, avvocati, ci fu persino un presidente della Repubblica di origine rom negli Anni 50, Juscelino Kubitschek». Oltre ai succitati paragoni con Manu Chao, la storia di Eugene Hutz potrebbe somigliare anche a quella di Goran Bregovic, altro figlio di un Paese che non c'è più, la Jugoslavia: «Giammai. Lui è un abile sfruttatore di tradizioni altrui, fa le cose per i soldi e senz'anima. Io e Manu proviamo a reinventare il folklore, a mischiarlo col moderno». Registrato l'affondo, infine una promessa: « Voglio aprire un canale, lo vedrete nel prossimo disco, tra Brasile ed Est Europa, due mondi così apparentemente lontani e così affascinanti. Sarò un nuovo Vasco da Gama».
Informazioni
Gogol Bordello. Giovedì 28 agosto. Idroscalo, Arena Concerti. Ore 21.30. Ingr. 10 euro
Matteo Cruccu
27 agosto 2008
http://www.corriere.it/vivimilano/concerti/articoli/2008/08_Agosto/27/gogol_bordello_concerto_idroscalo.shtml