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Autore Topic: TORINO - Il cardinale tende la mano agli immigrati e ai Rom  (Letto 2090 volte)
Luisa
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« il: 25 Giugno 2008 - 11:29:11 »

TORINO -  Il cardinale tende la mano agli immigrati e ai Rom
di Paolo Griseri

 Il futuro di Torino va costruito «insieme agli immigrati e non contro gli immigrati». Perché «non dobbiamo lasciarci incatenare dal panico» o dai «facili slogan demagogici che fomentano il clima del sospetto e della contrapposizione». Insomma bisogna «saper distinguere il delinquente, che va punito, dal disperato che va educato». E, pur coscienti delle «differenti identità culturali che rendono oggettivamente difficili forme avanzate di integrazione», va riservato ai «fratelli di etnia rom, in particolare ai minori, il dovuto rispetto». Il cardinale Severino Poletto affronta di petto le questioni dell´immigrazione e della povertà nell´omelia della messa solenne di San Giovanni, tradizionalmente dedicata a Torino e ai suoi problemi. Nelle prime file del Duomo ascoltano l´intervento il sindaco Sergio Chiamparino, il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio, il rappresentante della Giunta provinciale Giuseppe Campia, l´assessore regionale Sergio Deorsola. È, insomma, il momento in cui la guida spirituale della chiesa torinese parla alla città per sottolineare gli aspetti, a suo parere, positivi e mettere il dito sulle questioni dolenti.

«Questa - dirà Poletto al termine della funzione - è una città che rischia di vivere a strati, in cui la distanza tra chi sta bene e chi vive sulla soglia della povertà va aumentando». Il fenomeno della divaricazione sociale finisce per tirare verso il basso «le giovani coppie appesantite da mutui o acquisti con pagamento differito - dice il cardinale da pulpito - e ci sono anziani rimasti soli a fare i conti con una salute malferma e risorse sempre più ridotte». Situazioni difficili che esigono la solidarietà di chi sta meglio («non fatevi prendere da spinte corporativistiche o dal riflusso nel privato») e «uno stile di vita più sobrio». Insomma, Torino «deve ritrovare più coraggio per ripartire dai più poveri» e «non deve mai smarrire la sua tipica caratteristica di città accogliente».


Nell´omelia Severino Poletto affronta altri due temi che attraversano la vita della città. Non può mancare un riferimento alla tragedia della Thyssen: lo scorso anno, proprio in occasione della messa di San Giovanni, una delegazione di lavoratori dell´acciaieria era arrivata in Duomo per chiedere una parola contro il rischio del trasferimento della produzione a Terni. A dicembre la tragedia: «Ci sono famiglie nelle quali si vive l´ansia per il lavoro e altre nelle quali si vive il dramma di un lavoro non sicuro, così come ci ricorda il dramma, ancora così vivo, della tragedia dello scorso dicembre». Spiega il cardinale: «La questione della sicurezza, come purtroppo hanno dimostrato i numerosi incidenti sul lavoro che si sono succeduti da dicembre a oggi, non riguarda solo la Thyssen ma un gran numero di aziende italiane». Il secondo tema affrontato è quello della «piaga della tratta delle persone, un problema che non va sottovalutato per i suoi riflessi sulla moralità pubblica e sulla dignità delle donne».

Al termine dell´omelia in Duomo scoppia un applauso tanto spontaneo quanto irrituale: «In chiesa non si applaude», dice subito il cardinale. Sul sagrato Chiamparino commenta positivamente le parole di Poletto: «L´intervento di un vescovo - premette il sindaco - è per sua natura una indicazione spirituale non un discorso politico in cui si danno i voti a questo o quel partito. Ritengo sia molto importante operare la distinzione che anche noi cerchiamo di seguire tra il delinquente e il disperato. Tant´è vero che io ho sempre segnalato il rischi di fare di tutta l´erba un fascio. Ed è per questo che abbiamo scelto una politica di integrazione anche esponendoci al rischio di critiche demagogiche come è avvenuto di recente sul tema dell´assegnazione degli alloggi popolari». Prima della cerimonia in Duomo Chiamparino era andato a salutare l´ex rettore della Consolata monsignor Franco Peradotto, presente dietro l´altare nonostante la grave malattia che lo costringe da tempo in carrozzella.

(25 giugno 2008)
http://torino.repubblica.it/dettaglio/Il-cardinale-tende-la-mano-agli-immigrati-e-ai-Rom/1480198
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