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CARD. MARTINO, DEPLORIAMO ATTEGGIAMENTI INFLESSIBILI GOVERNI 
 
(ASCA) - Roma, 1 set - Nei confronti dei rom, ''non di rado assistiamo a una certa inflessibilita' e atteggiamenti ambigui di governi che non possiamo che deplorare'': e' il richiamo del cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, nel suo saluto al VI Congresso Mondiale della Pastorale per gli Zingari. Il tema dell'incontro, che si svolge a Frisinga, in Germania, da oggi fino al 4 settembre, e' ''I giovani zingari nella Chiesa e nella societa'''.

La ''Chiesa - ha proseguito - non puo' restare indifferente di fronte alle situazioni di discriminazione e d'indifferenza'' di cui sono vittime nomadi e rom, e ''richiama tutti gli uomini, e soprattutto i cristiani, ad assumere le proprie responsabilita', sia nel servizio alla societa' sia nell'impegno politico, al fine di assicurare il pieno rispetto della dignita' e dei diritti di ogni essere umano''. Si tratta di un compito, si legge nel messaggio, che spetta innanzitutto ai governi e agli organismi internazionali.

Se infatti non si puo' trascurare il contributo degli individui, ha proseguito il card. Martino, ''spetta ai Governi e agli Organismi internazionali e nazionali la protezione della dignita' e della identita' di ogni essere umano e dell'intera umanita'''. Gli Stati ''devono assicurare a tutti i loro membri condizioni propizie di un autentico sviluppo che non si riduce alla semplice crescita economica, ma che, per essere autentico, deve essere integrale, volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l'uomo'', affinche' ''nel rispetto delle norme e dei regolamenti di convivenza civile'' si sviluppi ''una personalita' equilibrata e responsabile''.

Per Martino, sono gli Stati a dover garantire uno sviluppo non solo economico, ma integrale della persona. L'invito ai governi e' quindi quello di ''fornire appoggi agli enti educativi e di aggregazione zingara'', alle loro scuole e associazioni, ''dove nel rispetto delle norme e dei regolamenti di convivenza civile, si sviluppa una personalita' equilibrata e responsabile'' e in cui nascono ''soggetti idonei a partecipare pienamente alla vita della comunita'''. Il porporato non manca di sollecitare i mezzi di comunicazione ad ''offrire alla societa' un'immagine vera della minoranza zingara, nelle sue varie espressioni, che aiutera' a sradicare dalle menti e dai cuori delle persone pregiudizi e emarginazioni nei suoi confronti''.

asp/mar/rob
 
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