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Lingua e cultura ROM => Rassegna stampa => Topic iniziato da: aemme - 28 Giugno 2008 - 02:31:54



Titolo: Marchetto, Pastorale migranti:'Disagio'e'tristezza' per schedatura impronte
Post di: aemme - 28 Giugno 2008 - 02:31:54
Mons.Marchetto:'Disagio'e'tristezza' per schedatura impronte
 
Città del Vaticano, 27 giu. (Apcom) - Esprime "sorpresa, disagio e tristezza" il segretario del Pontificio consiglio della Pastorale dei migranti e degli itineranti, mons. Agostino Marchetto, di fronte alla decisione annunciata dal ministro dell'Interno Roberto Maroni di procedere all'identificazione dei minori di etnia rom attraverso la raccolta delle loro impronte digitali, e sottolineando che "per sottrarre all'accattonaggio vi è la via della scuola obbligatoria" e dei mediatori culturali, si domanda, allargando lo sguardo all'Europa: "Che succederebbe se si generalizzasse la decisione italiana?".

Sorpresa, disagio e tristezza ha suscitato in me la notizia di applicazione anche ai bambini rom (fino a che età poi?) della schedatura delle impronte digitali", afferma il presule interpellato da 'Apcom' per un commento. "Ho letto certamente il testo di varie dichiarazioni giustificative o di disapprovazione. Personalmente mi trovo tra coloro che disapprovano, convinto dell'esistenza di altri mezzi, rispettosi della persona anche del bambino e della sua dignità psicologica per giungere a una finalità buona, quale può essere per esempio evitare che ibambini rom dormano tra i topi".

Per la morale cattolica, poi, non solo il fine deve essere buono, ma anche i mezzi per raggiungerlo devono essere tali", proseuge mons. Marchetto. "In questo caso, mezzi rispettosi dei diritti dei bambini senza discriminazioni nei confronti di quelli di una certa etnia. Anche per sottrarre all'accattonaggio - sottolinea il segretario del dicastero vaticano responsabile della pastorale dei nomadi - vi è la via della scuola obbligatoria e dell'aiuto alle famiglie che potrebbero dare, se preparate, i mediatori culturali necessari per quella integrazione indispensabile (non è però assimilazione) delle varie famiglie che compongono il mondo degli zingari, che così noi chiamiamo con visione mondiale. In India sono circa 18 milioni e non certo rom e sinti, sono nomadi chiamati anche zingari. Per dilatare la visione - tiene ad aggiungere l'arcivescovo Marchetto - ricordo che solo in Europa sono circa 4 milionmi i ragazzi delle ricordate etnie che dovrebbero andare a scuola. In tutto questo vi è la questione del giusto trattamento delle minoranze che è tema della maggiore attenzione, attualmente, della Unione euopea e presso il COnsiglio d'Europa. Che succederebbe se si generalizzasse la decisione italiana? A volte - conclude l'esponente vaticano - per capire la gravità di un certo modo di procedere bisogna porsi proprio a livello generale".

http://www.tendenzeonline.info/apcom/view.php?s=20080627_000156.xml