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Autore Topic: Musulmani, croati e giostrai sinti così la Moratti scheda i nomadi dal 2006  (Letto 2423 volte)
aemme
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« il: 08 Luglio 2008 - 11:32:42 »

Il censimento degli accampamenti regolari e abusivi della città è cominciato nel 2006
Musulmani, croati e giostrai sinti così la Moratti scheda i nomadi

di Sandro De Riccardis

I rom croati di etnia Kanjarja in via Martirano, gli Harvati di via Chiesa Rossa e i Kalderasha di via Monte Bisbino, slavi provenienti dalle macerie della ex Yugoslavia. I sinti italiani di via Bonfadini e i bosniaci di etnia Korahkhanè, musulmani di via Vaiano Valle. E poi i campi non autorizzati «ma consolidati nel tempo», le aree dei giostrai sinti «italiani di antica immigrazione», le cascine e gli edifici dismessi, gli spazi sotto i cavalcavia trasformati in abitazioni di legno e lamiere.

Quello che il ministro Roberto Maroni e l´intero governo chiedono al prefetto di Milano è già qui, in questo rapporto su "Campi nomadi, insediamenti abusivi, aree e edifici dismessi" redatto dalla Polizia municipale nel dicembre 2007. Un documento che censisce centinaia di punti critici sulla mappa della città: 116 pagine che fotografano il periodo tra l´ottobre del 2006 e lo scorso dicembre, ma che partono dai «rapporti dei vigili che rilevano già dal 2001 consistenti insediamenti in città».

Analisi della composizione dei campi. Etnie e paesi di provenienza. Mappe, foto, planimetrie. 12 campi autorizzati, 4 illegali, 9 aree occupate da giostrai, 35 vie di stazionamento, 31 baraccopoli, 89 edifici e 26 aree dismesse, 150 situazioni illegali nel 2006, 166 nel 2007. «In questo contesto e in un clima di incertezza generale la polizia locale di Milano ha comunque continuato il monitoraggio e gli interventi sul territorio – scrivono i due commissari della sezione Problemi del territorio, autori del dossier – Poiché il criterio privilegiato in questo studio è stato quello di censire il maggior numero di baraccopoli sul territorio, nell´elenco sono conteggiate quelle create da popolazioni di diversa nazionalità: marocchina, moldava, slava, ucraina, e soprattutto zingari di nazionalità rumena».

Un elenco dettagliatissimo, che mette accanto sinti in Italia dal 1400 e le nuove ondate migratorie da Romania e Bulgaria. Un lavoro che ha permesso di monitorare il grande campo di via Chiesa Rossa – sempre più incontrollabile fino ai 25 arresti della squadra mobile, un mese fa, per furti e rapine – ma anche la periferia. «Una schedatura etnica – per il consigliere regionale lombardo di Rifondazione Luciano Muhlbauer – Sotto la voce nazionalità non troviamo semplicemente l´indicazione della cittadinanza delle persone, ma l´appartenenza a gruppi etnici».

Per ogni piccolo o grande agglomerato di baracche, gli uomini della squadra Problemi del territorio dipanano un groviglio di etnie, gruppi e sottogruppi zingari. Poi redigono schede con storia dell´insediamento, sistemazione abitativa, utenze di acqua, gas e luce, lavoro degli adulti, situazione scolastica dei minori. Così il Comune sa che nel campo non autorizzato di via Bonfadini vivono 9 famiglie di sinti italiani, 43 persone, 7 minori che vanno a scuola. Che nell´altra area abusiva di via Monte Bisbino abitano 200 rom Harvati, Khanjaria, Kalderasha, Khorakhanè, 76 iscritti a scuola.

Il rapporto arriva fino alle baraccopoli più impenetrabili. In via Kuliscioff, tra le baracche sul canale scolmatore ora sgomberate, vivevano «duecento ucraini, moldavi, bulgari e rumeni».
In via San Arialdo, dove il campo è stato «distrutto da un incendio a luglio, ma ora è ripopolato con tende». In via Impastato, da dove il Comune, lo scorso 6 giugno, decise di partire per dare il nuovo censimento. La polizia trovò 33 rom sinti, italiani. Gli stessi censiti nel rapporto dei vigili, un anno prima: «Sette famiglie per un totale di 33 persone».

(07 luglio 2008)
http://milano.repubblica.it/dettaglio/Il-censimento-degli-accampamenti-regolari-e-abusivi-della-citta-e-cominciato-nel-2006/1484549

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