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Autore Topic: Parla Don Sciortino, direttore di Famiglia cristiana  (Letto 2393 volte)
aemme
Sr. Member
****
Posts: 299


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« il: 15 Agosto 2008 - 02:21:30 »

"Noi cattocomunisti?
Non sanno cosa dire..."


Parla Don Sciortino, direttore di Famiglia cristiana, bestia nera del Pdl
UGO MAGRI
ROMA

Don Sciortino, non starete esagerando? Famiglia cristiana ha appena definito Berlusconi «presidente spazzino»...
«Per la verità è lui che si è fatto riprendere a Napoli con la scopa in mano.
L’immagine, si vede, non gli dispiace».

A destra dicono che lei dirige un organo cattocomunista...
«Questo proprio no. Famiglia cristiana è stata in prima linea contro il comunismo e l’ideologia comunista quando erano cose veramente serie. Oggi, per fortuna, cattocomunista non significa più nulla. Tanto che qualcuno, per attaccarci, s’è dovuto inventare un’altra parola».

Quale?
«Criptocomunisti».

Cioè comunisti sotto sotto.
«Non si hanno argomenti, e allora si lanciano accuse fuori luogo. Noi usiamo con tutti lo stesso metro».

Con Prodi foste più teneri...
«Lo dica a lui. L’altro giorno ci siamo incontrati qui a Marettimo, dove ora mi trovo».

Il Professore è risentito?
«Ancora accusa il colpo delle nostre critiche».

E come mai?
«Leggendo Famiglia cristiana capì di non avere più appoggio nel paese. Come linea editoriale noi cerchiamo di stare sui fatti, senza pregiudizi».

Anche con Berlusconi?
«Certo. All’inizio gli abbiamo dato ampio credito.
Ho definito la sua illustrazione del governo alle Camere
come un discorso da statista, anche per quell’apertura al dialogo verso l’opposizione».

Che poi è rientrata. Qualcosa la convince, del governo in carica?
«Per esempio, l’iniziativa del ministro Brunetta contro fannulloni e parassiti,
una campagna giusta. Ma per noi le vere emergenze sono diverse
da quelle che agita il governo».

La sicurezza non è un problema reale?
«Capisco che la gente lo senta come tale. Idem per gli immigrati.
Ma sono difficoltà che un paese normale e civile affronta con strumenti, appunto, normali e civili».

Invece?

«Si passa da un’emergenza all’altra.
Fino al punto da mandare i militari per le strade».

Teme la svolta autoritaria?
«Quei soldatini non servono assolutamente a nulla.
Le vere priorità sono altre. E in cima c’è la povertà».

Le famiglie che non arrivano a fine mese...
«Non arrivano a metà mese. Alle mense della Caritas
si presentano signori in giacca e cravatta di ritorno dal lavoro».

Non ce la fanno più.
«E su questo non si fa nulla. Anzi: si getta un po’ di fumo all’opinione pubblica
forse per nascondere l’incapacità di dare risposte concrete».

Avete bastonato il governo sette volte in cento giorni. Da fare invidia a Veltroni...
«Non risparmiamo colpi a nessuno. Anzi, anticipo che il prossimo editoriale avrà come tema l’opposizione».

Nel centrosinistra vi portano in palmo di mano...
«Chiunque cercasse di tirarci dalla sua parte commetterebbe un errore.
Noi ci schieriamo con le famiglie».

Sia sincero: qualcuno ha provato a mettervi un bavaglio?
«Direttamente, non ho alcun riscontro. Del resto, abbiamo sempre difeso la nostra autonomia, all’interno e all’esterno».

Senta Gasparri, presidente dei senatori Pdl: Famiglia cristiana «non rappresenta le gerarchie».
«Gasparri non è abilitato a dare patenti di cattolicità. Tantomeno può sostituirsi alla gerarchia. Le nostre posizioni, del resto, sono perfettamente allineate a quelle del cardinale Martino. Il quale invita a combattere la povertà, non i poveri che rovistano nei cassonetti... Tra parentesi Gasparri predica bene e razzola male».

In che senso?
«Qui a Marettimo, dove ha casa e la fa un po’ da boss, An governa con la sinistra e Prc».

Telefonate di solidarietà?
«Molti sms per invitarci ad andare avanti con coraggio».

Da qualche personaggio in particolare?
«Uno posso dirlo: Savino Pezzotta. Con lui Famiglia cristiana non fu tenera, eppure Pezzotta rivendica la nostra libertà di essere coerenti».

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200808articoli/35642girata.asp
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