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Autore Topic: Perché censire cittadini italiani..solo perché rom?!  (Letto 2182 volte)
Luisa
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Posts: 358


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« il: 08 Giugno 2008 - 07:00:06 »

Perché censire cittadini italiani..solo perché rom?!

Ma è un sogno - un brutto sogno - quello che sta succedendo oggi sotto i nostri
occhi? E' possibile che in Italia, a Roma, a Milano succedano cose impensabili fino
a pochissimo tempo fa senza che nessuno alzi una voce, quantomeno esprima "forte preoccupazione"? Qualche lamento gira sulla rete; ma sono lamenti che non riescono a trasformarsi in "voce pubblica".

I fatti: Censimento fotografico e schedatura di Polizia per cittadini Italiani
questa mattina, 6 giugno all'alba delle 5.00 presso il campo comunale di via
Impastato a Milano.

Si tratta di un campo regolare, i cui abitanti - in Italia e a Milano dal 1943
provenienti dalla Slovenia - risultano all'anagrafe del Comune in quanto residenti a
Milano.  Quindi, si tratta di CITTADINI ITALIANI; non solo: tra i cittadini italiani
del campo c'è anche chi ha patito la persecuzione nazifascista con l'internamento in campo concentrazione e chi ha meritato la medaglia d'oro al valore civile.

Tralasciando di commentare il metodo: alle 500 del mattino, cogliendo nel sonno
bambini, anziani, come pericolosi criminali di cui si deve impedire la fuga, ciò che
più inquieta è che queste persone (e sottolineo il termine) vengono schedati in
quanto appartenenti ad un gruppo etnico.

Qualche sera fa Massimo Cacciari - a proposito della vicenda per certi versi analoga che si sta verificando a Venezia nei confronti di un gruppo di cittadini italiani sinti residenti nel nostro paese da più di dieci anni - richiamava l'attenzione con grande preoccupazione su quanto possa essere pericolosa questa strada che richiama (e nessuno-nessuno può negare fatti di storia) accaduti purtroppo non molti decenni orsono.

"RICORDARE PER NON DIMENTICARE" scrive Giorgio Bezzecchi

Sono passati sessant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali e dalla
pubblicazione della rivista "La difesa della razza"di Guido Landra e dei primi
rastrellamenti che sfociarono dopo un breve periodo di tempo in un ordine esplicito di "internamento degli zingari italiani"in campi di concentramento (Circ.Bocchini 27/04/41)

Per non dimenticare, ma anche per sapere che, legittimando queste procedure diventa difficile prevederne il processo:

Tutto in nome della sicurezza. Il tema della sicurezza oggi "impone" la paura di
schierarsi e quindi il silenzio. Ma in nome della sicurezza non si possono ledere i
diritti dei cittadini, di cittadini italiani regolarmente iscritti all'anagrafe
della nostra città, che lavorano e mandano i bambini a scuola, come altri cittadini
italiani (anche se non tutti..ricordate la questione della dispersione scolastica?),
ma con il grave peccato originale di essere etnicamente diversi.

Brividi..Dobbiamo avere il coraggio di rifiutare questo opportunismo del discorso
pubblico, dobbiamo contribuire a far conoscere una realtà assolutamente sconosciuta relativa ad una popolazione di 130-150000 mila persone, di cui circa il 50% ha la cittadinanza italiana con una quota ampiamente sotto il 10% che pratica ancora qualche forma di nomadismo.

Come si fa a parlare di bullismo, di educazione dei piccoli e dei giovani alla
convivenza, alla solidarietà? Apriamo gli occhi e la bocca


Francesca Zajczyk
Milano, 6 giugno 2008-06-06



FRANCESCA ZAJCZYK
Sociologia urbana e del territorio
Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale
Università di Milano-Bicocca
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