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Autore Topic: Schedati anche a scuola  (Letto 1983 volte)
Luisa
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« il: 15 Luglio 2008 - 06:54:22 »

Rom, schedati anche a scuola
Marzia Bonacci,   14 luglio 2008, 17:16

L'allarme - La denuncia è dell'Arci: Maroni vuole schedare gli stranieri e i nomadi che frequentano gli istituti scolastici e assegna l'incarico alle prefetture. Il ministro dell'Interno si infuria ma non smentisce, e il governo sceglie la fiducia sul decreto sicurezza

Sul decreto sicurezza si va alla fiducia. Ad annunciare la volontà del governo di blindare il provvedimento è il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito. Il voto riguarderà un maxi-emendamento "interamente sostitutivo" del disegno di legge di conversione del decreto, il quale "non apporta modifiche" sostanziali, salvo la cosiddetta norma blocca-processi rimodellata dopo la polemica politico-istituzionale delle ultime settimane. Alla base della decisione, spiega sempre Vito, la mole di emendamenti presentati dall'opposizione (che sul tema ha annunciato battaglia in seguito alla fine della stagione del dialogo, ormai ridotta a eredità di un recente passato politico); oltre che la necessità di rispettare i tempi: il provvedimento, che scade la prossima settimana, dovrà essere infatti presentato quanto prima al Senato dopo le modifiche apportate a Montecitorio.

Nelle stesse ore in cui l'esecutivo chiarisce il percorso istituzionale del decreto si accende la polemica proprio sul tema della politica di sicurezza da esso confezionata. Ad infiammare il confronto infatti è l'Arci che, dal Meeting antirazzista di Cecina, lancia l'allarme sulla possibilità che la schedatura dei minorenni stranieri e rom venga compiuta anche nelle scuole oltre che nei campi nomadi. A stabilirlo, lo stesso Viminale su disposizione del ministro Roberto Maroni. "Ogni dirigente - afferma il responsabile Immigrazione dell'associazione Filippo Miraglia - dovrà censire quanti alunni stranieri frequentano l'istituto, quanti di loro sono rom, da quanto tempo vivono in Italia". Fin qui, sostiene la rete associativa, "nulla di strano", se non fosse che la pratica è già attuata dal ministero della Pubblica Istruzione che "pubblica ogni anno un rapporto sugli alunni stranieri che frequentano gli istituti scolastici". Dunque, si chiedono da Cecina, non si capisce perché "il ministero dell'Interno ha dato ordine ai prefetti di procedere con la schedatura".
È evidente, conclude Miraglia, che questo ulteriore provvedimento appare "del tutto inutile", "ancora più odioso", "una volontà intimidatoria" funzionale "alle politiche discriminatorie e razziste perseguite dal ministro". Politiche, ricorda sempre il responsabile Immigrazione, che sono state al centro dell'attenzione critica europea e che, con oggi, raggiungono un punto di non ritorno rispetto a cui è necessario rispondere con fermezza, attraverso per esempio il boicottaggio da parte di insegnanti, presidi e istituti scolastici del provvedimento del Viminale.

Poche ore dopo ecco arrivare la risposta del ministro, che contrattacca ma non smentisce con dovizia di particolari e con riferimenti specifici. "'Sono accuse false e destituite di ogni fondamento", si limita a dire Maroni dai microfoni di Radio Popolare, aggiungendo anche di voler procedere sulla strada della querela per diffamazione perchè "si possono contrastare le politiche del governo e dei ministri, ma non sulla base di insulti e falsità". Nessun riferimento preciso e nessuna difesa concreta, però. L'unica certezza è che intende proseguire imperterrito: "l'iniziativa italiana - così la chiama - andrà avanti e costituirà una buona prassi per le zone degradate che sarà adottata da altri Paesi europei". E a proposito dei bambini rom, Maroni aggiunge di voler porre fine "allo sconcio dei campi nomadi abusivi" favorendo la presenza dei minori nelle scuole. Un obiettivo che sottende l'incontro di domani con il presidente dell' Unicef per discutere il piano di scolarizzazione da attuare già per settembre. Sullo sguardo critico dell'Europa, invece, il ministro leghista si dice convinto che per tranquillizzare Bruxelles basterà il rapporto sul censimento che l'Italia invierà entro luglio all'Ue. "La Commissione europea ha capito e ha chiesto al Parlamento europeo di non pronunciarsi, nonostante ciò questo lo ha fatto. Noi andiamo avanti e sono convinto che il nostro provvedimento verrà adottato da altri Paesi europei". Una doppia missione difficile per Maroni perché il faccia a faccia con l'Unicef previsto per domani non sarà facile, così come altrettanto complicata rischia di risultare la vicenda italiana in Europa.

Eppure la risposta del responsabile del Viminale non convince l'associazione che invita a non abbassare la guardia rinnovando l'allarme. Miraglia, che abbiamo raggiunto telefonicamente, ci ha spiegato il perché della preoccupazione dell'Arci. "La denuncia nasce dal fatto che io stesso ho visto una scheda recapitata ad una scuola dell'Emilia Romagna da parte della prefettura in cui si chiedeva conto della presenza straniera", ci dice. "Mi sono stupito dell'iniziativa perché, facendo parte della commissione sulla intercultura del ministero della Pubblica istruzione, sono a conoscenza che questo dicastero ogni anno attua un censimento di questo tipo e che è fruibile anche on line". È a questo punto che sorge la domanda: "mi sono chiesto perché procedere, per altro attraverso la Prefettura e su ordine del Viminale, ad una operazione già realizzata da un altro ministero". Ma soprattutto, afferma Miraglia, "non capivo la richiesta esplicita di registrare il numero degli alunni rom, sinti, camminandi". Un riferimento specifico che lo ha subito inquietato: "se ci fosse stato scritto ebrei cosa sarebbe successo?". Dunque, Miraglia cerca di ricostruire la faccenda. "Ho sentito il prefetto Morcone e mi ha confermato che questa operazione è in atto dal 2005, soltanto Maroni ha introdotto il passaggio preciso sulla schedatura degli alunni rom, sinti, camminandi". Conclusione? "Si era e si è davanti all'ennesima pagina discriminatoria scritta dal governo in questi mesi".

Se no bastasse nel tardo pomeriggio arriva anche la conferma indiretta dalla prefettura di Napoli che prima assicura che "non risulta pervenuta alcuna richiesta" di schedatura da parte del Viminale, poi però parla di una "raccolta dati", con il prefetto Alessandro Pansa, spiegano, che "sta semplicemente verificando presso la direzione scolastica regionale le dichiarazioni rese dai censiti presso gli insediamenti dei nomadi circa la frequenza della scuola dell'obbligo da parte dei propri figli". Insomma, controlla quanti rom ci sono nelle scuole e involontariamente smentisce Maroni.

http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=8535
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