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Autore Topic: Impronte - le parti - Gad Lerner: comunità ebraica si mobiliti per il no  (Letto 2346 volte)
Luisa
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« il: 27 Giugno 2008 - 09:00:20 »

Impronte ai minori rom, Maroni: è la strada giusta
Gad Lerner: comunità ebraica si mobiliti per il no

Il Garante: nella misura possibili problemi di discriminazione
Unicef: no alla violazione dei diritti dei bambini, colpire chi abusa

 
ROMA (26 giugno) - Sul rilevamento delle impronte digitali anche ai minori nomadi il governo andrà fino in fondo. Lo ha affermato il ministro dell'Interno Roberto Maroni: «Questa è la strada giusta per garantire i diritti ai minori» ha detto, aggiungendo che l'esecutivo non si farà intimidire da sterili polemiche politiche, e colpirà duramente chi utilizzerà i bambini per l'accattonaggio, togliendo la patria podestà.

«Rifiuto l'idea che un paese civile possa accettare di vedere minori che vivono dividendo lo spazio con i topi - ha detto Maroni -, perché è questo che avviene nei campi nomadi. Voglio permettere che i bambini vivano una vita normale, in condizioni decenti, senza essere obbligati all'accattonaggio o a peggio ancora. Per ottenere questo, come disse il ministro Bindi nel luglio 2007, occorre identificare tutti i minori, anche prendendo le impronte».

Alemanno: la proposta di Maroni a protezone dei minori. In difesa dell'iniziativa di Maroni è intervenuto oggi il sindaco di Roma Gianni Alemanno: «La proposta di Maroni non è volta a schedare i minori nomadi, ma a proteggerli - ha detto -. Si è ravvisato che spesso i minori nomadi vengono utilizzati per l'accattonaggio, sfruttati passandoli da famiglia a famiglia ed evitando così le norme per la revoca della patria potestà».

Mantovano: critiche singolari. Favorevole all'iniziativa anche il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano: «È singolare l'enfasi che si adopera per criticare proposte di buon senso, prescindendo dal loro esatto contenuto - ha affermato - Avere certezza dell'identità di un minore è una misura in suo favore del minore. Una vera e propria necessità di dati personali certi si ha poi per i minori maggiormente soggetti a sfruttamento o ad accattonaggio: l'elenco dei minorenni scomparsi dovrebbe convincere».

Il Garante della Privacy: possibili problemi di discriminazione. Individua invece nella misura possibili problemi di discriminazione il Garante della Privacy: in particolare, secondo l'Autorità, il rilevamento delle impronte dei minori potrebbe causare problemi di discriminazione, che possono toccare anche la dignità delle persone e specialmente dei minori. Il Garante ha quindi deliberato di chiedere informazioni alle autorità competenti, in particolare ai Prefetti di Roma, Milano e Napoli.

Gad Lerner: la comunità ebraica di no. Il giornalista Gad Lerner invita l'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) a scendere in campo per rifiutare qualsiasi provvedimento di natura discriminatoria come quello delle impronte per i bambini rom avanzato dal ministro Maroni. Già nel 2002 Lerner, durante il congresso dell'Ucei, avanzò insieme a Riccardo Pacifici (presidente della Comunità ebraica romana) una mozione, poi approvata dall'assise, che respingeva la proposta dell'allora governo e che impegnava tutti gli ebrei italiani, se la norma fosse passata, a recarsi nelle questure per dare anche le loro impronte digitali. Allora il presidente Amos Luzzatto, Riccardo Pacifici e lo stesso Lerner protestarono davanti al Viminale contro la proposta. Lerner ha definito «ipocrita e beffardo» il ragionamento di Maroni, ma anche del sindaco Moratti, che prendere le impronte per i bambini Rom sia assunto a loro protezione.

Unicef: non violare i diritti dei bambini. Sulla vicenda è intervenuto anche l'Unicef, ribadendo che considera inaccettabili le condizioni di vita attuali di molti dei bambini rom in Italia, ma di non condividere la misura proposta da Maroni. «Come il ministro Maroni credo sappia bene da tempo siamo impegnati in Italia e in altri paesi europei a fianco di progetti concreti di aiuto e sostegno sia ai bambini rom sia ai bambini di altre comunità vulnerabili - ha detto Vincenzo Spadafora, presidente Unicef Italia - . Ma ribadiamo con forza che non si può, per proteggere i bambini, violare i loro diritti fondamentali. Non dobbiamo criminalizzare le vittime. Dobbiamo invece, come lo stesso ministro ha sottolineato, colpire chi abusa e sfrutta i bambini».

Prc: interrogazione a Commissione Ue. Intanto, la delegazione del Prc al Parlamento Europeo ha presentato oggi un'interrogazione alla Commissione Europea, nella quale chiede se la schedatura delle impronte digitali dei residenti nei campi nomadi non sia una misura discriminatoria secondo il diritto comunitario, contraria alle norme del Trattato e della Carta dei diritti fondamentali.

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=26639&sez=HOME_INITALIA
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