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Autore Topic: CGIL Cuneo : "una etnia criminalizzata  (Letto 2621 volte)
aemme
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« il: 05 Luglio 2008 - 09:02:12 »

Impronte digitali ai Rom, CGIL Cuneo : "una etnia criminalizzata"


E' di questi giorni la notizia dell'intento di creare una banca dati che raccolga le impronte digitali dei Rom, minorenni compresi. Al riguardo la CGIL provinciale, tramite una lettera, esprime la propria indignazione.


"Sulla proposta del ministro degli Interni, Roberto Maroni, per la creazione di una banca dati con le impronte digitali dei Rom che coinvolgerebbe anche i bambini, non possiamo che esprimere la nostra indignazione: una intera etnia viene criminalizzata.

È una schedatura etnica non degna di un paese civile, fa rabbrividire e ci ricorda come le segnalazioni di etnie siano avvenute sempre e solo nei regimi totalitari. Anche le persecuzioni del nazifasciste cominciarono dalla schedatura dei bambini ebrei. La proposta di Maroni ci fa sentire la responsabilità di prender la parola per denunciare il razzismo che sta dietro questa idea e che viene malamente giustificato dalla preoccupazione per le condizioni in cui vivono molti di questi bambini: secondo il Ministro infatti sarebbe questa la soluzione per toglierli dalla strada e dall’accattonaggio. Tristemente, in passato, il nostro Paese ha già conosciuto certe aberrazioni; le leggi razziali che hanno colpito gli ebrei italiani hanno procurato solo sofferenza, mai, in nessun caso, sono state d’aiuto alle persone schedate.

 Oggi le minoranze diventano capro espiatorio della crisi politica, economica e culturale del nostro Paese. In un momento difficile come questo, di fronte alla complessità del fenomeno dell’immigrazione, anziché ricercare percorsi di integrazione e convivenza civile, si cerca di instaurare un clima di paura e di diffidenza che porti la mente delle persone lontano dai problemi reali. In questo caso poi si aggiunge un dolore in più, e cioè che a pagare le conseguenze di una crisi di valori e di imbarbarimento del nostro Paese siano i bambini.

Nel nostro paese si vuole far credere che esistano emergenze legate alla presenza di cittadini, bambini e lavoratori, che hanno come unica colpa la diversità di colore, di religione, di paese di provenienza, di stile di vita, di cultura di origine. Vale la pena di ricordare che l’articolo 3 della Costituzione Italiana difende i diritti di tutti, indipendentemente dalla loro diversità di condizione di nascita, anche dal rispetto di questo principio costituzionale dipende la qualità della democrazia nel nostro Paese".


Segreteria Provinciale CGIL Cuneo
Cuneo, 2 luglio 2008

http://www.targatocn.it/it/internal.php?news_code=51911&cat_code=11
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