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Autore Topic: Aree di transito in Ticino  (Letto 3367 volte)
Luisa
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« il: 23 Luglio 2008 - 10:47:14 »

Aree di transito in Ticino

Premessa

Rifiutati dai normali campeggi e semi tollerati dai Comuni, che propongono loro terreni non sempre idonei (discariche, svincoli autostradali), i nomadi sono confrontati in tutta Europa con il problema delle aree di transito. Le difficoltà nel disporre di adeguate aree di transito limita le loro opportunità di guadagno, come pure le occasioni di raduni familiari.

Le loro esigenze comportano uno spazio provvisto di servizi igienici, di elettricità ed acqua corrente. In Svizzera questo servizio viene finanziato dai Cantoni e in parte dai nomadi stessi attraverso una tassa settimanale di soggiorno per roulotte.
L’insufficiente disponibilità delle aree di sosta e di transito è pure sottolineato nel Rapporto del Consiglio federale sulla situazione dei nomadi in Svizzera dell’ottobre 2006. Nello stesso viene riportato il parere espresso dal “Comitato consultivo del Consiglio d’Europa della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali”, che ravvisa come il principale problema dei nomadi risieda nella mancanza di spazi di sosta e di transito. Nel rapporto viene indicata la necessità di disporre, a livello svizzero, di 38 aree di transito supplementari per i nomadi svizzeri e di una decina per i nomadi stranieri.

Rapporto completo 
http://www.bak.admin.ch/bak/themen/sprachen_und_kulturelle_minderheiten/00507/01414/index.html?lang=it

Aree di transito attuali in Ticino

La disponibilità di avere a disposizione un numero sufficiente di aree di transito per poter gestire meglio la presenza delle carovane in Ticino è un problema che è sul tappeto da molti anni.
In seguito alla disdetta del contratto di locazione da parte delle FFS (che intendono utilizzare lo spazio per loro esigenze) dell’area di Balerna, che era la sola ad essere attrezzata con servizi igienici fissi, l’unica area disponibile rimane Galbisio, che però resta chiusa da metà giugno a fine agosto. Il Comune di Mendrisio mette inoltre a disposizione, nel periodo di chiusura delle piscine, i posteggi situati nella zona di San Martino.

Per il 2007 il Comune di Gudo ha dato la sua disponibilità all’utilizzo dell’area situata nel Comune.

L’afflusso particolarmente numeroso di questi ultimi anni, in particolare nel 2003, 2004 e 2005, ha portato alla saturazione di tutte le aree disponibili. Questa situazione ha generato l’emergere di diversi problemi, tra i quali l’occupazione abusiva di aree private e agricole.
La situazione attuale è insostenibile e inadeguata per poter gestire in modo razionale la presenza dei nomadi nel nostro Cantone.


Nuove aree di transito

Considerata la situazione e l’impossibilità di continuare con la strategia adottata negli anni precedenti, la CCN ha valutato opportuno aggiornare lo studio "Rapporto sulle modalità di intervento e sulle aree potenziali" realizzato nel 2000 dalla Dionea SA, ampliandolo con altre aree ritenute idonee all'accoglienza delle carovane.

Il nuovo rapporto suddivide il Cantone in tre aree: l'area del piano di Magadino e della Riviera, l'area della piana del Vedeggio e il Mendrisiotto. In queste aree dovrebbero collocarsi 5-6 aree di transito, in modo da poter gestire con sufficiente agio l'arrivo delle carovane. Il rapporto suddivide inoltre le aree utilizzabili a corto termine, quelle a medio termine e quelle a lungo termine, mettendo in risalto la necessità di un processo partecipato dal basso (bottom-up) in cui i Comuni assumono un ruolo più attivo.
Il rapporto indica come da un punto di vista pianificatorio e di realizzabilità sia da privilegiare se possibile una soluzione condivisa con i Comuni.

L'esperienza negativa del 2004 ha indotto i due Comuni del Sopraceneri toccati dal problema, Bellinzona e Gudo, a prendere l'iniziativa di convocare i Comuni dell'area del Piano di Magadino e della Riviera, per cercare delle soluzioni comuni a un problema che non può essere attribuito a qualche Comune o al Cantone, ma che deve essere affrontato insieme.

L’iniziativa di Bellinzona e Gudo non ha purtroppo trovato il sostegno degli altri Comuni. Il lavoro svolto in collaborazione con il sottogruppo aree della CCN non ha prodotto risultati concreti.

Considerata la situazione il Consiglio di Stato, in una nota a Protocollo, ha incaricato i Dipartimenti delle Istituzioni e del Territorio di procedere all’allestimento di un Piano di utilizzazione cantonale (PUC), sulla base dei rapporti elaborati dalla Dionea SA.

Dati i tempi relativamente lunghi prima dell’entrata in vigore del PUC, rimane urgente reperire una o due aree per il prossimo anno. La Commissione sta lavorando anche in questo senso, ma il compito risulta arduo e complesso.
http://www.ti.ch/di/temi/delstra/zingari/aree.asp?menu=5

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