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Lingua e cultura ROM => Rassegna stampa => Topic iniziato da: aemme - 20 Agosto 2008 - 07:39:32



Titolo: L'Observer contro l'Italia: censimento è fascista
Post di: aemme - 20 Agosto 2008 - 07:39:32
L'Observer contro l'Italia: censimento è fascista
Cronista del quotidiano visita campi rom a Napoli

Roma, 19 ago. (Apcom) - "Perchè gli italiani ci odiano?". A parlare all'Observer, l'edizione domenicale del quotidiano The Guardian, è la madre di Violetta e Cristina, le due bimbe rom di 15 e 13 anni annegate a Torregaveta, in Campania, la cui morte ha provocato polemiche e scandalo non solo in Italia per l'indifferenza dei bagnanti che, davanti ai due corpi senza vita sulla riva, hanno continuato a fare il bagno, passeggiare, vivere la propria giornata tranquillamente per oltre tre ore. Il cronista del quotidiano, Dan McDougall, ha visitato i campi nomadi romeni di Napoli e ha incontrato la madre delle ragazze morte a Torregaveta e gli altri tre figli tra cui la più piccola, di circa 4 anni.

Il cronista ricorda come sia stato per primo il cardinale Crescenzio Sepe a puntare l'indice contro l'indifferenza mostrata dai cittadini italiani di fronte alla tragedia e come la vicenda sia accaduta in un momento politico delicato, quando a Roma il governo stava cercando di difendersi dalle accuse dei vicini europei di discriminazione nei confronti di immigrati e nomadi in particolare. Il premier Berlusconi, dice l'Observer, ha messo in moto "un controverso e populista programma di censimento delle impronte digitali sui 150mila romeni presenti nel paese ed è diventato impossibile - rincara la dose - non notare in questi provveddimenti alcuni toni propri del fascismo di Benito Mussolini".

Poi, l'affondo contro alcune realtà italiane, come quella di Scampia e del quartiere Le Vele, per anni "base per i traffici di armi e droga gestiti dalla camorra", patria di delinquenti e malfattori che "vivono ai margini della società" e nel quale vive la maggioranza dei romeni a Napoli, dove chi entra deve dantescamente "abbandonare ogni speranza". E, mentre si prendono le impronte alle Violette e alle Cristine a Napoli con lo scopo di garantirne la frequenza scolastica "un terzo dei bimbi napoletani non va a scuola o deve ripetere l'anno". E la rivolta contro i romeni, ricorda ancora l'Observer, a maggio aveva visto i napoletani mettere in moto una ondata di violenza quando una nomade era stata accusata di avere tentato di rapire un neonato. All'epoca il ministro dell'Interno Maroni disse che gli incendi ai campi nomadi di Napoli erano la risposta a quanto accaduto: "Questo è ciò che succede quando i romeni rubano i bambini".


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