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Autore Topic: Verona - Modello Lega  (Letto 2049 volte)
aemme
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« il: 25 Luglio 2008 - 11:12:26 »

Modello Lega
di Paolo Tessadri

Invoca il pugno di ferro con gli zingari. Poi attiva vescovo e cooperative sociali per trovare nuovi alloggi. La doppia linea del sindaco Flavio Tosi  Se il ministro Maroni chiede di rilevare le impronte ai bimbi rom e l'Europa boccia l'Italia, a Verona Flavio Tosi trova loro pure una casa. Leghismi variabili alla zingaresca. Faccia da duro e toni minacciosi in versione ideologica. Abile soprattutto ad accreditarsi come intransigente paladino contro i rom per poi cercare, lontano dalle telecamere, soluzioni ai loro problemi. Ecco double face Tosi. Il sindaco di Verona ha sfoderato il meglio del dizionario leghista già dagli anni Novanta. "Gli zingari devono essere mandati via perché dove arrivano ci sono furti", è il commento più tenero e via con manifesti, manifestazione e petizioni contro i campi rom a Verona. Così Tosi si piglia una condanna per propaganda di idee discriminatorie, poi annullata dalla Cassazione.

Stessa solfa alla vigilia delle elezioni comunali, più di un anno fa. Il futuro sindaco proclama che appena eletto farà chiudere il campo rom di Boscomantico a Verona, realizzato nel 2003 dalla amministrazione di centrosinistra. Non è dunque un campo abusivo. Ma dice di più: "Basta con zingari e poteri forti". Non fa in tempo a insediarsi sulla poltrona che convoca i responsabili e dà l'ultimatum: 15 giorni e il campo rom deve sparire. Ma passano sette mesi prima che sia chiuso e si arriva a febbraio 2008. Nel frattempo i 150 rom sono stati sistemati in circa 20 appartamenti e in un casolare ristrutturato con accurati programmi di integrazione.

Che cos'è successo fuori dall'ufficialità? Quando Tosi mostra la faccia feroce offre al contempo una sponda: "Io voglio chiudere il campo e subito, a meno che il Centro don Calabria non abbia una proposta alternativa", dice rivolto al direttore del Centro. Parte così la mediazione sociale. Il don Calabria e la cooperativa Azalea sono potenze del mondo del privato sociale veronese con centinaia di operatori, ai quali si aggiungono i Medici per la pace. Fra i più attivi c'è pure il prefetto Italia Fortunati, preoccupata che i rom non vadano a infoltire la schiera dei delinquenti e non aggravino le tensioni in città.


Ma dietro le quinte accade qualcosa di ben più significativo. Il sindaco Tosi chiede al vescovo Giuseppe Zenti e al riservatissimo Paolo Biasi, presidente della Fondazione Cariverona, aiuto per risolvere il problema zingari. Il vescovo decide di far scendere in campo la Caritas e le sue associazioni, con i loro rapporti sul territorio e con i loro immobili, mentre Biasi mette a disposizione una cifra ragguardevole: 375 mila euro. Ma dal bilancio della Fondazione non dovrà mai trasparire che sono a favore dei rom. Il vento razzista soffia ancora troppo forte da queste parti per non suscitare reazioni. E allora la banca dà i denari a favore della Fondazione Madonna di Lourdes per la ristrutturazione di un casolare isolato di campagna nel comune di Cerea, a pochi chilometri da Verona, dove si insediano 18 rom e altri se ne aggiungeranno. Ufficialmente è un 'centro sociale da adibire a prima accoglienza'.

Per gli altri rom sono messi a disposizione altri 20 appartamenti in sei comuni veronesi, soprattutto dalla curia e dalle associazioni che partecipano al progetto, mentre quattro alloggi vengono affittati dai privati. Accanto al Centro don Calabria c'è sempre la Fondazione San Zeno dell'industriale Sandro Veronesi, proprietario di Calzedonia. Per Veronesi non è una novità l'impegno con gli zingari. Già dal 2002 ha finanziato l'integrazione scolastica per "togliere i ragazzi dai semafori". Veronesi aumenta il finanziamento a 250 mila euro per pagare il personale impegnato nell'integrazione scolastica e lavorativa e per l'assistenza sanitaria. Un progetto di 'convivenza civile' dicono Stefano Schena e Michele Viscardi, responsabili del don Calabria e della coop Azalea. Insomma: tanto minacciò il sindaco che i rom trovarono casa.

(23 luglio 2008)

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Rom-Modello-Lega/2034320
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