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31  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Milano - Via gli accattoni dal centro il: 25 Agosto 2008 - 11:35:27
"Via gli accattoni dal centro"
Il sindaco firmerà un´ordinanza anti-elemosina
di Luca De Vito

Il Comune dichiara guerra ai mendicanti e prepara un´ordinanza per sfrattare chi chiede l´elemosina in Centro, a partire dalla zona Duomo. «Stiamo esaminando l´emanazione di un provvedimento contro l´accattonaggio, per limitarlo soprattutto nei cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari», assicura il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. La firma del sindaco sull´ordinanza ci sarà già a settembre. Ma come sarà declinato il divieto ai mendicanti non è ancora ben chiaro, anche perché la legge italiana non vieta la possibilità di chiedere l´elemosina. Il modello sono ordinanze comunali già in vigore a Venezia e Firenze, con le dovute modifiche: se un mendicante può essere fermato per intralcio della circolazione in un calle veneziano, «questo non può avvenire in corso Vittorio Emanuele a Milano - ha spiegato De Corato - e anche la multa data a un senzatetto diventa un po´ ridicola».

Divieti a chi chiede l´elemosina ma non solo. In arrivo anche nuove misure contro spaccio e prostituzione. L´ordinanza anti-accattonaggio, la prima del genere per Milano, rientrerà in un giro di vite generale assicurato dalla giunta Moratti da settembre in nome della sicurezza. Sempre usando ordinanze come strumento. Già due settimane fa De Corato aveva anticipato, per i clienti delle prostitute, un aumento delle multe per intralcio alla circolazione da 166 a 500 euro. Sulla droga, le dichiarazioni di ferragosto del sindaco Moratti hanno sottolineato l´importanza dei nuovi poteri forniti dal pacchetto sicurezza ai Comuni, «per colpire lo spaccio».

Sul tema accattonaggio, invece, il Comune si era già mosso attraverso il censimento autorizzato dal prefetto dopo la nomina a commissario straordinario per l´emergenza rom. «La polizia municipale - ha spiegato il vicesindaco - in seguito a controlli effettuati per le strade di Milano, soprattutto a incroci e semafori e nelle aree occupate abusivamente, ha identificato 231 persone senza fissa dimora». Di queste la maggior parte sono rom romeni, ma ci sono anche extracomunitari. E italiani. «Dato il rilevante numero - ha aggiunto De Corato - la prefettura ha chiesto una proroga del servizio». Adesso, con l´annuncio delle ordinanze di settembre si arriva a una "fase due" anche per quanto riguarda l´accattonaggio. Solo in zona Duomo sono stati censiti 84 mendicanti ogni giorno.
 


«Si vuole rimuovere il disagio, perché non si vuole che sia visibile - dichiara Andrea Fanzago vicecapogruppo del Pd - ma se ci si avvicina al problema solo in questi termini è come se si volesse ignorare una questione che riguarda molti. Milano produce povertà e le famiglie senza soldi stanno aumentando moltissimo». Secondo Fanzago «affrontare il tema della povertà solo in termini di sicurezza non risolve il problema e finisce soltanto per punire i più deboli. Noi abbiamo una rete di servizi sociali per adulti che è paradossalmente molto in difficoltà. Ci sono sempre meno assistenti sociali e i tetti di accesso ai sussidi sono totalmente da rivedere: basta che ci sia un piccolo aumento della pensione che uno perde quei duecento euro di sussidio mensile necessari per andare avanti».

(19 agosto 2008)

http://milano.repubblica.it/dettaglio/Via-gli-accattoni-dal-centro/1502612
32  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / FINITO CENSIMENTO CAMPI MILANO, 1. 180 GLI OCCUPANTI il: 23 Agosto 2008 - 05:14:52
FINITO CENSIMENTO CAMPI MILANO, 1. 180 GLI OCCUPANTI

(AGI) - Milano, 23 ago. - Sono complessivamente circa 1.180 gli occupanti dei dodici campi nomadi autorizzati di Milano secondo il censimento avviato un paio di mesi fa, quando il prefetto Gian Valerio Lombardi ha ottenuto i poteri di commissario straordinario, e conclusosi ieri con le operazioni nei due campi di via Novara.

Tra gli occupanti, 581 sono italiani, 413 romeni, 84 kossovari, 70 macedoni e 32 bosniaci, come comunica una nota del vicesindaco e assessore comunale alla Sicurezza Riccardo De Corato. "Ora tocca al prefetto - dice De Corato - mettere mano al regolamento: servono regole chiare e severe per chi non rispetta i patti".

  Nel corso del censimento, ci sono state undici denunce per edificazione abusiva, "una pratica intollerabile" secondo il vicesindaco di Milano. "L'azione di censimento - ricorda - si affianca a quella di sgombero degli insediamenti irregolari, che continuera' incessantemente.

Da inizio anno le aree liberate sono gia' una ventina, 60 nel 2007, cui vanno aggiunti i circa 350 allontanamenti da pubblica via". (AGI)


http://www.agi.it/milano/notizie/200808231411-cro-rmi1010-art.html
33  Lingua e cultura ROM / Abitare / Reggio C. - Opera nomadi interviene su ritardo assegnazione case il: 23 Agosto 2008 - 04:49:10
Reggio C. - Opera nomadi interviene su ritardo assegnazione case       
Venerdì 22 Agosto 2008 15:36 

Dopo un anno esatto dalla demolizione dell’ex caserma 208, sei famiglie rom che avevano abbandonato l’insediamento perchè il Sindaco aveva promesso loro  l’assegnazione di un alloggio in dislocazione entro dicembre 2007,  ancora oggi non hanno una casa.

Tre famiglie vivono in albergo da un anno con tanto di bambini piccoli, due sono  ospiti dei parenti e una è in affitto.

L’Amministrazione da mesi non da alcuna risposta a queste famiglie che continuano a chiedere la sistemazione promessa in dislocazione, ma spesso non vengono nemmeno ricevuti.

In questi giorni una delle famiglie che risiede in albergo ,  è stata invitata per il 25 agosto  ad accettare un alloggio ad Arghillà dove sono concentrati già  106 nuclei rom.

Eppure dopo l’abbattimento del ghetto storico del “208” il Sindaco ha avviato una vera campagna mediatica di livello nazionale, dichiarando che la sua Amministrazione ha  trovato un “modello ” ( modello Reggio)  per l’inclusione sociale dei rom e l’eliminazione dei ghetti che  si basa sull’equa delocalizzazione delle famiglie sul territorio e sul dialogo con i rom.

Ma la realtà è ben diversa rispetto a quanto dichiarato .

Il dialogo con i rom si è sviluppato solo nel mese di agosto 2007 quando era necessario convincere le  famiglie a lasciare il 208 senza che gli venisse assegnato un alloggio, ma poi tutto è finito. L’Amministrazione comunale ha avuto sì il merito di aver applicato effettivamente l’equa  dislocazione  per 40 nuclei , ma nello stesso tempo ne ha ghettizzato altri 30 ad Arghillà, quartiere-dormitorio dove già risedeva una comunità  rom numerosa, contribuendo  a realizzare il più grande ghetto della storia della città.

L’Amministrazione non ha rispettato la delibera del Consiglio comunale del giugno 2005 con la quale la massima Assemblea aveva deciso che ad Arghillà dovevano  essere allocati non più di 12 famiglie e non 30 come poi è avvenuto.

Ma quello che è più grave che questo non sembra un semplice errore di rotta, ma  un preciso orientamento.

Difatti nelle prossime settimane , oltre alla famiglia del 208, tante altre  famiglie rom verranno invitate ad accettare un alloggio  ad Arghillà.

Il Sindaco, pur sapendo da tempo che  30 famiglie rom residenti a Ciccarello, vincitrici del bando 1999,  hanno ricevuto un decreto di assegnazione di un alloggio per Arghillà a sua firma , non ha preparato alcun programma di equa dislocazione né ha risposto alle rinunce più volte presentate dalle stesse famiglie e quindi in questo modo li sta spingendo ad accettare questa sistemazione ghettizzante .

Per giustificare questa posizione del tutto contraddittoria rispetto al modello dell’equa dislocazione,  qualche assessore sostiene da tempo che l’assegnazione di altri alloggi ad Arghillà è  anche questa una forma di dislocazione. Secondo costoro  è sufficiente che  i nuclei vengano distribuiti nei vari condomini perché ci sia una delocalizzazione.

Oggi Arghillà è un quartiere isolato della città dove, nell’arco di quasi venti anni, attraverso la politica ghettizzante degli alloggi popolari è stata concentrata la popolazione più debole della città ( rom e non rom) , creando un tessuto sociale sempre più  fragile.  Un capitale sociale negativo determinato dalla somma di tanti svantaggi sociali hanno fatto  di quest’area un “non-luogo” nel quale i residenti non hanno alcuna possibilità di migliorare la loro condizione già precaria , ma solo di vederla peggiorare.

Data la situazione è urgente non insediare altre famiglie svantaggiate ( rom e non rom) ma anzi  dislocare il maggior numero di famiglie rom e di altri soggetti svantaggiati  in altre aree della città per offrire loro un habitat inclusivo e per migliore lo stesso tessuto sociale di questo quartiere.

Alla luce di questa necessità l’Associazione e la comunità rom chiedono al Sindaco di voler abbandonare l’orientamento intrapreso del concentramento ad Arghillà, aprendo il dialogo con le famiglie rom per costruire assieme un programma di equa dislocazione per le sei famiglie rom del 208, per quelle di Ciccarello e di Arghillà.

 

Reggio Calabria, 22 agosto 2008

 

IL presidente

Sig. Antonino Giacomo Marino
 
http://www.strill.it/index.php?option=com_content&view=article&id=21040:opera-nomadi-interviene-su-ritardo-assegnazione-case&catid=40:reggio&Itemid=86
34  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / “Sciuscià”- L’Italia razzista supera ogni limite e lancia una proposta aberrante il: 22 Agosto 2008 - 07:21:17
L’Italia razzista supera ogni limite e lancia una proposta aberrante
perchè non usiamo i ragazzini Rom come schiavi?

di Roberto Malini
da  everyonegroup.com

I movimenti razzisti hanno sempre fatto uso di immagini simboliche forti, utilizzate nella propaganda per porre in rilievo la presunta superiorità di una razza rispetto a quelle perseguitate. Qualche mese fa divulgai in un forum romano un manifesto publicitario del 1930, che presentava l’immagine di un giovane lustrascarpe nero intento a lucidare gli stivali di un uomo bianco. E’ un paradigma, assai conosciuto negli ambienti neofascisti e intolleranti.

A Monza, un agente di polizia obbliga i ragazzini Rom - secondo alcune testimonianze - a lustrargli gli stivali, in segno di sottomissione. Poi, li umilia con una mancia. Non mi giunge inattesa la proposta del prefetto di Roma Carlo Mosca: impiegare gli adolescenti maschi di etnia Rom nell’attività di lustrascarpe - “sciuscià” è stata la definizione del prefetto - davanti ai supermercati, simbolo dell’opulenza e del potere d’acquisto dell’italiano. Non dico che Mosca abbia prospettato quest’ipotesi, che umilierebbe i giovani Rom in perpetuo di fronte agli italiani, mettendoli in ginocchio davanti a loro e alla loro opulenza, simili a schiavi, con un proposito apertamente razzista. Affermo però che l’idea di Mosca - figlia naturale della cultura imperante, improntata al’odio razziale - rappresenterebbe la piena realizzazione di un progetto di annientamento morale delle nuove generazioni Rom, progetto che è in corso da tempo, nel nostro Paese. Ve lo immaginate, il ragazzino Rom dalla pelle scura, malvestito, macilento e malinconico prostrato davanti al coetaneo italiano dalla pelle bianca, ipernutrito ad hamburger, patatine e coca-cola e intento a pulirgli le scarpe, con le labbra vicine alla pelle sintetica delle sue Nike? Di fronte alle critiche - per la verità nemmeno troppo accese, di fronte a un abominio di intolleranza inimmaginabile fino a cinque anni fa, che fa il paio con il rilievo delle impronte digitali ai bambini ‘zingari’ - il prefetto di Roma ha risposto: ”Non mi rimangio una sola parola. L’importante è garantire il diritto di lavorare e creare un senso di responsabilità nuovo e l’idea deve essere condivisa con le comunità Rom. La mia proposta prevede ovviamente il rispetto delle leggi italiane sul lavoro, è una proposta che riguarda solo chi è sopra i 14 anni”.

Incredibilmente, alcune personalità politiche, anche di “sinistra” (”sinistra” oggi andrebbe sempre scritto fra virgolette), difendono l’ipotesi di Mosca. Il ministro ombra della Difesa Roberta Pinotti (Pd) commenta che a suo parere l’idea di Mosca esprime “il buon senso di chi conosce il tema dei Rom e lo ha approfondito”. Poi però ci ripensa e afferma che “forse però Mosca ha usato un’immagine folkloristica, per sottolineare un’esigenza che mi sento di condividere: valorizzare le capacità di questi ragazzi che sono da sempre molto bravi nei lavori manuali”. Un’affermazione assurda, perché i ragazzi Rom hanno le stesse potenzialità di tutti gli altri tanto nei lavori manuali che in quelli intellettuali e sarebbe opportuno consentire loro di compiere qualsiasi genere di studio, anziché diventare gli “schiavetti” dei bianchi italiani. Ma in quest’Italia che ha perduto anche il minimo rispetto dei diritti umani, persino il presidente della Croce Rossa Massimo Barra definisce l’idea di avvilire al rango di lustrascarpe gli orgogliosi ragazzi Rom come “un fatto positivo, al di là della terminologia, una proposta da apprezzare, quella del comissario straordinario per i Rom, perché l’ozio in cui vivono questi giovani è il padre dei vizi e ciò che lo combatte è sempre positivo. Offrire lavoro, anche se si tratta di impieghi desueti e dimenticati significa andare nella direzione giusta”.

Che cosa penserebbero, il prefetto, il presidente della Croce Rossa e il “ministro ombra”, se qualcuno mettesse in ginocchio i loro figli e li costringesse alla più umiliante delle attività, il lavoro dello schiavo?

http://www.gennarocarotenuto.it/3008-litalia-razzista-supera-ogni-limite-e-lancia-una-proposta-aberrante
35  Lingua e cultura ROM / Proposte ed iniziative / PER UN "VAKRIBEN" INTERCULTURALE EUROPEO SULLA CULTURA ROM il: 22 Agosto 2008 - 01:28:54
PARTE DA "LA SAPIENZA" E DALLA COMMISSIONE UE IN ITALIA L'INIZIATIVA
PER UN "VAKRIBEN" INTERCULTURALE EUROPEO SULLA CULTURA ROM
(2008-07-22)

        In romanì Vakriben vorrebbe dire 'dialogo', ma nell'anno europeo del dialogo interculturale la cultura rom resta ancora profondamente sconosciuta. Molto spesso oggetto di stereotipi e di luoghi comuni. Secondo l'ultimo Eurobarometro il 77% dei cittadini europei ritiene che l'identità Rom costituisca un vero svantaggio nella società, quasi alla pari della disabilità fisica (79%). I rom, i sinti e camminanti, sebbene presenti in Europa dal XIV secolo, vivono ancora ai margini della società e sono percepiti come 'stranieri' all'interno del loro stesso paese.

  Da tempo l'Unione europea cerca di combattere l'esclusione sociale dei rom e promuoverne l'integrazione. Un importante appuntamento è previsto il 16 settembre a Bruxelles, dove la Commissione organizzerà un Vertice europeo sui rom. All'Università di Roma un'iniziativa sul territorio è stata promossa giovedì 17 luglio dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dalla Sapienza che hanno deciso di organizzare una giornata-evento per avvicinare i giovani alla conoscenza della cultura, della musica e delle poesia rom.

  Davanti a quasi duecento persone presenti nell'aula Amaldi di Fisica  dell'antico ateneo romano de La Sapienza,la  giornata ha preso il via con la tavola rotonda 'Rom, sinti e camminanti: dall'esclusione all'integrazione europea'. Il dibattito è stato animato da rappresentanti della Commissione europea, dell'Onu, euro-parlamentari di diversi schieramenti politici, portavoce delle comunità rom, esponenti della società civile impegnati nel processo di integrazione dei rom, sociologi e scrittori. Il Consiglio d'Europa era presente tramite un messaggio del Commissario ai diritti umani Thomas Hammarberg, che insisteva sulla necessità di 'un dialogo interculturale con tutti i gruppi non dominanti all'interno della nostra società'.

A ritmo di musica balcanica, jazz e romanì la serata è proseguita con un concerto in Piazzale della Minerva, dove si sono esibiti Hot Club de Zazz, l'Alexian Group e i Musicanti Rudari. La lettura di poesie romanì da parte di Alexian Santino Spinelli, docente di lingua e letteratura romanì all'Università di Trieste, è stato un momento di particolare intensità.

È intervenuto Pier Virgilio Dastoli, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che ha ricordato il 2008 non solo come anno europeo del dialogo interculturale, ma anche come sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

Da segnalare anche la proiezione del cortometraggio 'Treni strettamente riservati', realizzato da Fandango Film per l’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo, presentato dall’autore e regista Emanuele Scaringi e dal funzionario del Parlamento Massimo Palumbo.

L'iniziativa, che ha visto la partecipazione di molti cittadini e studenti, è solo il primo atto di una collaborazione che Sapienza e Commissione europea intendono proseguire. 'Ben vengano iniziative come queste – ha sottolineato il primo cittadino di Roma Gianni Alemanno nel suo messaggio agli organizzatori - che operano nei centri dello studio e della cultura attraverso una efficace campagna di sensibilizzazione'.(22/07/2008-ITL/ITNET)

http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=3540
36  Lingua e cultura ROM / Abitare / ROMA: BARRA (CRI), CENSITI 1.117 NOMADI, 442 BAMBINI il: 21 Agosto 2008 - 09:16:59
ROMA: BARRA (CRI), CENSITI 1.117 NOMADI, 442 BAMBINI,
IL 20% NON SCOLARIZZATI 



(ASCA) - Roma, 19 ago - ''Abbiamo visitato, ad oggi, 21 (su un totale di 50) insediamenti abusivi. 1117 le persone censite volontariamente e altrettante le tesserine della Cri emesse. 210 i nuclei familiari e 412 i minori censiti, di cui il 20% non va a scuola e non ha effettuato e certificato di avere compiuto nessuna vaccinazione obbligatoria''. (non detto il dato percentuale della fascia d'eta' non in obbligo scolasticon.d.r.)

Lo ha dichiarato a TG2000, notiziario di SAT2000, il presidente della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra tracciando un primo bilancio sulla situazione nei campi nomadi della Capitale. ''A 30 giorni dall'inizio del censimento a Roma - ha proseguito Barra - tutto sta procedendo bene. Quelli che si sono rifiutati di essere censiti sono stati solo una piccola minoranza''. E sui minori il presidente della Cri ha osservato: ''La Croce Rossa non si e' mai sognata di prendere le impronte digitali a nessuno.

Anche perche' non sapremmo come fare. Le impronte digitali lasciamole prendere agli stati Uniti per coloro che desiderano andare li' in visita''. ''Proseguiremo - ha concluso Barra - il nostro lavoro fino al 15 ottobre prossimo. I dati raccolti saranno trattenuti dalla Croce Rossa e saranno inviati, in forma anonima, agli istituti di ricerca per la mappatura dei campi nomadi di Roma''.

res-map/mcc/lv
 
http://www.asca.it/moddettregione.php?id=309309&img=&idregione=&nome=&articolo=ROMA:%20BARRA%20(CRI),%20CENSITI%201.117%20NOMADI,%20442%20BAMBINI.%20SOLO%2020%%20A%20SCUOLA
37  Lingua e cultura ROM / Abitare / PADOVA - PdL: a tutti una casa come per i rom il: 21 Agosto 2008 - 07:10:35
PADOVA - Una mozione "affinché per tutti i cittadini sia possibile ottenere la disponibilità di una casa con le stesse modalità" concesse ai nomadi.

(ANSA) - PADOVA, 21 AGO - Una mozione a Padova "affinché per tutti i cittadini sia possibile ottenere la disponibilità di una casa con le stesse modalità" concesse ai nomadi. Ad annunciarne la presentazione oggi al consiglio comunale è l'ex assessore del PdL Domenico Menorello, in risposta alla decisione dell'amministrazione municipale di "elargire il contributo di oltre 277 mila euro" ad alcuni nomadi di Padova - afferma il consigliere - perché si autocostruiscano un primo immobile di 4 unità abitative.

"I soldi di tutti - accusa Menorello - sono stati elargiti all'associazione Opera Nomadi, che si è messa d'accordo per costruire queste nuove casette con la Cooperativa Padovana Muratori". Secondo l'esponente di centrodestra, per le case dei nomadi "ci sono procedure burocratiche finalmente snelle, altro che tutte quelle noiose pratiche che di solito vengono chieste per poter iniziare lavori edilizi".

Dunque Menorello, al grido di "nomade anch'io!", chiede al consiglio comunale di impegnare l'amministrazione "ad attivare analoghe procedure per la generalità dei residenti a Padova", ottenendo dal Comune "un finanziamento di proporzioni simili a quello elargito in questo caso". (ANSA).

http://www.stranieriinitalia.it/ansa-nomadi_pdl_contesta_fondi_comune_padova_per_nuovo_immobile_5397.html

 
38  Lingua e cultura ROM / Abitare / Il Comune di Regggio sul progetto microarea per una famiglia sinta il: 21 Agosto 2008 - 07:01:51
Il Comune di Regggio sul progetto microarea per una famiglia sinta
Inserito il 21-08-2008 ~ 17:43 da Redazione


Reggio Emilia - Il confronto negli organi istituzionali e con la città sul progetto ‘Dal campo alla città’ per l’inclusione sociale di un nucleo familiare di nomadi sinti è stato ampio e trasparente. Basti ricordare che sono state tre le sedute del Consiglio comunale dedicate all’argomento, una seduta di Commissione consiliare ‘ad hoc’, due riunioni di Consiglio circoscrizionale e almeno sei le interpellanze in Consiglio comunale riguardanti direttamente il progetto, più un’interpellanza parlamentare. Per non parlare di altri momenti di confronto informali con comitati, associazioni, lettere e comunicati ai cittadini.

 
 
In queste occasioni, l’Amministrazione ha delineando con esattezza i contorni del progetto: accompagnare una famiglia di sinti (fra quelle oggi ospitate nel campo di via Gramsci) con caratteristiche e disponibilità adeguate a un percorso sperimentale di inclusione sociale, lavorativa e scolastica, inserendola in un’area idonea ad ospitare il nucleo familiare (cosiddetta microarea).
Dunque, è provata dai fatti l’ampia disponibilità al confronto da parte dell’Amministrazione comunale su un progetto reso pubblico in ogni fase del percorso di attuazione, approvato dal ministero degli Interni e finanziato con un Fondo delle Nazioni Unite.
La famiglia sinta è stata scelta, l’area è stata indicata e per la realizzazione della microarea l’Amministrazione comunale ha scelto una procedura legittima e trasparente, prevista dall’articolo 16 del Prg, che consente di attuare la variazione nei tempi corretti per l’attuazione del progetto sociale, tenendo conto fra l’altro del calendario scolastico, a cui si atterranno i minori della famiglia coinvolta nel progetto.
A fine mese si aprirà il confronto nella Seconda Circoscrizione, con la presentazione e discussione del progetto nel quartiere.

http://www.bologna2000.com/modules.php?name=News&file=article&sid=80154&mode=thread&order=1
39  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Pesaro - Aggredito 17enne Rom da un italiano. EveryOne annuncia azione europea il: 21 Agosto 2008 - 03:57:57
Aggredito 17enne Rom da un italiano. EveryOne annuncia azione europea

Il Gruppo EveryOne porterà all’attenzione immediata della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Consiglio UE, il grado di indifferenza, approssimazione e negligenza con cui spesso autorità e istituzioni locali italiane reagiscono di fronte a episodi di matrice puramente razzista.

Martedì 19 agosto, intorno alle ore 15, a Pesaro, di fronte al teatro Rossini, davanti alla  gelateria "Lo Zio Marco" il giovane Ionut Grancea, 17nne Rom romeno,  fratello dell'attivista Rom del Gruppo EveryOne Nico Grancea , è stato aggredito da un italiano mentre chiedeva l'elemosina di fronte al locale.

Il ragazzo è stato avvicinato dall’uomo, sui 35 anni, che, uscendo dalla gelateria, lo apostrofava con parole minacciose: “vattene subito di qui!”. “Ho risposto che non stavo facendo niente di male, che sono povero e sono costretto a mendicare per sopravvivere” è riuscito a raccontare in preda al panico il giovane Ionut agli attivisti del Gruppo EveryOne che lo hanno soccorso. “Mi ha detto ‘vattene o ti brucio vivo’”. Alla minaccia, è seguito un violento pugno all'altezza della tempia sinistra e un breve inseguimento, con l’obiettivo di pestare a sangue il giovane.

“E’ l'ennesimo, vergognoso episodio di violenza razzista che si verifica in Italia” commentano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, i leader del Gruppo EveryOne. “Negli ultimi tempi, fra Rimini, Pesaro e Fano si sono verificati gravissimi episodi di intolleranza razziale mai stigmatizzati dalle Istituzioni locali: il pestaggio di una ragazzina Rom incinta sulla passeggiata,  di fronte a decine di italiani indifferenti; un giovanissimo Rom romeno schiaffeggiato, insultato e minacciato da razzisti italiani, sempre davanti a testimoni senza alcuna volontà di difenderlo; l’attivista Nico Grancea, membro del nostro Gruppo, minacciato di morte. E' necessario che le istituzioni, le autorità e la stampa locale assumano una posizione forte e smettano di voltare la faccia dall'altra parte di fronte ad azioni che ci riportano agli anni dei manganelli e dell'olio di ricino” continuano i rappresentanti di EveryOne. “Nessuno dei tanti che gustavano il loro gelato mentre Ionut veniva preso a pugni ha mosso un dito per fermare l’aggressore, né si è alzato dal proprio tavolo per soccorrere il ragazzo: la gente continuava indifferente a conversare, come niente fosse, e questo è un particolare ancora più raccapricciante”.

Dopo l'intervento dei Carabinieri, che hanno identificato l'aggressore, rilevandone i dati grazie alla segnalazione della famiglia del ragazzo aggredito, Ionut è stato condotto al pronto soccorso dell'Ospedale San Salvatore dolorante, in preda a vertigini e in forte stato confusionale: per lui un “trauma contusivo della guancia e della regione zigomatica sinistra con arrossamento abraso, dolore e vertigini a seguito di percossa” e 5 giorni di prognosi.

La città di Pesaro deve ritrovare il suo spirito democratico e accogliente”, proseguono gli attivisti “perché nonostante le lodevoli promesse del sindaco Luca Ceriscioli relative all'avvio urgente di un programma di integrazione e sostegno, finora la piccola comunità Rom romena che vive in città ha subito ogni genere di vessazione e umiliazione e vive tuttora in condizioni di povertà ed emarginazione gravissime, nonostante la commissione del Parlamento Europeo in visita ai campi Rom d’Italia abbia scelto i suoi membri quali esempi della condizione di persecuzione cui è soggetto il popolo Rom nel nostro Paese. Oltretutto” affermano ancora Malini, Pegoraro e Picciau “è stato comunicato dalle autorità alle famiglie Rom di Pesaro che a fine agosto,  contraddicendo le promesse del sindaco,  verranno messe in mezzo alla strada.

Ebbene, in quelle famiglie vi sono donne e uomini sofferenti di gravi patologie oncologiche e cardiache, bambini anche di pochi giorni  e persone in condizioni di grave denutrizione. Questo sgombero contro cui il nostro gruppo si oppone con indignazione causerebbe un’ulteriore tragedia e un’ulteriore dimostrazione di natura xenofobica di fronte alla quale il sindaco Luca Ceriscioli non può restare indifferente. Ricordiamo” concludono “che la Questura della città di Pesaro ha affisso per le strade della città marchigiana, e nelle botteghe, locandine che ricordano gli anni delle leggi razziali. Una di queste locandine invita la cittadinanza a chiamare le autorità nel caso vedano per le strade nomadi.




Questo in contravvenzione delle direttive del Parlamento  Europeo, della Costituzione italiana e delle convenzioni internazionali che proteggono i diritti dei popoli e tutelano i diritti umani”.

Il Gruppo EveryOne porterà all’attenzione immediata della Commissione Europea, del Parlamento Europeo e del Consiglio UE, il grado di indifferenza, approssimazione e negligenza con cui spesso autorità e istituzioni locali italiane reagiscono di fronte a episodi di matrice puramente razzista, lesivi dei diritti fondamentali e della dignità dell’individuo, come quello di oggi, e nel frattempo invita il sindaco Ceriscioli a condannare pubblicamente il gesto, esprimendo solidarietà  al ragazzo e a tutta la comunità Rom colpita”.

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
Tel: (+ 39) 334-8429527 - (+ 39) 331-3585406
www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com

http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2008/8/20_Nomadi._Aggredito_17enne_Rom_da_un_italiano._EveryOne_annuncia_azione_europea.html
40  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / A MILANO CENSIMENTO CAMPI COMPLETO ENTRO AGOSTO il: 14 Agosto 2008 - 06:07:44
A MILANO CENSIMENTO CAMPI COMPLETO ENTRO AGOSTO

(AGI) - Milano, 14 ago. - "In poco pii' di due mesi Milano ha gia' censito dieci dei dodici campi nomadi autorizzati" adesso all'appello mancano solo le "due aree di via Novara che, come ha annunciato il commissario straordinario, saranno censite entro agosto. Nel pieno rispetto dei tempi indicati dal ministro agli Interni Maroni".

Entro fine mese, dunque, come ha confermato il vice sindaco di Milano e assessore alla sicurezza Riccardo De Corato, il capoluogo lombardo avra' terminato il censimento dei nomadi presenti sul territorio. Dal 6 giugno, il Prefetto Gian Valerio Lombardi ha gia' predisposto gli interventi in via Impastato, Martirano, Chiesa Rossa, Barzaghi, aree 1, 2 e 3 di via Triboniano, Negrotto, Idro e Bonfadini, arrivando al censimento di oltre 1.000 nomadi.

L'azione delle forze dell'ordine non si ferma neanche in questi giorni di meta' agosto: questa mattina un nuovo censimento da parte di Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Municipale presso l'area 2 di via Triboniano, ha portato all'identificazione di 32 persone, tutti nomadi bosniaci. Dai controlli e' emerso che tutti i residenti del campo sono regolari e muniti di badge.

Contestualmente al censimento, Amsa e Asl hanno condotto un intervento di pulizia, disinfestazione e derattizzazione in tutta l'area Triboniano-Barzaghi. In mattinata, vigili e Forze dell'Ordine sono intervenuti anche in via Tosi, spesso segnalata dai residenti per il campeggio abusivo di camper e roulotte di nomadi. Gli agenti hanno infatti trovato uno stanziamento abusivo di nomadi italiani di origine siciliana con 12 roulotte, piu' relative auto per il traino, e un camper.
 
La Polizia di Stato ha provveduto al controllo di 41 persone, di cui 7 portate in Questura per ulteriori accertamenti. Mentre la Polizia Municipale ha emesso 26 contesti per divieto di campeggio e violazioni al Codice della Strada.

(AGI)

http://www.agi.it/milano/notizie/200808141239-cro-rmi1012-art.html
41  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / MILANO: RIMOSSE ROULOTTES NOMADI ITALIANI il: 14 Agosto 2008 - 05:03:06
PARCHEGGIO ABUSIVO MILANO:
RIMOSSE ROULOTTES NOMADI ITALIANI


(AGI) - Milano, 14 ago. - Erano parcheggiati senza autorizzazione
in via Tosi a Milano.

I vigili urbani e gli agenti della la polizia di stato
sono intervenuti questa mattina
per rimuovere 12 roulottes e un camper
dove da tempo vivevano alcune famiglie di nomadi italiani.

In tutto sono stati controllati 41 nomadi
di origini siciliane, e sette persone
(quattro uomini e tre donne)
sono state accompagnate in questura
per la notifica di provvedimenti.

Durante l'intervento la polizia
ha elevato 25 contravvenzioni
al codice della strada.

(AGI)

http://www.agi.it/milano/notizie/200808141204-cro-rmi1009-art.html
42  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Sciuscià - La comunità Sant'Egidio: è sempre lavoro il: 14 Agosto 2008 - 04:48:28
Roma Carlo Mosca: anche calzolai e cuochi, penso ai ragazzi con più di 14 anni
«I rom facciano gli sciuscià» Lite sull'idea del prefetto
L'Opera: stupefatti. La comunità Sant'Egidio: è sempre lavoro

ROMA — Dopo il «no» alle impronte ai bambini rom, il prefetto romano Carlo Mosca propone di far lavorare i ragazzi dei campi nomadi «magari come sciuscià fuori dai supermercati». E subito scoppia la polemica. «Esterrefatti, stentiamo a crederci», replicano dall'Opera Nomadi, mentre per l'Osservatorio sui diritti dei minori «forse il prefetto scherzava, una proposta come questa nel 2008 non è accettabile».

Reazioni immediate all'intervista rilasciata da Mosca al Sole 24 Ore e pubblicata ieri. «Non torno indietro, non mi rimangio nulla — ha però ribadito il prefetto — e poi non ho mai parlato di bambini. Ho parlato di sciuscià, ma avrei potuto dire cuoco, pizzaiolo, calzolaio. Ci sono anche ragazzi italiani che fanno questo lavoro, basta andare dietro piazza San Lorenzo in Lucina per trovare un negozio di lustrascarpe. Vorrei che fosse la comunità rom a decidere il loro futuro. Noi possiamo offrirgli delle possibilità, ma, ripeto, non ho mai parlato di bambini che, nel rispetto della legge, non possono e non devono lavorare, ma di ragazzi al di sopra dei 14 anni». La spiegazione di Mosca sui nuovi lustrascarpe resi celebri da «Sciuscià», il film capolavoro di Vittorio De Sica, non ha tuttavia chiuso il dibattito. Anzi. «Il linguaggio e la proposta del prefetto sono inaccettabili — replica il ministro-ombra Pd della giustizia, Lanfranco Tenaglia —, è una trovata singolare e sbagliata: l'integrazione e l'accoglienza devono passare per l'educazione alla legalità e con forme di lavoro adeguate».

Mentre il ministro-ombra pd della difesa, Roberta Pinotti, la butta sulla provocazione: «È più che altro un'immagine folkloristica per sottolineare un'esigenza che condivido: valorizzare le capacità di questi ragazzi da sempre molto bravi nei lavori manuali». Perplesso il presidente della Commissione affari costituzionali di Montecitorio, Donato Bruno (Pdl), per il quale l'idea del prefetto «è un po' forte, anche se ogni proposta mi sembra valida in un momento in cui c'è la necessità di individuare lavori diversi, anche umili, per questa parte della popolazione: ma non può essere questa l'unica soluzione». E mentre Savino Pezzotta (Udc) invita Mosca «a stare più attento, anche perché non riesco nemmeno a capire che lavoro sia lo sciuscià: bisogna cominciare a capire la cultura rom, e lavorare per l'integrazione che deve partire dalla scuola», il presidente della Croce Rossa, Massimo Barra, sottolinea che «al di là della terminologia, offrire un lavoro è sempre giusto». Positivo anche il giudizio della Comunità di Sant'Egidio: «Gli sciuscià? È comunque un'opportunità di lavoro — spiega il portavoce Nino Marazziti —, ovviamente non in orario scolastico, e se accompagnata da garanzie e incentivi».

Reazioni opposte, alle quali il prefetto Mosca ha risposto con un'analisi approfondita sulla situazione dei bambini rom a Roma a poche settimane dall'inizio del censimento: «In 18 giorni di attività abbiamo constatato che molti bambini non sono vaccinati e non sono iscritti al servizio sanitario nazionale. Ma la salute è un diritto: ecco perché vogliamo che abbiano una tessera per i servizi sanitari. Adesso dobbiamo superare la concezione assistenziale che non giova a nessuno e va bene solo nell'immediato: è giunto il momento di accompagnare i rom, i sinti e i camminanti a crescere e questo è possibile solo con il lavoro». Mosca ha sottolineato di essersi rifatto «a una proposta di padre Giuseppe La Manna dell'associazione Centro Astalli». Quindi ha ribadito che «nessuno ha la bacchetta magica: non possiamo evitare che i rom siano responsabili del loro futuro. E se non si lavora, si rimane ignoranti. E allora che libertà si ha? Inoltre è necessaria una legge nazionale che riconosca le comunità rom e sinti: sono cittadini che esistono fisicamente, ma non giuridicamente. I tempi sono maturi, anche se questo a qualcuno potrà dare fastidio». Ma gli sciuscià-rom non convincono proprio l'Opera nomadi: «Mosca non pronunci più questo termine — ha detto il presidente Massimo Converso — perché evoca lo sterminio nazista dei lustrascarpe nomadi nel 1940 sulla piazza di Kragujevac, in Serbia, perché si erano rifiutati di pulire gli stivali ai soldati».

Rinaldo Frignani
14 agosto 2008

http://www.corriere.it/cronache/08_agosto_14/rom_sciuscia_prefetto_frignani_8bcdbe78-69db-11dd-af27-00144f02aabc.shtml
43  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Le Monde: "In Italia i sindaci-sceriffo hanno ormai carta bianca'' il: 14 Agosto 2008 - 03:46:22
Le Monde:
"In Italia i sindaci-sceriffo hanno ormai carta bianca
in materia di legge e ordine"


Traduzione di Daniele Sensi di  un articolo che uscirà su Le Monde di domani:
______________________________________________________________________
Le ordinanze comunali italiane in materia di ordine pubblico erano percepite, fino
ad ora, come folclore, operazioni di rappresentanti della Lega Nord in cerca di
visibilità: dal “premio di produzione” di 500 euro promesso, per ogni
clandestino fermato e portato in questura, agli agenti della polizia municipale di
Adro, in Lombardia, all’interdizione dell’accattonaggio nei pressi delle chiese,
ad Assisi, città di San Francesco:

Ma con la destra al potere e l’arrivo di Roberto Maroni, dirigente del partito
populista, al ministero dell’interno, il “sindaco-sceriffo” è divenuto
realtà. Il 5 agosto, il ministro ha firmato il decreto che concede ai sindaci pieni
poteri in materia di sicurezza, rendendoli “funzionari governativi” sul
territorio, potendo così esercitare il loro potere, ad esempio, contro la
prostituzione, il traffico di droga, la mendicità -in particolare quella minorile-
la violenza connessa all’abuso di alcol e l’“oltraggio alla decenza”. I
sindaci sono semplicemente tenuti a comunicare le loro ordinanze al prefetto, che ad
esse, comunque, non può opporsi.

E le ordinanze si moltiplicano. A Roma, il nuovo sindaco di destra, Gianni Alemanno,
prevede, al rientro estivo, di riarmare la polizia municipale, di proibire
l’accattonaggio e di prendere misure contro i lavavetri ai semafori. Il divieto di
rovistare nei cassonetti dell’immondizia è stato, per il momento, messo da parte,
in seguito all’allarme lanciato dal mondo cattolico.

Le iniziative vengono da destra come da sinistra. A Vicenza, in Veneto, il sindaco,
Achille Variati, membro del Partito democratico (centrosinistra), se la prende con i
bivacchi nelle città, misura che colpisce soprattutto i Rom. Uno dei pochi eletti
di sinistra nel Nord alle scorse elezioni di primavera, e che aveva basato la sua
campagna elettorale sulla “tolleranza zero”. “La sicurezza, dice, non ha
etichette, ci riguarda tutti. I miei concittadini si aspettano che siano combattute
tutte le illegalità, da quelle più piccole a quelle più grandi”. Con una
differenza, tuttavia, rispetto ai suoi colleghi di destra. “Noi agiamo anche sul
versante della solidarietà. La misura colpisce i nomadi che si installano in città
al di fuori di ogni regola, ma a quelli che qui hanno la loro residenza offriamo
posto in un campo regolamentato, con tutto ciò che questo comporta, a cominciare
dalla frequenza scolastica per i bambini”, aggiunge in
 sindaco.

Come in certi comuni di destra, Vicenza ha introdotto un’ordinanza che alza a 500
euro la multa minima per le autovetture dei clienti delle prostitute che
“rallentano il traffico”. Le prostitute stesse rischiano una grossa ammenda per
“attentato al pudore”.

È stato un comune di sinistra, Firenze, dare il via, nel 2007, all’interdizione
dei piccoli “lavavetri”, provvedimento adottato poi da molte altre
amministrazioni comunali, così come quello contro l’accattonaggio, che ha spinto
il cardinale Renato Martino, responsabile del Vaticano per la giustizia e per i
migranti, a reagire, l’8 agosto: “Mendicare è un diritto umano fondamentale per
coloro che hanno fame e freddo. Il vero povero ha il diritto di cercare come può di
procurarsi un pezzo di pane e chiedere aiuto al suo prossimo”.

A Verona, il sindaco della Lega nord, Flavio Tosi, non la pensa così e prevede la
confisca del denaro racimolato e una sanzione di 100 euro. Ad Assisi, il sindaco di
destra, Claudio Ricci, difende l’ordinanza che proibisce la questua nei pressi
delle chiese, “attività sovente legata alla microcriminalità. Lottando contro
questo racket, noi non abbiamo che anticipato il decreto Maroni. La sicurezza, per
una città come la nostra, con 6 milioni di turisti all’anno, è una condizione
indispensabile”.

A Novara, in Piemonte, niente più gruppi formati da più di due persone, la notte,
in alcuni parchi della città. “Avremmo potuto chiuderli, i parchi, tenendo conto
delle proteste di chi ci vive vicino”, si giustifica l’assessore Mauro
Franzinelli, della Lega Nord. La formazione populista vuole spingersi ancora più in
là: a Boltiere, vicino a Bergamo, in Lombardia, a partire dall’autunno, alcuni
cittadini volontari riceveranno l’addestramento da “ausiliari civici”, al fine
di aiutare la polizia municipale. Ad Adro, la città del “premio
anticlandestini”, non ce n’è bisogno: la norma, che risale al 2006, non ha
avuto l’impatto previsto. Quattro clandestini portati in questura, il primo anno.
Dopo, più niente. Nessun clandestino fermato, e nessun premio per gli agenti della
polizia municipale.

Salvatore Aloïse, Le Monde, 13/08/2008
(traduzione di Daniele Sensi)
44  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Tommaso Merlo - La verità del neofascismo italiano il: 14 Agosto 2008 - 10:50:07
La verità del neofascismo italiano
Tommaso Merlo,   13 agosto 2008, 23:40

 
La riflessione
Che il fascismo stia rinascendo in Italia,
come ipotizzato anche da Famiglia Cristiana,
è una realtà politica evidente sancita dall'incontro tra ex missini e populisti che,
nella loro complementarietà, governano il paese forti del sostegno di una cultura
ancora molto radicata.

C'è però una differenza sostanziale
tra il regime post fascista e il modello autentico ...
.

Perfino il settimanale cattolico Famiglia Cristiana lancia il sospetto che in Italia stia rinascendo il fascismo sotto altre forme. Il settimanale critica in proposito le misure varate dal governo in materia di sicurezza e in particolare "la sciocca e inutile trovata di rilevare le impronte digitali ai bambini rom". E‘ vero, l'ondata xenofoba denunciata anche dall'Europa così come la stupida militarizzazione in corso sono segni esteriori dell'ondata neo fascista. Ma giusto stupidi segni esteriori. Il neo fascismo italiano appare infatti in tutta la sua pericolosità soprattutto nella cultura politica della maggioranza governativa. Nel modo di fare politica delle destre. Il neo fascismo si nota ad esempio nell'idolatria verso il boss, un autoritarismo disciplinato che accentra nella figura del capo la soluzione di ogni nodo politico. Nella maggioranza non c'è infatti dibattito interno, non c'è critica, ma cameratismo strisciante. Una gara tra esponenti ossequiosi del regime che competono per aggraziarsi l'attenzione del boss.

Il neo fascismo è visibile poi nel fastidio verso il rispetto delle regole e degli equilibri istituzionali, la forzatura costante in nome di un decisionismo miope. Anche la nomina di ministri indegni è un segno di disprezzo per la collegialità dell'istituzione governo e allo stesso tempo volontà di accentrare il potere nel boss e nei pochi gerarchi più fidati. Il neo fascismo è anche evidente nell'arroganza con cui la maggioranza evita il dialogo parlamentare come fosse una perdita di tempo e nel modo brutale in cui reagisce contro gli oppositori più temibili. Il regime si osserva poi nel bisogno ossessivo di controllare l'informazione e nella propaganda permanente per mano di veri e propri giornalisti organici totalmente asserviti. L'informazione è il pilastro portante del regime e viene usata costantemente per manipolare la realtà senza lasciare nemmeno le briciole agli oppositori.
Insomma, il neo fascismo italiano è una realtà politica evidente ed è frutto di una cultura ancora molto radicata in Italia. E più precisamente nasce dall'incontro tra ex missini e populisti. Gli ex missini portano come eredità la cultura fascista annacquata per esigenze elettorali. Una cultura che va a riempire il vuoto di contenuti del mondo populista che in compenso può offrire il boss, il potere mediatico e il fazioso personalismo che si sposa perfettamente con la cultura fascista. Nell'attuale maggioranza governativa, dunque, i post fascisti portano i contenuti mentre i populisti assicurano i mezzi. C'è però una differenza sostanziale tra il neo fascismo attuale e il fascismo autentico e cioè la consapevolezza del popolo. La grande maggioranza degli elettori che hanno votato Berlusconi non pensavano minimamente di votare per un regime neo fascista e mai vorrebbero essere complici di una cultura politica anti democratica, per questo l'informazione e l'immagine esterna del regime è cosi fondamentale per sostenere il grande inganno. E c'è da credere che forse il regime sta emergendo senza che nemmeno molti dei suoi esponenti, sia in Parlamento che a livello locale, se ne rendano conto. Come se il regime post fascista si fosse insinuato e camuffato nel gioco democratico al punto da ingannare perfino i suoi ignari sostenitori.
Bisognerà verificare la loro reazione quando prenderanno coscienza del fenomeno. E di certo i segni esteriori del post fascismo denunciati anche da Famiglia Cristiana possono solo giovare alla verità.

http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=8789
45  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / CASTELMASSA - I cittadini protestano. Sgombrerato il campo il: 14 Agosto 2008 - 09:32:31
CASTELMASSA - Rovigo
Nomadi, i cittadini protestano. Sgomberata via Argine Valle

Dopo le numerose lamentele il primo cittadino ha firmato il decreto per far allontanare la comunità dalla zona. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine

Castelmassa, 13 agosto 2008 - Dopo la protesta dei cittadini di Castelmassa che hanno manifestato la loro ostilità nei confronti di una vicina comunità nomade, nella mattinata di ieri il sindaco Argia Savioli ha firmato l'ordinanza di sgombero.

Si tratta di un provvedimento reso possibile dopo l'emanazione del recente 'pacchetto sicurezza', che attribuisce nuovi poteri ai primi cittadini. Lo sgombero è stato così realizzato nelle ultime ore dagli uomini della polizia locale in collaborazione con i carabinieri, che hanno allontanato la comunità da tempo insediatasi in via Argine Valle.  Soddisfatto il Sindaco, che ha immediatamente elogiato l'azione e l'efficacia delle forze dell'ordine.

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/rovigo/2008/08/13/111372-nomadi_cittadini_protestano.shtml
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