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Autore Topic: Maroni: "Case degne ai rom senza penalizzare i milanesi"  (Letto 3360 volte)
Redazione
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« il: 06 Ottobre 2010 - 02:27:30 »

di ZITA DAZZI (fonte: Repubblica)

2 ottobre 2010

«Le famiglie sgomberate dal Triboniano meritano un alloggio degno, senza però che questo venga percepito dai milanesi come una ingiustizia o una discriminazione nei confronti dei cittadini milanesi poveri». Viene dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, a Varese per un’inaugurazione, l’ultimo aggiornamento sulla polemica dei 580 rom che entro la fine del mese di ottobre saranno evacuati dal più grande campo nomadi comunale. Il ministro domani sarà a Milano per un nuovo super vertice in prefettura, a una settimana giusta dall’ultimo incontro con le istituzioni milanesi nel quale aveva enunciato il diktat «zero case popolari ai rom», che ha messo in crisi il piano concordato a maggio fra Comune e prefetto a proposito dello sgombero del Triboniano.

Il responsabile del Viminale ha precisato che il «piano rom è giusto e sacrosanto: non mi interessano le polemiche strumentali» e ha chiuso con parole che lasciano intravedere novità sull’esito della ricerca delle annunciate «soluzioni di alloggio alternativo alle case Aler» da parte del commissario straordinario Gian Valerio Lombardi: «Col prefetto — annuncia Maroni — discuterò anche della decisione di una settimana fa di trovare una sistemazione adeguata per le famiglie sgomberate, e io credo che sarà anche migliore».

Intanto prosegue la campagna di sgomberi del vicesindaco Riccardo De Corato, che ha fatto allontanare 100 sinti siciliani con 17 roulotte dalla polizia locale e altri tre camper con 15 roulotte da via Grosio. Si tratta dell’81mo «allontanamento» del 2010. Il vicesindaco coglie l’occasione per annunciare che dalla prossima settimana via Cimabue, «oggetto di ripetute occupazioni di carovane di nomadi, soprattutto sinti siciliani, verrà chiusa nei pressi dell’intersezione con via Sant’Elia con una sbarra mobile antiintrusione». La strada che costeggia il Parco Monte Stella, compresa in un’area dove sono presenti dei cantieri stradali, sarà percorribile solo da addetti ai lavori.

Una parola sul tema è attesa anche da parte del cardinale Dionigi Tettamanzi, impegnato in una solenne celebrazione in Duomo al termine della processione dei migranti della Lombardia, annuale pellegrinaggio voluto dalla conferenza episcopale lombarda «per richiamare tutti i cristiani alla preghiera e alla riflessione sul fenomeno migratorio, la presenza dei migranti e sui particolari risvolti religiosi, civili e sociali che ne derivano per riconoscere e rivedere luoghi comuni e idee errate, troppo spesso presenti nelle nostre comunità».
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