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Autore Topic: Violetta e Cristina Ebrehmovich  (Letto 2145 volte)
aemme
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« il: 22 Luglio 2008 - 05:50:15 »

Annegano due bimbe nomadi
tra l'indifferenza dei bagnanti


Torregaveta, due ragazzine di 11 e 12 anni uccise dal mare mosso. Una coppia di cuginette salvata dai bagnini, mentre in spiaggia c´è chi continua a prendere il sole a pochi metri di distanza

di Maria Pirro

Si erano tuffate dal pontile della spiaggia di Torregaveta, sotto Monte di Procida. Erano in quattro, avevano caldo e volevano fare il bagno: due piccole rom, una loro cugina e un´altra amica. Non hanno considerato che avevano mangiato da poco e che il mare forza due sarebbe stato più forte di loro. Violetta e Cristina Ebrehmovich, di 12 e 11 anni, sono morte annegate. Le altre due sono state salvate dai soccorritori che si sono lanciati in mare quando hanno sentito le loro richieste di aiuto. Dopo la tragedia, la sorprendente reazione di una parte della spiaggia: i bagnanti hanno continuato a pranzare e a prendere il sole, come se nulla fosse successo. «Abbiamo recuperato quei corpi tra l´indifferenza generale», dice sdegnato Pasquale Desiato, l´autista del 118.

La spiaggia è affollata di sabato mattina, ci sono più di cento persone, ma non tutti fanno il bagno perché il mare è grosso. Violetta, Cristina, Manuela e la loro amica, che sono sbarcate con la Cumana dal campo rom di Secondigliano, lasciano sul pontile lo zaino pieno di tartarughine e braccialetti da vendere per fare un bagno nelle acque agitate di Torregaveta. Non hanno il costume, indossano solo i pantaloncini. Intanto le onde crescono e le ragazzine si spaventano: la corrente le trascina. Le urla arrivano ai bagnanti. Sono le 13.46, quando una donna avvisa il 118: «Venite subito, le ragazze non si vedono già più, il mare se le porta via».

Questo il racconto della Capitaneria di Porto, che ha raccolto le prime testimonianze: le rom devono aver avuto un malore perché hanno fatto il bagno troppo presto dopo aver mangiato, e così hanno cominciato a chiedere aiuto. Due bagnini delle spiagge vicine hanno sentito le grida e si sono tuffati per trarle in salvo. Purtroppo l´operazione è riuscita solo a metà. La quindicenne Manuela e la bambina di 8 anni che era con lei sono state agganciate e portate a riva. La stessa fortuna non è toccata a Violetta e Cristina, che il mare aveva trascinato più lontano.

Più tardi arrivano anche gli operatori del 118 e i vigili del fuoco. L´autista dell´ambulanza ha tentato di salvare anche le altre due rom, senza riuscirci: «All´improvviso ho notato le bambine portate dalle onde. Mi sono avvicinato ed ho afferrato la più piccola per un braccio. Ma mi è scappata ed è scomparsa di nuovo nell´acqua. L´ho ritrovata a 150 metri dalla riva. Ho raggiunto anche l´altra, e ho chiesto aiuto ai bagnanti per portarle a terra». Inutili i tentativi di rianimarle. «Avevano bevuto tanta acqua. Sulla riva - prosegue Desiato - a stringersi attorno a quei corpi, non c´era un familiare. Solo le altre due, che si erano salvate, piangevano disperatamente».

Sul luogo della tragedia anche i carabinieri e i vigili del fuoco, arrivati sia via terra che via mare. Le altre due romene, nel pomeriggio, sono rimaste nel comando della Guardia costiera di Pozzuoli, per essere sentite dal comandante Sergio Castellano, fino all´arrivo del padre di una delle due, un uomo di origini slave con una carta d´identità italiana. La Procura ha aperto un´inchiesta affidata al Pubblico Ministero Stefania Stefanìa, che ha ordinato l´autopsia delle bambine. L´accampamento dei nomadi è alle spalle del carcere di Secondigliano, ed è proprio quello dove è iniziato il censimento del ministero dell´Interno per la schedatura delle prime minorenni in Italia. Le impronte digitali delle due annegate, però, non ci sono: erano troppo piccole anche per entrare in una banca dati.

(19 luglio 2008)

http://napoli.repubblica.it/dettaglio/Annegano-due-bimbe-nomadi-tra-lindifferenza-dei-bagnanti/1490454

le foto:
http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/2566623
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