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« il: 03 Luglio 2008 - 07:16:25 » |
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Sindaco e prefetto oggi al Viminale per esaminare la bozza sul nuovo Patto sicurezza Censimento rom, al via domenica
Paolo G.Brera
Un pool con agenti in borghese, Croce Rossa e l´Opera Nomadi Sarà un pool costituito dalla croce rossa, da mediatori culturali del comune, da agenti in borghese delle forze dell´ordine e da operatori sociali e membri di associazioni come Opera Nomadi a mettere in atto il censimento dei rom voluto dal ministro dell´Interno, Roberto Maroni. L´operazione scatterà domenica, dopo l´ultimo vertice tecnico - in agenda venerdì - con il prefetto Carlo Mosca che oggi incontrerà al Viminale il sottosegretario Alfredo Mantovano e il sindaco Alemanno. Il vertice di oggi servirà a discutere la bozza del nuovo Patto per la sicurezza, che prevede di utilizzare per la lotta all´abusivismo commerciale, alla prostituzione su strada e alla microcriminalità i fondi stanziati nel vecchio patto per i quattro campi da realizzare fuori città.
Quanto all´operazione che scatta domenica «collaboreremo al "Censimento di protezione civile" nei campi rom - dice Fernando Capuano, presidente provinciale della Cri - iniziando la scheda anagrafica e compilando quella socio sanitaria: per la rilevazione delle impronte e per le foto, però, non saremo noi a operare ma comune e forze dell´ordine. Iniziamo domenica con un mediatore culturale del comune. Entrerà prima lui, poi arriveremo noi. Il fine, concordato col prefetto, è il censimento e la consegna ai nomadi di un tesserino con cui potranno usufruire dei trattamenti socio sanitari: dalla tutela ai bimbi sfruttati alle visite mediche e specialistiche, alle vaccinazioni e alla consegna di generi per la prima infanzia come i pannolini».
Insieme al tesserino, i militi della croce rossa compileranno parte della scheda messa a punto insieme a ministero e prefettura. «Inizieremo la parte anagrafica - dice Capuano - poi passeremo a quella socio sanitaria: una copia resterà a noi, una alla prefettura. Scriveremo se soffrono di patologie, se prendono farmaci e se hanno fatto le vaccinazioni. Con noi ci sarà Opera Nomadi e le forze dell´ordine in borghese: si occuperanno loro di foto e impronte, dei casi controversi e di chi non collaborerà».
L´ufficio legale del ministero deciderà l´età minima in cui i bambini potranno essere "schedati" con foto e impronte digitali. In ogni caso «il prefetto ci ha garantito che non ci saranno sgomberi, e che il fine è rendere i campi idonei dal punto di vista igienico», spiega Capuano. Ma restano forti contrarietà: se per il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, «uno stato moderno colpisce duramente i criminali, il malaffare e gli sfruttatori, non criminalizza intere comunità» perché «sarebbe come dire: prendiamo le impronte dei bambini italiani all´estero perché i mafiosi sono italiani»; per Potito Salatto, il presidente di Assoforum che unisce 75 associazioni vicine ad An, dieci delle quali romene, «è un errore strategico che acuirà i rapporti tra comunità rom e istituzioni italiane. I costi in termini psicologici e culturali sono ben superiori ai benefici».
(01 luglio 2008)
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