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Lingua e cultura ROM => Rassegna stampa => Topic iniziato da: aemme - 09 Luglio 2008 - 09:18:28



Titolo: El País: ''Il censimento della vergogna. L'Italia ha superato il limite''
Post di: aemme - 09 Luglio 2008 - 09:18:28
Il quotidiano spagnolo dedica il suo editoriale ''all'inquietante deriva del governo Berlusconi''. E critica l'Unione europea: '
'Davanti alla flagrante violazione dello Stato di diritto esprimere malcontento non basta''


El País: ''Il censimento della vergogna. L'Italia ha superato il limite''

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ROMA – “Non si tratta solo di una misura xenofoba, ma di qualcosa di più
grave, che appoggia sulla xenofobia per nascondere il razzismo e
viceversa: la maggioranza dei rom che saranno registrati in questo
elenco governativo sono italiani con pieni diritti e, all’improvviso,
vengono trattati come stranieri nel loro paese, e equiparati a rom di
altre nazionalità. Gli uni e gli altri vengono sottoposti a un
trattamento discriminatorio, non senza vessazioni, in ragione della loro
origine”. Non usa mezzi termini l’editoriale che questa mattina il
principale quotidiano spagnolo El País dedica a quello che definisce,
nel titolo, “il censimento della vergogna”, la rilevazione delle
impronte approvata dal governo per schedare i residenti dei campi
nomadi, già avviata a Napoli.

“Il governo Berlusconi – scrive El País – ha oltrepassato uno dei limiti
irrinunciabili dello Stato di diritto con una forma giuridica
pericolosa. Non sta attentando all’uguaglianza davanti alla legge
applicata in modo diverso a un gruppo di cittadini, ma ha consacrato ai
rom una legge diversa da quella che lo Stato applica al resto degli
italiani. Ed è una beffa al sistema democratico la spiegazione del
ministro Maroni secondo cui si cerca di dare maggiori garanzie alle
persone iscritte in questo censimento, che include le impronte digitali
oltre a caselle riservate all’indicazione dell’etnia e della religione”.

Ma davanti alla “inquietante deriva del governo Berlusconi”, il
quotidiano spagnolo sottolinea anche i limiti della risposta dell’Unione
europea che “non è stata capace di esprimere molto di più che il suo
‘malcontento’ davanti alla violazione flagrante dei principi dello Stato
di diritto da parte di uno dei suoi membri: per meno di questo, il
governo austriaco fu messo in quarantena per aver aperto le sue porte al
partito xenofobo di Jorg Haider”. D’altro canto, secondo El País, “le
iniziative di Berlusconi e del suo Esecutivo dimostrano fino a che punto
risulta impraticabile accordarsi con lui su certe materie, come
l’immigrazione, in seno alla Ue”. E il riferimento implicito è la
direttiva sui rimpatri, approvata il 18 giugno dal Parlamento europeo.

“L’Unione europea, una ambizione ispirata dalla giustizia e dal diritto
– conclude il quotidiano – sta dando un triste esempio e perdendo in
questa deriva l’anima che le ha dato senso nei suoi 50 anni di storia”.
(mp)