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346  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Milano: censimento dei Rom senza organismi di controllo il: 07 Giugno 2008 - 10:06:12
Milano: censimento dei Rom senza organismi di controllo


L'operazione di controllo di un insediamento rom, che ha preso il via questa mattina verso le ore 5,00 in Via Impastato 7 a Milano e che ha riguardato circa 35 persone, cittadini italiani residenti a Milano da oltre quarant'anni, ha dato il via a quella che era stato preannunciata nei giorni scorsi dal Commissario Straordinario e Prefetto di Milano come un più vasto censimento di tutte le comunità rom e sinte presenti a Milano e nella Provincia.

Circa 50 agenti di Polizia di Stato, Polizia Locale e Carabinieri hanno fotografato i documenti d'identità di tutti gli appartenenti alla comunità (dati per altro già in possesso delle autorità comunali e dell'anagrafe di zona presso cui sono regolarmente iscritti), configurando così l'intera operazione come una vera e propria schedatura su base “etnica” di una parte di concittadini, in violazione dei più elementari diritti costituzionali delle persone.

L'operazione è avvenuta in assenza della stampa e di organismi autonomi di controllo, ragione per cui è ipotizzabile che gli interventi che seguiranno negli altri insediamenti, dove la consistenza numerica dei Rom e Sinti è assai maggiore e i problemi sociali più rilevanti, potrebbero dar luogo ad abusi d'autorità e procedure irregolari ancor più gravi per le persone che saranno identificate.

L'Opera Nomadi di Milano chiede che al più presto vengano quindi date effettive garanzie di tutela e rispetto dei diritti delle persone che saranno sottoposte ad operazioni di censimento del territorio e che queste avvengano nel pieno rispetto delle leggi vigenti, anziché configurarsi come iniziative discriminatorie su base etnica. Per fare questo si chiede che alle operazioni venga autorizzata la presenza di un comitato di controllo indipendente sul modello di quelli previsti dall'OSCE.

Nelle ultime 24 ore sono giunte all'Opera Nomadi di Milano perché trasmettessero alle famiglie di via Impasto oltre 100 lettere di solidarietà da parte di autorità politiche, culturali e associative nonché di cittadini e di molti ex deportati nei campi di concentramento. Tutti hanno ugualmente manifestato per iscritto la loro indignazione e profonda preoccupazione per quanto sta accadendo.

Info: www.operanomadimilano.org

347  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / SGOMBERO A TESTACCIO VIOLA PATTO INTERNAZIONALE il: 07 Giugno 2008 - 09:52:31
ROM/ BERNARDINI: SGOMBERO A TESTACCIO VIOLA PATTO INTERNAZIONALE
"Convenzione ratificata da Italia impone alternative di alloggio"

Roma, 6 giu. (Apcom) - Il segretario dei Radicali e deputata radicale-Pd Rita Bernardini critica duramente lo sgombero nella capitale del campo rom a Testaccio: "Viola i patti internazionali".

"Lo sgombero del campo nomadi in corso a Testaccio si sta svolgendo in violazione del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, ratificato dall'Italia con la Legge 881 del 1977, che sancisce il divieto di sgomberi senza alternative di alloggio", ha sottolineato Bernardini.

La segretaria infatti sottolinea, come in - base alle notizie stampa - "molti degli abitanti del campo di Testaccio, che provengono dallo sgombero di Saxa Rubra (anche quello effettuato senza prevedere altre soluzioni), non vogliono abbandonare lo spazio, proprio perchè avanzano richiesta di una sistemazione alternativa".

La leader radicale si rivolge quindi alle forze dell'ordine che stanno prendendo parte all'operazione, e sopratutto al prefetto Carlo Mosca, neo commissario straordinario per l'emergenza rom a Roma, e chiede: "Dove saranno portati i nomadi sgomberati? E' già stato individuato un luogo alternativo che garantisca a queste persone, tra cui ci sono molti minorenni, condizioni di vita decenti?"

Bernardini ricorda infine che i radicali hanno già depositato un'interrogazione parlamentare sugli sgomberi avvenuti a Napoli e "non  intendiamo fare eccezione su quanto accade nella Capitale".



http://notizie.alice.it/notizie/cronaca/2008/06_giugno/06/rom_bernardini_sgombero_a_testaccio_viola_patto_internazionale,15050040.html
348  Lingua e cultura ROM / Documenti e riferimenti normativi / Uno studio dell'UNICEF il: 06 Giugno 2008 - 11:23:18
Appello dell'UNICEF: garantire i diritti dell'infanzia ai bambini Rom


Uno studio dell'UNICEF sui bambini Rom nell'Europa sud-orientale e in Germania presentato durante la Conferenza congiunta tra l'UNICEF e la Commissione infanzia del Parlamento tedesco

Berlino, 5 marzo 2007 - L'UNICEF fa appello ai governi europei affinché i bambini Rom godano degli stessi diritti alla salute, all'istruzione e alla protezione garantiti a tutti gli altri bambini.
 
In occasione della conferenza su "I bambini Rom in Europa, tra integrazione e isolamento", l'UNICEF lancia un appello ai politici, ai media e alle autorità affinché si adoperino attivamente per il superamento dei pregiudizi verso la più vasta minoranza etnica in Europa - che conta tra gli 8 e i 10 milioni di appartenenti - e per contrastare il diffuso razzismo che colpisce i Rom.
 
Nell'Europa Sud-orientale, in particolare, dove la maggior parte dei Rom vive in condizioni di povertà estrema e ai margini della società, sforzi enormi devono essere compiuti affinché i bambini Rom abbiano accesso alla scuola e all'assistenza medica.
 
Al momento, in paesi come Albania, Bulgaria e Romania tra il 20 e il 40% dei bambini Rom non sono nemmeno iscritti a scuola. In Bosnia-Erzegovina addirittura l'80% dei bambini Rom non frequenta la scuola.

L'UNICEF invoca regole più generose sul diritto di residenza per le famiglie Rom giunte come rifugiate in Germania, con figli nati o - per la maggior parte dei casi - cresciuti nel paese.
 
Dei circa 50.000 Rom rifugiati in Germania, due terzi sono a malapena tollerati e rischiano ogni giorno la deportazione; non è permesso loro lavorare né frequentare corsi di lingua o di integrazione. In molte località non c'è obbligo scolastico per questi bambini o addirittura non hanno diritto di andare a scuola.

«I bambini Rom devono avere la possibilità di rompere il circolo vizioso di povertà, isolamento e pregiudizio. Quando in piena Europa centinaia di migliaia di bambini crescono in ghetti privi di accesso all'istruzione e di prospettive per il futuro, si tratta di una catastrofe non solo per gli interessati. Si rischia che rifiuto, frustrazione e aggressività subiscano un'impennata, con conseguenze sociali e politiche enormi» ha dichiarato Reinhard Schlagintweit, membro del Consiglio direttivo dell'UNICEF Germania.

In occasione di una conferenza congiunta con la Commissione infanzia del Parlamento tedesco, l'UNICEF ha presentato uno studio sulla condizione dei bambini Rom in 7 paesi dell'Europa sud-orientale - Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia - e in Kossovo.
 
In collaborazione con l'UNICEF, inoltre, il Centro di ricerca sull'antisemitismo dell'Università di Berlino ha analizzato la situazione di circa 33.000 rifugiati Rom la cui presenza in Germania è tollerata.

I bambini Rom nell'Europa sud-orientale

Circa la metà dei Rom presenti nell'Europa sud-orientale sono bambini o adolescenti.
 
Sebbene diversi l'uno dall'altro, tutti condividono lo stesso destino: la maggior parte vive in povertà e costretta a crescere in condizioni spesso non migliori di quelle dei Paesi in via di sviluppo.
 
Secondo quanto emerge dallo studio dell'UNICEF, sono soprattutto i bambini a risentire di povertà, discriminazione e assenza di prospettive per il futuro.


Povertà: centinaia di migliaia di Rom vivono isolati in ghetti e campi fatiscenti; due terzi di essi non hanno accesso a bagni e gabinetti. Le deplorevoli condizioni abitative alla periferia delle città conducono a sentimenti di rifiuto e alimentano il pregiudizio. In quasi tutti i paesi considerati, oltre la metà della popolazione Rom vive con meno di 100 euro al mese.

Sanità: due famiglie Rom su tre non hanno cibo a sufficienza. I bambini sono sempre meno frequentemente vaccinati e quando si ammalano le famiglie non si possono permettere le medicine. Il 20% dei bambini Rom non sono in buone condizioni di salute, contro il 7% dei bambini delle famiglie non Rom. 

Accesso alla scuola: i bambini Rom sono seriamente svantaggiati se si considera la frequenza scolastica. Anche quando iscritti a scuola, frequentano "scuole per Rom", le sole ad essere mal attrezzate e prive di personale qualificato. I bambini Rom sono spesso indirizzati verso scuole per bambini con problemi particolari, per ragioni che appaiono non giustificate.

Livello di istruzione: dopo il crollo del comunismo e le guerre nei Balcani, i livelli d'istruzione hanno continuato a calare nella maggior parte dei paesi considerati. In Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Serbia e Kossovo la quota di Rom che non sanno leggere né scrivere è nettamente maggiore nella fascia d'età tra 14 e 24 anni rispetto a quelli tra 24 e 35 anni.

In Germania vi sono circa 70.000 tra Sinti e Rom con passaporto tedesco. Per secoli hanno costituito una minoranza nazionale. A questi si aggiungono circa 50.000 rifugiati della ex Jugoslavia, che vivono ormai da molti anni in Germania, dove sono nati i loro figli. Come in molti altri paesi europei, anche in Germania i gruppi Rom sono oggetto di insulti e discriminazione in quanto "zingari".


Scarica il testo del rapporto (in inglese) (4369 KB).
http://www.unicef.it/flex/files/D.600f24fd0965560366e6/Sub_regional_study_ROME_5march.pdf

http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3191
349  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Re: Schedati - di Giorgio Bezzecchi (Rom-medaglia d'oro al valor civico) il: 06 Giugno 2008 - 11:10:59
Per inviare messaggi di solidarietà
è importante scrivere sia all'indirizzo dell'opera nomadi di Milano,
sia della cooperativa Romano Drom, di cui Giorgio è presidente.
segreteria@operanomadimilano.org
ROMANDROM@libero.it 
350  Lingua e cultura ROM / Materiali Trasversali / Re: I miei amici rom il: 06 Giugno 2008 - 10:17:34
altri allegati
351  Lingua e cultura ROM / Materiali Trasversali / Re: I miei amici rom il: 06 Giugno 2008 - 10:12:41
altri allegati
352  Lingua e cultura ROM / Materiali Trasversali / I miei amici rom il: 06 Giugno 2008 - 09:57:32
Riceviamo da Milano:
Scuola Elementare di via Ravenna

353  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Follia antizigana in Italia. EveryOne sul rapimento di Napoli il: 06 Giugno 2008 - 09:54:28
Il Gruppo EveryOne ha concluso la prima fase delle le proprie indagini relative alla presunta rapitrice di Ponticelli.

Oltre alla conferma che si tratta di una montatura, Angelica è risultata essere una giovane slava e non una Romnì. Non è la prima volta che reati commessi da altre etnie (ma nel caso di Angelica si conferma anche la sua estraneità ai fatti delittuosi che le sono stati attribuiti) vengono addossati ai Rom al fine di giustificarne la persecuzione.


Il caso di Angelica, ragazza Rom accusata del tentato rapimento di una bambina di sei mesi avvenuto a Napoli, nel quartiere Ponticelli, è una montatura.

La testimonianza di Flora Martinelli, la madre della bambina, del padre di lei Ciro e dei loro vicini di casa è falsa. Il Gruppo EveryOne ha indagato accuratamente sull'evento che ha scatenato una vera e propria caccia al Rom, che da Napoli si è diffusa a macchia d'olio in tutta Italia. Fin dall'inizio le dinamiche del rapimento non ci hanno convinto, perché chi conosce la palazzina in cui sarebbe avvenuto il reato sa che è praticamente inaccessibile, sia per il cancello che per l'attenta sorveglianza degli inquilini, affermano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. Vi sono poi discordanze fra le testimonianze della Martinelli, di suo padre e dei vicini. La donna in un primo momento ha dichiarato che la porta del suo appartamento sarebbe stata forzata, poi ha ricordato di averla lasciata aperta. Dopo aver notato la porta aperta, la madre sarebbe andata a controllare la culla, quindi sarebbe tornata verso il pianerottolo dove avrebbe sorpreso - passati almeno venti secondi -  la ragazzina Rom con la sua piccola in braccio. Non solo: avrebbe avuto ancora il tempo di raggiungerla e strapparle la bambina. Quindi la Rom si sarebbe mossa al rallentatore, consentendo a nonno Ciro di raggiungerla, afferrarla e schiaffeggiarla al piano di sotto. Alcuni dei vicini hanno riferito alle autorità che Angelica aveva ancora la bambina in braccio, quando l'hanno fermata. Ma non basta, perché nei giorni precedenti al fatto, gli inquilini della palazzina si erano riuniti più volte, con un solo ordine del giorno: come ottenere lo sgombero delle famiglie Rom accampate a Ponticelli. Dopo queste analisi di massima, il Gruppo EveryOne - che può contare su attivisti e organizzazioni locali - ha effettuato ulteriori accertamenti, sia presso il carcere, dove un funzionario, dopo aver ascoltato le ipotesi che scagionavano la presunta rapitrice, ammetteva:


Avete ragione, anche noi siamo in difficoltà, perché questo non è un evento diverso da tanti altri, ma qualcuno ha voluto trasformarlo in un caso nazionale. Gli inquilini di Ponticelli fanno blocco: i Rom non li vogliono più. Qualcuno però, mostra qualche scrupolo di coscienza, ma ha paura, perché le pressioni sono forti e mettersi contro il comitato di Ponticelli è pericoloso. Angelica, in realtà, conosceva una delle famiglie che abitano in via Principe di Napoli, dove è avvenuto l'episodio, continuano gli attivisti del Gruppo EveryOne, ha suonato al citofono ed è stata notata da alcune inquiline. Pochi istanti dopo è scattata la trappola e la furia dei condomini si è scatenata contro di lei, che è stata raggiunta in strada, afferrata, schiaffeggiata e consegnata alla polizia. Vi sono testimoni che conoscono la verità e due di loro sono disposte a parlare al giudice. E' importante che l'avvocato Rosa Mazzei, che difende la ragazza Rom, non si faccia intimidire e sostenga la verità in tribunale. Un attivista di Napoli suppone che la linea di difesa potrebbe essere, invece, quella di ammettere il furto, ma non il tentato rapimento. Le conseguenze del caso di Ponticelli, con l'eco mediatica promossa da quotidiani e network, sono state gravissime e sono un indice evidente di come sia necessario abbandonare razzismo e xenofobia per riscoprire la strada dei diritti umani.


Adesso è importante che le organizzazioni locali per i diritti dell'uomo vigilino sulla serenità di Angelica, che subisce pressioni gravi e intollerabili. Salvaguardare la tranquillità della ragazza significa salvaguardare la verità sul caso di Ponticelli, che è la tragica verità di un'altra ingiustizia, di un'altra calunnia, di altre disumane violenze subite dal popolo Rom in Italia, già colpito da emarginazione e segregazione, vessato da provvedimenti iniqui. Gli attivisti del Gruppo EveryOne concludono con alcune considerazioni che dovrebbero far riflettere: Da anni lanciamo l'allarme riguardo alla campagna razziale in corso in Italia. Grazie all'appoggio di forze politiche transnazionali attive nel campo dei diritti umani e civili, abbiamo ottenuto Risoluzioni europee e documenti-guida da parte delle Nazioni Unite, che ammoniscono l'Italia contro le sue politiche razziali. I Rom in Italia non sono criminali, ma famiglie in difficoltà. Su 150 mila 'zingari' presenti nel nostro Paese, 90 mila sono bambini. La speranza di vita media dei Rom, qui da noi, è di soli 35 anni, contro gli 80 degli altri cittadini. La mortalità dei bimbi Rom è 15 volte superiore a quella degli altri bambini. Sono numeri che esprimono una persecuzione. Riguardo alla criminalità Rom, essa non ha un'incidenza rilevante, come dimostrano i dati del Ministero degli Interni e le aggressioni nei confronti di italiani sono praticamente inesistenti. Il caso di Giovanna Reggiani fu un'altro grande inganno, perché il presunto omicida, Romulus Mailat, non è Rom, ma un romeno di etnia Bunjas, che non ha nulla a che vedere con i popoli 'zingari'. L'abbiamo documentato, a suo tempo, agli inquirenti e alla stampa, ma il nostro dossier scientifico non fu preso in considerazione. Il razzismo fa comodo a uno stuolo di persone, a partiti politici e media, alla criminalità organizzata, che muove miliardi di euro ogni anno. A questo proposito, ricordiamo che i Rom coinvolti in delitti agiscono quasi sempre per ordine di criminali mafiosi italiani, i quali - a causa dell'emarginazione e della segregazione in cui versano i 'nomadi' - li hanno ridotti in schiavitù. Lo sanno le autorità, lo sanno i politici e sarebbe ora che lo sapessero tutti i cittadini italiani.


 http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2008/5/18_Follia_antizigana_in_Italia._EveryOne_sul_rapimento_di_Napoli.html
354  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Schedati - di Giorgio Bezzecchi (Rom-medaglia d'oro al valor civico) il: 06 Giugno 2008 - 09:36:23
Schedati
E non è l'anagrafe; non lo fanno per sapere quanti minori dovranno inserire a scuola il prossimo anno


Giorgio Bezzecchi è vice-presidente nazionale dell'Opera Nomadi e da anni lavora per la promozione sociale, politica e culturale dei rom a Milano. La sua famiglia vive in un campo a Milano, il padre è stato deportato in un campo di concentramento, a cui fortunatamente è sopravvissuto. Il nonno, deportato in un altro campo non è sopravvissuto. Domani tutta la sua famiglia sarà fotografata e schedata, conformemente alle attuali decisioni del prefetto che prevedono un rilevamento completo di tutti i rom residenti nel territorio milanese. E' stato deciso un rilevamento di identità da parte della polizia su base esclusivamente etnica. 
 
Lettera di Giorgio Bezzecchi (Rom-medaglia d'oro al valor civico):

Prossimo intervento differenziale per cittadini Italiani ( censimento fotografico e schedatura-Polizia), domani mattina, presso il campo comunale di via Impastato a Milano (famiglie Bezzechi).
Sono passati sessant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali e dalla pubblicazione della rivista "La difesa della razza" di Guido Landra e dei primi rastrellamenti che sfociarono dopo un breve periodo di tempo in un ordine esplicito di "internamento degli zingari italiani" in campi di concentramento (Circ.Bocchini 27/04/41), quei "campi del Duce" di cui in Italia si è preferito perdere la memoria.

"RICORDARE PER NON DIMENTICARE"

Sono passati sessant'anni, ma le preoccupazioni, la percezione del pericolo, I PROVVEDIMENTI PUBBLICI SONO GLI STESSI DI OGGI.

E' agghiaciante quello che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi, a Milano.

Rimanere in SILENZIO oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani.

NESSUNA collaborazione di Enti o Associazioni  è giustificata ( VERGOGNA)........

Mi appello alla società civile,chiedo un sostegno per le comunità di rom e sinti Milanesi.............voci dal silenzio........

Ricordo che domani sarà schedato anche mio padre,CITTADINO ITALIANO, che ha patito la persecuzione nazifascista con l'internamento in campo concentrazionale italiano (Tossicia).................mio nonno deportato a Birkenau e uscito dal camino................VERGOGNA

MI VERGOGNO,IN QUESTO MOMENTO, DI ESSRE CITTADINO ITALIANO E CRISTIANO.................

Chiedo in questo momento tragico per la democrazia e la cultura a Milano ed in Italia ,di URLARE il proprio dissenso per questa politica razzista,incivile
e becera.

RICORDO E NON DIMENTICO che oggi siamo noi e domani..............................

Milano,05/06/2008

Rag. Giorgio Bezzecchi (Rom-medaglia d'oro al valor civico)
355  Lingua e cultura ROM / Proposte ed iniziative / E per patria una lingua segreta il: 05 Giugno 2008 - 05:01:35
E per patria una lingua segreta
Caverzere (Ve), 11 giugno 2008 - ore 17:30
Palazzo Danielato, Sala Convegni - Venezia

L’Assessorato alle politiche sociali della Provincia di Venezia in collaborazione con il Coses ha condotto uno studio sulle popolazioni rom e sinti in provincia di Venezia cercando di evidenziare sia i problemi che i Comuni incontrano nel governare la presenza di queste comunità, soprattutto sul fronte dei servizi sociali, che le difficoltà dell’inserimento scolastico dei minori di etnia rom e sinti.

Non è stata sottovalutata l’importanza di dar voce ai diretti interessati, di raccogliere le loro storie, il loro punto di vista e le loro proposte.

Con la presente iniziativa l’Assessora alle politiche sociali (Rita Zanutel) intende avviare un confronto con tutta la cittadinanza per cercare di migliorare il dialogo nelle comunità locali tra società maggioritaria e minoritarie. Il confronto avviene coinvolgendo gli attori che nel territorio del distretto di Chioggia dell’Azienda Ulss 14 (sui diversi fronti e con diverse competenze) si trovano ad agire in rapporto alle comunità di rom e sinti.

Nel 2006 la Provincia di Venezia ha commissionato al COSES un’indagine conoscitiva sulla presenza delle popolazioni sinte e rom nel suo territorio.
La ricerca è stata successivamente raccolta e pubblicata nel volume "E per patria una lingua segreta. Rom e sinti in provincia di Venezia" (Nuovadimensione ed. 2007) chiudendo di fatto la prima fase dell’impegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia e aprendone, contestualmente, la fase successiva. In questa, l’auspicata progettazione di interventi a favore delle minoranze sinte e rom, doveva essere valutata assieme ai destinatari delle stesse.
Nasce da questa volontà politica, che colma un’assenza da tempo lamentata dai rom e sinti, la necessità di costituire un gruppo di lavoro cui facciano parte i rappresentanti delle Associazioni esistenti e i singoli che operano e sono riferimento alle varie comunità del territorio. Attualmente il gruppo si è riunito in tre occasioni:

- nella riunione del 2 luglio 2007 dove si sono individuate e discusse alcune idee progettuali con la richiesta di incontrare alcuni Assessori provinciali (lavoro, istruzione, cultura) e la Prefettura. Nell’occasione si è parlato anche della possibilità di realizzare alcune interviste radiofoniche dedicate ai problemi dei sinti e dei rom, progetto in corso di progettazione;

- nella riunione del 12 settembre 2007 presso l’Assessorato al Lavoro della Provincia di Venezia in cui sono emerse i problemi e le difficoltà di trovare lavoro e, quindi, le esigenze di progettare soluzioni per facilitare l’inserimento lavorativo;

- nella riunione del 12 marzo 2008 presso la Prefettura di Venezia dove rom e sinti hanno dichiarato situazioni discriminatorie esistenti nel territorio soprattutto in relazione all’uso degli spazi pubblici;

- nell'incontro del 22 aprile 2008 per discutere del programma di trasmissioni radiofoniche per far conoscere il mondo dei rom e dei sinti.

 
E per patria una lingua segreta

L'indice e la presentazione del volume che raccoglie i contributi prodotti si possono scaricare qui:
http://www.osiv.provincia.venezia.it/studi/LibroRom.pdf

INDICE

Presentazione di Rita Zanutel
Prefazione di Isabella Scaramuzzi
Introduzione di Stefania Bragato

LO SCANDALO DELL’ALTERITÀ: ROM E SINTI IN ITALIA
di Nando Sigona
1. Introduzione, 17 – 2. Il dilemma delle origini, 18 – 3. Una storia europea, 21 – 4. Una presenza scomoda: rom e sinti in Italia, 27

L’INDAGINE NEI COMUNI VENEZIANI:
LA VOCE AGLI ASSISTENTI SOCIALI
di Davide Turatti
1. Introduzione, 33 – 2. Rapporti con gli operatori dei servizi sociali, 36 – 3. Rapporti con la popolazione locale, 41 – 4. Rapporti con la scuola, 45 – 5. Abitazione e famiglia, 50 – 6. Lavoro e reddito, 57 – 7. Sostegno economico esterno, 60 – 8. Una stima della presenza rom e sinti in provincia di Venezia, 62 – 9. Note conclusive, 66

DALLA SCUOLA UNO SGUARDO AI MINORI
INTERVISTE AI TESTIMONI PRIVILEGIATI
di Davide Turatti
1. Introduzione, 69 – 2. Frequenza scolastica, 71 – 3. Comportamento, 74 – 4. Problemi linguistico-cognitivi, 78 – 5. Progetti: esempi di buone pratiche, 81

RIFLESSIONI IN TEMA DI LAVORO
di Stefania Bragato

IL MIO POPOLO VIVE IN UNA GROTTA E NON VEDE IL SOLE
INTERVISTE A ROM E SINTI IN PROVINCIA DI VENEZIA
di Luciano Menetto
1. L’ingresso nel mondo nomade, 97 – 2. Un nomadismo stanziale, 102 – 3. Cos’è un rom? È bellissimo, 110 – 4. La vita al campo è terribile, 117 – 5. Polacco Drom, una strada per il futuro, 122 – 6. Noi siamo contenti, 126 – 7. Il rimpianto del Kosovo, 132 – 8. L’amico dei sinti, 138 – 9. Noi siamo più allegri, 141 – 10. Per essere amico dei nomadi devi mangiare assieme a loro due quintali di sale, 143 – 11. Ci piace l’oro, 154

CONCLUSIONI
di Stefania Bragato

Bibliografia

Bibliografia in Internet, 167

Allegato

UNA RICOGNIZIONE SULLA NORMATIVA
a cura di Carla Osella
Normativa europea, 169 – Normativa italiana, 184

Ringraziamenti

Degli incontri si mettono a disposizione le sintesi prodotte:
http://www.osiv.provincia.venezia.it/romsinti.htm
356  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / Catania «Non volevamo sequestrare la bambina» il: 05 Giugno 2008 - 04:38:26
Catania «Non volevamo sequestrare la bambina»
I due rom confermano d’aver rivolto parole di troppo alla madre, ma negano l’infamante accusa

di Giovanna Quasimodo

Da "La Sicilia" del 25 maggio 2008, pag. 39.

Se il sospetto del tentato sequestro della bimba catanese da parte di due giovani rom nel parcheggio di Auchan si rivelasse fondato, ci sarebbe davvero di che temere. Ma forse l’allarme sociale, almeno a Catania, potrebbe essere ingiustificato. Forse la mamma della bambina, terrorizzata al solo pensiero che volessero rubarle la figlia, soprattutto alla luce del tentato rapimento che si è realmente verificato lo scorso 11 maggio a Napoli, ha frainteso le intenzioni dei due giovani zingari e ha reagito di conseguenza, vinta dalla paura che una simile sventura potesse capitare anche lei.

Un comportamento umanamente comprensibile da parte di una madre, ma la circostanza comunque non esime da una postuma e più lucida analisi degli eventi. Così la pensa l’avvocato difensore dei due rom, Marilisa Gaeta, che intende portare avanti questa linea all’udienza del tribunale della libertà che dovrà essere fissata entro fine mese. La sua pozione, il legale, l’ha comunque prospettata già lunedì scorso 19 maggio, durante l’interrogatorio di garanzia condotto dal gip Alba Sammartino; quest’ultima, come ricorderete, a fine udienza ha convalidato le accuse di tentato sequestro di persona, minacce e violenza privata nei confronti di Viorica Zavache, di 20 anni e del suo fidanzato Sebastian Neculau di 24, originari della Romania, emettendo nei loro confronti ordinanza di custodia cautelare.

I fatti risalgono al 15 maggio scorso. Secondo la denuncia sporta dalla mamma della piccola, Viorica le si sarebbe avvicinata all’uscita del supermercato mentre lei spingeva il carrello dentro il quale, oltre alla spesa, era seduta anche la sua figlioletta. La zingara le avrebbe chiesto l’elemosina e al suo rifiuto avrebbe cercato reiteratamente di strappare la piccola dal seggiolino del carrello. Nel comunicato della Questura si legge che «solo la tenace resistenza della madre, che riusciva a chiudersi in macchina ed a chiamare il 113, faceva desistere momentaneamente la donna dal proposito. Ed invero - prosegue la nota stampa - la stessa rom, dopo essere andata a chiedere manforte ad un suo connazionale, ritornava unitamente a quest’ultimo sui propri passi e insieme a questo minacciava la signora di scendere dall’auto». Nel frattempo sono arrivati gli agenti (il marito della signora è un poliziotto e presta servizio non lontano da Auchan), i quali, sulla base delle indicazioni della denunciante, hanno individuato i due nomadi che, secondo l’accusa, si stavano dando alla fuga.

Sin qui l’accusa, ma secondo quanto gli indagati hanno riferito al gip, le cose sarebbero andate diversamente. Viorica ha ammesso di aver chiesto l’elemosina, ma ha anche aggiunto che la signora, nel rifiutare di darle denaro, l’avrebbe anche cacciata via in malo modo. E anche ammesso di avere reagito anche lei aspramente, rivolgendo alla signora frasi non certo benevole, senza per questo aver mai osato sfiorare con un dito la bambina. Il fidanzato di Viorica, Sebastian (arrivato sulla «scena del delitto» solo quando la madre si era già rinchiusa in macchina con la bambina e aveva chiamato la polizia col cellulare), avrebbe a sua volta confermato, anzi confessato, di avere spalleggiato la sua compagna nel battibecco con la signora. Vanno bene gli insulti, va bene qualche occhiataccia, dunque, ma lungi da lui l’idea del rapimento.

Sebastian e Viorica (riferisce ancora il difensore), pur sapendo che stava arrivando la polizia, non sarebbero scappati rimanendo nell’area parcheggio di Auchan. «E perché sarei dovuto scappare - avrebbe detto Sebastian al gip - se non avevo fatto nulla di male?». Sebastian e Viorica, inoltre, sarebbero due volti conosciuti per chi lavora o frequenta Auchan di San Giuseppe la Rena, dato che entrambi, provenienti dal vicino campo nomadi della Plaia, bivaccavano spesso in quel luogo dove praticavano l’accattonaggio.

Inoltre - rivela l’avvocato - Sebastian spesso riceveva in regalo qualche campioncino dal reparto profumeria dell’ipermercato, campioncino che poi rivendeva abusivamente all’esterno per cercare di fare un po’ di soldi. Alla difesa, pertanto appare improbabile che i due giovani abbiano potuto tentare un reato così grave in un luogo in cui erano in tanti a conoscerli; qualora avessero rubato la bambina, sarebbe stato fin troppo facile risalire a loro. Infine, anticipando un po’ quello che sarà la linea difensiva, perplessità dell’avvocato sono rivolte al fatto che la mamma della piccola, ancor prima che sul posto arrivasse la polizia, avesse sistemato in macchina la spesa fatta poco prima ad Auchan. «Ma se ha avuto il tempo di riporre la spesa - si domanda l’avvocato - vuol dire poi che la minaccia del rapimento non era poi così incombente».

Della vicenda di Viorica e Sebastian si stanno interessando anche i loro numerosi parenti del campo rom, i quali si sono rivolti anche all’associazione Si.Ro (siculo-romena) per avere conforto e sostegno.

(26 maggio 2008)

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Caso Auchan, troppa fretta nel cancellare il video: Sul presunto tentativo di rapire una bambina a Catania, la Procura aveva cercato di acquisire le immagini della videosorveglianza. Ma la Polizia ha risposto che, nel giro di 24 ore, quelle immagini erano già state distrutte. Cambierà il capo d'accusa per i due rom?
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- Storie di bimbi o di monetine? (di Claudia Campese e Gianluca Nicotra - del 30/05/08)
Storia di bimbi o di monetine?: Chi lavora all'Auchan di Catania ha molti dubbi sull’accusa di rapimento della bambina. 'Probabilmente i due rom volevano l'euro del carrello e le cose sono degenerate'. L’area del parcheggio è videosorvegliata. Ma i filmati sono stati esaminati?
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357  Lingua e cultura ROM / Documenti e riferimenti normativi / Trasporto scolastico gratuito, sicuro ed obbligatorio - la normativa il: 05 Giugno 2008 - 04:32:28
Trasporto scolastico gratuito, sicuro ed obbligatorio
Mimmo DIDONNA
Codacons Settore scuola sicura

Con il decreto ministeriale (Lavori Pubblici di concerto con la Pubblica istruzione) 18/12/75 (G.U. nr. 29 del 2/2/76) http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dm181275.html avente titolo "Norme tecniche aggiornate relative alla edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica" , oltre a stabilire le caratteristiche dell'edilizia scolastica (dimensione e caratteristiche delle aule, dei corridoi, delle aeree verdi, delle mense, delle cucine, delle palestre, degli uffici, dei laboratori, dei corridoi, delle scale, del mobilio, della qualità dell'aria, dell’illuminazione, benessere termoigrometrico, antinfortunistica, 20 gradi e 45-55% di umidità, ecc.), furono fissati, secondo le considerazioni ed i principi stabiliti dalla stessa norma (punto 1.1.2.), i principi di localizzazione (bacino d'utenza) delle scuole (punto 1.1.) stabilendone le distanze ed i tempi massimi di percorrenza (tabella 1 - distanze : materna 300 mt.; elementari 500 mt.; medie inf.1000 mt.; medie sup. Non previste. tempi di percorrenza con mezzi di trasporto: materna Non previste; elementari: 15'; medie inf. 15'-30'; medie sup. 20'-45'.).

Nello stesso decreto, al fine di evitare un eccessivo frazionamento delle attrezzature scolastiche, inopportuno sotto il profilo didattico ed economico, fu ammessa una deroga purché l'ente obbligato (Comuni e Provincie) istituzionalizzi e gestisca un servizio di trasporto gratuito per gli alunni della scuola materna e della scuola dell'obbligo. (punto 1.1.3.)
I suddetti principi ed indici restano ancora in vigore, come all'art. 5 comma 3 Legge 23/96 http://www.edscuola.it/archivio/norme/leggi/l023_96.html. Anche se il citato D.M. risulta abolito (con riserva) dall'art. 12 comma 5 della Legge nr. 23/96, il fatto che il Ministero della PI non abbia ancora emanato le norme quadro nè le Regioni e le Province autonome abbiano fatto altrettanto con le relative specifiche e conseguenziali norme tecniche esecutive (art. 5 commi 1 e 2 Legge 11/01/96 nr. 23), fa sì che gli enti competenti debbano prendere in considerazione gli indici di riferimento sopra specificati, come espressamente previsto fino all'approvazione (ripeto, non ancora avvenuta) delle norme tecniche regionali. Infatti, non può essere lasciato un vuoto normativo fino alla definitiva chiusura della questione da riformare.
Bene. Chiarito il fatto che il DM del 1975 è attualmente ancora vigente ed imperativo, oltre che obbligatorio, passiamo alle considerazioni utili per valutare l'obbligatorietà, le caratteristiche e l'opportunità della fornitura del servizio di trasporto pubblico scolastico.

1) almeno per la scuola dell'obbligo, tenuto conto di quanto segue:

che non si possono obbligare i genitori a dotarsi di autovettura;
che possono esserci condizioni meteo proibitive;
che non si può intralciare il traffico davanti alle scuole e delle questioni d'inquinamento;
che la politica attuale è quella di favorire il trasporto pubblico collettivo su quello privato individuale;
che non si possono inviare a scuola i bambini da soli per ovvie ragioni di sicurezza (pedofilia e problemi vari);
dell’eventuale necessità di pagare almeno due abbonamenti (mamma e figlio/i) al mezzo pubblico generico;
che le distanze dall’abitazione alla fermata del bus e dalla discesa dal bus alla scuola spesso superano le distanze e i tempi di percorrenza massimi previsti dal D.M;
ne consegue che il trasporto scolastico deve essere assicurato e Gratuito.

Le istituzioni scolastiche e gli enti locali non possono beneficiare di due deroghe ( eccessivo frazionamento ed obbligo di istituire il trasporto) a totale discapito dell'utenza. Se, data l’autonomia scolastica e considerato il criterio della territorialità (carta dei servizi scolastici - punto 4 del DPCM 7/6/95) http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dpcm7695.html, l'utente ha la possibilità di scegliere una scuola sita nel bacino d'utenza, non si capisce perché dovrebbero esimersi dall'istituire il servizio di trasporto (scolastico) gratuito.

2) Per gli Istituti superiori, se non rientranti nella scuola dell'obbligo (salva riforma Moratti in itinere), vale il discorso precedente eccetto per il fatto che, essendo gli studenti autonomi negli spostamenti, le istituzioni invece di mettere a disposizione un trasporto scolastico per derogare alla localizzazione degli edifici, devono garantire che i collegamenti ad opera dei mezzi pubblici siano compatibili con i previsti tempi massimi di percorrenza e prevedere forme di pagamento agevolative (abbonamenti per studenti).

Ora passiamo alla sicurezza del trasporto.

Siccome il datore di lavoro (D.S.) è responsabile (obblighi) anche dell'infortunio che si verifichi mezz'ora prima o dopo l'orario di lavoro (di lezione) - cd. infortunio in itinere ed avvenuto sul percorso di andata e ritorno dal lavoro - anche se il trasporto è istituito e gestito (appalto) da altro datore di lavoro (funzionario responsabile del Comune o Provincia), il D. S. è tenuto a verificare che lo stesso trasporto sia effettuato con mezzi idonei ed omologati per la specifica funzione e che tali mezzi, potenzialmente, non possano procurare degli infortuni ai trasportati.
Le caratteristiche tecniche di autobus e scuolabus sono stabilite dal Codice della Strada e relativo regolamento (che prevede che l'autista debba essere munito di idoneo CAP - Certificato di Abilitazione Professionale), nonché dal Decreto Ministero trasporti 18/04/1977 (G.U. 19 maggio 1997 nr. 135) e successive modifiche ed integrazioni.
Per scuolabus e miniscuolabus, al contrario degli autobus, sono state dettate una serie dì caratteristiche tecniche costruttive ed ergonomiche idonee a garantire la sicurezza della tipologia particolare di utenza (bambini): colorazione giallo limone che identifica il particolare pericolo connesso all'imprevedibilità dell'utenza del trasporto, pianale basso, finestre ampie, sedili ergonomici, ecc..
E' superfluo specificare le motivazioni che hanno indotto il legislatore a prevedere tali caratteristiche. Vi è solo il dato di fatto che molti bambini, cadendo dai gradini (alti) dei pullman gran turismo, utilizzati per il trasporto al posto degli scuolabus, si sono fatti seriamente male: ma le potenziali denuncie sono state subito messe a tacere facendo intervenire immediatamente le assicurazioni a liquidare con celerità il danno.
Quindi e pacifico che il trasporto scolastico, anche se affidato a ditte private, per essere sicuro e di qualità, deve essere effettuato con mezzi omologati scuolabus o miniscuolabus ed aventi le prescritte caratteristiche tecniche. Infatti, tale pacificità era stata ratificata ed affermata con il D. M. trasporti 02/02/96 (G.U. 26/02/96 nr. 47) che prevedeva l'effettuazione del trasporto scolastico solo con gli scuolabus. Poco tempo dopo, sulla spinta di alcuni Comuni, il ministero con D.M. 29/04/96 (G.U. 8/5/96 nr. 106) ha sospeso l'applicazione del predetto decreto stabilendo anche che i trasporti con scuolabus dovevano essere effettuati in condizioni di sicurezza idonee a garantire la protezione dei soggetti trasportati.
Con D.M. 31/01/97 (G.U. 27/02/97 nr. 48) il Ministro dei trasporti, senza aver concertato con il Ministro della Pubblica Istruzione, ha abolito il D.M. del 02/02/96 ed ha stabilito che il trasporto scolastico può essere effettuato sia con scuolabus o miniscuolabus, che con autobus o anche (addirittura!) con autovetture in barba a tutti i concetti ed ai rischi su esposti. Grazie alle nuove norme, infatti, i Comuni, hanno immediatamente appaltato il servizio di trasporto a ditte private utilizzando autobus gran turismo che, come è noto, hanno pianali altissimi (sotto vanno i bagagli), sedili per adulti, vetrate non ampie e non idonee per i soccorsi e, inoltre, non hanno la colorazione gialla che identifica il particolare trasporto: insomma non hanno alcuna delle caratteristiche previste per gli scuolabus. Veramente intelligenti e volpini.
Di contro, i D.S., convinti di non aver alcuna responsabilità connessa al trasporto, non rilevano il rischio, non si adoperano affinché lo stesso sia eliminato ai sensi del D. Lgs. 626/94 e nemmeno lo segnalano ai Comuni che non sono datori di lavoro dei bambini scolari, in barba a quanto previsto dall'art. 2 lettera g della 626 e da altre disposizioni.
Praticamente: il Comune (o la Provincia) non si interessa perché il ministro dei trasporti con il DM del 1997 gli ha fornito la scappatoia; il D.S. se ne lava le mani pensando di non doverne rispondere e, di conseguenza, il trasporto dei bambini non è sicuro.

Si tratta, in sostanza, di un vero e proprio abuso e di un sopruso che, dall’essere un provvedimento provvisorio limitato all'anno 97-98 (vedi preambolo DM 29/4/96) (per garantire alcuni aspetti), ha poi assunto una veste definitiva alla stregua dell'inno Nazionale (quando fu istituito l'inno nazionale, vi erano due correnti: una pro-Mameli e l'altra pro-Nabucco. Con Decreto istitutivo di tipo provvisorio fu deciso, allora, che si adottasse Mameli , ma tale provvisorietà è durata fino ai giorni nostri ).

http://www.edscuola.it/archivio/norme/varie/trasporto_scolastico.htm

358  Lingua e cultura ROM / Rassegna stampa / mi chiedo: quanto manca al disastro? - lettera a liberazione il: 05 Giugno 2008 - 04:21:15
Cara Liberazione,
oggi a Roma ho assistito con i miei occhi ad un esempio del nuovo corso legalitario nazionale e capitolino.

Ero alla fermata Atac di piazza delle cinque lune, davanti a Piazza Navona. Passa l'autobus numero trenta, si ferma e apre le porte, due vigili si avvicinano e guardano all'interno del veicolo. Poi intimano all'autista di non ripartire e salgono sul mezzo, si dirigono verso una famiglia rumena e la fanno scendere.
Una volta a terra scatta la prassi. Documenti, chi è questa ragazza, di chi è il bambino e via dicendo. La storia finisce bene, la famiglia è in regola.
Io guardavo la scena e con me una ragazza poco lontana. Eravamo abbastanza schifati.

I due vigili devono aver sentito il nostro sguardo. Non hanno usato toni pesanti con la famiglia, e sembrava quasi si sentissero in imbarazzo e si chiedessero il senso di quella loro azione.
Resta il fatto che, gentili o meno, il nuovo corso è sbarcato nella Capitale. I vigili devono obbedire ad Alemanno e ai suoi furori, e allora via sugli autobus a cercare i "pericolosi".
Non so come finirà, so che assistere a quella scena mi ha fatto venire un brivido alla schiena.

Io ho trent'anni e per mia fortuna non ho vissuto il periodo delle deportazioni, ma qualcosa del genere - differente nella follia e nel numero, ma simile nell'idea di fondo - deve essere accaduto.
Quando si arriva a far scendere una famiglia con bambini piccoli da un mezzo pubblico, solo perchè appartiene ad un etnia, mi chiedo: quanto manca al disastro?

Marcello Cantoni
Fonte: www.liberazione.it/
359  Lingua e cultura ROM / Documenti e riferimenti normativi / Quadro Curricolare per il Romani - Consiglio d'Europa il: 05 Giugno 2008 - 02:56:24
POLITIQUES LINGUISTIQUES EDUCATIVES POUR LES MINORITES ET LES MIGRANTS 


ROMANI

Un « Cadre curriculaire pour le romani » a été élaboré par un groupe d’éducateurs roms et d’experts collaborant avec la Division des Politiques linguistiques du Conseil de l’Europe, en coopération avec le Forum européen pour les Roms et les Gens du Voyage (ERTF).

Les documents sont disponibles en anglais et en romani :
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Curriculum Framework for Romani
http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/Source/CuFrRom_18May07_EN.doc

Sićarimasko ramosko plano palaj řomani śib
http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/Source/CuFrRom_18May07_ROM.doc
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Introduction to The European Roma and Travellers Forum (ERTF)
Introdukcija pal e Evropako Forumo Le Romengo thaj le Phirutnengo (EFRP)
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Policy Paper on the Romani language
Politikano lil pal i romani čhib
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Un séminaire a été organisé en 2007 concernant dix états et un second, élargi à l’ensemble des états concernés, est prévu en 2008.
SUITE

Le Comité des Ministres du Conseil de l’Europe a adopté une Recommandation en février 2008, adressée à l’ensemble des Etats membres sur les politiques concernant les Roms et/ou les Gens du voyage en Europe [Recommandation CM/Rec(2008)5]


http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/MINORITIES_FR.asp
360  Lingua e cultura ROM / Documenti e riferimenti normativi / Ricerca (ISPO) - Italiani, Rom e Sinti a confronto il: 05 Giugno 2008 - 02:32:05
Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione (ISPO) -
Ricerca quali-quantitativa ''Italiani, Rom e Sinti a confronto''
 

http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/15/0963_Conferenza_Europea_sulla_popolazione_rom_sinti.ppt


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