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Lingua e cultura ROM => Rassegna stampa => Topic iniziato da: aemme - 16 Luglio 2008 - 09:09:57



Titolo: Berlusconi: razzisti noi?
Post di: aemme - 16 Luglio 2008 - 09:09:57
Berlusconi,24 aprile campi temporanei ed impronte per i rom

2008-04-24 17:05:00 (ANSA) - ROMA

Bisogna porre fine alle baraccopoli e aumentare i campi di accoglienza temporanea'.
E' la ricetta di Berlusconi per i rom. Il premier in pectore, in un'intervista a 'Roma Uno', ha aggiunto che occorre 'individuare anche attraverso le impronte digitali l'identita' di queste persone.

Poi se non hanno un lavoro, secondo quello che dice l'Ue, bisogna provvedere al loro rimpatrio'.

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/italia/news/2008-04-24_124189380.html


Berlusconi,15 luglio: impronte per integrare rom e salvare bimbi
di Federico Garimberti

ROMA - Silvio Berlusconi non ci sta. L'immagine di un governo razzista, che vuole schedare i bambini rom, affibbiata dal voto sulla risoluzione del Parlamento europeo e dalla stampa internazionale proprio non gli va giù. E così, forte anche dell'appoggio del presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso, il Cavaliere si toglie quei sassolini che finora si era tenuto nelle scarpe, sostenendo che l'obiettivo del suo governo è "integrare" i rom, non certo discriminarli. "Su questo tema dobbiamo fare chiarezza", premette il premier parlando accanto a Barroso. E mette in guardia sul pericolo di "autoflagellazione" del Paese che rischia di trasmettere "un'immagine sbagliata" al mondo esterno. Parole probabilmente indirizzate all'opposizione che ha cavalcato la vicenda delle impronte digitali ottenendo una dura condanna dalla maggioranza dell'Assemblea di Strasburgo. L'idea di prendere le impronte nei campi rom, dice il Cavaliere, nasce dall'unico bisogno di identificare chi vi abita. Quanto ai bambini, aggiunge, l'obiettivo è quello di "garantire che possano andare a scuola per ricevere un'educazione, come tutti gli altri bambini italiani". Per Berlusconi, dunque, dietro il piano "c'é soltanto la volontà positiva di rendere più integrati questi cittadini europei e di concedere loro gli stessi diritti all'educazione che hanno i nostri bambini". Una posizione che il premier deve aver illustrato anche al suo interlocutore. Tanto che Barroso lascia capire che la Commissione europea non è intenzionata a seguire i passi dell'Europarlamento. "Sono certo che una soluzione verrà trovata", annuncia il capo dell'esecutivo di Bruxelles, sottolineando che "tra le autorità italiane e la Commissione europea c'é un'enorme collaborazione". E nel ricordare che sono in corso contatti fra il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il vice presidente della Commissione Jacques Barrot "per verificare la compatibilità" delle misure adottate con le norme Ue, Barroso parla di "perfetta cooperazione e collaborazione" fra Roma e Bruxelles. Parole che spingono Berlusconi a tornare sull'argomento per difendere la politica italiana in materia di immigrazione. 'Se c'é qualcuno che guarda con rispetto coloro che hanno preso questa decisione difficile e coraggiosa di venire qui per cercarsi una nuova vita, questi siamo noi", osserva Berlusconi, alzando leggermente la voce. Il premier ricorda poi la stessa Italia è stata un Paese di emigranti ed ha così imparato ad avere uno spirito "aperto", che deriva anche dai "nostri convincimenti cristiani e cattolici", verso gli immigrati. Accoglienza verso chi vuole lavorare, precisa subito, ma non verso chi tenta di entrare per delinquere. Questi ultimi, sottolinea, dovranno infatti essere "respinti". 

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_729001449.html