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Autore Topic: Europa: è impossibile dare ad alcuni cittadini doveri diversi rispetto ad altri  (Letto 2057 volte)
Luisa
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« il: 06 Luglio 2008 - 05:33:28 »

SOS razzismo

Un’altra bocciatura per il ministro dell’Interno Roberto Maroni e per la sua proposta di identificazione e censimento, tramite raccolta di impronte digitali, di minori di etnia rom. L’altolà giunge direttamente da Bruxelles, per voce del commissario europeo agli Affari sociali Vladimir Spidla. “In Europa è impossibile dare ad alcuni cittadini per motivi etnici doveri diversi rispetto ad altri. L'eguaglianza è il valore primordiale, la non discriminazione e pari opportunità sono la cosa più importante dell'Europa”.

Del resto, ha proseguito Spidla, “almeno in teoria trovo il problema (italiano) abbastanza grave, ma naturalmente non posso dire quale sarà la reazione della Commissione. Certamente seguiremo attentamente il caso concreto e non quello teorico. La Commissione – ha concluso il commissario – può reagire solo a una situazione reale e questo non è ancora il caso perché non ho le informazioni”. Il monito di Spidla è inequivocabile ed è volto a stroncare sul nascere ogni atteggiamento non consono: “Voglio essere estremamente chiaro, non tollereremo alcuna forma di razzismo”.

Il richiamo dell’Unione europea è solo l’ultimo di una lunga serie di interventi che nei giorni scorsi hanno criticato il provvedimento proposto da Maroni e chiesto al governo di sospendere l’iniziativa. Anche i senatori del PD sono tornati invocare il ritiro della norma. “Il governo – si legge nella mozione presentata dai senatori democratici, che porta come primi firmatari Anna Finocchiaro, Luigi Zanda e Nicola Latorre – revochi le parti delle ordinanze del presidente del Consiglio in cui si stabilisce l'identificazione e il censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei familiari' presenti nei campi nomadi autorizzati, in coerenza con i valori costituzionali e con gli appelli pervenuti dalle grandi organizzazioni umanitarie, come l'Unicef, il Pontificio Consiglio dei migranti e dal Consiglio d'Europa”.

Sempre a livello continentale, si è mosso anche il gruppo del Pse al Parlamento europeo che ha chiesto l’intervento del presidente francese Nicolas Sarkozy – dal 1 luglio presidente di turno dell’Ue – di dissuadere il governo italiano dall'intenzione di raccogliere le impronte digitali dei bambini rom. “Suggerisco a Sarkozy, in veste di presidente Ue, di intervenire e convincere Berlusconi a ritirare la proposta”, ha affermato l'olandese Jan Marinus Wiersma, vicepresidente del Pse a Strasburgo. Secondo gli eurosocialisti, il documento presentato oggi dalla Commissione sugli strumenti esistenti per l'inclusione sociale dei rom è solo un “primo passo” che deve essere seguito da proposte politiche concrete. “Quello di cui abbiamo veramente bisogno è una strategia europea per i rom”, conclude Wiersma.

Intanto la conferenza dei capigruppo politici del Parlamento europeo ha deciso, a Bruxelles, di accettare la richiesta presentata dai liberal democratici e dai verdi di tenere un dibattito in plenaria, la settimana prossima, sulla vicenda dell'identificazione dei rom in Italia attraverso la presa delle impronte digitali. Il dibattito si terrà lunedì pomeriggio a Strasburgo e sarà seguito dal voto di una risoluzione martedì intorno a mezzogiorno. Abbastanza sorprendente è la decisione di votare un testo di risoluzione, all'inizio proposta dai verdi ma osteggiata, finora, dagli altri gruppi. Il titolo della risoluzione sarà: "Sulla creazione in Italia di una banca dati delle impronte digitali dei rom".


Anche Amnesty boccia la proposta di Maroni". La proposta avanzata dal ministro dell'Interno Maroni- si legge in un comunicato diramato da Amnesty Italia - è discriminatoria, sproporzionata e ingiustificata e, se messa in pratica, violerebbe gli standard internazionali sui diritti umani che vietano la discriminazione". Secondo l'organizzazione per i diritti umani, "prevedere misure di controllo nei confronti di una specifica minoranza, o i cui effetti colpirebbero in particolare una minoranza, compresi i suoi componenti più vulnerabili, sarebbe infatti discriminatorio e costituirebbe un'ingiustificata restrizione alla vita privata", si legge ancora nel comunicato. "Inoltre - sottolinea la Sezione Italiana di Amnesty International - le dichiarazioni del ministro Maroni contribuiscono a quell'escalation di insicurezza e di paura che abbiamo denunciato più volte e rispetto alla quale ci saremmo aspettati un chiaro e responsabile cambio di rotta da parte del Governo italiano; che invece appare sordo rispetto ai continui richiami delle organizzazioni internazionali, tra cui l'Osce e il Consiglio d'Europa, e cieco innanzi al rischio che il susseguirsi di dichiarazioni di questo tipo rendano più probabili gli attacchi xenofobi".

http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=54244
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