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Autore Topic: Minori Rom in: Rapporto sui Diritti DeLL’inFanzia e DeLL’aDoLescenza in ItaLia  (Letto 3131 volte)
aemme
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« il: 05 Luglio 2008 - 06:51:31 »

In: Rapporto sui Diritti DeLL’inFanzia e DeLL’aDoLescenza in ItaLia


Il Gruppo di Lavoro raccomanda:

1. di promuovere un censimento nazionale, con la salvaguardia
dell’anonimato, per conoscere il numero esatto delle
presenze dei minori rom in Italia e favorire così l’adozione
di piani d’azione specifici, che tengano conto delle differenti
peculiarità territoriali;

2. promuovere un piano d’azione volto a favorire l’integrazione
dei minori rom, che preveda l’utilizzo di mediatori
linguistico-culturali, con specializzazione anche in ambito
sanitario.

MINORI DI MINORANZE ETNICHE
1. I minori rom italiani e stranieri

Quella «Rom» è una delle grandi questioni morali dell’Europa di oggi, ignorata dalle Istituzioni del nostro Paese e messa ai margini dalle forme di organizzazione sociale e abitativa dei grandi e medi centri urbani, largamente incapaci di comprenderne le trasformazioni e di dare una risposta positiva e coerente sul piano culturale, politico e amministrativo.

«Rom o Sinti», sono un insieme composito di comunità, formate in moltissimi casi da cittadini italiani o, ancora, da stranieri di più recente immigrazione costretti dalle guerre, dalle nuove povertà e dai processi di modernizzazione a rimettersi in cammino.

Rom sono coloro che si riconoscono nel Romanès, una lingua orale mutuata dalle antiche parlate indiane, il luogo più antico della memoria di questo popolo.

L’Italia è conosciuta in Europa come il paese dei campi nomadi, luoghi fisici e spazi di negazione separati dal resto delle città e dalla vita dei suoi abitanti, dove via via sono peggiorate le condizioni di emarginazione, discriminazione e disperazione tra le persone e più aspra si è fatta la convivenza
con le vicine comunità locali.

La varietà e la ricchezza della dimensione Romanì si misurano dunque con le crescenti condizioni di discriminazione politica e sociale che li riguardano da vicino, attanagliate da politiche pubbliche differenziali, che hanno impresso un’accelerazione al processo di ghettizzazione ed esclusione dei Rom rispetto alla maggioranza dei concittadini.

Gli elementi critici registrati nel Rapporto 2005 a proposito della condizione dei minori Rom appaiono invariati nelle problematiche di fondo, in gran parte rappresentative di un processo incompiuto di integrazione sociale o, più propriamente, esplicativo di una condizione di forte esclusione sociale, mentre emergono nuovi scenari di violenza e sfruttamento che interessano soprattutto fasce estese di famiglie e minori immigrati dalla Romania.

In questo caso, come nel passato, per una parte di rom della ex Jugoslavia o per rom e sinti italiani, le condizioni di miseria materiale segnano un rapido declino morale e una maggiore permeabilità verso gruppi criminali organizzati specializzati nello sfruttamento della prostituzione e della pedofilia.

Aumenta contemporaneamente il tasso medio e la gravità dei reati commessi in età adolescenziale, che vanno ad aggiungersi alla tipologia prevalente dei reati contro il patrimonio. Negli ultimi anni si è registrato un incremento di minori rom autori di reato presenti negli istituti penali minorili, con una percentuale significativa anche di ragazze.

Per quanto concerne l’accesso ai servizi sanitari, permane la difficoltà di accesso, che in molti casi è rappresentato solo dal pronto soccorso ospedaliero. Il ricorso a tale struttura avviene dunque soltanto nel momento della necessità acuta, mentre affezioni anche gravi rimangono ignorate per lungo tempo. I dati di dimissioni ospedaliere relative ai ricoveri evidenziano frequenti ospedalizzazioni in età pediatrica, soprattutto nel corso del primo anno di vita, con una predominanza di ricoveri per malattie infettive,
respiratorie e per patologie neonatali. Gli indici di natalità, morbilità, mortalità rilevati nei diversi gruppi
rom, sono in molti casi paragonabili a quelli dei Paesi in via di sviluppo.

Si evidenzia infine un forte incremento in alcune aree urbane (es. Milano) di provvedimenti emessi dal Tribunale per i Minorenni a tutela della salute dei minori, a cui non corrispondono nei fatti analoghe iniziative di sostegno e prevenzione degli Enti Locali competenti in materia.

Per quanto attiene alla scolarizzazione, come evidenziato anche nel Rapporto 2005, si segnala come a un’ampia fascia di minori rom è ancora oggi sistematicamente negata di fatto la possibilità di accedere all’istruzione di base, a volte anche a causa dei numerosi provvedimenti di allontanamento ed espulsione a cui vanno incontro le loro famiglie. Sarebbe invece necessario estendere ai minori in età scolastica una reale possibilità di integrazione e accesso alla scuola, predisponendo adeguate risorse umane ed economiche e attivando progetti di scolarizzazione con il supporto di mediatori culturali rom e sinti. Infatti
sono poche le scuole in grado di svolgere attività integrative, così come sono scarse le iniziative di formazione e sensibilizzazione del corpo insegnante e raro l’impiego di formatori culturali.



54. Prendendo atto degli sforzi compiuti dall’Italia
per il miglioramento della situazione dei bambini
rom, il Comitato ONU rimane preoccupato per la
difficile situazione sociale di questi ultimi, il loro limitato
accesso ai servizi sanitari e all’istruzione. In aggiunta,
il Comitato è profondamente preoccupato per
il verificarsi di casi di discriminazione contro questo
gruppo di bambini, a volte da parte dello stesso personale
dello Stato parte.

55. Il Comitato ONU raccomanda che l’Italia sviluppi,
in cooperazione con le Associazioni e/o Ong rom,
politiche attive e programmi globali per prevenire l’esclusione
sociale e la discriminazione tali da consentire
ai bambini rom il pieno godimento dei loro diritti,
incluso l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria.
(CRC/C/15/Add. 198, punti 54 e 55)


Scarica la versione integrale del Rapporto:
http://www.cesvi.org/UserFiles/File/Rapporto%20CRC%202005-2006.pdf
« Ultima modifica: 05 Luglio 2008 - 06:57:45 da aemme » Loggato
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