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Autore Topic: Ho venduto le nozze per 3mila euro  (Letto 2840 volte)
Luisa
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« il: 27 Agosto 2008 - 05:30:04 »

Ho venduto le nozze per 3mila euro

Dopo l’indagine che ha svelato i matrimoni finti, una nomade racconta il trucco:
"Ho sposato un magrebino. Mi ha dato i soldi e non l’ho mai più visto. Così riesco a sfamare i figli".
Un caso simile ai tre scoperti dalla polizia


Modena, 26 agosto 2008 - "Diecimila euro per sposarsi? Molto meno, tremila. E l’ho fatto perché si fa fatica a campare. Mantenere tre figli non è facile per nessuno. Diventa impossibile quando non si trova lavoro". Non c’è traccia di romanticismo nel ricordo ancora fresco delle proprie nozze di una giovane sinta di Modena. La donna, come le altre tre bloccate nel weekend dagli agenti in municipio, nei mesi scorsi ha ammette di aver trovato un partner nordafricano desideroso di ottenere la cittadinanza italiana. Gli ha detto ‘sì’, garantendogli uno status che arriva, per un extracomunitario, due anni dopo aver preso in sposa un’italiana come lei. Mentre gli ultimi matrimoni ‘combinati’ in Comune sono saltati grazie all’indagine della polizia, il suo è andato in porto.

 

"Devo dire che non so nemmeno dove si trovi mio marito, non mi ricordo nemmeno il suo nome, se è per questo — dice sommessamente la donna, accompagnata al campo dal rappresentante della comunità dei sinti, Giuseppe De Barre —. Ci siamo conosciuti per caso, a Modena. Dopo due o tre volte che ci si vedeva, è scattata la richiesta di matrimonio da parte dell’immigrato. Tempo di stabilire una cifra per dirsi di sì, di preparare le carte e ci siamo rivisti in municipio per la breve cerimonia. Poi, più niente".
Il blitz nuziale degli agenti, che fra sabato e domenica hanno stoppato tre unioni fra sinte e altrettanti magrebini (ora gli aspiranti mariti sono in attesa di rimpatrio all’ex Cpt) ora allarma la donna che ha accettato di sposarsi a inizio anno con un semisconosciuto dovendo mantenere tre bambini.

 

"Ho paura, lo confesso — dice — perché so che c’è un’indagine in corso. Sinceramente non pensavo che potesse sollevarsi un polverone simile. Ora vorrei che le mie nozze venissero annullate, se possibile. Ma non mi pento di aver fatto questa scelta. Come ho detto, si è trattato solo di un’opportunità per ‘respirare’ con un po’ di danaro mentre proprio non si riesce a trovare un’occupazione. Ho mandato curriculum ovunque, invano. E allora si accettano anche questi mezzi per tirare avanti".

 

Per Giuseppe De Barre, storico rappresentante dei sinti modenesi, si deve escludere che a monte dei matrimoni fra donne della comunità e stranieri a caccia di cittadinanza ci sia un’organizzazione. "Lo dico senza mezzi termini — afferma — se davvero fosse possibile arricchirsi in questo modo, mi sarei buttato a capo fitto nell’affare. Invece sono solo una manciata le ragazze che non hanno trovato altra strada per racimolare un po’ di soldi. Io stesso ieri mattina ho dovuto chiedere a destra e a manca per sapere chi era finita in questa storia. Noi sinti, poi, non abbiamo l’abitudine di trattare alla luce del sole queste faccende. Ecco perché sono sicuro che questioni così personali siano rimaste tali, senza diventare una usanza per la nostra comunità". "E’ vero, a fatica lo abbiamo detto fra noi donne», gli fa eco la ragazza, che poi si chiede con gli occhi abbassati «se ci siano conseguenze per chi si è sposata in questo modo". Non si capacita, guardando i bambini che giocano intorno, di poter precipitare in un guaio per queste nozze profumate solo di soldi.

Alla Procura modenese deve ancora giungere l’informativa della polizia sulle nozze di comodo per denaro e cittadinanza. Ma arriverà. Sono comunque in corso controlli incrociati anche a ritroso sui dati dell’ufficio stato civile, vedendo quanti matrimoni civili fra sinte ed extracomunitari ricalcassero le caratteristiche di quelli bocciati nel weekend. Pur essendo stati questi ultimi palesemente costruiti ‘a tavolino’ (i futuri coniugi non conoscevano i rispettivi nomi in municipio, sugli anelli nuziali comparivano firme e date sbagliate), non è in realtà affatto facile dimostrare la truffa nuziale. Solo con le prove di una transazione economica fra gli sposi si potrebbero concretizzare le accuse di truffa ed estorsione. Senza di queste, il loro matrimonio di plastica avrebbe il valore di tutti gli altri, più o meno romantici, più o meno interessati.

di Paolo Grilli

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/modena/2008/08/26/113733-venduto_nozze_3mila_euro.shtml
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