1 luglio 2008
INTERROGAZIONE ORALE CON DISCUSSIONE a norma dell'articolo 108 del regolamento di Jan Marinus Wiersma, Claudio Fava, Kristian Vigenin, Gianni Pittella, Adrian Severin e Katalin Lévai, a nome del gruppo PSE alla Commissione Oggetto: Creazione di una banca dati delle impronte digitali della popolazione rom in Italia – considerando che il governo italiano ha adottato misure esecutive derivate che comportano la raccolta di impronte digitali dei bambini rom e un registro delle famiglie rom nelle maggiori città, e considerando che forse la polizia sta già procedendo a una serie di controlli nei campi rom, in particolare a Milano, e alla raccolta di impronte digitali;
– considerando che il Ministro degli interni italiano ha annunciato l’intenzione di estendere la raccolta di impronte digitali di minorenni rom a tutti i comuni dopo l'adozione del pacchetto legislativo sulla ”sicurezza”, onde creare una banca dati nazionale della popolazione rom a fini identificativi; considerando che la banca dati sarà gestita dalle autorità giudiziarie e di polizia poste sotto il controllo dei Prefetti, i quali sono già stati nominati mediante decreto ”commissari straordinari per l’emergenza rom” e dotati di competenze straordinarie;
– considerando che il Prefetto di Roma ha dichiarato che non procederà al rilevamento delle impronte digitali dei bambini rom e molti altri Prefetti hanno manifestato preoccupazione riguardo a tali misure;
– considerando che il Consiglio d’Europa, l’UNICEF, il Garante italiano per la protezione dei dati, la comunità ebraica italiana e il Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti, unitamente alle organizzazioni sindacali e ai partiti di opposizione, hanno espresso profonda preoccupazione per ciò che sembra essere un’anagrafe giudiziaria su base etnica;
– considerando che l’articolo 13 del trattato che istituisce la Comunità europea dota quest’ultima della facoltà di prendere provvedimenti per combattere le discriminazioni fondate, tra l’altro, sulla razza o l’origine etnica;
chiede alla Commissione di:
valutare se le misure definite dal governo italiano ai fini della raccolta delle impronte digitali della popolazione rom e della creazione di una banca dati biometrica della popolazione rom possano costituire un caso di discriminazione fondata sulla razza, l’origine etnica e la nazionalità, per prevenire ed evitare il quale la Comunità può prendere provvedimenti ai sensi dell'articolo 13 del trattato CE;
valutare se la raccolta di impronte digitali della popolazione rom e la creazione di una banca dati rom possano essere considerate compatibili con i diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, che, ai sensi dell’articolo 6 del trattato UE, l'Unione e i suoi Stati membri sono obbligati a promuovere e rispettare; valutare inoltre, se del caso, qualsiasi altra questione attinente ai diritti umani fondamentali emersa nel quadro del diritto internazionale;
valutare la necessità di manifestare la sua preoccupazione presso le autorità italiane e di adottare provvedimenti, conformemente alle sue prerogative, al fine di evitare ogni tipo di discriminazione diretta alla popolazione rom in Italia nonché di salvaguardare il rispetto dei diritti fondamentali e di promuovere misure di integrazione.
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=OQ&reference=O-2008-0078&language=ITRisposte:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=CRE&reference=20080520&secondRef=ITEM-012&language=IT